Gli Amori di AtaturK - Seconda Parte

 


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Indice
Mujgan;
Hatice di Salonicco;
Emine;
Madamoiselle Edih – Madame Corinne;
Mustfa Kemal a Sofia:
Hilda Christianus;
Dimitrina Kovacheva;
Nicolina Radoslavov (cenni);
Elena Akcof (cenni);
Nazmiye Atic.
Mustafa Kemal Ataturk era di origini Bulgare?
Evelyn Barrett
Muniretul Mahdiye (Mehdiye);
Rukiye Sabiha Sultan
Matrimonio con Latife Hanin (“Gli Amori di Ataturk- Prima Parte: Fikriye Hanim e Latife Hanim)
Madame Baur (cenni);
Afit Inan (cenni)
Zsa Zsa Gabor
Eleni Karinte ( “La Romeo e Giulietta dei Balcani”).
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Mujgan (figlia di Kolagasi Ruknettin Bey).
Ataturk aveva 16 anni e fu il primo amore non corrisposto. Per il giovane fu un grande dolore.
Durante gli anni di corso alla Scuola Militare Mustafa  Kemal (Ataturk) non svelò il suo amore  per Mujgan con nessuno tranne che con il suo caro amico Nuri Conker.
Un giorno Nuri, stanco di sentire gli aneliti d’amore del suo amico, gli disse..
Ne ho abbastanza, 'Müjgan, Müjgan', se la ami così tanto,
di' a zia Zübeyde (madre di Mustafa Kemal) di chiedere la mano di Müjgan
Mustafa Kemal rispose
Il mio amore unilaterale per Müjgan è sufficiente? La povera ragazza non lo sa nemmeno.
Vediamo se piaccio a Müjgan.
Mujgan non era a conoscenza di questo  interesse e  non aveva offerto nemmeno il minimo barlume di speranza.
In quel  periodo Mustafa  Kemal era arrabbiato con sua madre (vedova) Zubeyde a causa del suo matrimonio con Larisali Ragip Efendi
Sebbene in seguito si fosse riconciliato con il patrigno e la sua famiglia non voleva che nessuno, tranne il suo amico Nuri , venisse a conoscenza del suo amore per Müjgan per timore che si diffondessero pettegolezzi.
Müjgan, con i suoi occhi neri e le lunghe ciglia, non dava il minimo barlume di speranza con il suo comportamento e il suo atteggiamento nei confronti di Mustafa Kemal.
 Mustafa Kemal non continuò il rapporto e rimase affascinato da Fani, una ragazza  rumena, che incontrò in un bar, con musica da ballo , a Salonicco.
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Hatice di Salonicco
Era il periodo in cui Mustafa Kemal (Ataturk) stava per iscriversi al liceo Monastir.
Scuola superiore militare di Monastir, nella Macedonia del Nord, nel 1890.

Hatice, secondo gli storici, fu l’unica amante che Ataturk abbia considerato come compagna per tutta la vita.
Quando era studente a Salonicco aveva una vicina di casa che si chiamava Nadire. Una ragazza affetta da una grave malattia polmonare.  Aveva una grande ammirazione per Mustafa Kemal (Ataturk) e ogni volta che lo vedeva passare, correva alla finestra per ammirarlo.  Un ammirazione che faceva nascere nel suo volto un vivo rossore.
Un giorno si confidò con la (sorella o vicina?)  Hatice che gli rispose:
Mustava Bey (capo o signore) non è affatto come i suoi altri amici.
Hatice era di casa nella famiglia Zubeyde (madre di Mustafa Kemal). Un venerdì le due ragazze uscirono e si recarono presso la famiglia Zubeyde.
Mustafa kemal non si trovava in casa.
Fu chiesto ad Hatice di portare qualcosa al piano di sopra e, grazie  a questa opportunità, mise in atto un piano per laniare un messaggio d’amore.
Mentre attraversava il corridoio vide un vaso con stupendi garofani rossi e prese furtivamente un fiore.
Entrò nella camera di Mustafa Kamal, posta a sinistra  del primo piano, e lo adagiò su un libro di storia aperto e posto sul comodino.
Fu presa dalla paura e scese al piano inferiore facendo le scale di corsa.
Hatice pensò che tutti avrebbero capito la presenza di quel fiore come un dono di Nadire.
Mustafa rientrò a casa. Come primo gesto baciò le mani della madre Zubeyde Hanim e subito dopo della madre di Hatice. Subito dopo strinse la mano ad Hatice.
La ragazza rimase sorpresa da quel gesto. In quei tempi non era presente la consuetudine di stringere la mano, in segno di saluto, tra i turchi. Era molto emozionata per quel fiore che aveva lasciato furtivamente nella camera di Mustafa Kemal.
Mustafa era molto sensibile e percepì l’emozione provata dalla ragazza e la guardò intensamente negli occhi.
Gentilmente, dopo i saluti, Mustafa disse:
Devo studiare
Salì al piano superiore e, dopo un breve istante, si capì che stava scendo al piano inferiore.
Hatife si emozionò, il suo cuore sembrò fermarsi forse  per paura.
Mustafa aveva in mano un garofano rosso……..
Hatice fu presa dallo spavento…..
Mustafa disse:
chi ha messo questo garofano sul mio libro?
Hatice  lo guardò negli occhi con un senso di amissione….
Mustafa Kemal la guardò con occhi sarcastici… non disse nulla ed uscì.
Anche Hatice uscì e andò a raccontare l’accaduto alla sorella Nadire.
Le disse:
stavo morendo dalla paura. Per favore non coinvolgermi più in queste cose.
Nadire, in cuor suo, cominciò ad aspettare un garofano rosso.
Passò molto tempo e le aspettative di Nadire andarono deluse.
Un giorno Hatice venne a sapere che  Zubeyde voleva farla sposare con  suo figlio Mustafa Kemal.
La madre di Hatice non accettò la proposta perché Mustafa kemal si sarebbe arruolato e naturalmente sarebbe andato lontano.
La relazione  fini quindi con le parole della madre di Hatice, una donna dura ed autoritaria:
Non posso dare mia figlia a un ufficiale.
Una madre che dà sua figlia a un ufficiale avrà il cuore spezzato.
Tutto finì con questo rifiuto.
Mustafa Kemal andò a studiare all’Accademia Militare ad Istanbul. Scriveva spesso alla madre Zubeyde  e concludeva le sue affettuose lettere con la frase:
I miei saluti speciali alla nostra infermiera, Hatice Hanım.
Lasciata l’Accademia Militare come Capitano di Stato Maggiore, chiese di nuovo la mano di Hatice.
Questa volta la famiglia di Hatice accettò ma un loro amico, che lavorava a palazzo, li avvertì:
Ho letto i resoconti che sono arrivati a palazzo su di lui. Il suo futuro è molto buio. State alla larga.
La madre di Hatice fece subito sposare la figlia con un altro uomo.
Passarono molti anni e Mustafa Kemal diventò l’importante uomo politico nella storia della nuova Turchia Repubblicana con il nome di Ataturk.
Hatice , nel frattempo, aveva avuto dei figli e raccontò le sue esperienze di vita ad un vicino d’appartamento, Munir Hayri Bey, direttore dell’Istruzione a Kocaeli. Era una giornata invernale del 1920.
Munir Hayri si recò all’estero per studiare cinema.
Al suo ritorno, Ataturk gli chiese di scrivere una sceneggiatura che raccontasse sullo schermo la sua vita. Lo stesso Ataturk dettò i principi della sceneggiatura.
Ataturk gli chiese:
Cos'altro dovremmo includere nel film?
Munir Hayri rispose con un po' di esitazione, pensò infatti di rilevare un aspetto della vita sentimentale dello statista:
Ogni film richiede l'elemento delle donne e dell'amore. Non so come si faccia a disporlo.
Raccontò ad Auaturk la storia che gli aveva riferito anni prima Hatice.
Ataturk ricordò quei momenti ed un sorriso nacque sul suo volto..
Pensavo che Hatice avesse messo quel garofano per conto suo.
Hatice era una donna esemplare per la sua intelligenza, bellezza e buone maniere. Rimarrà sempre tra i ricordi più preziosi della mia vita.
Dopo aver detto queste frasi ricche di sentimento, si ricordò di Nadire..
Hanno dato in sposa quella povera ragazza a un impiegato. Poi è morta.
Non è triste?
Dopo pochi giorni, Ataturk chiamò Munir Hayri e gli disse:
Okay.
mettiamo la storia della nostra infanzia nel film.
Ma non usiamo il nome di Hatice. È una storia molto innocente e non disonorevole,
ma forse i nipoti di Hatice non la vorrebbero.
La sceneggiatura di Munir Hayri aveva come titolo
Sono un figlio della Rivoluzione.
La sceneggiatura non fu girata perché Ataturk era malato.
La sorpresa finale?
Hatice Hamin venne eletta deputata ed entrò in Parlamento.
Una sua nipote sarebbe Hatice Gursel, figlia di genitori di Salonicco (?)

Mio padre, Adem Toprakçı, nacque nel 1900 ed era un contadino della classe media. Venivano dal villaggio di Atatürk, Langazah, Salonicco. Erano dello stesso villaggio. Atatürk era compagno di classe dei parenti di mio padre.
Mia madre, Ayşe Toprakçı, era di Nişli, Salonicco, e sposò un uomo di Langazah.
Hatice Gürsel
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 Emine  (arik)
Per Mustafa Kemal fu forse il  primo amore e quindi indimenticabile.

Una fotografia di Emine Hanımefer, che Mustafa Kemal Atatürk amava durante gli anni della scuola, scattata quando aveva 25 anni.

Mustafa Kemal frequentava il Liceo Militare ( (Kuleli Military High School). Diploma che conseguì nel 1899 all’età di 17 anni. In seguito entro nell’Accademia Militare dove si diplomò nel 1905.
Emine Hanimefer, aveva 8 anni mentre Mustafà Kemal era quindicenne.
La ragazza era una vicina di casa e Mustafa Kemal gli fece da tutor, Era figlia del comandante centrale di Salonicco Sevki Pasha. La amava m non aveva intenzione di sposarla.
La ragazza s’innamorò di Mustafa kemal e la storia d’amore finì prima di giungere al lieto fine. Ci fu una separazione forzata e sanguinosa nel 1899 quando il ragazzo aveva 17 anni.
I due giovani vivevano a Subasi facente parte del distretto di Islanhane di Salonicco.
L’amore per la ragazzina nacque quando Mustafa Kemal la aiutò nelle lezioni di matematica durante il suo ultimo anno di liceo militare
Si innamorò e la sua passione si manifestò in un desiderio ardente che catturò l'attenzione di tutti.
Salih Bozok, grande amico d’infanzia di Ataturk, raccontò che..
Quando Mustafa aveva 10 o 12 anni, si innamorò della figlia di un vicino di 8 anni. La sera tornava di corsa a casa dopo la scuola, si faceva stirare i vestiti e poi andava dai bambini che giocavano sul castello gonfiabile con la scusa di guardarli giocare. Ma il suo vero obiettivo era vedere la figlia del vicino che guardava dalla finestra ….È in parte da qui che nasce la passione di Mustafa per il vestirsi bene.
Ataturk si vantava di aver raggiunto ogni traguardo in quanto "essere umano". Detestava la parola "miracolo", sapeva fin dalla prima giovinezza i benefici che una persona poteva trarre dalla vita e aveva già sperimentato tutti questi aspetti nella sua personalità. Oltre alla ferma determinazione di lavorare, essere dignitoso e avere successo in ogni cosa, trovò dentro di sé anche il diritto di "amare", e lo fece.
Aveva conosciuto Emine durante gli anni trascorsi nella Scuola Media Militare di Salonicco.
Emile lo vedeva passare spesso davanti alla finestra della sua abitazione, munita di grata, con il battaglione.
Per Emile era “diverso dagli altri.
Ammirava la sua andatura graziata, la sua giacca di blu navy munita di una fila di bottoni a mezzaluna e stella, i polsini a tre righe e i suoi pantaloni verdi.
Dopo aver completato la scuola secondaria, Mustafa Kemal s’iscrisse alla Scuola Preparatoria Militare di Monastir nel gennaio 1896.
Un giovane di bell’aspetto, il cui stile e il carisma conquistavano le giovani donne del suo quartiere.
Nel novembre del 1898 si diplomò nella Scuola di Monastir, condividendo il primo posto con Ahmet Tevfik Efendi. Il suo obiettivo era quello di trasferirsi ad Istanbul per studiare all’Academia Militare Imperiale (Harbiye Sahane).
Nel marzo 1899 si preparo per raggiungere Istabul. Emine era molto dispiaciuta per la separazione ormai vicina. Emine mandò un biglietto a Mustafa Kemal tramite le sue amiche.
Nel biglietto una piccola frase nella quale si leggeva una profonda malinconia
Quando andrai all’Accademia Militare?
La risposta di Mustafa Kemal fu immediata grazie ad una breve lettera….
Sto per prendere il traghetto in questo momento.
Questo sfortunato momento ci farà venire le lacrime agli occhi.
Giuro in coscienza che non ti dimenticherò mai e mi aspetto la stessa lealtà da te.
Addio, Mustafa Kemal.
Emine soffrì molto per la separazione. Mustafa Kemal arrivò ad Istanbul il 13 marzo (lunedì) 1899.il suo ingresso nell’Accademia Militare era l’inizio di un nuovo ciclo di vita,
il 13 marzo 1926, il quotidiano Hakimiyet-i Milliye riportò le sensazioni provate da Mustafa Kemal nell’Accademia Militare..
Fui preso da ingenue fantasie giovanili e trascuravo un po' gli studi
Non mi rendevo conto di come fosse passato l'anno.
Solo alla fine delle lezioni mi sono messo sui libri.
Anni dopo Emine in una intervista citò le sensazioni provate nel ricevere la lettera di Mustafa Kemal..
Non so come descrivere lo shock che provai quando ricevetti questa lettera. Ero in uno stato terribile. Ma allo stesso tempo ero anche felice che finalmente andasse all'Accademia Militare. Poi intervennero gli anni e gli eventi. Eravamo ancora a Salonicco. Il Gazi veniva a trovare sua madre e sua sorella quando era in licenza. Anche in questo caso, ci vedevamo raramente. Ma questa volta, vidi che era pienamente coinvolto negli affari del Paese e nei problemi della nazione. Lo sentivo incontrare costantemente gli amici al quartier generale militare di Salonicco o in altri luoghi di ritrovo. Il Gazi era così devastato (preoccupato) che sono sicura che non avesse una vita privata per sé.
Un giorno Mustafà Kemal chiese a sua madre
La figlia di Sevki Pasha non è sposata?
Questa indiscrezione fu riferita dalla sorella di Mustafa Kemal, Makbule Hanim, a Emine.
La madre Zubeyde Hanim rispose:
Non è sposata.
Mustafa Kemal espresse alla madre il desiderio di sposarsi ma non si realizzò per gli eventi che seguirono.
Tutte queste notizie sul rapporto tra Mustafa Kemal ed Emine, furono riferite da un amico d’infanzia dell’uomo, Asaf Ilbay, e dal suo aiutante di campo Salih Bozok.
Il giornalismo investigativo di Yilmaz Cetiner e il rinvenimento di ben 157 lettere di Mustafa Kemal diedero un ulteriore luce al loro rapporto.
Asaf Ilbay e Salih Bozok, nelle loro memorie, citarono la ragazza come
E. Hanim, figlia di S. Pasa.
Non citarono mai il suo nome completo.
La donna fu cercata per tanti anni dal giornalista Yilmaz Cetiner ed alla fine riuscì a rintracciarla ad Istanbul nel 1964.
Asaf Ilbay defini Emine
Una delle più belle ragazze di Salonicco.
Quando fu rintracciata dal giornalista era una delicata 77enne con occhi azzurri, capelli bianchi e un fisico delicato. Abitava in una casa a Tesvikiye e un aspetto colpì il giornalista:
Emine su una parete della casa aveva un quadro di Ataturk (Mustafa Kemal).
Erano trascorsi ben sessant’anni da quando si erano lasciati ed Emine parlava di Lui con grande sentimento.. con un amore mai vissuto nella sua interezza..
Era un dio per me. Lo adoravo". Con i suoi occhi azzurri e velati, ripensava ai giorni della sua infanzia e diceva quanto segue del suo "primo amore": " Due o tre minuti di conversazione furtiva sulla soglia di casa mi riempivano tutto il corpo del più grande piacere che potessi mai provare, e dormivo tutta la notte sognandolo. Gli anni passarono così, dietro le sbarre, in quella scuola, e incontrandoci occasionalmente alle riunioni di famiglia . Finalmente, un giorno, si diplomò alla scuola media. Si iscrisse alla scuola preparatoria militare di Monastir, e così i nostri incontri, già rari, divennero ancora più rari.
Forse durante le vacanze estive del 1889 Mustafa ed Emine s’incontrarono a Salonicco.
Sempre facendo riferimento alle memorie di Asaf Ilbay, Mustafa Kemal decise di fare da tutor a Emine e a suo fratello.
Dimorava nella casa di Emine e di suo fratello per stringere e consolidare un legame. Era il periodo del Ramadam e Mustava Kemal consumava i suoi pasti iftar a casa dei suoi studenti e spesso vi rimaneva fino al sahur.
Gli amici di quartiere di Mustafa Kemal si resero conto di come l’uomo fosse innamorato trascurando gli studi.
Asaf Ilbay capi la sofferenza dell’amico Mustafa e riportò questa aspetto nelle sue memorie
Questo fu il suo primo amore. Dopo alcuni incontri, comprendemmo appieno la gravità della situazione. Era il terzo giorno di festa. Mustafa Kemal e la sua ragazza decisero di incontrarsi in uno dei pergolati del giardino del casinò, noto come 'Yüksek Kahve' (Caffè Alto), di fronte a Telçeşme. Non abituata agli appuntamenti e a incontrare un uomo per la prima volta, la giovane esitò a sedersi lì all'arrivo e, nell'eccitazione, voleva tornare a casa. Ma Mustafa Kemal la convinse. Si alzarono e salirono su una carrozza coperta nella piazza, dove le carrozze li attendevano. Andarono al famoso casinò Floka, vicino alla dimora di Alaettin, dove il sultano Hamid soggiornava in esilio. I due giovani alloggiarono insieme in una delle piccole sale private arredate con gusto di questo casinò.
Mustafa Kemal portava Emine nei caffè con strumenti musicali di Salonicco. Ma quando si innamorò di una ragazza rumena (Fani?), che accudiva alle faccende domestiche, Emine scoppiò in lacrime e la loro separazione ebbe inizio.
Mustafa Kemal ritornò all’Accademia di Istanbul pochi giorni dopo.
Prima della sua partenza parlò con Emine per circa due ore nella sala privata del Casinò.
Emine Hanim gli rilevò ancora una volta il suo amore e gli chiese di sposarlo.
Mustafa Kemal rispose
Non posso rinunciare alla mia istruzione, ho un dovere verso il mio Paese e potremmo sposarci in circostanze più favorevoli.
La risposta, molto forte, colpì il forte amore che la ragazza provava…. Si alzò, volse il suo sguardo verso Mustafa…. Il suo volto era solcato dalle lacrime….. disse una sola parola…
Addio
E, con passo svelto, uscì dal casinò Floka….. Questo fu il loro ultimo incontro … non s’incontrarono più
Mustafa Kemal, Ataturk nei suoi discorsi con gli amici più cari, nominò più volte Emine fino al momento della sua morte.
Ataturk nei momenti in cui era ubriaco amava ascoltare la sua canzone preferita dal titolo “Enim” e, malgrado il suo stato, la cantava e piangeva….
Emine Hanım non si sposò… rimase sempre legata al suo amore per Mustafa Kemal.
Continuò a frequentare la sorella di Mustafa, sua grande amica e vivevano con Mustafa Kemal nella stessa città.
Sebbene ricevesse diversi inviti a balli dal Palazzo, era troppo emozionata per andare a Palazzo o da Atatürk. Il periodo in cui Atatürk fu confinato sullo yacht Savarona a causa della sua malattia fu il periodo più doloroso per Emine Hanım.

Yacht Savarona 
 
Andava a guardare lo yacht ogni giorno come se stesse guardando Mustafa Kemal, ma il giorno in cui vide la bandiera a mezz'asta, fu colpita da un fulmine. Emine Hanım espresse i suoi sentimenti dopo la morte di Atatürk in una sola frase:
" La vita non ha più sapore per me!"
Un amore nato quando aveva 11 – 12 anni.
Un giorno, questa "vita spiacevole" finirà per sempre per Emine Arik Hanım.
Emine scrisse nelle sue memorie,
Atatürk non mi ha mai amata. Io lo adoravo follemente.
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Mademoiselle Edith - Madame Corinne.
Le conobbe dopo essersi diplomato all’Accademia Militare nel 1905 all’età di 25 anni.
Erano due sorelle con le quali scambiò delle lettere. Lettere  che le due sorelle spedirono da Canakkale ( posta sulla ponda asiatica dello Stretto dei Dardanelli) e da Sofia.
Alcuni storici affermarono come Mustafa Kemal abbia avuto una relazione con le due sorelle.
La figlia di Mademoiselle Edith, Melda Özverin, affermò che la relazione di Atatürk non era con sua madre, ma con sua zia Corin.
(Mademoiselle Edih e Madame Corinne?)
Corinne Lutfi occupò un posto importante nel cuore di Ataturk. Non fu solo un’amica ma anche una donna che gli fece capire i valori europei. Lo pose di fronte al  suo spirito mondano e alla sua concezione di vita.
Dalle lettere risaltò la figura di un giovane  ufficiale con i suoi sogni ed obiettivi per il suo Paese.
Melda Ozeverin  figlia di Mademoiselle Edith, sorella di Corinne, raccontò le esperienze di Mustafa Kemal Pascià con sua zia Corinne Lufti.
Tra Corinne e Mustafa kemal una corrispondenza tra il 1912 ed  il 1916.
La storia dei due fu sempre condivisa nella famiglia di Corinne e questo fece nascere in Melda Ozverin un pensiero “aturkista” a tal punto che con un’amica fondò  nel 1991 in Germania un’associazione  per il Pensiero Aturkista, la prima in Europa.
Mustafa Kemal e Corinne Luftu
sarebbe il titolo di un libro che riportò  la corrispondenza tra  Mustafa Kemal e Madame Corinne tra il 1913 ed il 1916.
Fu pubblicato dalla nipote di Corinne, Melda Ozverim.
Il libro presenta le lettere originali scritte in francese (con le traduzioni in turco), fotografie dell’album di Madame Corinne, informazioni sulla famiglia della donna, 15 lettere, 5 cartoline e 2 telegrammi.
La zia Corinne ebbe un figlio da un’altra relazione, Resat Ersu, che morì durante un viaggio in Europa.
Melda Ozverin riuscì a riportare i resti del cugino in Turchia.
La stessa Ozverin trovò nella villa del nonno di Resat, dove morì, le lettere di Mustafa Kemal in un cassetto….
Un giorno, durante queste ricerche, mi imbattei in una lettera che mi riempì di grande eccitazione e mi fece battere forte il cuore. Riconobbi la calligrafia di questa lettera che tenevo in mano.
Prima di osare guardare la firma, mi chiesi brevemente se ricordassi correttamente. Sì, sì, avevo riconosciuto quella calligrafia. Ne ero certa. Perché non si dimenticava facilmente. Quella scrittura apparteneva a lui, ed era rimasta impressa nella mia memoria. Improvvisamente, esclamai: "La calligrafia di Kemal!".
Non riuscii nemmeno a pronunciare "Mustafa Kemal" o "Atatürk" per la gioia e l'eccitazione che mi avevano travolto. La lettera che tenevo in mano era effettivamente firmata "Kemal". Era la prima lettera che aveva scritto a mia zia Corinne. Perché tutte le successive erano firmate "Mustafa Kemal".
Secondo le ricerche della Ozverim, la famiglia era originaria di Genova. Infatti Gregoire, il nonno di Corinne ottenne la cittadinanza ottomana e fu nominato traduttore a Palazzo e, a causa della sua professione, fu soprannominato “Terdiman”.
Il padre di Corinne, Luigi, si laureò in Medicina e svolse diverse professioni, ricevendo anche una medaglia al merito per i suoi servizi. Luigi ricevette anche il titolo di "Pascià" e cambiò il suo nome in "İsmet".
Luigi Tergiman (Ismet Pascià) sposò Adele discendente dei Khedivè egiziani.
Dal matrimonio nacquero due figlie ed un figlio. La figlia maggiore Corinne nacque nel 1883 mentre la figlia minore si chiamava Edith e divenne successivamente madre di Melda Ozverim.
Corinne studiò pianoforte e canto al Conservatorio di Parigi mentre la figlia minore Edith studiò le lingue straniere e musica. All’età di 23 anni si convertì all’Islam e cambiò il suo nome in Edibe.
Corinne incontrò il capitano Omer Lutfi, amico di scuola di Mustafa Kemal, e si innamorò.
La famiglia Lufii era contraria al matrimonio perché non accettava il matrimonio con una ragazza non musulmana.
Mustafa Kemal, arruolato nell’Armata d’Azione, da Salonicco giunse ad Istanbul per reprimere la rivolta anticostituzionale che passò alla storia con il termine di “Incidente del 31 marzo” (1909).
A Istanbul incontrò Corinne, la fidanza del suo amico Omer Lufti, e la sua famiglia.
Malgrado le opposizioni Omer Lufti sposò Corinne nel 1910.
Corinne organizzava ad Istanbul il sabato degli incontri sull’arte, poesia e musica e a questi incontri culturali partecipava anche Mustafa Kemal.
In quel periodo il vasto Impero Ottomano si stava disgregando e il marito di Corinne perse la vita nella guerra dei Balcani dove fu orribilmente martirizzato.
Mustafa Kemal porse le condoglianze a Corinne e tra i due nacque un’amicizia che si sviluppò negli incontri culturali di Istanbul.
1l 30 ottobre 1918 venne firmato l’armistizio di Moudros che pose fine agli eventi bellici tra l’Impero Ottomano e gli Alleati della Prima Guerra Mondiale
Fu firmato dal ministro della Marina militare turco-ottomana Rauf Bey e dall'ammiraglio 
britannico  Arthur Somerset Gough-Calthorpe, a bordo della corazzata britannica HMS Agamemnon ormeggiata nel porto di Moudros, nell'isola greca di Lemnos. Alla resa ottomana, le loro restanti guarnigioni al di fuori dell'Anatolia furono richiamate; agli alleati fu concesso il diritto di occupare i forti sullo stretto dei Dardanelli e del Bosforo, e il diritto di occupare "in caso di evenienza" ogni territorio turco in caso di una minaccia alla sicurezza. L'esercito ottomano fu smobilitato, e porti, ferrovie, e altri punti strategici furono resi disponibili per l'uso da parte degli Alleati. Nel Caucaso, la Turchia dovette ritirarsi sulle frontiere pre-belliche e  subito dopo l’armistizio di Mudros, Corinne e la sua famiglia subirono delle forti pressioni da parte dei militari britannici.
Questo comportamento da parte dei britannici era legato all’amicizia che la famiglia di Corinne aveva con Mustafa Kemal Pascià. La pressione fu così violenta  che la famiglia dovette fuggire da Istanbul il 16 marzo 1920 per recarsi in Italia.
A Roma furono costretti a vivere in condizioni difficili. Per sostenersi economicamente impartivano delle lezioni di pianoforte e canto, insegnando al Conservatorio di Roma (Conservatorio di Musica Santa Cecilia).
Roma – Conservatorio di Santa Cecilia

I genitori di Corinne tornarono ad Istanbul dopo la vittoria mentre Corinne rimase a Roma con la sorella Edith e il figlio Resat.
Dopo la morte del padre Luigi, Edith (Edibe) tornò in Turchia, si convertì all’Islam, si sposò e si trasferì ad Ankara per motivi di lavoro.
Ataturk (il suo nome da Mustafa Kemal Gazi diventò Ataturk nel 1934, dopo aver guidato la guerra per l’Indipendenza Turca, su decisione del Parlamento) venuto a conoscenza della presenza di Edibe ad Ankara, gli fece visita. I due ebbero una lunga  conversazione.
Corinne nel frattempo aveva fondato a Roma un circolo artistico, svolgendo anche dei concerti che attirarono l’attenzione della stampa.
Sembra che Ataturk e Corinne non s’incontrarono  mai più ma, anche da lontano, aiutò Corinne nel risolvere una situazione difficile per il figlio a causa del servizio militare.
Ataturk gli propose di tornare in Turchia con il figlio ma Corinne rifiutò.
La donna assunse il cognome di Ersù in riferimento ad una legge entrata in vigore nel 1934. Tornò in Turchia solo nel 1941 e morì ad Istanbul nel 1946.
Una parte del pubblico turco venne a conoscenza della corrispondenza tra Mustafa Kemal e Corinne Lufti grazie al libro della nipote Melda Ozverim.
L’esistenza di queste lettere fu dichiarata per la prima volta nel 1954 grazie a Peyami Safa e al quotidiano Milliyet che le pubblicò l’11 novembre (1954) spiegandone il motivo…
Lettere di Atatürk a una donna. Documenti storici unici che illuminano l'anima del Grande Ata.
 Presto su Milliyet.
Dopo alcuni giorni il quotidiano ampliò la sua dichiarazione rilevando altri aspetti sulle lettere…
Lettere di Atatürk a una donna. Nessuna lettera del Grande Ata è mai stata pubblicata. Queste lettere, scritte da lui a una donna, sono un riflesso del suo grande cuore.
Introdotte e spiegate da Peyami Safa. Queste lettere rivelano un lato sconosciuto del Grande Ata, gli angoli più intimi del suo cuore.
In questa lettera, viviamo momenti intimi della vita quotidiana con Atatürk. Entriamo anche in contatto più stretto con i suoi pensieri sul Paese, il mondo e persino l'aldilà.
Dopo queste introduzioni il quotidiano Milliyet iniziò le pubblicazioni delle lettere il 21 novembre 1954….
Lettere di Atatürk a una donna. Leggetele oggi a pagina 3.
Le lettere furono introdotte da una fotografia giovanile di Corinne Lufti e accompagnata dal testo
La foto qui sopra ritrae la donna che corrispondeva con Atatürk, la cui identità è stata rivelata oggi da Peyami Safa a pagina 3. È una delle sue prime fotografie della sua giovinezza. Pubblicheremo le altre sue fotografie una alla volta. Oggi, a pagina 3, troverete un'altra delle sue fotografie, insieme alla prima nota introduttiva di Atatürk che spiega come incontrò questa donna e come si scambiarono lettere.
In seguito, è stata pubblicata la successiva "Introduzione" di Peyami Safa, con la nota
"Diritti di pubblicazione e citazione riservati".
……….
Le lettere, come i ricordi scritti giorno per giorno, catturano e immortalano alcuni momenti della nostra anima che ci sfuggono ogni secondo e svaniscono nel nulla. Sono come fotografie, simili a pellicole, dei fremiti del nostro mondo interiore, invisibili a nessuno, nemmeno a noi stessi. Quando rileggiamo i nostri vecchi ricordi o le nostre lettere anni dopo, proviamo lo stupore di una resurrezione postuma, di fronte a momenti di riflessione ed eccitazione persi nella fitta nebbia dell'assenza. Le lettere inviate a una donna da un uomo come Atatürk, le cui lettere non sono mai state pubblicate, al di là della sua corrispondenza ufficiale e semiufficiale, e i cui pensieri ed emozioni intimi rimangono sconosciuti persino alle persone a lui più vicine, sono fonti storiche fondamentali e affidabili quanto quelle che scriveranno la sua vita e dipingeranno il ritratto della sua anima in futuro.
Ad esempio, non esiste alcun documento che dimostri per quanto tempo Atatürk avesse riflettuto sulle riforme che iniziò ad attuare nel 1923. E questo punto fondamentale rimane oggetto di dibattito anche tra coloro che lo conoscevano meglio.
Alcuni credono che, anche quando Atatürk sbarcò a Samsun, non avesse nemmeno preso in considerazione l'idea di proclamare un giorno la repubblica, mentre altri ritengono che avesse già espresso questa ambizione ad alcuni amici mentre si trovava a Salonicco. La prima lettera che pubblicheremo domani dimostra chiaramente che Atatürk aveva pensato di compiere grandi passi avanti in questo Paese fin dalla sua prima giovinezza e aveva giurato di rimanere fedele a questa idea fino all'ultimo respiro. Oltre a questa lettera, scritta a Sofia nel 1914, molte altre lettere trasmettono i pensieri espliciti di Atatürk e le sue implicazioni implicite riguardo al suo Paese, al mondo presente e persino all'aldilà. Da queste lettere apprendiamo le varie emozioni e impressioni della sua vita a Sofia, Çanakkale e in Anatolia. Ad esempio, da ciò che scrisse a quella donna capiamo come si preparò a distruggere il nemico ad Arıburnu e quanto fosse sicuro di riuscirci.
Queste lettere furono inviate da Sofia nel 1913 e 1914, da Arıburnu a Çanakkale nel 1915, da una località sconosciuta vicino a Diyarbakır nel 1916 e 1917 e alla vedova (Corinne) del capitano Ömer Lütfi Bey a Istanbul.
Ömer Lütfi Bey fu un martire turco, morto nella battaglia di Visa durante la guerra dei Balcani, e fu l'amico più intimo di Mustafa Kemal. Sua moglie Corinne, nata a Genova e di origine italiana, si stabilì in Turchia con la famiglia e adottò la cittadinanza turca. Il suo nome era Corinne. Era la figlia del Colonnello Dr. Luigi Bey, un traduttore del Ministero della Marina che ricevette la Medaglia al Merito per il suo lungo servizio governativo. Suo zio era il Generale Ferdinando, noto come Ferdi Pascià, che prestò servizio anche nell'esercito turco. Atatürk conosceva questa famiglia dalla morte di Ömer Lütfi Bey. La vedova del martire, Corinne, era una donna colta, intelligente e raffinata che si diplomò al Conservatorio di Parigi, suonava bene il pianoforte e parlava fluentemente il turco, oltre all'italiano e al francese. Sua sorella, Edith, che in seguito si convertì all'Islam e prese il nome di Edibe, era una donna intelligente e colta, esperta, come la sorella, di metapsicologia e teosofia. È viva. L'ho incontrata nel 1926-1927. Da allora non l'ho più vista.
L'amicizia di Atatürk con questa famiglia durò fino agli anni dell'armistizio, nel 1919. Mustafa Kemal si preparò per la Guerra d'Indipendenza nella sua casa di Şişli, così come a casa di Madame Corinne in via Bursa a Beyoğlu. Durante l'armistizio, ufficiali britannici fecero irruzione nella casa e, vedendo il ritratto di Mustafa Kemal appeso al muro, ordinarono a Corinne di rimuovere la targa. La donna si rifiutò con veemenza. Poiché gli ufficiali britannici avevano di fronte una donna, non andarono oltre, ma la avvertirono che qualsiasi legame con Mustafa Kemal Pascià, che all'epoca si trovava in Anatolia, non sarebbe stato di buon auspicio per lei. Di conseguenza, la donna fu costretta a fuggire in Italia. Corinne, giunta in Turchia nel 1941 dopo la morte di Atatürk, morì a Istanbul nel 1946.
Il signor Ali Özdeniz, un caro amico di questa famiglia, mi ha raccontato un aneddoto e alcuni dettagli che accrescono ulteriormente il valore delle lettere che pubblicheremo:
Durante la fine della guerra dei Balcani, la signorina Corinne viveva in una casa di fronte all'Harbiye Mektebi. Lì si tenevano incontri musicali settimanali. Lei suonava il pianoforte, Cezmi, nipote di Namık Kemal e figlio di Ali Ekrem, suonava il violino, e la signora Namer cantava canzoni popolari. Tra gli ospiti abituali del salotto c'erano Abdülhak Hamit, Selim Sırrı Tarcan e le nipoti di Serdar Kerim Pascià, Edibe, Kerime e Süreyya Hanım. Uno dei giorni successivi al suo ritorno a Istanbul da Arıburnu, Sua Eccellenza Mustafa Kemal Pascià onorò uno di questi incontri.
La signorina Corrinne suonava il pianoforte, Cezmi il violino. Il Pascià aveva importanti impegni da sbrigare, quindi dovette lasciare il circolo. Si avvicinò a me in silenzio per non disturbare nessuno o interrompere la musica. Dopo essersi scusato con me, uscì con tono melodioso. Non passò un secondo che la signorina Corrinne si interruppe improvvisamente nel bel mezzo del brano classico che stavano suonando. Abdülhak Hamit, pensando che si fosse improvvisamente sentita male, si alzò immediatamente e andò da lei. "Che succede, signora?" chiese. Rivolgendosi a tutti noi dalla poltrona del pianoforte, la donna disse: "Conoscete Mustafa Kemal Pascià? State certi che questo grande uomo un giorno diventerà l'uomo più famoso non solo in Turchia, ma nel mondo intero". Dopo questa profezia profetica, si voltò sulla poltrona e continuò a suonare.
Passarono anni. Un giorno, dopo la vittoria, Gazi visitò Bursa dove venne onorato. La città che aveva accolto il Grande Eroe era piena di giubilo. Una sera, Raufi Manyas, sua moglie Lahika Manyas e io decidemmo, con rande coraggio, di invitare il Gazi (Ataturk) a cena al Brod Hotel. Accettò con gentilezza. Al banchetto c'erano Cevat Abbas, Cevdet Kerim e molti del suo entourage. A un certo punto, chiesi loro il permesso di raccontare loro la profezia di quel giorno pronunciata dalla signorina Corinne.
Ascoltarono attentamente e, con grande entusiasmo e piacere, dissero:
"Amici, state tranquilli, questa donna, Corinne, è una delle donne più intelligenti del Paese. Sono stato molto ispirato da lei e dalla sua famiglia."
Poi si voltarono verso di me e chiesero:
"Dov'è adesso?"
"Ho sentito, Pascià, che è andata in Italia", dissi.
Atatürk scrisse la maggior parte di queste lettere in francese e alcune in turco, usando caratteri latini e l'ortografia francese. Per evitare anche il più remoto sospetto, le pubblicheremo integralmente. Atatürk ha degli amici che sono stupiti che conoscesse abbastanza il francese per scrivere queste lettere. Anche Corinne Hanım ne fu stupita e gli chiese in una lettera se Mustafa Kemal avesse dettato queste lettere a qualcun altro. Leggerete la cortese risposta e spiegazione di Atatürk in un'altra lettera.
Poiché queste lettere possiedono un valore documentario unico e sono indubbiamente degne di essere tra i documenti più preziosi del nostro Museo della Rivoluzione, inizieremo a pubblicarle integralmente, a partire da domani, con gli originali francesi, le trascrizioni e le traduzioni turche.
Sono davvero fortunato di aver potuto trovare, organizzare, tradurre e confrontare queste lettere con eventi recenti, e di spiegarli. Il quotidiano Milliyet, attraverso di me, esprime e dichiara il suo onore nel pubblicare per la prima volta questi documenti, che ne valutano le pagine e la nuova raccolta.
Le lettere, telegrammi ed appunti, furono  utilizzate da molti studiosi e ricercatori turchi e internazionali, grazie alle pubblicazioni di Melda Ozverim.
Melda Ozverim  rilasciò un’intervista al quotidiano Hurriyet spiegando  il processo di preparazione del suo libro:
 Come ha incontrato sua zia Corinne Atatürk?
Mia zia Corinne si è diplomata presso il Dipartimento di Canto e Pianoforte del Conservatorio di Belle Arti di Parigi. Abbiamo imparato il francese a casa da mia nonna.
Mia zia in seguito sposò Ömer Lütfi Bey, amico di Atatürk all'Accademia Militare.
Serate di poesia e letteratura si tenevano spesso a casa di mia zia. Anche Mustafa Kemal vi partecipava. Poiché il grande leader era molto interessato alle lingue straniere, prese lezioni di francese da mia zia Corinne. Dopo il martirio di Ömer Lütfi Bey nella guerra dei Balcani a Vize, il rapporto amichevole tra mia zia e Atatürk continuò, e Atatürk gli scrisse 15 lettere. Da dove provenivano queste lettere? Alcuni risalivano al periodo in cui Ata era addetto militare a Sofia, altri al fronte di Gallipoli e altri ancora al fronte orientale.
Potresti approfondire il contenuto di queste lettere?
Per condividere le loro preoccupazioni a grandi linee. Poi, per migliorare il loro francese. Tuttavia, è anche vero che queste lettere contengono una storia. Ad esempio, nei suoi scritti da Gallipoli, descrive come fu convocato da Sofia a Istanbul, come, attraverso gli intrighi e le macchinazioni di Enver Pascià, fu nominato comandante dell'inesistente 19ª Divisione a Tekirdağ, come istituì la divisione e come questa divisione ebbe un ruolo nella Vittoria di Gallipoli.
Tutti questi episodi sono raccontati nei libri di storia.
Quali lettere stai cercando?
Dato che queste lettere erano scritte a mia zia, devono esserci state le sue risposte ad Atatürk. Voglio trovarle e completare questo prezioso tesoro storico.
Hai preso iniziative in merito?
Sì, ho condotto ricerche ad Ankara, mi sono consultato con lo Stato Maggiore e ho chiesto aiuto. Nella risposta che ho ricevuto, mi hanno informato che negli archivi erano presenti 9.000 documenti appartenenti ad Atatürk, ma che non erano ancora stati archiviati. Ho anche presentato domanda alla Presidenza in merito. Ho appreso che questo archivio era accessibile solo al Presidente. Spero di poter completare questo tesoro nel corso della mia vita.
Sono esposte le lettere inviate da Lütfi alla moglie, Corinne Lütfi. Oltre a lettere e cartoline scritte principalmente in francese, in caratteri antichi e in caratteri latini, la mostra include anche la prima lettera turca scritta da Atatürk in alfabeto latino il 28 giugno 1914.
Nonostante le giustificate critiche rivolte a Peyami Safa per la mancata traduzione completa di alcune delle lettere, le lettere in questione dimostrano che Corinne Lütfi ha occupato un posto speciale nella vita di Atatürk, al di là di alcune attribuzioni speculative.
Scoprire sia la natura del rapporto tra i due sia le ragioni che spinsero Atatürk a scrivere queste lettere sarà possibile solo se avremo accesso alle lettere che Corinne Lütfi scrisse ad Atatürk.
Mevlüt ÇELEBİ
 
Melda Özverim, ex presidente dell'Associazione del Pensiero Atatürkista di Dortmund, ha fornito informazioni sulle lettere e ha affermato che esse rivelano chiaramente i pensieri di Atatürk sulla liberazione del paese e sulle riforme che cercava di attuare. Özverim ha osservato che Atatürk inviò 15 lettere e 7 cartoline a sua zia, Corinne Lütfi, e che lei ha conservato con cura gli originali. La mostra, che presenta le lettere di Atatürk a Corinne Lütfi, è aperta gratuitamente ai visitatori presso l'Istituto per gli Affari Esteri di Dortmund.
 http://www.dha.com.tr/almanyada-ataturkun-yazdigi-mektuplarsergilendi_121014.html 20.11.2010 
Rivista di Studi Storici
XXXII / 2, 2017, 601-608
Melda Özverim, Mustafa Kemal e Corinne Lütfü. Storia di un'amicizia,
Milliyet Publications, Istanbul 1998, 166 pp. (ISBN: 975-313-027-.


Lettera di Atatürk a Madame Corinne
Pubblicata da
belgelerlegercektarih
il 7 luglio 2012

Lettera di Mustafa Kemal Atatürk alla signora Corinne del 20 luglio 1915





Lettera inviata da Mustafa Kemal Ataturk a Madame Corrine da Canakkale il 20 luglio 1915..(parte della traduzione)
Viviamo davvero una vita infernale. Grazie a Dio, i miei soldati sono molto coraggiosi e più resistenti del nemico. Inoltre, le loro particolari convinzioni rendono loro molto più facile eseguire i miei ordini, che spesso portano alla morte. In effetti, per loro, solo due esiti celestiali sono possibili: diventare guerrieri o diventare martiri! Sapete qual è quest'ultimo? Andare dritti in paradiso. Lì, le donne più belle di Dio, le uri, li accoglieranno e saranno sottomessi alla sua volontà per sempre. Felicità suprema…
Tuttavia, c'è una sezione che fu censurata.
Erdal İnönü incluse questa sezione nel suo libro "Memorie e pensieri" tratto dal libro di Melda Özverim pubblicato nell'originale francese. La sezione che Peyami Safa censurò e non tradotto in turco su Milliyet era la seguente, come tradotto da Erdal İnönü:
Vede, Signora, il mio popolo non agisce in modo stolto nemmeno quando cerca il martirio. Quanto era saggio il nostro Profeta. Quanto conosceva bene i veri desideri delle persone. Quanto a me, sfortunatamente, non possiedo le qualità che Dio ha donato a queste persone fedeli,** ma non manco mai di sostenerle.
C'è una cosa che trovo molto strana. Il Profeta Muhammad, che promise agli uomini urì e altri piaceri, non si impegnò affatto con le donne. Questo suggerisce che dopo la morte, gli uomini si godranno il loro tempo con le donne del Paradiso, mentre le donne diventeranno insopportabili. Non è vero?
Come può vedere, Signora, anche dopo essersi abituati a una vita di caos e spargimenti di sangue, una persona trova ancora il tempo per parlare di paradiso e inferno, e persino per criticare Dio Onnipotente. Signora, se desidera impedirmi di peccare criticando il nostro Dio, la prego di guidarmi su cosa posso fare per occupare il mio tempo al di fuori del combattimento.
Sta praticamente prendendo in giro la nostra religione... Chi non crede nella veteranità ( cioè la condizione di essere un veterano, di avere accumulato molta esperienza grazie al lungo esercizio di una professione o di un'attività)  e nel martirio non ha il diritto di essere un "Gazi".
(Gazi è un titolo attribuito a sultani ottomani e a figure militari che si erano distinti in battaglia, specialmente contro stati cristiani.  Fu conferito anche a Mustafa Kemal Atatürk per la sua leadership nella guerra d'indipendenza turca). 

Mustafa Kemal Atatürk non credeva nell'aldilà?

La lettera inviata da Mustafa Kemal Atatürk a Madame Corinne datata 6 maggio 1916



In questa lettera datata 6 maggio 1916, questa volta non censurata da Peyami Safa, Mustafa Kemal Atatürk scrisse a Madame Corinne:
"Mia cara Madame,
questa volta sono il primo a prendere la penna per ricordarle la nostra vera amicizia. Dopo aver viaggiato per circa due mesi su una lunga e faticosa strada da Occidente a Oriente, si potrebbe credere di poter trovare un momento di riposo, non è vero? Ma, ahimè! Sembra che questo sarà possibile solo dopo la morte. Tuttavia, non acconsentirò facilmente ad andare nel paradiso di Dio per raggiungere questo conforto immaginario."
Se questo non è puro materialismo, cos'è?
Mustafa Kemal Atatürk sta forse prendendo in giro la promessa di Dio?

Lettera di Mustafa Kemal Atatürk a Madame Corinne del 17 settembre 1916. 
Il 17 settembre 1916, in una lettera a Madame Corinne, Mustafa Kemal Atatürk derise le "dimore" decantate nel Corano:
"Durante queste guerre generali, il povero Faik Pascià fu colpito in fronte e morì sul campo d'onore.
L'entusiasmo di Nuri Bey, che voleva seguire l'esempio di eroismo del suo vecchio amico, è notevole! Grazie a Dio, ha ascoltato il mio consiglio di essere paziente finché la dimora costruita per lui in cielo, che era *ancora in costruzione*, non fosse stata completamente completata.
M. Kemal era uno che sapeva persino deridere un amico quando era addolorato per la sua morte... E – Dio non voglia – sulla base di valori religiosi.
Mustafa Kemal (Ataturk) a Sofia.
Durante il suo soggiorno a Sofia Mustafa Kemal incontrò molte donne tutte figlie di importanti figure politiche e militari bulgari:
- Hilda Christiamus;
- Mara Dimitrina, figlia del Ministro della Guerra (già citata nella ricerca);
- Nicolina Radoslavof, figlia del Primo Ministro bulgaro;
- Elena Akcof, figlia del Ministro di Stato Dino Akcof;
- Nazmiye Atic.

Hilda Christianus

Quando Atatürk andò per la prima volta a Sofia come addetto militare nel 1913, rimase a casa della famiglia Christianus, di origine tedesca, per cinque mesi perché non c'era posto all'ambasciata turca. Fu un'unione emozionante.
Una lettera di Atatürk a Madame Hilda Christianus da Istanbul e datata 27 gennaio 1915:...
                                                                      Gentile Signora,
Mi dispiace molto lasciarti.
Le mie preoccupazioni mi hanno impedito di scriverti subito.
E credo che non avrò l'opportunità di scriverti per molto tempo.
Al momento non mi è possibile fornirti un indirizzo.
Ma ti scriverò più tardi.
Non dimenticarmi.
Penso a te tutto il tempo.
Porgo i miei rispettosi saluti a tua madre, a tuo padre, a tua sorella e alla tua signora.
Mustafa Kemal."
La storia è veramente incredibile.
Un giovane turco, Edip Erenier, fu ricoverato  nell’ospedale “ St. Joseph” di Aquisgrana. Era stato coinvolto in un incidente stradale.
Fu ricoverato per sei giorni e una infermiera tedesca, sui 50 – 60 anni, chiese al paziente:
Sei Turco?
Edip Erenier rispose: Sì.
L’infermiera era probabilmente già a conoscenza della nazionalità del paziente ma aspettava, in cuor suo, una conferma. Gli chiese:
Conosci Ataturk?
Edip Erenier: Può una persona essere turca e non conoscere Atatürk? Guarda, c'è il distintivo di Atatürk sul bavero della mia giacca nell'armadio.
L’infermiera  desiderava un ulteriore conferma ed andò a visionare la giacca del paziente posta nell’armadio:
No, questo non è Ataturk.
Edip Erenier: pensi di conoscere Ataturk meglio  di me?
La risposta dell’infermiera fu immediata mostrando anche un certo nervosismo:
Certo conosco Ataturk molto meglio di te.
Edip Erenier: come mai conosci Ataturk meglio di me?
L’infermeria fu punta nell’orgoglio o forse rivide in se momenti importanti della sua vita.
Malgrado si trovasse in presenza di un estraneo, senti il desiderio raccontare, svelare quei momenti di vita vissuti intensamente e quindi mai dimenticati..
Ero molto giovane. Avevo circa 7 o 8 anni. A quel tempo, io e la mia famiglia eravamo a Sofia. Mustafa Kemal prestava servizio lì come Comandante della Seconda Armata. Era il 1914 Mustafa Kemal (aveva 32 anni) era un nostro inquilino e  lo invitavamo spesso in camera e a tavola. Mio nonno, mia nonna e mia madre erano tutti molto contenti di Mustafa Kemal. Mia madre e Mustafa Kemal, in particolare, si capivano molto bene. Il nome di mia madre è Christianus. Mustafa Kemal mi accarezzava sempre i capelli, dicendomi affettuosamente:
Mia cara, mia figlia.
Ci separammo qualche mese dopo. In seguito, Mustafa Kemal e mia madre si scambiarono delle lettere. Regalò a mia madre un suo ritratto.
Il signor Edip riuscì ad organizzare, con la disponibilità dell’infermiera, un incontro con la madre di quest’ultima.
Una volta dimesso e avendo l’indirizzo, si recò al numero civico 229, Allenberg B sempre di Aquisgrana, edificio che fu successivamente demolito.



La casa di abitazione era  vecchia e povera, con una porta d’ingresso fatiscente. Dopo l’ingresso una piccola stanza scarsamente illuminata e arredata con mobili molto vecchi. In un angolo di questa stanza in penombra era seduta Madame Hilda Christianus, con i capelli grigi arruffati, il viso rugoso e triste, gli occhi pieni di lacrime. La donna era stata avvertita sulla visita del signor Edip e si trovata in un forte stato emotivo.
Hilda: Mio caro, Mustafa Kemal ha imparato il tedesco da me. E l'ha imparato così in fretta che rimarresti sorpreso.
Edip: Certo. Mustafa Kemal era molto intelligente.
La donna fu sorpresa dal termine “intelligente” e disse con una fermezza mista quasi a rabbia..
Hilda: Cosa intendi con 'intelligente'? Quella parola non gli si addice. Era un genio. Il mondo non ha mai visto una persona simile. Non credo che accadrà mai. Purtroppo, ha lasciato questo mondo troppo presto-
Hilda si fermò e rivivendo i cari ricordi aggiunse
All'inizio comunicavamo in francese. Poi gli ho insegnato il tedesco. Parlava pochissimo. Mio padre e mia madre gli volevano molto bene. Lo invitavano a conversare ogni giorno. Ero sposata e avevo una figlia. L'infermiera che hai incontrato in ospedale...
Anche mio marito era molto contento di lui. Le avevamo dato una stanza nella nostra villa. Quando Mustafa Kemal arrivò a Sofia, alloggiò allo Splandit Hotel. Poco dopo, si trasferì da noi come pensionante. La sua stanza era piccola, con una sola finestra e mobili semplici. C'era una piccola scrivania contro la parete di fronte alla finestra. Amava il silenzio. Scriveva e lavorava sempre di notte. Sorrideva sempre. Ogni volta che arrivavano ospiti, la nostra casa si riempiva di gioia e felicità. Era una persona di buon cuore; non si arrabbiava mai. Pensava sempre. Fissava la luce e rifletteva a lungo. A volte gli chiedevo: perché sei così distratto. Lui rispondeva:
Come posso non essere distratto? Non mi piace affatto la situazione attuale in Turchia. Bisogna salvarla. Amavo le rose rosse, lui me le portava sempre. Una volta mi ha persino regalato due dei suoi quadri con le rose.
La signora Hilda si alzo, prese una cartella da cui prelevò due fotografie. Su una fotografia sul retro c’era scritto.
Alla vera e gentilissima Madame Hilda -10 Kanunsani 1330"  (23.01.1914)
Hilda disse ad Edipe che quella foto fu scattata a Sofia quando Mustafa Kemal aveva 34 anni.
Un giorno Mustafa Kemal mi disse:
Questa tendenza per la Turchia non è positiva……Devo rendere la Turchia un paese moderno. Proprio come l'Occidente. Deve trasformare completamente questo paese. Se, a Dio piacendo, avrò mai un ruolo nel governo della Turchia, so quali innovazioni apporterò...
Un giorno Mustafa Kemal mi chiese:
Tu sei europea. Sai meglio di chiunque altro quali innovazioni devono essere apportate in Turchia. Potresti dirmi cosa ne pensi?
Hilda rispose:
La libertà delle donne è molto importante. Ho sentito dire che nel tuo Paese le donne indossano chador e veli. Questo non va affatto bene.
Mustafa Kemal mi rispose senza esitazioni:
Il Velo dovrebbe essere sollevato, gli uomini dovrebbero indossare cappelli…Non va bene, Hilda. Dovrebbe togliersi il velo immediatamente. Poi, un uomo non dovrebbe sposare più di una donna. Gli uomini dovrebbero indossare cappelli come gli europei. Uomini e donne dovrebbero avere uguali diritti e vivere come gli europei.
Il parlare di Mustafa Kemal era fluido, senza interruzioni secondo una regola di chi è convinto delle proprie idee e dei propri sentimenti
Hilda aggiunse.. volevamo stabilirci a Vienna come famiglia.
Ataturk  rispondendo ai desideri di Hilda gli svelò i suoi desideri…Anch'io, se Dio vuole, verrò a stabilirmi a Vienna con te. Le nostre case dovrebbero essere nella stessa strada. Ma prima devo adempiere al mio dovere verso la patria. Il dovere di un cittadino verso la patria non finisce finché non muore. Ma dopo essere uscito da questa terribile situazione... non vedo mia madre da molto tempo. Devo andare a trovarla anch'io. I suoi occhi mi aspettano per strada.
Hilda: non nominava mai suo padre. Amava di più sua madre
Hilda continuò: Usciva spesso con un amico grasso di nome Ismail Bey. Un giorno, mentre era ancora nel suo studio, arrivarono due soldati. Lo informammo e lui uscì. I soldati lo salutarono immediatamente con grande solennità. Scambiarono una breve conversazione in turco e poi se ne andarono rapidamente. Gli chiesi: cosa succede? Mi rispose che avevano portato delle notizie. Nonostante la mia insistenza per venire a conoscenza delle notizia non me le svelò. Provai un grande rammarico. Mi disse solo: Questo è il segreto del Paese; non posso raccontarlo nemmeno a mia madre. Un giorno Mustafa Kemal lasciò Sofia e tornò in patria. Era un amico vero e leale. … queste sono le lettere che ci ha inviato subito dopo essere partito da Sofia…
Edip percepì nelle parole di Hilda un grande rammarico.. la sua sensazione  fu quella che Hilda conosceva intimamente molte delle qualità di Mustafa Kemal.
Le lettere che gli mostrò erano tutte scritte in francese e tedesco. Le lettere erano prive di frasi legate ad espressioni amorose o sentimentali, infatti la parola amore non fu mai espressa, parlavano solo di politica.
 Hilda non pronunciò mai nel suo discorso con Edip la parola amore o qualsiasi altro termine che potesse alludere ad un legame sentimentale. Ma il suo modo di parlare, di esprimere questi ricordi a lei cari,  misero in luce, anche nel silenzio, un forte legame sentimentale.
Le Lettere di Mustafa Kemal alla Signora Hilda Christianus ed alla sua famiglia

Istanbul, 27 gennaio 1915
Gentile Signora,
Sono profondamente addolorato nel separarmi da te. Le mie preoccupazioni mi hanno impedito di scriverti immediatamente. E sospetto che non avrò l'opportunità di scriverti per molto tempo. Non mi è ancora possibile darti un indirizzo. Ma ti scriverò più tardi.
Non dimenticarmi. Ti penso sempre. Porgo i miei rispettosi saluti a tua madre, a tuo padre e a tua sorella.
Mustafa Kemal
..............................

Quando Ataturk lasciò Sofia, fu accompagnato alla stazione dalla signora Hilda.
La guardò intensamente negli occhi e disse:
– Von Herz zu Herz geht ein Weg.
(C'è una via che va da cuore a cuore).
A Canakkale, nel marzo – aprile 1915, ci fu un terribile spargimento di sangue.
Le navi da sbarco inglesi sparavano di continuo cercando di raggiungere la riva. L’esercito turco e Ataturk difesero  le loro trincee e impedirono un attacco proveniente da Conkbayri con grande coraggio.
Gli inglesi furono costretti ad indietreggiare verso la costa con notevoli perdite. L’attacco nemico continuò per giorni. Molti soldati turchi furono martirizzati e alcuni ufficiali diedero esempi di grande coraggio a rischio della loro vita. In quei terribili momenti il pensiero di Ataturk  ritornò ai giorni passati a Sofia e scrisse  una lettera a Madame Hilda:
                                                      Maydos, 13 aprile 1915
Gentile Signora,
Sono in Turchia da due mesi e mezzo. Ti ho scritto due volte. La prima volta da Istanbul, la seconda da Maydos.
Ora sono a Maydos, sullo stretto dei Dardanelli. Penso sempre alla tua lezione di tedesco.
Tanti saluti dal tuo amico turco.
Arrivederci.
Mustafa Kemal.
………………………………………………

Il 6 aprile 1915 Ataturk ricevette una lettera da Sofia. Una lettere inviata da Gustaw Christianus, padre di Hilda..

Ancora una volta i ricordi di Sofia gli ritornarono in mente, si sentì più rilassato e riuscì a riposare. La mattina seguente il suo aiutante di campo gli consegnò un telegramma inviato dal comandante del 3°  Corpo d’Armata Esat Bulkat Pasha:
Congratulazioni per il tuo successo.
Con la presente sottopongo i vostri rapporti all'Alta Autorità del Comandante in Capo.
Respingi il nemico in mare con il 33° reggimento sotto il tuo comando!
La nostra marina ci sosterrà con il suo fuoco.
L'aiuto di Dio è con noi!
……………………………..
Ataturk rispose alla lettere di Gustaw Christianus in data 6 giugno 1915 da Maydos
Signor Gustav Christianus,
Ho ricevuto con grande piacere la vostra preziosa lettera amichevole del 26 aprile 1915, 
insieme alla gentile lettera della signora Hildegard Christianus.
Ho accolto le vostre linee amichevoli con l'augurio che Dio punisca l'Inghilterra, 
che è il nostro fattore comune.
Gli inglesi furono sonoramente sconfitti.
Ieri, il giorno in cui ho ricevuto la tua lettera, è stato anche un giorno 
di gioiosa vittoria per i miei battaglioni.
Il giorno in cui avremo sconfitto tutti i nostri nemici, accetterò il tuo gentile invito.
Con i più sentiti saluti.
Il tuo umile amico.
Mustafa Kemal,
colonnello e comandante di zona
 
Lo stesso giorno scrisse una lettera a Madame Hilda Christianus:
                                                     Maydos, 6 giugno 1915
La mia veneratissima signora Hilda Christianus,
Ho ricevuto ieri la tua lettera, che era in viaggio da un mese e mezzo.
Sono passati cinque mesi dalla mia partenza. Da allora sono stato davvero impegnato. Ma non ho mai dimenticato le lezioni di tedesco che mi hai dato. Ti assicuro che anche durante quei giorni cruciali di battaglia, tra il rombo dei cannoni e la pioggia di proiettili, i ricordi più belli della mia vita sono stati quelle ore meravigliose e amichevoli. Non avevo dubbi che non mi avresti dimenticato. Ma è stato molto doloroso per me non avere tue notizie.
La prima lettera che ho ricevuto da te, datata 28/4/1915, mi ha reso più felice di quanto tu possa immaginare.
È un fenomeno psicologico che richiede sforzi e sacrifici straordinari per stringere certe amicizie nella vita. Per esempio, mi hai chiesto: "Quando verrai promosso colonnello?". La mia risposta è stata: "Questo si guadagna sul campo di battaglia".
Mi hai risposto:
"Dimostralo."
Su vostra richiesta, sono colonnello da cinque giorni. Inoltre, la Maestà Imperiale mi ha conferito medaglie di guerra d'argento e d'oro, e Re Ferdinando di Bulgaria mi ha conferito l'Ordine di Sant'Alessandro e il grado di Commendatore.
Il grande imperatore Guglielmo (il più grande comandante del nostro tempo) mi ha conferito l'Ordine della Croce di Ferro. Devo tutti questi successi alla tua nobile sincerità.
Dopo aver sconfitto i nostri nemici e riportato la pace nella nostra amata patria, correrò immediatamente a farvi visita. Vi prego di continuare a scrivermi.
Con i più sentiti saluti dal profondo del mio cuore.
                                         Il colonnello Mustafa Kemal e Mıntaka K.
                                                              MK
Nota: questa lettera è stata scritta con l'aiuto di un mio caro amico.
…………………………………..

Sempre il 6 giugno 1915, Ataturk scrisse alla una lettera alla Signora Corinne che viveva a Nisantasi di Istanbul. Una breve lettera scritta in francese:
Eccomi qui, in guerra con gli inglesi ad Ariburnu.
Ho annientato la forza principale del nemico e il resto è stato respinto dalle mie coraggiose forze verso la costa, in un punto protetto dalla loro flotta.
Spero vivamente che presto riceverete notizie della completa distruzione del nemico!
………………………..

Quelle lettere, legati a piacevoli ricordi, erano anche un modo per allontanare la mente e il cuore dagli orrori della guerra.

Dopo aver mostrato le lettere a Edip , Hilda continuò nel suo accorato racconto..
Mustafa Kemal venne a Sofia una volta. Fece realizzare dei tappeti per me e la mia famiglia. Il mio tappeto era rosso. Era bellissimo. Mi regalò anche una cornice intagliata a mano. Ma gli austriaci ce la portarono via durante la guerra.
Lasciammo Sofia mentre Mustafa Kemal era lì. Mentre Atatürk ci salutava alla stazione, mi disse:
C'è un cammino che va da cuore a cuore". Queste furono le sue ultime parole per me. "E non ho mai più visto un turco fino a oggi. Questa è la prima volta che ti incontro. Ho sentito che è stato costruito un mausoleo per Mustafa Kemal. Mi piacerebbe vedere le sue foto di quando aveva 50 o 55 anni.
 Hilda rilevò anche un suo dispiacere, un pentimento per non aver chiamato o scritto ad Ataturk dopo la  sua nomina a Presidente.  Un atteggiamento legato a motivi politici.
Il suo discorso ritornò sulle lettere di Ataturk…
Hitler venne a conoscenza delle lettere di Atatürk. Mi offrì il diritto di venderle e mi inviò un assegno in bianco. Mi disse di scriverci sopra l'importo che desideravo. Per amore e rispetto nei suoi confronti, rifiutai l'offerta. Se le avessi vendute, gli avrei spezzato il morale…..Hitler prese queste lettere come deposito e le restituì dopo averle lette.
Queste lettere, scritte da Ataturk (Mustafa Kemal) a Madame Hilda (Ildegarda)  Christianus (Cristiana) furono pubblicate per la prima volta nella rivista (secondo numero) di  “Sesesi della Storia”. Una rivista pubblicata da Niyazi Ahmet Banoglu nel 1962 e che successivamente non fu più pubblicata per diversi motivi. Quell’articolo conteneva le fotocopie delle lettere e una fotografia di Madame Hilda da giovane.
L’articolo era stato redatto da Sait Arif Terzioglu e rilevò naturalmente la loro provenienza. Fu citato quindi il nome di Edip Erenier che gli aveva fornito le fotocopie dei documenti ed anche l’intervista a Madame Hilda. Lo stesso giornalista pubblico gli articoli in suo libro dal titolo “L’Umanista Ataturk” dove però il nome di Edip non venne menzionato.
Gli articoli sulla rivista rimasero infatti incompiuti perché la rivista non era più in stampa.
 Dalle lettere risaltava la grande umanità di Ataturk ed anche il suo preciso piano politico che sviluppò sin dalla sua giovinezza, raggiunse l’obiettivo prefissato superando tutti gli ostacoli  incontranti nel suo cammino.
L’intervista con Madame Hilde risaliva al 1961. Non si hanno notizie sulla figlia (infermiera) di Madame Hilda. Si sa solo come Madame Hilda trascorse  gli ultimi anni della sua vita con gravi condizioni di salute e in grande povertà.
Hilda Christianus morì a Leverkusen il 6 dicembre 19560. Fino all’ultimo giorno parlò di Atatürk alla figlia, l'infermiera Annaliese Bauer. Riportò in vita, con voce straziante, alcune delle lettere che il suo amato le aveva scritto da Istanbul e Maydos.


Una grande donna.. rifiutò l’assegno in bianco  di Hitler per non ferire lo spirito di Ataturk. Un ricordo ricco di sentimenti in un breve attimo di vita e un commovente esempio di grande lealtà oggi perduta nella nostra società.
Sesesi della Storia
Lo pubblichiamo per la prima volta in Turchia
Il primo conoscente di Atatürk, Hitler, diede un assegno per questa foto e
per le fotografie tedesche e francesi di Atatürk, ma Madame Hada non le diede a Hitler.
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Dimitra Kovacheva….
Un amore perduto….
Un amore che fu avvolto anche dalla leggenda fino a diventare una delle più affascinanti storie d’amore del XX secolo.
Chi era Dimitra Kovacheva?

Dimitrina (Miti) Deanova (Kovacheva)
russo: Димитрина (Мити) Стилиянова Деянова (Ковачева)
(София, България (Bulgaria), 1892; София, България (Bulgaria), 7 agosto 1966)
(Sofia, Bulgaria, 1892; Sofia, Bulgaria, 7 agosto 1966)
( Figlia di генерал Стилиян Ковачев e Анна Стоева-Ковачева)
(figlia di: generale Stiliyan Kovachev e Anna Stoeva-Kovacheva)
Moglie di: адв. Деян Деянов
Moglie di: Avv. Deyan Deyanov

Generale di fanteria Stiliyan Kovachev
(1860 – 1939)

Il generale di fanteria Stiliyan Kovachev morì l'11 luglio 1939 a Sofia, nella sua casa in via Rakovski 134, nel luogo in cui oggi si trova il quartier generale dell'UDF.

La  casa non è solo un semplice riparo. Un edificio costruito in pietra o con altro materiale, bello a vedersi ma freddo nella sua espressione per il suo silenzio. In realtà è invece un contenitore ricordi, un luogo dove la storia s’intreccia con la vita quotidiana e le emozioni di chi l’ha creato e vissuto. Ogni angolo, ogni oggetto, conserva tracce del passato e diventa evocatore di importanti memorie.
Sarebbe interessante scrivere un libro dal titolo:
“Ricordi oltre la recinzione” o “Ricordi oltre le mura”.
Case che riportano al passato ricordando le gesta di uomini politici, personaggi della cultura ed anche figure umili.
La storia di ogni casa potrebbe offrire dei momenti di scoperta legati a fatti e verità mai conosciute.
La casa di Dimitra fu il teatro di
Un Amore Impossibile.
La casa di Dimitra oggi non esiste così come l’amore di Dimitra e di Mustafa Kemal che ha valicato la realtà per realizzarsi forse in un altro mondo nella purezza dei sentimenti.
Il padre fondatore della Turchia moderna, Mustafa Kemal Ataturk, ebbe un grande amore con  una bellissima donna bulgara Dimitrina Kovacev (Kovacheva) detta anche “Miti” o “Tristezza”.
Ho lasciato il mio cuore in Bulgaria.


Nella seconda metà del  2014  fu intervista Olya Nikolcheva, figlia minore di Mitya (diminuitivo di Dimitra) e nipote del generale Stiliyan Kovachev.
La signora Nikolcheva dimostrò una grande ospitalità e iniziò ricordano come la sua famiglia fu al centro di pubblicazioni inventate e calunniose.
La figura di Mitya sempre al centro dell’attenzione con frasi e commenti irriguardosi. Uno su tutti il fatto che dopo la separazione di Ataturk sia diventata una prostituta a Parigi.
La signora Nikolchevaa assomigliava in modo sorprendente alla madre, lo stesso volto spirituale, gli stessi occhi espressivi, che il tempo non era riuscito a spegnere, nemmeno a oltre settant'anni. 

Mity (seduta) con la sua amica

Settantaquattro anni prima, nel dicembre 1930, il Ministro degli Interni e degli Affari Religiosi Atanas Burov, alla presenza della moglie Smaraida, offrì una cena ufficiale in onore della delegazione del governo turco appena arrivata. Gli illustri ospiti erano guidati da Tafik Radzi Bey, Ministro degli Esteri turco.
Il Ministro turco, seduto accanto a Smaraida, aspettò il momento opportuno per rivolgersi educatamente alla  moglie del primo ministro bulgaro e a voce bassa disse:
Gentile signora, il nostro presidente mi ha chiesto di scoprire qual è la sorte del suo amico generale Kovachev e della sua famiglia... Potrebbe dirmi cosa sa di loro?
Questa conversazioni fu riportata nel libro della scrittrice Lilyana Serafimova  dal titolo
"L'amore condannato di Ataturk".
La signora Smaraida Burova confidò all'inviato turco come la famiglia del generale aveva compiuto un grande sacrificio nell'attacco alla chiesa di "Santa Nedelya": il colonnello Stefan Noykov, marito di Fani, la figlia maggiore del generale, fu ucciso. Anna Kovacheva, la madre di Miti, pochi giorni dopo per il dolore è morta. E, ultimo ma non meno importante, Atatürk dovrebbe saperlo: Miti è già sposata e madre di tre figli.
Dimitrina Kovacheva o Miti, era la figlia di mezzo delle tre figlie del generale Stiliyan Kovachev, un leader dal grande talento militare nella Bulgaria post – liberazione, ministro della Guerra nel gabinetto di Stoyan Denev.
La ragazza aveva studiato musica e s’era laureata in letteratura in Svizzera  (Neuchatel).  
Parlava perfettamente il francese (conosceva tre lingue) e suonava il pianoforte. Da sola o con la sorella Fanny, teneva spesso dei concerti da camera in occasione di feste di beneficenza e incontri mondani. Miti fu infatti una delle più talentuose allieve del Maestro Georgi Atanasov, il cui insegnate fu il famoso compositore italiano Pietro Mascagni.

Georgi Atanasov
Durante la Guerra dei Balcani, il padre era al fronte come comandante del distaccamento di Rodopi e poi della neonata Quarta Armata. Miti s’iscrisse con la madre ai corsi samaritani nati sotto l’auspicio della regina Eleonora. Le due  donne si offrirono come volontarie nell’ospedale di Plovdiv.
Mustafa Kemal, ufficiale dell’esercito nemico, giunse a Sofia nell’autunno del 1913 come addetto militare. Si era diplomato all’Accademia Militare di Istanbul, aveva partecipato alla Rivoluzione dei Giovani Turchi. Deluso aveva abbandonato il movimento  di cui non condivideva la politica. Prima di assumere l’incarico diplomatico, aveva subito un attentato in Turchia.
Era un militare di 32 anni, bello, socievole e di cultura. Era stato per molto tempo in Francia ed aveva quindi assunto un comportamento e uno stile di vita decisamente occidentali. Le riviste francesi
 descrivevano Ataturk come uno degli uomini più affascinanti ed eleganti della diplomazia  mondiale.

La raffigurazione di Ataturk nelle riviste francesi


Aveva una grande personalità e le stesse riviste francesi lo definivano come
Il maggiore dagli occhi azzurri
Una volta giunto a Sofia, scese nella fangosa stazione della città, e si recò al Tsar’s Hotel Bulgaria per trascorrervi la notte.
Stazione di Sofia



Una cartolina da Sofia raffigurante un treno in arrivo - circa 1910.

Tsar’s Hotel Bulgaria
Gli amici lo invitarono a trasferirsi nel nuovo “Splendi Hotel” dietro Central Bath.

Splendi Hotel

Dimitrina era da poco tornata in Bulgaria e nel febbraio del 1914 il destino la fece incontrare con Mustafa Kemal, aveva 21 anni.
L’incontro avvenne durante una festa di Capodanno nel Casinò cittadino, dove erano ospiti famosi cantanti d’opera. Mustafa Kemal invitò al ballo la bella Dimitrina in un valzer viennese.
Per il padre, il generale Stiliyan Kovachev, Dimitrina era l’orgoglio della sua vita.
 Il giornale dell’epoca riportò l’avvenimento citando nella sua cronaca come
Tutti nella sala stavano guardando la coppia nel ballo
Mustava Kemal era già famoso per la sua attività militare e politica e in quel ballo probabilmente iniziò la loro romantica storia d’amore.
Sofia stava cercando di riprendere il suo ritmo di vita normale. Gli abitanti affollavano i locali d’intrattenimento di opere, mostre. La figlia del generale e l’addetto militare turco attirarono subito l’attenzione, creando in molta gente la nascita di pettegolezzi. C’è da dire che la società di Sofia è in massima parte amichevole nei confronti di Mustafa Kemal.  Era un ospite atteso  nelle case più importanti della città. Anche Ferdinando I di Bulgaria aveva un grande rispetto per Mustafa kemal. Ma molti esponenti della città non riuscirono a nascondere i loro pregiudizi nei confronti di questo amore. un amore segnato dalle differenze religiose e soprattutto dalla forte ostilità tra i due popoli.  I pettegolezzi diventarono sempre più forti e vennero lanciate anche delle forti parole nei confronti della coppia. Malgrado queste contrarietà,  Mustafa Kemal e Dimitrina continuarono a frequentarsi.
Dimitrina organizzava spesso concerti di beneficenza ai quali spesso Mustafa Kemal era felice  nel partecipare.
“Miti” oltre ad essere estremamente intelligente, aveva  una bellezza esaltata dai suoi capelli biondi, occhi castani ed era al centro di corteggiamenti.  


Aveva ricevuto una proposta di matrimonio da uno svizzero, suo compagno di studi, che si era innamorato. Un ragazzo, invidiato da tutte le colleghe,  appartenente ad una famiglia aristocratica ma non riuscì a conquistare il suo cuore. Non riuscirono ad entrare nel cuore di Miti neanche i giovani cavalieri della guarnigione di cavalli che spesso galoppavano sotto le finestre della casa della ragazza posta al 134 della via Rakoski di Sofia.
Kemal fu attratto sia dalla bellezza della ragazza che dalla sua cultura e cominciarono a trascorrere attimi della loro vita in lunghe passeggiate immersi nella natura o come ospiti ai concerti di beneficenza e altri eventi sociali e culturali.
Dimitrina restò affascinata dai modi di Mustafa Kemal ed anche dalla sua cultura… i loro mondi si incrociavano e davano vita ad ampi spazi culturali ricchi di dialoghi e di confronti. La ragazza invitò spesso il giovane  a causa sua nei pranzi ufficiali.

Dimitrina con suo padre
Nel 1914, in una serata memorabile, i due giovani mostrarono in pieno il loro grande amore.  Un amore puro e innocente. Il ballo si svolse al palazzo reale e il diplomatico turco era vestito con una speciale uniforme  che gli era stata inviata da Istanbul. Ballò con Dimitrina che era vestita con un abito bianco.
Per Kemal e Dimitrina quel ballo non era solo un piccolo svago ma aveva in sé qualcosa di speciale… una manifestazione reciproca d’amore, una promessa d’amore in silenzio… i loro sguardi s’ incrociavano  e sembravano specchiarsi l’uno nell’altro.
Tutti nella sala si resero conto della grandezza del loro amore..
Si videro anche nei giorni successivi… passeggiando nel giardino di Boris…

Giardino di Boris
Miti adorava il pattinaggio sul ghiaccio e lui l’aspettava con trepidazione dopo lo scivolo sul lago Ariana, posto sempre nel  Giardino di Knyaz Boris.
Lago Ariana
Il posto preferito dalla coppia era la Cascata di Boyana.
Cascata di Boyana
Mustafa Kemal era molto innamorato e cominciò a pensare agli ostacoli che avrebbe dovuto affrontare per raggiungere il matrimonio.
Era circa undici anni più grande di Miti e molti oppositori politici turchi avrebbero potuto rendere la vita della coppia difficile.
Mustafa Kemal chiese successivamente la mano della ragazza al padre Stiliyan che rispose con un rifiuto secondo la sua convinzione che
Sua figlia non avrebbe mai accettato i dogmi di un’altra religione.
Malgrado il mancato assenso al loro fidanzamento ufficiale, la coppia continuò a frequentarsi in segreto.
Nel 1915  Mustafa Kemal (aveva 33 anni) richiese nuovamente la mano di Dimitrina (aveva 23 anni) al padre e ancora una volta gli fu negato il consenso.
Mustafa kemal si recò a casa della sua amata per prendere un caffè con il padre della ragazza. Gli chiese nuovamente, con la voce intrisa di grande sincerità, la mano della figlia. Le donne stavano preparando in cucina dei dolci e i  due soldati si parlarono nel frattempo a lungo.
Nel dialogo si scoprì un fatto  che rilevò come la vita sia a volte molto strana… circa un anno prima i due soldati erano tra loro nemici… avversari al fronte.
Entrambi si resero conto di quanto la guerra sia inutile.
Questo pensiero accompagnerà Ataturk per tutta la vita come
Quanto sia lontano dalle vere relazioni umane per le persone combattere e risolvere i problemi attraverso la battaglia. 
Ma c’era un dettaglio che forse contrastava l’amore tra Ataturk e Dimitrina.
Il padre della ragazza era un generale bulgaro molto importante, Stiliyan Kovachev, che aveva brutalmente colpito l’esercito turco all’inizio del 1913(?).
Nella battaglia di Boulaire che portò alla presa di Edirne, nel marzo 1913, conquistata dalle truppe serbo-bulgare, al grido di “morte ai pagani”, diecimila soldati bulgari sconfissero  ben 37.355 turchi. Dopo la battaglia il comandante dell’esercito turco, Fehti Bey, in segno di rispetto per la perizia dimostrata dal generale bulgaro, gli consegnò la sua pistola, un gesto senza precedenti.
Nella battaglia 5.000 soldati turchi caddero sul campo di battaglia e circa 10.000 restarono feriti. Le perdite bulgare furono trascurabili: 114 morti e 437 feriti.
Il poeta nazionale bulgaro Ivan Vazov dedicò alla battaglia una poesia… “Bulair”..(Bulgaria)
Un nuovo nome nella storia del mondo,
la nostra spada ha creato di più..
una nova gloria nella fragorosa gloria. Bulair
Il padre di Dimitrina (Miti) disse ad Ataturk…
Ho un’altra figlia ed un altro figlio, ma non posso separarmi dalla mia amata figlia.
Il padre aggiunse anche…
Miti non potrà mai tollerare le convenzioni di un’altra religione
Mustafa Kemal  era molto apprezzato dal padre della ragazza.
Il generale non citò di come i suoi soldati e ufficiali avevano combattuto di recente contro i turchi anche se pensò che non sarebbe stata l’ultima battaglia. I suoi  soldati, gli ufficiali avrebbero visto questa nuova parentela come un insulto.
Probabilmente Ataturk capì le motivazioni non espresse dal generale e disse…
Pensi che gli argomenti contro il nostro matrimonio siano più forti dei sentimenti di Mitty?
Il padre rispose…
Mi dispiace, ma ci sono cose predestinate.
Il generale chiamò sua moglie e gli disse…
Dì a Mitti che non deve più incontrare Kemal.
Non ci sarà matrimonio !
Fine di questa storia !
Questo è ovviamente un ordine.
Anche il vecchio generale sicuramente fu preso dalla commozione e malgrado le sue dure parole capì che i due si amavano.
Ritornò sul suo discorso e disse..
Permetto alla mia Mitti un ultimo incontro con Kemal
Mustafa Kemal, apprezzato e stimato dal padre della ragazza, provò tanto dolore… un dolore che gli impedì di replicare a quelle frasi.
Continuò a vederla di nascosto ma si giunse all’ultimo incontro….
S’incontrarono  nella pasticceria “Bulgaria”… non sanno cosa dirsi..
Kemal le baciò le mani e disse…
Arrivederci Mitti..Credo che c’incontreremo di nuovo
Tu e solo Tu rimarrai la donna della mia vita
Giurò fedeltà all’amante perduta e mantenne la sua promessa.
Un pettegolezzo vivo a Sofia narra che Ataturk abbia data il suo ultimo centesimo per inviare a Dimitrina una carrozza piena di rose rosse come regalo d’addio… un anno dopo tenterà nuovamente di chiedere la mano al padre ma sarà tutto vano…. Si scaglierà ancora una volta contro un cuore di pietra.
La loro relazione avrebbe incontrato gradi ostacoli politici. Il 29 ottobre 1914 la Turchia si unì alla guerra tra Germania e Austria-Ungheria e nel 1915 Ataturk, diventato tenente colonnello, fu richiamato ad Istanbul. Tornò di nascosto per richiedere nuovamente la mano di Dimistrina ma ottenne, ancora una volta, un netto rifiuto.
Malgrado la sua vittoriosa carriere politica, Mustafa Kemal continuò ad interessarsi di Miti.
Parlò dei suoi sentimenti verso Miti agli artisti del Teatro Cooperativo di Sofia durante la loro tournee a Istanbul ed Ankara. Non disse mai il suo nome, ma la notizia che il Presidente turco ricordava ancora la figlie del generale si propagò a Sofia. Era passato ben 16 anni da quando il loro amore fu troncato ma nella città bulgara era ancora vivo il profondo legame tra la Rosa balcanica e Ataturk, l’uomo che aveva guidato la Turchia fuori dall’oscurità e dal fanatismo religioso.
Miti veniva informata di continuo sulle attività di Ataturk. I giornali seguivano l’evolversi  della carriere  militare del diplomatico, diventato ora eroe nazionale. Anche da sposato, con Latife Hanim, continuò a chiedere dei Kovachev per porgere i suoi saluti. Si narra che fu proprio per merito di Miti che Ataturk ordinò nel  1934 che l’antica chiesa di Santa Sofia, fino a quel momento adibita a moschea, fosse dichiarata museo.
Miti come superò la separazione da Ataturk?
Si ritirò dalla vita sociale e accettò un fidanzamento frettoloso.
Il padre di Dimitrina iniziò ad essere turbato dal fatto che la figlia incontrasse in segreto Mustafa Kemal e decise quindi di fare sposare, in brevissimo tempo, la figlia con un ingegnere bulgaro (laureatosi all’estero), Georgi Hadzhiyordanov, appartenente ad un’antica famiglia di Ruse.
Dimitrina accettò il volere del padre con grande dispiacere ma non dimenticò mai il suo grande amore Mustafa kemal.
La scena fu drammatica….
Dimitrina fu colpita da uno svenimento perdendo i sensi…. Si riprese e restituì l’anello che Ataturk gli aveva dato come piccolo pegno d’amore…. e accettò in silenzio la decisione del padre…
Si separò definitivamente da Ataturk….
I Kovachev e gli Hadzhiyordanov si conoscevano da tempo e il fidanzamento ufficiale delle due importanti famiglie dovrebbe eliminare definitivamente tutti i pettegolezzi presenti in città.
Miti si rese subito conto di non volere essere ostaggio dei pregiudizi in futuro e decise quindi di rompere il fidanzamento. Alcuni storici affermarono come i due si sposarono per poi divorziare.
All’inizio della prima guerra mondiale, Dimitrina Koyacheva diventò insegnante di francese in uno dei licei di Sofia. Gli studenti l’adoravano mentre in città si continuava a raccontare con grande interesse la storia d’amore con Ataturk. Una storia arricchita da misteri e da tanta tristezza.
Questo sarebbe il racconto di un documentario che fu girato sulla relazione dei due amanti.
Una storia che con il passare del tempo s’arricchì di aspetti quasi leggendari e difficili da distinguere dalla realtà. La loro storia rimase viva perché esprimeva un amore molto forte che rimase tale fino alla fine.
La scrittrice Liliana Serafimova  scrisse su Dimitrina…
Una delle donne bulgare più belle, che ha ispirato uomini e poeti notevoli.
Aveva un bel viso, capelli ricci biondi e occhi castano scuro,
che a volte sembravano con la purezza di un bambino, a volte con la
maliziosa giocosità di una ragazza adulta, a volte con una dolce,
appena percettibile malinconia, non caratteristica della sua età.

Otto anni dopo la ragazza  sposò l’avv. Deyan Deyanov, un avvocato e ex deputato.
I due si sposarono nel 1922 nella chiesa di Santa Sedmochisienitsi.
Sofia – La Cattedrale di Santa Sedmochisienitsi
Anche Dimitrina, come tante altre donne della mia ricerca, ebbe davanti a sé una serie di eventi drammatici.
Durante l’attentato terroristico alla chiesa di Santa Nedelya, Miti ( Mitya o Dimitrina) e suo marito  riuscirono a salvarsi riportando solo alcune ferite.
Anche il generale Stilliyan Kovachev riusci a salvarsi. Il colonnello Stefan Noykov, marito di Fanny, sorella di Dimitrina, morì sotto le macerie. Poco tempo prima, la stessa Fanny aveva perduto la figlia e la madre di Dimitrina, gravemente malata, non riuscì a superare le tragedie legate alla perdita dei suoi cari.
Alla madre di Dimitrina non fu rilevata la triste sorte del genero ma ne sentiva la mancanza.
Sul letto di morte l’anziana donna gridò…
Stefan, aspettami, non andartene prima di me!


L’attentato alla cattedrale di Sveta Nedelja fu un attacco terroristico
attuato il 16 aprile 1925, quando un gruppo di attivisti del
Partito Comunista Bulgaro (PCB) fece esplodere il tetto della Cattedrale.
L’edificio di culto era pieno di gente che partecipava al funerale del generale
Kostantin Georgiev che era stato ucciso in un precedente attentato,
anche questo di matrice comunista il 14 aprile.
163 persone, in gran parte politici e militari furono uccise nell’attentato e circa
240 rimasero  ferite.
Doodstraf. De twee daders van de aanslag op de kathedraal in
Sofia/Bulgarije worden ter dood veroordeeld. Enkele minuten na het nemen van deze f
oto wordt het doodvonnis voltrokken. Foto 1925.
Pena di morte. I due autori dell'attacco alla cattedrale di Sofia, in Bulgaria, v
engono condannati a morte. Pochi minuti dopo lo scatto di questa foto, l
a condanna a morte viene eseguita. Foto del 1925.
Smaraida Burova incontrò Dimitrina Kovacheva alla Galleria Trupkova due giorni dopo la visita in Bulgaria della delegazione turca  e in disparte gli disse:
il Presidente Turco mostra ancora un vivo interesse per lei.

Galleria Thrupkova.
La prima galleria d’arte in Bulgaria.
Dimitrina non rispose, deviano delicatamente l’argomento. Era una moglie fedele e una madre devota.
I primi due gemelli nati dal matrimonio di Miti con Dejan Dejanov morirono alla nascita. Successivamente nacquero: Anna, Olga e il figlio Stilijan. Il marito Dejan Dejanov era un accanito democratico e membro del parlamento poco prima del 9 settembre 1944. Come deputato della 45ª Assemblea Nazionale, fu condannato a morte, ma la sua pena fu commutata in 15 anni di carcere. La famiglia fu deportata a Deliorman.
Olga Nikolcheva, figlia di Dimitrina…
Nel 1936, mio padre aveva comprato un appartamento in via Neofit Rilski, ma dopo il 9 settembre fu confiscato insieme a tutti i nostri beni e fummo sfrattati. Quando tornammo a Sofia, un amico di mio padre ci cedette la sua soffitta. Vivemmo lì per quasi 30 anni. Mia sorella Anna non poté studiare. Mio fratello Stiliyan e io avevamo maggiori possibilità. Ci fu un anno in cui non fu richiesto un certificato dell'OF. Poi mi iscrissi contemporaneamente all'Istituto di Economia e all'Accademia Musicale, sperando di non diventare economista. Ma mi venne la tendinopatia, per il desiderio di suonare e recuperare il tempo perduto. Fu così che riuscii a iscrivermi all'Accademia Musicale. Non volevo lavorare come economista e diventai traduttrice".
Olga legò la sua vita al tenente Neno Nikolchev, cavaliere dell'Ordine del Coraggio, un disabile della Seconda Guerra Mondiale. Perse la gamba destra e l'occhio destro a causa dell'esplosione di una mina durante l'epopea della Drava. Dopo il 9 settembre, la famiglia intraprese una battaglia epica con il governo popolare affinché lui, l'eroe della guerra, potesse ricevere cure e una protesi, all'epoca non ancora prodotte nel nostro Paese. Dopo molte tappe, ottennero finalmente il permesso di andare all'estero. Partirono per la Germania e tornarono dopo sette anni. Olga iniziò a lavorare a Sofia come traduttrice presso l'ufficio di un impresario; il suo lavoro era molto apprezzato, ma per tutti questi anni lo stigma di "quadro politicamente inaffidabile" le gravava sul petto.
Dopo il 9 settembre, Stiliyan Delyanov (1926-1992), figlio di Mitya, fu arrestato e deportato nel campo di concentramento di Rositsa – senza mandato d'arresto, senza condanna. E senza alcuna apparente ragione o spiegazione. Si laureò in giurisprudenza, ma non riuscì a trovare lavoro come avvocato e trascorse tutta la vita a guadagnarsi da vivere come traduttore da diverse lingue straniere.
Il generale Kovachev, comandante dell'esercito, che aveva compiuto numerose imprese militari a Bulair e Sharkoy, e che in seguito si dichiarò contrario alla continuazione della guerra interalleata, ricevette il grado più alto dell'esercito bulgaro - generale di fanteria nel 1936 - e lo zar Boris lo insignì anche dell'Ordine di Sant'Alessandro di I grado. Stanco delle numerose battaglie, si rifiutò di guidare l'Unione degli ufficiali di riserva e si dedicò a scrivere le sue memorie. Dopo la morte della moglie Anna, fino alla fine della sua vita, nel 1939, fu accudito dai suoi figli: Olga, Mitti, Fanny e suo figlio Todor.
Dimitrina non parlò mai ai suoi figli della vita passata e del suo grande amore per Ataturk.. lo tenne come un segreto nella sua anima.
Leggeva gli eventi che coinvolgevano la Turchia, ritagliava i messaggi e li conservava in un taccuino.
I parenti di Ataturk rilevarono come l’uomo non l’abbia mai dimenticata per tutto il resto della sua vita. Anche nei dialoghi con il  Dott. Fikret nasceva d’incanto il ricordo di questo amore intensamente vissuto e mai cancellato.
Gli stessi parenti di Ataturk rilevarono come l’uomo si sia sempre interessato sulle condizioni di Dimitrina.
Ho amato una ragazza, quando era un attacchè,
non me l’hanno data. Ho lasciato la mia giovinezza a Sofia
( Il termine “attacchè”, significa addetto diplomatico).
Un gruppo di scrittori bulgari fu in visita in Turchia. Tra questi scrittori c’era Elisaveta Bagryan.

Elisaveta Ljubomirova Belčeva (Елизавета Любимирова Белчева)
Elisaveta Bagrjana  Елисавета Багряна)
(Sofia, 16 aprile 1893; Sofia, 23 marzo 1991)
Poetessa Bulgara
Ataturk invitò a cena la poetessa. La stessa poetessa scrisse nelle sue memorie….
“Mi ha invitato a un ballo. Mi guardò negli occhi in modo così gentile, caloroso e disse:
“Ho lasciato il mio cuore in Bulgaria. Dimmi come vive Miti adesso? "
Gli risposi:
" Va bene, condivide la sua solitudine con suo marito "
La poetessa aggiunse nel suo ricordo che
Mi resi conto che non ero io tra le sue braccia ma stava abbracciando Miti.
Mara Dimitrina si recò ad Ankara nel 1925 e rimase con Mustafa Kemal per circa un mese.
La figlia di Dimitrina Kavacheva, Olya rilevò di aver sentito citare il nome di Ataturk solo una volta. Questo avvenne nel suo ultimo giorno di vita, il 16 agosto 1966 all’età di 74 anni.
La mattina si svegliò e di disse..
Stavo sognando kemal stanotte….

Ataturk.. era morto 10 novembre 1938.
Dopo Dimitrina nasceranno altri “amori”.. con Fikriye.. contrastato e drammatico…; con la bella e colta avvocatessa Latife… durato appena due anni…
Successivamente ebbe tante relazioni, secondo la critica promiscue, e l’alcool, suo antico vizio, cominciò a prendere il sopravvento nella sua infelice vita…
Morì da solo e tra i suoi effetti personali fu trovata solo una fotografia….
Quella del suo grande amore bulgaro… Dimitrina

Ataturk inviò a Dimitrina anche un romanzo…
"L’Allodola “ di Rashat Nuri

Edizione del 1927
Una tragica storia d’amore.. una Romeo e Giulietta in Turchia

La sepoltura di Dimitrina Kavacheva fu scoperta dal giornalista turco Murat Kahriman che depose sulla tomba una corona di fiori e lasciò, con grande sensibilità, una foto della donna e del suo grande amante Mustafa Kemal.
La sepoltura di Dimitrina si trova nel cimitero centrale, lotto 26, riga 27.

In Turchia la bellissima storia d’amore è conosciuta da tutti e Dimitrina è onorata da sempre come
La signora del cuore “del padre della Nazione”.

La casa di Dimitrina a Sofia

Dimitrina con il marito Deyan Deyanov e la figlia Ana.

I figli/e di Dimitrina; Ana, Olga e Strijan.

……………………….

Nicolina Radoslavov
Era la figlia dell'allora Primo Ministro bulgaro Vassil Hristov Radoslavov. Una giovane donna aggraziata, la cui bellezza era leggendaria:  alta, con una carnagione color albicocca. I suoi lineamenti, uniti a una bellezza seducente, creavano un'impressione irresistibile. S’incontravano spesso ed esploravano i sentimenti intimi di questo profondo amore. In alcuni fine settimana, si concedevano persino incontri calorosi in hotel sul mare, tra escursioni in montagna e feste in piscina.
………………………………..

Elena Akçof
figlia del deputato bulgaro Dino Akçof. Si incontravano in vari luoghi della Bulgaria. Mustafa Kemal non aveva alcuna intensione di sposarla.
 
…………………………………….
Nazmiye Atic
Con Nazmiye si concluse l’avventura del maestro d’amore Mustafa kemal a Sofia.
La differenza tra Nazmiye e le altre dame bulgare era legata al suo fermo carattere, riuscendo a mantenere le distanze da Mustafa Kemal.
Importante per Mustafa Kemal fu l’incontro, per certi aspetti inaspettato, con la bellissima ragazza figlia della famiglia Vidnli Kurtbey.
La storia della  loro relazione fu resa pubblica nel 1988 e suscitò l’attenzione della stampa nazionale ed internazionale. Una stampa sempre attenta alle vicende sentimentali di uno degli uomini più importanti del XX secolo nella storia politica e sociale del mondo. Nazmiye Atic nel 1988    era ancora in vita avendo 92 anni e fu lei stessa a raccontare il suo incontro con Mustafa Kemal che all’epoca aveva 33 anni.
Stavo viaggiando da Vidin a Istanbul con mia nonna. Da lì, sarei andata in Francia per studiare medicina. Avevo solo 17 anni. Ci fermammo a Sofia. Mustafa Kemal era un addetto militare a Sofia. I suoi occhi si illuminarono quando ci vide. Era un caldo pomeriggio di primavera. Ci propose di prendere il tè in veranda, vicino c’erano due acacie. Al tavolo da tè, con una voce che mia nonna non riusciva a sentire,
disse:
Voglio sposarti", e spiegò le sue condizioni.
Ho 33 anni,  guadagno 50 lire in oro. Ti darò 20 lire di paghetta e
con le restanti 30 lire mi occuperò della casa.
Mustafa Kemal fece delle richieste sorprendenti considerando i tempi.
Tuttavia, ho una condizione: il nostro ambasciatore a Sofia, Fethi Bey (Okyar), celebrerà la cerimonia nuziale, non l'imam.
La proposta di matrimonio mi colse di sorpresa al nostro primo incontro. Date le circostanze di allora, una proposta di matrimonio del genere, una cerimonia di matrimonio del genere, era per me inaccettabile. Perché tutti i matrimoni venivano celebrati da un imam. Questa era la consuetudine ufficiale nella mia famiglia. In quelle circostanze, quel matrimonio era impossibile. Se l'imam non celebrava il matrimonio, era considerato adulterio dai musulmani. Ma ci siamo visti costantemente negli anni successivi... Ho incontrato la sua famiglia a Istanbul. Sono stata a casa loro. Chiamavo sua madre zia Zübeyde..."

Fotografia di Nazmiye Atiç in gioventù,

Il passaporto di Nazmiye Atiç


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Alla fine dell’ottobre 1931, Mustafa Kemal Ataturk confessò:
Non dimenticherò i momenti piacevoli vissuti in Bulgaria.
Sono stato, sono e sarò  sempre un amico del popolo bulgaro.
Amo immensamente il popolo bulgaro sin dall’infanzia.
A Salonicco ho sempre fatto amicizia solo con i bulgari.
Ogni disgrazia bulgara mi chiama causa un dolore inimmaginabile.
Ho sempre fatto del mio meglio per aiutare la Bulgaria.
Turchia e Bulgaria dovrebbero essere amiche.
Chi è contro la Bulgaria è anche contro la Turchia.
 
Ci sarebbe una versione storica secondo cui Ataturk sarebbe di origine bulgara.
L’enciclopedia dei fratelli Danchovi, pubblicata nel 1936, riportò questa ipotesi.
L’enciclopedia fi abbastanza chiara nell’esprimere che
I genitori del fondatore della nuova Repubblica Turca sarebbero bulgari-maomettani di Salonicco.
Ci sarebbero delle persone che avrebbero affermato di essere imparentate con Ataturk.
In Grecia, Kulov avrebbe incontrato dei maomettani bulgari che avrebbero affermato di essere parenti di Ataturk.
Siamo paesani bulgari di Salonicco.
Ci chiamano “pomaks” perché abbiamo aiutato l’esercito turco in epoca ottomana.
Ataturk è della nostra generazione.
Ci sono nella regione di Odrinsko dei villaggi molto popolati da bulgari-maomettani come Odrin di Azatla.
Lo storico Hristo Krasin affermò in una sua ricerca..
Ci sono turchi in Bulgaria..
Mustafa Kemal è nato nel villaggio di Sebishta, regione di Golo Bardo, situata tra
l’odierna Albania e la Macedonia. In questo villaggio vivono solo bulgari
maomettani, solo o khoja all’epoca conoscevano un po' di turco. Secondo lo scienziato
russo Afanasy Selishev, non c’era un solo turco nell’intera regione.
Il nome della madre di Mustafa Kemal, Zubeide, è di origine persiana e significa “fiore amato”.
I genitori di kemal era benestanti , mercanti di Ohrid, e dal loro matrimonio nacque Mustafa Kemal.
Successivamente la famiglia si trasferì a Salonicco. Secondo un’altra versione la madre Zubeide sarebbe bulgara-maomettana.
L’ufficiale dell’Intelligence e diplomatico bulgaro Srebren Poppetrov in un suo rapporto confidenziale (n. 54) indirizzato al ministro degli Affari esteri in merito al suo viaggio nella regione della Malesia del 14 agosto 1930, dove era stato inviato in missione scrisse che..
Nel villaggio di Sebishta fa incontrato e parlato con i parenti di Mustafa Kemal.
Nessuno di loro conosceva il turco, anche se io cercavo di parlare con loro in quella lingua.
Parlarono tra loro in bulgaro e dissero che il loro parente Al’ Reza intendeva
avviare un’attività e decisero che sarebbe stato meglio iniziare il lavoro a Salonicco.
Imparò una dozzina di parole turche dalla hodja locale e si è trasferito lì con
la sua famiglia.ci riuscì e iniziò a lavorare all’ufficio doganale lì.
Ataturk fu l’unico statista dei Balcani che dichiarò più volte il suo attaccamento e forte amore per il popolo bulgaro. Ammise anche come nella sua infanzia giocò solo con ragazzi bulgari.
Questa frase fece nascere tanti interrogativi.
Forse non c’erano altri ragazzi nella comunità?
Il 22 ottobre 1931 dichiarò..
Non dimenticherò i momenti piacevoli vissuti in Bulgaria.
Sono stato, sono e sarò sempre un amico del popolo bulgaro.
Amo immensamente il popolo bulgaro sin dall’infanzia.
A Salonicco ho sempre fatto amicizia solo con i bulgari.
Ogni disgrazia bulgara mi causa un dolore inimmaginabile.
Ho sempre fatto del mio meglio per aiutare la Bulgaria.
Turchia e Bulgaria dovrebbero essere amiche. Chi è contro la Bulgaria è contro la Turchia.
I bulgari di origine islamica e gli alleati turchi nella regione di Kardzhali contestarono Ataturk, secondo quanto riportato anni fa dal sito web della città di Parvomai. I capi delle tue etnie e comunità erano in conflitto tra di loro sull’appartenenza al padre della Turchia.
I primi facevano riferimento alle fonti riportate nell’enciclopedia dei fratelli Danchovi e ad una versione della stessa enciclopedia, ristampata settanta anni dopo, dallo scrittore Petar Yapov nel suo libro “Pomacitse”.
Molti avanzarono le loro ipotesi sull’origine bulgara di Ataturk facendo riferimento al nome del padre Alì Reza.
Gli storici scoprirono come i maomettani bulgari che professavano l’alevismo, vivevano sulle pendici meridionali dei  Rodopi. Nel 1943-44, il futuro patriarca Kirill visitò i Rodopi meridionali e si rese conto che molti villagi era abitati da aleviti bulgari-maomettani.
Il maggiore Mustafa Kemal arrivò a Sofia il 28 ottobre 1913 come ufficiale dell’Intelligence e diventò subito amico di uomini illustri bulgari.
Tra loro il dott. Vasil Radoslavov che diventò primo ministro. Un altro amico di Ataturk era il comandante in capo dell’esercito bulgaro, Nikola Zhekov. Discutevano insieme anche sull’apertivo “Koprivshtitsa”.  Ataturk non era un astenio e insieme eseguono dei rituali per gustare l’aperitivo.
Entrambi su due o tre semi piccante di anice con un meze (piccolo antipasto) con l’apertivo, discutevano sugli aspetti  politici in rapida evoluzione nel mondo, entrambi preoccupati dell’evolversi della situazione eni Balcani.
Il generale Zhekov riportò sulle sue memorie:
Abbiamo toccato tutti i tipi di questioni: religiose, storiche e politiche.
Ho visto in lui una persona volitiva e illuminata, traboccante di modestia.
Era chiaro di vista e il potere gli ha permesso di realizzare i suoi sogni.
I suoi piani per una Turchia nuova, rinata e potente lo hanno eccitato e
preoccupato per molto tempo, molto prima che avesse l’opportunità di realizzarli. 
In una dichiarazione rilasciata al quotidiani “Jumhuriyet” del 27 novembre 1930, Ataturk disse:
dopo la guerra dei Balcani, mi sono recato a Sofia in qualità di addetto militare,
dove sono rimasto per circa un anno. Con i bulgari ho potuto entrare in stretto
contatto e stabilire legami simili a quelli tra i membri della stessa famiglia.
Questi contatti hanno lasciato ricordi duraturi nella mia memoria.
La mia conoscenza dei bulgari aumentò la mia simpatia per loro.
Naturalmente, in risposta ai sentimenti e all’affetto che dimostravo per la loro
gente, gli ambienti bulgari mi accolsero con la stessa facilità. Da allora sino ad oggi, hanno acquistato particolare chiarezza le ragioni e il significato di questa sincera
vicinanza fraterna. Non c’è dubbio che tra turchi e bulgari ci siano state in passato
occasioni di discordia, soprattutto nell’ambito della lingua e della fede.
Tuttavia, oggi, non credo che né i turchi né i bulgari attribuiscano alcuna
importanza a queste occasioni, che poggiano su correnti politiche superate e superate.
Il mio consiglio è: vai in Bulgaria. Amerai i Bulgari

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Berthe Gaulis
Giornalista francese che Atatürk ospitò ad Ankara per un mese. Poi la rimandò in Francia.
14 APRILE 1921 - Un telegramma della giornalista francese Berthe Georges-Gaulis ad Atatürk da Burdur, in cui esprimeva i suoi sentimenti di ammirazione e simpatia.
Mustafa Kemal Pascià rilasciò interviste a numerosi giornalisti e scrittori stranieri durante la Guerra d'Indipendenza per spiegare la causa turca alla comunità internazionale e promuovere la legittimità del movimento nazionale. Una delle più importanti tra queste fu Madame Berthe Georges-Gaulis, giornalista e scrittrice francese con una particolare simpatia per la Lotta Nazionale. Berthe Gaulis arrivò per la prima volta a Istanbul nel 1896 con il marito, Georges Gaulis, reporter del quotidiano Le Temps. Sebbene Georges Gaulis morì nel 1912, Berthe Gaulis rimase a Istanbul con la figlia proseguendo la carriera del marito. Tuttavia, fu costretta a tornare in patria dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
Visitò la Turchia diverse volte durante la Guerra d'Indipendenza. Gaulis si recò a Eskişehir e Konya il 21 settembre 1919 e pubblicò le sue osservazioni sul quotidiano Journal de Débat. Dopo aver presentato la Lotta Nazionale al pubblico francese, Gaulis tornò nuovamente in Turchia nel marzo 1921. Durante questo viaggio, la giornalista francese visitò Burdur ed Eskişehir e inviò un telegramma il 14 aprile 1921, esprimendo la sua ammirazione per Mustafa Kemal. In seguito, fu invitata ad Ankara e intervistò i principali esponenti della Lotta Nazionale. Gaulis trascorse circa 40 giorni ad Ankara e raccontò le sue impressioni e la forza d'animo che aveva visto tra la gente sui quotidiani francesi Le Temps, Le Matin e Information. La giornalista in seguito raccolse le sue ricerche e memorie sulla Turchia nelle opere Türk Milliyeçiliği (Nazionalismo turco) (1921), Ankara-Istanbul-Londra (1922) e Yeni Türkiye (Nuova Turchia) (1924).
Durante la Guerra d'Indipendenza, Mustafa Kemal Pascià attribuì grande importanza alla presentazione della causa turca a giornalisti e scrittori stranieri. Tra i giornalisti e gli scrittori che Mustafa Kemal Pascià incontrò e con cui dimostrò una stretta amicizia c'era Madame Berthe Georges Gaulis. Durante due dei suoi viaggi in Turchia durante la Guerra d'Indipendenza, Gaulis visitò Ankara ed ebbe l'opportunità di incontrare numerose volte Mustafa Kemal Pascià. La simpatia di Gaulis per la causa turca, le sue visite al fronte e dietro le linee e i suoi contatti ad Ankara la portarono a comprendere appieno la legittimità della Lotta Nazionale. Nei suoi articoli sui giornali per cui scriveva e nei libri che pubblicò in Francia, Gaulis descrisse la legittimità della causa turca, le attività del suo leader, Mustafa Kemal Pascià, e le sue impressioni su di lui. Le attività di Gaulis ebbero un ruolo significativo nell’indirizzare l'opinione pubblica europea a favore della Turchia e nello sviluppo delle relazioni turco-francesi.

Gli storici affermarono come Ataturk mostrò un grande interesse  per la giornalista francese Barthe Gaulis. Frequentava spasso la giornalista dagli occhi verdi, bellissima, che viveva nella casa rossa accanto alla villa (?).
La  ospitò ad Ankara per un mese e poi la rimandò in Francia.
La vicenda, l’esistenza di una relazione tra i due, presentò molti lati oscuri.
La giornalista francese Berthe Elise Jôsephine Dussaud nacque nel 1870. Figlia di una letterata e di un imprenditore edile, i genitori di Berthe contribuirono in modo significativo al suo sviluppo intellettuale. Grazie alla sua famiglia e alla sua istruzione, Berthe stabilì forti legami con la burocrazia e la vita sociale francese. Sposò il giornalista svizzero Georges Gaulis, che ottenne la cittadinanza francese. A causa del lavoro del marito, Berthe si trasferì a Istanbul nel 1896.
Georges contrasse il tifo durante le guerre balcaniche e morì nel 1912 (fu sepolto nel cimitero di Feriköy).
Il l marito era un corrispondente del quotidiano francese “Le Temps” e si occupava della questione armena, di Creta, della guerra greco- turca e degli avvenimenti in Egitto e in Algeria. Pubblicò anche alcuni libri su questi temi ma l’aspetto più importante era il suo incarico di informatore  per lo Stato Maggiore degli Esteri e Generale francese.
 
 Berthe Gaulis continuò il lavoro del marito. Tornò in patria per lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, per poi tornare nuovamente a Istanbul nel 1919.  Iniziò a viaggiare attraverso l'Anatolia e incontrò Refet Pasha e Ali Fuat Pasha.
Secondo alcuni studiosi Madame Berthe Gaulis era un’agente al servizio del Ministero degli Affari esteri francese, incarico che ereditò dal marito.
Infatti durante  la Guerra d’Indipendenza (19 maggio 1919 – 24 luglio 1923), con le sembianze di giornalista francese filo-turca, fece dei continui viaggi tra Parigi, Istanbul ed Ankara.
In quel periodo si recò anche in Marocco dove incontrò il Governatore Generale, il maresciallo Hubert Lyautey. La giornalista era stata assegnata al Governatore, responsabile nella gestione delle relazioni tra la Francia e il Mondo Islamico, per riferire e ricevere le istruzioni. 

Il maresciallo Hubert Lyautey
Tra  il 1919 ed il 1927 la giornalista fece ripetuti viaggi tra Ankara, Istanbul, Marocco, Parigi e Losanna per ben sette volte. Nascondevano qualcosa questi ripetuti viaggi?
I suoi ripetuti contatti con Mustafa Kemal (Ataturk), Ismet Inonu ed altri importanti amministratori turchi, il suo ruolo nella corrispondenza tra il maresciallo Lyautey e lo stesso Mustafa Kemal e le sue attività a Losanna, furono citate nelle memorie che la giornalista pubblicò.
Nel 1919 ebbe continui contatti con Mustafa kemal Pascià tanto da essere appellata “ giornalista francese amica di turchi” ma i suoi contatti più frequenti erano con il maresciallo Lyautey.
Madame Berthe sarebbe una figura da non sottovalutare anche se dimenticata.
In quel periodo c’erano tre giornalisti francesi che si occupavano della propaganda turca con una grande attenzione ed efficacia: Pierre Loti, Claude de Farrere e Madame Gaulis.
Per i suoi articoli, sempre di grande efficacia, a difesa della tesi turca a Parigi fu definita dai turchi..
Non possiamo trovare un nome migliore per te" e lo chiamarono "l'ambasciatore del quarto stato, cioè l'opinione pubblica francese.
Nasit Ulug ex giornalista e deputato dal 1934 al 1939 scrisse un articolo dal titolo:
Relazioni turco-francesi nella Guerra d'Indipendenza,
pubblicato nel numero di ottobre 1972 della rivista Hayat Tarih.
L’articolo comprendeva una  commento sulle figure della giornalista e del maresciallo Lyautey e
 includeva una lunga discussione su Madame Gaulis e il Maresciallo Lyautey.
In merito alla giornalista Madame Gaulis, l’Ulug scrisse.
Una giornalista e scrittrice francese matura, che rimase affascinata dal giovane M. Kemal dopo averlo incontrato , ebbe anche lei molte relazioni delicate: Mme. Georges B. Gaulis.
Dopo questa frase, che lascerebbe intravedere un rapporto sentimentale tra la giornalista e Mustafa Kemal, l’Ulug continuò con:
La signora Gaulis non era solo una giornalista. Era in contatto con il maresciallo Lyautey, il governatore coloniale del Marocco che gestiva le relazioni della Francia con il mondo islamico nell'ambito della libertà (o delle credenziali?) del giornalismo; i due si scambiavano lettere. Questo contatto riguardava più la personalità intellettuale del maresciallo che il suo ruolo nell'attuazione della politica francese di soddisfazione e mantenimento delle masse musulmane in Marocco, Algeria, Tunisia e Africa in generale.
I sospetti sulla giornalista, come agente segreto dei francesi, sarebbero legati alla presenza di alcune lettere che furono indirizzate al governatore del Marocco Lyautey in varie date e successivamente pubblicate in un libro.
Aveva viaggiato molto per Istanbul e l’Anatolia e prendendo in considerazione il periodo in esame il quadro diventerebbe ben chiaro.
Un periodo costituito dal crollo dell’Impero Ottomano, la Guerra d’Indipendenza e la nascita del nuovo status politico della Turchia contraddistinto dalle forti lotte per affermarsi.
Il governo e l’opinione pubblica francese avevano bisogno di informazioni e per questo motivo la Berthe avviò i suoi contatti e incontri in Anatolia. Inviò le sue osservazioni, le interviste con vari Pascià. ai giornali francesi. Tutti i rendiconti erano scritti a sostegno del governo di Ankara, che stava conducendo la sua guerra d’indipendenza, e tutti con uno spirito anti-britannico a causa del predominio britannico sui francesi, della loro posizione più forte sul campo e dal fallimento dei francesi nel raggiungere gli obiettivi prefissati.
Nello stesso periodo la giornalista iniziò la sua corrispondenza con il maresciallo Hubert Lyautey. Un maresciallo che aveva l’incarico di Governatore del Marocco ma con un futuro  promettente nello scenario politico.
In una lettera datata 27 giugno 1921, indirizzata, al governatore Lyautey, la giornalista scrisse:
Vorreste che fossi la vostra rappresentante qui per le questioni riguardanti il mondo islamico? Mi impegnerei a formare una squadra per voi, rafforzare i legami, mobilitare i giovani e riunirli. 
Probabilmente tra la giornalista e il Governatore il rapporto era già consolidato da circa un anno.
Lyautey in una lettera inviata al primo Ministro Georges Leygues, datata 21 dicembre 1920, riferì come…
una delle mie migliori agenti segreti non ufficiali, che ha vissuto a lungo nel Levante e in Turchia.
L’agente di cui parlava Lyautey era probabilmente la giornalista Berthe.
Berthe nelle sue lettere al governatore citava spesso le difficoltà finanziare nei suoi viaggi e che queste difficolta gli impedivano spesso di ottenere delle precise informazioni. Queste frasi dimostrerebbero l’esistenza di un rapporto basato su una fiducia consolidata da tempo.
La Berthe non era quindi una semplice giornalista. In una lettera, sempre inviata al governatore Lyautey, la Berthe gli riferì gli ultimi avvenimenti legati all’abolizione del Califfato e ciò esattamente una settimana prima che il Califfo ( Abdülmecid II ?) venisse deposto (negli avvenimenti del 1924). Questo dimostrerebbe la gestione da parte della giornalista di una vasta rete di informatori.
La corrispondenza tra i due continuò fino al 1928 per poi cessare definitivamente. Sulla giornalista non si seppe più nulla su vari aspetti. Non si sa come visse e cosa fece fino alla sua morte avvenuta nel 1950.
Ma come furono rinvenute queste lettere così importanti da dimostrare la vera identità di  Berthe Gaulis?
Aliye Pekin Celik stava conservando i documenti di famiglia in un magazzino. Esaminando i documenti trovò delle lettere. Leggendole si rese conto che suo padre, uno dei primi ingegneri della Turchia repubblicana,  fondatore di numerose associazioni per l’amicizia e la cultura turco-francese e turco-belga, incontrò in una conferenza il nipote del maresciallo Lyautey, governatore del Marocco,  e ricevette da lui le lettere.
Andarono nel castello di Thorey per recuperare le lettere della giornalista sulla Turchia ed anche una lettera di Mustafa kemal al governatore del Marocco Lyautey.
Çelik spiegò che suo padre stava facendo delle ricerche sull'argomento e stava valutando la possibilità di pubblicare queste lettere in un libro.  (Libro che fu pubblicato  con un annuncio sul quotidiano “Zafer” nel 1956. Le lettere furono pubblicate dalla Koç University Press dopo 65 anni).
In base alle indagini del giornalista Nasit Ulug si svelarono degli incontri tra Madame Berthe Gaulis e Mustafa kemal a Cankaya oltre alla corrispondenza tra la stessa Gaulis e il governatore Lyautey.
Dalle indagini si rilevo l’esistenza di Claude Farrere, un “amico” turco anche autore di una corrispondenza con il Governatore. Il giornalista riuscì a trovare anche un rapporto del Lyautey sulla “Questione Orientale, il califfato e la Guerra d’Indipendenza”.
Dalle lettere di Berhe  Gaulis.
 Una lettera, risalente al dicembre 1920, un anno  dopo il suo primo viaggio in Anatolia, in merito ad una conversazione con i notabili della città del Marocco, scrisse:
Come gli altri loro correligionari, mostrano grande interesse per le lotte dell'intero mondo islamico. Sanno tutto ciò che accade a Damasco, al Cairo, a Istanbul e in India. Chi mi ascoltava era ansioso di conoscere la verità sulle battaglie in tutta l'Anatolia, soprattutto intorno a Eskişehir e Konya. Fiduciosi in una vittoria turca, dicevano tutti all'unisono: "Vogliamo una Turchia completa, Istanbul inclusa, con il Califfato e il Sultanato che rimangono a Istanbul. Altrimenti, non si potrà raggiungere una pace duratura e la polvere da sparo continuerà a fumare...

L’organizzazione militare e politica dei nazionalisti turchi era conosciuta da tutti. Erano anche a conoscenza della contrapposizione tra Mustafa Kemal e coloro che erano favorevoli al bolscevismo.
Ma la maggioranza dei turchi era schierata al fianco di Mustafa Kemal considerato
Il leader del partito dell’ordine e della moderazione.
I marocchini erano però favorevoli al sultanato ed al califfato. Consideravano l’istituzione della repubblica in Turchia
Una mancanza di rispetto per la tradizione e non la accoglieremo con favore.
 In un’altra lettera riferì i suoi pensieri sulla situazione in Anatolia…
"Per ora, la strada intrapresa dal nazionalismo turco è legittima. Questo movimento non dovrebbe oltrepassare certi confini, non dovrebbe essere volteriano (irreligioso), né perseguire il turanismo (movimento nazionalista tendente a stabilire differenze tra i veri paesi arabi e ad elevare a lingua la parlata locale). Non dovrebbe allontanarsi dalle fatwa (spiegazione, presente nel Corano). Altrimenti, potrebbe essere un disastro."
I leader dell’Anatolia erano consapevoli di questo pericolo e nascosero i conflitti con il clero tradizionalista e con le esitazioni in materia religiosa.
La giornalista scrisse al Governatore una lettera da Parigi, datata 26 settembre 1922:
Signor Maresciallo, porterò con me una piccola valigia di libri come regalo per il mio prossimo ritorno ad Ankara. Ciò che farebbe più piacere al Pascià sarebbero le sue lettere dediche. Cosa ne pensa?
Durante  i negoziati di Losanna,, la giornalista Gaulis fu contattata dal governo di Ankara per consegnare un messaggio al Governatore. Un messaggio importante dato che la giornalista dovette recarsi, nel gennaio 1923, in Marocco per incontrare personalmente il Governatore.
Nel suo ritorno si fermò a Parigi per consegnare un messaggio del Governatore al governo francese.
Il governo di Ankara, nel tentativo di placare le preoccupazioni occidentali riguardo a una Turchia che, una volta ottenuta l'indipendenza, avrebbe riconquistato l'influenza e il potere dello Stato ottomano, fece loro una promessa. Sembra che la questione, per la quale il Maresciallo fu convinto e mediato, riguardasse l'abolizione del califfato e la proclamazione di una repubblica.
Il sultanato fu abolito il 4 novembre 1922 e la Turchia fu governata da un
Governo della Grande Assemblea Nazionale della Turchia
 La Repubblica sarebbe stata proclamata il 29 ottobre 1923, (riconoscimento nel Trattato di Losanna del 23 luglio 1923)  e il Califfato  abolito  il 3 marzo 1924.
I marocchini già nel 1920 avevano espresso dei timori sull’abolizione del sultanato e del califfato e c’era anche il vivo interesse del governatore Lyautey, degli agenti dei servizi segreti e del mondo occidentale che avevano come obiettivo la manipolazione e lo sfruttamento in futuro del mondo musulmano.
Questi argomenti furono discussi nelle lettere della giornalista:
...Tra i miei due viaggi a Losanna, qualcuno di cui si fidava mi aveva trasmesso a Parigi i messaggi orali del signor Kemal. Abbiamo avuto una lunga discussione con questa persona.
In una lettera datata 21 dicembre 1922 ed indirizzata al governatore Lyautey:
"Signor Maresciallo, ho appena ricevuto alcuni messaggi da Ankara. Posso solo dirglielo di persona: ho intenzione di recarmi a Rabat intorno al 2 o 3 gennaio. Prima, avrò incontrato Ismet Pascià a Losanna. Tutto questo sarà avvolto nel segreto e nessuno saprà perché andrò a Losanna o perché andrò in Marocco. (…) È essenziale che discutiamo tutto nei dettagli. Sono lieto di questa richiesta diretta. Mi hanno scelto come intermediario per una delle questioni forse più delicate. Ho chiesto informazioni chiare su ogni questione. Purtroppo, sarò a Rabat per un breve periodo e, non appena tornerò a Parigi, riprenderò il mio viaggio per Ankara.



Una lettera datata 21 dicembre 1922, scritta dalla signora Gaulis al maresciallo Lyautey, al quale M. Kemal chiese di fungere da intermediario per comunicargli che il Califfato sarebbe stato abolito…
 
Questi contatti tra la giornalista Gaulis e Mustafa Kemal portarono diversi giornalisti a conclusioni sentimentali su un ipotetico rapporto tra i  due.. giornalista francese amica della Turchia……. una giornalista francese matura che rimase affascinata dal giovane M. Kemal dopo averlo incontrato…


Nel 1923 Berthe Gaulis aveva 53 anni mentre Mustafa kemal 42 anni.
Dopo aver ricevuto la lettera, Gaulis si recò in Marocco e incontrò il suo superiore, il Maresciallo dicendogli:
Ciò che stavo per rivelare al Maresciallo, ciò che gli avrei chiesto di comprendere e sostenere, era contrario alla sua dottrina. Odiava tutto ciò che non fosse direttamente connesso al passato. Ogni interruzione, ogni interruzione tra passato e presente, avrebbe creato in lui una reazione che non avrebbe potuto impedire. E io gli stavo portando la formula che era ancora in divenire, una formula piena di incognite, che avrebbe cancellato cinquecento anni di storia (il Califfato).
La Gaulis nelle sue memorie rilevò il luogo dove risiedeva
"M. Kemal entrò nella stanza a me riservata nella Villa Francese di Bursa. Al tavolo, Ismet Pasha era seduto alla mia destra, Kazım Karabekir alla mia sinistra. C'era anche Yahya Kemal. Yahya Kemal stava leggendo la sua ultima poesia e Ruşen Eşref mi stava traducendo.
(La signora Gaulis sta parlando amichevolmente con il signor Kemal. La stanno ospitando alla Villa Francese. Le stanno dando importanza come figura ufficiale).
La signora Gaulis esprime la seguente valutazione in merito all'accettazione da parte di Mustafa Kemal dell'invito britannico a Losanna:
Una nazione che accetta la protezione britannica deve abbandonare le proprie idee personali. Non vuole assolutamente che questi paesi stabiliscano contatti con il mondo esterno.
Ad Ankara
Abbiamo incontrato M. Kemal dal 1921. Latife Hanım parla francese come un francese, il francese più puro di Parigi. 
Mentre parlavamo, arrivò il signor Kemal. Ci sedemmo in disparte con lui. Il Pascià mi raccontò di Monsieur Lyautey: "Perché non siete venuto prima?" chiese. Quella sera sarebbe andato ad Adana. 
La popolazione della regione turco-siriana era adirata perché credeva che Ankara li avesse venduti alla Francia con l'accordo di Ankara .
Riforme
Ismet Pasha diceva esattamente l'opposto di ciò che avevo sentito a Rabat:
"Siamo obbligati a dimenticare il passato. Se ci voltiamo indietro anche solo per un attimo, saremo distrutti. Il nostro sguardo dovrebbe essere rivolto solo al futuro."
Abbiamo cenato e parlato con Ahmet Agayef.
Ağaoğlu ha detto:
"Dopo aver raggiunto la pace, attueremo riforme interne. Concederemo la libertà alle donne. Saremo liberati dall'oppressione della classe degli ulema.".
Alla seconda conferenza di Losanna
Il Secondo Trattato di Losanna sembrava un duello franco-turco. Le spese dei delegati turchi rappresentavano un pesante onere per il bilancio turco.
Il 5 giugno (1923) andai a Losanna per la quinta volta. C'erano dei turchi al Grand Hotel.
Rıza Nur Bey venne da me alle undici di sera. Dopo una giornata di accese lotte, mi espose le sue idee con tono feroce. 

Rıza Nur Bey  ( chirurgo, politico e scrittore).
Una figura importante negli anni immediatamente successivi alla prima guerra
Mondiale, in cui fu ministro del governo. Successivamente venne emarginato e
diventò un critico di Ataturk.
Nella foto: la delegazione turca dopo la firma del trattato di Losanna (24 luglio 1923).
La delegazione era guidata da Ismet Inonu (al centro) e da Riza Nur (a sinistra con il cilindro).


Gaulis secondo Riza Nur
Nelle memorie di Rıza Nur, pubblicate in quattro volumi con il titolo "Vita e memorie", la signora Gaulis viene menzionata in modo leggermente diverso da come lei stessa afferma. Rıza Nur affermò:
"Da cinque o sei giorni, le tempeste politiche, i lampi e i tuoni sono ricominciati nell'atmosfera di Losanna. Tutti dicono: se i turchi non firmano la pace, ci sarà la guerra, gli stati manderanno gli eserciti... Questa volta, Ismet è più ansioso che mai. Non ha più mangiato né bevuto.
Ancora una volta, un gruppo di nuovi arrivati si è riversato a Losanna. Si suppone che siano amici dei turchi. Ci consigliano e ci implorano di fare la pace e firmare il trattato per amore dei turchi.
Una di loro era Madame Gaulis. Anche questa donna è arrivata tramite Nihad Reşad. Sta cercando di ingannare Ismet. Anche questa donna francese mi ha incontrato. Ho detto davanti a tutti: "Se siete nostri amici, cercate di convincere i francesi a modificare le clausole del trattato a nostro favore. Qualsiasi altra parola è sconveniente per un amico". Ero profondamente turbato. Ho smesso di parlare.
Questa donna era stata in Turchia un paio di volte. Aveva viaggiato molto sotto la guida di Hamdullah Suphi. Aveva anche incontrato Mustafa Kemal. Aveva messo queste informazioni in una cassaforte e ottenuto le informazioni e le ricerche che aveva richiesto, oltre a una grossa somma di denaro. Aveva anche scritto un libro presumibilmente a nostro favore. Tuttavia, ho il forte sospetto e suppongo che sia una spia del Ministero degli Affari Esteri francese.
(Dott.ssa Rıza Nur, Vita e Memorie, Volume 3, pagina 1146, Istanbul 1968. 2a edizione, Volume 2, pagina 1004, Francoforte 1982.).
La Gaulis riportò nelle sue memorie anche i negoziati tra gli inglesi e Ismet Inonu Pasha , sempre nel trattato di Losanna.
Per far accettare le offerte britanniche, Lord Curzon e Sir Horace Rumbolt negoziarono con Ismet Pasha. Le trattative durarono diversi giorni... Nessuno conosceva i dettagli di questa trattativa, a parte lo staff di Ismet Pasha, lo staff britannico e Rıza Nur.
Ismet Pascià era molto nervoso ed emozionato. Gli inglesi avevano promesso grandi cose. Sir William Tyrell disse: "Daremo loro due cose a cui non possono rinunciare: denaro e pace".
Queste concessioni fatte dai turchi erano necessarie e opportune? La storia lo dirà... Non dimenticherò mai l'espressione sul volto di Ismet Pascià in quei giorni……
Dopo aver raggiunto un accordo con gli inglesi, i turchi abbandonarono la Conferenza a se stessa. Si scontrarono con le elezioni in patria. E poiché non temevano più i russi, schiacciarono i comunisti.
Gli inglesi misero i turchi contro i russi e posero fine al dominio francese. Seminarono nuovi semi di discordia tra turchi, egiziani e musulmani indiani. Così, ritardarono di cinquant'anni ciò che alla fine sarebbe accaduto loro. I turchi erano intrappolati. …
Non conoscevamo i termini dell'accordo segreto. Tuttavia, secondo alcune indicazioni, furono discusse le questioni della ferrovia di Baghdad e di Mosul…….
 
Nessuno era contento di Losanna
No, gli egiziani non erano soddisfatti di questo. Chi avrebbe potuto essere soddisfatto della Conferenza di Losanna, del resto? Gli egiziani, come molti musulmani indiani, avevano sostenuto il governo di Ankara. Ma questi, con la totale ingratitudine tipica di tutti i movimenti rivoluzionari, avevano respinto i loro primi benefattori. Il prezzo dell'apparente riavvicinamento anglo-turco fu pagato dai musulmani indiani ed egiziani.
 
I nazionalisti egiziani e la conclusione
I nazionalisti si sono riuniti in un ristorante vicino a Ginevra e hanno litigato animatamente. Tutti criticavano Ankara.
Ascoltai in silenzio. Quando tutti tacquero, dissi:
Esprima chiaramente il suo verdetto. Negherà Ankara e la Guerra d'Indipendenza?
Gridarono:
È possibile! Qualunque siano i loro difetti, cosa possiamo fare senza di loro? Sono duri, a volte folli. Ma nonostante tutto, sono nostri. Niente può separarli da noi."
Erano presenti a Losanna come osservatori ed erano i migliori intellettuali egiziani. Erano più progressisti e sensati dei delegati presenti a Losanna. Non tolleravano nemmeno le critiche malevole ad Ankara.
Quando la conferenza finì, nessuno era contento. Anche i turchi si resero conto di trovarsi in una situazione strana.
 
La Gaulis nelle sue memorie mise in evidenza anche l’opposizione che Mustafa Kemal Ataturk incontrò nelle sue riforme.  Anche il ministro Ismet Inonu Pasha finì con il diventare un oppositore di Atatturk…
Il 5 settembre 1921 ho ricevuto una lunga e sincera lettera da Ismet Pasha……..
Ho percorso 150 chilometri lungo la linea del fronte con Ismet Pasha……
Ismet Pasha chiedeva: "Perché il maresciallo Lyautey non è venuto?...........
Era evidente l’opposizione di Ismet Inonu Pasha  nei confronti i Ataturk.
“L’opposizione turca, nonostante il suo odio verso la persona e la dottrina di Mustafa Kemal, si unì a lui, ma disse sempre: “Fino alla vittoria! Poi vedremo!”
L'opposizione disapprovava fortemente la sua visione di un governo popolare. Considerava malvagi l'abolizione del califfato, la prostituzione femminile e le nuove leggi.
La Gaulis scrisse anche che…
durante la conferenza di Losanna, il governo turco prese alcuni impegni segreti con gli inglesi attraverso conversazioni private.
 
Nel rapporto tra la Gaulis ed Ataturk agiva nell’ombra l’enigmatica figura del Maresciallo Lyautey, Governatore  del Marocco.
L’importante storico turco, Mehmet Ertuğrul Düzdağ, nel suo libro “ Volti nascosti nella nostra storia recente”, riportò degli aspetti importanti sulla vita e sulla ideologia del maresciallo Lyautey:
Il maresciallo Lyautey trascorse tutta la sua vita come comandante di eserciti di occupazione nei paesi musulmani. Conquistò terre musulmane, uccise musulmani e li condusse al cospetto dei tedeschi come agnelli sacrificali per combattere i propri nemici.
Ma proprio come quest'uomo fu un prezioso statista ed eroe per la sua nazione, è anche un nemico temibile per noi. La sua vita, le sue opere e soprattutto le sue lettere devono essere conosciute e lette attentamente da ogni musulmano intelligente che voglia impegnarsi seriamente per la propria religione e per i propri fratelli musulmani.
Qui risiede il segreto delle attività che avrebbero dovuto essere di beneficio ai musulmani nella nostra storia recente, ma che hanno sempre portato a danno dei musulmani a causa dell'ignoranza e dell'inadeguatezza: non riconoscere né l'amico né il nemico; non comprendere la necessità di ciò; in breve, pigrizia e commettere atti ignoranti senza rispettare le condizioni mondane, perché li intraprendono senza comprendere né la religione né il mondo!…”
Mustafa Kemal Ataturk scrisse una lettera al maresciallo Lyautey il 23 dicembre 1921:
La lettera scritta da Mustafa Kemal Atatürk al maresciallo Lyautey datata 23 dicembre 1921…

“Signor Maresciallo,
La signora Berthe Geroges-Gaulis ha avuto la gentilezza di aggiungere alle numerose prove di amicizia che già mi ha dimostrato accettando di inviarvi, su mia richiesta, queste poche righe.
Colgo l'occasione per esprimere la mia più profonda gratitudine per la simpatia che avete avuto la gentilezza di dimostrarci nella nostra guerra per l'indipendenza.
La Francia non ci ha deluso nelle nostre speranze e, attraverso le calorose parole dei suoi leader più potenti, ha saputo consolarci in quei momenti difficili e sollevarci il morale. Tra coloro che hanno avuto la lungimiranza di comprendere i supremi interessi della Francia e la posizione speciale che occupava nel Mediterraneo, e che hanno sostenuto la prosecuzione della politica tradizionale della Francia nel Vicino Oriente, Vostra Eccellenza si è distinta, e il Suo generoso intervento ha senza dubbio fatto pendere la bilancia a nostro favore.
Siamo lieti di constatare che gli sforzi reciproci di entrambe le parti hanno dato i loro frutti con la conclusione dell'Accordo di Ankara. Riponiamo grandi speranze in questo documento, che non mancherà di avere un impatto estremamente positivo sulle secolari relazioni amichevoli tra le due nazioni, ristabilite con la più ampia comprensione e sincerità.
Spero, signor Marshal, che continuerà a porgerle le sue preziose condoglianze, che le sono molto grate. La prego di accettare, signor Marshal, i miei più sentiti saluti.
“M. Kemal”

……………………………………………..

Ataturk durante la sua relazione con Fikriye Hanim (già citata nella ricerca la loro tragica esperienza d’amore) conobbe Evelyn Barrett.
Evelyn Barrett (giornalista americana).
Con Evelyn Mustafa Kemal visse una storia d’amore travolgente. Il loro primo incontro avvenne negli archivi del comune di Afyon. Mustafa kemal in quel periodo aveva un’importante storia d’amore con Fikriye Hanim.
La liberazione di Usak era prevista per l’uno settembre. Il Comandante in Capo greco venne catturato da Nurettin Pascià in un villaggio vicino Usak. Mustafa Kemal, mentre riceveva la spapa del Comandante in Capo greco Trikopis nella villa dei Bacakzades a Usak, invitò la giornalista Barrett ad unirsi a lui. La Barrett aveva alloggiato nella casa di fronte e Mustafa kemal le propose di sposarlo ma la donna rifiutò perché sposata.
Fikriye venne a sapere dell’interesse di Mustafa Kemal verso la giornalista e si recò di notte nella residenza della Barrett.
La Fikriye cominciò ad esprimere delle parole, con tono agitato….
Sono Fikriye, abbiamo un conto in sospeso, signorina Evelyn. Ascoltami, stronza cristiana! Hai chiesto a Gazi di portarmi via da Ankara...
La Barrett, spaventata, rispose:
È meglio che entri. Non ha un bell'aspetto, sta tremando, signorina Fikriye...
Fikriye continuava a parlare, la sua voce era tremante e soffocata dalle copiose lacrime ..
Hai mandato quell'uomo a casa di Emine per dirmi che dovevo andare in un sanatorio in Europa... Se Gazi fosse qui adesso, lo ucciderei. Sa benissimo che ho fatto sacrifici per lui e che l'ho adorato per tutta la vita. Mi ha buttata via per colpa tua. Ora lo hai convinto a mandarmi in Europa.
La Barrett, sapendo di essere a posto con la sua coscienza, rispose..
No, non è vero! Nessuno può convincere Mustafa Kemal. Credo che gli importi solo della tua salute.
Fikriye non ascoltò le sincere parole della Barrett.. e continuò il suo discorso..
Mi hai costretto a farlo! So come ti sei gettata tra le sue braccia. Sei persino andata al fronte con lui, come un'amante semplice e umile.
Fikriye tirò fuori una pistola nella casa di Kavakllidere e disse:
American bitch, you separate me from my Mustafa Kemal
Puttana americana, mi separi dal mio Mustafa Kemal
La Fikriye fallì, forse con la sua mano tremante non colpì la Barrett o forse non sparò. Infatti la Barrett tornò in patria dopo la vittoria dei nazionalisti Turchi.
Il tentato omicidio fu raccontato nelle memorie della stessa Evelyn che furono pubblicate da Catherine Gavin nel 1922.
……………………………

Nella vita di Ataturk ci fu anche un amore arabo
Era l’egiziana Muniretul Mahdiye (Mehdiye), una nota cantante.
Mustafa Kmal si trovava al Cairo e rimase affascinato dalla bella artista.

Mustafa Kemal Ataturk - Müniretül Mahdi
 
Munire nacque in Egitto nel 1885 in una modesta casa di un villaggio chiamato Munire. La sua vita familiare era molto modesta e, ad aggravare la situazione, ci fu la perdita della madre quando ancora era una bambina. Due anni dopo la morte della madre perse anche il padre.
Malgrado la sua povertà amava il canto e, con immensi sacrifici, diventò una cantante ammirata da politici, letterati, comandanti. Una brillante carriera che inizio verso l’età di 30 anni.
Munire, soprannominata “mutribe” (cantante), significa “incantare il palcoscenico” e con la sua voce rivoluzionò la canzone.  Su di lei fu scritto un libro “ Siultan Munire, Before ad After him” ( Sultana Munire, prima e dopo di lei) che mise in evidenza la sua grande influenza artistica nella canzone.
Iniziò  a cantare nel suo villaggio di nascita (Munire) da cui prese il nome e nei luoghi vicini.
Fu portata al Cairo da Mohammed Ferec, l’uomo che la scoprì, e nella capitale egizia iniziò la sua grande carriera artistica.
Muniratul Mahdiye

Munire diventò ben presto famosa e aprì un club privato “Nezhetün Population”.
Un locale di Il Cairo che diventò subito famoso attirando l’attenzione anche di Mustafa Kemal che si trovava nella capitale egizia a causa della guerra di Tripoli.
Il locale e la casa di Munire diventarono un importante luogo d’incontro, di riunione di intellettuali, politici e artisti.
Nel locale l’artista prese il soprannome di “Sultanut Treb” cioè il “sultano che ha incantato il palcoscenico”.
Una brava cantante in arabo si dice “mutrib” cioè colei che riesce a creare un’atmosfera “tarab” durante l’esibizione.
Il termine “tarab” significherebbe “essere incantati”. Quindi una musica che colpisce gli ascoltatori facendo nascere delle particolari sensazioni grazie ad una esecuzione perfetta.
Gli inglesi, con il loro ostruzionismo, chiusero più volte il locale a causa delle critiche anti-inglesi ma non riuscirono ad impedire le esibizioni della cantante che erano le più ascoltate nelle radio egiziane.
Perché gli inglesi chiusero più volte il locale?
Il locale era accusato dagli inglesi perché luogo dove si svolgevano dibattiti, conversazioni e si davano sfogo ad idee antimperialistiche.
Minire eseguiva canzoni nazionalistiche nel club e il luogo diventò famoso con lo slogan
Hava'l Hürriyet fi Masrah Müniretü'l Mehdiye
C'è amore per la libertà nel teatro di Müniretü'l Mahdiye
In quel periodo un’altra artista egiziana calcava i palcoscenici egiziani con grande successo.
Si trattata della cantante lirica Ratiba el-Hefni e lasciò come scrittrice la storia d’amore tra Mustafa Kemal e Munire nel suo libro “Sultan Münivetül Mahdiye".
Ratiba Hefny

Ratiba Hefny
Ratiba Hefny (رتيبة الحفني ) ( Il Cairo, 2 dicembre 1931; ?, 16 settembre 2013).
Cantante lirica egiziana e internazionale (soprana), si esibì in  più di 500
Spettacoli d’opera. Fu anche preside dell’Istituto Superiore di Musica Araba al Cairo.
Nel 1988 fu nominata direttrice del Teatro dell’Opera del Cairo.
Inizioò a suonare il pianoforte all’età di cinque anni. Diede la sua voce cantata nel film
“Biancaneve e i sette nani” nell’edizione araba di Disney del 1975.
Faceva parte di una famiglia di musicisti. Suo padre, Mahmoud El Hefny, scisse
più di 45 libri sulla musica  e sua nonna fu anch’essa una cantante d’opera tedesca, 
 
Libro di Muniratul Mahdi

Mustafa Kemal, che si fermò al Cairo dopo la guerra di Tripoli nel 1912, venne con i suoi amici nel luogo chiamato Popolazione di Nezhetün. Ascoltando Müniretül Mahdiye qui, Atatürk ammira la sua voce.
Münire scopre che Mustafa Kemal, che è seduto davanti e la applaude costantemente, è un soldato turco e inizia a cantare canzoni turche.
Tuttavia, c'è un'altra persona sul palco che attira l'attenzione di Atatürk. È anche la ballerina ebrea Liza.
Dopo lo spettacolo Ataturk s’avvicino al palco e si rivolse a Munire..
'Con il tuo permesso, vorrei presentarmi a te... sono il maggiore Mustafa Kemal...'. 
Munire rispose:
'Sono onorata di conoscerti, maggiore... spero che ti piacciano le mie canzoni?'
Ataturk sorrise e con voce emozionata…
'No... Ecco perché tornerò domani!'
Mustafa Kemal si recava ogni sera al “Nezhetün Population” e faceva aprire lo champagne in onore di Munire.
Münire, che venne a sapere che la sua ballerina andava a trovare Mustafa Kemal nell'hotel in cui alloggiava, la schiaffeggiò davanti a Mustafa Kemal.
Anni dopo, Münire ricevette nel 1928 da Istanbul un invito a un concerto. Il quotidiano Ikdam ha annunciato l'arrivo di Münire con il titolo “Benvenuta in Turchia”.

Müniretül Mahdiye
Foto: Elrsla
 
Dopo essere arrivata in Turchia, vede Atatürk, la persona che l’ha invitata, ed è scioccata nell'apprendere che si tratta del tenente colonnello Mustafa Kemal, che ha incontrato anni fa. 
Tuttavia, questa non è l'unica cosa che sorprende Münire. Liza, che ha ballato anni fa, è ancora con Atatürk. Atatürk, incapace di nascondere la sua sorpresa, dice a Münire: "Non preoccuparti, non siamo sposati con Liza".
Münire canta la canzone "Angel Ruhlum" ad Atatürk seduto di fronte a lei sul palco in cui è apparsa l'8 agosto 1928 a Sarayburnu. Un concerto organizzato dal Partito Popolare Repubblicano.
Fu suonata la musica da ballo della Jazz Band, la cantante egiziana Muniretu ‘lMahdiye (Munire) cantò canzoni arabe e dopo la società musicale Eyup eseguì musiche kurdi-hocazar.
Atatürk permette a Münire, di cui ammira la voce, di rimanere sul palco per ore. 
Le chiese di risalire quindi nuovamente sul palco. Munire eseguì altre canzoni arabe e turche.. un esibizione che richiese delle ore.
Alla fine di ogni verso della canzone che Münire canta, compaiono le parole "Vieni, vieni, vieni con i tuoi piedi, amore mio".
Secondo Ratiba al-Hefni, l'autore del libro, Mustafa Kemal Atatürk, rimasto colpito da queste parole , gli ha chiesto di sposarlo e gli ha permesso di tornare in Egitto per salutare la sua famiglia. Tuttavia, Münire, che ha problemi dopo il ritorno al Cairo, non torna a Istanbul.
Si narra che Ataturk abbia suggerito,  dopo un concerto, a Munire di cantare in musica occidentale.
Finita l’esibizione, Ataturk salì sul pacco e consegnò a Munire una medaglia di Stato e gli disse..
Mi fai fatto innamorare della musica araba con la tua voce angelica e talenti rari…
Tenne quindi un discorso sul futuro della musica araba…
"Stasera, qui, per una bella coincidenza, ho ascoltato i due complessi musicali più illustri d'Oriente. Soprattutto Müniretü'l Mehdiye Hanım, che ha decorato il palco come la prima, è riuscita nella sua abilità artistica. Ma sul mio sentimento turco, questa musica, questa musica semplice, non è sufficiente a soddisfare l'anima e il sentimento molto forti del turco. Ora è stata ascoltata anche la musica del mondo civilizzato. Il popolo, che fino a quel momento sembrava esangue di fronte ai cosiddetti canti di musica orientale, è subito entrato in azione. Stanno tutti giocando e divertendosi, facendo il lavoro della natura…”
Nel suo discorso, Atatürk sottolineò che era tempo che la nazione turca abbandonasse la musica turca. 
Ecco perché vedi che stiamo ricevendo musica occidentale”.
Una decisione, secondo il mio modesto parere, decisamente sbagliata per la musica è patrimonio culturale e voce di un popolo nei suoi molteplici aspetti. Dopo quel discorso iniziò infatti la rivoluzione musicale. La musica turca fu bandita dalle radio e vietata nei luoghi in cui veniva eseguita la musica Alaturka. Ma i turchi non “adottarono” la musica occidentale. Nonostante il divieto di due anni sulle radio e il divieto di istruzione fino all'istituzione del Conservatorio di musica classica turca nel 1976, il pubblico  continuò giustamente a cantare la propria musica.
Ataturk andò, dopo il concerto, nel camerino di Munire e gli chiese:
cosa ne pensi della musica occidentale?
Munire rifiutava, dato il suo stile di canto, la musica occidentale e Ataturk di rispose..
"La tua voce è fantastica. Hai bisogno della musica occidentale per far conoscere il tuo talento. Se lo fai, otterrai una reputazione internazionale".

Il cantante Abdulaziz Khalil (a sinistra), Cairo Kadi Sheikh Yunus (a destra),
con Müniretül Mahdiye
Fotografia: Dotmsr
 Secondo le ricerche della giornalista e scrittrice Turan Kislaci, Munire tornò in Egitto dopo il concerto. Il suo primato canoro s’era ormai indebolito e una nuova artista calcava  i palcoscenici egiziani: Ummu Gulsum detta “Stella D’Oriente”.

Ummu Gulsum 

Da sinistra: Riad Al Sunbati, Umm Kulthum, Mohamed El Qasabgi, 
Farid al-Atrash, Zakariyya Ahmad.

Gerusalemme – Poster di un concerto di Umm Kalthoum
Poster advertising Umm Kalthoum's concert in Jerusalem.

Munire aveva da sempre mostrato la sua lotta contro le forze britanniche presenti in Egitto e continuò la sua lotta anche attraverso le sue canzoni. Ricevette medaglie al valore per il suo impegno politico non solo in Egitto. Anche il re di Merakesh, il governatore della Tunisia ed altri sovrani arabi gli conferirono importanti riconoscimenti nazionali.
Il suo nome fu inserito nell’Albo d’Oro del Re d’Italia.
Morì  nel 1965 al Cairo.

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Rukiye Sabiha Sultan

Rukiye Sabiha Sultan (  رقیہ صبیحه سلطان)
Sabiha Osmanoğlu (dopo il 1952)
(Istanbul, 19 marzo 1894 – Istanbul, 26 agosto 1971)
Significato del nome: “Affascinate” e “mattino”
Figlia del Sultano Mehmed VI e della sua prima moglie Nazikeda Kadin
Nacque ad Istanbul nella Villa Ortakoy e suo padre era il futuro sultano Mehmed VI.
La madre Nazikeda Hanim era una principessa abcasa nota come principessa Emine Hanim Marsania (Sukhumi, Abcasia, 9 otobre 1866). Suo nonno materno (?)  era il principe Hasan Ali Bey, signore di Tzebelda e la nonna materna (?) la principessa Fatima Horecan Arebda.
Sanina Sultan  era la terza ed ultima figlia dei suoi genitori. Prima era nata Fenire Munire Sultan, (nata e morta nel 1888) e successivamente nel 1982 Fatima Ulviye Sultan.
La sua nascita fu molto difficile tanto che la madre non poté avere altri figli.


Sahiha e sua sorella Ulviye furono istruite da Refik Bey, figlio di Mihrifelek Hanim, seconda governante del sultano Abdulmecid e da Mile Vocino che era un insegnante di pianoforte.
Sabiha era una delle principesse più ammirate della sua generazione. Il poeta turco Yahya Kemal la lodò perché
Era diversa dalle altre donne della famiglia imperiale.


Quando suo padre salì al trono  Sabiha aveva 24 anni ed era ancora nubile malgrado i numerosi pretendenti: Rauf Orbay, parente di Sazkar  Hanim che era una delle consorti del sultano Abdulhamid II; Mahmud Kemal Pasha, membro del governo; Babanzade Fuad Bey, un alto ufficiale; Suphi Bey di Damasco, capitano dell’esercito; Mehmed Ali Pasha, nipote del Gran Visir Ahmed Muhtar Pasha. Tutti furono rifiutati da Sabina. Furono invece presI in considerazioni le proposte di matrimonio di Ahmad Shah Qajar, ultimo membro regnante della dinastia  Qajar (Impero di Persia e originaria dell’Azerbaigian) e di Mustafa Kemal Ataturk che, pochi anni dopo, avrebbe dato un colpo mortale al sultanato per proclamare la Repubblica di cui sarebbe stato il presidente.
Anche le ultime due proposte non furono accettate perché Sabiha voleva sposare Sehzade Omer Faruk, un suo cugino di secondo grado, figlio del califfo Abdulmecid II e nipote del sultano Abdulaziz. Il suo desiderio fu respinto perché il ramo famigliare di Sabiha, discendente dal sultano Abdulmecid I e quello di Faruk, discendete dal ramo di Abudulzaziz (i due erano fratellastri) non c’erano buoni rapporti e questo a causa della morte sospetta di Abdulzaziz. La tesi della morte di quest’ultimo era legata ad un suicidio ma furono accusati di omicidio i sostenitori dei figli di Abdulmecid.
Ma l’amore, quello vero, non conosce ostacoli e alla fine tutti si accorsero che i due  erano profondamente innamorati. Le madri dei due innamorati, Sehsuvar Hanim (madre di Faruk) e Nazikeda Kadin, misero la buona parola per il matrimonio e alla fine  ottennero il consenso  con la speranza di riunire la famiglia abbandonando le antiche rivalità e accuse.
Si sposarono il 20 aprile 1920 nel padiglione delle reliquie di Palazzo Topkapi. Il matrimonio fu celebrato da Seyhulistan Hayrizade Ibrahim Efendi e i rappresentanti degli sposi furono Başkatip Ali Fuad Bey per Sabiha e Ömer Yaver Pasha per Faruk. Il ricevimento si tenne invece a Palazzo Yildiz. La coppia si stabilì a Villa Rumelihisari, e ad ottobre il padre di Sabiha donò a lei e a sua sorella due palazzi a Nisantasi. La residenza di Rumelihisari diventò la loro residenza estiva.

Sabiha Sultan (terza da destra) il giorno del suo matrimonio.
Con lei, da sinistra a destra: sua sorella Ulviye, la nuova cognata Dürrüşehvar,
sua madre Nazikeda, il suo fratellastro Ertuğrul, sua suocera Şehsuvar.

Nei tre anni successivi ebbero due figlie, Fatima Nesclisah Sultan e Zehra Hanzade Sultan.
Zehra nacque sei mesi prima della sentenza d’esilio per la famiglia imperiale del marzo 1924 e tutti i membri della famiglia imperiale dovettero lasciare la Turchia dietro il termine perentorio di una settimana.
Il marito Faruk si trovava in Svizzera e la moglie Sabiha lo raggiunse con le figlie. Un viaggio da sola, con tanti pericoli, sull’Oriente Express. Dalla Svizzera si trasferirono a Nizza dove nacque la loro ultima figlia Necla Hibetullah Sumtan.
Nel 1930 ospitarono nella loro villetta il cugino Sehzade Ibrahim Tevkik, che morì l’anno seguente, e la madre di Sabiha, Nazikeda Kadin che occupava  la stanza degli ospiti assieme al figliastro Sehzade MehmedErtugrul. Quest’ultimo si recava solo occasionalmente da Sabiha per visitare la sorellastra ed i suoi nipoti.
Nel 1938, Sabiha e la sua famiglia, inclusa la madre, si trasferirono ad Alessandria d'Egitto, dove Nazikeda, già malata, morì nel 1941.
Nel 1940, partecipò il 26 settembre al matrimonio di sua figlia Neslişah con Mohamed Abdel Moneim, figlio dell'ultimo Khedivè d'Egitto Abbas Hilmi II; il 19 settembre quello di sua figlia Hanzade col principe egiziano Mehmed Ali Ibrahim. L'ultima figlia, Necla, sposò nel 1943 il principe egiziano Amir Ibrahim.
Loro Altezze Imperiale Principesse Nejla-Hebatullah, Sabiha e Hanzade a Maadi.
(foto per gentile concessione di Rashad Kamal).

Sabiha con suo marito Faruk

Dopo i matrimoni delle figlie il rapporto tra Sabiha e Faruk entrò in crisi e questo a causa del marito che s’innamorò di una loro cugina, Mihriban Mihrisah Sultan.
 Il rapporto nella coppia diventò difficile nel 1944 quando morì il califfo Abdulmecid II.
La famiglia si riunì per decidere il nuovo capo della Casa Imperiale di Osman.
Sabiha si schierò contro il marito Faruk sostenendo Sehzade Ahmed Nihad che avrebbe ottenuto al termine la carica. Anche le figlie si schierarono a favore di Sehzade Ahmed.
Faruk accusò la moglie di aver manipolato le figlie mettendole contro di lui e chiese il divorzio che riuscì ad ottenere solo quattro anni dopo, il 5 marzo 1948.
Un decennio dopo, Faruk divorziò anche dalla nuova moglie Mihrisah e dichiarò con grande amarezza di…
Rimpiangere la sua scelta di aver divorziato dalla migliore delle donne per sposare la peggiore.
Dopo il divorzio Sabiha lasciò la sua villa di Maadi per trasferirsi a Heliopolis, in un piccolo appartamento vicino all’abitazione di sua figlia Neslisah. Sabiha chiese inoltre a sua figlia Hanzade, che viveva a Parigi, di poter trasferire nella sua casa di Il Cairo tutti i beni ed i mobili che non entravano nel suo piccolo appartamento. La figlia diede il consenso, ma la rivoluzione egiziana del 1952 sconvolse anche la famiglia reale e tutti i membri della famiglia ottomana residenti in Egitto furono esiliati ed i loro beni confiscati.
La famiglia di Sabiha fuggì in Europa e visse insieme alle figlie sia con Neslisah a Montreux sia con Hanzade a Parigi. Visse anche con suo nipote Sultanzade Sabahaddin Bey, figlio di sua cugina Seniha Sultan.
Nello stesso anno il governo turco revocò l’esilio per le principesse e Sabiha decise di tornare a Istanbul dove in ossequio alla legge sul cognome del 1934, prese nome Sabiha Osmanoglu. Si stabilì nel quartiere Nisantasi dove un tempo aveva posseduto il suo palazzo. Morì il 26 agosto 1971 nella sua casa e fu sepolta nel cimitero di Asiyan Asn di Istanbul.
Sabiha Sultan fu sul punto di sposare Mustafa Kemal?
Era sola una mossa disperata del Sultano Vahdettin?
La ricerca sull’argomento fu svolta dallo storico Ali Nusret e pubblicata il 26 agosto 2021 nel sito:


Mustafa Kemal Pasha e Sabiha Sultan.

"Sono la figlia di uno sfortunato sultano che è stato distrutto fisicamente e spiritualmente con la sua patria. Oggi è stata istituita la Repubblica, la nostra famiglia ha fatto il suo dovere. È un peccato per la nazione turca farci oggetto di pettegolezzi, perché per la nostra nazione, la storia ottomana è un'eredità di cui essere orgogliosi. L'impero era un'epoca diversa, ma era anche turca". Era famoso, proprio come la Repubblica oggi..."
Rukiye Sabiha Sultan
Sabiha Sultan era quindi la figlia di Mehmed VI, Mehmed Vahdettin o Mehmed Vahideddin (conosciuto anche come Maometto VI) fu il trentaseiesimo e ultimo sultano dell’Impero Ottomano dal 1918 al 1922. (Fu anche il centesimo califfo dell’Islam).
Il sultano Vahdettin dovette dimettersi dal trono e disse al generale Harrington, comandante dell’esercito d’occupazione di Istanbul:
"Poiché vedo la mia vita in pericolo qui, cerco rifugio nello Stato britannico e chiedere che io sia portato in un altro posto il prima possibile".
Il sultanato fu abolito ufficialmente l’uno novembre 1922 ed il 29 ottobre 1923 fu proclamata la Repubblica di Turchia con Mustafa Kemal eletto come Presidente.
Il sultano scrisse al Presidente degli Stati Uniti John Calvin Coolidge Jr., 30º presidente degli Stati Uniti d'America dal 1923 al 1929, dalla sua villa di Sanremo. Nella lettera citò la Grande Assemblea Nazionale Turca come … sedizione ribelle.. e aggiunse che
la decisione dell’esilio era contro diritti umani, e la sua assistenza in questa materia è stata inestimabile e che avrebbe contato.

Sanremo – Villa delle Magnolie, residenza dell’ultimo sultano Maometto VI.

Il Sultano Vahdettin padre di Sabiha Sultan
Foto: Dünya Bulletin.
 Il nome completo della ragazza era Rukiye Sabiha Sultan-ı İliyyetü'ş-Şân e il suo titolo ufficiale “ Devletlu” (con Stato?). Quando nacque il sultano Abdulhamid era al trono e l’ascesa al trono del padre di Sabiha era improbabile.
Secondo alcuni storici sarebbe nata nel palazzo di Ortakoy mentre secondo altre fonti sarebbe nata nel villaggio di Adapazari Beynevit. La madre di Sabiha Nazikeda Kadinefendi si trovava nel villaggio per fare una visita al padre. Il villaggio era abitato da una piccola popolazione abkhaza e greca.  Gli abitanti del villaggio erano fieri perché vi era nata una principessa ottomana anche se nei documenti ufficiali risulterebbe che sia nata ad Istanbul nel palazzo Ortakoy.

Sabiha Rukiye Sultan ha solo 10 anni
Questa fotografia fu pubblicata per la prima volta il 6 novembre 2002 sulla rivista "Hurriyet History with Murat Bardakçı"
Fotografia: Murat Bardakçı Private Archive.
 Il periodo era difficile per l’Impero Ottomano. Molti territori erano stati perduti e aveva perso la sovranità su Cipro, Tunisia, Egitto, Creta. Dal punto di vista topografico erano andati perduti circa un milione e seicentomila metri quadri di territorio, il debito dello Stato erano notevolmente aumentato verso i banchieri di Galata (distretto di Istanbul) e numerosi privilegi erano stati concessi a società straniere che lucravano i propri interessi.

Il quartiere di Galata era chiamato “pera” e fu fondato dai Genovesi.
Fu costruito su una collinetta prospiciente il mare e il suo sviluppo urbanistico è
caratterizzato  da piccole e strette vie sui quali si erge la Torre di Galata.
Nel quartiere il “Corso delle Banche” (Bankalar Caddesi), un bellissimo viale con palazzi
antichi dell’Ottocento. Fu il centro finanziario di Istanbul durante l’Impero Ottomano. 
La famosa scalinata Camondo fu infatti costruita dal celebre banchiere
veneziano-ottomano ebraico Abraham Salomon Camondo.
Sempre a Galata si trova una funicolare sotterranea detta “tunnel”.
Fu completata nel 1875 e fu costruita per superare il dislivello del quartiere.
È la seconda linea sotterranea più antica del mondo, dopo l’Underground (1863) di Londra.

Il Ponte di Galata con la Moschea Nuova (Yeni Camii) sullo sfondo, 1912-1914 -
Da “Fotografie dall’impero ottomano” (Gallerie d’Italia - Skira).
Archivio Bernardino Nogara.
Anche dal punto di vista sanitario la situazione era molto drammatica. Una terribile epidemia di colera aveva colpito Istanbul.


Dal 1910 al 1913 fu uno dei periodi disastrosi della storia dell'Impero Ottomano. L'epidemia di colera fu una delle cause di questa calamità. I primi casi di colera furono diagnosticati il ​​15 luglio a Erzurum nel 1910. La malattia fu importata dalla Russia e iniziò a diffondersi nel paese. Il colera apparve a Istanbul l’uno settembre e si diffuse rapidamente e fu debellata nel gennaio 1911. Secondo i registri ufficiali, tra il 15 luglio 1910 e il 12 gennaio 1911 il colera uccise 4023 persone. Nel maggio 1911 il colera riapparve a Samsun e si diffuse all'interno dell'Impero Ottomano e 18876 persone furono infettate dal colera e 12143 di loro morirono. Nel 1912 e nel 1913, le fondamenta dell'Impero Ottomano furono scosse dalla guerra dei Balcani, sconfitte militari, territorio perduto, rifugiati e immigrati sfortunati e la terribile calamità dell'epidemia di colera. Non esiste un documento ufficiale affidabile sul numero esatto di malati di colera e sui decessi.Questa grande epidemia si placò durante l'autunno del 1913. Nell'impero ottomano, la preparazione del vaccino di Kolle contro il colera fu iniziata nel 1912 e fu applicata nel 1913. 
A rendere più drammatica la situazione si verificò un terremoto quando Sabiha aveva appena tre mesi. Nel 1894 Istanbul fu colpita da una terribile scossa di terremoto, con epicentro nel Golfo di Izmit(Mar di Marmara) il 10 luglio 1894 alle ore 12.24. Stimato con una magnitudo Ms 7.0. (Richter). Almeno 1.349 persone vennero uccise nelle città intorno al golfo di Izmit
Le rondini erano spaventate e volavano fuori dai loro nidi e il grande e pauroso tremore causò uno tsunami di circa 1,50 metri nel Mar di Marmara. Una città avvolta dal panico e gli uccelli tornarono nei loro nidi solo quando i tremori cessarono.
Sempre nel 1894, un anno terribile nella storia della Turchia, si verificarono i massacri di Hamidiye.
Qui la storia, con una tragica pagina, colpirà di Armeni. Il sultano Abdulhamit iniziò le persecuzioni contro gli Armeni che risiedevano nelle terre dell’Impero Ottomano.
L’impero era ormai sul punto di cadere e il governo di Istanbul cominciò a rifugiarsi nell’immahismo  per la protezione delle sue regioni imperiali.
Mentre migliaia di armeni perdevano la vita il capo della dinastia di Sabiha Sultan, allora ancora una ragazzina, veniva ritratto dalla stampa francese come un “macellaio armeno”.

La caricatura politica, in cui il sultano Abdulhamit veniva ritratto come un "macellaio"
per le sue dure azioni contro gli armeni ottomani, era ovviamente della stampa francese:
"Sono molto fortunato! Potrò spargere di nuovo un po' del sangue degli armeni
mentre loro sono occupati altrove!" 
Immagine: Wikipedia.
 In queste situazioni, decisamente drammatiche, la ragazza Sabiha Sultan si recava spesso da sua madre e dal nonno ad Adapazari vivendo nella loro fattoria posta nel villaggio.
Ad Istanbul era naturalmente cresciuta come una principessa occidentale prendendo, assieme alla sorella Ulviye Sultan, anche delle lezioni di piano  da parte di Mile Vocino. Lezioni che fecero delle due ragazze delle brave pianiste.
Sabiha fu cantata dal poeta Yahya Kemal come…
intelligente, bella, il segreto privato, la confidente, la figlia minore di suo padre Vahdettin. 
Il 14 giugno 1918, non era ancora sposata e dopo alcuni mesi le forze dell’Intesa fecero una parata militare a Istiklal Street, una manifestazione per confermare l’occupazione della capitale.
Con la morte del sultano avvenuta il 3 luglio 1918, il padre di Sabiha salì sul trono dell’Impero Ottomano. Aveva 57 anni e quattro mesi dopo, con l’occupazione della capitale, la popolazione diventò ancora più povera. Il denaro non aveva alcun valore, la povertà era dilagante, il pane era aumentato di 12 volte, l’olio d’oliva di 32 volte, lo zucchero di 60.
I soldati di Mustafa Kemal Pasha giunsero ad Istanbul con le navi.
Sabiha Sultan era la figlia minore del sultano ed era al centro di attenzioni da parte di importanti funzionari statali ed anche di personaggi appartenenti alle varie dinastie regnanti.
L’uomo che l’avrebbe sposata avrebbe ricevuto non solo il legittimo titolo di “sposo” ma anche il titolo di “Damd-i Shahriar” cioè “sposo della sovrana”.
In Anatolia era ancora in corso la lotta nazionale e nel frattempo nel palazzo di Istanbul c’erano almeno 20 pretendenti alla mano della principessa.
La sorella maggiore di Sabiha,  Ulviye, s’era sposata con İsmail Hakkı (Oktay), figlio del Gran Visir Tevfik Pasha.
Alcune fonti affermano che il primo nome considerato per il matrimonio fosse Rauf Bey (Orbay). Il personaggio di spicco delle guerre di Tripoli e dei Balcani, alias "Eroe di Hamidiye" Rauf Bey.

Rauf Bey, ufficiale navale e diplomatico turco. 
Immagine della prima marina, anni '10
Fotografia: Wikipedia.

Rauf Bey servì come Ministro della Marina ottomano nello stesso anno firmò l'Armistizio di Mudros, il documento di crollo dell'Impero Ottomano, a nome del governo.
Era il nome del cuore di Sabiha Sultan. La sorella maggiore di Sabiha Sultan, Ulviye, spiegò la situazione a suo marito İsmail Hakkı Bey. 
Quest’ultimo parlò con Rauf Bei e la risposa del Ministro della Marina non rese felice Sabiha
Sono un soldato, non ho tempo da passare alle ginocchia del Sultano!
Le fonti affermarono che la risposta di Rauf Bey non sia vera perché fu proprio Sabiha ha rifiutare la proposta di matrimonio.
Altro pretendente fu il Ministro della Difesa Mahmud Kemal Pasha.
Un nome d’alto livello ma  il pretendente venne sottoposto ad indagini d’ufficio per rilevare la sua condotta morale anche sui suoi parenti. Si scoprì che suo padre s’era legato per breve tempo e quel legame non giunse al matrimonio.
Fu poi la volta di Fuad Bey. Aveva un fisico molto robusto ed era un membro della tribù Baban nella regione di Sulaymaniyah nel nord dell'Iraq. 
Era quindi un esponente di una tribù che aveva condotto una delle tre rivolte curde contro l’Impero Ottomano.
Rifiutò anche questa proposta di matrimonio così come quelle di:  capitano Saffet Bey (Arikan) successivamente ministro della Difesa Nazionale nel governo della Repubblica di Turchia; tenente di Damasco Suphi Bey.
Aveva corteggiatori che venivano da altri Stati come: Ahmad Qajar Khan, scià dell’Iran.
Lo scià salì al trono all’età di undici anni, il padre era stato mandato in esilio, e  incaricò il suo ambasciatore a Istanbul
Ho persino dato i dati
Arslan and the Sun Order” (Arslan e l'Ordine del Sole) a Ismail Hakki Bey
genero del sultano Vahdettin per  capire le intenzioni di Sabiha Sultan.

Uno dei corteggiatori viene dall'estero: Ahmed Şah Kaçar
Fotografia: Wikipedia
 Il sultano Vahdettin rispose a suo genero İsmail Hakkı Bey: 
"Prendi il distintivo e sparisci. Un califfo islamico sunnita non può dare
 sua figlia a un sovrano sciita!"

Rifiutò anche questa richiesta. Lo scià dell'Iran avrebbe quindi visitato personalmente Istanbul, si
sarebbe comportato come se non fosse a conoscenza della risposta di Vahdettin Shah.

 

Mustafa Kemal voleva Sabiha Sultan?
Il romanziere e drammaturgo Nahid Sırrı Örik,famoso anche per il suo interesse per la storia, disse in un suo racconto..
"Tutti gli stallieri sono quelli che trascorrono la giornata con i loro servitori nel salotto dei palazzi del sultano e vanno all'harem di notte quando appare l'eunuco con un candelabro d'oro bruciato".
La frase era basata su osservazioni personali e Mustafa Kemal Pasha, in quel momento, stava cercando di salvare il suo paese e non era certamente una figura che poteva passare il suo tempo tra i servitori della corte-harem.
Aveva compiuto l’impresa di Canakkale e come età s’avvicinava ai 40 anni.
Dopo qualche anno riuscirà a prendere uno Stato in rovina e proclamerà la Repubblica per fare una grande Turchia risorta dalle rovine.
Aspirò alla figlia del sultano Sabiha Sultan ?
 Una realtà difficile con una sultana Sabiha che da poco aveva superato i venti anni  e dall’altro un comandante che aveva davanti a sé un futuro brillante.
Si narrò come il sultano Vahdettin mandò i suoi uomini più fidati a Mustafa Kemal per chiedergli di sposare sua figlia.
Le notizie sono vaghe.. esisterebbe un solo documento sulla possibilità del matrimonio di Mustafa Kemal Pasha e Sabiha Sultan che fu registrato a Istanbul Yesilyurt, molti anni dopo, nel novembre 1968. 
In un libro di memorie sarebbe riportato un dialogo di Sabiha Sultan con Suat Hayri Urgupiu che ricoprì per 8 mesi l’incarico di Primo Ministro della Repubblica di Turchia.

Suat Hayri Ürgüplü  e Sabiha Osmanoğlu
 Foto: Objektif Dergisi&Akasyam News.

 L’ex presidente del Consiglio parlò con Sabiha…
- Secondo quanto abbiamo sentito, Mustafa Kemal Pasha ti voleva, tuo padre non ha acconsentito. È vero?
Sahiba rispose..
Sì ha fatto. Non mi ha parlato, ma ero timida e non volevo. Perché ho avuto la vita di Enver Pasha e Naciye Sultan, che non erano affatto buoni esempi. Allora non credevo di poter stabilire una vita familiare con un noto comandante.
Sabiha Sultan parlò del rivale di Mustafa Kemal, Enver Bey, il favorito degli unionisti e del suo matrimonio. Ever Bey, che alla fine del 1909 non era ancora pasha, prestava servizio come addetto militare a Berlino, sposò Emine Naciye Sultan, nipote del sultano Resat, che a quel tempo era sul trono, e divenne uno sposo del palazzo. . Con il matrimonio divenne “sposo del palazzo” cui non ha partecipato! 
Enver Pasha non era nemmeno a Istanbul quando Naciye Sultan, che all'epoca aveva solo 12 anni, indossò nel Palazzo Dolmabahce il suo anello di fidanzamento al dito che le fu consegnato dalla madre di Enver Pasha. Due anni dopo si svolse di nuovo un matrimonio ancora senza la presenza di Enver Pasha. Solo cinque anni dopo, nel 1914,  Enver poté partecipò al matrimonio nel Palazzo Nişantaşı Kuruçeşme.
Probabilmente questi avvenimenti influenzarono negativamente le proposte di matrimonio che le furono offerte.
Alcune fonti affermarono come la proposta di matrimonio sia arrivata direttamente da Mustafa Kemal Pasha.
Questa tesi sarebbe basata sulla testimonianza di Mazhar, l’eunuco del sultano Vahdettin.
Mustafa Kemal avrebbe chiesto direttamente al padre di Sabiha la mano della ragazza, senza l’aiuto di intermediari e il sultano rispose:
Sabiha ama qualcun altro
Mustafa Kemal, piuttosto adirato rispose;
Te lo mostrerò
L’eunuco probabilmente venne a conoscenza del dialogo forse perché origliava dalla porta….
Una storia ricca di narrazioni. Un’altra narrazione citò come non era un proposito di Mustafa Kemal sposare Sabiha.
Sarebbe stato il padre della ragazza a progettare il loro matrimonio.
Era il periodo in cui Vahdettin non era ancora sul trono e il sultano Resad era in fin di vita a causa di un influenza spagnola. L’Impero era sconvolto da  azioni militari che avevano causato l’occupazione delle città di Tripoli e Bangasi, la perdita di 12 isole che erano state “affidate” all’Italia e  dalle guerre balcaniche che scuotevano più a Nord l’impero Ottomano. Altro problema fu l’ingresso nella prima guerra mondiale dell’Impero Ottomano come alleato della Germania.
In questo turbolento clima politico Vahdettin aspettava la morte del sultano per prendere la guida dell’Impero Ottomano.
In quel periodo Mustafa Kemal Pasha partì il 13 maggio 1918 per raggiungere la città di Karlsbad, nell’impero austro-ungarico e posta nella Repubblica Ceca, per curare i suoi dolori ai reni.
Lungo il tragitto fu colpito dalla febbre da fieno. Fu ricoverato in una città non precisata e successivamente raggiunse Karlsbad che era nota per le sue attività termali. Una terapia legata all’uso  delle acque minerali ed ad un aria salubre.

Una fotografia di Mustafa Kemal Pasha durante i suoi giorni a Karlsbad,
Austria, luglio 1918
Fotografia: @AkademikTarihTR.
 Prima della partenza di Mustafa Kemal, Vahdettin gli inviò Ibrahim Bey, compagno militare dello stesso Kemal, come ambasciatore per consegnarli la proposta di matrimonio per la figlia Sabiha.
L’ambasciatore non riuscì a trovare Mustafa Kemal e consegnò la proposta di matrimonio al suo aiutante Cevat Abbas (Gurer).
Il sultano era quindi deciso nel proposito di sposare la figlia Sabiha con il giovane comandante turco.
Talat, Enver Paha e Fethi Bey (Okyar) cercarono di convincere Mustafa Kemal ad accettare la proposta di matrimonio. Alla base di questa proposta c’erano dei dubbi. Tutti non si fidavano della proposta del padre della ragazza, futuro sovrano, e quindi ritenevano una soluzione adatta quella di proporre la figura di Mustafa Kemal vicina al sultano pe controllare le sue azioni politiche.
Mustafa Kemal non diede subito una risposta.
La risposta di Kemal avvenne durate una passeggiata notturna per le strade di Istambul.
Mustafa Kemal si fermò alcuni giorni nelle terme di Karlsbad, un luogo che aveva vissuto la presenza di Goethe, Chopin, Pushkin e Mozart.
Partì da Karlsbad il 28 luglio 1918 per ritornare in patria passando per Vienna.
La situazione in Turchia non era delle migliori. Lo stato era ormai al collasso decretato con firma dell’armistizio di Mudros ( del 30 ottobre 1918 che pose fine alle ostilità tra l’Impero Ottomano e gli alleati della prima guerra mondiale) e con la successiva occupazione del 13 novembre 1918 della città di Istanbul.
La zona Dersaadet ( nel cuore di Istanbul) non era più la stessa e la stessa Istanbul turca, sul lato di ponente del ponte di Galata, era immersa in un dolore devastante. Era ancora a Beyoglu, dall’altra parte del ponte di Galata, in atto una vera e propria caccia ai soldati ed ai comandanti dell’Impero Ottomano.

Dott. Rasim Ferid Talay

Mustafa Kemal era giunto a Istanbul dopo un lungo viaggio di 1600 chilometri
Una sera nel quartiere antico di Galata, detto Pera, era con il dott. Rasim Ferit Talay.
Desiderava discutere con il dott. Rasim della proposta matrimoniale del padre di Sabiha.
Fecero una lunga passeggiata fino al parco che si trovava di fronte alla Caserma Macka e si sedettero.
Mustafa Kemal portò subito il suo discorso su Sabiha Sultan e chiese al suo amico la sua opinione sul possibile matrimonio.
Il dott. Rasim rispose elencando i motivi per cui riteneva impossibile questo matrimonio..
1- Ti stancherai di qualsiasi donna in due mesi.
2- La vita matrimoniale con un sultano è soggetta a una cerimonia che sarà pesante per te. Devi chiedere il permesso per andare da lei o aspettare il suo invito.
1- Se sposerai Sabiha Sultan, assomiglierai a Enver Pasha, che hai consacrato.
Mustafa Kemal ascoltò in silenzio le frasi del suo amico e alla fine disse.
"Sei il mio unico amico, tutti stanno spingendo perché io faccia questo matrimonio".
Successivamente a chi citava quella proposta di matrimonio lo stesso Kemal rispose:
"Non parlarne più".
Su questa proposta di matrimonio non tutti gli storici sarebbero concordi.
Lo storico İlber Ortaylı confermò la storia tra Sabiha Sultan e Mustafa Kemal nel libro intitolato "Atatürk sul periodo dell'armistizio e la strada da Istanbul a Samsun " organizzato nell'ambito delle attività del 19 maggio 2011. Secondo lo storico Mustafa Kemal e Sabiha Sultan si sarebbero incontrati e che Sabiha rimase affascinata dal Kemal.
Un altro storico Deniz Som riferì che :
"Vahdettin è corso dietro a Mustafa Kemal per dare via sua figlia.
Atatürk ha rifiutato la proposta dicendo:
'Non dovrei nemmeno essere menzionato'.
Anni dopo Sabiha Sultan avrebbe confidato ad Urguplu, un’ex primo ministro, che..
Mustafa Kemal Pasha era molto bello. Avevano occhi come il fuoco, erano in fiamme. Ma non potevo sposarmi, perché amavo Faruk.
"Faruk" era Ömer Faruk Efendi, suo cugino e figlio dell'ultimo califfo ottomano, l’uomo che sposò.
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Matrimonio con Latife Hnim
Gli Amori di Ataturk – Fikriye Hanim e Latife Hanim – Prima parte
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Madame Baur
Nuri Conker e Rusen Esref dissero a Mustafa Kemal, dopo il suo divorzio da Latife Hanim, che la villa di Cankaya aveva bisogno della presenza di una donna per la sua perfetta gestione.
Fu scelta Madame Baur, di origine straniera e figlia dei Baur, una rispettata famiglia svizzera. Fu incaricata di gestire la dimora.  Una donna bellissima che giunse ad Istanbul con un ricco e seducente guardaroba. Trascorrono dieci mesi insieme e quando le voci della loro presunta relazione si diffusero, venne rimandata in patria.
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Afet Inan
Diventò la dama nubile di Cankaya e del Palazzo Dolmabance.

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Zsa Zsa Gabor
La famosa star ungherese giunse ad Istanbul nel 1937.
Nelle sue memorie raccontò di aver perso la sua verginità con Atatturk.

Zsa Zsa Gabor (Sari Gabor)
(Budapest, 6 febbraio 1917 – Los Angeles, 18 dicembre 2016)
Attrice ungherese naturalizzata statunitense.

Entrai da un grande portone. Il cuore mi batteva forte per l'eccitazione. Attraversai il sentiero lastricato di marmo e mi diressi verso la casa in giardino. Un enorme ulivo ombreggiava l'ingresso. Ero ipnotizzato. Salii al piano di sopra. Atatürk era seduto su una grande sedia di carpino intagliata a mano. Mi dava le spalle. Stava fumando il narghilè sul tavolo accanto a lui. Anche a mezza età, le attività sessuali di Atatürk erano note a chi gli era vicino. Mi disse di sedermi accanto a lui sulla sedia di velluto rosso rame. Mi tese il tubo del narghilè e mi disse di fumare. Sorseggiai il rakı che teneva nell'altra mano. Sto rivelando per la prima volta cosa accadde dopo nella mia relazione con Atatürk: chiese ai ballerini di lasciare la stanza. Rimanemmo soli. Avevo solo 15 anni, così giovane che avrei quasi potuto definirlo un bambino. Atatürk era un uomo maturo di 56 anni. Ho dato la mia verginità ad Atatürk.

Seconda figlia del militare Vilmos e dell’imprenditrice Jolie Tillman, aveva due sorelle Magda ed Eva.

Le sorelle Gabor.
Sari fu Miss Ungheria nel 1936 e intraprese una carriera cinematografica, con alti e bassi, per circa 50 anni con una partecipazione ad almeno 60 pellicole. Riuscì ad ottenere ruoli in produzioni cinematografiche molto importanti con registi molto famosi come Orson Welles, John Huston e Vincente Minelli.
Nel 1997 gli morì la madre (all’età di 100 anni), ereditiera di un grande impero di gioielli durante la seconda guerra mondiale.
Nel  2011 la Gabor subì l’amputazione quasi totale della gamba destra a causa di un’infezione. Nel luglio 2010 una caduta le aveva procurato una grave frattura all’anca. Morì all’età di 99 anni, il 18 dicembre 2016, a causa di un infarto, nella sua lussuosa residenza di Bel Air in California. 

La villa della Gabor in California.

Nella residenza era costretta da tempo a letto a causa di una demenza senile con l’incapacità di parlare.
Nel 2015 aveva perduto la sua unica figlia, Francesca Hilton di 67 anni, avuta con il suo secondo marito Conrad Hilton, fondatore della famosa catena alberghiera “Hilton Hotels”.
Alla Gabor fu intitolato l’asteroide “ 166614 Zsazsa” scoperto nel 2002.
Fu nota anche per le sue vicende matrimoniali perché ebbe nove mariti:
Burhan Asaf Belge (1937 - 1941) (divorzio)
Conrad Hilton (10 aprile, 1942 - 1947) (divorzio)
George Sanders (2 aprile, 1949 - 2 aprile, 1954) (divorzio)
Herbert Hutner (5 novembre, 1962 - 3 marzo, 1966) (divorzio)
Joshua S. Cosden, Jr. (9 marzo, 1966 - 18 ottobre, 1967) (divorzio)
Jack Ryan (21 gennaio, 1975 - 1976) (divorzio)
Michael O'Hara (27 agosto, 1976 - 1982) (divorzio)
Felipe de Alba (13 aprile, 1983 - 14 aprile, 1983) (annullamento)
Frédéric Prinz von Anhalt
Mentre era sposata con Conrad Hilton ammise di aver avuto una relazione con il figliastro Conrad Hilton jr. e nel 1946 ebbe la figlia Constance Francesca Hilton. Secondo la sua autobiografia del 1991 “One Lifetime Is Not Enough” (Una via non basta) la gravidanza fu un atto di violenza da parte del marito Conrad Hilton.
Zsa Zsa Gabor was born Sari Gabor in Budapest in 1917. She studied at a Swiss boarding school and moved into singing and acting in Europe by the 1930s.
Zsa Zsa Gabor nacque a Budapest nel 1917 con il nome di Sari Gabor. Studiò in un collegio svizzero e negli anni '30 si trasferì in Europa per dedicarsi al canto e alla recitazione.

Zsa Zsa Gabor nel 1959.
Una carriera cinematografica, di una certa importanza, iniziata nel 1952 con il film “Modelle di Lusso” (Lovely to LookAt) con la regia di Mervyn LeRoy e Moluin Rouge di John Huston. Nel 1954 con la sua famiglia si trasferì negli Usa.  Almeno 60 pellicole con registi famosi come  Joseph Pevney (Il Circo a tre piste – e Ring Circus, del 1954, Orson Welles (L’infernale Quinian – Touch of Evil, del 1958), David Zucker ( Una pallottola spuntata 2 e ½ - L’odore della Paura (The Naked Gun 2½: The Smell of Fear) del 1991. L’ultimo film nel 1996 con il regista Arlene Sanford , Il ritorno della famiglia Brady( A Very Brady Sequel).
Numerose fiction in televisione dal 1955 al 1991 con Willy, il principe di Bel-Air (The Fresh Prince of Bel-Air). Un riconoscimento con il Golden Globe Speciale  nel 1958 per l’attrice con più glamour (fascino).
Ataturk e Zsa Zsa Gabor
Ataturk fu il primo amore per Zsa Zsa Gabor.
L’incontro avvenne quando l’attrice aveva quindici anni, un avvenimento che fu raccontato dalla Gabor nella sua autobiografia. Nella sua autobiografia c’è un susseguirsi di rapporti amorosi con uomini dall’altissimo reddito  e finalizzati con il matrimonio.
Era da poco sposata con un diplomatico turco, Burhan Asaf Belge (di 33 anni).
Il matrimonio non era stato ancora consumato e la Gabor fu invitata nella residenza di Ataturk.
Fumarono dell’oppio, bevvero il “rakì” e in quella notte la Gabor perdette la sua verginità.
(La parola “rakì” avrebbe diverse origini:
-        Dal termine Iraq dove veniva prodotto in origine;
-        Dalle uve della varietà “razaki”  che venivano stillate;
-        Dalla parola “arak” che significa sudore. Un consumo esagerato porterebbe ad una forte sudorazione oppure perché, durante la fase della distillazione, il distillato scende goccia a goccia, simili alle gocce di sudore.
(Il  “raki” ( راقى) sarebbe una bevanda spiritosa turca all’anice ed ottenuta da un distillato a base di mais o patate, oppure uva o prugne, aromatizzato con anice e menta. Presenta una gradazione alcolica al 40%.  Il rakì è considerata una bevanda nazionale . Nel 2013 il primo ministro Recep Tayyip Erdogan annunciò, in ossequio alle leggi introdotte per limitare la vendita di alcolici, che la bevanda nazionale turca doveva essere l’ayran, cioè un rinfrescante derivato dallo yogurt.)
Sia l’amicizia con Ataturk, né quella successiva con Charlie Chaplin, strapparono Zsa Zsa dalla miseria.
' Arrivai ad Hollywood quando avevo 17 anni -  e senza neanche il danaro
per nutrire il mio cocker' .
grazie al matrimonio con il 61enne Conrad Hilton la ricchezza  non tardò ad arrivare.

8 luglio 1952: l'attrice ungherese Zsa Zsa Gabor è seduta su un divano
con un abito da sera arricciato.
(Foto di Nixon/Express/Getty Images).

L'attrice ungherese-americana Zsa Zsa Gabor, circa 1952.
(Foto di Archive Photos/Getty Images).
I dettagli della relazione tra Ataturk e la Gabor furono riportati nella su citata autobiografia scritta dalla stessa Gabor.
La relazione durò quasi sei mesi. Lei aveva quindici anni mentre Ataturk era sulla cinquantina e si era appena sposata con Burhan Asaf Belge di 33 anni, direttore stampa del Ministero degli Esteri turco.

Zsa Zsa Gabor con il marito Burhan Asaf Belge.
S’erano incontrati nella casa della nonna della Gabor a Budapest.
Per ironia della sorte il Belge, in una di queste serate, fece una strana dichiarazione agli ospiti:
"In Turchia, i pascià si degnavano di amare una donna solo se il loro girovita era uguale alla circonferenza della sua testa". 
Dopo il matrimonio gli sposi si stabilirono ad Ankara e per la giovane ragazza Zsa Zsa fu una grande felicità abbracciare la vita affascinante di un diplomatico turco. Si trovava  coinvolta in un ambiente ricco di contatti con ambasciatori, dignitari stranieri e personaggi famosi a livello internazionale come il generale Charles De Gaulle.
Il marito era spesso molto caloroso nel suo elogio di Hitler ed indifferente alla condizione biografica della moglie Gabor che era di origini ebree.
Ben preso la giovane Gabor si stancò di quell’ambiente fatto di etichette e di ossequi. Il marito era incapace di leggere le sensazioni della moglie. Dopo alcuni mesi di matrimonio la coppia non aveva ancora consumato l’unione.
La donna, dal comportamento molto vivace, ben prestò fu conquistata dalla noia dilagante della vita coniugale. Si sentiva considerata come una bella opera d’arte da far  ammirare agli ospiti del marito.
Nelle sue passeggiate per le strade di Ankara si fermava e guardava la collina su cui si ergeva il grande palazzo di marmo rosa del famoso sovrano della Turchia., del grande padre della Turchia moderna, Mustafa Kemal Ataturk.

Ankara - Palazzo presidenziale di Ataturk.
Quando Ataturk si trovava nella sua residenza il palazzo era pieno di luci che dominavano su una città silenziosa.  Un personaggio Ataturk che affascinava il mondo femminile. In base ad un sondaggio di un quotidiano locale, l’85% delle donne turche era affascinata dal grande eroe della Turchia.
C’è da dire che non tutta la stampa Turca esprimeva la visione di Ataturk come “padre dei Turchi”.
Erano  presenti delle critiche che indicavano Ataturk come un imbroglione ed un bugiardo.
Secondo quest’ultime critiche, avrebbe costruito la sua fama sui risultati militari ottenuti a Gallipoli e che non avrebbe avuto un ruolo determinante con la vittoria ottomana.
La strategia di difesa ottomana sarebbe stata inventata dall’ammiraglio tedesco Guidovon Usedam e Cevat Pasha. Furono loro a preparare il piano e a coordinare le forze militari difendendo anche lo Stretto. Gli aspetti critici dell’azione militare furono eseguiti dal tenente colonnello Geehl, specialista in mine; dal sottoufficiale Rudolf Bettaque, specialista in siluri e dal capitano Reeder, ingegnere della marina.
Il tenente colonnello Mustafa Kemal Ataturk avrebbe “assistito” alla battaglia da lontano.
La Turchia aveva bisogno di un eroe turco… è stato scritto.  Chismet.
Harold Courtenay  Amstrong (1891 – 1943) nel suo libro “Grey Wolf, Mustafa Kemal, an Intimate Study of a Dictator” (1933) ("Grey Wolf, Mustafa Kemal, uno studio intimo di un dittatore"  scrisse:
“Dopo aver divorziato da Latife… lui [Ataturk] divenne spudorato. 
Ha bevuto più a fondo che mai. 
Ha iniziato una serie di relazioni aperte con donne e con uomini. 
La giovinezza maschile lo attraeva…”
“…l'uomo che chiamavano il salvatore della Turchia era stato modellato con la materia di cui erano fatti i sogni di ogni donna. 
Ataturk era uno dei rari uomini che credo il Signore abbia inviato per salvare il loro paese. 
Un politico magistrale e un guerriero senza paura, era mezzo uomo e mezzo dio...
Frasi forti come quelle di Zsa Zsa riportate nella sua autobiografia..
“Anche se sulla cinquantina, le imprese sessuali di Ataturk erano oggetto di discussione in Turchia. Le leggende abbondavano sui suoi appetiti voraci, la sua virilità, la sua capacità di vivere solo quattro ore di sonno a notte e di superare in termini di alcol, combattimento e amore i rivali della metà dei suoi anni... Il suo palazzo e la sua leggenda dominavano completamente Ankara. Ben presto cominciò anche a dominare me.
La prima volta che Zsa Zsa ed Ataturk s’incontrarono fu in un ristorante.
Indossava un mantello nero che
“roteava drammaticamente sullo smoking, un uomo con i capelli grigi, con occhi verdi strani, quasi incolori, vestito in modo impeccabile, un uomo la cui patina civile nascondeva un'implacabile spietatezza... ricordavo le storie di cui avevo sentito parlare lui, come ha scartato le amanti preferite adottandole come sue figlie. La figura teatrale con il cilindro era Jack lo Squartatore, Mr. Hyde o il Conte di Montecristo?
Zsa Zsa guardò ammirata l’idolo divino della Turchia più volte sognato
“Ataturk mi guardò come se mi conoscesse da mille anni. All'improvviso, tutto sembrava inevitabile... avevo quindici anni e desideravo il romanticismo. Ataturk era sulla cinquantina. "Fin dall'inizio, eravamo destinati a essere profondamente compatibili".
Un giorno mentre la donna era in un negozio d’antiquariato, un uomo le si avvicinò e le diede un diamante dicendo:
“C'è un uomo, un uomo meraviglioso, che vuole che tu abbia fortuna per tutta la vita. Non vuole niente da te e non desidera farti del male. Tutto quello che devi fare è portare questa chiave d'argento a un indirizzo che ti darò, alle quattro di un pomeriggio qualsiasi e aprire la porta.
Zsa Zsa non disse nulla.. pensò probabilmente.. “quello che sarà, sarà”.
Pochi giorni dopo si recò nella casa indicata….
“Ero palpitante di eccitazione quando ho aperto la grande porta di quercia e mi sono ritrovato in un cortile acciottolato ombreggiato da un ulivo secolare. Il cortile era pieno di colombe bianche. Davanti a me c'era una scala di marmo con ringhiere di ferro dorato. Quasi in trance ipnotica, salii di sopra. E lì, in una stanza di fronte a me, sedeva un uomo su un'enorme sedia di quercia scolpita, con le spalle rivolte a me, il fumo del suo narghilè che fluttuava alto sopra di lui.
Poi disse, con una voce profonda e meravigliosamente modulata:
«Sapevo che non avresti potuto resistere. Nessuna donna può resistere alla combinazione di diamanti e fortuna.'
“Ataturk si voltò verso di me e fui colpita con forza dalla sua forte somiglianza con mio padre…
Fino ad ora, non ho mai rivelato cosa accadde dopo, quando Ataturk congedò le ballerine e noi due eravamo soli. A volte penso che sia successo in un sogno,
a volte che ero in una foschia da oppio, o uno stupore indotto dal raki . 
Tutto quello che so è che quel giorno, Ataturk, il conquistatore della Turchia, l'idolo
di un milione di donne e l'invidia di innumerevoli uomini, ha preso la mia verginità. 
Sebbene Ankara sia soggetta a terremoti, non sappiamo se la terra abbia tremato.
Dopo quella sera… i due amanti s’incontravano regolarmente ogni mercoledì pomeriggio.
Nel suo diario Zsa Zsa non riportò il comportamento del marito Burhan o comunque cosa facesse..
“Abbiamo trascorso ore insieme nel nascondiglio segreto di Ataturk, stretti l'uno nelle braccia dell'altro, mentre lui mi abbagliava con la sua prodezza sessuale e mi seduceva con la sua perversione. Ataturk era molto malvagio... Ripensandoci, penso che probabilmente sapesse come accontentare ogni donna, perché era un amante professionista, un dio e un re".
La storia d’amore durò sei mesi….
“Mi ha dato lezioni di amore, passione e intrighi. Ha anche rovinato per me ogni altro uomo che avrei mai amato, o che avrei cercato di amare...».
Molto forte il commento sulla narrazione della Zsa Zsa…
Forse è per questo che si è sposata nove volte nel tentativo fallito di dimenticare l'amore di Ankara.

Zsa Zsa Gabor era una spia?
Furono avanzate su Zsa Zsa Gabor delle voci su una sua possibile azione di spionaggio.
Il marito della Gabor era Burhan Belge un rinomato massone come il padre Murat Belge.
Grazie al matrimonio la Gabor entrò nella vita sociale di Ankara, organizzando ricevimenti per il tè con la moglie di İsmet İnönü (Ministro degli Interni) e feste da ballo a cui partecipava  Mustafa Kemal.
La Gabor aveva quindi rapporti con tutti coloro che avevano contribuito a formare la squadra fondatrice della Turchia.
Ad Ankara si diffuse la voce che Zsa Zsa, sposata con il famoso massone Burhan Belge, avesse una relazione con Mustafa Kemal. Il Primo Ministro fu informato sulla presenza  di queste voci in città. Queste voci causarono grande disagio nella famiglia Belge. Il Primo Ministro Refik Saydam intervenne e chiese a Belge di fornire a Zsa Zsa un passaporto di servizio e una grossa somma di valuta estera e di inviarla negli Stati Uniti. Ma perché un passaporto di servizio?! Perché Zsa Zsa fu mandata all'estero quando fu rivelata la malattia di Mustafa Kemal? Si sapeva che Mustafa Kemal sarebbe morto? Furono davvero queste voci, o fu lo spionaggio di Zsa Zsa, a causare il problema?!
 
Burhan Belge ebbe un ruolo significativo nelle attività di spionaggio di Zsa Zsa ad Ankara. Zsa Zsa passò informazioni ottenute dai membri fondatori dello Stato ai Servizi Segreti britannici (MIV). Documenti su questa questione furono scoperti e pubblicati negli archivi statunitensi dallo storico Rıfat Bali. Secondo questi documenti la Gabor, che si stabilì negli Stati Uniti, diede in sposa la sorella a un alto funzionario dei servizi segreti britannici e fornì informazioni ai servizi segreti statunitensi sugli sviluppi e sui leader in Turchia durante la seconda guerra mondiale.
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La ricerca sugli amori di Ataturk si conclude una storia , raramente citata, che coinvolse l’importante statista all’età di 15 -16 anni.
Eleni Karinthe
Una relazione amorosa che passò alla storia come..
La Romeo e Giulietta dei Balcani.
Bitola è un centro della Macedonia del Nord. Nella città un museo che presenta una sezione dedicata ad Ataturk, il fondatore della Turchia moderna.
Mustafa Kemal Ataturk morì il 10 novembre 1938 nel palazzo Dolmabahce ad Istanbu


Una figura importante: presidente della Turchia, generale, eroe nazionale ed esecutore di importanti riforme rivolte a laicizzare e modernizzare l’allora neonata Repubblica Turchia.
Non si hanno molte notizie sui suoi primi anni della formazione accademica e sulle vicende personali che legarono il suo nome a Bitola. Sarebbe questo un aspetto poco conosciuto della vita di Ataturk o Mustafa Kemal.
Un antenato di Mustafa Kemal era Hafiz Ehmet Efendi, un kovacik Yoruks (una tribù di pastori nomadi dell’Anatolia) che si stabilì a Kovack, in Macedonia, proveniente da Konya e Aydin (attorno al XIV – XV secolo). Il padre di Mustafa kemal era Ali Rıza Efendi, mentre sua madre, Zübeyde Hanım, apparteneva a un’antica famiglia turca che si era stabilita nella città di Langaza, vicino a Salonicco.
Atatürk nacque nella Salonicco ottomana nel 1881 e, su pressioni materne, fu iscritto ad una scuola religiosa. Insofferente nei confronti dell’istruzione che gli era offerta, cambiò presto istituzione, optando per un curriculum più laico. Si scontrerà con le intenzioni materne anche in seguito, preferendo la scuola militare di Salonicco alla scuola commerciale. Dopo il diploma, si iscrive al collegio militare di Manastir – l’odierna Bitola – con il numero di matricola 7348. Era il 13 marzo 1896, aveva 15 anni, e rimarrà a Bitola per tre anni.


Era tra i migliori studenti del suo corso e nel 1899 si trasferì a Istanbul, venendo ammesso all’accademia militare dell’esercito, dalla quale uscì nel 1905. Tornerà nuovamente a Manastir (variante turca di Bitola) nel 1907, quando venne assegnato alla terza armata come capitano maggiore, e vi restò fino al 1909, quando fu trasferito a Istanbul.
Manastir era uno snodo strategico per i Balcani ottomani perché disponeva di una linea ferroviaria con Salonicco, città natale di Mustafa Kemal.  Il futuro leader turco sviluppò proprio a Bitola un profondo interesse per la lingua e per il pensiero politico francese, che avrebbe approfondito negli anni a venire.
Fu proprio nel collegio di Manastir che Atatürk fece importanti conoscenze: con Ali Fethi Okyar e Kazim Ozalp. Con loro instaurò una solida amicizia che durò per tutta la vita. Nello stesso collegio probabilmente si confrontò con Enver Pasha, suo coetaneo e futuro membro del Giovane triumvirato turco che guidò con poteri dittatoriali l’Impero ottomano dal 1913 al 1918.
Un giorno passeggiando lungo la Širok Sokak di Bitola, la strada pedonale più nota della Macedonia del Nord, si fermò presso la casa dove viveva Eleni Karinte, 

La casa di Eleni Karinthe (oggi).
Elena Karinte fu uno dei primi amori di Mustafa Kemal.
Probabilmente la vide affacciata nella sua casa e il giovane si innamorò subito, a prima vista.
Eleni Karinte ( in greco: Ελένη Καριντέ) era una donna greca e di origine valacche (Balcani – Basso Danubio).
Secondo la storia popolare, si scambiarono sguardi mentre lei lo osservava dal suo balcone. Il padre, un ricco mercante, non approvò questa relazione e la chiuse in casa quando cercò di fuggire.
Malgrado l’amore corrisposto, per la coppia non poteva esserci un futuro. Infatti Eleni aveva origini valacche ed era cristiana. Sposare un musulmano sarebbe stato un disonore inaccettabile per la ricca famiglia di mercanti. Il padre Eftim Karinte si oppose quindi alla relazione, causando una breve fuga amorosa della coppia.  Furono purtroppo rintracciati subito dal padre della ragazza. In seguito a questo evento Eleni Karinte venne mandata a Florina, nell’odierna Grecia, dove fu proposta in sposa a un altro più “rispettabile” uomo.
Ci sarebbe una lettera di Eleni ad Ataturk, che è conservata nel museo di Bitola…
“È passato un anno da quando mi ha strappato via da te, mi ha chiuso in casa e non mi ha lasciato uscire per un mese intero. Non ho pianto perché sapevo che tutte quelle serrature e quella prigione sono inutili. Ho visto l'uomo che vuole che sposi solo una volta e mi ha chiesto se potevo amarlo. Ho detto di no, posso amare solo il mio primo amore. Da allora non l'ho più visto. Mio padre non mi ha perdonato e nemmeno io l'ho perdonato. La tua Eleni Karinte che ti amerà sempre e ti aspetterà per sempre.”
In un’altra lettera, Eleni è avvolta nel triste ricordo del suo amato, nel dolore di saperlo tra le braccia di un’altra donna ma nella speranza, un giorno, di tornare a rivederlo:
Sono passati tanti anni e ancora, ogni giorno, aspetto una tua parola. 
Se mai riceverai questa lettera, ricordati di me e guarda le lacrime sulla carta.
Gli anni e gli eventi passano, ho sentito tante cose su di te.
Se leggi questa lettera mentre baci un’altra donna, strappala e chiedile se può credere che una certa Eleni Karinte di Bitola abbia speso tutta la sua vita per un uomo con il quale è stata solo un giorno. Però se ami quella donna così come io amo te, non dirle nulla, le auguro di essere felice così come lo sei tu. Ma se ti ricordi ancora della ragazza del balcone e non ami nessun’altra, sappi che ti sto ancora aspettando e che ti aspetterò per il resto della mia vita. 
So che non ti dimenticherai di me e un giorno tornerai.


La sua frase di commento "Ti aspetto e aspetterò fino alla fine della mia vita" non fu scritta per un capriccio legato al momento. Eleni visse fino a 80 anni, ma purtroppo non si sposò mai. A quei tempi, le donne nubili avevano pochi mezzi di sostentamento, ma ricevette assegni dall'estero per tutta la vita. Sebbene speculativa, la conclusione potrebbe essere che Atatürk le inviasse abbastanza denaro per sostenersi. Continuò a ricevere questo reddito fino alla sua morte nella città di Lerin, che passò sotto il controllo greco dopo le guerre balcaniche del 1913. È possibile che Atatürk si assicurasse che Eleni fosse accudita anche dopo la sua morte. Se lo fece, senza dubbio provò compassione per i suoi sentimenti senza essere nella posizione di ricambiare il suo amore infinito.
Atatürk non tornò mai dal suo primo amore. Ciononostante, la storia dell’amore impossibile tra Eleni Karinte e Mustafa Kemal Atatürk, “Romeo e Giulietta dei Balcani”, era destinata a entrare a tutti gli effetti a far parte del folklore macedone. Inspirò, tra le altre, l’opera teatrale dello scopiese Dejan Dukovski, in seguito trasformata in film da Aleksandar Popovski.

La casa di Eleni Karinthe



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Mustafa Kemal Ataturk morì il 10 novembre 1938 nel palazzo Dolmabahce ad Istanbul.

Palazzo Dolmabahce ad Istanbul.


Ataturk passò gli ultimi momenti della sua vita in quel palazzo.
Morì in questa stanza alle 9:06 del mattino del 10 novembre 1938.
Dopo la sua morte tutti gli orologi del palazzo furono fermati alle ore 9:05 anche
se oggi sono stati reimpostati. All’interno della stanza di Ataturk l’orologio è
ancora fermo all’ora del suo decesso.
Le fonti citarono il decesso a causa di una cirrosi epatica causata dall’uso prolungato di bevande alcoliche.
Le notizie parlarono anche di una morte causata da sifilide cerebrale per una vita condotta sessualmente non in modo corretto.
Zsa Zsa pianse la scomparsa di Ataturk?
La morte di Ataturk determinò la fine della mia vita in Turchia. 
La magia era svanita, così come la passione".
Dopo poco tempo Zsa Zsa disse addio al marito, adoratore di Hitler, e si recò in America per raggiungere la fama, la fortuna e i film.

C'È MUSTAFA KEMAL...
Gazi dice: "Uno sono io, l'individuo, il mortale Mustafa Kemal... Posso parlare del secondo Mustafa 1 Kemal solo come 'Noi', cioè voi, i contadini lavoratori, i cittadini attenti, illuminati, nazionalisti... Quel Mustafa Kemal non morirà.



































 













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