GLI ANIMALI NELLA PITTURA



Giorgio Duranti (1683 – 5 November 1768)
Ritratto di falchetto, olio su tela, 61 x 50 cm. Collezione privata

Lorenzo Lippi (Firenze, 1606 – 1665)
Gentiluomo con un labrador

Giacomo Ceruti (1740 circa)
Vecchio con gatto

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Gli Animali nella Pittura Una “Galleria Virtuale” dedicata agli animali. Il Motivo ? L’amore per la natura è il primo passo della conoscenza umana rivolta ad una vita lontana dai canoni materialistici della scienza moderna (economia, politica, ecc.). Gli animali suscitano emozioni forti, positive come la curiosità, la tenerezza, l’entusiasmo. Esseri viventi che hanno accompagnato l’uomo sin dal suo primo apparire, come forma di sostentamento, come compagno di giochi e di momenti di vita, come protagonisti di fiabe e racconti. Nella pittura vengono rappresentati nei loro momenti di vita e assumono, spesso, una precisa simbologia. A tutti è noto il grande amore che S. Francesco d’Assisi ebbe per la natura e le creature. Tutto ciò che esiste, dal più tenero filo d’erba alla più imponente montagna, è una creazione di Dio e lui gioisce di questo straordinario dono. Il testo che propongo è tratto dalla ‘Vita Seconda’ scritta da Fra Tommaso da Celano (1200 – 1265), uno dei “biografi” del santo. Il brano proposto è un semplice ma efficace esempio dell’amore incondizionato verso la natura, che può davvero riempire il cuore umano del sussurro divino. « Tutte le cose abbraccia con inaudito devoto amore, parlando loro del Signore ed esortandole a lodarlo. Lascia ardere le lucerne, le lampade e le candele, non volendo spegnere di sua mano il chiarore che è simbolo della Luce eterna. Cammina con venerazione sulle pietre, per rispetto di Colui che è chiamato “la Pietra”; e dovendo recitare quel versetto “Tu m’hai innalzato sulla pietra”, per parlare con maggiore rispetto diceva: “Tu m’hai innalzato sotto i piedi della Pietra”. Ai frati incaricati di tagliar la legna proibisce di abbattere l’albero intero, affinché abbia la possibilità di dar nuovi polloni. All’ortolano comanda di lasciare intorno all’orto una striscia di terra incolta, affinché a tempo opportuno le erbe verdeggianti e i bei fiori possano lodare il bellissimo Padre di tutte le cose; e nell’orto vuole sia un giardinetto riservato alle erbe odorifere e ai fiori, che rammentino la fragranza eterna a chi li riguarda. Raccoglie da terra i “vermicciuoli” per non farli schiacciare; e per le api, affinché non muoiano d’inedia nel gelo dell’inverno, fa disporre miele e ottimo vino. Chiama con il nome di “fratello” tutti gli animali, sebbene prediliga tra tutti le bestiole mansuete.» (Tommaso da Celano, Vita di S. Francesco d’Assisi, trad. a cura di F. Casolini, Assisi 1982, cap. CXXIV, pp. 340-41)
Leggendo queste parole, emerge a chiare lettere quanto detto e risaputo su San Francesco. Particolarmente graditi sono tutti i piccoli accorgimenti che segue nella sua condotta. Ad esempio, la scelta di preservare una striscia di terreno incolto, all’interno dell’orto, suona molto interessante: in quella strisciolina, infatti, le erbe e i fiori spontanei, quelli che nascono casualmente, senza una preventiva pianificazione, possono esprimersi in tutta la loro bellezza e forza. È proprio questo che manifesta lo splendore della natura e del suo Creatore, la cui perfezione emerge a pieno quanto l’intervento dell’uomo è assente. Sarebbe bello, nei nostri giardini pieni di fiori collocati in posizioni studiate, prediletti perché più grandi, belli e colorati, lasciare un angolo incolto, in cui la natura possa avere la libertà di seguire se stessa, esprimendosi anche con fiori semplici e minuscoli, che raccontano, più di tutti gli altri del nostro giardino, la bellezza di Dio.





EDWIN LANDSEER ( Londra 7/3/1802 – Londra, 1/10/ 1873)




Luogo di Creazione : 
Data dell'Opera: 1865
Titolo dell'Opera : “SAVED”  (Salvato)
Stile: Realismo 
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni : 
Galleria : Collezione Privata


Il salvataggio di una bambina da parte di un cane da riporto. Questo quadro contribuì alla creazione della razza “Landseer” in onore al pittore che, con grande spirito artistico ed umano, riuscì a riprodurre la drammatica scena del salvataggio.



Luogo di Creazione : Inghilterra
Data dell'Opera: ?
Titolo dell'Opera : IL PONY FAVORITO E I CANI 
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni: 
Galleria : Collezione Privata



Luogo di Creazione :
Data dell'Opera: 1858/59
Titolo dell'Opera : “LOOKING FOR CRUMNS FROM RICH MAN’S TABLE” (“IN CERCA DI BRICIOLE SULLA TAVOLA DEI RICCHI”)
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni: 62,2 x 74,6 cm
Galleria : Wallace Collection – Londra


Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera: 1844
Titolo dell'Opera : “SHOERING” – “LA FERRATURA “
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni:
Galleria : Tate Gallery – Londra



Luogo di Creazione : 
Data dell'Opera: 1867
Titolo dell'Opera : I BOVINI SELVATICI DI CHILLINGHAM
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni:
Galleria :



Museo D'Arte . Londra


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AUTORE : FRANCESCO PAOLO MICHETTI ( Tocco da Casauria- Pescara, 4/8/1851 – 
Francavilla al Mare – Chieti, 5/3/1929)



Luogo di Creazione : Abruzzo
Data dell'Opera: 
Titolo dell'Opera : GIOVANI PASTORELLE
Stile: Realismo 
Tecnica : Olio su tavoletta
Dimensioni : 29 x 40,5 cm
Galleria :



L’Incontro – 1887 – Collezione privata

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AUTORE : FILIPPO PALIZZI ( Vasto, 16/6/1818 – Napoli, 11/9/1899)




Luogo di Creazione : Campania ?
Data dell'Opera: 1858
Titolo dell'Opera : TRAMONTO
Stile: Realismo 
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni : 52,7 x 74,5 cm
Galleria : Museo della Scienza e della Tecnologia – Milano

Gruppo di capre e due bambine che cercano di prendere un grappolo d’uva. Sullo sfondo un paesaggio con tramonto, la cui luce si riflette, magistralmente, sulla scena in primo piano.



“Volpe in agguato”
Anno: 1848
Olio su tela – (39 x 53) cm
 Una bella e piccola volpe con atteggiamento sospettoso davanti all’ingresso della sua tana.
L’incertezza si coglie nella stessa posizione dell’animale che viene confermata dallo sguardo titubante dei suoi bei occhi.



Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera: ?
Titolo dell'Opera : “ASINELLO”
Stile: Realismo 
Tecnica : Penna su carta
Dimensioni : 12 x 17 cm
Galleria : Pinacoteca – Collezione Palizzi – Palazzo D’Avolos – Vasto (Ch)



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FATTORI GIOVANNI ( Livorno, 6/9/1825 – Firenze, 30/8/1908)


Luogo di Creazione : Toscana
Data dell'Opera: 1886
Titolo dell'Opera : “IL SALTO DELLE PECORE”
Stile: Realismo 
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni : 89,5 x 174 cm
Galleria : D’Arte Moderna – Firenze

Un piccolo torrente, le piante di leccio, i pastori “buccheri” con i loro abiti, i cespugli che sembrano piegarsi nel torrente… un ambiente toscano magistralmente espresso dal Fattori

Luogo di Creazione : Toscana 
Data dell'Opera: 1887- 1897
Titolo dell'Opera : “IL CARRO ROSSO” – “IL RIPOSO”
Stile: Realismo 
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni : 88 x 170 cm
Galleria : Pinacoteca di Brera

Un paesaggio toscano, forse la Maremma, che il pittore riproduce in una tela insolitamente lunga rispetto all’altezza (88 x 179 cm.). Un paesaggio marino molto assolato dove un contadino si riposa accanto ai suoi buoi dopo averli staccato dal carro. Il Fattori con la sua espressione artistica riesce a “comunicarci” la terra che conosce e che ama. La campagna toscana che si spinge fino al litorale dove soltanto il rumore della risacca interrompe il profondo silenzio. L’artista ci restituisce la calda luce dorata e l’ombra riposante, il piacere che può dare un momento di sosta, ma anche il rapporto che può legare un contadino con i propri animali che gli sono compagni nel lavoro e nella vita quotidiana. Un mondo antico, perduto che rivive intensamente in questo dipinto.


Luogo di Creazione : Toscana
Data dell'Opera: 1893
Titolo dell'Opera : MANDRIE MAREMMANE
Stile: Realismo 
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni: 200 x 300 cm
Galleria : Museo Civico – G. Fattori – Livorno



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PAOLO ANTONIO BARBIERI (Cento, 1603 – Cento, 1649)
fratello del famoso
GIOVANNI FRANCESCO BARBIERI – detto il GUERCINO (Cento, 2/2/1591, 
Bologna, 22/12/1666) 



Luogo di Creazione : 
Data dell'Opera: Metà del XVII
Titolo dell'Opera : IL LAGOTTO (CANE ROMAGNOLO)
Stile: Realismo 
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni: 98 x 142 cm
Galleria : 
Nel dipinto è ben visibile l’intento del pittore di delineare una scena domestica ove il cane gioca il ruolo del protagonista assoluto. L’uomo che indica il lagotto e con l’altra mano lo cinge amorevolmente in segno di affettuoso possesso è nientemeno che il celeberrimo Guercino (Giovanni Francesco Barbieri nato a Cento di Ferrara nel 1591 e morto a Bologna nel 1666), considerato uno dei più grandi maestri della pittura italiana ed europea del ‘600.
.
La donna rappresentata a sinistra potrebbe essere la sorella anziana del Guercino, Lucia, o addirittura la madre o la nutrice. La donna, coi tratti rustici e vissuti di una popolana abituata ai lavori pesanti, porta in braccio un piccolo gatto nero e appese alla cintura alcune chiavi, tipiche dell’epoca, riferibili ad antiche porte o mobili di quel tempo. Una rappresentazione domestica realizzata con l’affetto di chi voleva fermare un attimo di vita in famiglia ove ciascuno si faceva ritrarre col proprio animale preferito.
Il prof. Giancarlo Sestieri di Roma (uno dei massimi esperti di questo fondamentale periodo della pittura italiana) attribuisce l’opera alla bottega stessa del Guercino con particolare riferimento al nipote del maestro, Benedetto Gennari (figlio della sorella e valente pittore egli stesso) o probabilmente al fratello minore del Guercino Paolo Antonio.

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PAULUS POTTER ( Enkhuizen, 20/11/1625, Amsterdam, 17/1/1654)



Luogo di Creazione : 
Data dell'Opera: 1653
Titolo dell'Opera : “DOG ON A CHAIN” (“CANE ALLA CATENA”)
Stile: Realismo 
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni: 96,5 x 132 cm
Galleria : Hermitage, St. Petersburg, Russia


Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera: 1649
Titolo dell'Opera : CAVALLI IN UN CAMPO
Tecnica : Olio su tavola
Dimensioni: 23,5 x 30 cm
Galleria : Rijks Museum – Amsterdam

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GIOVAN BATTISTA TIEPOLO (Venezia, 5/3/1696, Madrid, 27/3/1770)



Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera: 1736
Titolo dell'Opera : MOSE’ SALVATO DALLE ACQUE
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni : 197 x 340 cm
Galleria : Nazionale di Scozia


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UN ARTISTA  LOMBARDO (XIX - XX)SECOLO

Luogo di Creazione : Lombardia
Data dell'Opera: 1890 - 1910
Titolo dell'Opera : DUE MUCCHE IN UNA STALLA
Stile: Realismo 
Tecnica : Olio su legno
Dimensioni: 47 x 32,5 cm
Galleria : Museo Civico di Lecco – Galleria Comunale d’Arte.


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ALESSANDRO BONVICINO, detto il MORETTO DA BRESCIA 
(Brescia,1498-Brescia, 22/12/1554)





Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera: 1515 - 1520
Titolo dell'Opera : CRISTO NEL DESERTO CON GLI ANIMALI SELVATICI 
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni: 45,7 x 55,2 cm
Galleria : Metropolitan Museum of Art – New York (USA)

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SERGIO BUDICIN (Trieste, 1939- )


Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera: ?
Titolo dell'Opera : LA GUARDIANA DELLE OCHE
Stile: Realismo 
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni: 50 x 60 cm
Galleria : E’ stato esposto alla Galleria d’Arte Rettori – Tribbio- Trieste





Il fascino della pittura di Budicin consiste in un fatto semplice ed essenziale: la capacità di essere un artista a tutto tondo che, come i grandi del passato, sa affrontare con competenza, passione e levità qualsiasi tema. Dal ritratto, espresso in modo impeccabile nella struttura e nella resa cromatica e poetica, al paesaggio con animali e soggetti umani, che spesso fanno sognare, perché, come nell’olio intitolato “Trasporto dei tronchi”, suggeriscono il filo d’un racconto, lievemente romantico e d’avventura, dove senti frusciare il vento e scontrarsi gli elementi. Per non parlare delle scene mitologiche e di battaglia che, sulla base di un attento studio storico e di costume, ti raccontano l’evento in modo quasi fiabesco, coinvolgendoti emotivamente fino in fondo, tra verità e sogno: “visioni” – l’architetta Marianna Accerboni – che non hanno perso di smalto, anzi si sono arricchite in cinquant’anni di appassionata e valente pittura, di cui alcuni vissuti a illustrare con grande perizia importanti volumi per case editrici di livello nazionale.

Preparativi per la partenza

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CONSTANT TROYON ( Sevres, 28/8/1810 – Parigi, 21/2/1865)





Luogo di Creazione : Francia ?
Data dell'Opera: 1859
Titolo dell'Opera : ANDANDO AL MERCATO
Stile: Realismo 
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni: 260,5 x 211 cm
Galleria: Ermitage – San Pietroburgo


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PINNARI PIETRO detto BIANCHI ( Pittore Lombardo, 1700 – 1749)


Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera: ?
Titolo dell'Opera : SCENA PASTORALE CON ANGELICA E MEDORO 
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni: 117,5 x 81,5 cm
Galleria : Pinacoteca Repossi – Chiari (Brescia)
Descrizione: In una rigogliosa vallata di montagna, mentre gli animali pascolano e si dissetano ad un corso d'acqua, Angelica e Medoro (personaggi dell’Orlando Furioso dell’Ariosto) si baciano accanto ad una capanna.

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PELLEGRINI ( Pittore Lombardo – secolo XIX fine /secolo XX inizio)



Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera: 1890 - 1910
Titolo dell'Opera : SCENA PASTORALE 
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni: 67 x 51,5 cm
Galleria : Galleria Comunale D’Arte- Museo Civico di Lecco

Descrizione: In primo piano una pastorella con animali e, in lontananza, un altro uomo con un carico sulle spalle sono raffigurati in un paesaggio dominato da prati e alberi. Sullo sfondo montagne. Il dipinto è appeso entro cornice.
Notizie storico-critiche: Resta valido quanto osservato nel 1983 da Barigozzi Brini a proposito dell'opera in esame: "Il dipinto è tipico del gusto tardo ottocentesco. L'autore non sembra identificabile con nessuno dei Pellegrini conosciuti nei repertori dei pittori contemporanei " (Barigozzi Brini, 1983)

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CIMAROLI GIOVANNI BATTISTA (Salò, 1687 – Venezia, 1771)



Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera ?
Titolo dell'Opera : AIA CON ANIMALI
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni: 57,2 x 74 cm 
Galleria : Asta CHRISTIE’S – LONDRA

(29 x 42 ) cm - Asta dipinti antichi


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CRIVELLINO GIOVANNI CRIVELLI (Milano, 1685 – Milano, 1760)




Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera: ?
Titolo dell'Opera : FAGIANI E QUAGLIE
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni: 51 x 72 cm
Galleria : Casa d’Asta Palais Dorotheum – Vienna

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NIKOLAI KORNILIEVICH BODAREVSKY (1850 – 1921)



Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera: ?
Titolo dell'Opera : LA FIGLIOLETTA CON IL GATTO
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni: 
Galleria : Collezione Privata



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OTTO SCHOLDERER (Francoforte sul Meno, 25/1/1834 – Francoforte sul Meno, 22/1/1902)




Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera: ?
Titolo dell'Opera : BAMBINA CON GATTO
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni: 90 x 67 cm
Galleria : Collezione privata

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CHARLES VAN DER EYCKEN (1809 – 1891) (Belgio)


Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera: ?
Titolo dell'Opera : "CHIHUAHUA A PELO LUNGO" 
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni: 
Galleria : Collezione Privata

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LEONARDO di ser PIERO DA VINCI ( Vinci, 15/4/1452 – Amboise, 2/5/1519)







Luogo di Creazione : Milano ?
Data dell'Opera: 1488 - 1490
Titolo dell'Opera : DAMA CON ERMELLINO
Tecnica : Olio su tavola
Dimensioni: 54 x 40,3 cm
Galleria : Castello del Wawel – Cracovia
L'opera, della quale si ignorano le circostanze della commissione, viene di solito datata poco dopo il 1488, quando Ludovico il Moro ricevette il prestigioso titolo onorifico di cavaliere dell'Ordine dell'Ermellino dal re di Napoli.
L'identificazione con la giovane amante del Moro Cecilia Gallerani fa riferimento alla figura dell’ermellino. L’ermellino è simbolo di purezza e di incorruttibilità (annotava lo stesso Leonardo che "prima si lascia pigliare dai cacciatori che voler fuggire nell'infangata tana, per non maculare la sua gentilezza", cioè il mantello bianco), e in greco è detto, "galé" (γαλή), che alluderebbe al cognome della fanciulla.
La scritta apocrifa ("LA BELE FERONIERE / LEONARD D'AWINCI") ha anche fatto ipotizzare che l'opera raffiguri Madame Ferron, amante di Francesco I di Francia ipotesi oggi superata.
Esiste poi un'interpretazione, poco seguita ma interessante per capire la molteplicità di suggestioni che ha suscitato il famoso ritratto. L'opera sarebbe una memoria della congiura contro Galeazzo Maria Sforza. La donna effigiata sarebbe la figlia Caterina Sforza. La collana di perle nere al collo della dama sarebbe legata al lutto, e l'ermellino un richiamo allo stemma araldico di Giovanni Andrea da Lampugnano, sicario e uccisore nel 1476 dello Sforza.
Le tracce del dipinto nei secoli sono molto confuse. Dimenticata l'attribuzione a Leonardo, l'opera venne riassegnata al maestro solo alla fine del XVIII secolo. Durante la seconda guerra mondiale venne nascosto nei sotterranei del castello del Wawel, dove fu trovato dai nazisti che avevano invaso la Polonia. Quando fu ritrovato recava nell'angolo inferiore a destra l'impronta di un tallone, a cui venne rimediato con un restauro.
In quest'opera lo schema del ritratto quattrocentesco, a mezzo busto e di tre quarti, venne superato da Leonardo, che concepì una duplice rotazione, con il busto rivolto a sinistra e la testa a destra. Vi è corrispondenza tra il punto di vista di Cecilia e dell'ermellino. L'animale infatti sembra identificarsi con la fanciulla, per una sottile comunanza di tratti, per gli sguardi dei due, che sono intensi e allo stesso tempo candidi. La figura slanciata di Cecilia trova riscontro armonico nell'animale.
La dama sembra volgersi come se stesse osservando qualcuno sopraggiungente nella stanza, e al tempo stesso ha l'imperturbabilità solenne di un'antica statua. Un impercettibile sorriso aleggia sulle sue labbra: per esprimere un sentimento Leonardo preferiva accennare alle emozioni piuttosto che renderle esplicite. Grande risalto è dato alla mano, investita dalla luce, con le dita lunghe ed affusolate che accarezzano l'animale, testimoniando la sua delicatezza e la sua grazia. L'abbigliamento della donna è curatissimo, ma non eccessivamente sfarzoso, per l'assenza di gioielli, a parte la lunga collana di perle scure. Come tipico nei vestiti dell'epoca, le maniche sono la parte più elaborata, in questo caso di due colori diversi, adornate da nastri che, all'occorrenza, potevano essere sciolti per sostituirle. Un laccio nero sulla fronte tiene fermo un velo dello stesso colore dei capelli raccolti.
Lo sfondo è scuro, ma dall'analisi ai raggi X emerge che dietro la spalla sinistra della dama era originariamente dipinta una finestra.
L'ermellino è dipinto con precisione e vivacità. A un'analisi della morfologia dell'animale, esso appare però più simile a un furetto . Può darsi che Leonardo, sempre indagatore del dato naturale, si ispirasse a un animale catturato, allontanandosi dalla, tutto sommato più realistica, tradizione iconografica. Del resto, l'ermellino è un animale selvatico mordace e difficilmente ammaestrabile, di conseguenza sarebbe stato molto difficile poterlo utilizzare come modello, al contrario del furetto che può essere addomesticato facilmente. Un animale che era relativamente semplice da trovare nelle campagne lombarde dell'epoca. Si consideri inoltre che l'ermellino ha dimensioni molto più ridotte, superando raramente e comunque di poco i 30 cm, mentre il furetto, come nel dipinto, è di dimensioni maggiore.





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PIERO DI LORENZO (PIERO DI COSIMO) (Firenze, 1461 – Firenze, 12/3/1522)




Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera: 1495
Titolo dell'Opera : MORTE DI POCRIS
Tecnica : Olio su tavola
Dimensioni: 65,4 x 184,2 cm
Galleria : National Gallery - Londra
L'opera proviene dalle collezioni Guicciardini di Firenze, anche se non è citata negli inventari cinquecenteschi. Doveva decorare un ambiente privato, forse una spalliera di un pancale, o un cassone o un altro tipo di decorazione, come era tipico nelle camere da letto delle più facoltose famiglie fiorentine dell'epoca. Lo stesso soggetto, che condanna l'adulterio, sembra appropriato a fare da monito per una giovane coppia.

L'opera è al museo londinese dal 1862, quando venne acquistata.
Rappresenta la storia di Cefalo e Procri, narrata da Ovidio nelle Metamorfosi (VII, 752-765). Secondo la mitologia la fedeltà reciproca della coppia fu messa più volte alla prova da invidiosi. Mentre Cefalo era a caccia, armato di un dardo infallibile e di un segugio che riusciva sempre a catturare le prede (Lelapo), già doni di Artemide, la giovane Procri si nascose tra i cespugli per controllare che l'uomo non la tradisse con Eos. Cefalo vide vibrare i cespugli e pensando di trovarsi di fronte ad un animale scagliò il dardo…… Procri fu colpita a morte. Il formato orizzontale della tavola è occupato dal corpo femminile disteso e colto dal sonno mortale, con ferite alla gola, al polso e alla mano. Ai lati si bilanciano le due figure scure del satiro e del cane da caccia, mentre dietro di essi si estende un paesaggio lacustre reso azzurrino dalla foschia e popolato da animali (altri cani, un pellicano, alcuni aironi) e barche che ruotano attorno a un porto appena visibile. Forte è il senso della natura e l'attenzione con cui la veduta è curata, ispirandosi a modelli fiamminghi. La bellezza ideale della figura distesa, il suo abbigliamento all'antica e la precisione anatomica del disegno rimandano al filone fiorentino di cui fece parte anche Botticelli.
Sul retro della tavola si trova un disegno architettonico, la cornice di un pilastro. In controluce, soprattutto nel corpo disteso di Procri, si vedono tracce del disegno sottostante, mentre nel cielo l'artista sfumò i colori con i polpastrelli, lasciando numerose impronte digitali.

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WILLIAM BARRAND (1810 – 1850) (Inglese)


Luogo di Creazione : Inghilterra
Data dell'Opera: 1848
Titolo dell'Opera : CAVALLO SAURO SELLATO
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni: 44 x 54 cm
Firmato e datato
Galleria : Collezione privata

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HENRIETTE RONNER – KNIP (Amsterdam,31/5/1821 – Elsene, 2/3/1909)





"Il  PIano"

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“MICHELANGELO… PREISTORICO”


Luogo di Creazione : LAUSCAUX – (Grotte della Dordogna - Francia)
Data dell'Opera: Paleolitico Superiore
Titolo dell'Opera : TORO E CAVALLI IN CORSA
Tecnica : dipinti su parete in grotta
Dimensioni:
Galleria :

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GABRIEL METSU (Leida, 1629 – Amsterdam, 24/10/1667)



Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera: 1662 - 1665
Titolo dell'Opera : GIOVANE DONNA MENTRE LEGGE UNA LETTERA
Tecnica : Olio su tavola
Dimensioni: 20,9 x 40 cm
Galleria : National Gallery of Ireland – Dublino

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EUPHEMIE MURATON DUHANOT (1840 – 1914) (Francia)




Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera: ?
Titolo dell'Opera : CANI
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni: 
Galleria : Collezione Privata

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ALFRED STEVENS (Bruxelles, 11/5/1823 – Parigi, 29/8/1906)



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ANTHONY VAN DYCH ( Anversa,22/3/1599 – Londra, 9/12/1641)





Luogo di Creazione : 1640
Data dell'Opera: ?
Titolo dell'Opera : PORTRAIT OF PHILADELPHIA AND ELISABETH WHARTON
(RITRATTO DI PHILADELPHIA E ELISABETH WHARTON)
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni: 162 x 130 cm cm
Galleria : Museo Hermitage – San Pietroburgo

Pochi artisti hanno rappresentato nella loro arte dei bambini. In questo ritratto sono raffigurate le figlie di Filippo, 4 ° Signore Wharton. Il dipinto si colloca nel periodo inglese della carriera artistica di Van Dyck. Le ragazze vengono visualizzati staticamente in posa e con appena un accenno di paesaggio decorativo. Vestite e pettinate a “la mode”, sembrano delle “vere signore”; le immagini riescono ad esprimere la loro importanza come si addice alle grandi dame di corte. La più giovane tiene dolcemente la sorella per la spalla, congelata nella posa in cui è stata in piedi dall'artista. La importanza ufficiale del ritratto è ammorbidita dal cagnolino, sorpreso dalla immobilità delle sue piccole padroncine ", e “graffia” con la zampa e con stupore il vestito della figlia maggiore. Con la sua combinazione di colori eleganti, dominati dal freddo perlato-grigio e argento-blu, riesce a trasmettere la bellezza anche dei tessuti e dei gioielli indossati dalle due fanciulle. La sua espressione artistica riesce ad esprimere la gentilezza e il fascino delle due ragazze.
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GERRIT (GERARD) DOU (Leisda, 7/4/1613, Leisda, 9/2/1675)




Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera: 1650
Titolo dell'Opera : IL RIPOSO
Tecnica : Olio su pannello
Dimensioni: 
Galleria :

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EDWIN FREDERICK HOLT ( 1830- 1912)






Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera: ?
Titolo dell'Opera : THE PROUD MASTIFF MOTHER WITH PUPPIES
(IL MASTINO, MADRE ORGOGLIOSA, CON I CUCCIOLI)
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni: 
Galleria



Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera: 1902
Titolo dell'Opera : CANE DI ZIA IDA
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni:
Galleria : British Museum – Londra
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FRANK PATON ( Stepney- Londra, 23/11/1855 – Londra, 13/11/1909)



Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera: ?
Titolo dell'Opera : A PROUD MOTHER (UNA MADRE ORGOGLIOSA)
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni:
Galleria : British Museum – Londra





Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera: 1892
Titolo dell'Opera : SALVO
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni:
Galleria :
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PIERRE AUGUSTO RENOIR ( Limoges,25/2/1841 – Cagnes Sur Mer, 3/12/1919 )

Pierre-Auguste Renoir, Bonnard and Misia Natanson, 1898



Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera: 1878
Titolo dell'Opera : IL SALOTTO DI MADAME CHARPENTIER 
(MADAME CHARPENTIER, CON LE FIGLIE, E UN CANE DEI PIRINEI)
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni:153 x 189 cm
Galleria : New York Metropolitan Museum

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ANGELO MORBELLI ( Alessandria, 18/7/1854 – Milano, 7/11/1919)




Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera: ?
Titolo dell'Opera : PAX – LA STALLA
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni: 73 x 120 cm
(firmato e datato in basso a sinistra)
Galleria :

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FELIX SCHLENSIGER ( Amburgo, 1833 - 1910)



Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera: ?
Titolo dell'Opera : DUE BAMBINI CON GATTO IN STALLA
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni:
Galleria :




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AUGUST ALLEBE’ ( Amsterdam, 19/4/1838- Aldaar, 10/1/1927)





Luogo di Creazione : 
Data dell'Opera: 1865
Titolo dell'Opera : KRAAMBEZOEK (VISITA --- LA MATERNITA’)
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni:
Galleria : Teylers Museum – Haarlem


Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera: ?
Titolo dell'Opera : DONNA ANZIANA AL FOLCOLARE
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni:
Galleria :

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AUTORE : ?



Luogo di Creazione : ?
Data dell'Opera: 1959
Titolo dell'Opera : DON BOSCO , MAMMA MARGHERITA E IL CANE “GRIGIO”
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni:
Galleria : Casa Don Bosco – Valdocco – Torimo
Il cane “Grigio” salvò diverse volte Don Bosco da situazioni drammatiche.

Quello che accadde il 12 maggio 1959, a La Spezia, ha veramente dell’incredibile e deve farci riflettere. L’urna di Don Bosco, nel suo tragitto da Roma a Torino, si fermò a La Spezia proprio il 12 maggio 1959 dalle ore 6,15 alle ore 15. Il tragitto, del furgone contenente le spoglie del Santo, era segreto e anche le soste obbligate erano tenute segrete. Il giorno 12 maggio la salma doveva arrivare alla chiesa Madonna della Neve.

Il racconto è stato lasciato secondo nella sua versione integrale.
“A questo punto comincia la storia del "cane grigio"! Due confratelli, impazienti di attendere, si portarono sull'incrocio della via Aurelia con la strada di Portovenere per ispezionare l'arrivo.
Un cane, mezzo lupo "grigio" di pelame, si avvicinò a loro, vi gironzolava attorno. Cercarono di cacciarlo via, anche con qualche sasso.” Il cane infilò viale Garibaldi e si fermò ove mi trovo io, Don Oliva e una buona mamma con un bambino per mano comparsa essa pure per vedere Don Bosco. Come questa avesse saputo che l'urna di Don Bosco si sarebbe fermata a La Spezia, non lo so”.
Il cane si avvicina a Don Oliva che lo accarezzò. Si accoccolò accanto a lui! Don Oliva era seduto su una panchina del viale. Il cane pose la testa sulle sue ginocchia, dimostrandosi assai soddisfatto dei complimenti.
“Il furgone con tutto l'accompagnamento giunse con un'ora di ritardo... alle ore 6,30.
Don Giraudi, al mio insistente invito, accettò di fare scendere l'urna e trasportarla in chiesa alla venerazione nostra e dei fedeli!
Prevedendo di poter convincere Don Giraudi, avevo già fatto preparare in presbiterio un solido tavolo ottimamente arredato dalle suore, che avrebbe potuto sostenere l'urna.
Dopo tante manovre, guidate e comandate da Don Giraudi in persona, finalmente l'urna contenente Don Bosco, illuminata da calibrati riflettori, è in presbiterio visibile da ogni parte della chiesa tra la gioia e la venerazione nostra e dei pochi presenti, in quel momento, in chiesa.
Quello che sia successo io non lo so, ma quanto sto per esporre è pura, autentica verità.
Non era ancora trascorsa un'ora, da quando l'urna era esposta in presbiterio, e già la chiesa era zeppa di fedeli accorsi a venerare Don Bosco! E andò aumentando via via in misura così strabocchevole che, verso le ore 8, si dovette fare intervenire la forza pubblica, per regolare l'afflusso e tenere l'ordine.
Da notare che già era stata organizzata una assistenza all'urna con i ragazzi più grandicelli della scuola e con i novizi di Pietrasanta, chiamati per telefono a venire a vedere Don Bosco.
È stata una manifestazione di fede, di venerazione e di amore così spontanea, indescrivibile da stupirci e commuoverci profondamente. Ci sentimmo felici e orgogliosi nello stesso tempo di essere figli di Don Bosco!
Durante la Messa di Don Giraudi - ore 7,30 - una signora entra in sacrestia ad avvertire che un cane sta accovacciato sui gradini della balaustra dalla parte dell'urna e impedisce ai fedeli di avvicinarsi ad essa. Tutti vorrebbero toccare l'urna e fare toccare oggetti!
Mando il sacrista a prendere il malaugurato cane.
Dopo alcuni minuti ritorna solo, scusandosi che il cane gli è sfuggito di mano è penetrato in presbiterio ed è andato ad accovacciarsi sotto il tavolo su cui poggia l'urna!
Per non disturbare la funzione, lo si lascia stare, tanto più che i tendaggi che ornano l'urna, lo nascondono alla vista di tutti.
Io avevo altro da fare in quel momento e non feci più caso al cane.
Nessuno reclamò e il cane se ne stette quieto per tutta la durata della Messa sotto il tavolo dell'urna.
Terminata la Messa rientro in sacrestia per ricevere Don Giraudi e condurlo a colazione.
Ecco comparire il cane! Quieto quieto, scodinzolante, come fosse uno del seguito, ci segue verso il refettorio.
Veramente io cerco di cacciarlo via... Don Giraudi interviene dicendo e sorridendo: "lascialo stare... Chissà che non sia il Grigio di Don Bosco!
Si ride e si lascia il cane al nostro seguito.
In refettorio si accovaccia sotto il tavolo tra i piedi di Don Giraudi! Rifiuta ogni cibo... pane burrato, formaggio, salame! Fosse stato un cane randagio, a quell'ora, credo, che un buon boccone l'avrebbe divorato.
Terminata la colazione Don Giraudi si ritira per un po' di riposo.
Io prendo il cane per la pelle del collo e lo trascino in cortile. I giovani che hanno partecipato alla Messa di Don Giraudi e che già si trovano in ricreazione, appena scorgono il cane si fanno attorno ad accarezzarlo. Anche da essi rifiuta i bocconi che gli porgono.
Suonata la campana della scuola, il consigliere, fa condurre il cane in portineria. Qui si accuccia mogio mogio. Il portinaio visto che si rifiuta di muoversi lo lascia tranquillo.
Verso le dieci passa il sig. Basilio (factotum della casa), prende il cane per il collarino e senza tanti complimenti, lo trascina fuori e chiude la porta; il cane non fu più visto!
Che sia stato il "Grigio di Don Bosco"?
Per me, pur non disturbando il Grigio di Don Bosco, tutto il comportamento di questo cane ha qualcosa di fuori dell'ordinario. Non mi è mai accaduto di incontrare un cane che si comportasse a questo modo!
O... era una cane ben idiota, oppure un cane ben straordinario!
Un fatto molto significativo
Don Giraudi è seduto - vigile custode - presso l'urna. Si bea felice di vedere quella fiumana di gente che passa presso l'urna, che si ferma brevemente... mira e rimira il volto di Don Bosco... prega sommessamente... che vuole far toccare qualche oggetto personale all'urna.
Gli uomini sono incanalati nella navata destra di chi entra in chiesa: passano attraverso il presbiterio, sostano presso Don Bosco e, poi, per la sacrestia sfollano nei cortili dell'Istituto e quindi in via Roma. Le donne si accalcano alla balaustra di fronte all'urna.
Verso le 11 faccio un sopralluogo. In sacrestia mi avvicina una giovane signora con un piccino di pochi mesi stretto tra le braccia.
- Reverendo, mi dice, potrei passare in presbiterio e far toccare l'urna al mio piccino?
- Signora, non è possibile. Lo vede!
- Ma... il piccino è cieco!
Mi prende un groppo alla gola. Le lacrime mi velano gli occhi.
- Farò il possibile... Venga con me.
Entro in presbiterio con lei accanto. Don Giraudi mi lancia un'occhiata!... Mi avvicino, gli espongo il caso.
- Allora, falla passare, mi risponde.
La Signora, giunta presso l'urna, tenta di sollevare il bimbo verso Don Bosco. Don Giraudi delicatamente le prende, egli stesso, il bimbo, lo alza fino all'altezza della testa di Don Bosco, ripetutamente fa toccare la testina di lui all'urna di Don Bosco... Sembra S. Giuseppe con il Bambino tra le braccia... Gli scorrono lacrime di sotto gli occhiali! Riconsegna il piccino alla mamma... trasfigurato!
È stato un segnale!
Altre e altre mamme passano in presbiterio per far toccare l'urna ai loro piccoli. Don Giraudi ripete più volte il pietoso e amorevole atto di bontà. L'accompagna con il cuore e la mente imploranti Don Bosco.
Alle tre del pomeriggio si deve prelevare l'urna e riportarla sul furgone. Si fanno intervenire i carabinieri di servizio.
Chiudono il portone centrale della chiesa, fanno sfollare le centinaia di persone presenti in chiesa, dalla sacrestia nei cortili dell'Istituto.
Contemporaneamente altri militi chiudono il cancello in ferro della cancellata che limita la strada dalla gradinata della chiesa... tra le proteste della gente in arrivo per vedere Don Bosco.
Solo verso le 16 si può riportare l'urna sul furgone e partire per Sampierdarena.

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WILLIAM BARRAUD (1810 – 1850) (Inglese) 



Luogo di Creazione : Inghilterra
Data dell'Opera: 1837
Titolo dell'Opera : IL CAVALLO CON SELLA NERA
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni:
Galleria :


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ANTON MALVA.  (Paesi Bassi, 1838 – 1889)


Ritorno all’ovile
Acquarello su carta
(50 x 60) cm
Tale Gallery Londra
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DANIEL F. GERHARTZ (Kewaskum,Wisconsin, 1965 )

Inverno e Calore

Autunno

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JEAN FRANCOIS MILLET ( Grèville Hague, 9/10/1814 – Banbizon, 2071/1875)



Data dell'Opera: 1863
Titolo dell'Opera : PASTORELLA CON IL SUO GREGGE
Tecnica : Olio su tela
Dimensioni: 81 x 101 cm
Galleria : Musèe d’Orsay – Parigi

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