Gli Amori di Ataturk: Fikriye Hanim e Latife Hanim - Prima Parte






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Ataturk fu uno dei personaggi più importanti e meno studiati del Novecento.
Un uomo dalle mille sfaccettature: rivoluzionario, modernizzatore, nazionalista.
Un grande merito: con le proprie idee segnò il destino di una Nazione.
Ataturk è soprattutto un uomo del suo  tempo. Il suo percorso politico non può essere compreso se non analizzando il contesto storico in cui nasce e sviluppa.
La generazione di Ataturk, (lo statista nacque nel 1881 a Salonicco) visse tragicamente sulla propria pelle la rovina dell’antico Impero Ottomano. Quella generazione si fece promotrice di energie rinnovatrici anche grazie a quei giovani che si erano formati nelle scuole militari e tecniche. Riuscirono ad esprimere delle energie per salvare quello che rimaneva dell’Impero Ottomano e successivamente  ciò che rimaneva nel tessuto sociale dei drammi e delle forti sconfitte delle guerre balcaniche e della Prima guerra mondiale.
Cercarono di creare un piano alternativo che fosse in grado di assicurare la vita ad uno stato turco e non più ottomano. Uno Stato creato sui resti dell’Impero.
Un grande condottiero che solo dopo il 1922 riuscì ad affermare la sopravvivenza di una Turchia indipendente e sovrana.
La sua azione fu una reazione ad un modello politico e sociale ottomano, vera causa del declino dell’Impero, che si era dimostrato incapace di entrare a fare parte degli “stati civili”.
Il suo modello di Stato si potrebbe riassumere in tre parole: repubblica, stato laico, identità etnica turca.
Il modello politico di Ataturk aveva un suo preciso punto di riferimento: l’Occidente.
Cancellato l’impero e il califfato, Ataturk si propose subito l’obiettivo principale:
liberare la Turchia dall’ignoranza e dalle concezioni irrazionali per
acquisire la scienza e diventare parte attiva del mondo  civile.
Con questo obbiettivo portò avanti delle riforme che abbracciarono gli aspetti culturali e  identitari del nuovo/vecchio Stato, spaziando dall’introduzione del latino a quella del nome e cognome, per arrivare ai nuovi modelli del vestiario e dei rapporti, anche giuridici, tra i sessi.
Una della prime mosse politiche fu lo spostamento della capitale dalla vecchia Istanbul, teatro di spietati intrighi, alla nuova Ankara europea.
Un segno di fortissima rottura con il passato.

Gli storici misero in risalto l’esaltazione della figura di Ataturk mentre altri misero in evidenza quel senso di sfiducia dell’élite kemalista verso le masse che erano considerate infantili e sensibili alla reazione.
Ataturk era un rivoluzionario  e come tale era convinto delle proprie opinioni, non accettando compromessi con le masse… la riforma andava quindi imposta anche con la violenza.
L’aver posto come base identitaria dello Stato l’etnia turca, fu un gravissimo sbaglio perché pose in risalto la questione curda, con risvolti ancora oggi drammatici.
La questione curda di Ataturk fu forse
La pagina peggiore della sua vita… e dello Stato da lui fondato.
Fu accusato da alcuni storici di essere un dittatore. Si narra che non accettò mai questa definizione e visse con grande dolore la solitudine del potere.
Considerando le espressioni autoritarie che nacquero e si svilupparono in quel periodo in Europa, lo stato creato da Ataturk, repressivo e dispotico quando era necessario, non mostrò mai un aspetto totalitario.
Si evidenziano tanti aspetti contradditori nella sua figura che però non cancellano la figura di grande fondatore  della Turchia Moderna … un grande successo…. E questo in un mondo sottoposto al dominio coloniale Occidentale.
Si ha quindi la visione di una Turchia che riuscì ad evitare, grazie all’azione di Ataturk, il terribile destino di spartizione e dissoluzione.
Una Turchia libera e indipendente e, se non ricca, rispettata e tenuta in considerazione.
Atatürk non  fu solo un comandante che guidò con successo la Guerra d'Indipendenza della nazione turca, ma anche un geniale statista grazie alle rivoluzioni da lui promosse. Per gran parte dei suoi 57 anni di vita, lavorò instancabilmente per l'indipendenza e la felicità della sua nazione e della sua patria, emergendo vittorioso da ogni battaglia intrapresa.
Ogni anno il 10 novembre, alle ore 09.05, la Nazione Turca si ferma come d’incanto per un minuto in ricordo della morte di Mustafa Kemal Ataturk, morto proprio il 10 novembre del 1938.
Alla base di questa commemorazione, arricchita da un grande e spontaneo sentimento,  c’è un aspetto che dovrebbe fare riflettere: non è considerata una festa nazionale.
Nelle città è un continuo riecheggiare di suoni di sirene ed altoparlanti. I conducenti si fermano, qualcuno scenda dal veicolo, i commessi nei negozi si fermano nei loro servizi e la gente smette anche di discutere.
Aspetti legati non solo al fondatore della Repubblica Turca ma anche alla sua grande personalità che lo statista seppe costruire attorno alla sua grande figura.
Una cosa è evidente nella quotidianità turca. Il suo ricordo non è solo  legato al 10 novembre ma anche nei Musei dedicati ad Ataturk presenti in ogni città. Anche negli edifici pubblici e privati sono presenti quadri e iconografie a lui dedicate.
La sua firma o il suo volto, come adesivi, sono presenti  sul cruscotto dei taxi e di auto private, così come molti giovani  presentano dei tatuaggi che lo ricordano ed anche nelle banconote.

Izmir
Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo.
(Isabel Allende)
Non muore mai chi vive nel cuore di chi resta
Amori contrastati quelli di Ataturk. Forse la sua grande carriera militare e politica finì con l’influire, in modo determinante, anche sulla sua vita privata. Tante donne incrociarono il suo percorso di vita ma non riuscì mai a creare un legame forte e duraturo con una vera e propria compagna di vita.
Molti dei suoi amori furono fugaci e mai intensamente vissuti. In altri si scontrò la una dura realtà legata soprattutto alla sua posizione militare e politica.
Visse delle forti delusioni d’amore tanto da parlarne spesso con il suo medico come in un disperato tentativo di spiegarne il perché.
Forse furono delle esperienze dolorose e frustanti che potrebbero essere spiegate come il risultato di aspettative non soddisfatte o ancora di compromessi, difficili da accettare, con la realtà.
Un grande romantico e, come tanti romantici, rimase solo nella vita pur avendo adottato tanti bambini/e. Forse il pensiero della ricerca d’Amore Vero, che dovrebbe coprire la vita di ogni essere umano per esaltare la sua spiritualità e conoscenza, finì con influenzarlo. Si dedicò all’alcol e  al tabagismo. Tutto questo lo portò a un senso di perdita e di vuoto.
Il Vero Amore è un sentimento Naturale ma difficile da scoprire.
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Fikriye Hanim (Zeynep Fikriye Ozdincer) 
(Zeynep Fikriye Özdinçer come è stata registrata nel registro civile dopo la sua  morte).
(Larissa- Tessaglia, 1887(1897); Ankara, 31 maggio 1924).


Secondo gli storici era parente di Mustafa Kermel Ataturk.

Il padre, Memduh Hayrettin Bey era il fratello maggiore di Ragip Bey, secondo marito di Zubeyde Hanim, madre di Ataturk.
Anche lei una figura dimenticata nella storia moderna della Turchia per i suoi servizi resi nel quartier generale della lotta nazionale ad Ankara durante la guerra d’indipendenza turca.
Non si hanno molte notizie sulla sua vita.
Figlia di Memduh Hayrettin Bey e di Vastiye Hanim, aveva un fratello maggiore di nome Elì Enver e due sorelle: Emine Melahat (la maggiore) e Julide.
Fikriye  ricevette una cultura occidentale ed imparò il francese ed il greco. Imparò anche il pianoforte con delle lezioni private mentre la madre l’insegnò a suonare l’oud.

L'oud.

Zeynep Fikriye

La sua famiglia emigrò a Salonicco e ad Istanbul quando la città fu occupata durante le guerre balcaniche. Mentre viveva ad Istanbul perse i suoi genitori ed andò a vivere con la sorella Julide a Heybeliada. Perse anche la sorella a  causa della tubercolosi e andò a vivere dalla sua amica Memduha Hanim a Sultanahmet.
Kikriye conobbe Atartuk quando ancora era una ragazzina e destò molta ammirazione nel suo animo tanto che se ne innamorò. La loro amicizia era però spesso interrotta dai continui spostamenti dell’uomo nel vasto impero.
Si recava spesso nella casa al n. 76 di Akaretler ad Istanbul che Ataturk aveva affittato nel 1912. Nella casa vivevano sua madre Zubeyde Hanim, suo fratello Makbule Hanim e il figlio adottivo , di Ataturk, Abdurrahim .
La ragazza aiutava Zubeyde nelle faccende domestiche.

Istanbul - n. 76 di Akaretler (?)

La casa dove abitava la madre di Ataturk

Nel 1919 Ataturk partì da Istanbul per recarsi a Samsum. I due giovani nel salutarsi vissero momenti emozionati. Ataturk avvisò la donna di prepararsi “al peggio” dicendole…
Potremo non vederci più….questa volta è diverso
L’uomo le diede anche un piccolo anelito di speranza che accompagnerà la ragazza per mesi…
Quando le cose miglioreranno, ti porterò con me.
L’11 aprile 1920 il governo di Istanbul condannò a morte Mustafa Kemal e i suoi amici che avevano iniziato la Lotta Nazionale contro l’occupazione dell’Anatolia. La ragazza dovette lasciare Istanbul e andare ad Ankara dove si trovava Mustafa Kemal che alloggiava allo Steering Building chiamato anche “Station” building.
Steering Building chiamato anche “Station” building.
Nella “Station” regnava il disordine e Ataturk aspettava l’arrivo di Fikriye Hanim per ricevere un valido aiuto nella gestione domestica della struttura.
La Fikriye chiese aiuto al figlio di suo zio Fuat Bulca, amico di Mustafa Kemal, e al governatore distrettuale Mithat Bey di parlare con Ataturk per poterlo raggiungere.
Fuat Bulca, secondo la tesi del nipote di Fikriye Hanim, Abbas Hayri Ozdincer,  disse ad Ataturk
Fikriye può aiutarti
Ataturk  chiese allo stesso Fuat Bulca  di permettere l’arrivo della donna.
Fikriye nascose la sua partenza da Istanbul sia a Zubeyde Hanim, madre di Ataturk, che al figlio.
Con il permesso del governo di Ankara prese il traghetto da Karadenzis Ereglisi. Aveva davanti a sé un viaggio lungo per raggiugere Ankara via Eregli, Inebolu e Kastamonu.


Acquistò in biglietto per il traghetto che trasportava merci e passeggeri sul Mar Nero e salì a bordo della nave dal molo di Galata nella  prima settimana di novembre 1920.
Arrivò a Inebolu il 13 novembre 1920 e raggiunse Kastamonu  dove si fermò.
Al direttore dell’ufficio postale di Kastamonu confidò il motivo del suo lungo viaggio..
Perché vai ad Ankara ?
Fikriye rispose
Anche se sua madre e la sua infermiera si oppongono al loro male (al pensiero del mio matrimonio)
ora sono libera dal loro male (dai loro pensieri contrari)….
Sposerò Mustafà Kermal
.

Ataturk era informato sul viaggio di Kikriye con telegrammi.
Giunse ad Ankara accompagnata da Mithat Bey, amico di Mustafa Kemal e si sistemò nell’edificio “Steering Buildin” che fu utilizzato come quartier generale della Lotta Nazionale. Ora erano finalmente insieme, vivevano ed agivano sotto lo stesso tetto…



Mustafa Kemal esce dall'edificio chiamato Direksiyon nella Stazione, il suo secondo quartier generale ad Ankara. (1920)
Mustafa Kemal Ankara'daki İkinci Karargahı, İstasyon'daki Direksiyon adı verilen binadan çıkarken. (1920)
Costruito nel 1892 durante la costruzione della ferrovia di Baghdad, l'edificio, precedentemente noto come "Palazzo della Direzione", si trova all'interno del Complesso Ferroviario delle Ferrovie dello Stato di Ankara. Dall'arrivo di Atatürk ad Ankara, il 27 dicembre 1919, servì come quartier generale e residenza del Comandante in Capo per un lungo periodo, assistendo alle più importanti decisioni nazionali e internazionali prese tra il 1920 e il 1922. Qui furono preparati i piani operativi della Guerra d'Indipendenza, qui si svolsero i negoziati e la cerimonia della firma dell'accordo con i francesi il 21 ottobre 1921, e qui furono prese le decisioni di istituire la Grande Assemblea Nazionale Turca il 23 aprile 1920 e di celebrare annualmente questa giornata come 
Giorno della Sovranità Nazionale e dei Bambini.
Per mantenere vivo il prezioso ricordo del grande leader Atatürk, le Ferrovie dello Stato Turche (TCDD) hanno riorganizzato questo edificio, che occupa un posto importante nella storia della Repubblica di Turchia, e lo hanno aperto al pubblico come museo il 24 dicembre 1964.
Il suo segretario privato, Hayati Bey, e due delle sue segretarie occupavano due delle stanze al piano inferiore. Anche guardie e aiutanti avevano alloggi separati al piano seminterrato. Fikriye Hanım alloggiava con Atatürk nell'edificio Direksiyon. Aveva una stanza tutta per sé al piano superiore di questo edificio. Secondo le memorie, Fikriye Hanım aspettava Atatürk alla finestra della scala del secondo piano, dotata di una lampada a gas, assicurandosi che il cibo fosse sempre caldo.

La donna aveva il compito di mantenere l’ordine generale e di gestire la cucina. Nella struttura vivevano sia Mustafa Kemal che i suoi numerosi aiutanti.
Rimasero insieme nello Steering Building per circa 18 mesi e poi si trasferirono al Cankaya Maison dove vissero per 11 mesi. Nel periodo in cui abitavano nella villa Ataturk gli regalò un pianoforte.

Cankaya Maison




Cankaya Maison

La villa apparteneva alla famiglia armena Kasabian, che ne aveva perso il possesso
durante il terribile genocidio armeno del 1915-1917. Il nome deriva dall’ubicazione
della villa nel distretto di Cankaya di Ankara. Il campus di Çankaya ospita diversi edifici,
tra cui la villa, e si estende su 195 ettari (480 acri) di terreno ed ha un importante ruolo
 nella storia della Repubblica turca.
Il terreno su cui sorge la villa era un vigneto di proprietà di Ohannes Kasabian,
un gioielliere e mercante armeno. Il vigneto e la casa furono confiscati dalla famiglia
Bulgurluzade dopo che la famiglia Kasabian fuggì da Ankara. Una fuga legata al
genocidio armeno per stabilirsi ad Instanbul. Mustafa Kemail Ataturk vide l’edificio
nel 1921, ne fu affascinato, e lo acquisto dalla
famiglia Bulgurluzade Tevfik Efendi per 4500 lire. Quando arrivò ad Ankara nel 1919,
Ataturk si stabilì prima nella Scuola Agraria di Ankara e, dopo la sua elezione a Presidente
della Grande Assemblea Nazionale, avvenuta il 23 aprile 1920, si trasferì in una
casa di pietra presso la stazione ferroviaria. Una casa che era la residenza
del capostazione e nota come “Casa della Direzione”.
Il 30 maggio 1921 Ataturk si stabilì nella residenza del vigneto che, dopo i
necessari lavori di ristrutturazione, diventò famosa come “Residenza Cankaya”.

La Residenza Cankaya oggi Museo Ataturk.

Il Presidente Ataturk nella Libreria della residenza.


Il Presidente Ataturk con lo Shah dell’Iran.
Era una strana situazione per la coppia dato che non erano sposati ma sicuramente legati da un gran amore.
Secondo alcune fonti sembra che i due si siano sposati in segreto e, per impedire il sorgere di pettegolezzi, il matrimonio fu celebrato dal deputato del ministero e delle fondazioni dell’epoca, Mustafa Fehmi Bey.
Gli eventi bellici si erano allentati e Mustafà Kamal decise di portare sua madre e sua sorella (Makbule Atadan) ad Ankara.

Salih Bozok, aiutante in capo di Mustafa Kemal, rilevò quei momenti..
"Pasha chiamò suo cognato e disse
(era accanto a me)
'Ho deciso di portare qui la sorella e la madre. Vai a Istanbul, prendili e portali a Izmit.
Dopo l'incontro con Farer, torneremo insieme ad Ankara.' 
Mustafa Bey disse a Mustafa Kemal…
"Makbule e Fikriye non possono essere d'accordo, la tua pace andrà persa, mio ​​Pasha."
Mustafa Kemal rispose..
Lascia che Makbule torni (se lo desidera) a Istanbul.

Makbule Atadan, sorella di Mustafa Kemal
La lotta per l’indipendenza era in corso e Mustafa Kemal pensò di portare, in un primo momento, la madre Zubeyde Hanim ad Ankara. La madre aveva subito un peggioramento della sua salute a causa di una paralisi parziale. Alla fine decise di far portare ad Izmit sia la madre che la sorella Makbule Hanim.
A Izmit Mustafa Kemal incontrò il francese Claude Farrere (importante scrittore francese) l’8 giugno 1922.  
Diede quindi successivamente l’incarico all’autista Ahmet Sergeant di portare la madre Zubeyde Hanim ad Ankara.
La madre giunse ad Ankara mentre la sorella tornò ad Instanbul dal marito. La sorella s’era infatti sposata con Mustafa Mecdi Bey, il 19 maggio 1919,  a Salonicco quando Mustafa Kemal andò a Samsum.
Il desiderio di Mustafa Kemal s’era esaudito, la sua famiglia si era riunita.

Zubeyde Hanim, madre di Ataturk (Mustafa  Kemal Gazi).

La persona che bacia la mano non è Mustafa Kemal Ataturk?
E’ forse il figlio adottivo di Ataturk, Abdirrahim Tincak?
Abdirrahim Tincak era uno dei figli adottivi di Ataturk. Fu adottato quando
aveva otto anni e viveva nella città di Van.
Lo portò ad Istanbul e visse con la madre di Ataturk nella casa numero 78 a Besiktas Akaretler.
Abdurrahim Tuncak visse quindi con la madre e con la
sorella di Ataturk fino alla morte dell’anziana madre.
Studiò all’Università Tecnica di Berlino e prese il cognome Tuncak nel 1934.
Lavorò per molto tempo nella CBRT.
Secondo molti storici la persona che bacia la mano dell’anziana madre sia
proprio Ataturk. Uno di questi storici fu Cevat Abbas che parlò di “incidente” tra
Zubeyde Hanim e Mustafa Kemal Ataturk “sul baciarsi le mani”.
“Durante ciascuna di queste visite, Atatürk baciava rispettosamente la mano benedetta di sua madre. Poi quell'omone si sarebbe rimpicciolito davanti a sua madre, sarebbe diventato Mustafa o addirittura Mustafacik. I loro discorsi e le loro battute riflettevano il loro amore traboccante. In uno di questi incontri madre-figlio a Çankaya (…) Atatürk baciò la mano di sua madre. Mentre la signora Zübeyde tendeva la mano a suo figlio, voleva abbracciare Atatürk con tutta l'espressione del suo amore entusiasta nei suoi occhi. Dopo averlo abbracciato, avrebbe dovuto essere orgogliosa di essere la madre che ha dato un eroe unico all'amata nazione turca. Ma non è successo. Mentre la sua felicità si leggeva dal suo viso sorridente e carino, quella grossa madre turca abbracciò le mani del figlio che si stava allontanando dalle sue braccia.
Atatürk:
'Cosa stai facendo, mamma?' 
disse, vedendo la  madre che ritirava la mano. 
La signora Zubeyde disse con calma e con assoluta serietà:
"Sono tua madre, Stai facendo il tuo dovere verso di me baciandomi la mano, ma sei un capo di stato che salva il paese e la nazione. 
Ataturk rispose…
Sono anche un membro di questa nazione santa e ne sono suddito. Posso baciarti la mano.' 
Durante il viaggio per Ankara, Zubeyde chiese all’autista Ahmet Sergeant:
"Con chi sta Mustafa Kemal nella villa, se c'è una donna?" 
L’autista fece il nome di Fikriye.
La Zubeyde fu presa dall’ira…
"Ahimè! Mio figlio non può sposarsi con questa donna. "
Le lacrime cominciarono scorrere sul suo volto….accompagnando le lacrime con parole molte forti….
Fikriye assomiglia a una signora del Köşk. (donna della casa del capitano?)
Da tanto tempo la Zubeyde e la figlia Makbule erano impegnate a trovare una futura sposa per Ataturk.
Avevano pensato anche alla figlia di Bulgurluzadeler, gli ex proprietari del palazzo dove abitavano. Ataturk quando venne a conoscenza dell’intrigo, rimproverò sia la madre che la sorella.
A Fikriye fu diagnosticata la tubercolosi e nell’autunno del 1922, su richiesta di Mustafa Kermal Ataturk, fu inviata a Monaco per essere curata in sanatorio.
La donna, anche se malvolentieri, non volva separarsi dal suo compagno di vita, ma alla fine accettò. 

Sanatorio di Monaco ?
Il "Sanatorium di Ponton" era stato fondato nel 1918 con 30 letti e nel 1922 fu ampliato con un reparto per bambini orfani di guerra affetti da tubercolosi, con un nuovo padiglione di 30 letti.
Ataturk seguiva l’andamento clinico della sua compagna con telegrammi reciproci da parte della direzione sanitaria del sanatorio.
 
La pressione  della madre e della sorella di Ataturk, con il preciso obiettivo di trovargli una moglie, continuò fino a quando non incontrò Latife Hanim dopo aver salvato Smirne dall’occupazione.
Latife Hanim aveva promesso a sé stessa…
"Sposerò il comandante vittorioso che è entrato a Smirne". 

Latife Hanim (1923)
Latife Usakligil (Fatıma-tüz Zehra Latife Uşakîzâde) era nata a Smirne (Allora Smirme nell’Impero Ottomano) il 17 giugno 1898. Era nota anche con il nome Latife Muammer dal nome del padre, uno dei più  famosi commercianti della città ( figlia di Muammer Ushshakl bey  e di Adeviye khanm).
Le sue origini familiari erano nella città di Usak, da cui il termine Usakizade. La sua famiglia era infatti conosciuta con il termine di “Helvacizade” e successivamente, dopo la loro emigrazione  a Smirne, come “Usakizade”.
Aveva cinque fratelli:
- Vecihe Ilmen (1907-1992);
- İsmail Ussaki (1902-1973);
- Münci Ussakl (1910-1932);
- Yomer Ussakl (1903-1938);
- Rukiye Akaln (1908-1970).
Frequentò la scuola primaria nel "padiglione di vetro" situato nel giardino del palazzo degli Uşakîzâde, e la scuola secondaria e il liceo all'Arnavutköy American Girls College di Istanbul.
Si trasferì quindi all’estero per studiare politica e diritto all’Università della Sorbona di Parigi e a Londra per le lingue.
Quando tornò in Turchia la Guerra d’Indipendenza Turca stava per concludersi.
Sembra che nel 1919, aveva 21 anni, fu imprigionata dalle forze d’occupazione greche per aver protestato pubblicamente con l’invasione di Smirme, sua città natale.

Padiglione di vetro.
Parlava, in modo corretto, inglese, francese, spagnolo e tedesco. Dopo la vittoria turca nella Battaglia del Sakarya, l'evento decisivo della guerra d'indipendenza turca, abbandonò gli studi universitari al terzo anno e tornò a Smirne appena liberata per incontrare Mustafa Kemal e il suo esercito.
L’esercito turco entrò a Smirne il 9 settembre 1922 e Mustafa Kemal fu condotto nella villa della famiglia Usakizade a Goztele dai suoi collaboratori. Si cercava un luogo dove creare un sicuro quartier generale per il comandante in capo.

Smirne - Palazzo degli Uşakîzâde
La villa era stata costruita nel 1860 da Uşakizade Sadık Bey a Göztepe, Smirne.
La famiglia Uşakizade cercava un luogo fresco di Smirne da utilizzare come residenza estiva e scelse quindi la zona di Goztepe.
Fece quindi costruire una villa di tre pani, compreso il seminterrato, così suddivisa:
-        Il seminterrato costituita da una dispensa ed alloggi per il personale;
-        Il primo paino con due soggiorni, una stanza da pranzo ed una stanza per la governante;
-        Il secondo piano con quattro camere da letto e due salotti.
L’11 settembre 1922 Latife ritornò nella sua villa di famiglia ma fu subito fermata dai soldati che gli comunicarono come la villa di famiglia fosse il quartier generale di Mustafa Kemal.
La donna riuscì a convincere i soldati della sua appartenenza alla famiglia Uşakizade e gli fu quindi consentito il suo ingresso nella villa. I suoi genitori erano in viaggio all’estero e Latife Usaki restò nella villa con la nonna. Ospitò Mustafà Kemal a partire dal 14 settembre e cioè il sesto giorno dopo la liberazione di Smirne. 
Mustafa Kemal vi rimase per ben 16 giorni, utilizzando la villa come quartier generale del comandante in capo e per le visite da parte di statisti e giornalisti stranieri e locali.
Nella vila si svolsero i colloqui che portarono all’armistizio di Mudanya e il 30 settembre 1922  Mustafa Kemal abbandonò la villa.
Il 17 dicembre 1922 la madre di Mustafa Kemal, Zubeyde Hanim, si recò a Smirne per problemi di salute ed anche con il desiderio di vedere Latife Hanim.
Fu quindi portata a Karslyaka in treno, adagiata su una sedia di vimini e trasferita nella villa della famiglia Usakizade, posta dietro la stazione.
Latife Hanım era la persona più vicina a Zübeyde Hanım che fu accudita con grande cura. Malgrado le cure e le attenzioni, la donna morì il 14 gennaio 1923.

La casa  della famiglia Uşakizade a Karşıyaka

La villa era nota per i suoi pini e palme, la piscina e il mulino a vento. In seguito ospitò il tribunale e, più recentemente, la scuola preparatoria Ege-Fen. La sua superficie totale è di 2.958 m².
La villa è oggi casa-museo Latife Hanim.
Dopo la morte della madre Zubeyde, Mustafa kamal giunse a Smirne e sposò Latife  nella villa di Goztepe il 29 gennaio 1923. Latife prese l’appellativo di Hanim (signora o dama). Un termine che indica una donna con tono di rispetto o formalità simile a quello di “dama” in italiano.

Mustafa Kmal e Latife nel giorno del matrimonio

La celebrazione del matrimonio si svolse in presenza della sposa, contrariamente alle usanze dell'epoca.
(La sposa prima non era presente al matrimonio per motivi legati alle tradizioni e al rispetto delle norme sociali dell’oca. Norme che spesso separavano gli sposi prima della cerimonia e limitavano la loro interazione pubblica. In molte zone rurali le cerimonie nuziali potevano durare anche tre giorni seguendo dei rituali specifici:
- Era consuetudine che lo sposo non vedesse la sposa il giorno prima del matrimonio per evitare la sfortuna. Questa pratica era diffusa in molte culture, inclusa quella turca.;
- La famiglia della sposa, in particolare il fratello o lo zio, aveva un ruolo attivo nell'accompagnare la sposa durante il corteo nuziale e nel prepararla per la cerimonia, compreso l'atto di legare un nastro rosso intorno alla sua vita, simbolo di felicità e buona fortuna;
- Le cerimonie nuziali turche, soprattutto nei villaggi, prevedevano una serie di rituali e usanze che coinvolgevano tutta la comunità, come la danza, la musica e il coinvolgimento degli invitati;
- Le tradizioni legate al matrimonio in Turchia erano fortemente radicate nella cultura e nella religione, e queste norme sociali spesso prevedevano una certa separazione tra i due sposi fino al momento della cerimonia.
- A partire dalla fine del XIX secolo, con l'avvento della modernizzazione e dell'emancipazione, le tradizioni matrimoniali iniziarono a cambiare, e la presenza della sposa alla cerimonia divenne più comune. Tuttavia, le vecchie tradizioni continuarono a coesistere con le nuove pratiche per un certo periodo.
La mancanza della sposa al matrimonio nel 1890 (e oltre) in Turchia era dovuta a una combinazione di tradizioni culturali, norme sociali, e rituali legati alla religione e alla famiglia, che prevedevano la separazione degli sposi fino alla cerimonia).

 I marescialli Fevzi Çakmak, Kâzım Karabekir, Abdülhâlik Renda e Salih Bozok furono i testimoni al matrimonio di Latîfe Uşakî. Le nozze furono documentate e certificate otto mesi dopo da Ömer Fevzi, figlio di Hüseyin, il capo Kadi (funzionario governativo con numerose funzioni tra cui quelle religiose).
Questo matrimonio diede l’avvio al moderno matrimonio civile.
Dopo la cerimonia Latife e Mustafa Kemal si recarono nell’Anatolia occidentale per presentare la moglie ai suoi concittadini.


5 marzo 1923.
Mustafa Kemal con la famiglia della moglie Latife Hanim.
Da destra: Latife Hanım, suo suocero Uşakizade Muammer Bey, sua cognata Vecihe Hanım,
sua suocera Adviye Hanım, Mustafa Kemal e sua cognata Rukiye Hanım.

Nel frattempo Fikriye continuava il trattamento sanitario a Monaco e venne a sapere che Mustafa Kemal aveva sposato, il 29 gennaio 1923, Latife Hanim. Per lei fu naturalmente un grandissimo colpo al cuore.
Fuggì dal sanatorio di Monaco e raggiunse Istanbul nel marzo 1923. Il suo obiettivo era quello di raggiungere al più presto Ankara.
La richiesta della donna di recarsi ad Ankara fu trasmessa ad Ataturk con un telegramma di Adnan (Adivar) Bey, datato 6 marzo 1923. La risposta di Ataturk non si fece attendere…
Sarebbe opportuno impedire di venire ad Ankara senza il mio permesso.
In quel periodo Ataturk era in viaggio con la moglie Latife in Europa e la Fikriye si fermò ad Istanbul per poi trasferirsi a Gallipoli (Gelibolu).
Fu ospite del governatore Macit (Goren) Bey per circa un anno per poi trasferirsi nuovamente ad Istanbul e nel maggio 1924 ad Ankara alloggiando al Karaoglan Hotel.

B. Taşhan a Karaoğlan, 1890. Fonte: Biblioteca e Archivio VEKAM, Inventario n. 0975.

Si recò nella villa di Cankaya per incontrare Mustafa Kemal ma ebbe un dialogo con la moglie Latife.
Si recò a Cankaya Maison per l’ultima volta, con una carrozza, il 21 maggio 1924 ma non fu ricevuta da Ataturk. Presa dalla rabbia si sparò un colpo di pistola proprio davanti alla villa.
Morì il 30 maggio 1924 all’ospedale Memleket  di Ankara dove era stata ricoverata.
Il quotidiano “Vatan” l’uno giugno 1924 riportò la notizia come
Suicidio ad Ankara
"Suicidio ad Ankara! Il 30 maggio, una donna di nome Zeynep Fikriye, che era andata ad Ankara da Istanbul, si è suicidata con una pistola.
"Al suo arrivo ad Ankara, Fikriye Hanım si è recata direttamente dalla stazione all'ufficio del Presidente, chiedendo di vedere il Presidente e il suo entourage. Le è stato comunicato che non sarebbe stato possibile vedere il Gazi e sua moglie. Fikriye Hanım è stata costretta a tornare con la carrozza che aveva fatto aspettare e, sulla via del ritorno, si è suicidata nella  carrozza, apparentemente con una pistola che aveva con sé".
 
Müntehire (la donna che si è suicidata) ha dichiarato alla polizia di essere andata in Lazistan dal deputato Fuat Bey prima del suicidio e la registrò. Quando Fikriye Hanım venne ad Ankara, andò direttamente a casa di Fuat Bey a Çankaya, che non era ad Ankara (quel giorno), e andò nell'ufficio del Presidente senza visitare la suddetta (menzionata) casa e disse che voleva vedere il Presidente ei suoi compagni, ma quando fu riferito che non poteva essere, fu costretta a tornare ad Avdete e si suicidò con la pistola che pare avesse con sé durante il suo ritorno.

Gli antefatti della tragedia sono ben noti.
Kikriye si trovava a Monaco per le curare la tubercolosi e venne informata del matrimonio tra Mustafa Kamal Ataturk e Latife Hamin a Smirne 1il 29 gennaio 1923.
Un matrimonio legato alle volontà testamentarie della madre di Ataturk, Zubeyde Hanim.
L’attendeva un lungo viaggio.. ben 18 giorni per raggiungere Istanbul.
Da Istanbul doveva raggiungere Ankara ma c’erano due grossi problemi da superare. Era necessario un lasciapassare e Ataturk, venuto a conoscenza dell’arrivo a Istanbul di Fikriye, mise in atto delle azioni di controllo per impedirle la partenza per Ankara.
Fikriye si fermò ad Istanbul per ben 14 mesi, riuscendo a crearsi anche una nuova vita.  Ma il suo pensiero ed il suo cuore erano volti ad Ataturk. Si mise in contatto con Ismet Pascià (generale  di divisione),  molto vicino ad Ataturk.
La donna gli chiese:
Voglio essere impiegata ad Ankara come funzionaria vicina al Gazi (Mustafa Kemal Ataturk).
Naturalmente  la sua richiesta  non fu accolta.
La donna aveva bisogno di una nuova carta d’identità per raggiungere Ankara. Un decreto di Ataturk stabiliva il controllo dell’identità di tutti coloro che si recavano ad Ankara.
Fikriye non si perse di coraggio, aveva combattuto a fianco di Ataturk ed era molto decisa nelle sue azioni.
Prese la carta d’identità di una donna delle pulizie, una certa Emine. La donna si recava spesso a pulire la casa del governatore Ahmet Macit Gören (?).
Con questa carta d’identità si recò alla stazione ferroviaria di Istanbul dove acquistò un biglietto per Ankara.
Nel 1923, la Stazione di Sirkeci a Istanbul, Turchia, era un importante snodo ferroviario, soprattutto per il suo ruolo nel collegamento con l'Europa tramite l'Orient Express
(Nel 1923, la stazione ferroviaria di Istanbul non era ancora ufficialmente chiamata "Istanbul", ma era conosciuta come Costantinopoli (in turco: Konstantiniyye) o Stamboul. Il nome "Istanbul" fu adottato ufficialmente solo nel 1930. La stazione principale, che all'epoca serviva la città, 
era la stazione di Sirkec).

Il piano della Fikriye fu favorito da un aspetto particolare: le carte d’identità erano prive di foto.


Latife, dopo il matrimonio, s’era trasferta ad Ankara, la capitale del nuovo Stato, e visse a Çankaya nel "Kuleli Köşk" (oggi conosciuta come la vecchia casa di Çankaya, adibita a Museo di Atatürk).
La villa fu utilizzata come prima residenza presidenziale.
Fikriye giunse nella villa di Cankaya e fu ospitata per te giorni. La sua presenza dava fastidio alla moglie di Ataturk, Latife Hanim, che più volte diede l’ordine di mandarla via.
La donna alla fine lasciò la villa e decise di tornare a Istanbul. Un viaggio che non fece mai.
Dopo aver lasciato la villa di Cankaya pernottò nell’Hotel di Karaoglu (Ankara). Doveva infatti incontrare suo fratello e Fuat Bulca. Dopo aver parlato con loro, secondo i suoi piani, sarebbe partita per Istanbul.
Il suo piano fu stravolto. Infatti una mattina arrivò con una carrozza davanti al cancello della villa di Cankaya per salutare Latife Hanim e Ataturk.
Le guardie abituali e l’aiutante di Ataturk erano assenti.
Si rivolse a guardiano e disse:
Sono una parente di Mustafa Kemal Pascià
ed entrò.
Con passo sicuro s’incamminò vero la stanza di Ataturk posta al piano terra.
Muzaffer Kılıç la fermò, sapendo come la donna non avesse un appuntamento con Ataturk.
Questo brevissimo momento causò nella donna una forte delusione forse unita a rabbia.
Muzaffer Kılıç informò Ataturk dell'arrivo di Fikriye Hanım,
Latife Hanım iniziò a urlare prima ancora che Mustafa Kemal Pascià pronunciasse qualcosa.
L’intenzione di Ataturk era quella di risolvere la questione definitivamente e senza ira.
Cercò di rispondere a Muzaffer Kılıç ma, ancora prima di avviare il discorso, fu interrotto da Latife Hanim che diede una risposta che fu definita “inaspettata”:
Perché è venuta? Cosa sta facendo? Buttatela fuori!.
Ataturk acconsentì al volere della moglie, forse perché incapace di rispondere.
Gli avvenimenti furono raccontati da Muzaffer Kılıç nelle sue memorie:

Atatürk con il suo aiutante Muzaffer Kılıç sulla cresta Dikmen, Ankara, 15 febbraio 1921
Atatürk Dikmen sırtlarında yaveri Muzaffer Kılıç ile, Ankara, 15 Şubat 1921

Scesi al piano di sotto e dissi a Fikriye Hanım che il Pascià non poteva accettarla ora e che l'avrei informata del momento opportuno più tardi. La donna si infuriò profondamente. Quando oppose resistenza, dicendo cose come: "Cosa intende, signore? Il Pascià mi accetterà sicuramente. Sta mentendo. Questo significa che questa è casa mia".  Rendendomi conto di non poter superare tutto da solo, chiamai il Colonnello Tevfik Bıyıkoğlu e il Capitano Rusuhi Bey perché venissero da me. Mentre Tevfik Bey cercava di calmare la donna, Rusuhi Bey si infuriò e iniziò a minacciarla. Bussò persino alla porta del bagno in cui era entrata e urlò: "Fuori!".
Salih Bozok racconterà un episodio simile.
Lo scrittore Fatih Bayhano fece un’attenta ricerca e alla fine rilevo come:
Dopo questa colluttazione, Fikriye Hanım salì sulla carrozza che aveva aspettato all'ingresso e stava per lasciare la dimora, ma prima che la carrozza potesse partire, si udì uno sparo.
Si dice che Fikriye abbia tentato il suicidio sparandosi al petto con una pistola che İsmet İnönü le aveva regalato per proteggersi dopo l'attacco di Kütahya. Le guardie della dimora, insieme a Yaver Muzaffer Bey, si precipitarono da Fikriye Hanım. Fu quindi portata all'ospedale di Memleket per ordine di Mustafa Kemal. Mustafa Kemal cercò di controllare come stava, ma non gli fu permesso di scendere.
La motivazione addotta fu: "Con questo incidente, Fikriye voleva spararci. Non poteva farci niente; se ve ne andate ora, la questione rimarrà nelle vostre mani". Fatih Bayhan afferma che Fikriye è stato colpito da Rusuhi Bey: "Le prove lo confermano. Si tratta di un tragico omicidio che passerà alla storia. In effetti, negli sviluppi successivi, abbiamo appreso che Fikriye non si è suicidata, ma è stato assassinata".
Fikriye fu trasportata all'ospedale di Numune e immediatamente ricoverata in sala operatoria. Si cercò di procurarle una stanza entro sera. 

Una fotografia scattata di fronte all'ospedale, inaugurato nel 1902 come Ospedale Canik Hamidiye. In piedi: il chirurgo Dr. Hasan Fehmi a destra, l'internista Servet Bey a sinistra.
Seduti: l'ufficiale amministrativo Bilal Sabri al centro, l'infermiera Belkıs a sinistra,
l'infermiera Nebahat a destra.
Nel 1908 l'ospedale venne ribattezzato Ospedale Canik Gureba, nel 1923 Ospedale Memleket,
nel 1940 Ospedale Samsun Millet, nel 1954 Ospedale statale di Samsun,
nel 1970 Ospedale per le malattie mentali e nervose del Mar Nero e, infine,
nel 1990 Ospedale per le malattie mentali e nervose di Samsun.
L'edificio, danneggiato da un incendio nel 2007, è ora abbandonato.
Questo edificio, costruito dopo una lotta all'ultimo sangue contro la povertà, è
 una novità nella storia della Repubblica di Turchia.
Lo scrittore Nahit Sırrı Örik descrive l'ospedale nel suo racconto
"Due monache" pubblicato su Resimli Hikayeli;
Lo introduce con queste parole: "Questo ospedale pubblico (Memleket Hastanesi) è un edificio bianco su una verdeggiante collina sulla destra, quando i traghetti provenienti da Istanbul entrano nel porto; da lontano, ricorda le scuole greche costruite sulle colline di Büyükada e Heybeli."
È necessario commemorare con rispetto l'architetto Kemaleddin, che costruì un edificio in grado di competere con l'architettura della scuola greca e con la magnificenza del suo tempo.
Naturalmente Fikriye fu riconosciuta nella sua vera identità.  Mustafa Kemal (Ataturk) diede delle precise istruzioni al Ministro della Salute (Refik Saydam) e al primario dell’ospedale di Memleket:
-        I pazienti posti nello stesso piano dov’era ricoverata Fikriye sarebbero stati trasferiti in piani diversi;
-         Sarebbero potuti rimanere nel piano solo quei pazienti di cui era sicura una morte vicina;
-        Cercare di fare tutto il possibile per salvare la vita alla donna.
Tutte queste direttive furono vane, perché dopo nove giorni la sfortuna Fikriye morì.
Durante la sua degenza si svolsero delle indagini e suo fratello maggiore, Alì Enver, fu portato dalla polizia da Instanbul ad Ankara e interrogato.
Il figlio di Alì Enver Bey, Abbas Hayri Ozdincer, raccontò quei tristi momenti in una successiva intervista:
Dopo l'incidente, Fikriye Hanım è deceduta dopo essere stata ricoverata per un certo periodo all'ospedale Numune, e suo fratello maggiore, Ali Enver Bey, di Istanbul, è stato portato ad Ankara, accompagnato da due agenti di polizia in borghese. Quando Enver Bey ha chiesto di vedere il corpo, gli è stato detto che era stato seppellito.
Lo stesso Alì Enver, non accettò mai la tesi del suicidio della sorella e continuò a fare per contro proprio delle indagini. Ricevette per questa sua ostinazione anche un severo avvertimento da parte del giudice. Dopo tanti tentativi riuscì ad ottenere la cartella clinica risalente al giorno in cui la sorella fu ricoverata in sala operatoria.
Il primario dell’Ospedale Memleket, Dr. Omer Vasfi Aybar, scrisse:
Il proiettile le aveva perforato ampiamente il polmone sinistro, passando vicino all'area cardiaca, e nel processo, aveva danneggiato la membrana esterna del cuore. Fikriye si calmò un po' dopo gli shock iniziali. Purtroppo, una settimana dopo, sviluppò una febbre alta. La visitammo. Era una polmonite pericolosa. Morì due giorni dopo.


Lo stesso Abbas Hayri Ozdincer riferì  un altro dettaglio sulla morte della zia Fikriye..
Mio padre si trovava a Kadıköy in quel momento. Vide due uomini che sorvegliavano la casa. Mentre stava andando a Kadıköy, gli vennero incontro, lo presero per un braccio e dissero: 'Ti porteremo ad Ankara. Per ordine di Gazi Pasha'.
Doveva essere l'1-2 giugno 1924. La sua morte fu riportata sul giornale il 30 maggio. Portarono mio padre ad Ankara e lo portarono in tribunale. C'erano la biancheria intima che indossava mia zia e una pistola. Ma non era la pistola che mio padre vide in tribunale. Era una piccola pistola con due proiettili. Quella che mio padre vide fu una grossa pistola calibro 9 mm. Quando guardò la sua canottiera, vide il foro del proiettile nell'angolo posteriore sinistro. Non c'era traccia di sangue. Chiese al giudice: 'Voglio vedere il suo corpo. Dov'è la sua tomba?'". Il giudice disse: "Non pensi che queste questioni debbano essere indagate. Potrebbe non portare a di ottenere buoni risultati per te in futuro, ma le mie condoglianze", e chiuse il tribunale.
Mio padre andò all'ospedale di Memleket, ma non gli fu permesso di entrare. Tre mesi dopo, il suo ex socio ottenne i nomi dei pazienti da qualcuno che lavorava in ospedale. Trovò uno di questi pazienti, il pastore Hüseyin, che aveva avuto un incidente ferroviario mentre pascolava il suo gregge a Polatlı. Temevano che morisse, ma sopravvisse. Raccontò a mio padre: "Quella sera portarono una donna. Urlò a squarciagola fino al mattino, dicendo: 'Assassini, mi hanno sparato!'".
Lo scrittore Fatih Bayhan, con ulteriori e attente ricerche, riuscì a trovare  un'altra prova a sostegno dell'affermazione sull’assassino di Fikriye. Era un biglietto di Ataturk che, mesi dopo, fu inviato ad Aì Enver Bey:
I criminali sono stati puniti, state tranquilli.
I quotidiani riportarono la notizia sulla morte di Fikriye ma le notizie erano molto vaghe.
Non ci sarebbero precise documentazioni se non un necrologio pubblicato su Hakimiyet-i Milliye (un quotidiano di Ankara) e sul quotidiano Vatan.
Il quotidiano Vatan, dell’1 giugno 1924 affermav,a nella prima colonna della pagina n. 3, che…
Fikriye Hanım si era suicidata.
Si percepì una certa preoccupazione, imbarazzo nel riportare la notizia. Infatti il done della donna fu riportato come..
Una donna di nome Zeynep Fikriye Hanım....
L’articolo citò anche il nome di Mustafa Keaml Pascia (Ataturk) con una semplice frase….
Fikriye Hanım è una lontana parente di Sua Eccellenza il Presidente della Repubblica e, a causa della sua solitudine e della sua malattia, ha ricevuto l'onorevole protezione e assistenza di Gazi Pascià circa due anni e mezzo fa.
Il ricercatore affermò, grazie ai resoconti giornalistici, come il fatto:
- Sia stato un omicidio:
- Il quotidiano Vatan pubblicò la notizia nel numero del 1° giugno 1924. Tuttavia, il suicidio avvenne il 21 maggio. In altre parole, il giornale riportò effettivamente la morte, non il suicidio.
- Stranamente, il titolo era "Un suicidio ad Ankara". L'incidente fu riportato nell'angolo in alto a sinistra della terza pagina, come se si trattasse di una semplice e ordinaria notizia.
- Naturalmente la notizia fu scritta nel modo in cui il giornalista voleva che fosse conosciuta.
Il luogo della sepoltura di Fikriye Hanim fu sempre avvolto nel misero.
Lo scrittore Eris Ulger affermò come il luogo di sepoltura della donna, sia stato stabilito personalmente da Ataturk descrivendo
l'area intorno al Parco di Kuğulu ad Ankara.
Lo stesso nipote della donna Hayri Ozdincer affermò…
ho appreso da Muzaffer Bey, che è sepolta da qualche parte vicino alla statua di Atatürk di fronte al Museo Etnografico.
Secondo lo scrittore Fatih Bayhan la notizia sarebbe falsa
Innanzitutto, dobbiamo considerare che non esistevano né un Museo Etnografico né una statua di Atatürk negli anni in cui Fikriye Hanım morì. Pertanto, questa affermazione è destinata a fallire fin dall'inizio. Inoltre, sulla base delle mie ricerche sia sulla storia recente di Ankara sia sulle aree designate come aree protette, posso affermare che non esiste alcun cimitero nell'area del Parco di Kuğulu, né passato né presente.
Lo stesso scrittore ottenne delle informazioni in merito. Informazioni che
indicavano come la tomba di Fikriye Hanım si trovasse in un luogo molto diverso.
La tomba si troverebbe a Ulus…..Durante la mia conversazione con Mehmet Akif Işık, membro del Consiglio per la Conservazione del Patrimonio Culturale e Naturale di Ankara, mi ha detto che non c'erano registrazioni di cimiteri vicino al Museo Etnografico e al Parco Kuğulu. Mi ha informato che Ulus era il luogo di sepoltura di Ankara a quel tempo. Ovvero, l'attuale ubicazione di İş Bankası e dei suoi dintorni. Ho anche ottenuto fotografie a riguardo. La tomba di Fikriye Hanım si trova probabilmente nel vecchio cimitero di Ulus, dove ora sorgono alcune banche.


Ataturk lottò a lungo per riprendersi dopo la morte di Fikriye Hanım. Fu anche turbato dalla reazione estrema di Latife Hanım nei suoi confronti. Ben presto, Latife Hanım e Mustafa Kemal Pascià intrapresero insieme un viaggio sul Mar Nero. La gelosia di Latife Hanım durante una cena a tarda sera nelle tappe di Kars e Sarıkamış durante questo viaggio addolorò profondamente Gazi. Quando lei mostrò lo stesso atteggiamento a Tokat, il Pascià mandò Latife Hanım ad Ankara la mattina successiva. Questo fu l'inizio di una frattura tra i due.
Ma qual era il vero rapporto, la condivisione di sentimenti e di vita, tra Ataturk e l’affascinante Fikriye?
Sulla loro relazione ci sarebbero dei lati oscuri compreso un matrimonio e una gravidanza (?) finita  con un aborto.
Molti studiosi hanno cercato di fare luce su questa relazione o momenti di vita della coppia ma lo studio più approfondito fu quello dello scrittore Fatih Bayhan che dedicò alla donna un libro dal semplice titolo
Fikriye Hanım.
L’autore si scontrò con un alto muro di omertà, vista l’importanza storica della figura di Ataturk, che riuscì a valicare acquisendo anche dei resoconti dalle figure vicine ad Ataturk in quel periodo ed anche dalla corrispondenza dell’epoca.
1. Ataturk invitò Fikriye ad Ankara, la conosceva perché aiutava la madre dell’uomo nella faccende domestiche. La donna partì la notte del 13 novembre 1920 in traghetto da Karadeniz Ereğlisi per raggiungere İnebolu. Da Inebolu si recò a Kastamonu via terra. A Kastamonu fu ospitata nella casa del Direttore Generale delle Poste e dei Telegrafi. Mustafa Mecdi Boysan, che in seguito si sarebbe recato a Kastamonu, apprese dal Direttore Generale come la famiglia di Fikriye disapprovava il matrimonio.

Mustafa Mecdi Nizami Baysan
(Komotini, 1886 – Ankara, 25 dicembre 1956).
Uomo d’affari turco ed ex deputato del Partito Popolare Repubblicato (CHP, fondato da Ataturk).

2. Mentre la donna si trovava a Kastamonu, ad Ankara iniziarono dei preparativi per il suo arrivo.
3. La madre di Ataturk, Zubeyde Hanim, non approvava l’arrivo di Fikriye ad Ankara. Il motivo? Non si sa. Ma non era la sola ad accettare quell’arrivo. L’aiutante di campo di Ataturk, Salih Bozok scrisse:
Tutti, tranne Mustafa Kemal Pascià, trovarono strano questo arrivo.
Nessun servo di Dio avrebbe potuto credere che una sola donna di Istanbul
potesse sopravvivere tra così tanti uomini.


La foto ritrae al centro il comandante in campo dell’esercito turco,
il Maresciallo Gazi Mustafa Kemal Pasha (Ataturk) a Izmit nel 1923.
Da sinistra:
Sukru, aiutante di capo;
Salih, aiutante capo di Campo;
Mustafa Kemal (Ataturk);
Ismail Hakki, comandante del battaglione della guardia TBMM;
Muzzafer, aiutante di campo.
Salih Bozok (Salonicco 1881 – Istanbul, 25 aprile 1941)
Soldato e politico. Amico d’infanzia di Ataturk.
Famoso perché era considerato la persona più vicina ad Ataturk.
Infatti dopo la morte dello statista si suicidò.

4. Fikriye, tre settimane dopo il suo arrivo ad Ankara, era sempre vicina ad Ataturk. Suonava l’oud e gli cantava delle canzoni.
5. Alla fine la presenza di Fikriye Hanim nella Casa fu accettata da tutti con grande favore. Si dedicava con grande scrupolo alla conduzione della casa.
6. L’aspetto che destò clamore era invece legato alla visione di una coppia che condividevano lo stesso tetto senza un vero rapporto coniugale.
7. Una sera Ataturk convocò nel suo studio Fikriye e gli disse:
Figlia mia, ho qualcosa da dirti stasera che non ti aspetteresti mai.
Ho deciso di sposarti. Ci pensavo da molto tempo.
7. Fu celebrato un matrimonio religioso. Il giornalista e romanziere Hifzi Topuz confermò questo matrimonio:
Mustafa Kemal si sposa per evitare pettegolezzi.
La cerimonia fu officiata da Mustafa Fehmi Efendi,
vice della Direzione degli Affari Religiosi ed ex Mufti di Karacabey.
I testimoni furono Muzaffer Kılıç e Fuat Bulca.

Testimoni al matrimonio tra Ataturk e Fikriye

9. La fonte sul matrimonio tra i due sarebbe legata ad un dialogo tra Fikriye e suo fratello Alì Enver. Fikriye era arrivata da appena due mesi ad Ankara e, in questo periodo, incontrò suo fratello. Alì Enver disse alla donna che
sarebbe stato inappropriato per lei vivere nello stesso posto di Mustafa Kemal.
La donna gli rispose con una frase che rese chiaro il matrimonio..
Ci siamo sposati, fratello.
Il Karacabey Mufti Mustafa Fehmi Bey ha celebrato il nostro matrimonio.
10. Perché la segretezza su questo matrimonio? La risposta sarebbe legata agli eventi e circostanze dell’epoca
C'era uno stato di guerra. Sarebbe stato sbagliato che un matrimonio del genere venisse reso pubblico. Inoltre, la madre di Atatürk non poteva nemmeno tollerare che Fikriye e suo figlio stessero insieme. Eppure, un tale matrimonio ebbe luogo. 
Possiamo tranquillamente definire Fikriye la first lady della dimora di Çankaya.
11. Fikriye si recò (o fu accompagnata) a Monaco per curare la tubercolosi. Lo scrittore Fatih Bayhan sostenne invece come la donna si sia recata nella città tedesca non solo per curare la grave malattia ma anche per abortire in un luogo lontano da Ankara. La donna intraprese un lungo viaggio. Il 12 ottobre 1922 da Busa si recò ad Istanbul per poi raggiungere Parigi e alla fine il sanatorio di Monaco. A Monaco iniziò le cure. Ma era presente anche una gravidanza.
12. Il nipote, più volte citato nella ricerca, Abbas Hayri Ozdincer, poi stabilitosi negli Stati Uniti confermò questa gravidanza della zia Fikriye
La mia zia Jülide è morta di tubercolosi.
La mia prozia Fikriye non aveva la tubercolosi.
Si dice che sia andata in Germania per abortire.
Era impossibile per una persona con tubercolosi al quarto stadio
viaggiare da Monaco ad Ankara nelle circostanze di allora.
13. Ci sarebbe un documento importante in merito che afferma come
Nell'ottobre del 1922, Mustafa Kemal tornò alla villa di Ankara da Smirne, e il desiderio finì, e si riunirono in tutto il calore dell'altro. Tuttavia, accadde uno sviluppo che Mustafa Kemal non aveva previsto. Fikriye era incinta. Con grande difficoltà, la convinse a tenere il bambino. Tuttavia, per evitare di essere scoperto, dovette recarsi a Monaco per l'operazione. Il 16 ottobre 1922, andò prima a Bursa con Mustafa Kemal, e da lì in Germania. Anche questo sarebbe stato un cambiamento di scenario per Fikriye". Atatürk organizzò tutto il necessario per il viaggio di Fikriye in Europa e per le cure, fornendole un uomo di cui si fidava e denaro più che sufficiente.

…………………………..

Fu veramente un suicidio o un omicidio?
La Procura avviò un’inchiesta per capire la cause della morte.
L’inchiesta fu prescritta dopo 30 giorni ma fu nuovamente ripresa due volte per circa 30 anni ciascuna.
Dopo circa un secolo l’inchiesta si placò e rimase misteriosa la causa della sua morte: suicidio o omicidio?
Il Pubblico Ministero affermò che la prescrizione straordinaria di 30 anni era scaduta tre volte nell’arco dei 90 anni e che nessuna indagine poteva essere quindi svolta per questo motivo.
Il fascicolo “Suicide, Murder and Tubercolosis” fu quindi archiviato.
Le ultime indagini erano iniziate nel 2012 quando un certo Mehmet Ercan Erarsian, inviò un e-mail, datata 21 febbraio 2012, al Ministero della Giustizia sottolineando che la cugina di Ataturk, Fikriye Hanim, non si era suicidata, come riportato nell’articolo su Action Magazine, dello scrittore Hasim Soylemez. Fu quindi aperta un’inchiesta.
Il Ministero presentò la richiesta d’indagine all’ufficio del Procuratore Capo di Ankara e fu avviata l’indagine.
Il procuratore Mehmet Tastan cercò tutte le notizie in merito all’evento avvenuto nel 1924, a quasi un secolo di distanza. Fu aperto quindi un fascicolo sulla morte di Fikriye Hanim, indicata anche come Zeynep Kikriye Ordincer nei registi anagrafici dopo la sua morte. Cercò quindi informazioni e documenti negli archivi di stato e rilesse le dichiarazioni dei testimoni di allora.
Il procuratore alla fine delle indagini affermò che erano emerse tre diverse opinioni sulla morte della donna:
1-     Ancora prima di arrivare alla Maison si si suicidò con la pistola che portava sullo stomaco (cioè quando gli fu negato di entrare nella villa);
2-     Fu uccisa da un colpo di pistola sparato da qualcun altro mentre si trovava sulla carrozza;
3-     Morì nell’ospedale, dove era stata ricoverata dopo una ferita d’arma da fuoco,   perché la ferita causata dal proiettile s’è infettata e la malattia tubercolare è peggiorata prima che si riprendesse completamente.
 
Il procuratore Tastan affermò che, sulla base dell’accusa che la signora Fikriye fu uccisa, anche se l’atto fu accettato come “omicidio volontario qualificato” l’incidente fu prescritto.
Lo stesso Procuratore affermò tra l’altro  che
Anche se l’atto fosse considerato “omicidio premeditato aggravato” sulla base dell’accusa di omicidio di Fikriye Hanim. La prescrizione sarebbe comunque applicabile.
Sono trascorsi 90 anni dall’incidente e il termine straordinario di prescrizione di 30 anni
sarebbe scaduto tre volte a causa di modifiche legislative intervenute in quel periodo.
Per questo motivo il Procuratore decise di archiviare il caso.
Nella sua decisione …
"Come nella morte di Atilla, la morte di Fatih, la morte del sultano Abdulaziz, avvenuta nella storia, questa questione non è l'opinione degli avvocati, ma di ricerche degli storici."

Pareri nel fascicolo dell'indagine
Il procuratore Mehmet Taştan, esaminò tutti i documenti, relazioni sulla signora Fikriye e gli articoli contenenti le accuse sollevate al fine di determinare la data dell'incidente e della morte, e per formarsi un'opinione su come s’era verificato l'incidente. Il pubblico ministero incluse nel fascicolo le seguenti opinioni:
- "Ho sentito che si è suicidata" - R. Hüsrev Gerede, famoso per aver represso le rivolte di Gerede: Ho sentito da İsmail Hakkı Tekçe, il comandante del reggimento della guardia, che la richiesta di Fikriye per un incontro fu rifiutato da Atatürk, così si suicidò imboccando il piccolo sentiero del giardino;
- "Si è sparata da sola" - Dentista Dr. Sami Gunzberg: È salita nella stanza di Gazi (Ataturk) senza essere vista dall'aiutante di campo Muzaffer. Sebbene avesse pianificato di assassinare Gazi per gelosia, non ci riuscì e fuggì in giardino. Quando ha visto quelli che venivano ad arrestarla, si sparò un colpo alla testa.
- "Stava per uccidere Gazi" - Presidente della Corte dell'Indipendenza Ali Kılıç: Quando non è uscita dalla toilette della Mansion per molto tempo, Seryaver Rüsuhi Bey( Presidente della Corte Suprema) disse a Muzaffer Bey di aprire la porta della toilette e guardare. Quando Muzaffer Bey esitò a guardare perché era una donna e Rüsuhi Bey aprì la porta e vide che Fikriye Hanım stava guardando attraverso la sua borsa e notò una piccola pistola Browning all'interno. Quando la donna ferita fu portata all’ospedale, si scoprì che, oltre alla pistola che aveva usato per suicidarsi, ne aveva un’altra nascosta ed infilata sotto la cintura della gonna. Se fosse riuscita a incontrare Gazi, probabilmente avrebbe ucciso Gazi e Latife Hanım, per poi suicidarsi.

- L’aiutante di campo di Ataturk, Emir Ali Metin: Questo evento ha avuto un grande impatto su Atatürk, che conosco molto bene da anni. Ha sofferto per giorni senza mostrare la sua tristezza.
- "Una polmonite pericolosa" - Il medico capo dell'Ankara Homeland Hospital Dr. Ömer Vasfi Aybar: Il proiettile ha perforato ampiamente il polmone sinistro, è passato vicino alla regione del cuore e nel frattempo ha danneggiato la membrana esterna del cuore. Fikriye Hanım si è un po' calmata dopo i primi shock. Purtroppo una settimana dopo è iniziata la febbre alta. L’abbiamo visita. Una polmonite pericolosa. È deceduta 2 giorni dopo.
- "I bastardi mi hanno sparato" - Ali Enver Bey: Shepherd Hüseyin, che era in ospedale quel giorno, ha detto: 'Hanno portato una donna quella notte. Ha gridato forte fino al mattino: "Bastardi, assassini. Mi hanno sparato".
La Procura ottenne i dati anagrafici di Fikriye Hanim. Si rese conto di come i dati fossero errati. La Fikriye aveva adottato lo stesso cognome del fratello maggiore, Alì Enver Ondicer, in conformità con una legge sui cognomi che entro in vigore circa 11 anni dopo la sua morte.
Sul certificato di morte sarebbe stata apposta una nota di "archiviazione". Inoltre, la Direzione Generale per gli Affari della Popolazione e della Cittadinanza rispose che il documento anagrafico non era presente nei suoi archivi.

La sepoltura
Il sito della sua sepoltura sembra che sia sconosciuto.
Secondo le testimonianze di Salih Bozok, aiutante capo di Ataturk, il corpo di Fikriye Hanim fu prelevato dall’ospedale su richiesta di Ataturk e sepolto nel vecchio cimitero di Cebeci in gran segreto.
Ma la posizione esatta della sua tomba sembra, ancora oggi, sconosciuta. 
Lo studioso Fatih Bayhan riportò anche le istruzioni, molto dettagliate, di Ataturk in merito alla sepoltura di Fikriye Hanime.
“Dopo che le cure sono finite e soprattutto è stato preparato il verbale di morte, c'è un cimitero annesso in direzione di Cebeci, dove seppellirai la signora Fikriye, mentre scendi dal nostro palazzo. Finisci questo lavoro oggi. Quando prendi il defunto dall'ospedale, scegli un momento in cui, se possibile, nessuno lo vedrà. I lavori di sepoltura possono essere eseguiti anche dopo la sera. Ma fai preparare la tomba entro la luce del giorno."
Salih Bozok annotò nel suo diario l’azione della sepoltura…
“Sono andato subito in ospedale. Ho terminato il necessario e il trattamento in brevissimo tempo. Abbiamo seppellito il defunto nella tomba che avevo preparato prima, al tramonto. Anche quelli che hanno fatto la sepoltura non sapevano chi stavano seppellendo.
Lo storico Ülger, che cinque anni fa rilevò al corrispondente parlamentare di “T24”  Hülya Karabağlı che
"Fikriye Hanım è stata sepolta nell'odierno Kuğulu Park"
Successivamente lo stesso Ulger continuò a difendere le sue affermazioni con nuovi documenti  sulla sepoltura della donna ad oltre 90 anni dalla sua morte.
Ataturk visitò la tomba di Fikriye con Salih Bozok…
Mustafa Kemal visitò Fikriye 5-6 settimane dopo la sua morte, il 25 luglio 1924, portando con sé Salih Bozok,  dove anche coloro che la seppellirono il 30 maggio 1924 non sapevano chi avevano seppellito. Il caldo fa sudare Mustafa Kemal. Tira fuori dalla tasca un fazzoletto bianco di seta e si asciuga il viso e la fronte. Il fazzoletto bianco si inzuppa. Quando si rivolge a Salih Bozok, che è cinque o dieci passi dietro di lui, e chiede un nuovo fazzoletto, il suo volto tradisce tutto.
Pasha chiese a Bozok: "Questi fazzoletti non ti asciugano il sudore, hai un fazzoletto?" Mustafa Kemal, rimasto solo con Fikriye alla tomba, lascia il suo fazzoletto bianco mentre se ne va. Questa è la sua prima e ultima visita a Fikriye”.
Quindi non si conosce esattamente il luogo della sua sepoltura. Sulla base dei ricordi di Salih Bozok, il luogo di sepoltura si troverebbe ne Parco Kugulu.
Per Fatih Bayhan, autore del libro “Fikriye Hanim”, sarebbe invece sepolta nel vecchio cimitero posto nel distretto di Ulus ad Ankara dove oggi si trovano le banche.
Secondo Can Dundar la tomba si troverebbe  nelle vicinanze della gigantesca statua di Mustafa Kemal Ataturk a cavallo nel Museo Etnografico di Ankara (forse sotto la statua stessa).

Abbas Hayri Ozdincer,  nipote di Fikriye Hanim, fu intervistato in merito alla vita e alla sepoltura della zia.
L’articolo  pose all’inizio le figure di  Latife Hanim, moglie di Ataturk, e Fifriye Hanim, la compagna di vita prima del matrimonio dello stesso Ataturk.
Latife Hamin è ben istruita e Fikriye Hanim è conosciuta come una bella persona che non può adattarsi ad una statista.
Fikriye ha una buona educazione familiare. Parla francese - greco, suona molto bene il piano e l'oud. Una donna elegante e bella. Ha avuto una grande influenza su Mustafa Kemal con la sua cultura generale. L'educazione di Latife Hanım è diversa. Ha studiato in Francia e in Inghilterra. Ma Latife è una persona urlante e aggressiva. Non lo paragonerei nemmeno a Fikriye..
Abbas Hayri Ozdincer..
Tutti pensavano che mia zia Fikriye fosse un'orfana. Tuttavia, la nostra famiglia è una famiglia di lunga data. I nostri lontani parenti includono Kenize Murad e Hatice Sultan. La famiglia di mio padre è vicina a Zübeyde Hanım a Salonicco. Quando le Zübeyde Ladies vennero a Istanbul, mio ​​padre visse per un po'.
L’Intervistatrice: Com'era il rapporto di Fikriye con Zübeyde Hanim e Makbule?
A.H.O. (Abbas Hayri Ozdincer)
Zübeyde Hanım (madre di Ataturk) e mia nonna Vasfiye avevano dei buoni rapporti di vicinato a Salonicco. La madre di Ataturk era sposata con il fratello (Ragip) di mio padre. Tuttavia, quando Atatürk si è laureato ad Harbiye, la sua opinione è cambiata. Non considerava Fikriye degna di suo figlio. L'altro figlio di Ragıp Bey era sposato con Hatice Sultan del palazzo reale. Anche Zübeyde Hanım vuole che suo figlio sposi una cortigiana. Ci prova, ma fallisce. Makbule (sorella di Ataturk) e Fikriye non sono in buoni rapporti.
Secondo il libro di Fatih Bayhan il rapporto tra Fikriye e Mustafa Kemal Ataturk iniziò prima della Guerra d’Indipendenza. Successivamente Ataturk dovette andare in Anatolia per combattere. Quando si trasferì ad Ankara anche Fikriye si trasferì nella città grazie al suo invito.
A.H.O
Mia zia Fikriye era molto testarda. Mio padre stava combattendo ad Adapazarı a quel tempo. Va ad Ankara con l'aiuto di Fuat Bulca (figlio mio zio). Mustafa Kemal ha bisogno di una segretaria. Quando Fuat Bulca ha detto ad Atatürk: "Fikriye farà questo lavoro", Atatürk la chiamò. Dopo la morte di zia Jülide, Fikriye si considerava indipendente. Non ascoltava mio padre.
Intervistatrice: Enver Bey, fratello maggiore di Fikriye, va a combattere a Bozhöyük un anno dopo Atatürk. Enver Bey non approva la sua relazione con Atatürk. C'è tensione tra loro. Non so se crede a Fikriye quando dice loro che si sposeranno oppure no.
A.H.O: Crede, ma è molto offeso perché non ascolta le sue parole. Non ha nemmeno voglia di parlare. Perché ha dovuto ottenere il permesso da suo fratello per sposarsi. (Secondo le usanze del periodo.)
Intervistatrice: Perché questo matrimonio non viene divulgato?
Secondo l’autore del libro HT, Mustafà Kemal si sposò per evitare pettegolezzi.
Mustafa Kemal si sposò per evitare pettegolezzi. Mustafa Fehmi Efendi, il Deputato della Corte ed ex Muftì di Karacabey, celebrò il loro matrimonio. I suoi testimoni furono Muzaffer Kılıç e Fuat Bulca. Atatürk non volle che si sapesse del matrimonio perché aveva paura di sua madre. Tuttavia, Fikriye aveva la tubercolosi e venne inviata a Monaco.
Ma quando era a Monaco, improvvisamente Mustafa Kemal sposò Latife...
L'istruzione di Latife era di prim'ordine. Donna occidentale. Penso che Mustafa Kemal volesse una donna più presentabile al suo fianco.
A.H.O: 
Lei chiama Latife donna “occidentale” ma nelle sue fotografie indossa sempre un “lenzuolo” nero. Mia zia era molto più moderna.
. è vero i suoi vestiti non sono moderni.
Ma le sue azioni sono molto coraggiose. Atatürk la paragona a donne straniere che conosce. Quando incontra Latife e torna ad Ankara, parla costantemente di lei al tavolo del raki. Quando i suoi amici dicono: "Cosa, ti sei innamorato", dice "Sì, sono molto colpito".
A.H.O: 
Il suo matrimonio con Latife Hanım era come un fatto compiuto. Ho sentito dire che ad Atatürk fu imposto un matrimonio.
L’Autore H.T… Anche la signora Zübeyde è contro di lei, dicendo: "È un peccato per mio figlio".
Intervistatrice.. A proposito, Fikriye Hanım era a Monaco. Cosa successe dopo?
L’Autore H.T…Venne ad Ankara dopo aver saputo che stava per sposarsi. Si fermò a casa di Fuat Bulca e, quando non riuscì a trovarlo, arrivò al palazzo. Poi, il triste finale... Si suicidò.
A.H.O: 
Mia zia Fikriye non era una donna con il carattere di suicidarsi. Lo disse Handan Hanım, sua amica a Gallipoli, nell'intervista rilasciata a Şemsi Belli. Venne ad Ankara per combattere, non per suicidarsi. Alla prima visita alla villa, si sedette e parlò con Latife Hanım e Atatürk. Quando andò in albergo e tornò poi alla villa, non potè entrare. Resuhi Beyaveva sostituito il capo aiutante Muzaffer Kılıç e non la fece entrare. Quando Muzaffer avvertì, venne portata nella stanza degli ospiti.
Intervistatrice.. Sei dell'opinione che tua zia non si sia suicidata. Quali sono le tue basi?
A.H.O: 
Mio padre era a Kadıköy in quel periodo. Vide due persone che sorvegliavano la casa. Sulla strada per Kadıköy, vennnero e le presero il braccio; dicendo: "Ti porteremo ad Ankara. L'ordine di Gazi Pasha".
Intervistatrice… quando successe?
A.H.O.
Doveva essere il 1-2 giugno 1924. La sua morte apparve sul giornale il 30 maggio. Portarono mio padre ad Ankara e lo poi in tribunale. Mia zia aveva biancheria intima e una pistola.
L’Autore H.T. .. İsmet Pasha gli diede una pistola per difendersi quando i greci arrivarono a Polatlı. La portava sempre con sé.
A.H.O.
Ma non era la pistola che mio padre ha visto in tribunale. Era una piccola pistola; due proiettili. Quello che aveva visto mio padre era una grossa pistola da 9 mm. Guardando la sua canottiera interna, vede che il foro del proiettile è sul lato posteriore sinistro. Nessuna traccia di sangue neanche. "Vorrei vedere il suo corpo. Dov'è la sua tomba?" Quando disse questo, il giudice disse: "Queste questioni non dovrebbero essere indagate secondo te. Potrebbe non portare a buoni risultati per te in futuro, grazie mille" e chiuse il tribunale. Mio padre andò all'ospedale di Memleket, ma non gli fu permesso entrare. Tre mesi dopo, il suo ex compagno ottenne i nomi dei pazienti da qualcuno che lavorava in ospedale. Tra questi pazienti c’era Shepherd Hüseyin, che aveva avuto un incidente ferroviario mentre pascolava le sue greggi a Polatlı. Lo guardavano con gli occhi della morte, viveva. Dissi a mio padre: "Quella sera hanno portato una persona. Ha gridato forte fino al mattino: 'Gli assassini mi hanno sparato'..."
L’Autore HT… è impossibile che Ataturk possa essere stato coinvolto in una cosa del genere… che possa essere stato lui a sparare
A.H.O…
Noi non abbiamo mai pensato che Ataturk fosse coinvolto
Auotre HT… Signra Latife? Latife Hanim non avrebbe una tale forza per agire in questo modo. È un uomo che assumerà e commetterà un omicidio!
A.H.O.
Ma Atatürk ha divorziò da Latife subito dopo per incompatibilità. Quanti statisti nella storia hanno divorziato per incompatibilità!.. Il luogo dove mia zia fu sepolta non fu comunque menzionato.. Del resto, se si fosse suicidata, perché non poteva spararsi sulla tempia o sulla bocca?

Intervistatrice.. la sua tomba è ancora sconosciuta?
A.H.O.
Secondo quanto ho appreso dal sig. Muzaffer; Fu sepolta da qualche parte intorno alla statua di Atatürk di fronte al Museo Etnografico. Nei ricordi di Kılıç Ali, si disse che mia zia sia vissuta per due giorni. Ömer Vasfi, invece, dice invece che visse 10 giorni. Lo trovo più sincero perché era un medico. In questo caso, mia zia era viva quando mio padre andò in tribunale.
Autore HT.. non mi sembrano impossibili.  Ho appena scritto un romanzo con i risultati. Non una biografia. Ho fatto una selezione tra le prove.
Intervistatrice… Signor Abbas, perché suo padre non ha scritto o raccontato cosa successe?
A.H.O.
Le sue dichiarazioni potrebbero mettere in pericolo il futuro del Paese. Ma voleva che si sapesse la verità. Per questo parlo, per far sapere che mia zia non fu povera e sola.
Autore HT… Com'era il rapporto tra tuo padre e Atatürk? Forse non s’incontrarono?
A.H.O.
S’incontrarono al ballo dell'Associazione Aerea. Atatürk diede una pacca sulla spalla a mio padre e indicò mia madre: "Dove hai trovato questa bellezza?" disse.
Intervistatore.. Hai detto che Fikriye non era nel personaggio per suicidarsi. Ma a quel tempo aveva la tubercolosi avanzata. Con l'effetto della malattia e il dolore dell'amore...
A.H.O.
La mia zia minore Jülide morì di tubercolosi. La mia zia Fikriye non aveva la tubercolosi. Si diceva che fosse andata in Germania per abortire un bambino. È possibile che qualcuno con la tubercolosi di 4° grado venga da Monaco ad Ankara nelle condizioni di quel tempo?
Autore HT… Non credo nella gravidanza. Atatürk voleva impedire una lite tra donne. Poteva trasformarsi in uno scandalo politico.
A.H.O.
Ma non fu così, loro tre si sedettero e parlarono. Perché Latife Hanım taceva sempre? Perché non scrisse la sua vita?
Intervistatrice…. Si dice anche che Fikriye Hanım sia venuta ad Ankara per uccidere Atatürk.
A.H.O.
Andò in bagno nella villa, quando era troppo denso, Resuhi la guardò. Aveva una pistola nella borsa e una sulla gamba. Nessuno può aprire la porta del bagno dove c'è una donna. Muzaffer Bey ha sempre detto che non esiste una cosa del genere.
Intervistatrice.. Se Fikriye non fosse morta e fosse rimasta sposats con Atatürk. Cosa sarebbe successo?
Autore HT.. : Avrebbero avuto un matrimonio forte. Avrebbe lasciato Mustafa Kemal più libero.
A.H.O.
Avrebbero avuto una buona vita familiare e la vita di Atatürk sarebbe stata più lunga. Sembra che il suo destino sia cambiato...
Intervistatrice…"Due donne mi hanno amato... una per me e l'altra per la mia posizione"


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Rapporto di Hülya Karabağlı 
Fikriye Hanım è affiancatA da Salih Bozok e sua moglie, Durriye Hanım.
Seduto in testa alla carrozza c'è Ruşen Eşref Lınayda.
https://media-cdn.t24.com.tr/media/stories/2012/11/raw_ataturkun-fikriye-hanima-yazdigi-siir-ummid-i-askim-saracak-seni-cefakar-teninden_358991865.jpg

Fikriye e Ataturk.

Ataturk ebbe anche dei dialoghi privati con il dott. Fikret Onuralp sull’amore.
(Politico, membro del Partito Popolare Repubblicano e della Grande Assemblea Nazionale della Turchia. Laureato in Medicina Civile, Ispettore Sanitario e dottorato privato).
Ti sei mai veramente innamorato
Ataturk rispose
“Stavo per sposare Hüzün. Durante la mia ultima visita, quando sono entrato nella stanza di Hüzün e ho trovato il suo letto vuoto, il mondo mi è crollato addosso. Il dolore che ho sentito nel mio cuore in quel momento non l'ho mai più provato per nessuno, e penso che non lo farò mai più. Era il mio tutto.
Ataturk parlò anche di Fikriye Hanim.
Il dott. Fikret gli chiese…
Va bene, ora
Ataturk rispose…
"La signora Fikriye si è suicidata sparandosi al cuore alla porta di Çankaya"
Lo studioso riportò una breve sintesi della storia di Fikriye…
“Fikriye Hanım era nel periodo più difficile della lotta nazionale allo Steering Building della stazione ferroviaria di Ankara. Nell'edificio adibito a quartier generale, Fikriye Hanım cucinava i pasti e faceva il bucato accanto ad Atatürk, di cui si era innamorata; ospitava chi veniva dal fronte, i visitatori, e salutava chi partiva. Dopo che la Prima e la Seconda Guerra İnönü furono vinte, Atatürk tornò dal fronte e combatterono fianco a fianco per quasi due anni.
"Fikriye Hanım tentò di suicidarsi prendendo di mira il suo cuore con la pistola di marca Brownik, che le fu data da Atatürk il 30 maggio 1924 e recava le iniziali 'F'.
Fikriye Hanım ha perso la vita nell'ospedale di Memleket, dove è stata portata”.
 
“Uşşakizade Latife è stata sconfitta da Fikriye Hanım nonostante tutti i suoi sforzi e la sua forza. Latife, che non poteva far fronte alla sua vita, ha ceduto all'esistenza sia materiale che spirituale di Fikriye. Atatürk ha anche spiegato la sua decisione di partire per raggiungere İsmet İnönü”.
(Mustafa Ismet Inonu fu un generale e politico turco. Primo ministro dal 1923 al 1924 e dal 1925 al 1937. Dopo Mustafa Kemal Ataturk fu il massimo artefice delle riforme modernizzatrici dello Stato. Alla morte di Ataturk diventò Presidente della Repubblica fino al 1950).
Ataturk inviò una lettera a Ismet Inonu da Erzurum il 9 ottobre 1924
"'La mia decisione è definitiva' e Atatürk vuole che Latife e la sua famiglia siano trattate con cura nelle loro vite future”.
È notevole che la lettera che annunciava la decisione di partire sia stata scritta circa quattro mesi dopo la morte di Fikriye, morta il 30 maggio 1924.

La lettera in cui Atatürk annunciava la sua decisione di lasciare Latife Hanım
La lettera storica firmata da “Gazi Mustafa Kemal” è la seguente:
“Latife Hanım sta arrivando ad Ankara come precedente. Non abbiamo ritenuto opportuno continuare a viaggiare insieme. Perché due anni di esperienza mi hanno fatto pensare che non sarebbe stato possibile vivere insieme. L'ho informata della mia decisione. È molto abbattuta e triste. Chiederà le tue prove per il consenso della tua persona e forse di Sua Eccellenza Fevzi Pasha. La mia decisione è definitiva. È solo che non voglio offendere l'onore e la dignità sua o della sua famiglia. Conserverò il mio rispetto e la mia vera amicizia per lei e la sua famiglia. Decideremo il costo della copia ad Ankara. Ottieni il tuo consenso per andare a Izmir con calma.
bacio i tuoi occhi.
Gazi Mustafà Kemal”

Ci furono forti litigi tra Latife Hamin e Ataturk dopo la terribile morte di Fikriye:
“ Latife è stata sconfitta da Fikriye Hanım nonostante tutti i suoi sforzi e la sua forza. Latife, che non poteva far fronte alla sua vita, ha ceduto all'esistenza sia materiale che spirituale di Fikriye. Atatürk ha anche spiegato la sua decisione di partire per raggiungere İsmet İnönü”.

'Mustafa sarà molto speciale, ma ti sei mai innamorato davvero?'
 Ataturk si trovava  a Smirne, dove s’era rifugiato in gran segreto mentre era  addetto militare a Sofia, e confessò al dott. Fikret di esserci innamorato  di Fikriye.
Il Dott. Fikret vedendo Ataturk nel suo studio esclamò..
"Non sai quanto sono contento che tu sia venuto, ma ho alcuni pazienti da esaminare prima, fammeli vedere e poi andremo a Kordon."
Il dottore, dopo aver visitato i suoi pazienti, andò con Ataturk in un’osteria di Kordon e disse:
"Mustafa, tutto questo va bene, ma ogni volta che vuoi vedermi con te, verrò subito. Questa è la mia parola d'onore per te. Parliamo un po' delle tue avventure del cuore a Sofia. Ad esempio, la figlia del generale Kovachev?
Ataturk rispose
“Ovviamente l'ho conosciuta bene e abbiamo ballato un paio di volte, ma il resto sono voci. Stavo per sposarmi, volevo la ragazza da suo padre, sono tutti pettegolezzi. Sono prima di tutto un soldato e ho un futuro”.
Dott. Fikret..
"E la figlia del primo ministro bulgaro Radolavof?"
Ataturk..
"Fikret, te l'ho appena detto. Certo che li ho conosciuti, ho ballato, sono un uomo single, ballo con chiunque venga. Ma non ho mai promesso un futuro a nessuno”.
Dott. Fikret
"Mustafa sarà molto speciale, ma ti sei mai innamorato davvero? Amavi davvero?"
Ataturk nel dialogo la chiamerà   “Tristezza”
"La tristezza era tutto per me"
 Ataturk…
“Certo che l'ho adorata. Era la figlia del Pascià. Gli stavo insegnando. Quando suo padre è stato nominato ed è venuto a Istanbul da Salonicco, ho dovuto andarmene. La amavo moltissimo. Se non si fosse ammalata, avrei mantenuto la promessa che gli avevo fatto in una stanza d'ospedale. Stavo per sposare "Tristezza". Già durante la mia ultima visita, quando sono entrato nella stanza di Hüzün e ho trovato il suo letto vuoto, il mondo mi è crollato addosso. Il dolore che ho sentito nel mio cuore in quel momento non l'ho mai più provato per nessuno, e penso che non lo farò mai più. Era il mio tutto.
Dott. Fikret..
Va bene, ora.
Ataturk…
"Non so come risponderti Fikret. Attualmente, c'è una ragazza di nome Fikriye a Istanbul. Penso che sia una ragazza carina e carina, 13-14 anni in questo momento. Il nipote del mio patrigno. Sento che anche lei è interessata a me. Ma dopo Tristezza mi sembra impossibile essere legato a qualcuno, sposare qualcuno”.
Alcuni storici affermarono che Fikriye Hanim avesse sposato un uomo d’affari egiziano in tenera  età e che il matrimonio durò poco tempo. Dopo la rottura del matrimonio la ragazza sarebbe ornata dal padre a Istanbul.
Secondo lo storico Ulger la notizia non sarebbe vera e affermò che..
 
“In realtà, c'è un matrimonio con un medico egiziano, ma questa persona non è Fikriye, ma sua sorella maggiore Emine Melâhat. Melâhat aveva sposato un medico egiziano due anni prima e viveva una vita felice. Ma all'improvviso iniziò il colera, una malattia epidemica in Egitto. La moglie di Melahat si ammalò di colera e morì entro tre giorni. Una settimana dopo, prima che Melâhat potesse prepararsi e dire di tornare a Istanbul, è stato riferito che era morto nelle notizie dal consolato egiziano. La figlia di Vasfiye Hanım, Fikriye, è arrivata ad Alessandria con grande difficoltà. Quando arrivano nel quartiere dove vive la loro figlia, non credono ai loro occhi. Tutto è stato distrutto e bruciato. Trovano Muhtar con difficoltà. Il capo dice che sono venuti gli inglesi e hanno portato tutti gli averi nelle case e li hanno bruciati. Fikriye e sua madre tornano a Istanbul con la stessa difficoltà”.

Lo storico Ulger affermò che
“La signora Fikriye ha 6 anni meno di Mustafa Kemal, non 12 anni. Mustafa Kemal è nato il 19 maggio 1881 e Fikriye Hanım è nata nell'autunno del 1887. Pertanto, la differenza di età è di 6 anni.
“Non era possibile per Fikriye Hanım avere una carta d'identità in quel momento. La carta d'identità di Mustafa Kemal viene preparata e gli viene presentata subito dopo la Grande Vittoria.

La storia della vita di Fikriye Hanım
Lo storico Eriş Ülger ha spiegato le origini della famiglia di Fikriye e il riavvicinamento di Fikriye con Atatürk con queste parole:
"È la figlia di Memduh Bey, il fratello maggiore di Ragip Bay (la maggior parte degli storici sbagliano nell’indicarlo come Galip Bey) secondo marito di Zübeyde Hanım, madre di Mustafa Kemal Aataturk. Suo padre, Memduh Bey, proviene da una famiglia nota come Lalots, discendente da Konya Karamanoğulları. Il nome della madre di Fikriye è Vasfiye Hanım. La famiglia vive a Larissa Town in Tessaglia, ora conosciuta come Yenişehir. Quando gli ottomani furono sconfitti dai greci, la famiglia fu travolta dalle incursioni delle bande, il padre di Fikriye Memduh Hayrettin Bey e suo fratello, Ragıp Bey, che in futuro sarà il patrigno di Mustafa Kemal, vendettero tutto ciò che avevano e comprarono i loro greggi , bestiame, cavalli e il denaro e gli oggetti di valore ottenuti dalle loro vendite. e partì per Salonicco.
“Sulla strada per Salonicco, vengono catturati dai banditi e salvano le loro vite. Rimasero solo un paio di buoi e un carro rotto. Possiedono una casa a Salonicco. Tuttavia, vivere non è facile. Ragıp Bey trova lavoro a Tekel, ma suo fratello maggiore, Memduh Bey, non sopporta più le attuali difficoltà ed emigra a Istanbul con la sua famiglia. La famiglia si stabilì nella villa di Kazasker Molla nel distretto di Akbıyık a Istanbul nel 1894. Fikriye ha solo 6-7 anni”.
“Ogni volta che Mustafa Kemal viene a Istanbul dai luoghi in cui è stato esiliato mentre studiava all'Accademia militare, si riunisce con i suoi amici non appena ne ha la possibilità, e visita anche la famiglia di Fikriye, che vive ad Akbıyık. "
, "Fikriye colpisce Mustafa Kemal a prima vista"

“Mustafa Kemal deve aver visto qualcosa negli occhi della ragazza che sembravano solenni e tristi perché ha iniziato a trascorrere i fine settimana con Fikriye e suo fratello maggiore Ali Enver e sua sorella Jülide. Ogni volta che Mustafa Kemal visita la sua casa ad Akbıyık, Mustafa e Fikriye si avvicinano l'uno all'altro. Fikriye, che non è mai andata a scuola, ha imparato a suonare bene il pianoforte con lezioni private e a suonare il liuto da sua madre, Vasfiye Hanım. Tornato a Istanbul il 10 agosto 1898, il primo posto che Mustafa Kemal visitò fu la casa in cui viveva Fikriye ad Akbıyık. Mustafa Kemal apre la porta al suo cuore e fa uno sforzo straordinario per non esprimere la sua folle gioia. Entra nella sala. La signora Vasfiye prepara il caffè per il futuro sposo con la mano. Fikriye vuole offrire la famosa marmellata di mastice di Salonicco dopo il caffè, ma Mustafa Kemal ha fretta. Mentre se ne va, Atatürk bacia la mano di Vasfiye Hanım e poi le guance di Fikriye. Fikriye rabbrividisce, anche se non è un bacio che adorna i suoi sogni, modellato nel suo mondo interiore e atteso con desiderio e desiderio.

La morte di Kikriye Hanim fu avvolta da tanti dubbi.
Ali Kilic. (Suleyman Asah Emrullah oppure Kilic Ali) (Gaziantep, 1889; Istanbul, 14 luglio 1971) fu un militare e politico turco parlò della morte della donna..
" Quando la carrozza lascia la villa e arriva al livello della villa di Fuat Bulca, che si trova nelle vicinanze, Fikriye Hanım estrae la pistola che porta nella borsa per puntarla contro Gazi o Latife Hanım, e spara a il suo livello del cuore ".
Il nipote di Fikriye, Abbas Hayri Ozdincer rilevò che
" Ci è stato detto che hanno trovato mia zia colpita alla schiena nella sua carrozza [...] contro la minaccia di intentare una causa, il giudice dice esattamente quanto segue: 'Questa frase potrebbe avere conseguenze indesiderabili per te.' "
In ogni caso la tragica morte della donna ebbe un ruolo determinante nel divorzio tra Latife Hamin e Mustafa Kemal Atatuturk.

Uno storico Eris Ulger fece degli attenti studi su Ataturk rilevando aspetti della sua vita veramente sorprendenti. Ataturk scrisse anche delle poesie a Fikriye.
Tutti aspetti che furono rilevati nei numerosi libri che scrisse su Ataturk: “The Road to Victory”, “Latife Gazi Mustafa Kemal”, “Turkish Renaissance and Veteran Mustafa Kemal Atatürk in Memories”.
Una poesia fu scritta nel periodo in cui Ataturk si trova a Cankaya nel 1922. In quel periodo Fikriye era ricoverata a Monaco,
Una poesia, dal titolo "Ümmid-i Aşkım" (La mia speranza d'amore)”, scritta in turco nella quale esprime il profondo amore e la nostalgia per la bella Fikriye, con verso che esprimono il dolore, il desiderio e la speranza di ricontrarla.
Mio raggio di luce,
signora del mio cuore,
luce della mia notte! Signora!
La mia anima sta sanguinando,
non pensare che sia per un ferita della lingua.
Sono orfano da mesi, mentre sento il nome di Fikriye,
la voce che dà la vita.
Ho versato tutto ciò che mi è rimasto, dalla sfortunata fikriye.
Non ho più la forza di dire vieni a salvarmi da questa sofferenza.
……….
Mi basta un goccio di speranza prima che vede in rovina.
Chi mi vede pensa che io sia malto, ma no,
sono il tuo schiavo, un pazzo.
I  miei occhi stanchi sono finiti, piangono sangue

Fikriye morì il 31 maggio 1924  e la poesia fu scritta il 19 settembre 1924. e fu dettata a Salih Bozok, l’aiutante di campo di Ataturk.
Si trovava  sull’ incrociatore Hamideye Cruiser, in navigazione da Ordu a Giresun, chiamò il suo aiutante di campo nella tenda per dettargli la poesia che fu trascritta su un taccuino tascabile. Era indirizzata a Fikriye,,.
Arrivava e se ne andava dal mio incontro come una tristezza,
non c'era lamentela dalla mia testa stanca.
Era il piacere della tazza di caffè che mi offriva,
il suo annientamento è impossibile per la mia coscienza dolorante.
Lascia che questa mente si ritiri, non ti dimenticherà,
nessuno potrebbe riempire il tuo posto nel mio cuore.
Hai offerto il tuo amore immortale come un bicchiere,
il cuore indifeso è la ragione, non conosceva il tuo valore.
Non so cosa dirà l'abbandono della vita, ma
l'incontro è la speranza di un sogno lì.
Spero che trovi prova nella ferita sanguinante,
che l'amore per la conversazione finisca in paradiso.
Anche se bevo un bicchiere dell'elisir di lunga vita,
me ne sono andato prematuramente, che sia noto da Fikiriye.
Non sono stanco di essere appagato dalle tue mani delicate,
la mia speranza d'amore abbraccerà la tua pelle desiderosa".
Soprattutto gli ultimi quattro mi lasciano un dolore alla gola. Anche se non ho seppellito la mia amata, ora fa ancora più male.
La poesia rilevava un amore intenso e un profondo dolore per la perdita di Fikriye, sottolineando il legame emotivo tra i due.

I giudizi su Fikriye Hanim dimostrarono la sua grande immagine come una grande donna dalla voce triste che tutti ammiravano.
Halide Edip Adıvar (Autore): 
"Era una donna molto bella con una faccia triste. Apparentemente anche la sua salute non era così buona... Aveva una voce molto dolce e triste."
 Ali Metin (assistente di Atatürk): 
"La signora Fikriye ha iniziato a lasciare un'ottima impressione su tutti noi ogni giorno che passava. Era una donna molto calma, dal cuore puro e piena di risorse."
 Salih Bozok (aiutante di Atatürk): 
"Non solo soddisfaceva i bisogni di Pasha, ma gli faceva anche compagnia. Mustafa Kemal Pasha, infatti, portava Fikriye a fare una passeggiata in vari momenti, soprattutto al mattino, e tornava molto leggermente."
 Kılıç Ali: (compagno d'armi di Atatürk) 
"Era una casalinga rispettabile, gentile, seria. Aveva un carattere straordinariamente comprensivo. In breve tempo, l'ha resa molto popolare con le sue buone maniere e il suo buon trattamento. L'abbiamo anche amata molto e la rispettava".
Ülkü Adatepe (figlia adottiva di Atatürk): 
"Fikriye Hanım era innamorata di lui. Non ricordo, ma mia madre e Sabiha Hanım lo dicevano. Fikriye Hanım era una bella donna che era ammirata da quelli intorno ad Ata. Tutti erano affascinati».

  Fikriye Hanım da Cankaya, il 28 agosto 1922, scrisse una poesia dedicata al suo grande amore Ataturk…
Luce dei miei occhi!
Padrone del mio cuore!
Luce della mia notte, Padrone!
Il mio cuore sanguina a pezzi, non pensare che sia per la ferita alla mia lingua,
sono orfano da mesi, mentre dicevo Fikriye, la tua voce ha dato la sua vita
, ho riversato ciò che restava della mia parte dall'indifesa Fikriye,
non avevo più la forza di dire "Vieni e salvami" da questa sofferenza che ho patito.
Hai desiderato scrivere una poesia al tuo servo,
Il mio cuore spezzato avrebbe voluto dipingerti con un pennello,
Il mio unico desiderio è di intravedere te mentre dico addio alla vita,
Non so se Dio mi concederà la possibilità di morire tra le tue braccia.
Non grido e non sono uno che si lamenta.
Quando me ne andrò, che le vere cause sappiano che sono ancora tuo.
Anche se fosse il Paradiso, mangerei, aspetterei le tue preghiere ogni notte.
Anche se il posto in cui dormo fosse Shams-abad, considererei un privilegio mettere il mio volto al tuo servizio.
Vieni, dammi una goccia di speranza prima che io vada in rovina e dolore,
Chi mi vede penserà che non sono malato, ma il tuo servo è pazzo,
La mia bocca assetata è finita, sta vomitando sangue senza speranza.
Cosa può fare il cuore che ha amato? La bocca dell'amato si aprirà, cosa posso fare io?

Gli effetti personali di Fikriye Hanim furono donati alla TCDD (Museo Ferroviario - Ferrovie Statali della Repubblica Turca) nelle mani dell’allora Ministro dei Trasporti Binali Yildirim.
Gli effetti furono donati dall’unico parente sopravvissuto di Fikrite, il nipote Hayri Ozdincer che allora viveva negli Stati Uniti.
Tra gli oggetti donati c’erano cuscini, copriletti, oud e il vassoio che Ataturk porto da Damasco alla sua amata Fikriye e varie fotografie.
Molte lettere di Ataturk e di Fikriye Hanim si trovano nell’Archivio della Preisdenza.
Mustafa Kemal mandò un telegramma a Fikriye Hanim il 28 agosto 1922 mentre si trovava sul fronte..
“Dopo essere venuti qui, poiché era necessario scacciare il nemico, abbiamo attaccato con İnayet-i Bari e preso Afyonkarahisar. Pertanto, dovrò rimanere qui per alcuni giorni. Sii contenta. Insha Allah, sarà possibile salvare tutto il nostro paese dal nemico con le tue preghiere.
Nell’archivio della Presidenza furono aggiunti 26 documenti che appartenevano a Fikriye Hanim e sui quali gli stessi storici non sarebbero d’accordo.
Si tratterebbe di documenti collocati in un periodo compreso tra il 1920 ed il 1923.
Il documento più antico sarebbe quello che riguardava l’arrivo di Fikriye ad Ankara via Inebolu.
In uno dei documenti, il capo dello staff Hayati Bey citava sullo stato di salute delle signore Zübeyde e Fikriye e che il palazzo era in fase di ultimazione. Due documenti riguardavano lo stipendio di Mustafa Kemal. Si chiedeva che la pensione di 1000 lire di Mustafa Kemal Pasha, che in quel momento era al fronte, fosse consegnata a Fikriye Hanım. La maggior parte dei documenti riguardavano la corrispondenza tra Mustafa Kemal Pasha e Adnan Bey e il governatore di Izmit Sadettin Bey dopo che Fikriye Hanım, inviata in Germania per cure, era tornata a Istanbul. 
Uno dei documenti nell'archivio di Çankaya Mansion era di importanza storica. Il documento era datato 28 agosto 1922. Due giorni dopo che Mustafa Kemal aveva dato l'ordine della Grande Offensiva, che avrebbe portato alla vittoria il 30 agosto.  Il telegramma fu inviato ad Hayati Bey, direttore del Privy Pen-i Mahsus ad Ankara, proprio nel bel mezzo della guerra. Afyon era stata liberata dall'invasione del nemico e Mustafa Kemal stava per trasferirsi da Kazca Tepe a Karahisar. La prima parte del breve telegramma era rivolto a sua madre Zübeyde Hanım e Fikriye Hanım. La seconda parte era rivolta a Hayati Bey, capo del personale. 
Nell’intero telegramma storico Mustafa Kemal riassumeva la situazione al fronte: 
1-     Alla signora Valide e alla signora Fikriye: Dopo essere venuti qui, abbiamo attaccato con İnayet-i Bari e preso Afyonkarahisar, poiché era necessario scacciare il nemico. Pertanto, dovrò rimanere qui per alcuni giorni. Sii contento. Insha Allah, sarà possibile salvare tutto il nostro paese dal nemico con le tue preghiere.
2-      Certo, sei soddisfatto delle informazioni che ho fornito. Ora ci stiamo spostando da Kazca Tepe a Karahisar. Non abbiamo visto Haji da nessuna parte. Sarebbe opportuno che scrivessi qualcosa di sarcastico sui giornali in risposta alle sue parole precedenti. ti bacio gli occhi.
Sotto il telegramma c'era la firma dell'aiutante capo di Mustafa Kemal, Salih (Bozok). Sotto il documento nell'archivio presidenziale era  scritta una nota: “Il primo articolo è stato presentato alla signora Fikriye. Hıfzı”
Atatürk  disse scherzosamente “Non riuscivo a vedere” nel suo telegramma e “Hacı” non è altro che il comandante dell'esercito greco Hacı Anesti, che era in fuga in quel momento.
Fikriye sistemò la casa della vigna sulla cresta collinare di Cankaya che i cittadini di Ankara avevano donato ad Ataturk. In quella casa la coppia trascorreva la propria vita d’amore e di dialogo.
Ataturk gli regalò un pianoforte come risulta dai documenti dell’archivio presidenziale.
Si tratterebbe di un documento francese che la ditta “G. Klingmann and Co.” inviò a Zeki Bey per il compenso del pezzo mancante del pianoforte. Al documento sarebbe allegata anche la ricevuta dell’avvenuto pagamento depositato in banca.
Nella lettera che fu inviata dalla ditta ci sarebbe anche una proposta per un nuovo pianoforte..
“Se c'è interesse, viene promosso un nuovo pianoforte. 
Un piccolissimo pianoforte a 6 ottave. Crediamo che questo si adatterà molto bene al tuo paese. Restiamo in attesa della vostra risposta. Con i miei più sentiti saluti”.

Un piccolissimo pianoforte a 6 ottave. Crediamo che questo si adatterà molto bene al tuo paese. Restiamo in attesa della vostra risposta. Con i miei più sentiti saluti”.
Un piccolissimo pianoforte a 6 ottave. Crediamo che questo si adatterà molto bene al tuo paese. Restiamo in attesa della vostra risposta. Con i miei più sentiti saluti”.
Il 24 agosto 1922 la guerra d’indipendenza turca era violenta e la Fikriye era colpita da una grave bronchite. In quella data furono inviate ad Ataturk dei messaggi sullo stato di salute della donna..
“A Sua Eccellenza Mustafa Kemal Pasha, Comandante in Capo della Grande Assemblea Nazionale Turca. Ho personalmente presentato il decreto del 23/8/338 alla signora Fikriye, che da domenica dorme con la bronchite. In un modo che non provocasse eccitazione, ho presentato alla Sig.ra Fikriye Effendi l’infermiera e grazie all'onorevole Madre di Dio, siamo estremamente soddisfatti. Anche la sua salute e il suo benessere sono buoni. Vi presento, mio ​​signore, che l'Orta Köşk(?) è stato evacuato e denunciato per ordine degli stati.
 
Una parte dei documenti sarebbe legata al ritorno di Fikriye Hanim da Monaco dove era stata ricoverata per la tubercolosi.
Una lettera firmata da “Adnan” fu inviata ad Ataturk il 6 marzo 1923, circa 40 giorni il matrimonio tra lo stesso Ataturk con Latife Hanim (matrimonio avvenuto il 29 gennaio 1923).
"Perché è venuto a Dersaadet senza permesso?"
"La signora Fikriye è arrivata oggi . Vuole trasferirsi ad Ankara subito domani. Sono obbediente all'ordine del loro stato. 
Lo stesso giorno, un telegramma fu inviato da "Ser-yaver" al "governatore di Izmit Sadettin Bey". 
Fikriye è ora ufficialmente registrata come “nipote di Pasha”: “Si è capito che la nipote di Pasha, Fikriye Hanım, è andata via (da Monaco) senza ottenere il consenso del consulente (medico) e prima che il suo trattamento fosse terminato. È in linea con l'ordine del Pascià che tu la tenga lontana da Izmit e lo informi".
Ataturk invio un telegramma ad Adnan Bey, firmandosi “Gazi MK”. Il telegramma di potrebbe riassumere in tre parole…
Deve stare lì
“Ho mandato Fikriye Hanım in Germania per le cure. È venuto a Dersaadet senza il mio permesso. Non posso assolutamente permettergli di trasferirsi ad Ankara. Gli ho dato tutti i soldi di cui aveva bisogno. Lasciala risiedere lì e dammi una spiegazione. Per non poter agire senza il mio permesso, vi prego di dare ordini e lavorare a coloro che ne hanno bisogno (e di informare tutti)”.
 
Un altro telegramma, datato 12 settembre 1921, fu inviato da Hayati Bey, direttore speciale del Privy Clerk, al
"Ryaset-i Celile e comandante in capo aiutante presso il quartier generale del fronte occidentale". 
Nel telegramma era posta la domanda:
a chi deve essere consegnato la stipendio di Pascià (Ataturk) al fronte?
“…(telegramma ) È riservato a Muzaffer Bey. Ricevetti mille lire, che era la pensione di Sua Eccellenza, dall'Amministrazione dell'Assemblea. Devo inviarlo lì o devo inviarlo in un ricordo o in un luogo? Ti prego, fratello mio, con l'ordine degli stati in questo capitolo. 
Tre giorni dopo giunse la risposta dal quartier generale
"Chiedo che lo stipendio di Sua Eccellenza Pasha sia consegnato a Fikriye Hanım,
ti bacio gli occhi, fratello mio".
Il comando di Ataturk di trattenere Fikriye a Istanbul non sortì alcun effetto. La donna era fortemente decisa nel suo proposito di recarsi ad Ankara per incontrare Ataturk e il suo comando di “rimanere a Istanbul” influì moltissimo sulla donna.
"Ti prego baciandoti le mani"
Fikriye  scrisse tante lettere ad Ataturk tra cui…
“Reverendo Pasha: Non appena ho ricevuto il tuo ritorno, ho chiesto il tuo permesso a Monaco. Di recente, la mia situazione ha assunto una forma incredibile, che mi ha costretto a lasciare Monaco e chiedere il tuo permesso a Parigi. Nasiye Hanım, di cui volevo approfittare dal suo viaggio a Istanbul, non poteva restare a lungo a Parigi, quindi non ho potuto obbedire ai tuoi ordini per molto tempo. Durante questo periodo non ho più scritto da Istanbul, poiché speravo che tu avessi ricevuto la mia lettera e non ricordassi la richiesta ufficiale di permesso. Dal momento che posso dare la spiegazione solo nella sua interezza io stesso, vorrei chiederti di permettermi di accontentarmi di questo per ora e di trasferirmi ad Ankara. "

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Ataturk e la moglie Latife si presentavano sempre un pubblico con un atteggiamento molto rilassato.
L’arrivo di Latife ad Akara, come consorte di Ataturk, destò un certo clamore nell’opinione pubblica.
Nella coppia c’erano circa diciassette anni di differenza. Quando si sposarono Latife era un’affascinante venticinquenne mentre Ataturk aveva 42 anni.
Fikriye aveva arredato Cantaya con il suo gusto e l’arrivo di Latife rivoluzionò anche l’arredamento. Fikriye cucinava per i soldati, cuciva i loro abiti ed aiutava con grande altruismo ed amore tante persone. Latife aveva un carattere completamente diverso. Era una donna forte, sicura di sé. Forse il suo difetto fu quello di non aver saputo apprezzare il valore di suo marito.
Latife, sempre senza velo, accompagnava il marito nei suoi viaggi ufficiali in Turchia ed anche all’estero. Insieme elaboravano anche i discorsi.




Su richiesta del marito si recò anche alla Grande Assemblea Nazionale Turca. Era la prima donna ad entrarvi.
Latife simboleggiò il nuovo volto delle donne turche. Una first lady molto presente nella vita pubblica. Un aspetto che, nella Turchia del tempo, era una novità assoluta.
Ebbe un ruolo fondamentale nelle riforme legate all’emancipazione femminile che furono avviate in Turchia negli anni Venti. S’impegnò per l’approvazione del suffragio universale, per una moderna legge sul divorzio ed anche su questioni politiche.  Un’attività condivisa dal marito. Ataturk  aveva come obiettivo quello di rendere le donne parte attiva della società, abolendo la segregazione di genere. La moglie Latife fungeva anche da importante modello visivo partecipando attivamente alle funzioni ufficiali in una compagnia mista e soprattutto senza velo.


Ma la base matrimoniale cominciò a cedere dato che il rapporto nella coppia non era ottimale.
Secondo gli storici nel  rapporto coniugale c’era il tentativo di Latife di dominare il marito e questo aspetto fu una delle cause  che determinarono la separazione. 
La madre di Ataturk fu sempre contraria alle relazioni amorose del figlio.
Era contraria alla relazione tra Fikriye e il figlio anche per le frequenti liti tra la stessa Fikryie e Makbule Atadan, sorella di Ataturk. 

La sorella di Mustafa Kemal Atatürk, Makbule Hanım (da Ata)

Latife era una ragazza sui vent'anni, con capelli castani, occhi nocciola, altezza media e viso rotondo.
Quando Mustafa Kemal conobbe Latife, fu impressionato dalla sua cultura mentre la fama del Pasha colpì il cuore della donna.
Quando seppe che la villa di Latife Hanim stava bruciando a Smirme, gli porse il suo dolore.
Latife Hanim rispose ad Ataturk:
Qualunque cosa abbiamo, qualunque cosa non abbiamo, lasciala bruciare, Pascià! Lascia che tutta Smirne bruci! Lasciala bruciare centimetro per centimetro, se vuole... Creeremo una nuova Smirne sotto il tuo comando! Finché sarai ai nostri ordini. Finché non ti accadrà nulla.
Quando Fikryie lasciò Ankara per andare a Monaco per curarsi la malattia polmonare,  Mustafa Kemal Paha aveva già probabilmente maturato l’idea di sposare Latife Hanim.
La sfortunata Fikryie lasciò Ankara in silenzio ed in solitudine e solo Halide Edip Adivar la raggiunse per salutarla.
Quando iniziò la Guerra d’Indipendenza, il governo di Istanbul emise una condanna a morte per Mustafa Kemal. La madre Zubeyde Hanim, presa dal dolore, ebbe un ictus temendo la morte del figlio. La donna si riprese e agì per esaudire il suo ultimo desiderio: dare una moglie al figlio.
La donna informò il figlio della sua partenza per Smirne. Il figlio si oppose energicamente ma la donna non sentò ragione e decise di partire.
Dopo aver salutato la madre, Pasha chiamò il suo aiutante capo Bozok,  che avrebbe accompagno la madre a Smirne,  e gli disse:
se mia madre dovesse morire durante il viaggio, portala ad Ankara se
ti trovi nelle vicinanze. In caso contrario di seppellirla in un altro luogo
che  io visiterò in seguito.
Durante  il viaggio Zubeyde si rivolse a Salih Bozok e gli spiegò il motivo del suo viaggio a Smirne:
C'è una Lutfiye a Smirne. Mio figlio si è invaghito di quella povera ragazza... La sposerà... Andrò a vedere che tipo di ragazza è, andrà bene a mio figlio o no? 
Vedete il mio Mustafa Pasha... Ha lasciato una Fikriye, una Lutfiye che è ossessionata da lui... Questa Lutfiye apprezzerà mio figlio, dite, il mio figlio Salih?
Quando Zubeyde arrivò a Smirne fu accolta calorosamente da Latife. Malgrado le attenzioni, non sembra che Zubeyde fosse molto contenta del matrimonio con suo figlio.
L’anziana madre era convinta di come Latife
amava il comandante in capo Mustafa Kemal Pascià, non il suo Kemal.
Infatti la donna, pochi giorni prima della sua morte, disse a Yayer Salih Bozok
Guarda... Resteremo a casa di questa povera ragazza per dieci giorni. Ma non ho ancora deciso questo, signore. Questa povera ragazza non sa che non ama nemmeno mio figlio. Ama Mustafa Kemal Pascià, ama Gazi Kemal Pascià. Non le piace Mustafa Kemal Efendi.
Questa frase non fu mai svelata al figlio Mustafa Kemal Pasha.
La madre morì prima dell’arrivo del figlio a Izmire e alla sua sepoltura era presente Latife Hanim.
Il matrimonio avvenne subito dopo nella villa di Muammer Bey.

I problemi nella coppia sorsero subito dopo il matrimonio.
La donna apportò del cambiamenti radicali nell’arredamento di Cankaya, a suo tempo arredata da Fikriye. I cambiamenti raggiunsero anche lo studio del marito. Questi, piuttosto adirato, fermò le idee progettuali della moglie.
Mustafa Kamal aveva spesso delle riunioni, con relative cene, che spesso si prolungavano sino al mattino seguente. Latife disse al marito che non trovava giusto come le persone entrassero ed uscissero da casa in un modo così incontrollato. All’inizio Mustafa Kemal replicava a queste richieste con un sorriso, quasi ironico. Ma successivamente cominciò a mutare atteggiamento grazie ad una resistenza silenziosa.
Malgrado le lamentele Mustafa Kemal continuò a tenere le riunioni a casa fino a notte inoltrata.
Latife, visto il non ascolto delle sue lamentele, cominciò a ricorrere ad un metodo piuttosto insolito:
Yayer Bozok riportò nelle sue memorie
Latife saliva le scale e cominciava a battere ripetutamente e con forza il pavimento
con i suoi tacchi alti.
Questo comportamento malgrado la presenza di figure importanti come il Primo Ministro, il Governatore e il Capo di Stato Maggiore.
Come mai  la coppia non divorziò prima?
Sembra che l’infarto di Ataturk e l’intervento di anici abbiano impedito la realizzazione della separazione.
Quando Latife Hanim fu informata del ritorno di Fikriye, informò le persone che
Fikriye non venisse portata al cospetto di Ataturk… devo essere prima informata.
Probabilmente se Fikriye quel giorno avesse incontrato Mustafa Kemal Ataturk, prima avrebbe sparato all’uomo, poi alla moglie Latife e  subito dopo si sarebbe suicidata.

Ci furono diversi casi di separazione che però si conclusero con le lettere di scuse da parte della moglie. Questi aspetti furono accertati in vari episodi.
Un giorno a Konya, Mustafa Kemal era seduto a chiacchierare con una delegazione, tra cui Fahrettin Altay Pasha. Improvvisamente la porta si aprì e Latife Hanım entrò dicendò:
Kemal, ho sentito che sei qui. Ho preparato il tè a casa, quindi sono venuta a prenderti".
Kılıç Ali raccontò come tutti nella stanza si bloccarono, si sentirono umiliati.
Ataturk con un’espressione cupa disse
Va Bene, signora, andiamo.
Un giorno mentre Ataturk cenava con degli ospiti nella villa di Cankaya, Latife con il suo comportamento fece arrabbiare suo marito a tal punto che questi lasciò la villa.
Nel lasciare la residenza disse:
Basta
Poi si rivolse a degli invitati che gli erano accanto e disse:
Portatemi via da questa casa o la brucerò!
Dopo questo spiacevole episodio, Latife scrisse una lettera al marito affermando che la discussione era nata per una questione banale.
Si verificarono altri episodi, più o meno spiacevoli ma comunque costanti nel tempo.

In quel periodo nella Repubblica Turca furono attuate numerose riforme tra cui anche la rivoluzione dei cappelli, aspetti che portarono dei profondi cambiamenti nella vita sociale.
20 GENNAIO 1925 –
Ataturk, con la moglie Latife Hanim partì, verso mezzogiorno, da Adana per Marzin (via Tarso).
Il viaggio era legato alla creazione di una azienda agricola modello a Silifke.
Il quotidiano “Cumhuriyet” riportò la visita di Ataturk nella città di Mersin:
"Stiamo aspettando che Sua Eccellenza il Presidente della Repubblica onori la nostra città. Il comune ha preparato una delle residenze sul lungomare di Mersin come residenza di Gazi Pascià. Si stanno costruendo degli aspetti memorabili. La città viene arredata e la gente è in festa."
Ataturk, oltre alla moglie, era accompagnato dall’ispettore della 2ª Armata Fahrettin (Altay), dal Ministro dei Lavori Pubblici Fevzi (Pirinççizade), dal suo aiutante e da diversi membri del parlamento.
Qui doveva riposarsi e quindi furono eseguiti tutti i preparativi per rendere accogliente il suo soggiorno.
Come alloggio fu scelta la casa Tahinciler, oggi Casa Museo Ataturk.

Mersin - Casa Tahinciler, oggi Casa Museo Ataturk



A Mersin Ataturk si fermò 11 giorni e con la moglie Latife fu invitato a un pranzo offerto dalla Camera dell’Agricoltura  nel quartiere Osmahiye. Al pranzo parteciparono anche gli abitanti del villaggio.
Dopo il pranzo visitò i giardini, il pozzo artesiano che era stato scavato dal Comune per poi recarsi nell’ospedale della città per visitare i pazienti a cui rivolse anche delle domande.
Fece delle passeggiate nei vari mercati e quartieri, si fermò nei negozi e nei caffè per ascoltare i pensieri e le opinioni dei cittadini. Il 23 gennaio assistette alle gare di lancio del giavellotto.
L’obiettivo di Ataturk era quello di fondare un’azienda agricola simile a quella di Ankara, la “Forest Farm”.
Ankara, la “Forest Farm”


Allora il settore dell’industria turca era decisamente precario. La principale fonte di reddito del Paese era legata all’agricoltura che costituiva circa l’80% dell’economia.
Ataturk decise d’investire nell’agricoltura e le sue idee furono esposte in un discorso, pronunciato ad Adana, il 16 marzo 1923.
"Miei cari amici agricoltori, ...il mezzo per unire le nazioni nelle loro patrie e garantire loro stabilità è l'aratro, non la spada. Esso diventa più forte con l'uso. Mentre il braccio che brandisce la spada si stanca presto, il braccio che la brandisce diventa sempre più possessivo della terra con il passare del tempo. Di questi due conquistatori, la spada e l'aratro sono sempre stati sconfitti dalla prima e dal secondo. Tutti gli eventi e gli eventi della storia, tutte le osservazioni della vita, lo confermano."
Ataturk si consigliò con degli agronomi e  incominciò a lavorare sulla creazione della prima azienda agricola che doveva sorgere vicino Ankara. Un’azienda modello che doveva servire da esempio per tutto il Paese.
Un aspetto fondamentale per il suo progetto era legato al fatto che il terreno doveva essere in pessime condizioni o trascurato.
Questo aspetto era importante. Ataturk cercava di dimostrare il forte legame tra la terra e la gente, l’agricoltura era infatti la principale fonte di reddito, e anche quando le condizioni del terreno fossero non adatte, il terreno poteva essere coltivato e messo in produzione.
Lo stesso Ataturk mise in rilievo l’importanza della modernizzazione grazie al modello delle nuove aziende agricole:
"So per esperienza personale, essendo io stesso un agricoltore, che l'agricoltura è impossibile senza macchinari. Unitevi, se comprate macchinari con le vostre truppe, potete lavorare cento acri all'anno, piantare dieci volte tanto e raccogliere il centuplo. E anche la terra deve trovare e seminare i semi che ama. Il nostro Paese non si è ancora guadagnato il diritto di essere una nazione di agricoltori. Saremo una nazione di agricoltori. Questo può essere raggiunto solo attraverso l'agricoltura meccanizzata."
Identificò dei terreni agricoli ad Ankara, le fattorie Tekir e Knight vicino a Silifke, la fattoria Piloglu a Tarso, la fattoria Karabasamak , un aranceto a Dortyol, Baltaci, e Millet a Yalova.
Il 27 gennaio si recò aSilifke per visionare un terreno nel villaggio di Tekir. Un appezzamento che era stato proposto dall’ex Ministro dell’Agricoltura Zekai Apaydin. Era un terreno di circa 12.000 acri (4856  ha – Ettari), trascurato e difficile da coltivare ma dotato di un’ottima sorgiva.
Dopo aver trascorso la notte a casa di Hacı Hulusi Açıkbaş a Silifke, il giorno seguente, il 28 gennaio 1925, visitò il Turkish Hearth e il suo Training Yurdu Club, ascoltando la gente di Silifke. Poi si recò a Taşucu e soggiornò a casa di Sadık Taşucu. Dopo aver acquistato i terreni agricoli dal Tesoro, Gazi tornò a Mersin e partì per Ankara il 2 febbraio 1925.
 
Ataturk e Latife tornarono a Tarso una seconda volta, sempre accompagnati da esponenti politici. Una visita legata alla creazione di un’azienda agricola modello nel Sud, separata dall’azienda agricola forestale di Ankara.
Gli fu mostrata un’area agricola vicino al fiume Berdan su consiglio di Niyazi (Ramazanoglu) Bey, allora membro del Parlamento per Icel.
In questo terreno si sarebbe potuto creare  una fattoria forestale. Per Ataturk il terreno sembrò troppo prezioso, una vasta pianura alluvionale del fiume Tarso.
Ataturk venne a sapere che il terreno vicino alla pianura alluvionale era stato acquistato da Niyazi (Ramazanoglu) Bey si arrabbiò. Su consiglio dell’ex Ministro dell’Agricoltura Zekai (Apaydın) Bey, decise di fondare la fattoria su un altro  terreno prezioso libero nel villaggio di Tekir, a Silifke.
Gli abitanti di Tarso rimasero delusi ma conservarono un altro ricordo, questa volta piiacevole, di Ataturk.
Durante il suo soggiorno a Tarso, durante un comizio Ataturk rivolse un segnale alla moglie Latife.
Erano gli anni in cui Ataturk studiava il comportamento dei pubblico nei luoghi che visitava in merito all’abbigliamento e quindi al modo di vestire.
Percepito il segnale Latife Hanim si cambiò l’abito e apparve nella sala al popolo diTarso.
La donna era senza velo e con abiti semplici e contemporanei. Si sedette accanto al marito.
La gente nella sala guardava con occhi pieni di stupore. Ataturk, con tono pacato e tranquillo, si rivolse alla sala:
Che ne pensate di questo insolito abito?
 Risposero:
"Molto bello, Pascià!".
Il popolo di Tarso, non conservatore forse anche a causa della posizione geografica della città posta su una importante via commerciale, accolse con ammirazione quell’abbigliamento moderno, contemporaneo. Lo stesso Ataturk aggiunse:
"D'ora in poi le donne turche indosseranno questo abito".
Nello stesso incontro furono discusse ed adottate anche delle idee riguardanti l’uso del cappello da parte degli uomini.


Sembra che proprio durante un viaggio in Anatolia orientale nel 1925 nella coppia scoppiò un forte litigio.
Latife Hamin non sempre era pienamente d’accordo con le riforme di Ataturk e questo creò nella coppia ulteriori  disaccordi. La situazione s’era molto aggravata dopo il suicidio di Fikriye.
La tragedia di  Fikriye Hanim causò  un grande sconvolgimento nella vita di Ataturk ma cercò di salvare il matrimonio con Latife Hanim lasciando il passato alle sue spalle. La quotidiana della sua vita, oltre agli impegni politici e sociali, era scandita da momenti passati in famiglia nella sua residenza.
Una mattina, in un momento di svago, giocava in giardino con i cani che avevano dato alla luce dei bellissimi cuccioli. Chiamò la moglie invitandola a raggiungerlo in giardino per condividere  il piacevole momento.  Commise un gravissimo errore chiamandola
Fikriye.
Yayer Bozok raccontò quel terribile episodio..
Ciò portò a una lite che portò persino alla separazione delle camere da letto. Anche questo non funzionò, così Latife inviò un telegramma convocando i suoi genitori ad Ankara.
La tragedia di Fikriye, i continui litig, le incomprensioni e  il grave errore di Ataturk, aumentarono la rabbia di Latife Hanim così come Ataturk non aveva dimenticato il suo amore per Fikriye.
Ataturk era ormai stanco di questa situazione e decise di scrivere alla famiglia della moglie:
Sua figlia è malata; è meglio che vada via. Ha bisogno di cure.
Convocò quindi la famiglia della moglie ad Ankara e quando giunse nella capitale, Latife andò su tutte le furie, gridando come  impazzita:
Mustafa Kemal non può lasciarmi in questo stato.
La situazione si aggravò. La donna pretendeva dal marito di essere accompagnata ovunque.
Ataturk fu informato sulle pretese della donna e rispose:
Se ci incontriamo, sarà molto peggio.
Ataturk informò il primo Ministro Ismet Inonu che avrebbe divorziato.
Aziz İsmet,
Latife Hanım arriverà ad Ankara prima di me. Non abbiamo ritenuto opportuno continuare il nostro viaggio insieme. Due anni di prove ci hanno convinto che vivere insieme fosse impossibile. Le ho comunicato la mia decisione. È profondamente addolorata e angosciata. Chiederà alla vostra presenza, e forse anche a Fevzi Pasha, di intercedere per il nostro accordo. La mia decisione è definitiva. Non voglio ledere il suo onore e la sua dignità, né quelli della sua famiglia.
Ismet Pasha si recò nella villa Cankaya e riuscì a convincere Latife ad andare via.
La donna lasciò Ankara ma non portò via con sé i suoi averi, pensando che si sarebbero riconciliati.
Dopo pochi giorni arrivarono i documenti del divorzio.
Latife fu sconvolta, non si aspettava dal marito un simile comportamento.
Scrisse una lettera alla moglie di Fethi Okyar, Galibe Okyar, dove esprimeva la sua incredulità  sull’accaduto.

Secondo alcune fonti Ataturk sciolse unilateralmente il matrimonio i 5 agosto 1925, in conformità con la vecchia legge islamica.
(Nel 1925, le leggi sul divorzio nell'Islam erano principalmente regolate dalla Sharia, la legge islamica. In generale, il divorzio (talak) era considerato una prerogativa maschile, con il marito che aveva il diritto di ripudiare la moglie semplicemente pronunciando una formula specifica. Le donne avevano meno diritti nel divorzio, ma potevano ottenere il divorzio attraverso il "khula", chiedendo la separazione al marito e ottenendo il suo consenso o attraverso altre procedure legali che potevano essere più complesse. Il marito poteva esercitare il diritto di divorzio pronunciando alla moglie la  frase: io divorzio da te. La frase doveva essere pronunciata per tre volte distinte, con l’intervallo di almeno un “idda” (periodo intermestruale) tra una formula e l’altra. Si manteneva quindi intatta la possibilità di una riconciliazione. Dopo la terza pronuncia, il divorzio aveva pieno effetto giuridico e non era consentito un nuovo matrimonio tra i due divorziati se  non sia stato contratto dalla donna
Almeno un altro matrimonio con una persona diversa.
Il disposto coranico della sura LXV, versetto 1:
«O Profeta! Quando divorzierete le vostre donne, divorziatele allo spirare del periodo di attesa. Contate bene questo periodo e temete Iddio Signor vostro; non le scacciate dalle loro case, ed esse non ne escano se non quando abbiano commesso qualche manifesta turpitudine. Questi sono i termini di Dio. E chi oltrepassa i termini di Dio tiranneggia se stesso. Tu non sai: può darsi che Iddio produca, in seguito, qualche evento che porti a riunione.»
(Trad. e commento di Alessandro Bausani, Il Corano, Firenze, Sansoni, 1955 e succ. ristampe.)
Il motivo del fallimento del matrimonio non fu mai rilevato pubblicamente da entrambi i coniugi.
Sembra che Ataturk in un  dibattito abbia detto:
Soprattutto il mio Paese ha bisogno di me come padre di famiglia.
Un comunicato stampa affermò invece come il divorzio fosse stato una decisione consensuale. La famiglia di Latife non mostrò alcuna reazione. Lo stesso padre di Latife, Usakizade Muammer Bey inviò numerose lettere a Mustafa Kemal (Ataturk) tra cui:
Ti amiamo moltissimo, proprio come prima.
Dopo la separazione Latife mandò numerose lettere a Mustafa Kemal e ai suoi collaboratori. Ricevette solo una lettera, da parte dei collaboratori del marito, ma nessuna da Mustafa Kemal.
Passarono alcuni mesi e Mustafa Kemal giunse a Smirne. Anche la sua ex moglie si trovava nella città
Latife elogiò il carattere dell’ex marito, il suo servizio militare e la sua grande importanza per la Nazione. Affermò anche di
Essere stata la donna più felice al mondo durante il matrimonio con lui.
Proseguendo nel suo discorso fece risaltare il suo amore duraturo per l’ex marito:
Nessuno può strapparmi dai tuoi occhi azzurri.
Forse un messaggio d’amore o una preghiera per poterlo vedere almeno una volta.

La lettera che Latife Hanim scrisse a Mustafa Kemal Pasha dopo il suo arrivo a Izmir, mesi dopo.
Murat Bardakçı: Ho ritenuto opportuno liberarti.
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Latife Hanim chiese il permesso al governo di andare all’estero, ottenendo il permesso di Mustafa Kemal con un decreto a sua firma.
Per la sua sicurezza fece rilasciare un passaporto con un nome diverso.
Un giorno, su un giornale europeo, fu pubblicata un articolo dal titolo:
Latife Hanim parla di Mustafa Kemal.
Era un giornale diretto da un uomo di Adana e di origini armene.
Una lettera che denigrava Mustafa Kemal e prendeva in giro i suoi doveri di comando. 
La lettera fu pubblicata da tutti i giornali che si opponevano a Mustafa Kamal.
Non esisteva una originale di quella lettera perché in realtà Latife esprimeva il suo amore per l’ex marito. In ogni sua lettera era presente una grande tristezza rivolta  a Mustafa Kemal ed ai suoi collaboratori con cui aveva condiviso momenti importanti della sua vita.

Decisione del Consiglio dei Ministri di rilasciare un passaporto a nome "Fatma Sadık" per la sicurezza di Latife Hanım. 24 ottobre 1926
Murat Bardakçı: Ho ritenuto opportuno liberarti.

Dopo il divorzio visse per due anni all’estero e ad Istanbul per 48 anni fino alla sua morte.
Si rifiutò categoricamente di parlare o scrivere del suo matrimonio e del marito; fece testamento ai suoi parenti di secondo grado. Morì il 12 luglio 1975 a Istanbul all'età di 76 anni per un tumore al seno. Non si risposò mai e rimase in silenzio sulla sua relazione per tutta la vita.
Il 10 novembre 1938 Latife Hanim pronunciò le seguenti parole:
Il primo giorno in cui sono morta è stato il giorno in cui abbiamo divorziato.
Il secondo giorno in cui sono morta è oggi.

Grazie all'impegno di Namık Kemal Şentürk, all'epoca governatore di Istanbul, il suo funerale, presenziato da una guardia d'onore composta da truppe di terra, aeree e navali, si tenne nella Moschea Teşvikiye. 



Fu sepolta nella particella di famiglia nel cimitero di Edirnekapı. Le memorie e i preziosi documenti di Latife Uşakî furono conservati presso la Società Storica Turca. Latife adottò sempre il cognome "Uşakî" usandolo in molte sue dediche e nella sua lapide (per sua volontà).
Nelle lapidi dei suoi genitori e dei suoi fratelli fu invece riportato il termine Ussakli.

Grave of Latife Uşşakî (1898-1975), Turkish jurist and wife of Mustafa Kemal Atatürk between 1923-1925, Edirnekapı Martyr's Cemetery, Istanbul, Turkey.
Tomba di Latife Uşşakî (1898-1975), giurista turco e moglie di Mustafa Kemal Atatürk tra il 1923 e il 1925, cimitero dei martiri di Edirnekapı, Istanbul, Turchia.




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