Feudo Rizzolo (Buccheri – Sr)……un feudo scomparso.... appartenuto agli Eaton dal 1874 al 1972...Un'azienda modello nella storia dell'Agricoltura Siciliana... poi la devastazione....
A pochi chilometri da Francofonte si trovano i resti di una struttura agricola che fu un importante caposaldo economico per l’intero territorio circostante e non solo. L’azienda, pur essendo posta a pochi chilometri da Francofonte, ricade nel territorio del comune di Buccheri, e si trova nell’ex feudo Rizzolo. Le origini dell’azienda risalgono alla fine del XIX secolo quando don Giuseppe Majorana vendette nel 1874 l’ex feudo Rizzolo al Sig. Eduardo Giacomo Eaton. Il prezzo d’acquisto fu stabilito in 268.220 lire lorde.
I nuovi proprietari, i fratelli Edward e Thomas Eaton, avviarono subito le iniziative per trasformare l’antico feudo in una azienda agricola all’avanguardia capace di attirare anche agricoltori dai centri vicini. Alla vecchia masseria a corte si aggiunse il nuovo borgo che in pochi anni garantì agli abitanti tutti i servizi necessari per la convivenza di una piccola comunità. Alcuni locali furono adibiti a scuole elementari per i figli dei coloni, una struttura per la produzione di materiali da costruzione (una fornace per mattoni), varie edifici destinati alla produzione agricola e nel 1907 anche di un ufficio postale. Nella piazzetta era ancora visibile fino a pochi anni fa una struttura quadrangolare (torre) sormontata da una campana e a poca distanza tra le case del coloni anche una piccola torre dotata di orologio. Due strutture che scandivano le attività lavorative.
Alcuni edifici, la torretta campanaria al centro e la torretta dell'orologio sulla destra
A
poca distanza dal borgo nel 1914 iniziarono i lavori per la costruzione della
chiesa che fu inaugurata nell’ottobre del 1918 dalla marchesa Elsie Eaton
Cassis e consacrata alla beata Vergine Maria del Buon Consiglio, di cui oggi
restano alcune vestigia.
Il nuovo proprietario originario del Regno Unito portò una nuova idea sul modo di condurre un'azienda agricola e in pochissimo tempo tra i campi si vide la prima locomobile. Quella rivoluzione industriale che aveva trasformato l'Europa era arrivata anche nel nostro territorio. Ai nostri giorni di quello che fu l’ex feudo Rizzolo rimangono soltanto alcuni malinconici edifici come di un sogno di cui non rimane traccia se non nei ricordi. Gli Eaton si erano stabiliti a Messina ed appartenevano all’ultima generazione di immigrati stranieri arrivati nella città nell’Ottocento. I motivi che spinsero i fratelli John Thomas ed Edward James Eaton a venire a Messina non sono noti e resteranno un mistero.
A Messina era presente al tempo una folta colonia inglese ed è probabile che i due Eaton possano avere avuto dei contatti o relazioni economiche con i mercanti britannici, piuttosto numerosi, residenti e operanti nella città. Contatti e relazioni che spinsero i due fratelli a lasciare il paese natio di Fiskerton per spostarsi a Messina. Fiskerton è un villaggio nel Nottonghamshire, sulla riva occidentale del fiume Trent, a circa 3 miglia a Sud-Est di Southwell (Inghilterra).
Probabilmente i due fratelli lasciarono Fiskerton tra la fine del 1860 e i primi anni del 1879. John Thomas era nato nel 1834, quando giunse a Messina aveva un’età tra i 34 e i 37 anni, mentre Edward James, nato nel 1836, aveva un’età tra i 32 ed i 35 anni. I due fratelli avevano una discreta esperienza nel settore commerciale e imprenditoriale acquisita prima a Faskertin e successivamente a Tiverton. Avevano una sorella, Mary Ann, della quale non si hanno tracce in Sicilia. Dal suo testamento, scritto in francese e risalente al 1912, si apprende che era sposata con un certo Walig e che i due coniugi abitavano ad Heidelberg ed avevano un figlio che risiedeva a Handschusceim.
John
Thomas ebbe tre figli/e:
-
Jhon
Edward Caldwell,
-
Adele
Volette Edith;
-
Eloise
Lilian.
Solo il figlio ebbe legami con la Sicilia e Messina. J.E. Caldwell era nato a Tiverton nella contea del Devonshire dove mantenne la sua residenza abituale. Dopo la morte del padre ( a Messina nel 1900), incaricò lo zio Edward James di occuparsi di tuti gli affari che il padre aveva intrapreso in Sicilia. Il giovane si trovava in Inghilterra e conoscendo ben poco delle attività commerciali gestite dal padre, aveva per questo motivo nominato lo zio (fratello del padre) quale suo procuratore generale.
Ben
presto il suo interesse economico verso i lasciti del padre mutò e nel 1900
revocò la procura generale allo zio per gestire direttamente le sue finanze in
Sicilia.
Fissò
la sua residenza nel territorio di Buccheri per potersi occupare dell’azienda
agricola dell’ex feudo Rizzolo.
Sulle
due figlie di John Thomas e sorelle di
Caldwell si hanno dei riferimenti grazie alle fonti notarili.
Non
vi sono tracce della loro presenza sia a Messina che in Sicilia e risiedevano
in Francia e precisamente:
-
Adele
Violette Edith abitava a Nizza con il marito Minos Nicoletis, un dottore di
origine greca;
-
Eloise
Lilian viveva invece a Parigi.
Il fratello di Thomas, Edward James Eaton, visse e operò a lungo nell’area dello Stretto e della Sicilia dedicandosi con molto impegno alle attività economiche intraprese. Morì a Villa San Giovanni nel 1902. A Messina aveva sposato Frances Oates ( nata a Messina, 1851 – 1873), figlia del negoziante inglese George Charles Oates e di Julia Matthey da tempo presenti nella piazza commerciale messinese. Dal matrimonio nacque nel 1873 l’unica figlia Frances Elsie Marie e la madre morì durante il parto.
La parentela con la famiglia Oates fu importante per gli Eaton. Gli Oates erano da tanto tempo presenti nel tessuto economico di Messina ed avevano acquisito delle relazioni sociali che avevano permesso alla famiglia d’intraprendere ed ampliare numerose attività. I primi riferimenti in merito alla presenza degli Eaton a Messina risalirebbero al 1873 quando Edward James nominò suo procuratore generale il negoziante villese (di Villa San Giovanni) Luigi Marra.
Nell’atto di procura Edward James risultava domiciliato a Messina in Via Garibaldi mentre per i suoi affari commerciali e i suoi stabilimenti industriali, i riferimenti erano generici. Sempre nell’atto si faceva riferimento alla filanda di seta di Messina, a Gazzi e a quella di Villa San Giovanni che i fratelli Eaton avevano cominciato a gestire per conto della ditta “Heathcoat &Co” di Tiverton appena giunti dall’Inghilterra, I due fratelli avevano inoltre acquistato nel 1875, dalla famiglia Majorana, l’ex feudo di Rizzolo (atto per notaio Giovanni Cavallaro, n. repertorio 115, del 26 febbraio 1875) sito nel comune di Buccheri. Edward James non si risposò, dopo la tragica perdita della moglie Frances Oates, e la figlia Frances Elsie Marie diventò erede universale, alla morte del padre avvenuta a Villa San Giovanni nel 1902. Un asse patrimoniale non indifferente perché comprendeva “beni immobili, mobili, mobili e contanti “ (notaio Pietro Aversa, numero repertorio 1831, del 15 maggio 1902) a cui si aggiunse nel 1912 l’eredità della zia Mary Ann (sorella del padre) che nel suo testamento la nominò erede universale di un patrimonio che fu stimato in circa 7.000 sterline. Mary Ann lasciò al figlio la dimora con tutto ciò che vi era ed i valori depositati presso la Rheinische Credit Banque di Heidelberg,
Nel testamento Frances Elsie Marie veniva invitata dal padre Edward James a seguire l’aiuto dello zio (fratello della madre) George Edward Oates nella gestione delle attività: filande di seta, il pastificio e l’azienda agricola di Rizzolo. Il legame di capitali tra le famiglie Eaton e Oates fu confermato da alcuni avvenimenti. Nel 1904 lo zio George Oates risultava debitore nei confronti della nipote Frances Elsie per effetto di una cambiale di 13.793 lire che era stata sottoscritta il 26 marzo 1904 a seguito di un debito verso il Comune di Reggio Calabria per una somma maggiore a quella sottoscritta nella cambiale, in quanto liquidatore della disciolta società “A. Gotterean & Co.” , esercente l’illuminazione a gas a Reggio Calabria e con sede a Messina. (Lo zio aveva ceduto ad Frances Elsie tale credito, ma la vicenda non fu di semplice risoluzione se ancora nel 1906 la stessa Frances nominava come suo procuratore Bernardino Mengotti tra i cui compiti vi era quello di “sistemare con pieni poteri tutti gli interessi della signora mandante sia con la società Gotterean & Co che con il Municipio di Reggio Calabria” (notaio Pietro Aversa, n. repertorio 2932, 23 maggio 1906).
I due pionieri Eaton , John Thomas e Edward James, furono sepolti nel cimitero degli inglesi a San Ranieri “nella zona falcata” dove si trovava la tomba di Frances Oates, giovane moglie di Edward James. Per la famiglia Eaton quel cimitero era un luogo della memoria e di affetti.
“Quel
piccolo pezzo di terra a ridosso della Cittadella era stato utilizzato come
Cimitero per i soldati inglesi durante le guerre napoleoniche, diventava nel
corso dell’800 l’ultima dimora per molti
stranieri di diverse nazionalità, rivestendo così espressione simbolica di
memoria storica” .
La “Real Cittadella “ nel 1861
Il cimitero degli Inglesi sorgeva nella zona di San Ranieri, nel sito “La Spina”,
nella zona Falcata di Messina, fu concesso da Ferdinando IV di Borbone ai
marinai inglesi che erano giunti in Sicilia in aiuto dei Borboni che si opponevano
alla conquista dei francesi guidati da Napoleone.
Dopo le guerre napoleoniche il cimitero cominciò ad accogliere civili inglesi che
si erano da stabiliti a Messina a partire dal 1815 circa. Ad essi si aggiunsero
anche le spoglie di mercanti tedeschi (Grill, Aders, Jaeger,ecc.), svizzeri,
danesi, greci ed anche russi. Famiglie che risiedettero a Messina fino al
terribile terremoto del 1908.
Un cimitero che fu visitato da re Giorgio V e dalla regina Maria, sovrani del
Regno Unito, accompagnati dai Principi Giorgio e Maria Vittoria, il 5 aprile 1925.
Il cimitero fu
spostato in epoca fascista e le tombe,
ben 280, furono
trasferite all’interno del Gran Camposanto.
Importante fu il
lavoro svolto dal custode e dirigente del piccolo cimitero,
George Attard che
annotò le trascrizioni delle epigrafi e la catalogò tutti i
monumenti funerari.
Cimitero inglese che si trova salendo dalla via
San Cosimo,
adiacente al Gran Camposanto.
Si possono
ammirare monumenti funerari di esponenti della Messina
dell’Ottocento
come quello del nostro James Thomas Eaton; di Federico Grill. banchiere molto
amato dal popolo messinese; della famiglia Sanderson, titolare
di una delle piò
importanti imprese del mondo per la
lavorazione dei
derivati
agrumari; degli Oates, Fischer, ecc..
Tutte famiglie che
svolsero un ruolo importantissimo nel
campo sociale ed
economico nella Città dello Stretto.
A
Messina era peraltro presente l’altro esponente di seconda generazione degli
Eaton. Il figlio di John Thomas, John Edward Caldwell Eaton che abbiamo visto
risiedere nel feudo Rizzolo.
Per
il giovane quel piccolo cimitero, che ospitava le spoglie del padre e dello
zio/a, era un luogo importante della memoria a tal punto da interessarsi sulla
sua sorte.
Quel
luogo era stato concesso ad uso di cimitero da Ferdinando IV ed era sorto per
dare sepoltura ai soldati inglesi. Ma da quel momento e per oltre un secolo
avrebbe ospitato anche le salme degli
altri membri della comunità straniera di Messina e le tombe dei mercati, dei
loro familiari, dei loro dipendenti, di viaggiatori e di marinai. Tutte
sepolture che s’affiancavano a quelle più antiche dei soldati inglesi deceduti
durante il decennio 1806 - 1815.
Il
devastante terremoto del 28 dicembre 1908 provocò gravi danni al cimitero.
Caddero il muro di recinzione e la piccola abitazione del custode, molti monumenti e pietre tombali furono rovesciate,
molte tombe furono scoperchiate….
Lasciando quello
che era il British Cemetery in un desolato pezzo
di terra cosparso
di rovine”
per
affrontare l’emergenza il vice console Baylis Heynes propose agli inglesi
residenti la costituzione di un “comitato d’amministrazione allo scopo di
condividere l’onere, fino ad allora sostenuto dall’autorità consolare, di
mantenere su questo territorio i diritti extra territoriali di cui godevano gli
inglesi in questa parte della Sicilia da più di un secolo”.
Il
comitato si costituì nell’ottobre del 1911 ed era composto da:
-
Alexander
Nelson Hood, duca di Bronte;
-
Col.
Shaw Heiller;
-
Vice console James
Baylis Heynes;
-
John Edward Caldwell
Eaton;
-
Herbert Oates;
-
Charles Ernest
Marshall;
-
William Beek Skinner
Si
trattava di membri di famiglie straniere da tempo presenti a Messina e che
comunque erano collegate, per vari motivi, alla famiglia Eaton.
Herbert
Oates era fratello di George Oates, cognato di Edward James Eaton mentre
William Beek Skinner era figlio di Thomas Skinner che era “manager” della
filanda Eaton a Gazzi.
Charles
Ernest Marshall possedeva invece a Buccheri delle terre limitrofe a quelle
dell’ex feudo Rissolo di proprietà degli Eaton dal 1875.
Il
comitato aveva il difficile colpito di gestire le poche risorse disponibili per
la necessaria manutenzione del cimitero.
Il
problema finanziario rimase irrisolto e la situazione peggiorò per un problema
di diversa natura sul quale il comitato e soprattutto John Edward Caldwell
Eaton mantenne una linea intransigente per opporsi al trasferimento del
cimitero in un altro luogo.
Dal
1919 infatti quella zona ricadeva sotto la giurisdizione dell’Ente Portuale di
Messina che aveva deciso di farvi sorgere in tutta la zona falcata depositi
franchi e stabilimenti industriali.
Era
d’obbligo quindi per l’Ente la necessità di disporre del terreno sul quale sorgeva
il cimitero inglese perché era d’intralcio al progetto di costruzione di
impianti industriali e si proponeva di trasferire lo stesso cimitero
all’interno del cimitero monumentale della città.
La
controversia si trascinò a lungo. In un primo momento prevalse la linea di
Caldwell e del comitato, perché l’Ente
decise di lasciare perdere il progettato spostamento imponendo un divieto di
ulteriori inumazioni.
La
questione rimase in sospeso per molto tempo e solo la guerra riuscì a rendere
possibile quel trasferimento del Cimitero degli Inglesi più volte tentato dalle
autorità locali:
il governo
fascista profittò, per passare al trasferimento, dello stato di
guerra tra Italia a Gran Bretagna
in
definitiva con la morte dei due fratelli, John Thomas e di Edward James, la
presenza messinese degli Eaton si fece saltuaria, sebbene ancora consistenti
fossero gli interessi economici presenti nell’area. Tuttavia forte restava il
segno della loro presenza e della rilevanza della loro azione economica che tra
gli anni Settanta e Ottanta, vedeva la famiglia Eaton ben radicata nel tessuto
economico messinese nella produzione della seta ed anche con la creazione di un
pastificio.
Quando
i fratelli Eaton acquistarono nel 1875 l’ex feudo Rizzolo erano ben
inseriti nella vita economica messinese ed avevano rapporto decisamente
importanti con le altre famiglie nobili
straniere che operavano nel territorio come gli Oates.
Nel
territorio di Buccheri era presente Ernest Marshall, proprietario di alcune
terre limitrofe a quelle acquistate dagli Eaton.
Il
Marshall era originario di Leeds, contea dello Yorkshire, da cui provenivano
anche gli Oates. Forse fu una coincidenza ma è probabile che tra gli Oates e il
Marshall potesse esistere qualche legame di conoscenza e che quindi
quest’ultimo avesse prospettato, essendone a conoscenza, l’acquisto del feudo
Rizzolo.
Queste
terre saranno tra il 1875 ed il 1902 al centro delle attività economiche degli
Eaton con l’impiego di forti capitali per le continue migliorie.
Per il giovane quel piccolo cimitero, che ospitava le spoglie del padre e dello zio/a, era un luogo importante della memoria a tal punto da interessarsi sulla sua sorte.
Quel luogo era stato concesso ad uso di cimitero da Ferdinando IV ed era sorto per dare sepoltura ai soldati inglesi. Ma da quel momento e per oltre un secolo avrebbe ospitato anche le salme degli altri membri della comunità straniera di Messina e le tombe dei mercati, dei loro familiari, dei loro dipendenti, di viaggiatori e di marinai. Tutte sepolture che s’affiancavano a quelle più antiche dei soldati inglesi deceduti durante il decennio 1806 - 1815.
Il devastante terremoto del 28 dicembre 1908 provocò gravi danni al cimitero. Caddero il muro di recinzione e la piccola abitazione del custode, molti monumenti e pietre tombali furono rovesciate, molte tombe furono scoperchiate….
Lasciando quello che era il British Cemetery in un desolato pezzo
di terra cosparso di rovine”
per affrontare l’emergenza il vice console Baylis Heynes propose agli inglesi residenti la costituzione di un “comitato d’amministrazione allo scopo di condividere l’onere, fino ad allora sostenuto dall’autorità consolare, di mantenere su questo territorio i diritti extra territoriali di cui godevano gli inglesi in questa parte della Sicilia da più di un secolo”.
- Alexander Nelson Hood, duca di Bronte;
Herbert Oates era fratello di George Oates, cognato di Edward James Eaton mentre William Beek Skinner era figlio di Thomas Skinner che era “manager” della filanda Eaton a Gazzi.
Charles Ernest Marshall possedeva invece a Buccheri delle terre limitrofe a quelle dell’ex feudo Rissolo di proprietà degli Eaton dal 1875.
Il comitato aveva il difficile colpito di gestire le poche risorse disponibili per la necessaria manutenzione del cimitero.
Il problema finanziario rimase irrisolto e la situazione peggiorò per un problema di diversa natura sul quale il comitato e soprattutto John Edward Caldwell Eaton mantenne una linea intransigente per opporsi al trasferimento del cimitero in un altro luogo.
Dal 1919 infatti quella zona ricadeva sotto la giurisdizione dell’Ente Portuale di Messina che aveva deciso di farvi sorgere in tutta la zona falcata depositi franchi e stabilimenti industriali.
Era d’obbligo quindi per l’Ente la necessità di disporre del terreno sul quale sorgeva il cimitero inglese perché era d’intralcio al progetto di costruzione di impianti industriali e si proponeva di trasferire lo stesso cimitero all’interno del cimitero monumentale della città.
La controversia si trascinò a lungo. In un primo momento prevalse la linea di Caldwell e del comitato, perché l’Ente decise di lasciare perdere il progettato spostamento imponendo un divieto di ulteriori inumazioni.
La questione rimase in sospeso per molto tempo e solo la guerra riuscì a rendere possibile quel trasferimento del Cimitero degli Inglesi più volte tentato dalle autorità locali:
il governo fascista profittò, per passare al trasferimento, dello stato di guerra tra Italia a Gran Bretagna
in definitiva con la morte dei due fratelli, John Thomas e di Edward James, la presenza messinese degli Eaton si fece saltuaria, sebbene ancora consistenti fossero gli interessi economici presenti nell’area. Tuttavia forte restava il segno della loro presenza e della rilevanza della loro azione economica che tra gli anni Settanta e Ottanta, vedeva la famiglia Eaton ben radicata nel tessuto economico messinese nella produzione della seta ed anche con la creazione di un pastificio.
Quando i fratelli Eaton acquistarono nel 1875 l’ex feudo Rizzolo erano ben inseriti nella vita economica messinese ed avevano rapporto decisamente importanti con le altre famiglie nobili straniere che operavano nel territorio come gli Oates.
Nel territorio di Buccheri era presente Ernest Marshall, proprietario di alcune terre limitrofe a quelle acquistate dagli Eaton.
Il Marshall era originario di Leeds, contea dello Yorkshire, da cui provenivano anche gli Oates. Forse fu una coincidenza ma è probabile che tra gli Oates e il Marshall potesse esistere qualche legame di conoscenza e che quindi quest’ultimo avesse prospettato, essendone a conoscenza, l’acquisto del feudo Rizzolo.
Queste terre saranno tra il 1875 ed il 1902 al centro delle attività economiche degli Eaton con l’impiego di forti capitali per le continue migliorie.
Quando
i fratelli Eaton acquistarono nel 1875 l’ex feudo Rizzolo erano ben
inseriti nella vita economica messinese ed avevano rapporto decisamente
importanti con le altre famiglie nobili
straniere che operavano nel territorio come gli Oates.
Nel
territorio di Buccheri era presente Ernest Marshall, proprietario di alcune
terre limitrofe a quelle acquistate dagli Eaton.
Il
Marshall era originario di Leeds, contea dello Yorkshire, da cui provenivano
anche gli Oates. Forse fu una coincidenza ma è probabile che tra gli Oates e il
Marshall potesse esistere qualche legame di conoscenza e che quindi
quest’ultimo avesse prospettato, essendone a conoscenza, l’acquisto del feudo
Rizzolo.
Queste
terre saranno tra il 1875 ed il 1902 al centro delle attività economiche degli
Eaton con l’impiego di forti capitali per le continue migliorie.
Le
capacità imprenditoriali e moderne di gestione degli Eaton furono messe in atto
anche nelle attività condotte nell’azienda dell’ex feudo Rizzolo.
La
gestione del feudo era stata trascurata dagli antichi proprietari, sia dal
principe di Villafranca che dai fratelli Majorana.
I
vecchi proprietari si erano limitati solo a riscuotere le gabelle dei terreni.
Agli inizi del 1870 il feudo non aveva subito alcuna trasformazione o
intervento agrario e si presentava in massima parte a bosco e a pascolo con
poche terre a semina e un certo numero d’alberi d’ulivo e sughero mentre le
terre erano cosparse di pietre ed esistevano solo pochi nuclei rurali.
Diverso
destino ebbero le terre dell’ex feudo Rizzolo quando il 26 febbraio 1875, con
atto rogato presso il notaio Giovanni Cavallaro, numero repertorio 115, i due
fratelli Eaton, Edward James e John Thomas, acquistarono parte dell’ex feudo
Rizzolo.
Di
fatto il barone Majorana vendeva, “senza speranza di ricompre” e “con
garanzia di diritto e di fatto”, ai fratelli Eaton, per la somma di 268.220
lire “di lordo”, parte dell’ex feudo
“…. che da levante
va a ponente sino al mezzo letto del burrone dettoRagusella. Tale
burrone ha la sua foce nelle terre appartenenti a Gatto e leterre vendute a
Eaton e sbocca nel fiume che abbiamo detto di Mancacamminando dalla
foce alla sorgente sempre nel mezzo del burrone sinoal punto in cui si
innalza una linea retta verso levante della lunghezza dimetri 200 segnata
detta linea con due croci scolpite in due tronchi di olivi,una croce sopra un
masso e con due pilastri e dall’ultimo pilastro s’innalza unalinea retta
perpendicolare alla precedente formanti insieme un angolo retto,la quale va verso
sud segnata da numero nove pilastri e due crociscolpite in due
massi e va a raggiugere il fiume di Destra e dall’oppostasponda ha incominciamento
l’ex feudo Frassina.Tale limite divide
le due proprietà, l’una a levante appartenenteal commendatore Eaton,
l’altra a ponente rimasta ai signori Mayorana.La porzione di
feudo appartenente a Eaton comprende anche quellapiccola isoletta
che è stata appena separata dalla così detta isoladel Contrasto”-
Mappa dell'ex feudo Rizzolo al tempo dei Majorana
datata
1874
alcune
annotazioni in lingua Inglese probabilmente del Marchese Eaton
Lettera del Barone G. Majorana
Al Marchese Eaton
sulla consegna delle
chiavi del caseggiato dell'exfeudo Rizzolo
1875 circa (belvedere)
Alcuni edifici
Fine del XIX sec. primi
anni del XX secolo
Nell’atto
si specificava che la vendita comprendeva tutto ciò che si trovava nel feudo: “alberi
diversi, casamenta, un trappeto, magazzino, acque sorgive, abbeveratoi e mandre”.L’azienda
fu con gli Eaton Cassis una “tra le meglio organizzate e progredite di tutta
la Sicilia”.
Mappa Borbonica del Territorio di Buccheri
I
due fratelli Eaton gestirono insieme la proprietà sino alla morte di Johan
Thomas nel 1890. Da quel momento in poi, sino alla morte nel 1902, sarà solo Edward James ad occuparsi
di Rizzolo dato che l’unico figlio maschio del fratello, John Edward Caldwell,
risiedeva in Inghilterra.La
situazione era però mutata già nel 1900 quando J.E. Caldwell si trasferì a
Buccheri revocando la procura allo zio “non avendo essa più ragione di
esistere”.Le
terre del feudo sarebbero state successivamente divise tra lo zio e il nipote,
restando in comune solo “lo ingresso e portiera di cui fa parte la porzione
a valle della strada della estensione di detta porzione di terreno di metri
quadrati 800 circa”. (notaio Pietro Aversa, n. rep. 2233, n. fascicolo
1151, 3 giugno 1903). In
seguito, a quella proprietà già posseduta da J.E. Caldwell, si aggiunse “la
metà di quel piccolo spezzone di terreno con trentadue alberi di arancio e
precisamente quel tratto di terreno intaccato nell’ex feudo Rizzolo sito in
contrada Barbacuzzo in quel di Francofonte confinante con torrente Rosicone ed
altre delimitazioni “a lui venduto dalla cugina Elsie. (nel 1903).Gli
Eaton subito dopo l’acquisto del feudo si preoccuparono di essere coadiuvati da
maestranze di fiducia e in tal senso operarono facendo giungere a Rizzolo
diverse famiglie di agricoltori messinesi, così per le stesse nomine dei
procuratori generali, nominati con la formula “ut alter ego” che
ricaddero inizialmente su persone provenienti da Messina.(nel
1892 la procura era stata conferita ad Andrea Lucchesi da Messina e residente a
Rizzolo e nel 1894 a Giuseppe D’Arrigo, nato nel villaggio di Santa Lucia e
residente a Rizzolo). A
partire dal 1890, anno in cui ebbe il completo possesso del feudo, Edward James
si preoccupò subito di migliorare le condizioni agrarie del terreno facendo
dissodare vaste zone del feudo. Un lavoro che avrebbe consentito una più
razionale divisione in lotti rettangolari di tutto il vasto altipiano.Numerosi
erano tra l’altro i muri a secco fatti costruire per il terrazzamento dei
terreni in pendio, il cui sviluppo totale raggiunse i 250 km circa. Intorno
agli anni trenta del Novecento la spesa per la loro manutenzione s’aggirava tra
8.000 – 10.000 lire l’anno.Ingenti dovevano essere gli investimenti per
migliorare i terreni che, così predisposti, erano pronti per l’impianto di ampi
aranceti, vigneti ed uliveti, permettendo anche la coltivazione del frumento e
di altre granaglie.Gli
agrumi restavano la coltura privilegiata, mentre la qualità superiore di questi
faceva la differenza.Tale
superiorità era raggiuta grazie ad una scrupolosa selezione delle varietà
prodotte che andavano dal “moro” al “tarocco”, dal “sanguinello” al “sanguinello moscato” all’ovale”, dal
“biondo” al “belladonna” al “mandarino”.Tale
produzione raggiungeva il mercato nazionale e l’Inghilterra.Altre
migliorie apportate da Eaton riguardavano anche la viabilità interna del feudo.Al
momento dell’acquisto esisteva solo una mulattiera che serviva tutta la
proprietà. Fu approntato un progetto di costruzione di una strada principale
che collegasse tutto il feudo, per una estensione complessiva di 6 km a cui, in
seguito se ne aggiungevano altre secondarie per uno sviluppo complessivo
intorno ai 12 km.Tale
rete viaria, seguendo l’andamento del terreno, collegava tutti i punti
principali dell’ex feudo.I
rapporti di produzione applicati nell’azienda agricola sarebbero stati
essenziali per la riuscita dell’impresa.Gli
Eaton s’allontanavano dal modello siciliano prevalente di conduzione
dell’azienda che non incentivava le migliorie (assenza nella conduzione del
grande proprietario, affitto ai gabelloti, subaffitto a massari o contadini,
prevalente applicazione del contratto di mezzadria impropria) ma si
presentavano per una gestione diretta e soprattutto scegliendo rapporti di
produzione che fossero un incentivo allo sviluppo di una agricoltura moderna.In
realtà anche Edward James Eaton dava parte delle sue terre a mezzadria ma si
trattata di una mezzadria paritaria che era in uso in particolare in Toscana.Tale
tipo di contratto vedeva il proprietario e mezzadro in condizioni di parità,
divenendo così elemento di crescita e di sviluppo dell’azienda.Gli
Eaton avevano specificato anche i rapporti di lavoro in uno “statuto dei
lavoratori”, una carta dei diritti e dei doveri, in base al quale si
stipulavano anche i contratti di lavoro. Questi contratti venivano stabiliti
pubblicamente sia per coloro che lavoravano nell’ex feudo in modo saltuario sia
per quelli che prestavano la loro opera in modo continuativo. Questo permetteva
di raggiungere un livello di chiarezza e di trasparenza in tali rapporti molto
importanti per la vita dell’azienda.Edward
James raccomandava sempre ai suoi procuratori che quando sceglievano o
nominavano “ gli impiegati necessari alla coltivazione e custodia di detto
latifondo Rizzolo”, stabilissero “con atto pubblico i salari e gli
stipendi da corrispondere ad essi sia ad anno mese e giorno” distinguendosi
così, anche sotto questo aspetto,
dall’uso prevalente del contratto fatto a voce tra le parti, che spesso
era modificato in base alle esigenze dei soli proprietari.Per
incentivare ulteriormente i loro dipendenti, sia Edward James che la figlia
Elsie Marie, proponevano dei premi di produzione da assegnare ai lavoratori
come ricompensa per l’impegno dimostrato, che talora raggiungevano la cospicua
somma di 3.000 lire da suddividere tra i migliori coloni.
Ma
sarà soprattutto la figlia a far sì che i dipendenti dell’ex feudo potessero
svolgere il loro lavoro nelle migliori condizioni di vita.Essi
infatti risiedevano ed alloggiavano, insieme all’amministratore, in abitazioni
a loro riservate nel “Borgo Torre” dove peraltro oltre alla piccola
chiesa, era funzionante anche un servizio postale interno ed una scuola
frequentata dai figli dei coloni, mentre l’assistenza sanitaria era sostenuta
quasi per intero dalla proprietà, tranne mille lire di cui si gravava il Comune
di Buccheri.Edward
James, considerando il tipo di impianti colturali che aveva iniziato o
intendeva realizzare, poneva quasi subito la sua attenzione verso il problema
di un’adeguata disponibilità di risorse idriche necessarie per l’irrigazione
dei terreni, sebbene l’ex feudo disponesse di un laghetto e di alcuni corsi
d’acqua. Tuttavia il fabbisogno idrico nel periodo estivo aumentava
notevolmente e le risorse già esistenti non coprivano completamente le
necessità idriche dell’azienda.Per
sopperire a questa carenza, l’11 settembre 1896 Eaton inoltrò una specifica
richiesta alla Prefettura di Siracusa affinchè gli fosse concessa la possibilità
effettuare delle ricerche idriche.Il
20 ottobre 1897 il genio Civile rispose positivamente alla richiesta e al
relativo progetto presentato da Edward James ma pose subito della garanzie
sull’uso dell’acqua che doveva servire solo per gli usi irrigui e per la vita
dell’azienda e non poteva essere venduta a terzi.Il
progetto era quello di captare con gallerie filtranti le acque che scorrevano
sotto gli alvei dei due torrenti che delimitavano l’ex feudo Rizzolo,: il Gallo
o Terranova ad Est ed il Rosicone ad Ovest.La
necessità di avere una sufficiente disponibilità idrica per le colture
specializzate era effettivamente comune a tutti coloro che possedevano terreni
nelle zone limitrofe
Mappa dell'ex feudo Rizzolo al tempo dei Majorana
datata
1874
alcune
annotazioni in lingua Inglese probabilmente del Marchese Eaton
Lettera del Barone G. Majorana
Al Marchese Eaton
sulla consegna delle
chiavi del caseggiato dell'exfeudo Rizzolo
1875 circa (belvedere)
Alcuni edifici
Fine del XIX sec. primi
anni del XX secolo
Nell’atto
si specificava che la vendita comprendeva tutto ciò che si trovava nel feudo: “alberi
diversi, casamenta, un trappeto, magazzino, acque sorgive, abbeveratoi e mandre”.L’azienda
fu con gli Eaton Cassis una “tra le meglio organizzate e progredite di tutta
la Sicilia”.
Mappa Borbonica del Territorio di Buccheri
Alcuni edifici
Fine del XIX sec. primi
anni del XX secolo
I
due fratelli Eaton gestirono insieme la proprietà sino alla morte di Johan
Thomas nel 1890. Da quel momento in poi, sino alla morte nel 1902, sarà solo Edward James ad occuparsi
di Rizzolo dato che l’unico figlio maschio del fratello, John Edward Caldwell,
risiedeva in Inghilterra.La
situazione era però mutata già nel 1900 quando J.E. Caldwell si trasferì a
Buccheri revocando la procura allo zio “non avendo essa più ragione di
esistere”.Le
terre del feudo sarebbero state successivamente divise tra lo zio e il nipote,
restando in comune solo “lo ingresso e portiera di cui fa parte la porzione
a valle della strada della estensione di detta porzione di terreno di metri
quadrati 800 circa”. (notaio Pietro Aversa, n. rep. 2233, n. fascicolo
1151, 3 giugno 1903). In
seguito, a quella proprietà già posseduta da J.E. Caldwell, si aggiunse “la
metà di quel piccolo spezzone di terreno con trentadue alberi di arancio e
precisamente quel tratto di terreno intaccato nell’ex feudo Rizzolo sito in
contrada Barbacuzzo in quel di Francofonte confinante con torrente Rosicone ed
altre delimitazioni “a lui venduto dalla cugina Elsie. (nel 1903).Gli
Eaton subito dopo l’acquisto del feudo si preoccuparono di essere coadiuvati da
maestranze di fiducia e in tal senso operarono facendo giungere a Rizzolo
diverse famiglie di agricoltori messinesi, così per le stesse nomine dei
procuratori generali, nominati con la formula “ut alter ego” che
ricaddero inizialmente su persone provenienti da Messina.(nel
1892 la procura era stata conferita ad Andrea Lucchesi da Messina e residente a
Rizzolo e nel 1894 a Giuseppe D’Arrigo, nato nel villaggio di Santa Lucia e
residente a Rizzolo). A
partire dal 1890, anno in cui ebbe il completo possesso del feudo, Edward James
si preoccupò subito di migliorare le condizioni agrarie del terreno facendo
dissodare vaste zone del feudo. Un lavoro che avrebbe consentito una più
razionale divisione in lotti rettangolari di tutto il vasto altipiano.Numerosi
erano tra l’altro i muri a secco fatti costruire per il terrazzamento dei
terreni in pendio, il cui sviluppo totale raggiunse i 250 km circa. Intorno
agli anni trenta del Novecento la spesa per la loro manutenzione s’aggirava tra
8.000 – 10.000 lire l’anno.Ingenti dovevano essere gli investimenti per
migliorare i terreni che, così predisposti, erano pronti per l’impianto di ampi
aranceti, vigneti ed uliveti, permettendo anche la coltivazione del frumento e
di altre granaglie.Gli
agrumi restavano la coltura privilegiata, mentre la qualità superiore di questi
faceva la differenza.Tale
superiorità era raggiuta grazie ad una scrupolosa selezione delle varietà
prodotte che andavano dal “moro” al “tarocco”, dal “sanguinello” al “sanguinello moscato” all’ovale”, dal
“biondo” al “belladonna” al “mandarino”.Tale
produzione raggiungeva il mercato nazionale e l’Inghilterra.Altre
migliorie apportate da Eaton riguardavano anche la viabilità interna del feudo.Al
momento dell’acquisto esisteva solo una mulattiera che serviva tutta la
proprietà. Fu approntato un progetto di costruzione di una strada principale
che collegasse tutto il feudo, per una estensione complessiva di 6 km a cui, in
seguito se ne aggiungevano altre secondarie per uno sviluppo complessivo
intorno ai 12 km.Tale
rete viaria, seguendo l’andamento del terreno, collegava tutti i punti
principali dell’ex feudo.I
rapporti di produzione applicati nell’azienda agricola sarebbero stati
essenziali per la riuscita dell’impresa.Gli
Eaton s’allontanavano dal modello siciliano prevalente di conduzione
dell’azienda che non incentivava le migliorie (assenza nella conduzione del
grande proprietario, affitto ai gabelloti, subaffitto a massari o contadini,
prevalente applicazione del contratto di mezzadria impropria) ma si
presentavano per una gestione diretta e soprattutto scegliendo rapporti di
produzione che fossero un incentivo allo sviluppo di una agricoltura moderna.In
realtà anche Edward James Eaton dava parte delle sue terre a mezzadria ma si
trattata di una mezzadria paritaria che era in uso in particolare in Toscana.Tale
tipo di contratto vedeva il proprietario e mezzadro in condizioni di parità,
divenendo così elemento di crescita e di sviluppo dell’azienda.Gli
Eaton avevano specificato anche i rapporti di lavoro in uno “statuto dei
lavoratori”, una carta dei diritti e dei doveri, in base al quale si
stipulavano anche i contratti di lavoro. Questi contratti venivano stabiliti
pubblicamente sia per coloro che lavoravano nell’ex feudo in modo saltuario sia
per quelli che prestavano la loro opera in modo continuativo. Questo permetteva
di raggiungere un livello di chiarezza e di trasparenza in tali rapporti molto
importanti per la vita dell’azienda.Edward
James raccomandava sempre ai suoi procuratori che quando sceglievano o
nominavano “ gli impiegati necessari alla coltivazione e custodia di detto
latifondo Rizzolo”, stabilissero “con atto pubblico i salari e gli
stipendi da corrispondere ad essi sia ad anno mese e giorno” distinguendosi
così, anche sotto questo aspetto,
dall’uso prevalente del contratto fatto a voce tra le parti, che spesso
era modificato in base alle esigenze dei soli proprietari.Per
incentivare ulteriormente i loro dipendenti, sia Edward James che la figlia
Elsie Marie, proponevano dei premi di produzione da assegnare ai lavoratori
come ricompensa per l’impegno dimostrato, che talora raggiungevano la cospicua
somma di 3.000 lire da suddividere tra i migliori coloni.
Ma
sarà soprattutto la figlia a far sì che i dipendenti dell’ex feudo potessero
svolgere il loro lavoro nelle migliori condizioni di vita.Essi
infatti risiedevano ed alloggiavano, insieme all’amministratore, in abitazioni
a loro riservate nel “Borgo Torre” dove peraltro oltre alla piccola
chiesa, era funzionante anche un servizio postale interno ed una scuola
frequentata dai figli dei coloni, mentre l’assistenza sanitaria era sostenuta
quasi per intero dalla proprietà, tranne mille lire di cui si gravava il Comune
di Buccheri.Edward
James, considerando il tipo di impianti colturali che aveva iniziato o
intendeva realizzare, poneva quasi subito la sua attenzione verso il problema
di un’adeguata disponibilità di risorse idriche necessarie per l’irrigazione
dei terreni, sebbene l’ex feudo disponesse di un laghetto e di alcuni corsi
d’acqua. Tuttavia il fabbisogno idrico nel periodo estivo aumentava
notevolmente e le risorse già esistenti non coprivano completamente le
necessità idriche dell’azienda.Per
sopperire a questa carenza, l’11 settembre 1896 Eaton inoltrò una specifica
richiesta alla Prefettura di Siracusa affinchè gli fosse concessa la possibilità
effettuare delle ricerche idriche.Il
20 ottobre 1897 il genio Civile rispose positivamente alla richiesta e al
relativo progetto presentato da Edward James ma pose subito della garanzie
sull’uso dell’acqua che doveva servire solo per gli usi irrigui e per la vita
dell’azienda e non poteva essere venduta a terzi.Il
progetto era quello di captare con gallerie filtranti le acque che scorrevano
sotto gli alvei dei due torrenti che delimitavano l’ex feudo Rizzolo,: il Gallo
o Terranova ad Est ed il Rosicone ad Ovest.La
necessità di avere una sufficiente disponibilità idrica per le colture
specializzate era effettivamente comune a tutti coloro che possedevano terreni
nelle zone limitrofe
Nel Seicento il
feudo Rizzolo era stato al centro di una controversa sull’uso delle acque
La
disponibilità d’acqua nel territorio di “Franco Fonti” era sempre stato
uno dei punti di forza delle attività agricoli ed industriali ma era presente un diritto che era esercitato
dai Gravina Cruyllas. Nel Seicento
cambiò la politica dei Cruyllas perché l’acqua venne sottoposta a
gabella.Ma
anche a monte, nel territorio di Buccheri, dove si trovavano le sorgenti
dell’acqua che confluivano verso Francofonte, la politica dei principi stava
cambiando con la nuova economia dello stato di Buccheri seguita alla gestione
dei Morra. I Morra, sebbene avessero dei forti contrasti con l’Università di
Buccheri, alla fine per la lotta dell’acqua riuscirono a trovare un elemento
comune di coesione.Secondo
alcuni testimoni, nel 1650 circa, lo scontro era esploso quando il principe di
Buccheri, all’altezza del feudo della Rocca, aveva captato l’acqua per deviarla
nel feudo Rizzolo, uno dei migliori terreni della zona. Terreno che i Morra si
stavano avviando a coltivare dopo averlo strappato con una transazione
all’Università di Buccheri. Erano intervenuti gli uomini del Gravina Cruyllas
che sconfinando, avevano distrutto le saie perché “non poteasi devrestre
l’acqua dal suo corso”.Queste
le prime fasi del conflitto che metterà di fronte i due principi, coinvolgendo
la popolazione e facendo nascere una corposa sequela di denunce e memorali che
furono inviate alla Regia Gran Corte.(la
baronia di Francofonte comprendeva due feudi di diversa provenienza: Bilfida chiamato anche Burgesia -Francofonte
dove sorse il centro abitato, e Rahlmeni. Tra i due feudi, impedendo la contiguità territoriale
s’insinuava il feudo Rizzolo, della baronia di Buccheri, e il feudo Bufulsina
della baronia di Cadra appartenente però anch’esso ai Gravina Cruyllas. Questi
feudi si congiungevano in una località chiamata Puntali, nella dagala tra i
torrenti Gallo e Passolargo).
Gli
atti, indirizzati al supremo tribunale civile, relativi a questioni che
affondavano le radici nel territorio, imponevano per una attenta lettura, la
definizione dei luoghi esatti delle
sorgenti e la valutazione della loro reale portata, accumulando così
descrizioni minuziose per il contradditorio processualeAvverto di più a
V.S. che nel caso che da parte di detto marchese si asserisseche dal suo
territorio chiamato fego della Burgisia, provenga acqua in dettofiume si può
rispondere che dato e non concesso che detto fego fosseeffettivamente
suo, poiché alcuni dicono essere della città di Lentinibenchè vicino alla
sua terra di Francofonte, detta acqua è tale etanta che
nell’està non può abbeverare un uccello
e così non può nedeve pretendere
per il poco suo assai d’altri”. Il
territorio trova nel XVII secolo un importante strumento di conoscenza: la
carta.Le
piante avevano assunto uno specifico valore probatorio nei cabrei dell’Ordine
di Malta nel 1658. Nei decenni seguenti le carte del territorio vennero
presentate in giudizio dalle parti, richieste dalla stessa Regia Corte per “appurare
la verità e per l’accerto della giustizia”.La
disputa tra Buccheri e Francofonte presenta due carte che sono inserite nel
volume n.250 dell’Archivio Alliata di Villafranca. Il volume è una sorta di
memoriale della causa dell’acqua mentre le posizioni della controparte, si
trovano nell’archivio Palagonia Gravina Cruyllas e riporta il titolo “Buccheri
per l’acqua contro i vassalli di Palagonia”.Il
primo dei due disegni è collocato a carta”2”, all’apertura del volume come inquadramento visivo e immediato del
rivelo di Francofonte del 1569. Si
tratta di un folio delle dimensioni consuete, sebbene leggermente più piccole
rispetto alle dimensioni del volume, rilegato con pergamena, formato forse nel
Settecento ad opera dei segretari degli Alliata collazionando tutte le
scritture delle vertenze sull’acqua che avevano ereditato dai Marra insieme con
il principato di Buccheri.Il
disegno, realizzato con inchiostro nero privo di campiture, tracciato con mano
leggera, parte da uno schizzo di Buccheri, rappresentata come una città
attraversata dall’acqua e collegata da ponti, e
segue il corso del fiume prima chiamato Canale, poi Passolargo,
indicando i feudi che attraversa per giungere fino a Francofonte.
All’interno
del volume, alle carte 195-196, inserita tra le perizie e le relazioni della
fase processuale 1699-1700, si trova l’altra carta, in apparenza identica per
prospettiva e mano tranne che in un particolare ovvero la posizione della
deviazione dell’acqua verso Rizzolo, posta più a monte, mentre l’altra carte lo
indica più a valle.
Non
si conosce il nome dell’autore, ma da altri passaggi del memoriale datati 1717,
si dice che tra il 1699-1700, era stata fatta una relazione da Mario
Mastrogiacomo, originario di Ferla, membro di una famiglia di capimastri e
architetti, che collaborava in quegli anni con Francesco Morra per ricostruire
Buccheri e altri centri vicini distrutti dal terremoto del 1693.È
importante quanto scrive la Regia Corte a un perito, del quale non viene fatto
il nome.Il
Tribunale, infatti, avendo ricevuto due carte, differenti, da entrambe le parti
in giudizio, lo aveva incaricato di recarsi sul luogo per suo mandato,
accompagnato da persona “prattica ed experta in simili affari”, con i
conseguenti compitiFarete fare
veridica e fedele Pianta, confermare e notare in quella
distintamente e
minutamente tutto quello e quanto occorrirà e stimirete
necessario per
delucidazione della verità per informe di detto
Tribunale della
R.G.C. per potersi passare all’atti dovuti dalla giustizia,
quale Pianta del
modo di sopra fatta che sarà, una con vostre Lettere Informative Poiché
entrambe le parti in causa si dimostrarono favorevoli a questa soluzione, la
Regia Gran Corte stabilì che a pagare il perito e il disegnatore della pianta
doveva essere “quella parte che in detta causa recumbirà. Per cautela delle
quali entrambi li parti suddetti hanno prestato idonea pleggeria per gli atti
di detta R.G.C.”
Dunque
era stato già definito un iter processuale che prevede la carta tra gli
allegati probatori non solo a sostegno della propria posizione, ma anche per
acquisire dati “per la causa possessoria sull’uso delle acque che
scaturiscono nel territorio di Buccheri e da ognuna di esse parti s’è
presentata la sua Pianta, quali a voi si rimittino”.
Il
Tribunale ricevute le “piante di parte” le consegna al perito per
verificarle e richiede la formazione di una terza pianta che questi dovrà
consegnare alla Corte insieme alla sua relazione, per delucidazione della
verità.
Nonostante
ciò, dal proseguo della documentazione non sembra che sia stata emessa alcuna
sentenza:l’esito di questo
giudizio non è giunto a nostra cognizione,
perché manca la
scrittura”. ……………………….
All’interno
del volume, alle carte 195-196, inserita tra le perizie e le relazioni della
fase processuale 1699-1700, si trova l’altra carta, in apparenza identica per
prospettiva e mano tranne che in un particolare ovvero la posizione della
deviazione dell’acqua verso Rizzolo, posta più a monte, mentre l’altra carte lo
indica più a valle.
distintamente e minutamente tutto quello e quanto occorrirà e stimirete
necessario per delucidazione della verità per informe di detto
Tribunale della R.G.C. per potersi passare all’atti dovuti dalla giustizia,
quale Pianta del modo di sopra fatta che sarà, una con vostre Lettere Informative
Nonostante ciò, dal proseguo della documentazione non sembra che sia stata emessa alcuna sentenza:
perché manca la scrittura”.
……………………….
Nell’azienda
oltre all’allevamento del bestiame, già praticato in passato anche se con
tecniche carenti, era presente la produzione di olio, mandorle, vino, agrumi e
gelseto per l’allevamento del baco da seta,
Fu
donna Elsie Eaton che con il marito, marchese Giovanni Cassis, diede avvio
nell’azienda anche alla costruzione di edifici che permettevano il
soddisfacimento delle attività produttive e delle esigenze residenziali dei
numerosi contadini che abitavano il borgo.
Gli
insediamenti di Rizzolo non sono accentrati in un unico agglomerato, ma
razionalmente collocati all’interno dell’area del fondo, ed erano identificati
come “trappeto, borgo Torre e belvedere”.
Il
primo aveva chiaramente funzioni
produttive. Si trattava di un grande edificio addossato ad una parete rocciosa
ed utilizzato per la macinazione delle olive ma anche per la lavorazione della
seta. Molto caratteristici appaiono il prospetto frontale del frantoio che è
ingentilito da un loggiato a due arcate e dagli intarsi delle finestre e i soffitti
a “botte” tra i diversi livelli dell’edificio.
Fu donna Elsie Eaton che con il marito, marchese Giovanni Cassis, diede avvio nell’azienda anche alla costruzione di edifici che permettevano il soddisfacimento delle attività produttive e delle esigenze residenziali dei numerosi contadini che abitavano il borgo.
Gli insediamenti di Rizzolo non sono accentrati in un unico agglomerato, ma razionalmente collocati all’interno dell’area del fondo, ed erano identificati come “trappeto, borgo Torre e belvedere”.
Il primo aveva chiaramente funzioni produttive. Si trattava di un grande edificio addossato ad una parete rocciosa ed utilizzato per la macinazione delle olive ma anche per la lavorazione della seta. Molto caratteristici appaiono il prospetto frontale del frantoio che è ingentilito da un loggiato a due arcate e dagli intarsi delle finestre e i soffitti a “botte” tra i diversi livelli dell’edificio.
Come abbiamo visto accanto al borgo fu costruita nel 1918 una chiesa per volere della marchesa Elsie Eaton Cassis. Un edificio che seppure in pessime condizioni strutturali presentava sulla facciata d’ingresso due lapidi di marmo di cui una ricordava
EDWARD JAMES EATON
DEDICO L’OPERA DI 30 ANNI ALLA REDENZIONE DI RIZZOLO
LA FIGLIA M.SA ELSIE CASSIS
ERIGENDO QUESTA CHIESA QUI RICORDA IL CARO NOME PATERNO
MCMXVIII
Scendendo da Borgo Torre lungo la stretta strada, che
attraversa splendidi agrumeti, si giunge alla “Masseria Belvedere” l’edificio
più antico dell’ex feudo.
Una costruzione che presenta l’aspetto tipico delle
antiche masserie siciliane. Edifici che si sviluppano attorno ad una vasta
corte quadrangolare con al centro una grande vasca.
Qui si trovavano gli edifici destinati all’allevamento
e alle varie produzioni. Il paesaggio agrario è decisamente cambiato. Dagli
agrumeti che circondavano Borgo Torre si è passati al paesaggio agrario verde
pianeggiante “campo chiuso” delle zone pedemontane iblee destinate ai cereali.
Lungo la strada sono presenti ancora degli alberi di gelsi che testimoniano la
presenza nell’azienda Eaton dell’antico allevamento del baco da seta. Alberi
che sono colpiti dal terribile cancro.Sullo spigolo del fabbricato prospicente la strada si
trova ancora l’antica cella campanaria che scandiva le ore lavorative.Il feudo rimase in vita fino alla morte della marchesa
Elsie Eaton Cassis avvenuta nel 1953.La vasta proprietà fu frazionata e ceduta nel 1972
dagli eredi della nobildonna…ma già la devastazione era iniziata…La scrittrice Rosaria Privitera ha avuto la fortuna di
parlare con un agricoltore che è cresciuto nel Borgo.Le raccontò la sua infanzia, i suoi giochi, la vita
trascorsa in quei campi, in quelle case e nella scuola che frequentava.Tanti Natali trascorsi nel Borgo e il rito del presepe
che ogni anno veniva creato nella chiesa con la partecipazione di tutti; il
divertimento per la festa di carnevale. La Chiesa era stata elevata a
Parrocchia ed aveva una vita molto attiva. C’era la Messa, si celebravano i
matrimoni, i Battesimi, la prima Comunione. L’ultimo Battesimo fu amministrato all’inizio degli anni ’70.
Adesso c’è il silenzio.
Camminando tra le rovine si sente l'eco della vita passata. Una vita fatta di semplicità, di armonia, di gioia e sacrificio. Senti il frusciare delle foglie, osservi il volo solitario di una farfalla, senti il campanaccio di un vitellino. Guardi l'incanto della natura e non si può restare indifferenti. L'occhio spazia in sì tanta meravigliosa bellezza. C'era una volta un feudo ... Oggi ci sono i suoi resti, c'è l'eco della sua vita, eco che non può disperdersi e finire. Questa è la storia del Borgo Torre in contrada Rizzolo nel Comune di Buccheri.
Fino agli anni ’50 – ’60 a Rizzolo abitavano circa 400 persone secondo quanto riferiscono alcuni abitanti di Buccheri. L’ex feudo era considerata “una frazione molto distante” dal centro cittadino. Negli anni ’90 furono avviati ed ultimati dei lavori per l’apertura di un agriturismo. Il grande caseggiato fu ristrutturato ed anche ammobiliato ma rimase chiuso.
Anche nel locale ristrutturato .. altra devastazione
In
merito al nome del feudo Rizzolo sarebbe probabilmente legato al nome della
famiglia che ne detenne la proprietà prima dei marchesi di Villafranca e dei
Majorana.
E' memorata
d'antichissimi scrittori questa famiglia, così detta per corruttione di lingua
trà le più antiche, e celebere famiglie d'Europa, e specialmente Gio: Pietro de
Crescenzi Romano ampliamente di lei ne tratta. Però il suo passaggio di Napoli
in Sicilia fù l'anno 1300. in circa, in tempo del Rè Aragonese Federico II. e
quella di Napoli, e la stessa, che visse in Roma, Piacenza, e in Fiorenza,
Città, celebri d'Italia, dove have fatto grandissimi progressi per via
dell'armi, e delle lettere, e d'altre virtuose attioni. Hor dunque di lei in
Sicilia, fù celebre Sergio Rizzolo, ò Riccioli, nel 1321. appo il Rè Feerico
II. e del Rè Pietro II. suo figlio. il quale gli diede il carico di fortificare
il Castello di Trapani, con ordine alli giurati di essa Città, che gli
dovessero dare ogn'anno 400. scudi d'oro per la detta fortificatione, fino alla
totale perfettione di quella, come più espressamente si scorge nella Real
cedula data in Catania l'anno 1331. Nacquero dunque del detto Sergio Pietro, e
Giovanne R., nominati nel testamento d'esso Sergio nell'atti di Notar Gugliotto
de Podio à 22. de Maggio del 1349. Dal detto Giovanne ne nacquero molti figli
trà quali Isso, Gio: Pietro, Thomaso, e Tuccirio, i quali continuando i Rali
serviggi ne ottennero assai honorati privilegij, e ottimi donativi, di predij,
renditi, e feudi in Palermo, in Messina, in Catania, e in Trapani, per lo che
se ne andarono ad habitare in quelle Città. In Palermo vi habitò Tomasi R.
predetto, uno delli figli del detto Giovbanne, dove visse con honorati
charichi, e ricco di effetti nel 1392. In Palermo vi habitò Tomasi R. predetto,
uno delli figli del detto Giovanne, dove visse con honorati carichi,e ricco di
effetti nel 1392. godendo parimente il carico di Tesoriero del Regno nel 1398.
e Senator di Palermo nel 1401. da questo Tomaso R. ne nacquero Gio: Antonio, e
Francesco, che procreò un'altro Gio: Antonio, che acquistò l'officio di Mastro
Notaro del Trib. del Real. patrimonio nel 1458. per real privilegio in detto
anno registrato nella Regia Cancellaria, il cui padre Francesco, fù Giudice
della R.G.C. ...
.............................
Elsie Mary Eaton Cassis
Dal matrimonio i seguenti figli;
Cesare Edoardo Eaton Eugenio, che sposò Guendalina Anna Casorati
Nepomuceno Carlo Eaton Eugenio, sposò Luciana del Gallo di Roccagiovine.
Fu Senatore dal 16 ottobre 1913 e tra le sue cariche quello di Prefetto di Messina dal 16 settembre 1899, di Venezia dall’uno novembre 1900; reggente la Direzione del Banco di Sicilia (22 novembre 1906 – febbraio 1907): Membro del Consiglio d'amministrazione delle Ferrovie dello Stato (2 febbraio 1908); Commissario civile per il territorio della Provincia di Milano e Prefetto incaricato di Milano (1° giugno 1915-15 agosto 1916); Commissario di vigilanza dell'Amministrazione delle ferrovie di Stato (5 dicembre 1921-4 febbraio 1923); Socio della Società geografica italiana (1911)
……………………….
Mi è piaciuta la lettura. Esiste qualche libro dove si parla in modo più specifico dei Cassis -Eaton? Grazie
RispondiEliminaGentile Rosaria Privitera Saggio. Ti ringrazio per il commento. Purtroppo non c'è un libro specifico che parli degli Eaton. Ho trovato dei piccoli riferimenti su alcuni testi, sempre su internet. Permettimi di porgerti l'Augurio per una buona serata, Antonio
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