La Sicilia
Nel Cinema - 2° Parte -
Salina; Lampedusa; Linosa
Indice
1
- IL POSTINO – ISOLA DI SALINA
(Trama – video film (intero in italiano
e spagnolo)
2
– RESPIRO – ISOLA DI PANTELLERIA
(Trama – video parziali)
3
– TERRAFERMA – ISOLA DI LINOSA
(Trama – video parziali)
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1 - IL POSTINO
Anno:
1994 – Paese di Produzione : Italia, Francia, Belgio – Durata: 1 h e 50 m –
Genere
: Drammatico - Regia di: Massimo Troisi
(non accreditato) e Michael Radford
Soggetto:
Antonio Skàrmeta (romanzo il “Postino di Neruda”)
Sceneggiatura:
Anna Pavigano, Michael Radford, Furio Scarpelli, Giacomo Scarpelli, Massimo
Troisi
Produttore:
Mario Cecchi Gori, Vittorio Cecchi Gori, Gaetano Daniele
Casa
di Produzione: Esterno Mediterraneo Film; Cecchi Gori Group, Tiger
Conematografica
Musiche:
Lusi Bacalov
Interpreti
e Personaggi
Massimo
Troisi: Mario Ruoppolo – Philippe Noiret: Pablo Neruda – Maria Grazia
Cucinotta: Beatrice Russo
Linda
Moretti: donna Rosa – Renato Scarpa: Giorgio Serafini – Mariano Rigillo: Di
Cosimo –
Anna
Bonaiuto: Matilde Urrutia – Simona Caparrini: Elsa Morante – Michael Diana:
Pablito, il figlio di Mario
Assunta
Stacconi: donna che prega in Chiesa
Fu
l’ultima interpretazione di Massimo Troisi che morì nel sonno poche ore dopo la
fine delle riprese del film.
Un
film ispirato a “Il Postino di Neruda”
ovvero un romanzo scritto dal cileno Antonio Skàrmela.
Trama
Estate
del 1952 Mario (Massimo Troisi), figlio di pescatori e disoccupato, vive in
un’isola in cui è confinato il poeta cileno Pablo Neruda. Mario viene assunto
come postino e grazie al suo incarico consegna la posta al poeta.
Il
resto della popolazione è analfabeta e Mario consegna tutti i giorni la posta
al poeta con cui inizia un dialogo. Si meraviglia del gran numero di donne che
gli scrivono e che dimostrano una grande ammirazione.
Mario
rimane affascinato dalla personalità di Neruda e compra un libro di poesie che
si fa autografare. Comincia a parlare con Neruda di poesie, di metafore con la
sua semplicità. I due cominciano a girare l’isola e un giorno entrando in un
osteria, Mario resta affascinato dalla bellezza di Beatrice, nipote della
proprietaria, che lo invita a giocare al calciobalilla.
I
due giocano in silenzio e Mario osserva la ragazza con ammirazione tanto che
viene subito conquistato dall’amore. L’indomani si reca dal poeta e dopo una
corsa quasi sfrenata gli chiede aiuto per conquistare Beatrice… vorrebbe
scrivere una poesia per farla innamorare. Il poeta gli regala un libro per
scrivere poesie e quindi si fa portare da Beatrice per conoscerla.
All’osteria,
Neruda scrive una frase sul libro di Mario dimostrando, ai presenti e alla
stessa Beatrice, la loro forte amicizia.
Inizia
la fase di corteggiamento.. Mario si reca ogni giorno all’osteria e gli rivolge
le poesie di Neruda… riuscendo a fare breccia nel cuore della ragazza.
La
zia della ragazza è preoccupata perché reputa Mario una persona non seria. Un
giorno Mario dedica a Beatrice una poesia un po’ spinta che il poeta aveva
dedicato alla moglie Matilde Urrutia. La zia la prende e la porta dal prete per
farsela leggere. Il titolo è “nuda” e
quando sente il contenuto della poesia, la donna si reca furiosa da Neruda per riferirli che Mario deve stare lontano da
sua nipote.
La
stessa sera Beatrice scappa da casa e si reca da Mario dove sboccia il loro
amore passionale.
Decidono
di sposarsi e Neruda naturalmente è il testimone. Durante il banchetto il poeta
riceve dal Cile una lettera… il mandato d’arresto nei suoi confronti è stato
revocato e quindi può tornare in patria.
L’indomani
Mario gli consegna l’ultima posta.. Neruda vorrebbe ricompensarlo con dei soldi
ma Mario rifiuta, si abbracciano con sentimento… si salutano.
Da
quel giorno Mario inizia a scrivere poesie.. è rimasto senza lavoro perché
partendo Neruda non arriva nessuna lettera e inizia a lavorare in osteria.
Passano
i giorni, mesi…Neruda è sempre in viaggio, riceve premi e Mario da lontano ne
segue le gesta sperando che passando dall’Italia venga a trovarlo.
Beatrice
aspetta un bambino .. Mario lo vorrebbe chiamare Pablito in onore del poeta
anche se la moglie non è d’accordo.
Ci
sono le elezioni politiche e vince la Dc.. Mario se ne rammarica affermando che
se Neruda fosse stato nell’isola avrebbe vinto il partito comunista.
Un
giorno riceve una lettera…. È Neruda ?
Grande la sua delusione è una lettera scritta da qualcun altro per conto
del poeta che gli chiede di spedirgli degli oggetti personali che erano rimasti
nell’isola. Mario esegue l’incarico a malincuore e ne approfitta per registrare
i suoni tipici dell’isola… il poeta chiedeva nella lettera di registrare un
cosa bella dell’isola…. Mario esprime solo una piccola frase… Beatrice Russo la sua amata.
Passano
cinque anni e Neruda con la moglie arriva nell’isola, entrano nell’osteria e
vengono accolti da un bambino che gioca. Appare sua madre.. Beatrice lo chiama
“Pablito”.. Mario purtroppo non c’è più.. Beatrice spiega che Mario è morto
poco prima che nascesse il figlio.. ucciso dalla polizia in una manifestazione
comunista… Neruda ascolta ora quella registrazione che non ha mai ricevuto e rimane fortemente impressionato… Mario, Beatrice… l’isola di
Salina.. lasceranno nel cuore del poeta un ricordo indelebile.
Come detto per questo suo ultimo film
Massimo Troisi scelse l’isola di Salina dove venne ambientato l’esilio di Pablo
Neruda. I luoghi in cui furono girate le riprese del film furono per anni meta
di visitatori.
La “casa rossa” in cui venne ricreata
la residenza del poeta, la spiaggia di Pollara.. stupenda .. ai piedi di una
scogliera a strapiombo che è la metà di un cratere vulcanico parzialmente
crollato.
La piccola frazione di Lingua, dalla
spiaggia di grossi ciottoli che termina al faro che si specchia in un laghetto
che è un residuo della vecchia salina e che ha dato il nome all’isola.
Il monte Fossa delle Felci che, con
il vicino Monte dei Porri, è protetto da vincoli come Riserva Naturale.
La Casa del film
“Il Postino”
Salina- Il
laghetto salato di Lingua
Salina – Monte dei
Porri
FILM IN SPANISH
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2 - RESPIRO - Isola di
Lampedusa
Anno:
2002 – Durata: 95 m - Genere : Drammatico –
REGIA
– Emanuele Crialese
Casa
di Produzione : Fandango
Interpreti
e Personaggi:
Valeria
Golino: Grazia – Vincenzo Amato: Pietro – Veronica D’Agostino: Marinella –
Francesco
Casisa : Pasquale – Filippo Pucillo: Filippo – Elio Germano: Pier Luigi, il
Carabiniere
Muzzi
Loffredo: Nonna
Lampedusa, Estate.
Lampedusa - Isola dei Conigli
Grazia è una donna dallo spirito libero, sposata ad un
pescatore, Pietro, e madre di tre figli: Marinella, Pasquale e Filippo. La
famiglia vive a Lampedusa, un’isola brulla, battuta dal sole e dal vento e con
un mare dai riflessi di smeraldo. Si sente giovane, gioca con i figli, ascolta
le canzoni di Mina e di Patty Bravo, ama tuffarsi nello splendido mare senza
costume.. girare per l’isola..
osservare… uno spirito libero che spicca rispetta alle donne
dell’isola che passano il loro tempo nelle case o lavorano nelle piccole
fabbriche del pesce.. secondo un’antica tradizione.
Non è facile per una donna giovane vivere in una comunità che
potremo definire arcaica e il suo comportamento, il modo d’agire viene
considerato stravagante .. anormale. I ragazzi imparano giochi crudeli.. alla
guerra.. si dividono in bandi rivali e chi è sconfitto viene addirittura
picchiato o spogliato per umiliarlo..
Gli uomini lavorano e non vogliono donne fra loro.. le ragazze
non possono nemmeno scambiare uno sguardo con gli sconosciuti.
Grazia, malgrado i figli, si sente repressa dall'ambiente in cui
vive. Ha dei continui sbalzi d'umore e comportamenti incomprensibili per la
maggior parte dei suoi conterranei. Gli abitanti dell’isola consigliano a
Pietro di far trasferire Grazia presso un centro medico di Milano. L'unica persona che sembra essere realmente affine allo
spirito di Grazia è il tredicenne Pasquale, il secondo dei suoi figli, che
spesso nei suoi confronti assume un ruolo quasi "genitoriale", gioca
con lei e la protegge.
Un giorno Pietro abbatte uno dei due cani di Grazia, convinto
che sia pericoloso. La donna in preda all’ira, libera tutti i cani randagi del
canile comunale. Dopo il caos creato per l'isola dai cani, e la successiva
mattanza, gli abitanti domandano a Pietro di fare qualcosa nei confronti della
moglie.
Un giorno Grazia va sulla spiaggia e, nonostante le proteste dei
figli, si spoglia per poi tuffarsi in
acqua. Alcuni pescatori in una barca al largo la vedono e riferiscono il tutto
al marito che si sente tremendamente umiliato.
Il marito, convinto dai suoi compaesani, decide di mandarla in
una clinica a Milano. La donna, dopo aver protestato in maniera violenta,
scappa di casa e con l’aiuto di Pasquale si rifugia in una grotta sicura, sopra
un dirupo, dove nessuno potrebbe trovarla. Pasquale ogni giorno le porta cibo e
abiti puliti.
Il marito Pietro e gli abitanti dell’isola la cercano disperatamente.
Il figlio per far credere che la madre sia morta, abbandona sulla scogliera
l’abito che Grazia indossava il giorno della sua scomparsa.
Pietro trova l'abito, ma non è convinto che la moglie sia morta
e, a differenza degli altri, continua le
ricerche. Non si rassegna e la confonde con la Madonna che
viene portata in processione a mare per
proteggere i pescatori.
I compaesani nel frattempo si raccolgono sulla spiaggia a pregare
Quando ormai ha perso ogni speranza, Pietro, durante una battuta
di caccia al furetto, intravede la moglie che nuota, mentre egli è calato giù
da una rupe a picco sul mare. Riferisce l’accaduto ai suoi compaesani ma non
viene creduto.. “ha dei miraggi perché in
preda allo sconforto”.
Il 24 di agosto, giorno dei festeggiamenti di San Bartolomeo
apostolo, i
ragazzi accendono i mitici ed arcaici falò sulla spiaggia.
http://www.lampedusa35.com/img/lampedusa_foto_immagini/respiro/02.jpg
Il marito vede Grazia in
mare che si avvicina nuotando alla spiaggia… un miracolo… una grazia ricevuta.
Pietro, che è stato il primo a vederla si tuffa e gli va incontro seguito
subito da tutti i compaesani, e con una veduta subacquea, dal basso, si vedono
le figure che circondano la donna… pensano ad un miracolo e la portano al
sicuro.. sarà accettata da tutti.
Un film forte e duro che unisce con grande forza mito e realtà,
quotidiano e favola.. un film esponente del neorealismo.
https://movieplayer.net-cdn.it/images/2003/10/30/vincenzo-amato-e-valeria-golino-in-una-scena-del-film-respiro-30811.jpg
Il film fu girato interamente a Lampedusa e presenta
parzialmente dei dialoghi in lingua siciliana.
La colonna sonora, di John Surman, fu realizzata principalmente
con il sintonizzatore e sassofono.
Il film fu premiato al Festival di Cannes nel 2002; ricevette il
David di Donatello nel 2002 come miglior film (Emanuele Crialese), migliore
attrice protagonista (Valeria Golino) e migliore fotografia. Nel 2003 l’European
Film Awards, nomination Premio del pubblico alla migliore attrice (Valeria
Golino) e migliore regia (Emanuele Crialese) e nel 2004 il premio Cèsar quale
“Migliore Film dell’Unione Europea” a
Emanuele Crialese.
Maria SS di Porto
Salvo
Festa Patronale a
Lampedusa, Le Origini…
Nel 1843 giunse a
Lampedusa Bernardo Maria Sanvisente che, per ordine dei Borboni, doveva
colonizzare l’isola di Lampedusa. Nell’isola esisteva già un Santuario con
delle grotte, secondo le fonti sin dal 1202 cioè al tempo della quarta
crociata, che era ubicato dove oggi sorge il Santuario della Madonna di Porto
Salvo.
Il Sanvisente, una
volta giunto a Lampedusa, scrisse un verbale che inviò a Ferdinando II di
Borbone:
“Nel Vallone della
Madonna eravi una chiesetta con antichi abituri una casa diroccata e diverse
grotte. Nella chiesetta, che trovai in meschino stato, eravi una statua della
Vergine mutilata e gettala al suolo. La feci restaurare e disposi che ogni 22
Settembre, dal 1843, si cantasse una messa onde solennizzare il giorno del
restauro e del possesso dell ‘isola avvenuto il 22 Settembre 1843 quando con
due piroscafi ed a nome del governo Barbone, sbarcammo a Lampedusa; La
chiesetta suddetta serviva dapprima a doppio uso.
Infatti al mio giungere nell’isola, all’ingresso c’era una stanza chiusa da un cancello e tutto intorno alcuni sedili di pietra ed altre casali ad uso della religione dei turchi. Questo locale serviva per gli arabi che transitavano per qua e la e desideravano fare le orazioni della loro religione. Più in fondo, aperto il cancello, si presentava un secondo locale ove i fedeli che desideravano visitare la miracolosa immagine trovavano l’altare cristiano con sopra la Santa Vergine già mentovala”.
Infatti al mio giungere nell’isola, all’ingresso c’era una stanza chiusa da un cancello e tutto intorno alcuni sedili di pietra ed altre casali ad uso della religione dei turchi. Questo locale serviva per gli arabi che transitavano per qua e la e desideravano fare le orazioni della loro religione. Più in fondo, aperto il cancello, si presentava un secondo locale ove i fedeli che desideravano visitare la miracolosa immagine trovavano l’altare cristiano con sopra la Santa Vergine già mentovala”.
L’antica Grotta, oggi
Santuario, in base all’attenta relazione, era suddivisa in chiesa cattolica e
moschea musulmana.
Non poteva mancare
l’immancabile leggenda che cita la presenza, a poca distanza da Cala Croce, di
un monaco eremita che abitava su una grotta prospiciente un burrone. Un monaco
che aveva delle spiccate virtù diplomatiche. La chiesa si trova a circa venti minuti
dal porto e il monaco aveva quindi il tempo di avvistare i vascelli all’ancora
e riconoscere la nazionalità in base alla bandiera issata. Illuminava di
conseguenza la Croce o la Mezzaluna a secondo della nazionalità avendo un compenso o aiuto da entrambi le parti e
nello stesso tempo attuando quel principio di pacifica convivenza tra due
religioni in aperto contrasto tra di loro.
Il Sanvisente
fece restaurare l’antica chiesa e anche
la Statua della Madonna, pesante circa 150 kg, che prese il nome di Madonna
Porto Salvo. Durante la seconda guerra mondiale il santuario venne distrutto da
un bombardamento ma la statua della Madonna restò indenne. Quel fortissimo bombardamento
non fece vittime tra la popolazione e i lampedusani furono riconoscenti alla
Madonna ricostruendo l’edificio e un bellissimo giardino con fiori e piante di
gran pregio.
La solenne festività
della Madonna di Porto Salvo si svolge il 22 settembre con la processione del
simulacro che dal Santuario di campagna viene trasportato alla Chiesa
Parrocchiale per ritornare nel luogo originario l’indomani. Nel 2017 alla
processione si aggiunse un’altra piccola processione in mare. Il simulacro
viene portato con le barche dei pescatori in mare cioè fra le acque che
circondano l’isola.
A 15 metri
di profondità fu collocata una bellissima statua che raffigura la Madonna con
il Bambino. Una statua che fu donata all’isola
dal giornalista e fotografo Roberto Merlo dopo un drammatico incidente
che lo colpì nelle acque dell’isola.
Il
giornalista fu colto da un forte malore mentre si trovava in immersione e tutta l’isola, che era in festa per la
Madonna, si fermò per andare a sincerarsi che non fosse in pericolo di vita.
Per ricambiare l’affetto e le premure della popolazione decise di realizzare la
statua in bronzo che fu benedetta da Papa Giovanni Paolo II in Roma e la fece
scendere, alla presenza di tutti i lampedusani, accanto allo scoglio affiorante
del “Panettone”, davanti all’isola dei Conigli. Un atto di ringraziamento e di
protezione di coloro che vivono il mare quotidianamente.
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3 - TERRAFERMA
Film-
Anno 2011 - Lingua originale : Italiano,
Siciliano – Paese di Produzione: Italia, Francia –
Durata:
88 minuti – Genere: Drammatico – Regia: Emanuele Crialese –
Soggetto:
Emanuele Crialese – Sceneggiatura: Emanuele Crialese, Vittorio Moroni –
Produttore
Esecutivo: Matteo De Laurentis
Interpreti.
Donatella Finocchiaro: Giulietta – Giuseppe Fiorelo: Nino – Mimmo Cuticchio:
Ernesto – Martina Codecasa: Maura – Filippo Pucillo: Filippo.
https://sandrovivan.files.wordpress.com/2012/09/991.jpg
TRAMA
Mar Mediterraneo… Isola di Linosa. Il vecchio Ernesto e il
nipote Filippo sono due pescatori. Si trovano sulla piccola barca durante una
battuta di pesca quando improvvisamente l’elica del motore urta i resti di una
barca distrutta. Riescono a raggiungere il porto e sul molo si sta celebrando
l’anniversario della morte di Pietro, il figlio maggiore di Ernesto morto in
una battuta di pesca da tre anni. La vedova di Pietro, Giulietta, è
insoddisfatta della sua vita nell’isola e desidera lasciare l’isola, con il
figlio Filippo, per trasferirsi sulla terraferma anche per la ricerca di un
lavoro migliore.
Il figlio Filippo non condivide i progetti della madre e il
fratello Nino, che ha lasciato da tempo l’attività di pescatore, si è inserito
nel settore turistico e spera che l’attività possa essere la sua strada per il
futuro. Guadagna discretamente e questo gli consente di avere delle piccole
soddisfazioni. Regala al fratello Filippo per il suo compleanno un motorino che
viene distrutto da alcuni invidiosi
compaesani.
L’estate è la stagione turistica e con il traghetto arrivano
numerosi visitatori tra cui tre ragazzi, Maria, Stefano e Marco. Prendono in
affitto la casa di Filippo e Giulietta che vanno ad abitare, per l’occasione,
nel garage. La barca è stata riparata dal vecchio Ernesto che durante i lavori
non si era sentito bene ed aveva rischiato un infarto. Un uomo all’antica,
scettico nei confronti delle cure mediche per cui dopo un nuovo malessere
decide di non lasciare l’isola per essere sottoposto a cure mediche. Dopo
alcuni giorni Ernesto e Filippo sono al largo per una battuta di pesca quando
incontrano una zattera strapiena di emigranti africani.
Chiamano subito la Guardia Costiera che li avvisa di restare
vicino alla zattera e soprattutto di non prendere nessuno degli emigranti a
bordo.
Ma la situazione non è facile da gestire…. Alcuni naufraghi
nuotano verso la barca di Ernesto e Filippo, che rispondendo alla legge del
mare, li fanno salire a bordo. Una volta giunti al porto gli emigranti si
dileguano nella cittadina grazie all’oscurità. Tra gli emigranti salvati da
Ernesto c’è una donna incinta e suo figlio che vengono ospitati nella sua casa.
La donna, Sara, durante la notte mette al mondo una bambina. Ernesto, preso da
grande compassione, offre alla donna la possibilità di restare nella sua casa
per alcuni giorni. Il giorno dopo la Guardia di Finanza inizia le ricerche dei
naufraghi e, venuta a conoscenza degli avvenimenti, sequestra la barca di
Ernesto, perché è senza licenza per trasporto di persone, ma non trova
fortunosamente i migranti rifugiati nella sua casa.
Giulietta è irritata con il suocero e chiede espressamente a
Sara di lasciare la casa. Ernesto li protegge e li tiene ancora in casa per un
po’ di tempo, rifiutandosi anche di obbedire alla legge della Finanza. Con il
passare dei giorni cresce in Giulietta una certa simpatia per Sara e i suoi
bambini.
Sara e Giulietta sono uniti da un grande desiderio.. partire per
il Nord Italia, per una vita e un futuro migliore.
Sara, rispetto a Giulietta, ha nel nord Italia il marito, a
Torino, che era emigrato alcuni anni prima
Sara rivela a Giulietta l’avventura del suo viaggio… dal Corno
d’Africa alla Libia e dalla Libia a Linosa.
Una sera Filippo ruba una piccola barca per portare la turista
Maura al largo per fare il bagno. Accende la lampara per illuminare l’acqua in cui Maura, leggermente, ubriaca,
vuole fare il bagno. Improvvisamente un
gruppo di migranti si sta avvicinando a nuota alla barca.. Maura torna
precipitosamente a bordo e lo stesso
Filippo è costretto ad usare il timone per difendersi dall’assalto dei migranti
che tentano di salire a bordo.. Riesce ad accendere il motore della barca e a
fuggire. La situazione nell’isola è critica.. è in atto un’invasione di
migranti… la gente non può accoglierli per il divieto delle forze dell’Ordine…
Un giorno Nino organizza una gita in barca per i turisti e s’imbatte in una
serie di morti annegati, che presi dai Carabinieri vengono adagiati in linea sulla
spiaggia, mentre si cerca di soccorrere i sopravvissuti.
I turisti allarmati.. decidono di lasciare l’isola.
Ernesto decide di portare Sara e i suoi figli in macchina sulla
terraferma ma all’imbocco dei traghetti le auto sono controllate dai
Carabinieri.. decide di tornare indietro. Filippo che aveva visto i naufraghi in
cui si erano imbattuto il fratello Nino, sente improvvisamente sulla coscienza
un rimorso… forse quei naufraghi erano quelli che aveva incontrato la sera precedente
e decide di lottare contro la legge e di pensare al futuro. Ruba il furgone
dello nonno Ernesto e va al porto per prendere la barca che era stata
sequestrata al nonno e la utilizza per salvare Sara e i suoi bambini.
Premi: David Donatello, nel 2012, come miglior regista e attrice
protagonista; Nastro D’Argento, regista del miglior film, migliore attrice
protagonista e non attore protagonista , miglior fotografia; Mostra
Internazionale d’arte cinematografica di Venezia con il Leone d’argento ad
Emanuele Crialese; ed altri premi.
Faraglioni di Linosa
Isola di Lampedusa
- Baia dei Conigli
Linosa
Linosa… il cratere…
veduta aerea
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