MELISSA, NON SOLO UNA PIANTA OFFICINALE 




(fig. 1 – Melissa Officinalis)


DESCRIZIONE 
È una pianta erbacea perenne con un altezza che varia da 30 a 80 cm. La parte aerea del fusto è eretta e ampiamente ramosa. Le foglie sono disposte lungo il fusto a 2 a 2; sono picciolate e con una lamina fogliare a forma ovata. La superficie delle foglie è scarsamente pelosa e il colore è verde intenso nella parte superiore e verde chiaro in quella inferiore. La superficie delle foglie è membranosa ed cosparsa di cellule oleifere. Le foglie se strofinate emanano un gradevole odore di limone e bergamotto. Per il suo aspetto la pianta assomiglia all’ortica. L’infiorescenza è composta da 2 a 14 fiori con peduncolo all’ascella delle foglie. La pianta fiorisce da maggio/giugno fino ad agosto. Il piccolo frutto è racchiuso nel calice persistente del fiore. La radice è costituita da un rizoma orizzontale.

DESCRIPCIÓN
Es una planta herbácea perenne con una altura que varía de 30 a 80 cm. La parte aérea del tallo es erecta y ampliamente ramificada. Las hojas están dispuestas a lo largo del tallo 2 a 2; son pecioladas y con una lámina foliar ovalada. La superficie de las hojas es poco peluda y el color es verde oscuro en la parte superior y verde claro en la parte inferior. La superficie de las hojas es membranosa y rociada con células oleiferas. Las hojas, si se frotan, emiten un agradable olor a limón y bergamota. Debido a su apariencia, la planta se parece a la ortiga. La inflorescencia está compuesta de 2 a 14 flores con pedúnculo en la axila de las hojas. La planta florece de mayo / junio a agosto. La fruta pequeña está encerrada en el cáliz persistente de la flor. La raíz se compone de un rizoma horizontal




(fig. 2 – Melissa in fiore)



(fig. 3 )



ETIMOLOGIA 
Il nome “Melissa” deriva dal greco ovvero “ape” perché pianta prediletta dall’insetto. Fu Joseph Pitton de Tormefort (Aix-en –Provence , 5 giugno 1656 – Parigi, 28 dicembre 1708) , botanico francese, a nominare questa pianta. Il nome scientifico della pianta fu definito da Limmeo, biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione degli organismi viventi nella sua pubblicazione “Species Plantarum” del 1753.

ETIMOLOGÍA
El nombre "Melissa" proviene del griego o "abeja" porque es una planta favorita del insecto. Fue Joseph Pitton de Tormefort (Aix-en -Provence, 5 de junio de 1656 - París, 28 de diciembre de 1708), botánico francés, en nombrar esta planta. El nombre científico de la planta fue definido por Limmeo, un biólogo y escritor sueco, considerado el padre de la clasificación moderna de organismos vivos en su publicación "Species Plantarum" de 1753.




(fig. 4)




ORIGINE 
La sua area d’origine è l’Asia Occidentale e poi si è propagata nell’Europa Meridionale e nell’Africa Settentrionale. In Italia un tempo era molto diffusa ed oggi potrebbe rientrare tra le piante in via di estinzione. Fuori dall’Italia è presente in Francia (in tutti i territori alpini), in Svizzera (Cantoni Ticino e Grigioni), in Austria (Tirolo Settentrionale, Salisburgo, Austria Inferiore) e in Slovenia. Si trova anche nei Carpazi e sui Perinei. È una pianta che si trova sino a 1000/2000 m s.l.m. quindi su territorio collinare e in parte montano.

ORIGEN
Su área de origen es la Asia Occidental y luego se ha propagado en la Europa Meridional y en el África Septentrional. En Italia un tiempo fue muy difuso y hoy podría regresar entre las plantas en calle de extinción. Fuera de Italia está presente en Francia, en todos los territorios alpinos, en Suiza, Cantones Tesino y Grigioni, en Austria (Tirol Septentrional) Salzburgo, Austria Inferior, y en Eslovenia. Se encuentra también en los Carpazi y sobre los Perineos. Es una planta que se encuentra hasta a 1000/2000 m s.l.m. luego sobre territorio ondulado y en parte montano.



(fig. 5)





STORIA 
La pianta deve il suo nome all’ape che predilige il polline dei suoi fiori per produrre un miele eccellente (miele che era simbolo divino). Ape che i greci chiamavano “Melissa”. La pianta era considerata sacra a Venere per il delicato benessere che la sua azione emanava su tutto il corpo. Per il suo caratteristico odore di limone era considerata la pianta dell’amore e della felicità. L’appellativo di “Melissa” era infatti adoperato anche per indicare le donne sagge e virtuose. Le sacerdotesse dei misteri Eleusini e di Efeso venivano indicate infatti con il termine di “Melisse”. Queste sacerdotesse nei riti di iniziazione si lavavano con il miele le mani e la bocca. Era questo un auspicio di purificazione per l’azione (le mani) e per la parola (la bocca). Era per gli amanti una consuetudine indossare un braccialetto intrecciato di melissa. Le sue virtù medicamentose sembra che siano state scoperte e diffuse dagli Arabi. L’olio essenziale della pianta era indicato dagli Arabi adatto per vitalizzare cuore e cervello. Carlo Magno ordinò la sua coltivazione negli orti imperiali e l’acqua di melissa delle Carmelitane Francesi diventò un liquore o “elisir” famoso perché eccellente rimedio contro dolori fisici e nervosi. Nell’Europa Meridionale era detta “balsamo del cuore” o “elisir di lunga vita” dal medico svizzero Paracelso che riteneva quest’erba capace di fare rivivere o rinvigorire un uomo. La Melissa è definita una pianta amica dell’Umanità. Sembra che rallegri il cuore, fa digerire, apre il cervello, rimuove il batticuore, le immaginazioni e le fantasie. Un popolare antispasmodico a cui ricorrere nei momenti infelici della nostra quotidianità.


HISTORIA
La planta debe su nombre a la abeja que prefiere el polen de sus flores para producir una miel excelente (miel que era un símbolo divino). Abeja que los griegos llamaron "Melissa". La planta fue considerada sagrada para Venus por el delicado bienestar que su acción emanaba por todo el cuerpo. Por su característico olor a limón se consideraba la planta del amor y la felicidad. El nombre "Melissa" fue de hecho usado para indicar mujeres sabias y virtuosas. Las sacerdotisas de los misterios eleusinos y efesios fueron llamadas de hecho "Melisse". Estas sacerdotisas en los ritos de iniciación se lavan las manos y la boca con miel. Este era un deseo de purificación para la acción (las manos) y para la palabra (la boca). Era habitual que los amantes usaran una pulsera trenzada de melisa. Sus virtudes medicinales parecen haber sido descubiertas y difundidas por los árabes. El aceite esencial de la planta fue indicado por los árabes adecuado para vitalizar el corazón y el cerebro. Carlomagno ordenó su cultivo en los jardines imperiales y el agua de toronja de los carmelitas franceses se convirtió en un licor o "elixir" famoso como un excelente remedio para los dolores físicos y nerviosos. En el sur de Europa, fue llamado "bálsamo del corazón" o "elixir de larga duración" por el médico suizo Paracelso, quien consideró esta hierba capaz de revivir o revitalizar a un hombre. Melissa se define como una planta amiga de la humanidad. Parece alegrar el corazón, digerir, abrir el cerebro, eliminar el latido del corazón, la imaginación y las fantasías. Un antiespasmódico popular para usar en los momentos infelices de nuestra vida diaria


MITOLOGIA
La mitologia ci tramanda un Apollo innamorato della ninfa Melissa. Un amore forte, profondo e incondizionato a tal punto che finì con il mancare ai suoi doveri di dio del sole. Il carro del sole venne sempre meno adoperato e il mondo cadde sempre più nelle tenebre profonde. Apollo venne punito e la ninfa venne trasformata in un’ape regina. Un’altra leggenda narra come Melissa venne incaricata di allevare o fare da balia al dio Zeus allora fanciullo. Zeus fu nascosto dalla madre Rea, sul monte Ida, per sfuggire al padre Crono. Il padre nefasto divorava tutti i figli neonati per evitare di essere spodestato da uno di loro per come gli aveva predetto un oracolo. Melissa ebbe il compito di nutrire il fanciullo con il miele. Il miele non era il suo unico alimento. Con Melissa c’era la capra Amaltea che lo allattava. Melissa si occupò anche di Amaltea, per curarla, quando Zeus per errore gli spezzò un corno che diventò una cornucopia.

MITOLOGÍA
La mitología nos entrega a un Apolo enamorado de la ninfa Melissa. Un amor fuerte, profundo e incondicional a tal punto que terminó faltando a los deberes del dios sol. El carro del sol fue usado cada vez menos y el mundo cayó cada vez más en una profunda oscuridad. Apolo fue castigado y la ninfa se transformó en una abeja reina. Otra leyenda cuenta que Melissa recibió el encargo de criar o cuidar al dios Zeus, que entonces era un niño. Zeus fue escondido por su madre Rea, en el monte Ida, para escapar de su padre, Crono. El padre nefasto devoró a todos los niños recién nacidos para evitar ser derrocado por uno de ellos como había predicho un oráculo. Melissa tenía la tarea de alimentar al niño con miel. La miel no era su única comida. Con Melissa estaba la cabra Amaltea que lo amamantaba. Melissa también se ocupó de Amalthea, para curarla, cuando Zeus rompió por error un cuerno que se convirtió en una cornucopia.



(fig . 6)


PARTI UTILIZZATE : fiore, foglia, stelo, olio essenziale
PARTES UTILIZADOS: flor, hoja, tallo, en aceite esencial



ERBORISTERIA
Le foglie fresche calmano i fastidi dovute alle punture degli insetti. L’infuso è un ottimo sedativo ed è tonico per i bagni rilassanti. Si pensa che l’infuso calmi i mal di testa, l’indigestione e la nausea. Gli estratti della melissa sono antivirali e facilitano la cicatrizzazione delle ferite in quanto riescono a sottrarre ossigeno ai germi patogeni. L’olio essenziale guarisce alcuni tipi di eczemi e allevia i dolori reumatici. I Carmelitani usavano la pianta come base per la famosa “acqua di melissa”. Una bevanda che si teneva nelle case per curare gli svenimenti, le crisi isteriche, l’agitazione e per uso esterno come analgesico in caso di emicranie.
Acqua di Melissa : lasciare in infusione, il alcool a 40 gradi, 500 gr di foglie e fiori freschi di melissa, 2 scorze di limone (non trattati con antiparassitari), 16 gr di radici essiccate di angelica. Fate riposare per una decina di giorni agitando la bottiglia di tanto in tanto. Filtrare e rimettere nella bottiglia aggiungendo 100 gr di coriandolo, 20 gr di noce moscata grattugiata, 4 gr di cannella, 2 gr di chiodi di garofano. Lasciare riposare ancora 10 giorni ricordando di agitare in tanto in tanto la bottiglia. Passare al colino, unire 350 gr di acqua distillata. Fate riposare un giorno e versare in una bottiglia di vetro scuro. Chiudere con cura la bottiglia. In caso di bisogno utilizzare un cucchiaino di caffè di acqua di melissa su una zolletta di zucchero oppure frizionarlo sulle tempie con un batuffolo di cotone. Non è consigliabile nei periodi di caldo.
INFUSO: un cucchiaino di foglie essiccate di melissa per ogni tazza da 250 ml d’acqua calda. Versare la melissa in una tazza e versare l’acqua calda. Lasciare in infusione per 5 minuti. Filtrare e dolcificare a piacere.
DECOTTO: due cucchiaini di foglie fresche tritate di melissa per ogni tazza da 250 ml. Portare ad ebollizione l’acqua con le foglie di melissa fresca. Lasciare sobollire per 5 minuti. Filtrare.

HERBORISTERÍA
Las hojas frescas calman las molestias debidas a las picaduras de los insectos. La infusión es un óptimo sedante y es tónico para los baños relajantes. Se piensa que la infusión calma los dolores de cabeza, la indigestión y la náusea. Los extractos de la melisa son antivirales y facilitan la cicatrización de las heridas en cuanto logran sustraer oxígeno a los gérmenes patógenos. El en aceite esencial cura algunos tipos de eccemas y alivia los dolores reumáticos. Los Carmelitas usaron la planta como base para la famosa "agua de melisa." Una bebida que se tuvo en las casas para curar los desmayos, las crisis histéricas, la agitación y para uso externo como analgésico en caso de cefaleas
Agua de Melisa: dejar en infusión, el alcohol a 40 grados, 500 gr de hojas y flores frescas de melisa, 2 cáscaras de limón, no tratadas con antiparasitarios, 16 gr de raíces secas de angélica. Dejar reposar diez días agitando de vez en cuando la botella. Filtrar y reponer en la botella añadiendo 100 gr de cilantro, 20 gr de nuez moscado rallados, 4 gr de canela, 2 gr de clavos de clavel. Dejar reposar otros 10 días recordando agitar de vez en cuando la botella. Colar, unir 350 gr de agua destilado. Reposar un día y verter en una botella de vidrio oscuro. Cerrar con cuidado la botella. En caso de necesidad utilizar una cucharita de café de agua de melisa sobre un terrón de azúcar o bien friccionarlo sobre las sienes con un copo de algodón. No es aconsejable en los períodos de calor.
INFUSIÓN: una cucharita de hojas secas de melisa por cada taza de 250 ml de agua caliente. Poner la melisa en una taza y verter el agua caliente. Dejar en infusión por 5 minutos. Filtrar y dulcificar a gustar.
PÓCIMA: dos cucharitas de hojas frescas picadas de melisa por cada taza de 250 ml. Llevar a ebullición el agua con las hojas de melisa fresca. Dejar hervir a fuego lento por 5 minutos. Filtrar.

(fig. 7)




L’ACQUA DI MELISSA è un prodotto tipico della provincia di Verona e dal 1170 i Padri Carmelitani Scalzi del Veneto la distillano secondo l’antico metodo. Una acqua che ha come base la Melissa Moldavica e fu un padre Carmelitano a scoprirne le prodigiose virtù
A Verona da sempre si usa l’Acqua di Melissa dei frati Carmelitani Scalzi per curare i postumi delle paralisi, la debolezza muscolare, i tremori dei vecchi, i languori fisici e morali susseguenti a lunghi patimenti, le convulsioni, le nevrosi, l’isterismo ed ogni forma patologica afferente il sistema nervoso. Si usa inoltre per stimolare l’appetito, rinforzare lo stomaco in caso di indigestioni, per espellere gli eccessivi e noiosi gas intestinali e per le cadute dei capelli.
Dal 1650 i frati Carmelitano Scalzi si trovano a Venezia nel convento e chiesa in Cannaregio. I religiosi veneti sono stimati non solo per la loro fede ma anche per quest’antica virtù produttiva.
Proprio in Venezia il senato nel 1767 si ostinò a chiudere i conventi di tanti ordini, concedendo però eccezionalmente ai Carmelitani scalzi di sopravvivere. Proprio a loro, in via del tutto esclusiva, fu concesso pochi anni prima dalla Serenissima il privilegio di produrre la preziosa Acqua di Melissa che ancora oggi producono e mettono in commercio.

EL AGUA DE MELISA es un producto típico de la provincia de Verona y desde 1170 los Padres Carmelitas Descalzos de Véneto la destilan según el antiguo método. Un agua que tiene como base la Melisa Moldavica y fue un padre Carmelita quine decubrió sus prodigiosas virtudes. En Verona se usa el agua de Melisa de los frailes Carmelitas Descalzos para curar las secuelas de las parálisis, la debilidad muscular, los temblores de la gente ancianas, las debilidades físicas y morales subsiguientes a largos padecimientos, las convulsiones, las neurosis, el histerismo y otras formas patológicas del sistema nervioso. Se usa además para estimular el apetito, reforzar el estómago en caso de indigestiones, para expulsar los excesivos y fasitdiosos gases intestinales y para las caídas del pelo. Desde 1650 los frailes Carmelitano Desbancas se encuentran a Venecia en el convento e iglesia en Cannaregio. Los religiosos vénetos son estimados no sólo por su fe, también por esta antigua virtud productiva. Justo en Venecia el senado en 1767 se obstinó en cerrar los conventos de muchas órdenes, concediéndoles sin embargo a los Carmelitas descalzos sobrevivir. Precisamente a ellos, de una manera totalmente exclusiva, la Serenísima les concedió unos años antes el privilegio de producir el precioso Melissa Water que aún hoy se produce y comercializa.







(Fig.8)

(fig. 9 – Verona - Basilica santuario de Santa Teresa di Gesù Bambino))

(fig. 10 - Verona –Basilica Santa Teresa di Gesù Bambino)



MEDICINA 
Nel sito: www.erbeofficnali.org sono approfondite le conoscenze su erbe e piante di interesse fitoterapico. Nel sito, molto accurato, sono approfondite le conoscenze su erbe e piante di interesse fitoterapico. La raccolta delle schede sulle varie piante non vuole stimolare l’autoterapia e non pretende di sostituirsi alle figure professionali alle quali compete diagnosi e prescrizioni. Il sito ha come obiettivo, proprio per la ricchezza dei dati raccolti con tanto impegno, di fornire un valido aiuto sia allo specialista medico che al paziente. Nella pagina https://erbeofficinali.org/dati/q_scheda_res.php?nv_erba=MELISSA troverete tutte le indicazioni nel campo dell’erboristeria e della Fitoterapia in merito alla pianta della Melissa Officinalis con una descrizione dettagliata degli organi interessati dall’azione Fitoterapica e della relativa efficacia con il suo uso.

MEDICINA
En el sitio: www.erbeofficnali.org  se profundiza sobre los conocimientos de hierbas y plantas de interés fitoterapico. En el sitio, muy preciso, se profundiza en el conocimiento sobre hierbas y plantas de interés fitoterápico. La recolección de las tarjetas en las distintas plantas no quiere estimular el auto-tratamiento y no pretende reemplazar las figuras profesionales que son responsables del diagnóstico y las recetas. El objetivo del sitio, precisamente por la gran cantidad de datos recopilados con tanto esfuerzo, es brindar una valiosa ayuda tanto al especialista médico como al paciente.
En la página https://erbeofficinali.org/dati/q_scheda_res.php?nv_erba=MELISSA encontraréis todas las indicaciones en el campo de la herboristería y la fitoterapia respecto a la planta de la Melisa Officinalis con una descripción detallada de los órganos interesada por la acción Fitoterapica y de la relativa eficacia con su empleo.

CUCINA 
Con il suo aroma fresco e agrumetato, è ottima sia in piatti a base di pesce che di frutti di mare. Ottima anche per mitigare l’aroma intenso di agnello e legumi. È possibile aggiungere la melissa nelle marmellate. È necessario, in questo caso, tritare delle foglie di melissa e aggiungerle a metà cottura. Si accosta a marmellate a base di mele, fragole e fichi. Le foglie fresc he sono adoperate per zuppe, insalate, frittate e carni ripiene. È adoperata anche per liquori.

Frittata di Menta e Melissa (ingredienti x 4 persone)
7 uova
4 cucchiai di latte;
un cucchiaino di farina bianca;
un cipollotto;
100 gr di salame morbido;
sale e pepe;
una manciata di foglie di menta e melissa.

Sbattere in una terrina le uova con la farina, il sale, il pepe, il latte. Unire il salame sbriciolato e aggiungere le foglie di menta e melissa. Mescolare bene. scaldare un po’ d’olia d’oliva in una padella e rosolarvi il cipollotto tritato. Versaere il composto e lasciare dorare. Girare la frittata anche dall’altro lato. Servire con insalata fresca.

COCINA
Con su aroma fresco y cítrico, es excelente en pescados y mariscos. También es excelente para mitigar el intenso aroma del cordero y las legumbres. Puede agregar la melisa también en mermeladas. En este caso, es necesario picar las hojas de Melisa y agregarlas a la mitad de la cocción. Va bien con mermeladas de manzana, fresa e higo. Las hojas frescas se usan para sopas, ensaladas, tortillas y carnes rellenas. También se usa para licores

Tortilla de Menta y Melisa, ingredientes para 4 personas,
7 huevos
4 cucharas de leche;
una cucharita de harina blanca;
una cebolleta;
100 gr de salami blando;
sal y pimienta;
un puñado de hojas de menta y melisa.
Batir los huevos en un bol con la harina, sal, pimienta y leche. Agregue el salami desmenuzado y agregue las hojas de menta y melisa. Mezcle bien. calentar un poco de aceite de oliva en una sartén y dorar la cebolla picada. Vierta la mezcla y deje que se dore. Gire la tortilla en el otro lado también. Sirve con ensalada fresca.



ARTE 
Melissa è un personaggio immaginario, una maga, che appare nell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. Una maga benevola che aiuta i due amanti, Bradamante e Ruggero, a ritrovarsi dove tante peripezie. Melissa mostrerà a Bradamante, bella e valorosa paladina di Francia, le sorti del Casato d’Este che secondo la leggenda nascerà dalla sua unione con l’amato Ruggero (Re di Bulgaria). 
Un famoso artista vissuto nel primo cinquecento alla corte degli Estensi a Ferrara, ha raffigurato la maga Melissa basandosi sulle evocazioni suggestive e fantastiche del suo coetaneo Ludovico Ariosto. La pubblicazione della prima edizione dell’”Orlando Furioso” è del 1516. La lettura dei poemi cavallereschi era uno degli svaghi della vita di corte. Si tratta del famoso pittore Giovanni di Micolò Luteri, detto Dosso Dossi (1486 ? – 1542). 
Un opera che fu inviata al cardinale Scipione Borghese, grande collezionista d’opere d’arte ed ideatore della Galleria Borghese. Melissa è raffigurata con un abito dalle decorazioni molte ricche (una veste di seta azzurro scuro e una sopravveste in broccato con disegni dorati) e con un turbante sul capo. Nella mano sinistra ha una fiaccola che sta accendendo da un braciere mentre nella destra ha una tavola in cui sono raffigurati dei segni cabalistici. La figura è avvolta da un ambiente molto vivace. Il cielo è tempestoso eppure come per magia, l’ambiente è avvolto dalla luce. Sono presenti elementi architettonici tipici di una città (fortificazioni, castello, ecc) e si trova seduta all’interno di un cerchio magico. È come se la maga stesse lavorando su di un incantesimo. Alla sua destra si nota una corazza lucente, un cane e alcuni volatili. Si tratta di animali che spesso accompagnano le maghe e le incantatrici. Per questo motivo alcuni critici identificano la figura femminile con la maga Circe. Sulla sinistra un albero a cui sono appesi degli uomini o meglio dei guerrieri che in base alla loro raffigurazione sembrano dei pupazzi. Sono forse il simbolo di anime imprigionate. Sullo sfondo si notano alcuni giovani che sono un richiamo al gruppo presente nel Concerto Campestre di Giorgione presso il quale l’artista passò una fase decisiva della sua formazione artistica.
Il dipinto sembra narrare la scena… Melissa sta usando il cerchio per liberare i nobili cavalieri che sono stati trasformati in fiori, alberi, animali dagli incantesimi della perfida Alcina. L’uccellino, la rosa e il cane sembrano attendere in primo piano il momento di riprendere il loro aspetto umano. Quei guerrieri, appesi all’albero, che sembrano, come già detto dei pupazzi, sono probabilmente le fasi intermedie della metamorfosi. I cavalieri liberati dagli incantesimi sono seduti sul prato mentre quel castello sullo sfondo è il luogo dove erano tenuti prigionieri. 
Le liberazioni sembra lasciare sul volto della donna una dolcezza e grande serenità .
Il quadro sembra uno scrigno di magia. Durante i restauri una radiografia ha rilevato che prima redazione del dipinto non era quella attuale. Accanto a Melissa c’era un cavaliere con un armatura. Era Astolfo che fu il primo uomo ad essere liberato dagli incantesimi di Alcina. Dosso decise di cancellarlo e lo trasformò nel cane che appare in primo piano. 
Un cane dallo sguardo pietoso, quasi umano mentre di Astolfo, l’elegante cavaliere, rimane il pettorale vuoto della corazza che è appoggiato all’albero. Perché fu cancellato ? Sono impressioni legati all’artista probabilmente la scena era forse apparsa troppo affollata e sminuiva il valore femminile della figura di Melissa.
Un critico d’arte definì il Dosso: ”con lui la vera magia è quella della pittura”.

ARTE
Melissa es un personaje imaginario, una bruja, que aparece en el “Orlando Furioso” de Ludovico Ariosto. Una hechicera benévola que ayuda a los dos amantes, Bradamante y Ruggero, a encontrarse en medio de tantas vicisitudes. Melissa mostrará a Bradamante, una bella y valiente heroína de Francia, el destino de la familia de Este que según la leyenda nacerá de su unión con el amado Roger (rey de Bulgaria).
Un famoso artista que vivió en el siglo XVI en la corte de la familia Este en Ferrara, describió a la hechicera Melissa basándose en las evocaciones sugestivas y fantásticas de su contemporáneo Ludovico Ariosto. La publicación de la primera edición del "Orlando Furioso" es de 1516. La lectura de los poemas caballerescos fue una de las actividades de ocio de la corte. Este artista es el famoso pintor Giovanni di Micolo Luteri, llamado Dosso Dossi (1486? - 1542). 
Una obra que fue enviada al Cardenal Scipione Borghese, un gran coleccionista de obras de arte y creador de la Galería Borghese. Melissa está representada con un vestido con muchas decoraciones ricas (un vestido de seda azul oscuro y una sobrepelliz de brocado con estampados dorados) y un turbante en la cabeza. En su mano izquierda tiene una antorcha que enciende de un brasero, mientras que en la mano derecha tiene una tabla que muestra signos cabalísticos. La figura está rodeada por un ambiente muy animado. El cielo es tormentoso y, sin embargo, como la magia, el ambiente está envuelto en luz. Hay elementos arquitectónicos típicos de una ciudad (fortificaciones, castillo, etc.) y se encuentra sentada dentro de un círculo mágico. Es como si la hechicera estuviera trabajando en un hechizo. A su derecha hay una armadura brillante, un perro y algunas aves. Estos son animales que a menudo acompañan a los magos y a las hechiceras. Por esta razón, algunos críticos identifican a la figura femenina con la hechicera Circe. A la izquierda, un árbol del que cuelgan hombres o más bien guerreros que, según su representación, parecen títeres. Ellos son quizás el símbolo de las almas encarceladas. En el fondo se pueden ver algunos jóvenes que hacen referencia al grupo presente en el Concierto Campestre de Giorgione donde el artista pasó una fase decisiva de su formación artística.
La pintura semeja contar la escena... Melisa está usando el círculo para liberar a los nobles caballeros que han sido transformados en flores, árboles, animales por los hechizos del pérfido Alcina. El pajarito, la rosa y el perro semejan esperar en primer plano el momento de retomar su aspecto humano. Aquellos guerreros, colgados al árbol, que parecen, como ya se ha dicho muñecos, probablemente son las fases intermedias de la metamorfosis. Los caballeros liberados por los hechizos se han sentado sobre el prado mientras el castillo sobre el fondo es el lugar donde fueron tenidos prisioneros. Las liberaciones semejan dejar sobre el rostro de la mujer una dulzura y gran serenidad.
El cuadro parece un cofre de magia. Durante la restauración una radiografía ha revelado que primera pintura no fue la actual. Junto a Melisa hubo un caballero con una armadura. Fue Astolfo, el primer hombre en ser liberado de los hechizos de Alcina.
Dosso decidió borrarlo y lo transformó en el perro que aparece en primer plano. Un perro de mirada piadosa, casi humano mientras que Astolfo, el elegante caballero, queda con el pectoral libre de la coraza y se apoya en el árbol. ¿Por qué fue borrado? Probablemente el artisto tenía la impresión de que la escena aparecía quizás demasiado abarrotada y deslucía el valor femenino de la figura de Melisa. 
Un crítico de arte definió el Dosso: "con él, la verdadera magia es la pintura”






Il quadro in origine prima della modifica da parte dell’artista




La storia continua...
La historia continua...



Note:
           melissa-41091985.jpg









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