Le crispelle di riso, dette”crispiddi” in dialetto siciliano, sono delle frittelle (“ sfinci” o “sfince”) dette anche “zeppole”. Furono “inventate” dalle suore del Monastero dei Benedettini di Catania nel XVI secolo. Per questo motivo furono anche chiamate “crispelle di riso uso benedettino” o “benedettine”. Sono delle frittelle di riso aromatizzate all’arancia e cosparse di miele e cannella. Erano i dolci che le suore benedettine preparavano per la festa di San Giuseppe del 19 marzo. Una ricetta semplice con molte varianti che danno origine alle crispelle alla catanese, alla siracusana o alla messinese. ( Catania - Monastero delle Benedettine - via Crociferi  Catania - Monasterio de las Benedictinas - calle Crucífera  ) (   Catania - Monastero delle Benedettine - La Chiesa -  via Crociferi  Catania - Monasterio de las Benedictinas - Usted Iglesia - calle Crucífera  ) Los crispelle de arroz, "crispiddi" en dialecto siciliano, son buñuelos,(” s

Le ricette che sono inserite nella Cartella “Dolci Siciliani” non vogliono costituire un manuale di cucina. L’obiettivo  è quello di fare conoscere i tipici piatti siciliani. Le ricette riportano spunti presi da internet o da antichi testi di cucina e fanno parte del mondo culinario siciliano. Non sono uno chef.. non ho mai avuto l’arte del cucinare ma cerco, nel mio piccolo, di seguire queste antiche ricette. Un’arte, quella del cucinare che si sviluppa nel tempo. Un arte fatta soprattutto di gestualità, di conoscenze e piccoli segreti che sono importanti nella preparazione dei piatti. Ognuno potrà apportare delle modifiche alle proposte e valutarne gli esiti se positivi o meno. Una cucina strettamente legata alle vicende storiche, culturali e religiose dell’isola. Sin dai tempi dei Greci si è sviluppato uno stile culinario che con il passare dei tempo si è arricchito di sapori legati alle varie dominazioni. La cucina siciliana  mostra quindi le tracce evidenti delle varie dominazi

Antonio Barrasso, nato a Catania nel 1954, nella mia Sicilia che mi ha dato tanto tra momenti di gioia e dolori. Un curriculum di studi costituito da una Maturità Scientifica, da un diploma di Perito Agrario e da titolo di Operatore Turistico Sociale. Tanti stimoli di vita: la storia, l’arte, l’archeologia, la natura, il teatro… tutto ciò che è contatto con la natura e il Creato ovvero con le testimonianze del passato da cui c’è tanto da imparare. Stimoli che hanno fatto nascere in me il desiderio di comunicare i molteplici aspetti culturali e naturalistici della mia amata terra : La Sicilia. Un amore nato in maniera improvvisa quando all’età di 18 anni iniziai a collaborare con un geometra in uno studio tecnico. L’attività di topografo e il continuo contatto con la natura e l’ambiente era nella mia quotidianità. Un contatto non formale che si si è arricchito della ricerca del sapere, della conoscenza. Ricerca che mi ha spinto a creare un vasto Archivio Storico e Naturalistico d

VULCANO ETNA