ENCICLOPEDIA DELLE DONNE – XII CAPITOLO Le Donne dell’Afghanistan – La Regina Soraya Tarzi (1926 - 1929) -- Prima Parte
د افغانستان ښځې - ملکه ثریا طرزي
لومړۍ برخه
Premessa Storica;
Periodo Monarchico (1901 – 1929)
Habibullah Khan
Mahmud Tarzi e le sue idee progressiste
Habibullah Khan e il suo processo di modernizzazione del Paese
Le mogli di Habibullah Khan: Sarvar Sultana Begum – Ulya Janab- ecc.
I figli/e di Habibullah Khan
Il Matrimonio tra Amanullah Khan e Soraya Tarzi (30 agosto 1913)
Amanullah Khan e Soraya Tarzi sovrani d’Afghanistan - Le riforme progressiste –
La regina Soraya Tarzi la prima femminista nella storia dell’Afghanistan
Eppure ci sono stati momenti nella ricca storia dell’Afghanistan dove le donne hanno studiato, erano libere e potevano esprimere la loro sensibilità, creatività, il proprio modo d’essere.
Bellissime anime femminili che hanno lasciato una forte impronta culturale e sociale. Figure, anche recenti, che fanno parte della memoria più profonda delle donne afghane, da non dimenticare perchè guide per il riscatto sociale in un periodo in cui il Paese sembra tornato al Medioevo.
Il tutto davanti all’insensibilità della Comunità Internazionale, dell’ UE ed USA che, con il loro ritiro nel 2021 dal territorio afghano senza preoccuparsi di costituire una forte governo, hanno lasciato il Paese nelle mani dei Talebani.
Vent’anni di guerra e di presidio cancellate con un colpo di spugna. È una Comunità Internazionale avvolta nei suoi giochi di potere economici legati agli armamenti, a finanziare le fabbriche della morte, allo sfruttamento delle risorse economiche mentre molti Stati soffrono gravi crisi economiche e mancano delle fondamentali regole etico-sociali tipiche di una comunità civile.
La mia ricerca, in diverse parti, è dedicata proprio alle Donne Afghane e sarà inserita nella mia “Enciclopedia delle Donne”.
Un piccolo contributo alla loro voce… anime che hanno lottato per l’emancipazione delle donne, per i loro legittimi diritti.
Poetesse, politiche, manager, ecc. che hanno avuto anche riconoscimenti a livello internazionale.
Un piccolo modo per rendere la loro voce immortale… duratura nel tempo e in grado di spronare per il raggiungimento della legittima libertà. Non posso permettere che le donne afghane scompaiano nell’empietà dei loro oppressori e penso che la scrittura sia uno dei modi per rendere sempre viva la loro voce così come di tante altri milioni di donne vittime di violenza
La mia voce è un piccolissimo alito di vento che si perderà nel nulla… ne sono cosciente… ma le mie ricerche inserite nella mia biblioteca digitale permetteranno alle generazioni future di venire a conoscenza di quanto crudele sia la politica attuale. Personaggi politici che mancano di obbiettività, incapaci di leggere le origini degli avvenimenti per prendere coscienza delle azioni da adottare. Comandare seduti su una comoda poltrona lontani dalla realtà e dal mondo che li circonda è sin troppo facile. I fatti per essere compresi e percepirne le motivazioni bisogna viverli in prima persona, a contatto con la realtà, e solo allora si potranno affrontare con coscienza per la loro risoluzione.
Dovrebbero fare riferimento alla propria coscienza ed alle cariche istituzionali che hanno assunto… ma questo è un discorso troppo lungo… quello che interessa è il potere economico, lo sfruttamento incondizionato delle risorse umane e naturali.
Ci sono personaggi politici che parlano di democrazie, di libertà, di rispetto dei diritti, ergendosi a paladini di difesa della pace… della democrazia e poi creano… finanziano la guerra.
La coscienza è ormai solo un termine estraneo alla vita quotidiana.
Nella mia ricerca si citerà anche Nadia Anjuman , una poetessa afghana che fu uccisa…
William Shakespeare (?) disse.......
In
piedi,
in piedi, signori, davanti a una donna,
per tutte le violenze consumate su di lei,
per le umiliazioni che ha subito,
per quel suo corpo che avete sfruttato
per l’intelligenza che avete calpestato
per l’ignoranza in cui l’avete tenuta
per quella bocca che le avete tappato
per la sua libertà che le avete negato
per le ali che le avete tarpato
per tutto questo
in piedi, Signori, in piedi davanti a una Donna.
E se ancora non vi bastasse,
alzatevi in piedi ogni volta che lei vi guarda l’anima
perché lei la sa vedere
perché lei sa farla cantare.
In piedi, sempre in piedi,
quando lei entra nella stanza e tutto risuona d’amore
quando lei vi accarezza una lacrima,
come se foste suo figlio!
Quando se ne sta zitta
nasconde nel suo dolore
la sua voglia terribile di volare.
Non cercate di consolarla
quando tutto crolla attorno a lei.
No, basta soltanto che vi sediate accanto a lei,
e che aspettiate che il suo cuore plachi il battito
che il mondo torni tranquillo a girare
e allora vedrete che sarà lei la prima
ad allungarvi una mano e ad alzarvi da terra,
innalzandovi verso il cielo
verso quel cielo immenso
a cui appartiene la sua anima
e dal quale voi non la strapperete mai
per questo in piedi
in piedi
davanti a una donna.
Regina e Prima femminista nella Storia dell’Afghanistan
Prima
di narrare la storia della regina Soraya è importante dare un riferimento storico dell’epoca in
cui visse facendo un piccolo confronto con il periodo attuale (2023).
I
diritti delle donne afghane sono sempre stati ostacolati dagli integralisti e
dai conservatori e questo malgrado le norme approvate nel corso dei tempi.
Oggi
nel 2023, come abbiamo visto, non sono ancora riconosciuti alle donne i diritti
fondamentali.
Infatti
dopo la partenza della coalizione, gli americani furono gli ultimi a ritirare
le loro truppe dal territorio afghano, le donne furono costrette ad affrontare
gravissimi problemi che sembravano superati da tempo… un improvviso ritorno al
passato di almeno vent’anni e forse più grazie alla salita del potere dei
talebani.
Furono reintrodotti numerosi divieti, in
continuo aumento di giorno in giorno, nei confronti delle donne.
Spostarsi da sole oltre un raggio di 72
km, di vestirsi secondo il proprio stile, di frequentare liberamente la scuola
in tutto il territorio afghano o di esercitare la loro professione, se non in
particolari condizioni, o di lavorare.
La situazione sanitaria legata alla
pandemia di Covid-19 e le condizioni meteo hanno creato un ulteriore
aggravamento della condizione femminile. Per l’aspetto sanitario c’è da dire
come ci sia stata una mancata collaborazione dei talebani in merito al piano
vaccinale.
L’Afghanistan è l’unico paese al mondo
dove non è permesso alle donne di studiare ed andare in scuole superiori. Alle donne è
vietato lavorare fuori casa ad eccezione di alcuni lavori. Non ci sono donne al
governo e non esiste un dicastero legato alle difficili problematiche
femminili. La maggior parte delle donne che avevano un ruolo nel Parlamento
fino al 2021, oggi sono in esilio e la
maggior parte in Grecia.
La popolazione afghana si aggira intorno
ai 34 milioni di persone con 14,2 milioni di donne.
Le stime del 2020 parlavano di una
popolazione afghana di circa 38 milioni di persone.
Il 22% degli afghani vive in aree
urbanizzate mentre il 78% vive nelle zone rurali che sono fortemente
conservatrici e quindi ostili alle riforme di emancipazione femminile.
Eppure nel corso dei tempi le donne
afghane furono coinvolte in un progressivo riconoscimento dei loro diritti.
a) Periodo
Monarchico (1901 – 1929).
Dal 1901 al 1919 - Habibullah Khan (Habib Allah) (Tashkent
-Turkestan russo ed ora Uzbekistan - 3 giugno 1872; Kalagosh - Afghanistan, 20
febbraio 1919 : etnia Pashtu) fu emiro dell’Afghanistan. (Altre fonti citarono la
sua nascita a Samarcanda).
Fu un regnante riformista e questo fu un
aspetto importante considerando l’epoca in cui visse. Durante il suo regno si
preoccupò di superare l’isolamento del suo paese. Portò in Afghanistan i più
moderni ritrovati e metodi occidentali della medicina, introdusse l’elettricità
e le automobili. Fondò anche un importante settimanale. Sotto il regno di suo padre (Abdur Rahman
Khan, sposato con Asal Begum) molte persone furono costrette all’esilio e
Habibullah permise il loro ritorno grazie ad una amnistia generale.
Nel 1903/1904 fondò la scuola di Habia.
Gli studenti apprendevano la matematica, la geografia, la ginnastica ritmica,
l’inglese e l’urdu. Istituì anche un college militare o accademia militare e le
sue riforme coinvolsero anche il codice penale con l’abolizione delle pene più
atroci. Uno dei suoi consiglieri Abdul Lateef fu però condannato alla
lapidazione per apostasia. Una condanna che fu eseguita a Kabul nel 1903.
Tra il 1901 ed il 1904 acquistò importanti
attrezzature per l’industria locale e continuò, nel suo breve regno, a
sviluppare le comunicazioni ed il commercio. Una vasta opera di modernizzazione
che coinvolse anche il settore viario dimostrando che “viaggiare
era molto importante per lo sviluppo culturale e commerciale”.Intervenne anche sulla repressiva
intelligence, organizzata da suo padre, riuscendo in parte a smantellarla.Il suo regno durò diciotto anni e fu
relativamente tranquillo. L’unica rivolta che dovette fronteggiare fu quella di
Khost nel maggio 1912, guidata da Jehandad Khan, un pretendente al trono
afghano. La rivolta si concluse dopo tre mesi (agosto 1912) con la resa dei
ribelli che accettarono le richieste del governo.Durante la Prima Guerra Mondiale
l’Afghanistan mantenne la sua neutralità malgrado i continui sforzi del sultano
dell’impero Ottomano (Mehmed V – Mehmed VI) e della spedizione militare tedesca
di Niedermayer – Hentig per cercare di fare schierare il Paese con gli imperi
centrali.Nel suo discorso d’incoronazione il re
Habibullah Khan aveva promesso il suo sforzo nel perseguire politiche di unità
nazionale, di resistenza dall’aggressione straniera (un aspetto che vedrà
l’Afghanistan sempre sotto la costante pressione politica inglese), di riforme
e di raggiungere l’obiettivo di un governo centrale afghano assoluto.Perché il sovrano parlò di “governo
centrale afghano assoluto”?Governo assoluto in termini di politica
interna ed estera?Nel XIX secolo l’Afghanistan era un regno
indipendente che soffriva di una instabilità cronica a causa delle continue
guerre intestine fra le varie tribù ed etnie e di una grave
ingerenza esterna da parte della Russia zarista e dell’Impero Britannico (La
vicina India faceva parte dell’Impero britannico dal 1858, anno in cui fu
ratificato la fine dell’Impero Moghul).Gli inglesi tentarono sempre di
controllare dal punto di vista militare il territorio afghano dando origine alle guerre anglo-afghane. Il primo
attacco inglese fu nel 1839-1842 e fu un completo disastro per gli inglesi. Un
nuova invasione nel 1878 questa volta con un esito diverso.Infatti nel 1879 l’emiro Mohammad Yaqub
Khan si recò a Gandamak, un piccolo
villaggio fuori Jalalabad e avviò delle trattative con gli inglesi
Pierre Louis Napaleon Cavagnari, soldato e amministratore militare, e
con il generale Roberts.
Cavagnari
(il secondo da sinistra) e Yaqub Khan
(il terzo da sinistra) a Gandamakhttps://it.wikipedia.org/wiki/Pierre-Louis_Cavagnari#/media/File:Mohammad_Yaqub_Khan_with_British_officers_in_May_of_1879.jpg
Il Cavagnari era un militare arrogante che aveva
prestato servizio nell’East India Army nel 1° Fucilieri del Bengala.
Successivamente fu trasferito al servizio politico e fu inviato
dal vicerè Lord Lytton nella missione di
Kabul del 1878.Gli afghani rifiutarono l’inviato e questo
fu una delle cause che diedero inizio alla seconda guerra anglo-afghana.L’emiro Yaqub Khan e il Cavagnari
avviarono le trattative di pace e alla fine fu siglato il Trattato di
Gandamark. Secondo alcune fonti il trattato prevedeva la concessione di alcuni
territori afghani agli inglesi e l’invio a Kabul di un inviato inglese. Per
“diplomatico” inglese a Kabul fu scelto proprio il Cavagnari con nomina nel
luglio 1879.In realtà il trattato prevedeva:-
il mantenimento
del trono al sovrano Mohammad Yaqub Khan,-
agli afghani la
sovranità interna del Paese;-
gli inglesi
acquisivano il controllo delle relazioni estere del Paese e la residenza del
Cavagnari a Kabul. Il Cavagnari era noto nell’esercito
inglese proprio per la sua arroganza e lo stesso invio a Kabul fu considerato un grave
errore da parte delle autorità britanniche. La situazione a Kabul diventò
subito tesa. Alcuni soldati si ribellarono perché non avevano ricevuto la paga
dall’emiro ed attaccarono la residenza reale. Nell’attacco (settembre 1879)
morirono il Cavagnari e la sua missione diplomatica. La guerra era
tutt’altro che finita. Le truppe britanniche furono richiamate ed occuparono
Kabul per poi lanciare una terribile azione punitiva contro gli afghani. Il
sovrano afghano abdicò rifugiandosi nel campo britannico per essere poi successivamente
mandato in India nel dicembre 1879. Il nuovo sovrano Abdur Rahman Khan (padre di Habibullah Khan) istituì a Kabul un
forte governo centrale però sempre sotto
la tutela della potenza coloniale inglese.Il
nuovo sovrano Habibullah Khan parlò quindi di sovranità ma in realtà rimase sempre legato alla Gran Bretagna.
Habibullah mantenne delle relazioni soddisfacenti con l’India britannica. Gli inglesi erano coinvolti negli affari afghani e il sovrano Habibullah accettò questa guida britannica negli affari esterni in cambio di una sovvenzione annuale di 160.000 sterline. Habibullah mantenne invece il pieno controllo degli affari interni del suo paese, adottando un percorso politico moderato, e riuscendo ad introdurre delle riforme necessarie per lo sviluppo dell’Afghanistan.
Habibullah Khan riuscì a mantenere neutrale l’Afghanistan durante la Prima Guerra Mondiale
perchè contrario alla guerra e questo aspetto lo rese impopolare tra gli esponenti antibritannici della popolazione.
Salì al trono prendendo il titolo di “Seraj al-mellat wa ‘l-din” (Lanterna della Nazione e della Religione) ed ereditò un paese in pace.
Concesse un’amnistia ai notabili “sardar s” che erano stati espulsi da suo padre, Amir Abd-al-Rahman, invitandoli a tornare in Afghanistan.
Gli esuli erano costituiti da due gruppi:
- Gli esiliati in India che erano colpiti dalla potenza militare della Gran Bretagna;
l’occidentalizzazione del paese interessando molte aree e cambiando i valori e gli stili
di vita delle persone. La letteratura fu, in particolare modo, utilizzata dalle
persone per la promozione di idee di occidentalizzazione. Il Tanzimat fu un valido
esempio di come le persone possano essere influenzate dalla letteratura.
Tra gli esuli c’era Mahmud
Tarzi ( politico,
diplomatico, giornalista, scrittore e poeta afghano) considerato il padre del
giornalismo in Afghanistan. Il Tarzi diventerà una figura chiave ed importante
nella storia dell’Afghanistan.
Mahmud
Tarzi
Di etnia Pashtun, il padre era Sardar Ghulam Mihammad Tarzi, capo della casa reale Mohammadzai,
sovrano di Kandahar e noto poeta. La madre apparteneva invece alla tribù dei Popalzai.
Nel 1881, dopo l’ascesa al trono dell’Afghanistan dell’emiro Abdur Rahman Khan, nonno paterno
di Amanullah Khan, tutti gli esponenti della famiglia Tarzi furono espulsi dall’Afghanistan.
I Tarzi si recarono prima a Karachi, nel Sindh, dove vissero dal gennaio 1882 al marzo 1885.
Si trasferirono quindi nell’Impero Ottomano e Mahmud Tarzi cominciò a visitare i paesi
del Medio Oriente. Fece un pellegrinaggio a La Mecca, visitò Parigi e altri Paesi
del Mediterraneo orientale. Tra le sue visite anche un incontro con
Jamal ad-Din al-Afghani a Costantinopoli. Jamal ad-Din al-Afghani era un famoso
teologo iraniano di religione islamica. Fu il massimo riformatore che il mondo islamico
abbia avuto in tutto il XIX secolo. Mahmud Tarzi, nel suo viaggio in Siria nel 1891, incontrò
a Damasco la figlia (Asma Rasmiya) di un commerciante siriano, Moḥammad Saleh al-Mossadiah, un muezzin della moschea degli Omayyadi. Dai matrimonio nacquero cinque maschi e
cinque femmine. La figlia Kayrira sposò il principe Enayat-Allah e Toraya (Soraya) sposò
Amanullah Khan futuro sovrano dell’Afghanistan. Asma Rasmiya era la seconda moglie di
Mahmud Tarzi. La prima moglie era un afghana (Ḵōgiāni?) che morì a Damasco.
Soraya Tarzi diede un grande contributo alla scolarizzazione e all'educazione delle donne afgane.
Un aspetto che Maḥmud Ṭarzi aveva costantemente invocato e ritenuto una necessità assoluta
per lo sviluppo del paese.
Tarzi rimase in Turchia fino all’età di 35 anni ed acquisì una grande conoscenza nelle
lingue: la sua lingua Pashto, Dari (dialetto persiano), turco, francese, arabo e urdu.
Un anno dopo la morte del sovrano afghano Abdur Rhaman Khan nel 1901,
il figlio Habibullah Khan invitò la famiglia Tarzi a tornare in Afghanistan ed a Mahmud Tarzi fu
assegnato un incarico governativo. Incominciò ad introdurre in Afghanistan importanti idee
occidentali e diventò l’unico responsabile nel procedimento di modernizzazione del
Paese nei primi due decenni del Novecento. Tarzi fu a fianco dei sovrani afghani
(Amanullah Khan e Soraya) nel loro viaggio in Egitto ed in Europa
(dicembre 1927- gennaio1928) ma non oltre. Nell’aprile 1928 tornò in Afghanistan dove non
ricoprì più alcun incarico ufficiale. Abbandonò l’Afghanistan pochi mesi dopo quando il sovrano
Amanullah Khan fu deposto dal trono.. Si trasferì in Iran a Teheran per poi trasferirsi a Istanbul nell’ottobre 1929.
Ad Istanbul morì nel 1934 per un cancro al fegato e fu sepolto nel cimitero di Eyup.
In Turchia Mahmud Tarzi
aveva incontrato Jamal-al-Din Afghani, un teologo di religione islamica.
Fu probabilmente il
massimo riformatore che il mondo islamico abbia avuto in tutto il XIX secolo.
Il suo programma
intellettuale era rivolto all’intera comunità dei credenti (Umma) e aveva come
obiettivo la libertà dei territori islamici dal dominio coloniale europeo.
Questa liberazione avrebbe permesso la riunione originaria di tutti i musulmani
che erano spesso divisi in sette e fazioni contrapposte. Questo avrebbe
permesso una rinascita culturale, scientifica, politica ed economica della casa
dell’Islam (dar-al-Islam) cioè l’uscita da uno stato di confusione a cui era
stata condannata dall’inerzia e torpore accumulatosi nei secoli. Secondo il
teologo le cause del declino dell’Islam erano da ricercarsi non nelle regole
dell’Islam ma nel comportamento dei suoi seguaci, poco attenti alle norme
religiose e distanti dalla tradizione.
Nei suoi discorsi citò
un verso del Corano (VIII,53)..
«Iddio non cambia il favore di cui ha favorito un popolo fin quando essi
non cambianoquel che hanno in cuore»era necessario superare l’infinita imitazione della
tradizione ed aprire la mente ed il cuore ad uno sforzo interpretativo dei
testi sacri.
Una tesi legata alla necessità di modernizzare la religione
con un elevata disponibilità al cambiamento.
Il Tarzi, sempre in Turchia, era diventato un
esponente importante del movimento dei “Giovani Turchi”. Un movimento politico
che aveva come obiettivo l’attuazione nel paese di vaste riforme e il contrasto
al predominio delle potenze europee nella vita politico-economica turca. Il
movimento diede vita al comitato “Unione e Progresso”.
Il sovrano afghano Habibullah Khan per attuare la sua
politica di modernizzazione del paese si rese conto che l’aiuto di Mahmud
Tarzi, un leader tra gli intellettuali e una guida agli occhi del pubblico, fosse
fondamentale.
Per il Tarzi era giunto il momento di rimodellare la
sua vita per il futuro con un ritorno in Afghanistan dopo l’amnistia generale
concessa da Habibullah.
"Durante
questo periodo, stavo anche cercando di pianificare il mio futuro. Dovrei
essere un pubblico ufficiale qui (Damasco), o dovrei tornare a Kabul per
servire il mio paese e l'intero mondo islamico? ... Ho visto che la natura ha
fornito Me con varie competenze e opportunità per perseguire obiettivi
nazionali. La prima è la mia identità afgana, la seconda sono i lunghi anni che
ho trascorso nelle terre ottomane e l'educazione che ho ricevuto lì, e la terza
è il matrimonio che ho avuto con una cittadina ottomana. Sono stato anche in
grado di seguire il mondo con la mia padronanza di pashtu, persiano, francese,
arabo, turco/ottomano e un po' di urdu. Quando è stata valutata l'amnistia
generale annunciata dal governo afghano, l'ostacolo più grande al mio ritorno
nel mio Paese è stato rimosso".
L’amnistia
riguardava anche la famiglia di Mahmud Tarzi e quindi era rivolta anche a suo
padre Ghulam Muhammad Tarzi.
Il sovrano Abdur Rahman
Khan, padre di Habibullah Khan e responsabile dell’esilio della famiglia Tarzi,
prima di morire inviò una lettera a Sardar Ghulam scrivendo..
C'è stabilità e
continua pace e prosperità in Afghanistan e nel governo afghano. Non c'è più
alcun ostacolo per te e la tua famiglia alla separazione dall'Afghanistan. Se
desideri tornare nel tuo Paese, questo sarà rispettato e apprezzato". Ghulam
Muhammad rispose..
"Poiché Sua
Maestà sa che il luogo in cui tutta l'umanità sarà provata insieme ai suoi
peccati dopo il Giorno del Giudizio sono i territori palestinese e siriano. Se
dovessi tornare lì ora quando mi sento vicino a morte, puoi immaginare che
sarebbe difficile fare un lungo viaggio di ritorno in Siria quando arriverà
quel giorno".Se
il padre di Mahmud Tarzi aveva deciso di continuare il suo esilio in Siria, anche
a causa dell’età, diversa era la situazione per il famoso politico e
giornalista.
Aveva
senso continuare una vita in esilio?
Viveva
lontano dalla sua patria e aveva sempre una continua nostalgia
dell’Afghanistan. La nostalgia era accompagnata dalla preoccupazione sia per la
situazione politica afghana, avvolta sempre da una incertezza perenne, sia per
l’arretratezza.
Certo
gli inglesi vedevano con grande sospetto un ritorno del Tarzi e della sua
famiglia in Afghanistan e probabilmente sul loro esilio ci fu un’influenza
britannica.
Il
Tarzi aveva un grande obiettivo: mettere a disposizione dell’Afghanistan le
conoscenze acquisite in 18 anni di esilio nell’Impero ottomano a Damasco ed ad
Istanbul. Da parte sua Habibullah era cosciente che la vicinanza del Tarzi gli
avrebbe procurato un grande rispetto nei paesi stranieri e tra la popolazione
afghana.
In
questo modo avrebbe avviato le sue riforme raccogliendo al suo fianco i leader
religiosi nazionalisti. L’Afghanistan
aveva un tasso di alfabetizzazione molto basso e il Tarzi sperava di schierarsi
con i leader religiosi intellettuali per salvare il suo paese dall’ignoranza e
quindi avviarlo allo sviluppo.
Tra
i progetti del sovrano c’era anche la creazione di un giornale. Progetti che
con la collaborazione del Tarzi si sarebbero potuti realizzare.
Si
percepiva nell’aria la visione di un nuovo Afghanistan che poteva diventare un
modello da imitare per tutti gli altri Stati dell’Asia centrale.
Il
sovrano doveva valutare con attenzione questi processi di modernizzazione.
La
trasformazioni in campo politico, legale, economico, sociale, culturale,
militare, educativo avrebbero potuto incontrare delle opposizioni in ambienti
legati ad idee tradizionaliste e conservatrici.
Questi
interventi sarebbero stati il preludio all’indipendenza totale dagli inglesi e
il suo raggiungimento sarebbe stato un grandissimo successo per il sovrano.
Doveva
circondarsi di persone in grado di condividere i suoi progetti, formare una
comunità di validi tecnici, e Mahmud Tarzi era l’uomo adatto per l’identità
ideologica..
Queste
idee innovative nel campo sociale, l’apertura verso l’Occidente, i suoi
discorsi convincenti, permisero al sovrano
di ottenere il rispetto degli ambienti intellettuali e gli permise di
raggiungere una popolarità sempre crescente di giorno in giorno.
Habibullah
capì come il momento era maturo per iniziare con Mahmud Tarzi un rapporto di
collaborazione il prima possibile.
C’era
nella mente di Habibullah anche un altro progetto oltre quello di riunire e
sviluppare lo Stato:
l’idea
del matrimonio tra le figlie di Mahmud Tarzi e i figli dello stesso Habibullah.
Matrimoni
tra famiglie nobili importanti per la continuazione della dinastia.
Il
ritorno del Tarzi in Afghanistan doveva essere assicurato con il massimo
rispetto e la fiducia che meritava. Un suo ritorno avrebbe aumentato la simpatia, nei confronti del sovrano, tra la
maggior parte della popolazione e al contrario avrebbe intimidito gli
oppositori al sovrano.
Habibullah
Khan condivise i suoi pensieri sul Tarzi con il suo amico e consigliere Yusuf
Khan..
"Non è vano
che Ghulam Muhammad abbia dato a Mahmud molti privilegi e lo abbia cresciuto in
modo distinto, Yusuf Khan. Guarda, Mahmud, con la sua penna e intelligenza,
spiega le opportunità che faranno avanzare il suo paese. Ha incontrato il
sultano ottomano, e scrive anche con lui. Ha una forte personalità che attira
anche la mia attenzione. È un idealista che porterà molti benefici al nostro
popolo e al paese. Inoltre, si è sposato con la figlia di un rispettato
famiglia a Damasco con un matrimonio sano. Ha tre adorabili figlie. Sua moglie,
che ama molto la sua famiglia e i suoi figli, li ha cresciuti molto bene. Spero
che andranno molto d'accordo con le nostre famiglie. Mahmud sarà di grande
aiuto supporto per raggiungere la mia gente e negli affari di stato. È una
persona giovane e molto lungimirante la cui penna è robusta; le sue idee sono
positive e forti. Possiamo fare un lavoro utile per sbarazzarci di questa piaga
britannica. Ne sono sicuro Yusuf Khan, possiamo fare benedette fusioni tra noi
n nostre famiglie. I Tarzi sono una famiglia degna di noi. Allevano molto bene
le loro figlie. Se Dio concede, porterò le loro figlie ai miei figli. Perché
no!" Yusuf Khan, con suo
fratello Asef, era nel palazzo reale come consigliere privato di Habibullah Khan e rispose che conosceva
molto bene la reputazione di Mahmud Tarzi.
Yusuf Khan era un ottimo
consigliere ed aveva una buona visione delle idee moderne del suo sovrano e si
rendeva conto che attorno ad Habibullah non c’erano intellettuali in grandi di
adottare ed implementare quelle idee innovatrici.
Allora Mahmud Tarzi aveva
circa 35 anni. Era conosciuto per le sue idee progressiste, per gli studi dei
vari movimenti occidentali per la libertà e per l’istruzione.
Dopo aver ascoltato
Habibullah Khan, Yusuf Khan rispose con gentilezza…
"Buon
Dio, hai ragione. Suo padre, Ghulam Muhammad, che ha dato tutti i suoi preziosi
minerali a questo figlio, ha cresciuto Mahmud bene. Vedendo e pensando al
futuro, non ha risparmiato nulla da suo figlio. Siamo sotto la tua aus- pices
per servire te e il nostro santo paese. Siamo disposti a sacrificare le nostre
idee e i nostri corpi per il tuo cammino. Vorrei presentarti le mie idee nella
massima tranquillità. Sì, Mahmud è un personaggio colto, straordinario, un
idealista che ama la sua patria. Come hai detto, la sua famiglia è molto
prestigiosa. Hanno molta cura per i loro figli. Con il tuo permesso, sostengo
fortemente ciò che dici sulla loro unità familiare e cura.Sono
convinto che tale le fusioni saranno vantaggiose per entrambe le famiglie eper
il futuro del nostro Paese".Habibullah fu entusiasta
delle risposte date dal suo fidato consigliere..
"Caro Yusuf
Khan, sono contento di quello che hai detto. So che tu e tuo padre siete
d'accordo con Ghulam Muhammad sul nostro paese. Tutti conoscono gli sforzi del
tuo defunto padre e di Ghulam Muhammad per la patria. Forse ti abbiamo
trascurato e i Tarzi a causa dell'urgenza delle azioni e della retorica
dichiarata rapidamente. Tuttavia, vedo che ci sono sempre cose positive dette
su Mahmud Tarzi e il suo prezioso padre e su quanto siano sinceri e veri per la
patria. Mahmud Tarzi sarà utile per noi. Lascialo venire nel suo paese ora.
Lavoriamo insieme per far rivivere il paese insieme. Lascia che continui a
servire la terra di suo padre con la sua penna e le sue idee. Tuttavia, non
lasciare che questo problema venga ascoltato fino a quando non avremo risultati,
Yusuf Khan".Habibullah, dopo questo
positivo dialogo con il suo consigliare, inviò un messaggio ad Abdul Wahed
chiedendogli di contattare Mahmud Tarzi.
Abdul Wahed parì per
incontrare il Tarzi.
Mahomud Tarzi era una
personalità importante, con un carattere forte, coraggioso e soprattutto aveva
in sé le idee giuste per lo sviluppo dell’Afghanistan. Aveva tutte le
caratteristiche per essere un leader ed aveva un carisma in grado di mobilitare
le persone sotto la sua guida.
Mahomud Tarzi e Abdul
Wahed s’incontrarono a Damasco in una fredda e piovosa giornata invernale del
gennaio 1901.
Un
bellissimo rapporto d’amore. Rasmiye, in virtù di queste grande amore, sapeva
leggere negli occhi del marito e percepiva le sue emozioni e problemi ancora
prima della loro rivelazione.
La
donna si rivolse al marito con grande entusiasmo..
"Onorevole
Tarzi Saheb, sono nato con te, vivo con te. Il mio unico impegno è il mio amore
per te e per i nostri figli, insieme alla nostra unità. Sei essenziale per
l'Afghanistan. I tuoi amici, nemici e gli inglesi riconoscono questo. Grazie a
Dio, non hai nemici personali. Hai persone care, associazioni rispettose e
amici che lo ripetono tutti. Anche dopo venerdì scorso, questo è stato avanzato
all'incontro. Abbiamo parlato dei vantaggi del tuo ritorno in Afghanistan. Farò
lo stesso qui, come sarò nella nostra amata patria. Sarò lì al tuo fianco con
la mia penna e il mio spirito. I miei figli ed io saremo sempre al tuo fianco
come una forza formidabile. Possa il grande creatore ti fornisca salute e
aumenti la tua resilienza. Possa la nostra decisione essere benedetta”.Non
è difficile immaginare la felicità del Tarzi, il suo animo si riempì di gioia..
la moglie , la sua famiglia, avrebbe condiviso questa nuova ed importante fase
della loro vita..
"Luce mia,
mia cara signora. Ora capisco ancora meglio quanto sia piacevole condividere
una vita con te, quanto sia rispettabile. Grazie per essere al mio fianco e
dare forza. Sono sicuro che ci saranno cose belle per voi e i nostri figli, e
naturalmente per la nostra patria".Il
Tarzi cominciò a spiegare alla moglie il discorso avuto con Abdul Wahed e gli
riferì anche le parole che il sovrano Habibullah Khan aveva espresso sulla sua
famiglia..
"Oltre a
tutto questo, la mia nobile origine di famiglia deriva da mio padre ed è
sposato con una stimata moglie è stato accolto con profonda rispetto
dell'emiro. In futuro, con il permesso del grande creatore, la mia amica ha
suggerito che potrebbero esserci unità tra le nostre famiglie"La
donna capì subito quanto importante fosse quel discorso .. un discorso serio
che riguardava anche il loro futuro nella casa reale.
"Onorevole,
prego, spero di darti figli più propizi, li alleverai per la prosperità e
l'ascesa dell'Afghanistan, quindi potrai presentarli allo stato".Qualcosa
d’importante stava per succedere… un qualcosa che sarebbe rimasta scritta nella
storia dell’Afghanistan.
Non
avrebbero mai potuto immaginare che quella piccola bambina di due anni dal
bellissimo nome orientale Suraiya (Shahzada Tarzi) sarebbe diventata la sovrana più illustre del
XX secolo segnando delle pagine importanti nella storia dell’Afghanistan e sui diritti delle donne.Soraya
è un nome di origine indo sanscrito persiano ricco di significato.Già
la lingua sancrita cioè la lingua che parlavano i Sicani abitatori della
Sicilia ancora prima dell’arrivo dei Siculi…
https://www.facebook.com/216005645203225/photos/pb.100038548873302.-2207520000./272347752902347/?type=3
Si
tratta di una variante del nome maschile Thurayya, un termine arabo che
indicherebbe le Pleiadi, un gruppo di stelle presenti nella costellazione del
Toro.Le
Pleiadi infatti deriverebbero dal termine arabo “thirwa”, “prosperità e
ricchezza” perché erano considerate delle portatrici di pioggia. “Thurayya”
sarebbe quindi un diminutivo di “thirwa”.Soraya
sarebbe la variante femminile del termine maschile Thurayya.Il
termine secondo la lingua sanscrita sarebbe legato al nome originario maschile
“Surya”.Nella
mitologia indiana Surya era il dio vedico del sole, chiamato anche Signore
delle Costellazioni e il Brillante. (La cultura Vedica era tipica degli antichi
popoli che abitarono l’India Nord-occidentale cioè nella “terra dei sette
fiumi”. In questa zona la cultura vedica acquisì le sue caratteristiche
filosofiche e linguistiche per poi espandersi nelle regioni del Sud dell’India
ed anche verso Occidente e verso il Sud-Est dell’Asia).In
entrambi i termini, arabo e indiano, la parola Soraya sarebbe legata quindi
alla bellezza ed alla lucentezza.La
parola avrebbe un suo preciso significato…“bella e splendente come il sole e la luna insieme”.Presenta una personalità duplice legata alla luce ed
al sole, comportamento lunatico e solare. È quest’ultimo carattere a prevalere
perché è tipico di una figura sensibile. Soraya è sempre alla
ricerca non solo di un equilibrio sentimentale ma anche di un benessere
psicofisico.Non esiste nel calendario un giorno in cui festeggiare
l’onomastico del nome Soraya. Essendo
sprovvisto di un santo patrono omonimo, si festeggia il giorno uno novembre per
la ricorrenza di Ognissanti.
Il suo nome completo era:
Suraiya Shahzada Tarzi
Suraiya in Sanscrito (?): सुरेज्य
Soraya in Sanscrito.. (?): सोरयते {सरय}
Mahmud Tarzi decise quindi di ritornare con la sua
famiglia in Afghanistan e riprese subito a riproporre nella sua mente i
progetti da avviare. Suo padre, a cui era molto legato, decise di restare a
Damasco, dove avrebbe vissuto il resto della sua vita.
Suo padre Ghulam gli disse..
"Quei vecchi
venti eccitanti non mi portano più il profumo di rose fresche dalla mia terra
natale. Al contrario, porta sempre sussurri di solitudine e dolore"Mahmud
Tarzi rivide nella mente le sere dei 18 anni vissuti in esilio, quando
tornando a casa trovava suo padre seduto su una sedia nera di ebano sul balcone
nel retro della casa. Gli baciava la mano e poi sedeva sul divano di fronte per
iniziare a raccontare le informazioni quotidiane mentre suo padre ascoltava con
dolcezza e si accarezzava la barba. Quella sera il discorso sarebbe stato
diverso perchè legato ad un atteggiamento deciso di chi voleva lasciare, il
prima possibile, Damasco..
"So che mi sta
aspettando ogni giorno con entusiasmo e mi ascolta con impazienza. Tuttavia,
non ha più quel vecchio entusiasmo e desiderio. Ora capisco meglio le sue
azioni e il suo comportamento quando stavamo lasciando il paese ".Con loro non può
succedere niente, diceva. Tuttavia, sono fiducioso. Questi ultimi sviluppi sono
segni promettenti di risultati positivi. Come sempre, io e i miei amici lo
faremo fare cose buone insieme al sostegno e alla volontà di Dio."La gente ha
fatto così tante cose a questo paese. Non puoi costringere una nazione al
confinamento che spezza la catena della schiavitù e continua a desiderare la
libertà sopra ogni altra cosa. Allora, cosa farai? Fai come fanno gli inglesi,
giochi brutti scherzi e dipingi gli occhi delle persone per mantenerle nel caos
costante. Quando hai la forza, puoi soffiarla o rattopparla e tirarla nella
direzione che desideri. Soprattutto se hai attratto il capo
dell'amministrazione con promesse, puoi muoverti più facilmente. Tuttavia, la
mia gente non cadrà perché ha il gene di vivere in libertà con il cavallo, la
famiglia e la terra. Ora, il vento mi porta questi. Con questo vento che
soffia, la gente dice proprio questo.Attraverso questi
venti vogliono che io entri in quest'opera e mi invitano a guidarli».
Gli anni tra il 1902 e il
1930 furono importanti nella storia afghana. Sebbene le iniziative riformiste
come lo status di stato moderno, i diritti delle donne, l'istruzione, la
sicurezza sociale, il sistema legale e la sanità abbiano reso l'Afghanistan un
leader in Asia centrale, purtroppo questi aspetti non furono sostenuti per
molto tempo. Se si fossero potuti prolungare nel volgere del tempo, oggi non si
parlerebbe di miseria e di arretratezza sociale per l'Afghanistan.
La nostra
amministrazione è reale. Questo significa che c'è l'emiro ei suoi delegati. Non
c'è opposizione costruttiva. Non ce ne può essere uno. Quelli in
amministrazione sono quelli che sono in linea con l'emiro e quelli che agiscono
secondo i suoi desideri. Questi sono due gruppi di persone. Un gruppo giura
fedeltà all'emiro per la sicurezza della loro vita. L'altro gruppo cerca di
guidare l'emiro a fare meglio per il Paese. È quest'ultimo gruppo che è
estremamente importante. Se non c'è opposizione, allora assumeremo questa
funzione costruttiva. In altre parole, indirizzeremo l'Emiro a migliorare il
Paese e migliorare la qualità della vita del suo popolo. Le notizie che ho
ricevuto e le mie sensazioni mi dicono che la situazione è matura per questo
tipo di manovra e l'emiro ha bisogno di me. È più giovane di me, ma ha molta
esperienza di governo da quello che ho sentito. Sarò l'aiutante dell'Emiro e
sarò l'artefice di un'opposizione che lo dirigerà. A quanto ho capito, Sua
Santità l'Onorevole Amir è molto ansioso di iniziare una simile mossa. L'intera
azienda può applicare cambiamenti che possono rendere i sistemi amministrativi
dell'Occidente adeguati allo stato d'animo del paese. Suo padre libera
intellettuali, amici e persone preziose che all'epoca erano imprigionate;
chiede persino loro di entrare nell'amministrazione. Pertanto, sta correndo un
rischio elevato su se stesso Quindi, sta pensando bene per la sua patria
".Questi
pensieri furono la nuova linea di vita del Tarzi… Era pronto per la sua missione
di sviluppo dell’Afghanistan… Aveva la sua amata moglie al fianco, una donna
che aveva sempre saputo dargli i giusti consigli..
Rasmiye
disse al marito….
Sarò al tuo fianco
con tutto ciò che ho..Il Tarzi diventò uno dei
maggiori sostenitori dello sforzo di
modernizzazione avviato nel paese dal sovrano Habibullah.
Giunse in Afghanistan con
un squadra di sette persone che portò dalla Turchia.
Erano esperti in campi
importanti come la medicina, l’esercito e la finanza.
Avevano avuto importanti
contatti con il sultano Abdulhamit e con i “Giovani Turchi”. Il Tarzi portò i
concetti di nazione, bandiera, indipendenza, libertà e sviluppo. In seguito
ebbe importanti rapporti con Ataturk e sviluppò quella grande amicizia tra
Turchia ed Afghanistan che, secondo le sue idee,
non
doveva essere danneggiata per nessuno motivo.Habibullah capì che la
modernizzazione dell’esercito e dell’amministrazione si doveva basare su
riforme educative e con la creazione ed espansione di una base industriale.
Nominò
suo fratello, Nasr-Allah come ministro dell’istruzione e affidò a suo figlio
maggiore, Enayat-Allah gli affari militari.
Riorganizzò l'amministrazione provinciale e istituì diversi
consigli di stato, che includevano esperti indiani musulmani. Malgrado una
divisione di responsabilità per il governo del paese, il sovrano continuò a
riservarsi l'autorità di prendere tutte le decisioni importanti.
Importante, con ottimi risultati, fu la riforma dell’istruzione.
Nominò un consiglio per l’istruzione di dieci uomini (Anjoman-e ma
‘aref) guidato da Sardar Nasr-Allah che si riuniva due volte alla settimana. Il
consiglio prendeva delle decisioni ed iniziative che erano poi sottoposte
all’approvazione del sovrano.
Nel 1903 fondò la Scuola Habibiya, nacque in origine come
“mandrasa”, che reclutava studenti che
avevano
completato i livelli inferiori di istruzione religiosa e li formava secondo un percorso
didattico anglo-indiano modificato, che includeva per la prima volta materie
diverse dalla religione.
La
riforma incontrò una forte opposizione da parte degli ulama che avevano goduto
di un vero e proprio monopolio dell’istruzione.
(Gli
ulama erano i dotti delle scienze religiose (teologia, diritto, ecc.) ed erano
considerati i depositari ed i tutori delle legge religiosa islamica (shari’a).
Rappresentavano quindi l’elemento conservatore all’interno del mondo islamico
che in realtà conservano ancora oggi nel 2023).
Quindi
con la riforma furono istituite diverse “mandrase” come scuole preparatorie per
il trasferimento successivo degli studenti all’Habibiya.
Nel
1907 fu istituito l'Istituto di
composizione letteraria ( Dār al-taʾlif ) per tradurre testi
dall'inglese e produrre materiale didattico. Nel 1914 fu fondato il Teacher
Training College ( Dār al-moʿallemin ) per formare insegnanti da destinare nelle nuove scuole.
Il
sovrano Habibullah Khan istituì per questa riforma scolastica circa due milioni
di rupie Kabuli durante i primi dieci anni del suo regno.
L’introduzione
dell’educazione militare fu avviata nel 1909 con l’apertura della Scuola
Militare ( Maktab-e fonun-e ḥarbiya) .Gli
insegnanti erano ufficiali turchi che introducevano gli studenti
all’esercitazione e alle scienze militari.Moḥammad Nāder aveva l’incarico come ispettore della scuola e i primi studenti
furono i figli dei notabili.I figli di Habibullah, Enayat-Allah e Aman-Allah (Amanullah Khan,
futuro sovrano) furono tra i primi studenti della scuola. Una scuola importante
che aveva come obiettivo la formazione di ufficiali moderni.
Habibullah Khan I, emiro dell'Afghanistan dal 1901 al 1919,
con i suoi figli Enayatullah (a sinistra) e Amanhullah.
Per ordine dei suoi figli sarebbe stato assassinato(?).
Fu istituita anche una scuola per inservienti reali ( ārdaliyān
) per i Nurestāni appena convertiti e per i figli di quei mālek s
(capi) che si erano ribellati e successivamente pentiti.
(I Nuristani sono un gruppo etnico dell’Afghanistan diffuso nelle
province di Nurestan, Lahman e Konar e di alcune valli del distretto di Chitral
vicino alla frontiera Nord-Ovest con il Pakistan. Praticavano dei culti politeistici e solo ai
primi del 1900 circa si convertirono alla religione islamica. I Nuristani
sarebbero di origine Caucasica.)
Habibullah, durante il regno di suo padre Amir Abd-al-Rahman, fu
nominato “ispettore delle industrie”. Il
sovrano Abd-al-Rahman aveva infatti fondato “l’officina” grazie ad un sussidio
britannico. Con questo sussidio costruì una fabbrica di armi grazie anche alla
collaborazione di tecnici britannici. Veniva utilizzato un particolare
macchinario a vapore che richiedeva per il suo
funzionamento l’uso di molto
legname. Data la scarsità di legname nel territorio il macchinario era molto
costoso per il suo funzionamento.
Una delle prime opere di Habibullah fu la costruzione di una
centrale idroelettrica a “Jabol Seraj” (Jabal al-Serraj) nella provincia di
Parwan. Fu costruita dall’ingegnere americano AC Jewette da ingegneri inglesi
(?). I lavori iniziarono nel 1911 (?) e furono completati nel 1918(?). La
centrale idroelettrica fu progettata, per la prima volta, per generare
elettricità per il palazzo reale.

Su
questo terrapieno furono installate cinque turbine, che a quel tempo
producevano 2500 kilowatt di elettricità, e la sua elettricità veniva
utilizzata dalla Cittadella Reale e dal Ministero della Difesa di Kabul.
Attualmente quattro turbine di questa diga sono fuori servizio e l'unica
turbina rimasta produce 400 kilowatt di elettricità.
Foto
di Tajuddin Soroush, corrispondente della Bbc da Kabul
https://www.facebook.com/bbcdari/
https://www.facebook.com/bbcdari/
L’ordine di costruire la Cittadella fu emesso da Habibullah Khan.
La sua costruzione durò due anni e fu completa nel 1907. La cittadella ricopre circa
36 acri di terra (14,47 Ha/ettari). Il palazzo era conosciuto come “Siray Al-Emsar” e
Habibullah usava la cittadella come pensione e luogo di intrattenimento.
Era considerata anche come residenza reale al tempo di Amanullah Khan e di Soraya.
Successivamente fu utilizzata come base militare.
La cittadella storica fu costruita sul bordo di un'altura che domina la valle del mare di Jabal al-Siraj. La cittadella di Jabal al-Siraj rappresenta la crudeltà del tempo perché
colpita negli ultimi decenni da attacchi bellici e in modo grave durante il regime talebano.
Con l'attacco dei talebani alla provincia di Parwan, circa il 90% della cittadella, compreso l'harem della cittadella, fu distrutto.
Sembra che nel 2018 il palazzo fu restaurato.
Investimenti
furono eseguiti anche nella salute pubblica.Nel
1910 fu aperto un ospedale civile da 40 posti letto (safa-kana-je molki). Il
direttore era un turco, dottor Munir Izzat Bey, che inserì tra le terapie anche
la quarantena e creò un vaccino contro il vaiolo. Fu istituito anche un
separato ospedale militare che era gestito da medici indiani.Il
sovrano chiamò dei tecnici esperti dall’India, dall’Impero Ottomano e anche
dall’Occidente, in particolare dalla Gran Bretagna, per sviluppare progetti per
la produzione di palle di cannone, armi leggere, cartucce, scarpe, uniformi ed
anche per il conio di monete.Sempre
con l’aiuto tecnici stranieri avviò la creazione di industrie per la soffiatura
del vetro, falegnamerie, per il taglio di pietre e gemme compresi i
lapislazzuli. Grazie a questi impulsi industriali si formarono anche numerosi
laboratori famigliari privati. La
prima linea telefonica in Afghanistan collegava il palazzo con gli uffici
governativi e fu ampliata nel 1910 a Jalālābād e nel 1911 a Jabol Serāj e
Paḡ-mān. Furono
importante anche delle auto per uso privato e nel 1912 erano presenti in
Afghanistan circa trenta auto. Furono importate dall’India anche un certo
numero di carri e carretti in legno.La
rete viaria cominciò ad avere un
ampliamento. Le prime strade furono costruite per soddisfare le esigenze del
sovrano e collegavano Kabul a Jalalabad, al confine indiano ed anche a Pagman,
Jabol Seraj, Gazni e Kandahar. Ma erano ancora gli elefanti ad essere
utilizzati per trasportare macchinari e attrezzature importate
dall’estero. Erano necessari almeno75
giorni per il trasporto con gli elefanti
dei generatori elettrici da Jalalabad a Jabol Serai.Furono
costruiti anche i primi ponti in ferro sul fiume Kabul a Jalalabad e a Darunta
che collegavano Kabul alla valle del Lagman.Un
ponte di ferro fu costruito anche sul fiume Nilab a Golbahar con la sua inaugurazione
nel 1911.Si
sviluppò anche la stampa con una moderna macchina che permise la pubblicazione
di un giornale bisettimanale, il “Seraj al-Akbar-e Afganiya”. Fu
pubblicato in lingua persiana tra il 1911 e il 1918 sotto la direzione di
Mahmud Tarzi e diventò l’organo dei partiti panislamici e nazionalisti afghani.
Il Tarzi ebbe la grande capacità
d’istruire i lettori sugli affari internazionali e sulla necessità di
modernizzare il paese. Il giornale comprendeva anche delle vignette politiche e delle foto che erano scattate dal sovrano, un grande appassionato di
fotografia.Il
giornale continuò la pubblicazione anche dopo la morte del sovrano Habibullah
Khan prendendo il nome di “Seraj
al-tawarik di Fayz.Mohammad Kateb”. Una narrazione della storia
dell’Afghanistan fino agli ultimi decenni dell’Ottocento. Il sovrano
Habibullah supervisionava personalmente
la composizione del giornale e lo faceva pubblicare nella tipografia
governativa.
SERĀJ al -AḴBR- e AFḠĀNIYA“Torcia delle
notizie dell'Afghanistan”Un quotidiano bimestrale in lingua
persiana pubblicato a Kabul durante il regno
di Habibullah Khan nel 1901-1919.
Era stato preceduto da una
pubblicazione risalente al 1873 (Šams
al-nahār ).
Era un giornale dal formato
piuttosto grande (33 x 24)cm e costituito da 12-14 pagine che
fu stampato in litografia per il
primo anno e poi in tipografia per gli anni successivi con illustrazioni.
Ebbe una tiratura di circa 1600
copie alcune delle quali erano distribuite gratuitamente mentre
altre andavano ai dipendenti
pubblici afghani più pagati in cambio di una piccola
trattenuta dal loro stipendio.
Alcune copie venivano scambiate
con giornali musulmani provenienti
da altri Stati. Il giornale era l’opera di una figura appena
tornata dall’esilio, Mahmud Tarzi
che fu responsabile dell’intera operazione giornalistica e
autore per tutti gli articoli non
firmati. Gli articoli firmati furono scritti dai suoi
collaboratori, una piccola squadra
composta da traduttori e giovani giornalisti
afghani e turco-ottomani.
Il primo numero era datato 15
Šawwāl 1329/16 Mizān 1290 Š./9 ottobre 1911, e
continuò ad essere pubblicato per qualche tempo con il sostegno di Amir Ḥabib-Allāh,
che favorì gli sforzi di Ṭarzi per conciliare monarchia e nazionalismo sotto il
regime bandiera dell'Islam e dell'ideologia moderna.
Il giornale pubblicava notizie
locali e in particolare notizie sul sovrano e sui suoi sforzi
di modernizzazione del Paese. Il
Tarzi doveva attenersi anche alla
volontà del sovrano
che non voleva azioni di disturbo
negli affari politici. Lo scoppio della prima guerra
mondiale mise in contrapposizione
Habibullah Khan e il Tarzi creando una certa tensione che non
mise in pericolo l’esistenza del
giornale. Si faceva riferimento, in quel periodo, agli avvenimenti
bellici pubblicati dalla stampa
estera e veniva impedita la libertà d’espressione sulla
indipendenza dell’Afghanistan e sulla sua neutralità nell’eventi bellici.
La posizione filo-turca e
anti-britannica, le aspirazioni nazionalistiche e di indipendenza da parte
della redazione del giornale
finirono con il decretarne la chiusura che avvenne con l’ultimo
numero pubblicato il 15 Rabiʿ I
1337/27 Qaws 1297 Š./19 dicembre 1918.
Mahmud Tarzi rimase amareggiato per
la chiusura del giornale. La maggior
parte della
popolazione afghana era analfabeta
e il giornale era una sfida molto difficile. Il Tarzi
voleva utilizzare il giornale per
analizzare i motivi che stavano alla base dell’arretratezza
dell’Afghanistan e, analizzate le
motivazioni, trasformare il giornale in uno strumento
educativo, uno strumento per nuove
idee.
Invitava a combattere l'ignoranza e
l'analfabetismo che colpivano l'Afghanistan, a destinare le risorse necessarie
all'istruzione e all'acquisizione della conoscenza; ad aprire l'istruzione
pubblica fino alle moderne materie scientifiche; dare alle donne il posto loro
negato dal clero e incitava alla battaglia contro il degrado morale e la
corruzione. Erano tutte critiche rivolte alle classi dirigenti
dell'Afghanistan, con l'obiettivo di porre fine all'inerzia del paese, avviarlo
sulla strada dell'indipendenza e riformare la società.
Un altro obiettivo che il Tarzi
voleva raggiungere con la pubblicazione del giornale era
quello di unire l’Afghanistan al
mondo esterno informando gli afghani
sugli ultimi sviluppi della
scienza, della tecnologia, delle discussioni intellettuali e
del progresso dell'umanità
attraverso articoli su argomenti vari come la meteorologia
e cosmografia, medicina, filosofia, storia,
geografia, grandi scoperte scientifiche ecc.
Il giornale criticava le potenze
coloniali ed anche i teologi musulmani perché responsabili
dell’inerzia del mondo musulmano
davanti ai problemi sociali e politici.
Tarzi accusava il mondo musulmano
di essere troppo conservatore e di ostacolare la
modernità e le nuove idee di
libertà e di sviluppo. Un mondo musulmano che amava mantenere
le classi sociali
nell’ignoranza così come oggi nel 2023.
Il Tarzi si sforzò di dimostrare come
il progresso e la modernizzazioni
non fossero contrari agli insegnamenti dell’Islam.
Il giornale portava un’innovazione
nel campo della scrittura e del linguaggio. Le espressioni della stampa
scritta ( editoriali, annunci, lettere al direttore, periodici ecc. ) erano
nuovi per i lettori afghani che dovevano anche abituarsi ad un vocabolario completamente nuovo, come
riconosceva lo stesso Ṭarzi. Nel giornale la letteratura con una sezione
dedicata anche alla poesia portatrice di un messaggio di libertà, patriottismo
e progresso sociale. Una rubrica, dal nome originale “from East and West”, era
dedicata alla letteratura straniera con racconti, romanzi, saggi,
originariamente in lingua inglese e soprattutto francesi, che furono tradotti
in persiano dalla loro versione turca. In definitiva il giornale era
anche una rivista politica oltre che filosofica e scientifica. Era la voce per uno stato
afghano moderno proiettato verso la piena indipendenza.
Il giornale
raggiunse il suo obiettivo?.
Sì. L’Afghanistan dichiarò la sua indipendenza ed
entrò nello scenario internazionale affiancando la grandi potenze occidentali
oltre ad avviare un importante processo di rinnovamento sociale e culturale e
di legittimazione dei diritti umani senza distinzione di sesso............................................................
Le
riforme riguardavano anche l’eliminazione dei “siah cah” ovvero dei “pozzi
neri” dove venivano gettati i prigionieri e coloro che dovevano scontare delle
pene detentive per atti criminosi. Quest’antica pena sostituiva la mutilazione
dei criminali. Un aspetto importante sarebbe legato al fatto
che le riforme amministrative, militari, scolastiche, sistema postale, il
permesso di viaggio e altri affari pubblici erano tutti regolati da norme
specifiche che erano elencate nel “nezam-namaha”.Le
riforme iniziarono nella provincia di
Kabul e si diffusero lentamente anche nelle altre province. Il sovrano pensò
anche all’abbellimento delle sue residenze come alla creazione di campi di golf e la costruzione di una
conduttura d’acqua potabile da Pagman. Certo queste opere erano legate d un
processo di modernizzazione legato alle
esigenze del sovrano ma fecero da base per un
una modernizzazione sempre più ampia e che investiva tutto il territorio
afghano soprattutto per le riforme che riguardavano l’istruzione, il campo
militare ed amministrativo.https://en.wikipedia.org/wiki/File:Siraj_Ul_AKhbar.jpg
Mahmud
Tarzi con la sua famiglia
https://www.hurriyet.com.tr/gundem/afganistanin-efsane-ismi-mahmut-tarzinin-torunu-omer-tarzi-afganlar-esaret-kabul-etmez-41883620
1913
Khairya vista qui con suo padre, Mahmud Tarzi, e figlio, Khalilullah, davanti a
un muro abbondantemente coperto di immagini e bric-à-brac come era allora la
moda.
https://ackuimages.photoshelter.com/image/I0000fUx.y0BGZvMLe Mogli di Habibullah Khan
Habibullah Khan
si sposò con Sarvar
Sultana Begum (Ulya/Ulli Harzat,1875 – 1965) figlia di
Loinab Sher Dil Khan di Shaghasi, governatore di Balkh.
Era la terza moglie del sovrano. Come i
suoi predecessori, il sovrano aveva quattro mogli ufficiali e un gran numero di
mogli non ufficiali oltre a concubine schiave che risiedevano nel palazzo reale
“Harem Sara” a Kabul. In realtà aveva più mogli del normale, almeno 44 secondo
le fonti, tra cui Ulya Janab, ma Sarvar Sultana Begum era una delle
quattro ufficiali.
Nel 1919 suo figlio (Amanullak Khan) salì al potere e la madre
Savar diventò regina madre.
Una posizione importante a corte. Suo
figlio continuò, seguendo l’esempio del padre, la modernizzazione del paese.
Una riforma in particolare colpì la corte. sciolse infatti l’harem reale e
liberò le donne schiavizzate del palazzo reale. Una riforma importante nella
posizione della donna, un piccolo passo verso l’emancipazione.
Fu descritta dalla scrittrice svedese
Aurora Nilsson che visse in Afghanistan con il marito afghano dal 1926 al 1927.
La scrittrice svedese visitò la corte
reale a Paghman e Darullaman e riportò i
dialoghi nel suo libro dedicato alla regina consorte Soraya Tarzi (moglie di
Amanullah Khan) e alla regina madre Savar.
Furono le stesse Soraya e Sarvar che invitarono la Nilsson a parlare delle
usanze europee.
La
Nilsson instaurò una grande amicizia con
la regina Sarvar che definì come “influente e dominante”. Le
mostrò la danza, la ginnastica e le fece anche da fotografa.
La regina Sarvar sostenne le riforme di
modernizzazione del figlio e assistette sua nuora (la regina Soraya) nel su
importante ruolo di nuova donna afghana moderna..
Suo figlio fu deposto nel 1929 e la regina
madre Sarvar lasciò l’Afghanistan per morire in esilio a Istanbul nel 1965.Amir
(re) Habibullah Khan e le sue mogli, circa 1900 o 1910.
https://i.redd.it/ky9xjadft1w61.jpg
Sarvar
Sultana Begum
Moglie
dell’Emiro Habibullah Khan e madre di Amanillah Khan
https://www.facebook.com/Shah.Amanullah.Khan/photos/a.116941128390579/1019772291440787/
Sarvar
Sultana Begum
Il
signore che è in piedi è Sardar Khalilullah Enayat Seraj (nipote del re
Amanullah Khan)
A
destra: Sardar Assadullah Khan (figlio di S.S.Begum e fratello di Amanullah
Khan)
A
sinistra: Sardar Obaidullah Khan (figlio di S.S.Begum e fratello di Amanullah
Khan)
https://www.facebook.com/Shah.Amanullah.Khan/photos/a.116941128390579/1019772291440787/
R.I.P Uliahazrat Sahiba (Sarwar Sultana Begum or (Ulya (Ulli) Hazrat) ,
madre
del re Amanullah Khan con suo nipote, il signor Khalilullah Enayat Seraj
https://www.facebook.com/Shah.Amanullah.Khan/photos/a.116941128390579/1019772291440787/
A
destra.. la regina madre Sarwar Sultana Begum vedova dell’ex
sovrano Habibullah Khan
In piedi a sinistra,
il figlio Amanullah Khan sovrano dell’Afghanistan
A fianco, sulla
destra di Amanullah Khan, la moglie Soraya(?)
I fratelli e le
sorelle di Amanullah Khan
https://www.facebook.com/Shah.Amanullah.Khan/photos/a.116941128390579/1019772291440787/Ulya Janab
era un’altra delle consorti ufficiali del sovrano Habibullah Khan.
Era figlia di Mohammad Yusuf Khan e
sorella di Mohammed Nadir Khan (futuro sovrano dell’Afghanistan dal 15 ottobre
1929 fino al novembre 1933 con il nome di Nadir Shah).
Mohammad Yusuf Khan era stato esiliato in
India da Abdur Rahman Khan (padre di Habibullah Khan) e con l’amnistia concessa
da Habibullah Khan ritornò in patria con la sua famiglia.
Nadir Khan diventò uno dei generali più
importanti dell’esercito afghano.
Ulya Janab aveva passato la sua infanzia
nell’India britannica ed aveva un carattere forte. Vestiva
seguendo la moda occidentale, un
atteggiamento che era condiviso dal re Habibullah Khan, favorevole all’uso della moda occidentale anche se solo all’interno del palazzo reale.
La Janab parlava l’urdu e fu ricordata
come la prima donna a fare una traduzione dall’urdu al dari. Fece infatti la
traduzione del testo “Al-Farooq, una vita del califfo Omar, compagno del
profeta Maometto” che fu pubblicato nel 1932. Morì nel 1919.
Ritornando alla politica del re Habibullah Khan non bisogna dimenticare
che riuscì a ridurre le tensioni
politiche con l’India Britannica
siglando un trattato d’amicizia nel 1905 e compiendo un visita di Stato
in Inghilterra nel 1907. Le fonti citarono anche come fu iniziato in India
alla massoneria. Entrò a fare parte della “Loggia della Concordia” con il
numero 3102.Questo fu un aspetto curioso della sua
vita anche e l’episodio si dovrebbe collocare nel 1907 quando il sovrano
afghano fece una visita in India. Una visita per prendere visione delle
tecnologie indiane e delle riforme adottate dal Paese.
Amir Habibullah
Khan vista l’India nel 1907
https://www.facebook.com/photo/?fbid=817320451695005&set=daughters-of-amir-habibullah-khan-standing-with-their-brothers-king-amanullah-kh
Giornale indiano
britannico riporta la visita in India di Habibullah Khan
https://www.reddit.com/r/afghanistan/comments/n75bfi/british_indian_newspaper_welcoming_amir_king/
L’India era sotto il Protettorato Inglese
e proprio nel 1907 il governo britannico invitò l’emiro dell’Afghanistan a
visitare la frontiera indiana.Nella sua visita fu accompagnato dal
tenente colonnello A. Henry McMahon, commissario capo del Baluchistan.Dopo
alcuni giorni il sovrano afghano rilevò il desiderio di diventare un massone. Il
tenente colonnello inglese rimase perplesso perché non capì il desidero
dell’emiro di portare la massoneria in Afghanistan.Alla
fine il McMahon si rese conto di come il re afghano fosse convinto della sua
richiesta di essere iniziato alla massoneria.Habibullah Khan rilevò a McMahon diAver
incontrato bravi uomini e che la Massoneria era una buona cosa.In
nome della diplomazia, Mc Mahon ricevette il permesso, per l’iniziazione del re
Habibullah Khan, da Lord Kitchener, Gran Maestro
distrettuale del Punjab, Duca di Connaught.Lo stesso Lord Kitchener scrisse una
lettera in cui c’era il voto per accettare il sovrano afghano alla loggia.
Il
re Habibullah Khan, emiro dell’Afghanistan, fu iniziato alla Massoneria a
Calcutta in India edinserito
nella “Loggia della Concordia” con il
numero 3102.Una
loggia che aveva un appartenenza esclusiva perché ristretta ad ufficiali civili
e militaribritannici di altissimo rango.All’Emiro
furono conferiti il primo, il secondo e il terzo grado e la cerimonia si svolse
in linguainglese con la traduzione in persiano da parte di Henry McMahon.Il
sovrano afghano prestò giuramento su un Corano che si trova esposto nella Biblioteca
della GranLoggia d’Inghilterra.La
sua affiliazione massonica avrebbe creato dei problemi in Afghanistan da parte
dei suoi nemici?Certamente
e per evitare problemi, l’appartenenza alla Loggia doveva essere tenuta segreta
ai suoiseguaci, ai soldati, all’intero entourage ed al pubblico.Il
segreto della sua appartenenza alla Loggia fu mantenuto in India ma la stessa
cosa non avvenne inAfghanistan.Infatti
al suo ritorno incominciarono a circolare con insistenza delle “strane” voci
secondo cui ilsovrano era un massone. Naturalmente i principali mullah afghani
colsero l’occasione per creareproblemi al sovrano.La
lealtà del re Habibullah Khan si manifestò ancora una volta perché
pubblicamente ammisedi essere un
massone, che era orgoglioso di essere un massone eche lo era
diventato a beneficio dell’’Afghanistan.Habibullah
Khan rimase colpito nel suo viaggio in India dalla tecnologia britannica e
quandoritornò nel suo Paese fece ulteriori investimenti per occidentalizzare
il suo paese.Nel
bene e nel male vedeva e percepiva come l’occidentalizzazione fosse un passo
importante per lamodernizzazione del suo paese. Probabilmente la sua
iniziazione a massone fu forse anche legata aduna sua manifestazione personale
verso l’occidentalizzazione in cui credeva fermamente.Il re Habibullah Khan ebbe numerosi figli/e e il figlio minore, Amanullah Khan, natol’uno giugno 1892 a Paghman, era il favorito.Il sovrano con la moglie Sarwar Sultana
Begum ebbe i seguenti figli/e:-
Amanullah
Khan, futuro sovrano d’Afghanistan;-
Inayatullah
Khan; -
Sahira Begum Siraj Al Banat, principessa d’Afghanistan
Il principe Inayatullah
(Enayatullah) Khan
Chiamata anche
Bibi Gul o Seraj al-Banat, era nata nel 1902 (?).Nel 1919 si sposò
con il generale Amir Alì Ahmad Khan Shaghasi (1883-1929) , ministro degliaffari interni nel 1919- 1920 e governatore di Kabul 1925 – 1929.Era sorella del
sovrano Amanullah Khan che con le sue riforme guidava anche il cambiamentonella posizione sociale
delle donne da troppo tempo avvolte dalle violenze, dalle privazioni edall’esclusione sociale. Un cambiamento sostenuto anche dalla madre Sarwar
Sultana Begum, dallaregina Soraya Tarzi moglie del fratello Amanullah Khan e
dalle sue sorelle. Agirono come modelliabbandonando il velo , adottando la moda occidentale e assumendo anche
importanti ruoli pubblici. La principessa
Sahira partecipò attivamente ai lavori sociali e a molte campagne di
sensibilizzazionesociale tra le donne.Nel 1923 criticò
il concetto prevalente nella società afghana di inferiorità delle donne in un
radunopubblico a Kabul.."Alcune
persone ridono di noi, dicendo che le donne sanno solo mangiare e bere. Le
donne anzianescoraggiano le giovani donne dicendo che le loro madri non sono
mai morte di fame perché nonsapevano leggere o scrivere... Ma la conoscenza
non è monopolio dell'uomo. Donne meritanoanche di essere informati. Dobbiamo
da un lato allevare bambini sani e, dall'altro, aiutare gliuomini nel loro
lavoro. Dobbiamo leggere di donne famose in questo mondo, per sapere che ledonne possono ottenere esattamente ciò che gli uomini possono ottenere ."Nel
1924 fu nominata direttrice generale dell'ospedale Masturat, il primo ospedale
per donne aKabul. Nel
1928 lei e sua cognata, la regina Soraya, fondarono l’organizzazione femminile
Anjuman-iHimayat-i-Niswan (1928), presieduta dalla sua sorellastra, la
principessa Shah Gul Jahan.Nel
1929 con la deposizione e l’esilio del fratello Amanullah Khan le riforme a
favore dei diritti dlledonne furono cancellate. Il marito Amir Alì Ahmad Khan
Shaghasi si proclamò emiro a Jalalabad il17 gennaio 1929 ma fu sconfitto da Kalakani, futuro sovrano o
emiro dell’Afghanistan, nelfebbraio del 1929. Fu catturato a Kandahar il 9
maggio 1929 e imprigionato a Kabul. Di lui sipersero le tracce.La
principessa Sahira Begum Siraj Al Banat con il maritoIl sovrano Amanullah Khan con le sorelleLa
principessa Sahira Begum Siraj Al Banat con il marito
La principessa Shah Gul
Jahan (conosciuta anche come Kubra Jahan Begum / PrincipessaKubrah /
Principessa Kobra) ) era figlia di Habibullah
Khan e di Sitara Begum (consorteShighnani), una delle 44 mogli del sovrano.In virtù di questi
unioni era una delle 28 sorellastre del re Amanullah Khan.Sposò Sardar Muhammad
Husain Jan, il secondo figlio di Sardar Muhammad Umar Khan.Anche lei partecipò
attivamente al programma di riforma sociale nei confronti delle donne.Nell’organizzazione
femminile Anjuman-i-Himayat-i-Niswan la principessa Kubrah fu nominatapresidente e coordinava, visionava e guidava la pubblicazione. Nel suo ufficio
a Kabul riceveva ledonne che denunciavano i maltrattamenti subiti e svolgeva
anche una valida comunicazione per fareconoscere alle donne i loro diritti.Amanullah
Khan era stato nominato, dal padre Habibullah Khan, governatore di Kabul e
custodedell’esercito e del tesoro. Era riuscito a stringere un cordiale
rapporto con la maggior parte delletribù locali, un aspetto che lo favorirà
nella sua futura ascesa al trono. Il
30 agosto 1913 il principe Amanullah Khan sposò Soraya, la figlia di MahmudTarzi e di Asma
Rasmiya Khanum nel palazzo Qawm-i-Bagh a Kabul.
Una
coppia molto giovane, Soraya era ancora una ragazza quattordicenne mentre
AmanullahKhan era da pochi mesi
ventunenne. Una bella ragazza, educata, intelligente e con profondeconoscenze
culturali. Parlava perfettamente il turco, il francese, l’arabo e il persiano
ed era in possesso di una grande comunicazione, un’oratrice appassionata ed
efficace.La
regina Sarwar Sultana Begum, madre del principe Amanullah Khan, chiamò Soraya
Tarzicon il termine di “Shah Khanum”.(Il
termine Khan è di origine mongola ed è un appellativo di natura nobiliare di
origine turcomongola per indicare “principe – sovrano – monarca”.Per
indicare una donna appartenente alla famiglia di Khan si usa il vocabolo
“Khanum/Khanim”. “Shah
Khanum” sarebbe l’appellativo di “Principessa /Regina”,
Da sinistra; Sardar Mahmud Tarzi; lo
sceicco Saleh el-Mesudi padre di Resmiya khanum, Asma Resmiya khanum, regina Soraya
e la sorella Saltan khayria khanum. In piedi re Amanullah. fonte;sig. Nanguyalai
Tarzi
https://www.facebook.com/ikikralbirlider/photos/a.927183920631488/2554158291267368/
Le figlie di Amir Habibullah Khan
con i loro fratelli, Re Amanullah Khan e
Sardar Inayatullah Khan.
La foto fu stata scattata durante il regno di Amir Habibullah Khan.
https://www.facebook.com/730006487093069/photos/daughters-of-amir-habibullah-khan-standing-with-their-brothers-king-amanullah-kh/820987621328288/?paipv=0&eav=AfY1_rwX-jyEfXmuwAL25IoIsOeG4aHsCNtOnFctq6tUaZkeFWnNlHV2NDRmwOnkIQg&_rdr
Sardar Inayatullah Khan
Seraj con la sua famigliaIl principe Inayetullah Khan, fratello maggiore del re
Amanullah Khan,
nel 1910 sposò Khayriya Enayat Seraj (Damasco 1893-
Kabul,1980).
Era la segretaria del padre Habibullah Khan e in
particolare traduceva i romanzi di
Jules Verne in lingua Farsi. Fu la prima nuora di
Habibullah e con il matrimonio prese
il titolo di Principessa.
Dal matrimonio nacquero:
Khalilolah (1910 –
1978) - Zainab (1912 – 1959) - Mastura (1913 – 1997) –
Homeyra (1915 -
1977 sposato con Ata Ullah (Nasser-Zia)/morto nel 1971) –
Hamidullah Enayat
Seraj (1917-2009) - Roqia (1918 - ?).
Hamida 1920,
khayrollah 1921, Esmatullah, Latifa Kabir Seraj, Anissa 1925, Nafisa e Fatima
che morirono in giovane età.
https://www.facebook.com/photo/?fbid=779646232129094&set=daughters-of-amir-habibullah-khan-standing-with-their-brothers-king-amanullah-kh....................................La sera del 20 febbraio il sovrano fu
assassinato nella sua tenda da Shuja ul-Dawla, uno deisuoi paggi. Il mandante
rimase sconosciuto. Forse nell’omicidio c’era la manoinglese? Un’altra fonte, non verificata, citò come
mandante dell’assassinio i figli del sovrano. Il successore al trono era il
fratello del re, Nasrullah, ma rifiutò la nomina e giuròfedeltà al figlio Inayatullah, primogenito del defunto sovrano, .
Nasrullah
Khan, fratello del sovrano Habibullah Khan
https://i.redd.it/etekrnmrgh471.jpg
Anche Inayatullah rifiutò la successione
al trono affermando cheSuo
padre avrebbe preferito Nasrullah quale suo legittimo erede.La successione al trono di Nasrullah fu
quindi una realtà perché le tribù locali gli giurarono fedeltàdato che era
considerato un uomo pio e religioso.Il 21 febbraio 1919 Nasrullah venne quindi proclamato sovrano a
Jalalabad.La situazione stava ormai avviandosi a
prendere una nuova piega.Amanullah, il figlio terzogenito del
defunto sovrano, era rimasto a Kabul come rappresentante delre. Quando seppe
dell’avvenuta morte del padre rimase a Kabul come rappresentante del re e presesubito il controllo del tesoro reale tentando anche un colpo di stato nei
confronti dello zio sovrano.Prese il controllo della capitale e del governo
centrale e dichiarò guerra a Nasrullah.Nasrullah, con grande coscienza e in rispetto
alla sua etica morale e sociale, non agì nei confrontidel nipote, non volendo
inutili spargimenti di sangue. Disse al nipote Amanullah Khan di prendere la reggenza del Paese e che
sarebbe andato in esilio in Arabia Saudita.Amanullah ringraziò lo zio
promettendogli che sarebbe potuto rientrare in Patria quando lo avessedesiderato.Il 28 febbraio 1919 Amanullah si autoproclamò emiro ricevendo anche la fedeltà ela fiducia
dei capi tribali. La Moglie Soraya Tarzi ricevette il titolo di reginaconsorte.
Regina
SORAYA TARZI
Principessa Consorte dell’Afghanistan
In carica: 28 febbraio 1919 – 9 giugno 1926
Regina Consorte dell’Afghanistan
In carica: 9 giugno 1926 – 14 gennaio 1929
Suraiya
Shahzada TarziNome
Usuale: Soraya Tarzi (in lingua pashtu/dari: ملکه
ثريا )Damasco,
Impero Ottomano, 24novembre 1899 – Roma, 20 aprile 1968)Sepoltura:
Jalalabad (Afghanistan)Dinastia:
Mohammadzai – TarziPadre:
sardar Mahmud Tarzi Madre: Asma
Rasmiya KhanumConsorte
di: Amanullah KhanFigli/e:
Principessa Ameenah Shah – Principessa Adebah Bibi – Principessa MelihaPrincipe
della Corona Rahmatullah dell’Afghanistan – Principe Saifullah –Principe
Hymayatullah – Principessa Adeela – Principe Ehsanullah – Principessa India –Principessa
NagiaReligione:
Musulmana
Nata a Damasco in Siria, allora facente parte
dell’Impero Ottomano, fu istruita da suo padre sardarMahmud Geg Tarzi, un leader politico ed intellettuale afghano.
Apparteneva alla tribù Pashtun deiMohammadzai, una sottotribù della dinastia
Barakzai ed era altresì nipote del sardar GhulamMuhammad Tarzi.(Sardar
(sirdar, sardaar o serdar) era un titolo nobiliare che in origine era usato per
indicare deiprincipi, nobili o alti aristocratici. Il titolo fu
successivamente usato per indicare anche un capo ocapo tribù o di un gruppo e
veniva usato come sinonimo del titolo arabo “Amir”).Mahmud
Tarzi era un politico, diplomatico, giornalista, scrittore e poeta afghano. Fu
considerato ilpadre del giornalismo in Afghanistan diventando un figura chiave
nella storia del Paese.In
Turchia fu sostenitore del ruolo riformatore di Mustafa Kemal Ataruk e nelle
sue opere dimodernizzazione del paese. Nei suoi progetti riformatori incontrò
una forte opposizione da partedegli estremisti religiosi e dei conservatori.
Ghulam
Muhammad Tarzi fu invece poeta, scrittore, militare afghano ed anche
governatore diKandahar. Con il figlio Mahmud Tarzi fu uno tra i principali
storici e scrittori dell’inizio delNovecento afghano.Quando
Soraya diventò regina dell’Afghanistan aveva una posizione marginale nello
scenariopolitico mondiale, eppure diventò una delle donne più importanti ed
influenti del mondo.Studiò
in Siria venendo a contatto con i valori occidentali e moderni che
influenzeranno la sua vitafutura.La
madre era Asma Rasmya Khanum, seconda moglie di suo padre, e figlia dello
sceiccoMuhammad Saleh al-Fattal Effendi di Aleppo, muezzin della Moschea degli
Omayyadi.Quando Habibullah Khnan, padre di Amanullah futuro
marito di Soraya, diventò redell’Afghanistan nell’ottobre 1901, uno dei suoi
numerosi contributi alla nazione fu il ritorno degliesuli afghani. La famiglia
Tarzi era esule e con il suo ritorno in patria contribuì allamodernizzazione
del paese. Grazie a questo ritorno della famiglia Tarzi nell’Afghanistan,
SorayaTarzi incontrò il futuro re Amanullah Khan.I
Tarzi ritornati in patria furono ricevuti a corte su invito del re Habibullah
Khan. In questoricevimento il figlio del re,
il principe Amanullah, incontrò Soraya e tra i due ci fu subito unagrande affinità anche culturale.Il
principe era un seguace delle idee liberali del padre di Soraya, Mahmud Tarzi,
e la sposò il 30agosto 1913 nel palazzo Qawm-i-Bagh a Kabul.Il 3 marzo 1919 Amanullah Khan, temendo
una possibile rivolta dei sostenitori del sovrano deposto,venne meno al suo
giuramento e Nasrullah venne arrestato, imprigionato e successivamentegiustiziato.Amanullah, al momento della sua ascesa al
trono, aveva solo la giurisdizione degli affari interni delsuo paese mentre la
politica o gli affari esteri erano di competenza del Viceré dell’India,
FredericThesiger (I Visconte di Chelmsford), naturalmente sotto l’egida della
Gran Bretagna.Il sovrano non accettò questa limitazione
alla propria sovranità e dichiarò guerra all’ImperoBritannico il 3 maggio 1919
dando avvio alla “terza guerra anglo-afghana”.Il 19 agosto 1919 (oggi festa nazionale)
fu firmata la pace.( Il Trattato fu firmato
a Rawalpindi fra l’Emirato dell’Afghanistan ed il Regno Unito. Per l’Emiratodell’Afghanistan il trattato fu firmato da Alì Ahmad Khan. Nel Trattato, da
alcune fonti riportato indata 8 agosto, la Gran Bretagna riconobbe
l’indipendenza dell’Afghanistan secondo l’articolo 5 deltrattato. L’accordo
prevedeva come l’Afghanistan non si espandesse oltre il passo di Khyber e pergliinglesi la fine dei loro sussidi all’Afghanistan. In merito ai confini
l’Afghanistan non riconobbe maila linea “Duran” come confine internazionale
fra l’Afghanistan ed il Pakistan).
Guardando
a sud attraverso la gola di Ali Musjid nel Khyber Pass,
North West Frontier, Pakistan,
1919.
(Foto di R.B. Holmes/Royal
Geographical Society via Getty Images)
https://www.gettyimages.it/detail/fotografie-di-cronaca/looking-south-through-the-gorge-at-ali-musjid-in-fotografie-di-cronaca/964868964?adppopup=true
Le
truppe indiane britanniche assicurano il confine nord-occidentale nella regione
del
Passo Khyber, intorno al 1939
(Foto
di ullstein bild/ullstein bild via Getty Images )
https://www.gettyimages.it/detail/fotografie-di-cronaca/british-indian-troops-secure-the-north-western-fotografie-di-cronaca/542350245?adppopup=true
Un
asino che mangia fieno vicino al Passo Khyber in Afghanistan, 17 giugno 1966.
(Foto
di Wagg/Graphic House/Foto d'archivio/Getty Images)
https://www.gettyimages.it/detail/fotografie-di-cronaca/donkey-eating-hay-near-the-khyber-pass-in-fotografie-di-cronaca/1197358262?adppopup=true
Un
cartello per il Khyber Pass in Afghanistan e un altro che dichiara che
è
severamente vietato scattare fotografie, 17 giugno 1966.
(Foto di Wagg/Graphic
House/Archive Photos/Getty Images)
https://www.gettyimages.it/detail/fotografie-di-cronaca/sign-to-the-khyber-pass-in-afghanistan-and-fotografie-di-cronaca/1197358246?adppopup=true
Nel 1921 il sovrano afghano promulgò la prima costituzione afghana nella quale venivagarantita l’eguaglianza dei diritti a tutti i
cittadini del paese senza distinzione di sesso.Amanullah Khan per
l’approvazione della Costituzione dovette affrontare un percorso politicomolto
difficile perché contrastato duramente dai conservatori, dagli esponenti
religiosi e dai capitribali. Figure che da sempre hanno condizionato la storia
dell’Afghanistan impedendo ilraggiungimento della democrazia.Amanullah
Khan proclamò la prima Costituzione dell’Afghanistan nell’inverno del 1301
(1922) in un’assemblea ( Gran Jrga /
Loya Jrga) che si svolse nel Palazzo
Seraj-ul-Emart (EdificioSplendente) di Jalalabad.1920 – Vista Sud-est del palazzo
che mostra alcune alterazioni.
Copia di cartolina b/n stampata a
Parigi nel 1922. 1926,1928.
https://ackuimages.photoshelter.com/image/I00001TnuXjqn7M4
La città di Jalalabad fu fondata
nel 1570 dall’imperatore Moghul dell’India,
Jalaluddin Akbar e la città prese
il nome di “Dimora Splendente”.
Molti dei palazzi antichi sono
scomparsi.
Il palazzo Seraj-ul-Emorat (Luce
degli edifici) fu costruito da
Amir Habibullah, padre di Amanullah
Khan, nel 1910.
La tradizione narra come lo stesso
sovrano abbia fatto da supervisore alla costruzione
del palazzo reale. Un palazzo che
fu costruito su una piattaforma rialzata. Il sovrano trattò gli operai con
tanto zelo ed educazione che il
palazzo fu completato in soli 40 giorni.
Dopo la morte di Habibullah, il
palazzo fu utilizzato da Amanullah come pensione statale per poi essere
saccheggiato e abbandonato dopo le rivolte tribali che colpirono Jalalabad nel
1928.
Nella parte occidentale del palazzo
rimasero dei frammenti di oscure decorazioni......................
La
Loya Jrga fu introdotta nella Costituzione dell’Afghanistan comela più alta
manifestazione della volontà del popolo.“Jirga”
è un termine Farsi che significa “cerchio rotondo” e Loya, una parola Pashto,
con il significato di “grande”. Dovrebbe quindi essere un’assemblea consultiva
degli anziani, dei capi tribù, un’assemblea costituente per l’approvazione
della Costituzione e spesso anche per la nomina del capo di Stato.Le
tribù pashtum, in particolare quelle poste nelle regioni orientali
dell’Afghanistan, hanno delle Jirga permanenti. Sarebbero il luogo di riunione
per la soluzione collettiva di varie questioni sociali, la risoluzione delle
controversie e persino dei casi penali.In
altre province la funzione dell’Jrga è ristretta a questioni sociali
importanti.Il
potere decisionale degli affari collettivi da parte degli anziani tribali è, da
sempre, un aspetto molto comune in molti gruppi etnici dell’Afghanistan.Ogni
tribù ha un suo capo che prende il nome di Khan o Malik che organizza la jirga della tribù.Gli
anziani e le persone di rilievo sono invitate all’jirga, si siedono sul pavimento
e chiunque può esprimere liberamente la propria opinione, il proprio pensiero.Le
donne non possono partecipare all’assemblea.Si
tratta quindi di un forte simbolo di autorità tribale e spesso i governanti
afghani hanno dovuto adattare le loro decisioni al volere, anche se sbagliato,
dell’Jirga..
Amanullah Khan cercò di ottenere il
sostegno della gente, per le sue riforme, attraverso l’Jirga.All’assemblea per la proclamazione della
Prima Costituzione dell’Afghanistan erano quindipresenti:-
Il
re Amanullah Khan, con la funzione di Presidente;-
872
membri dell’Afghanistan-
Esito: Approvazione della Prima Costituzione
dell’Afghanistan.All’Jirga erano presenti funzionari
governativi e capi tribù delle regioni orientali e meridionali delpaese a cui
il sovrano presentò la Costituzione.Non ho riferimenti sul dibattito che
immagino molto accesso.L’assemblea
decise che l’approvazione doveva avvenire in una nuova Jirga in cui fossero
presenti irappresentanti di tutte le regioni del Paese.Da
quello che ho potuto capire attraverso le traduzioni dal persiano di alcuni
riferimenti, la leggefu denominata
dall’assemblea, in un modo decisamente irriverente..Politica del
Governo contro l’Afghanistan (?)La
Costituzione sanciva l’abolizione della schiavitù, sottolineava l’Unità
Nazionale, le libertà personali, l’uguaglianza dei diritti dei cittadini senza
distinzione di sesso, le tasse proporzionali al reddito, ecc.Un’altra
assemblea (Jirga) nel 1302 (1923), Anno solare (28 Cancro-9 Assad), si svolse a
Paghman.-
Il
re Amanullah Khan, Presidente;-
1046
membri;-
Discussione:
Modifica della Costituzione.Questa
Jirha emendò la Costituzione approvata dalla Loya Jirga nel 1301 /1922) nella
città di Jalalabad ed approvò alcune riforme del governo Amanullah.Nell’assemblea
fu utilizzato per la prima volta il voto segreto e furono usate delle perline
bianche per l’approvazione (sì) e delle
perline nere come voto negativo (no).Ogni
membro della Jirga mise una di queste perline in un contenitore speciale.Nel
1927/- 1928 Amanullah Khan e Soraya Tarzi fecero un viaggio di Stato in diversi
Stati europei. Le visite nei paesi europei diedero un ulteriore grande impulso sulla formazione
dei loro pensieri di sviluppo sociale ed economico e sulle decisioni per la realizzazione
dei diritti delle donne.La
regina ebbe un grande formatore nel padre Mahmoud Tarzi che aiutò la figlia a
formare il movimento delle donne ed anche nella fondazione della prima scuola e
di un ospedale femminile chiamato
Mastorat nel 1300 (1922) e nel
1303 (1924).La
figura della regina è ancora oggi presente nella società e nella politica
dell’Afghanistan ed è quindi molto popolare nel popolo afghano.Al
ritorno dal loro viaggio fu convocata una Jirga a Paghman Paghman,
Sanblah/Settembre 1307 (1928).
In
questa Jirga del 1307, la regina Soraya, moglie del sovrano Amanullah Khan,
apparve senza iltradizionale hijab (velo).-
Il
sovrano Amanullah Khan, Presidente;-
1100
membri;-
Risultato:
Istituzione del Consiglio Nazionale con 150 membri; Servizio militare
obbligatorio; Rimozione dell’hijab.Al
ritorno dei sovrani afghani dal viaggio in Europa, nell’Unione Sovietica e in
Turchia, Amanullah intraprese una nuova serie di programmi di riforme che
dovevano ulteriormente modernizzare il suo paese.Alcuni
dei suoi programmi avevano creato in passato una forte opposizione.Per
questo motivo l’assemblea modificò alcuni articoli che erano stati approvati
dalle jirga del 1301 e 1302. Amanullah Khan sottolineò che i suoi programmi
rientravano nel quadro deglinsegnamenti islamici. Chiese ai membri della
Jirga d’indossare abiti occidentali e sa moglie Soraya diventò la prima donna
afghana a partecipare alla sessione della Jirga senza un hijab completo. Il re
invitò le donne afghane a seguire l’esempio della regina.
La Regina Soraya
Protesta contro l'espulsione degli
studenti dall'Università di Kabul:
"L'istruzione
è la nostra linea rossa" La
Costituzione di Amanullah Khan, con le sue riforme sociali e con l’abolizione dell’hjiab, scatenò un forte malcontento nei funzionari religiosi e nei conservatori,
creando le basi per la caduta del governo ad opera del bandito Habibullah
Kalakani.
LA
COSTITUZIONE DI RE AMANULLAH (alcuni articoli)
Art.
1 - L'Afghanistan è completamente libero e indipendente nell'amministrazione
dei suoi affari interni ed esteri. Tutte le parti e le aree del paese sono
sotto l'autorità di sua maestà il re e devono essere trattate come una singola
unità senza discriminazioni tra le diverse parti del paese.
Art.
8 - Sono considerati sudditi dell'Afghanistan tutte le persone che risiedono
nel regno dell'Afghanistan, indipendentemente dalle differenze religiose o
settarie. La cittadinanza afghana può essere ottenuta o persa in conformità con
le disposizioni di apposita legge.
Art.
14 - Ogni suddito afghano ha diritto a un'istruzione gratuita e conforme ad un
adeguato curriculum. Gli stranieri non sono autorizzati a gestire scuole in
Afghanistan, ma non sono esclusi dall'essere assunti come insegnanti.
Art.
20 - Le abitazioni e le case di tutti i sudditi afghani sono sacrosante e né i
funzionari del governo né altri possono violare la casa di un suddito senza il
suo permesso o il dovuto processo legale.
Art.
22 - La confisca e il lavoro forzato sono assolutamente vietati, salvo che in
tempo di guerra possano essere richieste prestazioni lavorative secondo le
disposizioni di leggi apposite.
Art.
24 - Sono vietati tutti i tipi di tortura. Nessuna punizione può essere inflitta
quanto previsto dal codice penale generale e dal codice penale militare.
Art.
68 - L'istruzione elementare è obbligatoria per tutti i cittadini
dell'Afghanistan. I diversi curricula e ambiti del sapere sono dettagliati in
apposita legge e saranno implementati. (Estratto dalla Costituzione fatta
approvare da Re Amanullah.
La Costituzione afghana fu redatta da studiosi
afghani, ottomani tra il 1919 ed il 1925. Penso che nella redazione ci sia
anche l’opera di Mahmud Tarzi ed anche della stessa regina Sorayasoprattutto per gli articoli riguardanti i diritti e le liberta delle donne che furono
condivisi da Amanullah Khan. Al termine della prima guerra mondiale,
l’Afghanistan era uno dei pochi paesi musulmani sovrani. Questo fu un aspetto
molto importante che attirò studiosi da tutto il mondo ponendo l’Afghanistan al
centro dell’attenzione politica mondiale. Un giovane afghano, di appena 31
anni, Amanullah Khan, laureato in un istituto ottomano a Kabul, era il
simbolo musulmanodella modernità.
Accanto a lui personaggi che avevano
ruoli importanti come la regina Soraya esuo padre Mahmud Tarzi oltre a
numerosi studiosi e giuristi che plasmarono la costituzione. La Costituzione
era un documento vivente con il suo importante valore nel patrimonio legale
islamico che doveva fare da base per la sua evoluzione.La
Costituzione nel suo proporsi sembra opporre la domanda alle varie etnie che
compongono ancora oggi l’Afghanistan: “Chi è un afghano?”.La prima
costituzione dell'Afghanistan. Kabul, 9 aprile 1923.
Articoli di
apertura per gentile concessione di Afghanistan Digital Library, NYU Libraries.
Schizzo del
cartografo ottomano dei confini indo-afghani, 1892.
Per gentile
concessione degli archivi ottomani del primo ministero, Istanbul, Turchia.Mappa ottomana
dell'Iran, dell'Afghanistan e del Baluchistan, 1914-15.
Per gentile
concessione degli archivi ottomani del primo ministero, Istanbul, Turchia.
"Una mappa
dei paesi tra Costantinopoli e Calcutta" (Londra: Edward Stanton,
1912).
Per gentile
concessione della Biblioteca del Congresso,
https://www.loc.gov/item/2006627678/.
https://www.ottomanhistorypodcast.com/2020/01/afghanistan-rising.html
Nel regno di Amanullah Khan, per la prima
volta nella storia dell’Afghanistan, i diritti delle donne furono al centro
dell’attenzione governativa. Il sovrano, assieme alla moglie regina Soraya,
mise all’ordine del giorno la questione delle donne in un paese in cui la
società patriarcale e tribale aveva tenuto da sempre lontane le donne da
qualsiasi forma di diritto. Una politica di riforme progressiste che potremo
definire uniche in tutta l’Asia e che avevano come obiettivo la
cancellazione delle condizioni delle
donne da uno status di assoluta subordinazione all’uomo e prive di qualsiasi
diritto.Fu istituita la scolarizzazione
obbligatoria fino alla quinta elementare per maschi e femmine.Promulgò anche
un “Codice di Famiglia” che proteggeva i diritti delle donne e che dichiarava:-
il divieto di matrimonio tra un uomo anziano e una giovanissima (con
una minore);-
l’età del matrimonio a 22 anni per gli uomini e a 18 anni per le
ragazze.-
eliminazione della poligamia. Un uomo poteva prima vare quattro
mogli ed ora, con la riforma, solo una moglie;-
la necessità di consenso formale della promessa sposa al matrimonio,
redatto in maniera da non destare nessun dubbio sulla sua veridicità, sotto
pena di annullamento del matrimonio stesso;-
un limite massimo alle spese per la celebrazione del matrimonio;
restrizioni sulla presa della dote e sul matrimonio per ridurre la pressione
del matrimonio sulle spalle della famiglia dello sposo:-
l'istituzione di un tribunale in cui le donne che subivano torti,
abusi o ingiustizie, potevano rivolgersi per ottenere giustizia e protezione,
incoraggiate e sostenute da una associazione ("Associazione per la
tutela delle donne") patrocinata dalla regina Soraya.Amanullah Khan e Soraya
trovarono nelle idee di Mahmoud Tarzi l’appoggio e la condivisione per
le liberare le donne afghane dalla prigione del Chadari,quell’indumento che in
occidente è conosciuto con il termine di Chadariu.Dopo aver proclamato l’indipendenza dell’Afghanistan i sovrani
prestarono quindi la massima attenzione al ruolo delle donne nel processo di
sviluppo sociale ed avviarono il processo di salvataggio delle donne come
cittadine con pari diritti istituendo allo scopo associazioni e scuole,
entrambi femminili. Furono inviate anche un certo numero di ragazze in Turchia
per l’istruzione superiore nei campi della medicina,dell’infermieristica, ecc.Queste riforme incontrarono ferme opposizioni nella Jirga del 1924.
Un’assemblea costituita in gran parte da grossi proprietari terrieri e di
fabbricati, e da fanatici esponenti religiosi. Dovette introdurre alcuni
emendamenti che il governo dovette accettare. Con tante difficoltà Amanullah
Khan dovette costituire un capitolo speciale per i diritti alle donne nei
programmi di riforma del governo.
Nel 1921 fu inaugurata dalla regina Soraya la prima scuola femminile
del paese. All’inizio erano presenti per l’attività didattica solo 50 ragazze
ma dopo appena due anni arrivarono a ben 700.Fu abolito l’obbligo del velo e le donne potevano dunque apparire in
pubblico a capo scoperto.Questa riforma fu molto osteggiata ma i sovrani proseguirono nella
loro riforma perchéconsideravano il velo un ostacolo all’emancipazione
femminile.Si stava realizzando il volto nuovo dell’Afghanistan da sempre
crocevia importante nel mondoasiatico.Nel 1928, su iniziativa della regina Soraya, il re dichiarò
pubblicamente in una riunione di donne:
"Abbandonate
il pardah (velo). Il Corano non lo impone. Le donne delle nostre tribù vivono
con il viso scoperto, fate lo stesso". La regina Soraya durante l’assemblea scoprì il suo volto… fu la
prima donna a fare quel gesto.Mahmoud Tarzi con le sue figlie e la moglie, Enayatullah fratello di
Amanullah, la regina Soraya e la madre dello stesso sovrano Amanullah, lo
stesso sovrano s’impegnarono moltissimo per valorizzare le donne afghane da
troppo tempo segregate e dimenticate dalla società.Lo stesso Mahmoud Tarzi, esperto scrittore accademico, giornalista e
direttore del giornale afghano,mise più volte in risalto nei suoi articoli il ruolo di primo piano
delle donne nella società facendoanche riferimenti storici…"Quando
tutti gli uomini e le donne europei erano ignoranti e ignoranti, le donne
musulmane ricoprivano posizioni importanti come poetesse e artiste e lavoravano
anche in posizioni amministrative". ….Sostenne con forza la rivendicazione dei diritti delle donne
affermando che solole donne istruite e illuminate possono essere brave
mogli e madri, e sono queste donne che danno alla luce figli buoni il cui
futuro appartiene a loro. Fece anche dei riferimenti storici
affermando cheil
motivo della caduta dell'Afghanistan dopo il regno di Timur Shah (1793-1773
d.C.) fu la poligamia tra i governanti, a seguito della quale i loro numerosi
discendenti, affermando di essere uguali al regno, divisero il paese in parti
nella lotta interna per il potere.Le condizioni delle donne musulmane
(soprattutto afgane) erano molto patetiche, Tarzi e Shah Amanullah e la
gioventù afgana furono i primi difensori dei diritti delle donne e i primi
sostenitori del diritto all'istruzione e al matrimonio di una donna a un uomo.
Amamullah
Khan era a conoscenza della corruzione
dei suoi funzionari che, tra l’altro, facevano abuso d’alcol. In un suo
incontro con funzionari d’alto rango, dichiarò chepresto li avrebbe
puniti severamente.Secondo
Alì Ahmad, segretario di Amanullah, lo scopo del sovrano era quello di
spaventare gli ufficiali d’alto rango e metterli a tacere sulla questione dello
stupro delle donne. Tra i funzionari c’erano
Mahmoud Khan Yavar e Mirhashim Khan, entrambi ministri delle finanze,
che erano contrari all’abolizione e relativa condanna dello stupro sulle donne.
Le prime persone a cui il sovrano ordinò di apparire con le loro dame senza
chador furono proprio le mogli dei due ministri. Dopo questo episodio anche
altri ufficiali portarono le loro donne a Pahman, nei parchi e neicinema senza
velo.Nel
1928 nella cerimonia d’apertura della celebrazione dell’Indipendenza Amanullh
parò in modochiaro del numero di matrimoni dicendo..la futura felicità
del paese è legata alle madri che allevano la nuova generazione.Pertanto, nessuna
persona dovrebbe avere più di una moglie.Nel
suo discorso anche frasi rivolte alle donne..Siate pure e caste
e non abbiate paura dei vostri mariti.Dopo
il discorso, Amanalullah con la moglie Siraya
e Nur-al-Saraj..che erano senza “tende” (velo)..s’incontrarono
con i rappresentanti delle varie province e tribù e alla fine fu eseguito
l’inno nazionale. Moltissime donne diplomatiche erano presenti all’evento.Terminata
la celebrazione fu convocata la Loya Jirga alla quale parteciparono 1001
rappresentanti di tutto l’Afghanistan. Il precedenza il sovrano aveva avuto un
incontro privato con alcuni rappresentanti ed aveva spiegato a loro i suoi
programmi di riforma affermando che.. la libertà
dovrebbe essere data alle donne, il numero di matrimoni illegali e l'istruzione
obbligatoria e l'educazione di uomini e donne, il divorzio dovrebbe essere
attuato attraverso diritto civile, avere armi Dovrebbe essere proibito e
dovrebbe essere istituita una banca nazionale e la carta moneta dovrebbe essere
stampata accanto al denaro.L’assemblea
non accettò queste riforme e la reazione fu dura soprattutto da parte dei
rappresentanti dei signori Shurbazar (Nord di Kabul) che influenzarono gli
altri partecipanti. Le riforme furono quindi respinte.All’assemblea
parteciparono anche le donne e Kabrajan, sorella di Amanullah, parlò a nome
delle donne afghane. La regina Soraya accolse le donne intellettuali di
Kandahar in modo che potessero raccontare alle altre donne afghane la loro
nuova vita nel paese.Nel
piano di riforme si esprimeva anche cheNessun militare
può diventare discepolo, Yapir o leader religioso,né può interferire
nella politica e…chi ha una moglie
straniera non può essere impiegato nel Ministero degli Affari esteri,a meno che la
moglie straniera abbandoni il suo paese (prenda la nuova nazionalità).Fu
discussa anche la questione dell’istruzione in classe miste di ragazzi e
ragazze, dai sei ai diecianni, per evitare di spendere ulteriori fondi per
istituire nuove scuole. Questa norma fu accettata.Nel
terzo giorno fu sollevata una questione importantissima per lo sviluppo
dell’Afghanistan: La libertà delle
donne.Dopo
che i diritti delle donne furono dichiarati uguali a quelli degli uomini, la
regina Soraya si alzòe riprese il suo sottile velo (hijab)(detto anche
“tenda”) “strappandolo sul posto”, levandolo dal volto. Questo gesto fu seguito
da tutte le donne e gli uomini stettero in silenzio, contemplando la bellezza
delle donne e il loro onore.Un
mese dopo l’assemblea, la prima settimana d’ottobre 1928, Amanullah Khana tenne
quattro importanti riunioni nel Palazzo Stur del Ministero degli Affari Esteri.Erano
presenti seicento funzionari di alto rango con le loro moglie e diplomatici
stranieri residenti a Kabul.Amanullah
Khan sottolineò nella riunione cheEntro due mesi il
burqa sarà rimosso dalla testa delle donne e verràinvece indossata
una sciarpa (fazzoletto) come le donne turche, che è legatasotto il colloun tale
abbigliamento non è obbligatorioil
sovrano mise anche in evidenza come il velo non fosse obbligatorio nell’Islam e
poi, rivolgendosi alla regina Soraya, le chiese di togliersi il velo.Soraya
si tolse il velo… le donne ed il pubblico applaudirono, senza nulla togliere
all’onore della regina.La
regina Soraya era la prima donna afghana che annunciava ufficialmente a tutto
il paese la nascita di una nuova donna.Il
12 ottobre 1928 era un giorno importante nella storia delle donne afghane..Per la prima volta
una donna afghana era accolta nelle comunità.Da
quel giorno le donne di Manor non indossarono il burqa e scelsero d’indossare
abiti adeguati. A Kabul la maggior parte delle donne uscì senza velo.L’obiettivo
del governo afghano era quello che la donna fosse rispettata come compagna di
vita dell’uomo ed essere umano nella società. In quei tempi, soprattutto nelle
zone rurali e nei piccoli centri, le donne erano vendute come animali e in
molti casi si scambiano con le mucche, cavalli, asini ed anche grano.Mahmoud
Tarzi, sempre a fianco di Amanullah Khan nelle sue riforme disse..Ecco perché Mahmoud Tarzi ha magnifiche poesie sulla pietosa situazione
delle donne in Afghanistan. Lo Scià non si è fermato qui e ha ordinato ai
funzionari del governo di non avere più di una moglie. Sebbene queste
azioni fossero apparentemente in contrasto con le tradizioni della società
afgana, ma dal punto di vista del governo, erano in realtà modi per le donne di
godere della libertà almeno nelle città e, se lo desiderava, poteva apparire
con la faccia aperta. Ma a quel tempo, questa faccia aperta si poteva
vedere dalla fronte alla parte inferiore del mento, dalle mani alle caviglie e
alle gambe, e niente di più, le stesse cose che le donne nei villaggi
dell'Afghanistan sono sempre state logorante.Amanullah e Soraya combatterono con forza per le libertà
delle donne afghane a , come vedremo, alle fine furono accusati di blasfemia
dal clero e per questo motivo non solo persero il trono ma furono esiliati
e morirono lontano dal loro paese per il
quale lottarono sempre con grande coraggio accompagnati dalla visione di un
Afghanistan moderno.Amanullah
e la regina Soraya accolsero la richiesta di alcuni diplomatici occidentali di
avere un cappellano cattolico per poter svolgere il suo ufficio religioso in
tutto il paese. Una proposta davvero eccezionale per un paese come
l’Afghanistan ancorato ad un forte idealismo islamico. Cifu un accordo che fu
stipulato fra l’Afghanistan, l’Italia e la Santa Sede, datato 1921 e che
diventò operativo solo l’uno gennaio
1933. Non fu mai revocato in tutte le vicende politiche e sociali che sconvolsero il paese.Riformò
il sistema fiscale e l’esercito, e con grande sgomento del clero, separò
religione e stato. Il sovrano ritirò il diritto esclusivo del clero musulmano
nell’insegnamento ai bambini.L’Afghanistan
era ormai diventato un paese modello, un modello unico per l’area
asiatica, e soprattutto libero ed
indipendente oltre che in continuo sviluppo sociale.Soraya
era l’unica moglie del futuro re Amanullah Khan rompendo un’antica tradizione.Il
principe avrebbe dovuto scegliere l’harem ma rifiutò e quando salì al
trono liberò le schiave rinchiuse nel palazzo. Come moglie di un
esponente della famiglia reale diventò una delle figure più importanti dello
Stato.Sei
anni dopo il matrimonio, cioè nel 1919, il marito diventò principe e quindi prese il titolo di principessa
d’Afghanistan e nel 1926, quando il marito salì al trono, ricevette il titolo
di regina consorte.
https://www.facebook.com/photo/?fbid=103831181077535&set=a.103827404411246
Soraya
come consorte del sovrano ebbe un ruolo importante nell’evoluzione sociale e
culturale del Paese.La
regina Soraya fu la prima consorte musulmana ad apparire in pubblico. insieme
al marito. Un aspetto completamente inedito per la cultura afghana. Con il
marito partecipava alle battute dicaccia, alle passeggiate a cavallo ed anche
alle riunioni politiche.
https://scontent.fblq5-1.fna.fbcdn.net/v/t1.18169-9/1526769_389958874474567_422798188_n.jpg?_nc_cat=111&ccb=1-7&_nc_sid=cdbe9c&_nc_ohc=686iG4Elvg8AX-EHty_&_nc_ht=scontent.fblq5-1.fna&oh=00_AfAvlOyleM3OorFEhVcDl1kqU_g038f63-6E2Wir8HJ96Q&oe=6421FA77
Il
sovrano Amanullah elaborò la prima Costituzione
creando le basi per la formazione del governo e stabilendo anche il
ruolo del sovrano all’interno del quadro costituzionale. Il sovrano fu influenzato ed incoraggiato dal suocero Mahmud Tarzi. Il padre di Soraya ebbe
certamente un ruolo importante nella progettazione e realizzazione dei
cambiamenti sociali nel paese soprattutto in riferimento alle donne. Il sovrano
fu un esempio personale di monogamia.Un’altra
figlia di Mahmud Tarzi sposò il fratello di Amanullah.Il
sovrano fece pubblicamente una campagna contro il velo e la poligamia
incoraggiando anche l’istruzione familiare non solo a Kabul ma anche nelle
campagne, nelle zone rurali emarginate.L’emancipazione
delle donne faceva parte della sua vasta politica di riforma e le figure
femminili della casa reale, la moglie e le sorelle dello stesso sovrano,
dovevano essere un modello chiaro e visivo del cambiamento.Le
figure femminili reali parteciparono pubblicamente a manifestazioni ed
organizzazioni e in seguito diventarono anche funzionari di governo. Un avvenimento rarissimo in Afghanistan dato che alle donne era vietato apparire in pubblico. Soraya fu determinante
nell’imporre il cambiamento per le donne e le esortò pubblicamente a
partecipare attivamente alla vita pubblica, alla costruzione e allo sviluppo
sociale della Nazione.Nel
1921 fondò la prima rivista per donne “Ishadul Naswan” ("Arshad Al-Naswan" (Guida per le donne) che fu curata
dalla madre e anche una organizzazione femminile, la prima nella storia dell’Afghanistan, “Anjuman-i Himayat-i-Niswan” ("Associazione per la protezione
delle donne") che promuoveva il benessere delle donne. L’organizzazione accoglieva ed aiutava,
grazie ad un ufficio predisposto, tutte le donne che denunciavano maltrattamenti
da parte dei mariti,fratelli e padri. La
rivista fu fondata come progetto di modernizzazione del paese, una riforma
della società afghana, ed includeva anche la politica di emancipazione delle
donne.Era
pubblicata ogni settimana e comprendeva articoli sui diritti delle donne,
assistenza all’infanzia, economia domestica ed etichetta, questioni sociali,
politiche nazionali ed internazionali, moda e consigli per la casa.Una
pubblicazione con un alto grado culturale e sociale perché comprendeva vari
temi sociali coprendo un ruolo importante nel campo del dibattito e della
comunicazione.La
rivista fu fondata dalla regina Soraya ma secondo le fonti accanto a lei
c’erano altre figure femminili che contribuirono moltissimo alla sua
realizzazione:-
Asma
Rasmya Khanum, madre della regina Soraya, considerata la prima donna editrice
in Afghanistan;-
Principessa
Sahira Begum Seraj al- Banat (Bibi Gul / Seraj al-Banat). Figlia di Habibullah
Khan e di Sarwar Sultana Begun, quindi sorella del re Amanullah Khan e cognata della regina Soraya.
Nel 1919 si sposò con il generale He Taj-i-Afghan’ Ali Ahamad Jan Shaghasi
(1883-1929), ministro degli affari interni nel 1919-1920 e governatore di Kabul
nel 1925-1929. Nel 1923 criticò il
concetto prevalente di inferiorità delle donne in un raduno pubblico a Kabul.."Alcune persone ridono
di noi, dicendo che le donne sanno solo mangiare e bere. Le donne anziane
scoraggiano le giovani donne dicendo che le loro madri non sono mai morte di
fame perché non sapevano leggere o scrivere... Ma la conoscenza non è monopolio
dell'uomo. Donne meritano anche di essere informati. Dobbiamo da un lato
allevare bambini sani e, dall'altro, aiutare gli uomini nel loro lavoro.
Dobbiamo leggere di donne famose in questo mondo, per sapere che le donne
possono ottenere esattamente ciò che gli uomini possono ottenere ."Nel 1924 fu nominata direttrice generale dell’Ospedale Masturat,
il primo ospedale per donne a Kabul e fondato dalla regina Soraya. La stessa
sovrana indirizzò le ostetriche alla formazione di una scuola per infermiere.
Quando il sovrano Amanullah abdicò, il marito della principessa Sahira si
proclamò emiro a Jalalabad il 17 gennaio 1929 ma fu sconfitto da Habibullah
Kalakani nel febbraio 1929. Fu catturato a Kandahar il 9 maggio 1929 e imprigionato a Kabul.-
Principessa Shah Gul Jahan (Kubra Jahan
Begum/ Principessa Kubrah / Principessa Kobra) (1901 – 19199). Figlia di Habibullah
Khan e di (?), era quindi una delle 28
sorelle di Amanullah Khan. Sposò Sardar Muhammad Husain Jan, secondo figlio di
Sardar Muhammad Umar Khan . Come le altre sorelle assunse un ruolo attivo nella
questione dei diritti delle donne assumendo il ruolo di direttrice
dell’Associazione delle Donne.-
Nella rivista aveva un suo incarico anche
Ruhalfa Tarzi, figlia di Mohammad Zaman Khan Tarzi, forse fratello del padre di
Soraya e quindi suo zio.
L’Ospedale di MustaratDopo
l’istituzione della prima scuola femminile
“Mustarat”, Amanullah Khan e Sorayarisposero alla seconda richiesta
delle donne sul tema riguardante ilTrattamento e
guarigione delle pazienti di sesso femminile.Nel
1302 (1923) ordinarono alla direzione medica di costruire un ospedale speciale
per l’assistenza medica alle donne e di reclutare dottoresse, infermiere e
ostetriche dall’’estero.“a
metà del 1302 A.H. (1923), molti medici di talento furono portati a Kabul dal
governo reale. Entro la fine di quell’anno (1924, gennaio), alcuni furono
nominati e altri erano in procinto di essere nominati. Poiché l’ospedale
femminile era stato progettato, nel gruppo dei medici maschi c’erano anche
delle dottoresse. Nel 1302 A.H., l’ospedale Masturat fu costruito a Kabul.Per il miglioramento
dell’ospedale e perché fosse sotto il controllo della famiglia reale, Amanullah
Khan nominò sua sorella Sahira Sultan, soprannominata Siraj Al-Banat,,
direttrice dell’ospedale Masturat.
Con
l’apertura dell’ospedale s’è tenuta una grande festa, alla presenza di
dignitari afghani, e sono tati pronunciati discorsi importanti, tra i quali
Siraj al-Banat, direttrice del Mastorat Hospital, citò molto brevemente:Faccio i migliori
auguri a Siraj Al-Khwateen (Alia Hazrat Sahiba),l’onorevole moglie
dello Scià (la regina Soraya) e al resto della famigli:Il nostro
benedetto, gentile e incoronato Qiblagah, Sua Altezza Ghazi( Amanullah Khan),
cheha il cuore
dell’Afghanistan, la nobile nazione e lo sviluppo dello stato e della religione, la gentilezza paterna e la misericordia, ha fondato un ospedale chiamatoMastoratnel Darul
Sultanato di Kabul e ha stabilito il suo proprio ImpiegatoCameriera (me)
come manager e controllore.Mi ha alzato la
testa: grazie all’attenzione speciale del nostro gentile padre, la casta reale,
sono arrivati molti soldi per l’istruzione dell’Afghanistan.Le scienze
orientali e occidentali sono insegnate in Afghanistan da inglesi e altri professori.Furono fondate scuole Masturat, ospedali Masturat e fabbriche tessili Masturat. Ora, non cerchiamo
di rendere le donne dell’Afghanistan istruite e civili, quindi la colpa è
nostra. Perché in una situazione del genere, dovuta alla mancanza di
risorse, è sorprendente che tutti i figli del nostro caro paese siano al
servizio di Sa’i e Jaid, e noi
ragazze siamo private del servizio del nostro caro Paese.Sottolineo questo
punto che la prima educazioni dei figli è l’abbraccio della madre e il primo maestro
di morale e decenza della vita futura è l’educazione della madre.Se noi donne
dell’Afghanistan siamo istruite, i nostri figli saranno sicuramente istruiti.L’attenzione del
regno era verso le nostre donne afghane, quindi in breve tempo l’educazione, lo sviluppo e la civiltà dell’intera nazione raggiungeranno alti livelli. È
importante che l’attenzione della casta reale sua rivolta verso l’educazione e lo sviluppo
delle donne del paese. è necessario che tutti facciamo del nostro meglio per compiacere il
nostro padre spirituale dei nostri studi.La scienza e il
misticismo non sono solo per gli uomini, anche noi e voi siamo esseri umani,dovremmo cercare
di imparare scienze e mestieri e aiutare i nostri uomini a facilitare illo stipendio;
certo questo aiuto e cooperazione non è
possibile, ma nello apprendimento
della scienza e dell’industria, nell’educazione dei bambini, nel fornire cibo fino all’età
della maturità e in qualsiasi distinzione
che si da parte dei genitori.Se tu ed io
sprechiamo il nostro tempo e non ci preoccupiamo, il fardello sarà posto sulle spalle deinostri uomini; Non progrediremo mai e
saremo lasciati indietro dai nostri
concorrenti. Le donne istruite mostrano la testa nelle guerre, vanno in guerra con i loro
coraggiosi fratelli nazionali e si sacrificano per la nazione e lo stato.Rimarremo
intrappolati in questi quattro Diwali di
abbandono.Studia i servizi
del nostro Bibi (?), il Profeta del Profeta Maometto (la pace sia su di lui) e dei suoi Compagni. Se il mondo non parla male di noi,
questa mancanza d’onore non basta perché i
nostrimariti ci vedano stupide e ignoranti.Care sorelle,
dobbiamo svegliarci da questo sogno di abbandono e ignoranza, in modo che la madre(patria) sia soddisfatta di noi.Ho lavorato sodo
al meglio delle mie capacità, spero che vi piaccia.Vengono reclutate
solo dottoresse dall’estero. Sono grata al Direttore dell’OspedalePermanente per il
reclutamento di attrezzature e medici e spero dal mio Signore che preso
altri ospedali Amaniya vengano aperti in tutte le città dell’Afghanistan
sotto la guida di Sua Altezza Ghazi, che è una delle questioni più importanti del
paese. il motivo dell’accordo deve essere stabilito.In questo breve
periodo, quando ho assunto gli affari dell’ospedale Masturat per ordine econsuetudine del
mio stimato fratello e del nostro Altissimo e Qubla Meharaban Shah, ho lavorato durante al meglio delle mie capacità. Sebbene due dottoresse fossero
sufficienti per l’ospedale Masturat, ma a causa dell’attenzione speciale del direttore dell’ospedale, da quattro a
cinque dottoresse sono state assunte dall’estero. (Populzai,
Sultanato di Shah Amanullah, parte 2, pp. 48-49)
Una
grande struttura ospedaliera, destinata alla donne, voluta dalla regina Soraya.Nell’ospedale
iniziarono a lavorare due dottoresse, due ostetriche tedesche e italiane ed unginecologo italiano di nome Ranjole (Raniolo?). Gli aspetti economici furono
gestiti prima dallaprincipessa Siraj (sorella di Amanullah Khan), poi da Akht
al-Srai (zia di Amanullah Khan) e successivamente da Sardar Begum (cugino
sempre di Amanullah Khan). A quanto sembra questo ospedale è ancora attivo a
Jadah Meywand.Per
Soraya grande donna del passato la dedica di una piccola riflessione e di una
poesia scelte da me tra i poeti
persiani.La
riflessione è di Hakim Abu l-Qasum Ferdowsi Tusi ( حکیم ابوالقاسم فردوسی توسی )(Tus, 940 Tus,1020) (noto anche come Firdusi, Ferdowsi o Firdowsi) il più grande poeta
persiano.
Solitudine
di luna
Per tutta
la notte
i grilli gridarono:
Luna! Grande luna...
Per tutta la notte i rami,
braccia tese
dalle quali salivano al cielo
i sospiri sensuali
e la brezza arresa
ai decreti degli dèi misteriosi
e sconosciuti
e i mille respiri segreti
nella vita occulta della terra
e la lucciola
nel suo cerchio luminoso e vagante
e l'inquietudine sul soffitto di legno
e Laila dietro il velo
e le rane nello stagno
tutti insieme, tutti insieme
incessantemente
fino al chiarore gridarono:
Luna! Grande luna...
Per tutta la notte
luna fiammeggiò sulle terrazze
Era il cuore solitario della sua notte,
dorata e nodo in gola
stava scoppiando in lacrime.
Con
la deposizione del re Amanullah Khan, l’”Associazione delle donne” (Anjuman-i
Himayat-i-Niswan” e la rivista “Irshad-e Naswan” furono bandite così come le
scuole femminili. Le stesse studentesse che stavano studiando in Turchia furono
subito richiamate in patria. Le donne furono costrette ad indossare nuovamente
il velo che entrava nel “purdah”.(Il
“Pardah” o “Purdah” - پردہ , पर्दा , - “tenda”, sarebbe una pratica
religiosa e sociale di isolamentofemminile presente tra alcune comunità
musulmane e indù.Prende
due forme: la segregazione fisica del sessi e l’obbligo per le donne di coprire
i loro corpi inmodo da nascondere la loro pelle e la loro forma.Una
donna che usa il purdah sarebbe generalmente definita “pardanashin” o
“purdahnishan”.Le
donne musulmane osservano il “purdah” indossando il “burqa”).
L’Associazione
per la protezione delle donneLa
direttrice dell’("Associazione per la protezione
delle donne" era la principessa
Kubrah che dovevaCoordinare, supervisionare e guidarela comunicazione
riguardante la liberazione delle donne. Il suo ufficio aveva
dodici collaboratrici (di Kabul) che l’assistevano nell’attività
dell’associazione.L’obiettivo
dell’Associazione era quello d’incoraggiare le donne nell’utilizzare le nuove
leggi riformate sui diritti delle donne. Leggi che erano state introdotte dal
re Amanullah Khan come il divieto della
poligamia, la nuova legge sul matrimonio e sul divorzio, e le norme di
emancipazione delle donne. Le donne erano incoraggiate a rifiutare il velo e la
segregazione di genere sull’esempio della regina Soraya, a istruirsi e
diventare professioniste per contribuire alla società.L’organizzazione
aveva un ufficio a Kabul dove le donne
cercavano assistenza appellandosi alle nuove leggi e per denunciare le
terribili violenze dei loro mariti, fratelli e padri.Per
la prima volta, nella storia dell’Afghanistan, le donne si unirono agli uomini
nel lavoro di governo del paese.L’Associazione
fu fondata nell’estate del 1928 (in inglese “Women’s Support Association”) e bandita
con la deposizione del sovrano.L’associazione,
subito dopo la sua costituzione, ordinò al comune di organizzare la ricerca
delle vedove e degli orfani per includerli negli ospedali e in altre attività.
نخستین نشریه زنان افغانستان
"ارشاد النسوان" نخستین نشریه مخصوص زنان بود که در دوران اصلاحات امانی در اول حمل سال ۱۳۰۰ خورشیدی به مدیریت اسما رسمیه، همسر محمود طرزی در کابل منتشرشد. سردبیر این نشریه، روح افزا، دختر محمد زمان خان خازن الکتب و خواهر حبیب الله خان طرزی بود.این نشریه روی کاغذ نازک پسته ای رنگ در "سرای ده افغانان" کابل به چاپ سنگی می رسید.
بیشتر مطالب ارشاد النسوان که زیر نظر مسقیم ملکه ثریا همسر امان الله خان منتشر می شد، مطالب آموزشی برای زنان و دختران بود. اخبار زنان، آداب معاشرت زنان، آشپزی، خیاطی، تربیت کودک و خانه داری، مهم ترین مطالب این نشریه را تشکیل می داد.
اسما رسميه نام خود رابا مخفف(ا-ر) و روح افزا كه معروف به منشيه بود با مخفف (ر-ا)مینوشتند. نخستین شماره هفته نامه در 17مارچ ۱۹۲۱درتحت شعار زیر ازچاپ برآمد.
خا مه ام ارشاد نسوان می کند
این قدر ها وصف عرفان می کند.
"منبع اسیران درسیاهی"
خبرگزاری آوای زنان افغانستان
La prima rivista femminile dell'Afghanistan
"Arshad Al-Naswan" è stata la prima rivista dedicata alle donne
pubblicata nell'era
delle riforme della sicurezza all'inizio dell'anno solare 1398, sotto la
direzione di Asma,
moglie di Mahmoud Tarzi a Kabul. L'editore di questa rivista era Ruhofza,
figlia di Mohammad Zaman Khan Khazen El-Katab e sorella di Habibullah Khan
Tarzi.
Questa rivista è stata stampata in pietra su carta sottile color pistacchio
nel "Saray Deh Afghans" di Kabul.
La maggior parte dei materiali di Ershad Al-Naswan pubblicati sotto la
supervisione
della moglie di Amanullah Khan, la regina Soraya, erano materiale educativo
per donne e ragazze.
Notizie femminili, galateo femminile, cucina, sartorialità, genitorialità e
pulizia,
costituiscono i contenuti più importanti della rivista.
Il nome ufficiale del loro nome inizia con l'abbreviazione (A-R) e
l'enhancing dello spirito,
nota come la fonte, con l'abbreviazione (R-A).
Il primo numero della rivista settimanale è stato pubblicato con il
seguente slogan il 17 marzo 2017
Io sono Ershad.
Descrive così tanto il misticismo.
"La fonte dei prigionieri in nero"
Agenzia di notizie sulla voce femminile
dell'Afghanistan
L'aspetto
del quotidiano Irshad al-Naswan era il seguente:Sulla
prima pagina, sul margine destro, era scritto il titolo della notizia, poi
l'editoriale e la data del giorno, mese e anno ed emissione della stessa
pubblicazioneAnche
questo versetto è incluso in esso:La mia casa è Irshad al-NaswanQuesti valori descrivono il
misticismoErshad
al-Naswan fu stampata su carta sottile color pistacchio in una tipografia di
pietra nel Ten Afghan Caravanserai (Dar al-Tahrir Shahi). Questa rivista fu
pubblicata inizialmente in quattro pagine e dopo il dodicesimo numero in otto
pagine. Vari contenuti ma i suoi argomenti
principali erano questioni relative alla salute delle donne, all'etica, alla
cucina, alla sartoria e all'educazione dei bambini. Si discusse anche sullo
sviluppo e l'espansione culturale delle donne nel mondo, nei paesi islamici e
nei paesi limitrofi. Altre notizie relative agli affari delle donne afghane
come bar e intrattenimento.Ad
esempio, nel terzo numero del primo anno di giovedì, 11 di Hamal dell'anno
1300, si parlò del club femminile di Bagh Babar:"Secondo l'annuncio che è
stato fatto un giorno fa, il gruppo femminile di Kabul Janat Nishan dalle sei
del mattino, Choke Choke e Fuj Il reggimento era andato al giardino di Babar
Shah, che è uno dei giardini storici del paese, e aveva riempito il giardino,
che era decorato con fiori che sbocciavano e verdure fresche in il vento di
primavera Attorno al giardino, alle botteghe, ai mercati C'erano donne di ogni
ceto e di ogni tipo, e le venditrici erano tutte donne e anche le compratrici
erano donne dello stesso sesso.La
pubblicazione di questo giornale, a cadenza settimanale, durò fino al 1925La
prima edizione di Ershad al-Naswan fu pubblicata nel 1921, nell'anno di
Pasarli, nel mese di marzo, il primo giorno del regno di Shah Amanullah Khan,
nel terzo anno del suo regno, e fu pubblicata a Kabul.Signor Urya, con i
saluti, con la sua conferma della sua bella stirpe, la famiglia Tarzi era
estremamente colta e sapiente, specialmente le loro donne in quel momento in
cui anche in Europa c'erano meno come loro, per esempio la regina Soraya,
la sorella la signora Khairieh - la signora Hurieh (Segretaria) - la
signora Zeinab Enayat Seraj - la signora Latifa Kabir Seraj e...
Mirman Asma Rasmee Tarzi, fu
quindi la prima giornalista in Afghanistan, direttrice responsabile della
rivista femminile "Arshad al-Naswan".Fu anche la prima insegnate
donna nella speciale scuola femminile “Mastorat School” aShahrara. Il primo numero di "Arshad
al-Naswan" fu stampato e pubblicato nella terzaprimavera del regno di Shah
Amanullah il 17 marzo 1921 corrispondente alla primaveradel 1300 AH nella città di
Kabul.
La
prima scuola femminile (Mastorat School) in Afghanistan fu aperta nel gennaio
1921 secondo 1300 AH a Kabul,sempre
nell’area di Shahrara. Questa scuola aveva 50 studenti, ragazze e giovani
donne.Nella
scuola insegnavano anche insegnanti turchi, tedeschi ed indiani. Rasmee Tarzi
eraresponsabile della gestione della
scuola ed anche dell’insegnamento didattico.Amanullah
Khan e Soraya, prima del loro viaggio in Europa, istituirono molte scuole femminili, scuole superiori ed anche diverse scuole religiose.La
regina Soraya tenne un discorso al raduno delle donne nel mese di Jadi 1299 AH
e parlò dell’arretratezza, del dolore e
dei problemi delle donne afghane.Parlò
del progresso delle donne nel mondo e dell’arretratezza delle donne afghane.Un
discorso commovente e le partecipanti furono colpite dalle frasi e cominciarono
a piangere.Cinquanta
donne dell’assemblea si misero al servizio dell’istruzione e per la creazione della
prima scuola femminile che venne appunto chiamata “Masturat”.La
regina Soraya fu nominata ispettrice della scuola.L’apertura
della scuola “Mastorat” si svolse con una grande cerimonia alla presenza di
uomini e donne famosi dell’epoca.Nella
cerimonia la regina Soraya fece un breve
discorso. "Alhamdulillah, oggi è un giorno molto buono per noi donne. Oggi,
all'ombra di Sua Altezza Ghazi, stiamo aprendo la Mastorat School. Si spera che
i bambini del paese trarranno beneficio da questa scuola e servano la loro
religione e governo nella misura più ampia. È chiaro a tutti i presenti che
l'assunzione della conoscenza è per gli uomini. E le donne sono lo stesso, e
questa virtù della scuola, che è per noi donne, deriva dalle attenzioni di
nostra altezza Javan Ghazi e gli sforzi di Sua Eccellenza Nazer (Ministro)
dell'Istruzione (Mohammed Suleiman Khan), prima di tutto, prega per la vita di
Sua Altezza lo studioso Caro supervisore, hai bisogno della tua conoscenza da
DioLo
facciamo, Amen.Alla data del 31 di Hamal 1300 AH fu aperta un'altra scuola
chiamata "Ismat", che in seguito divenne nota come "Malali"
e fortunatamente è aperta fino ad oggi.
La
sig.ra Latifah Kabir Siraj fu una delle prime insegnanti donne in Afghanistan.Insegnante
alla Malali School e anch’essa una delle pioniere del movimento delle donne.Una
figura innovativa e molto attiva nei percorsi educativi. Fu costretta a
lasciare il suo paese con la sua famiglia l’Afghanistan all’età di sei anni. Si
rifugiarono in Iran, sino all’età di 23 anni,
dove studiò.Un
carattere ricco di fiducia in se stessi e di riflesso, nella consapevolezza
dell’influenza dell’educazione di una famiglia sulla formazione della
personalità del bambino.Una
donna colta, figlia di Sardar Inayatullah Khan, fratello maggiore di Amanullah
Khan, e di Khaira Tarzi ( figlia di Mahmood Tarzi e quindi sorella della regina
Soraya).Latifah
era nipote della regina Soraya.Era
nata nel 1923 a Kabul e nel 1929, quando cadde il regno dello zio Amanullah
Khan per mano degli inglesi aveva circa sei anni e, con la sua famiglia si
recò, attraverso l’India, in Iraq.Dall’Iraq
furono inviati da Reza Shah Pahlavi, re dell’Iran e si stabilirono a Teheran.Studiò
in Iran dove fisse fino all’età di 23 anni. Nel 1946 morì suo padre Inayatullah
Khan e poco dopo la famiglia, durante il regno di Mohammad Zahir Shah e la
presidenza di Shah Mehmood Khan, ricevette il permesso di ritornare in
Afghanistan.Latifah
insegnava Dari, storia e geografia alla scuola di Malali e lingue per le infermiere del “Mastorat
Hospital” ( Mewand Amrozi Hospital). Rese grandi e indimenticabili servizi al
suo paese per ben 11 anni e nel campo della cultura per 25 anni.Fu
la prima conduttrice radiofonica trasmettendo alla radio le notizie fino al
1358(Hijri) (197)).Malgrado
i suoi studi in Iran, per ben 23 anni, sapeva parlare il dialetto autentico di
Kabul.Dotata
di una grande personalità, dopo l’invasione in Afghanistan dell’Armata Rossa,
emigrò in America dove lavorò come speaker per 10 anni in una stazione radio ed
anche come giornalista.Fu
anche una delle più brave calligrafe e traduttrici della sua epoca. Fu la prima
donna afghana a tradurre il libro del Profeta (pace su di Lui).Latifah
Kabir Siraj e la sorella Zainab Inayat Siraj furono le pioniere nella
fondazione del primo teatro dedicato alle donne. Un importante progresso nel campo dell’arte
di grande valore storico e culturale.In
realtà il primo teatro moderno in Afghanistan fu costruito per volere di
Amanullah Khan e della regina Soraya a Paghman. Dopo la caduta del governo di
Amanullah le attività del teatro furono sospese. Le
dure sorelle si adoperavano per le sceneggiature e per le varie
rappresentazioni teatrali (scrittura e arrangiamento) messe in scena per le
donne. Gli attori e il pubblico erano generalmente donne.Latifah
sposò con il signor Kabir Siraj e dal matrimonio una figlia e cinque figli.Morì
in America il 5 novembre 2023 all’età di 90 anni.In
un sito afghano, si legge ancora, per i suoi grandi meritiArwa è bellissima,
la memoria rimane sempre e il paradiso è il posto.
La
regina Soraya fondo a Kabul una scuola domestica per donne con insegnanti
tedesche e turche.Istituì
un tribunale per esaminare le denunce delle donne contro i loro mariti e per risolvere
le controversie legate al comportamento degli uomini che non volevano pagare
gli alimenti o che volevano divorziare senza motivo.Fu
creato anche un comitato segreto di donne per controllare la reazione degli
uomini. Le donne anziane avevano l’incarico di andare nelle case per
controllare il comportamento degli uomini nei confronti delle donne. Tutti
questi aspetti erano stati inclusi nelle
riforme di Amanullah Khan.Fondò
anche un teatro a Paghman che offriva alle donne l’opportunità di trovare la
propria scena sociale e rompere l’isolamento e nella stessa città la regina
Soraya fece anche costruire una clinica per bambini tubercolotici.
Shah Amanullah Khan e la regina
Soraya a Paghman
تصویر
یادگاری ملکه ثریا خانم شاه امانالله خان در پغمان کابل سال ۱۳۰۵ هجری شمسی.
L'immagine
commemorativa della regina Soraya Khanum Shah Amanullah Khan a Paghman Kabul
nel 1305 AH (1926)
https://www.facebook.com/103265391390815/photos/a.103270334723654/535689128148437/?type=3
In
un dibattito il re Amanullah, con grande coraggio e consapevole della sua
importante missione disviluppo del proprio paese, disse: «Io sono il vostro
re, ma il ministro dell'Istruzione è mia moglie, la vostra regina»
دانش آموزان لیسه ملالی ـ کابل .
فرستنده همکارما محترم حفیظ الله نصر
Studenti del liceo Malali – Kabul - Inviato dal nostro collega Sig. Hafizullah
Nasr
https://scontent.fblq5-1.fna.fbcdn.net/v/t1.6435-9/157282174_4074324092577628_5005337257391968027_n.jpg?_nc_cat=106&ccb=1-7&_nc_sid=8bfeb9&_nc_ohc=Ekh3Z3dYUucAX9MSOG1&_nc_ht=scontent.fblq5-1.fna&oh=00_AfAZ8yyLb3l6xtbhvIEmRXPoSSR66vhJ8nP4VhTgqJt69A&oe=640C64DE
Su invito della regina Soraya, le donne degli alti
funzionari furono invitate diverse volte nel PalazzoDilksha.
In questi incontri Amanullah Khan si rivolgeva a loro…alcuni di voi sono imprigionati nelle proprie case, e ho molte prove ed
esempi di le pietose vitedelle donne nelle case dei loro
mariti. Addirittura alcune donne hanno contratto la tubercolosi a causa
della pressione degli uomini nel muro di casa e con indosso il chador.il velo ostacola gli studi e l'istruzione e, a differenza delle donne
europee, le donne afghane sono private del lavoro e degli affari. Le donne
non dovrebbero avere paura dei loro uomini quando indossano il chador.Le parole di Shah avevano un grande impatto sulle
donne molte di loro si alzavano in piedi per difendere i loro diritti davanti
ai loro mariti. Era naturale che le
donne non potessero fare nulla perché dipendevano economicamente dai loro
uomini, e alcune di loro venivano picchiate o minacciate di morte dai loro
mariti.Quando Amanullah e Soraya tornarono dal loro viaggio
in Europa, la stessa regina Soraya pubblicò un articolo sulla rivista “Aman
Afghan News” del 25 luglio 1928 in cui parlò di una “tenda”…una tenda impedisce a una donna di respirare all'aria aperta, e per questo
la maggior parte di loro si sono ammalati... La tradizione di indossare il
velo, che non si sa da dove sia entrata nell'Islam, ha gradualmente assunto una
forma religiosa che si vede in tutte le religioni e paesi, tanto che il burqa e
il dulaq sono oggi una pratica tradizionale nel nostro paese, che gradualmente
ha preso il loro posto nella religione e nella religione lo stabilì e gli diede
un colore religioso. Prima di pubblicare l’articolo Soraya incontrò le
ragazze delle scuole e parlò loro della tenda cercando di incoraggiarle
nell’eliminare le “tende”. Successivamente incontro le donne nel Palazzo Laksha
avvertendole diPrendere una parte uguale con gli uomini nel lavoro, specialmente nello
sviluppodel paese e di in essere confinate tra le quattro mura della casa.Dal punto di vista religioso, le donne devono indossare un velo speciale
per coprire i capelli, ma non è normale che le donne nascondano mani e volto
nei villaggi del paese, ma non si sa da quando il burqa e il dulaq, che avvolge
la donna dalla testa al tallone sia una legge. È diventato comune ed è
diventato così importante nelle città che se una donna esce di casa senza
burqa, si dice che abbia distrutto la reputazione dell'uomo. Nel 1926, in occasione del settimo anniversario
dell’Indipendenza dagli Inglesi, tenne un discorso pubblico…. Un avvenimento
rarissimo che ci permette di avere una visione bellissima dell’Afghanistan
libero ed avviato verso una fase importantissima di sviluppo sociale,
culturale, economico….«Essa [l'indipendenza] appartiene a tutti noi ed è per questo che la
festeggiamo. Credete, però, che la nostra nazione sin dall'inizio abbia bisogno
solo di uomini che servino per lei? Anche le donne dovrebbero fare la loro
parte come hanno fatto le donne nei primi anni della nostra nazione e
dell'Islam. Dai loro esempi dobbiamo imparare che tutti dobbiamo contribuire
allo sviluppo della nostra nazione e che questo non può essere fatto senza
essere dotati di conoscenza. Quindi dovremmo tutti cercare di acquisire quanta
più conoscenza possibile, in modo da poter rendere i nostri servizi alla
società alla maniera delle donne del primo Islam.”
Shah
Amanullah Khan Ghazi alle celebrazioni del Giorno dell'Indipendenza nel 1926
Nel
1928 inviò quindici giovane donne in Turchia per accedere ad un’istruzione
superiore.Le
ragazze erano diplomate alla scuola media Masturat che la stessa regina aveva
fondato anni prima. Erano figli della famiglia reale e dei funzionari di
governo e con il “Master” conseguito in Turchia avrebbero ampliato l’attività
didattica in Afghanistan.Una
figura femminile straordinaria, considerati anche i tempi, che suscitò
interesse soprattutto nelle scrittrici europee desiderose di studiare e capire
il modo d’essere di una regina tanto lontana dai suoi tempi. Si affidava ad una
comunicazione semplice, obiettiva e ricca di umanità perché metteva in risalto
gli aspetti negativi di una società legata ad antichi pregiudizi e
comportamenti.La
scrittrice svedese Rora Asim Khan
intervistò la famiglia reale afghana.
Rora
Asim Khan
(Aurora Nilsson) (Vasterhaninge, 1 gennaio 1894 – Sodertalje, 1972), diventò nota per la sua autobiografia “Flykten från harem” (“Fuga
dall’harem”) che riportava le sue esperienze in Afghanistan legate al
matrimonio con un diplomatico afghano, Asim Khan, avvenuto negli anni ’20. Il
testo fornì una chiara visione della vita di un harem negli anni ’20.
Divorziò dal marito nel 1927.
Nel 1925 studiava arte a Berlino e
nella città incontrò e sposò Asim Khan, un afghano figlio
di un ex ministro del governo
afghano che si trovava a Berlino per studi con spese a
carico del governo afghano.
L’ambasciata afghana a Berlino diede validità al matrimonio dopo
che la Nilsson firmò una
dichiarazione secondo la quale accettava le usanze afghane e in futuro
si sarebbe convertita all’Islam. La
Nilsson non si convertì mai.
La coppia si recò in Afghanistan
nel 1926 e durante il viaggio la Nilsson si rese conto del
cambiamento ideologico del marito.
Un uomo sempre più consapevole
delle usanze afghane. Durante il
viaggio abusò due volte della moglie.
Giunti a Kabul la Nilsson rimase
colpita dalle condizioni di vita del paese e
non fu in grado di adattarsi all’ambiente.
Fu costretta ad indossare il
velo (hijab), le fu vietato di
uscire di casa se non con il permesso del marito e nelle
sue visite nei negozi non doveva
parlare con qualcuno. Si rese conto che il marito
aveva una serva che in realtà era
la sua seconda moglie. Il marito sperava in un incarico
governativo ma non gli fu assegnato
perché la moglie non si era convertita all’Islam.
La Nilsson ebbe il permesso dal
marito di visitare il governo, la corte reale e donne impegnate
in incarichi governativi per
cercare di avere una raccomandazione per il consorte.
Con l’aiuto della zia del marito,
dama di compagnia della regina Soraya, visitò la corte
reale a Paghman e Darullaman.
Incontrò la regina Soraya Tarzi e la madre del re, Ulya(Ulli) Hazrat.
Non riuscì a trovare un occupazione
per il marito che la minacciò di ucciderla o di venderla.
Come riportò la Nilsson, una donna
tedesca, vedova di un uomo (Abdullah Khan) della tribù Afridi,
era fuggita con i suoi figli a
causa delle violenze del successore del defunto marito.
Fu catturata e venduta ad un asta
pubblica e riuscì ad ottenere la liberta grazie all’acquisto da parte dell’ambasciata tedesca per 7.000
marchi. Nel 1927 la Nilsson riuscì ad ottenere il divorziograzie all’intervento dell’ambasciata tedesca. Il
divorzio fece tanto clamore in Afghanistan,
fu riportato nelle cronache come
unico dato che non era consuetudine che una donna
divorziasse da un uomo.
L’ambasciata tedesca l’aiutò a trovare una
stanza in un albergo
mentre aspettava un aiuto economico
dalla Svezia per lasciare l’Afghanistan.
A Kabul fu vessata anche dai
funzionari che
visitò per chiedere aiuto. I
funzionari gli negarono il divorzio perché musulmana
anche se non si era mai convertita.
Poteva lasciare il paese solo se in possesso di un
passaporto afghano e le consigliarono,
offrendole del denaro, di tornare dal suo ex marito.
Riuscì a raggiungere il confine
dell’Afghanistan ma fu nuovamente fermata dai funzionari che gli offrirono nuovamente del denaro per
un ritorno dal suo ex marito.
La Nilsson rifiutò dicendo…
"No,
non ho bisogno di soldi! Non ho bisogno di niente dall'Afghanistan! Solo la mia
libertà!"
Finalmente
riuscì a tornare in Svezia e nel 1930 sposò il giocatore di hockey su ghiaccio
Carl
Abrahamsson.
Il divorzio
scatenò le ire del marito perché deriso nella società afghana.
Il divorzio
gli impedì di aver qualsiasi incarico politico. Uccise tre funzionari
dell’ambasciata
britannica e nel 1930 fu giustiziato. Aveva l’obiettivo di creare un
conflitto
tra il sovrano filo-britannico Mohammed Nadir Shah e la Gran Bretagna.
Questo
avrebbe causato un conflitto con la caduta di Nadir e la
reintegrazione
dell’ex sovrano Amanullah Khan.
Un tesi che
non si riuscì mai a dimostrare.
La critica
storica affermò come l’uomo abbia
contribuito alla caduta del sovrano
Nadir
avvenuta nello stesso anno 1930. .............................La
Nilsson , durante la sua permanenza in Afghanistan nel 1926-27, incontrò la
regina Soraya e Ulya(Ulli) Hazrat ( madre del sovrano Amanullah Khan) a Paghman e a DarullamanSpiegò
alle due donne lo stile di vita e la moda occidentale.Strinse
amicizia con la madre del re che definì come “influente e dominante”. Le
mostrò alcuni passi di danza, ginnastica e le fece anche delle foto.Notò
come la regina aveva molte domande da porle e gli espresse il desiderio di
voler visitare l’Europa.
LE VISITE DI STATO DEI
SOVRANI D’AFGHANISTANIl
forte desiderio di Soraya di visitare
l’Europa non era un sogno perché, tra il 1927 ed il 1928, Amanullah Khan e
Soraya intrapreso un lungo viaggio in vari Stati tra onori, festeggiamenti e un
gran tripudio di folla. Che
bella immagine per i due sovrani e per il loro Paese in pieno sviluppo malgrado gli ostacoli posti
dagli inglesi, dai capi tribù e dai leader religiosi.Il
re Amanullah Khan e la regine Soraya partirono da Kabul per Kandahar,.Iniziarono
l’entusiasmante viaggio per raggiungere l’Europa con 31 membri del governo e
diversi traduttori.Nel
settembre 1927 l’ambasciatore afghano a Londra informò il Foreign Office britannico
che il re dell’Afghanistan si sarebbe recato all’estero a metà dicembre ed
avrebbe visitato anche Londra e Mosca.Giunti
a Kandahar i sovrani afghani entrarono in India il 15 novembre 1927.Una
visita di stato in India per poi salpare da Bombay per raggiungere l’Egitto con
sbarco a Porto Said.
Il
7 dicembre 1927 il re Fawad (Fouad I)
(1868-1936) fu informato che il re
d’Afghanistan Amanullah Khan e la regine consorte Soraya, con una delegazione,
avrebbero eseguito una visita di Stato in Egitto.Il
responsabile dell’Ufficio del re d’Egitto, Ahmed Shafiq Pasha, riportò nelle
sue memorie “Holiyat Mrs al-Silyasiya”.."La notizia è
giunta al governo egiziano che il re dell'Afghanistan viaggerà nei paesi
europei e passerà anche attraverso L'Egitto in arrivo.".L’Egitto ha colto
questa opportunità e ha voluto invitare questo grande reL'Egitto ha colto
questa opportunità e ha voluto invitare in Egitto questo grande redell’Est della
Terra”.Su invito del re
d’Egitto, Shah Amanullah Khan è partito per Aden il 18 dicembre (1927)con la nave
“Rachputane” ed è arrivato al porto di Aden il 21 dicembre. Porto Said. I
sovrani afghani giunti a Porto Said, furono accolti dalla guardia militare
dell’11° battaglione e subito dopo partirono per Il Cairo con un treno speciale
tra grandi cerimonie. Alla stazione principale di Il Cairo, decorata con un
tappeto rosso, furono accolti dal re Fouad I d’Egitto e dai membri del governo.
I
giornali egiziani riportarono a tutta pagina la notizia della visita dei
sovrani afghani.Il
4 gennaio 1928 il giornale “Al-Ahram”, nella sua pagina “Eventi e Notizie”
riportò che..Shah
Amanullah Khan, durante il suo soggiorno in Egitto, parlò con Abdul Khaliq
Tharwat Pasha, il primo ministro egiziano, per facilitare la firma di un
trattato di amicizia tra l'Afghanistan e l'Egitto…..la
firma di questo accordo è fondamentale per stabilire relazioni politichetra
l’Egitto e l’Afghanistan.
Il sovrano
Amanullah Khan si fece scattare questa foto durante il viaggio in Egitto.Inviò la foto, l’1
gennaio 1928, al suo vicerè Muhammad Wah Khan Darwazi.
I
due sovrani stipularono un importante trattato d’amicizia tra i due Stati.Il
trattato era ritenuto così importante da parte
di Amanullah Khan che poco prima della fine del suo viaggio in Europa,
inviò una delegazione dei suoi compagni di viaggio, guidati da Alì Ahmad Khan governatore di Kabul, al Cairo. Il sovrano
afghano era molto interessato nell’aprire
al più presto una rappresentanza (ambasciata) al Cairo. Purtroppo
Amanullah Khan non riuscì a realizzare questo
progetto. Furono avviati gli scambi di documenti e certificati per
l’apertura degli uffici politici ma la caduta di Amanullah Khan ed il suo
esilio impedirono la realizzazione dell’importante progetto. Il quotidiano
egiziano “Al-Ahram” riportò il viaggio in Egitto di Shan Amanullah Khan
Il trattato
d’amicizia tra l’Afghanistan e l’EgittoPer l’apertura dell’ambasciataScritto in lingua
persiana. (30 maggio 1928)
In
Egitto la regina Soraya sarà rimasta affascinata dall’ambiente così ricco di
storia. Amava la storia, la natura e rimase colpita nella visita delle piramidi
a lei certamente non sconosciute dato che era una siriana. Conobbe sicuramente la regina Nazii Sabri, la
prima regina consorte d’Egitto dal 1919 al 1936.Nazii
Sabri - Regina d’Egitto
La regina Soraya, allora
ventottenne, si trovò di fronte ad una sua coetanea (la regina Nazli aveva 33 anni) e da appena 8 anni era diventata regina d’Egitto. Era la seconda moglie
del re Fouad I d’Egitto.Apparteneva
ad una importante famiglia, figlia di
Abdur Rahim Sabri Pasha, ministro dell’agricoltura e governatore del Cairo e di
Tawfika Khanum Sharif.Aveva
un fratello, Sherif Sabri Pasha ed una sorella Amina Sabri.La
famiglia aveva un’origine complessa: egiziana, turca, greca e francese.Infatti
era la nipote materna del maggiore generale Mohamed Sherif Pasha, di origine turca
e primo ministro degli Affari Esteri e pronipote dell’ufficiale di origine
francese Suleiman Pasha.Suleiman
Pasha, nato Joseph Save, fu uno dei comandanti militari di Napoleone Bonaparte
ed uno degli autori della famosa enciclopedia “Description de Egypte” del 1798.Nazli
studiò al Lycée de la Esclave-de-Dieu al Cairo e successivamente al Collège
Notre-Dame de Sion ad Alessandria. Dopo la morte della madre, Nazli e sua
sorella furono mandate in un collegio a Parigi dove studiarono per due anni.Nazli
fu incoraggiata dal padre a studiare a Parigi e questo aspetto era insolito per
le ragazze dell’epoca. La ragazza fu a contatto con i sogni occidentali di
libertà e finì con l’esserne influenzata.Alla
fine si prese la responsabilità, una grande responsabilità, di continuare a
vivere quegli aspetti di libertà nella sua patria, nella sua casa in Egitto.
Aspetti che, dati i tempi, erano irrealizzabili e che finirono con
l’influenzare la vita futura della
sfortunata Nazli.Al
suo ritorno al Cairo fu costretta a sposare un suo cugino turco Khalil Sabri. Nazli aveva 24 anni e il
matrimonio si concluse con un burrascoso divorzio dopo appena undici mesi.
In seguito alla
Rivoluzione egiziana del 1919, il Regno Unito decise di concedere, il 28
febbraio 1922, una Costituzione e l’indipendenza all’Egitto, pur imponendo una
serie di limitazioni: la Gran Bretagna avrebbe continuato a mantenere il
controllo sulla politica estera e sulla difesa egiziana. Durante la rivoluzione
del 1919 la Safiya organizzò delle manifestazioni femminili per rivendicare l’indipendenza dall’Impero
Britannico.Alle fine della prima
guerra mondiale l’Egitto fu colpito da una rivolta nazionalistica.Un gruppo guidato dal
politico Saad
Zaghloul fu inviato a Londra per negoziare l’indipendenza.Una delegazione che
diede il nome al partito “al-wafd” (missione) che sarebbe diventato il più grande partito nazionalista egiziano.
Saad Zaghloul - Al Wafd
Party
https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Saad_Zaghloul,_Al_Wafd_Party.jpg
Nel
marzo 1919 l’alto commissario britannico in Egitto, Reginald Wingate, ordinò la
deportazione di Zaghloul a Malta e l’intero paese si sollevò. Le manifestazioni
e le proteste diedero origine a violenti scontri con saccheggi, feriti ed
arresti. Si registrarono anche numerosi attacchi contro ifunzionari militari britannici tra cui uno a Deirut dove
vennero uccisi in un treno otto ufficiali inglesi. I disordini videro anche la
partecipazione attiva delle donne che,
con il volto coperto da un velo, incitavano la folla. Era questa la
prima manifestazione di un movimento femminista. La repressione britannica si
chiuse con il tragico bilancio di ottocento morti e 1.600 feriti.
Hamida
Khalil aveva partecipato con altre persone alla preghiera del venerdì ad
Al-Azhar nella moschea di Al-Hussein.“Hanno quindi
formato una manifestazione di
massa e presto il
resto della gente si è unita a loro, tra cui una gran numero di donne,
per iniziare una
feroce battaglia tra i manifestanti e le forze britanniche davanti
alla Moschea
Al-Husseini”.
Gli inglesi
impazzirono per la scena a cui prima non erano abituati,
pensando e
illudendosi che i movimenti studenteschi che precedettero quel
giorno non si
sarebbero estesi al resto delle persone, comprese le donne,
così che le
mitragliatrici britanniche spararono a proiettili rapidi,
uccidendo vite,
dando la caccia ai leader della manifestazione e dodici caddero.
Un martire. In
prima linea c'era la grande martire rivoluzionaria Hamida Khalil,
per annunciare al
suo solenne funerale i venti che soffiavano che la forza ruggente
della Gran
Bretagna non poteva fermare , in modo che il suo martirio motivasse le donne.
Le altre martire
uccise dagli inglesi furono: la signora Shafiqa Muhammad; Sayyda Hassan di
al-Manasra nel quartiere Abdeen del Cairo così come Saadia Hassan; Shafiqa
Ashmawy “” per lei si è tenuto un solenne funerale” del quariere Bulaq; Aisha
Omar, Fatima Riyad e Naja Ismail.
Il 16 marzo si è
svolta la prima manifestazione femminile di 300 donne,
guidata da Huda
Shaarawy.
Secondo Abd
al-Rahman al-Rafi'i, donne e ragazze hanno partecipato a manifestazioni di
massa, come espressione di protesta contro l'uccisione e l'abuso di persone
innocenti
nelle precedenti
manifestazioni.
“Le donne hanno
camminato in due file regolari, tutte portando piccole bandiere, e hanno fatto
sventolare le strade principali in un grande corteo, chiedendo la vita di
libertà, indipendenza e la caduta della protezione. Un luogo dove la gente
applaudiva e applaudiva, e le donne cominciavano a incontrarle con applausi e
ululati, e la maggior parte della gente del Cairo, uomini e donne, usciva per
assistere a questa gioiosa processione, che non aveva precedenti,
e loro cantavano i
loro canti.
I manifestanti
erano in decenza e dignità, e il loro numero superava i trecento dai
capifamiglia, e preparavano una protesta scritta per presentarla ai delegati
degli stati, in cui chiedevano di informare la loro protesta contro le atrocità
che il La nazione egiziana ha affrontato, ma i soldati britannici non hanno
permesso al loro convoglio di attraversare, quindi quando i manifestanti hanno
raggiunto la strada Saad Zaghloul, le donne dirette alla Casa della Nazione,
hanno posto un cordone attorno a loro e hanno impedito loro di camminare, e
hanno puntato le loro lance al petto, e rimasero così per due ore sotto il
bagliore del sole cocente.
La signora Hoda
Shaarawy ha confermato nelle sue memorie di aver detto al soldato inglese:
"Non abbiamo paura della morte. Sparami con la tua pistola al petto per
farmi un'altra Miss Hamida".
È stata firmata la
prima dichiarazione delle donne, a cui ha partecipato un folto gruppo di donne,
tra cui Hoda Shaarawy, Neamat Fahmy, Tahia Salem, Muqallada Iskandar, Fahima
Mukhtar, la moglie del Dr. », nonché la moglie di Qasim Amin, e altri .
Così, grazie ad
Hamida Khalil, la prima donna martire in Egitto, morta per la sua difesa della
patria e la sua indipendenza dall'occupazione britannica, presto seguirono
altre manifestazioni femminili, e il loro contagio si diffuse dall'aristocrazia
agli strati della classe media , e da lì alle donne della classe operaia, tra
le quali caddero martiri nella Rivoluzione del 1919.
Sfortunatamente,
c'è una mancanza di interesse nel narrare questi fatti in generale, quindi il
pregiudizio è fatto attraverso una storia imprecisa e fatti denigratori,
sperperando i diritti dei veri eroi che si sono sacrificati per il bene
dell'elevazione e della prosperità dell'Egitto. grande e sorprendente ruolo che
le donne egiziane hanno svolto durante e dopo la rivoluzione.
Il marito d Safiya fu
esiliato successivamente nell’isola delle Seychelles(?) e la donna continuò nella lotta della rivoluzione diventando una figura centrale del partito
Wafd. e
nella liberazione delle donne egiziane.
Madame Zaghloul di
fronte al Casino Palace Hotel , Port ha detto prima di partire per unirsi a suo
marito a Gibilterra 16 ottobre 1922
La Zaghloul continuò la
lotta politica per 20 anni e, dopo la morte del marito, fu avvertita dal primo ministro egiziano
Ismail Sedqy Pasha di abbandonare la sua attività. La donna continuò lasua lotta. Safiya non aveva figli, ma era chiamata dalla gente comeLa madre degli egizianiUn ruolo importante
anche per la promozione dei diritti delle donne.Dopo l’esilio del
marito, Safiya aveva rilasciato una dichiarazione che fu letta dalla sua
segretaria durante una manifestazione di massa che si svolse intorno alla sua
casa, chiamata dalla gente, “Bayt al-Umma” (la Casa della Nazione)..“Se la
forza bruta inglese ha arrestato Saad e la sua lingua, allora sua moglie e
compagna di vita sta facendo testimoniare a Dio e alla patria che sostituirà il
suo grande marito… e che si considera una madre per tutti coloro che sono
usciti per affrontare i proiettili per amore della libertà". Il 16 marzo 1919 Hamida Khalil fu la prima di
sei donne egiziane uccise dai soldati britannicimentre protestavano contro il colonialismo. Il 16 marzo segna, ancori oggi, la data della
ricorrenza della donna egiziana.Hamida Khalil incita contro i
soldati inglesi.
Kamila Khalil era una
ragazza rivoluzionaria del quartiere Gamaleya al Cairo e cadde colpita dai proiettili inglesi mentre partecipava in prima fila durante la manifestazione
davanti alla moschea di Al-Hussein e vicino alla casa di Safiya Zaghloul.Gridava con i
manifestanti la rabbia contro la continua occupazione britannica:Saad..Saad… lunga vita a Saad…lunga
vita alla mezzaluna con la croce…(Saad era il leader del partito Wafd,
marito di Safiya Zaghloul)Nessuno
conosceva il suo nome ed era una delle 300 donne che parteciparono alla
manifestazione. Donne che avevano deciso di uscire dal perenne silenzio, di
resistere alle tradizioni e ai divieti, per dichiarare la verità. Erano guidate
da Safiya Zaghloul e da Huda Shaarawy. Huda
Shaarawy fu una delle figure femministe egiziane più famose di
tutti i tempi, insieme a Durriya Shafiq, Safia Zaghloul ed Ester Fanous.
Sha'arawi fu la fondatrice dell'Unione femminista egiziana. Nel
1919, Sha'arawi contribuì all’organizzazione di una delle più grandi proteste
anti-britanniche delle donne di tutti i tempi. Dopo aver partecipato al
Congresso dell'Alleanza internazionale per il suffragio femminile a Roma, Sha'arawi prese la decisione consapevole di togliersi il velo dal viso, un atto
che sarebbe passato alla storia come uno dei momenti più decisivi della
resistenza femminista in Egitto.Huda Shaarawi aveva fondato l'Egyptian Political Union Group ed aiutò le donne
a partecipare alla vita pratica e a prendersi cura dei propri figli istituendo
asili nido per bambini.Chiese l'istituzione di cliniche mediche per i poveri e ricevette una serie di
onorificenze internazionali.
Fu la prima donna a rivendicare
Il diritto delle donne a partecipare alla vita politica e, con grande
coraggio, portò avanti il processo di liberazione delle donne e il loro diritto
all'istruzione, schierandosi a favore dell’emanazione di una legge per specificare l'età del
matrimonio per le ragazze.
Shaarawi fu un membro fondatore dell '"Unione
delle donne arabe" e presidente nel 1935.Nel 1944 tenne
la Conferenza delle donne arabe alla presenza di delegati di diversi
paesi arabi.Nel 1921, mentre gli egiziani stavano ricevendo Saad Zaghloul, Hoda Shaarawi si tolse pubblicamente il niqab
davanti al popolo e lo calpestò con i piedi insieme alla sua collega Siza Nabrawi. Il suo comportamento fu applaudito da una folla di donne e tutte ti
tolsero i niqab.Huda scrisse nelle sue memorie:“Abbiamo sollevato il niqab e io, la mia segretaria Siza Nabarawi, e
abbiamo letto Al-Fatihah, poi siamo saliti sui gradini del piroscafo, con i
nostri volti scoperti, e ci siamo voltati per vedere l'effetto del volto che
sembrava svelarsi per la prima volta tra la folla, e non ci faceva alcun
effetto, perché tutta la gente si stava dirigendo verso Saad, desiderosa di
vederlo”.Morì dopo una grande lotta per le donne, il 12 dicembre 1947 .
Il
racconto di Nazli continua…Il
fidanzato della Nazli fu esiliato assieme allo zio e il rapporto d’amore svanì.Il
sultano d’Egitto Fuad I vide per la prima volta Nazli ad uno spettacolo del
Teatro dell’Opera del Cairo.Il
principe Faud aveva alle spalle un matrimonio fallito con la principessa
Shewelkar, nipote di Ibrahim Pasha.
Shivakiar Ibrahim ( شويكار الأميرة )
(Scutari, 25 ottobre 1876 – Il Cairo, 17 febbraio 1947)
Figlia del
principe Ibrahim Fahmi Ahmad Pascià e della sua prima moglie,
Vijdan Navjuvan
Khanum.
Nel
1896 sposò in prime nozze il cugino, il principe Fu’ad (Fuad I) che in seguito
sarebbe diventato il re d’Egitto. Il principe
era cugino di primo grado del padre della moglie. Il matrimonio si
rilevò infelice. Nel corso di un litigio, il principe Fu’ad venne colpito alla
gola da un colpo di pistola sparato dal
cognato (Shahzadeh Ahmed Saif al-Din)..Riuscì
a sopravvivere ma portò il segno della cicatrice per tutta la vita.Dal
matrimonio due figli/e: Isma’il e Fawkia.Il
matrimonio si rilevò infelice e la coppia divorziò nel 1898.La
principessa si risposò nel 1900 con Abdul Rauf Sabit Bey, un ufficiale di
marina ottomano con il quale ebbe due figli. Altro divorzio nel 1903. Si
risposò nel 1904, come seconda moglie, con Saifullah Yusri Pasha, con il quale
ebbe due figli: Vahid Yusri Pasha e Lufthia Khanoum.Questo
matrimonio durò fino al 1916. Tra il 1917 ed il 1925 si sposò con Muhammad
Salim Khalil Bey Demirkan con il quale ebbe un ultimo figlio. Infine un ultimo matrimonio nel 1927 con Llhamy
Hussein Psha.Tra
il 1920 ed il 1940 Shivakiar Hamin si
dedicò ad opere di beneficenza ed ai diritti delle donne.Fu
la presidente dell’associazione di beneficenza Muhemmad Ali e dell’associazione
femminile “Mara al- Guedida” (La Nuova Donna).
La principessa scrisse nel 1930 circa, tre libri che furono pubblicati
in lingua francese:Mon pays: la renovation
de l'Egypte, Mohammed Ali (Il mio paese: la rinascita dell'Egitto, Mehmet
Ali), Ne-Ouser-Ra (il faraone Ne-Ouser-Ra) e Sa petite
esclave (La sua piccola schiava).Morì il 17
febbraio nel suo palazzo Al-Kasr al-Aali e fu sepolta a Bab al-Khalk, nellanecropoli Qarafa
del Cairo.
Il principe aveva ben 26 anni più
di lei e alla fine, il 24 maggio 1919, si sposarono nel Palazzo Bustan al
Cairo.Come mai il principe Fuad cambiò
idea nell’abbandonare il celibato dopo il primo matrimonio?Aveva l’obiettivo di avere un
figlio che dopo di lui avrebbe ereditato il trono del regno. Aveva avuto solo
un figlio dalla sua prima moglie Shewelkar.La principessa si trasferì
all’haramlek (un luogo dove solo le donne potevano avere accesso) nel palazzo
Abbasiya.Nazii
fu subito messa sotto pressione dal marito per avere un figlio e fu anche
minacciata che sarebbe stata confinata per sempre nell’haramlek se non avesse
dato alla luce un bambino.L’11
febbraio 1920 nacque Farouk I, principe ereditario e a Nazli fu concesso di spostarsi al Palazzo Qubba
(Koubbeh), residenza reale ufficiale di suo marito.
La regina Nazli si
considerava di gran lunga superiore a re Fouad e più informata di lui,poiché è laureata
in istituti ed università Francesi, padroneggia in diverse lingue mentre
Da sinistra a
destra:
la principessa Faiza,
la principessa Faika, la principessa Fawzia e il principe Farouk
https://eurohistoryjournal.blogspot.com/2021/11/100-years-since-birth-of-princess.html
La
vita di palazzo non era gradita alla regina e neanche i titoli che le furono
dati.Era
prigioniera nell’immenso palazzo e non c’era nulla che l’avvicinava a suo
marito.Nazli
di lamentò diverse volte con il re perché l’ignorava e molte volte fu trattata anche con asprezza
e violenza. Spesso fu insultata ed anche picchiata.La
sua vita era di completa reclusione nel palazzo… poteva assistere a spettacoli
d’opera, manifestazioni floreali ed altri eventi culturali per sole donne.Una
donna istruita, emancipata in contrapposizione alla donna egiziana dell’epoca e
non poteva non considerare questa esperienza matrimoniale come soffocante.Ogni
volta che la coppia litigava veniva schiaffeggiata dal marito e confinata con
il suo seguito per molte settimane nel palazzo. Voci di palazzo affermarono
anche come la regina Nazli tentò il suicidio con un’over dose di aspirina.Accompagnò
il re nel suo viaggio in Europa nel 1927 e fu molto festeggiata in Francia
anche per i suoi antenati francesi. Nell’inaugurazione del Parlamento egiziano
del 1924 fu tra i partecipanti reali alla cerimonia d’apertura ma venne
confinata in una sezione speciale della galleria destinata agli ospiti.
di Habibullah Khan nel 1901-1919.
Era stato preceduto da una pubblicazione risalente al 1873 (Šams al-nahār ).
Era un giornale dal formato piuttosto grande (33 x 24)cm e costituito da 12-14 pagine che
fu stampato in litografia per il primo anno e poi in tipografia per gli anni successivi con illustrazioni.
Ebbe una tiratura di circa 1600 copie alcune delle quali erano distribuite gratuitamente mentre
altre andavano ai dipendenti pubblici afghani più pagati in cambio di una piccola
trattenuta dal loro stipendio. Alcune copie venivano scambiate
con giornali musulmani provenienti da altri Stati. Il giornale era l’opera di una figura appena
tornata dall’esilio, Mahmud Tarzi che fu responsabile dell’intera operazione giornalistica e
autore per tutti gli articoli non firmati. Gli articoli firmati furono scritti dai suoi
collaboratori, una piccola squadra composta da traduttori e giovani giornalisti
afghani e turco-ottomani.
Il primo numero era datato 15 Šawwāl 1329/16 Mizān 1290 Š./9 ottobre 1911, e continuò ad essere pubblicato per qualche tempo con il sostegno di Amir Ḥabib-Allāh, che favorì gli sforzi di Ṭarzi per conciliare monarchia e nazionalismo sotto il regime bandiera dell'Islam e dell'ideologia moderna.
Il giornale pubblicava notizie locali e in particolare notizie sul sovrano e sui suoi sforzi
di modernizzazione del Paese. Il Tarzi doveva attenersi anche alla volontà del sovrano
che non voleva azioni di disturbo negli affari politici. Lo scoppio della prima guerra
mondiale mise in contrapposizione Habibullah Khan e il Tarzi creando una certa tensione che non
mise in pericolo l’esistenza del giornale. Si faceva riferimento, in quel periodo, agli avvenimenti
bellici pubblicati dalla stampa estera e veniva impedita la libertà d’espressione sulla
indipendenza dell’Afghanistan e sulla sua neutralità nell’eventi bellici.
La posizione filo-turca e anti-britannica, le aspirazioni nazionalistiche e di indipendenza da parte
della redazione del giornale finirono con il decretarne la chiusura che avvenne con l’ultimo
numero pubblicato il 15 Rabiʿ I 1337/27 Qaws 1297 Š./19 dicembre 1918.
Mahmud Tarzi rimase amareggiato per la chiusura del giornale. La maggior parte della
popolazione afghana era analfabeta e il giornale era una sfida molto difficile. Il Tarzi
voleva utilizzare il giornale per analizzare i motivi che stavano alla base dell’arretratezza
dell’Afghanistan e, analizzate le motivazioni, trasformare il giornale in uno strumento
educativo, uno strumento per nuove idee.
Invitava a combattere l'ignoranza e l'analfabetismo che colpivano l'Afghanistan, a destinare le risorse necessarie all'istruzione e all'acquisizione della conoscenza; ad aprire l'istruzione pubblica fino alle moderne materie scientifiche; dare alle donne il posto loro negato dal clero e incitava alla battaglia contro il degrado morale e la corruzione. Erano tutte critiche rivolte alle classi dirigenti dell'Afghanistan, con l'obiettivo di porre fine all'inerzia del paese, avviarlo sulla strada dell'indipendenza e riformare la società.
Un altro obiettivo che il Tarzi voleva raggiungere con la pubblicazione del giornale era
quello di unire l’Afghanistan al mondo esterno informando gli afghani
sugli ultimi sviluppi della scienza, della tecnologia, delle discussioni intellettuali e
del progresso dell'umanità attraverso articoli su argomenti vari come la meteorologia
e cosmografia, medicina, filosofia, storia, geografia, grandi scoperte scientifiche ecc.
Il giornale criticava le potenze coloniali ed anche i teologi musulmani perché responsabili
dell’inerzia del mondo musulmano davanti ai problemi sociali e politici.
Tarzi accusava il mondo musulmano di essere troppo conservatore e di ostacolare la
modernità e le nuove idee di libertà e di sviluppo. Un mondo musulmano che amava mantenere
le classi sociali nell’ignoranza così come oggi nel 2023. Il Tarzi si sforzò di dimostrare come
il progresso e la modernizzazioni non fossero contrari agli insegnamenti dell’Islam.
Il giornale portava un’innovazione nel campo della scrittura e del linguaggio. Le espressioni della stampa scritta ( editoriali, annunci, lettere al direttore, periodici ecc. ) erano nuovi per i lettori afghani che dovevano anche abituarsi ad un vocabolario completamente nuovo, come riconosceva lo stesso Ṭarzi. Nel giornale la letteratura con una sezione dedicata anche alla poesia portatrice di un messaggio di libertà, patriottismo e progresso sociale. Una rubrica, dal nome originale “from East and West”, era dedicata alla letteratura straniera con racconti, romanzi, saggi, originariamente in lingua inglese e soprattutto francesi, che furono tradotti in persiano dalla loro versione turca. In definitiva il giornale era anche una rivista politica oltre che filosofica e scientifica. Era la voce per uno stato afghano moderno proiettato verso la piena indipendenza.
Il giornale raggiunse il suo obiettivo?.
Sì. L’Afghanistan dichiarò la sua indipendenza ed entrò nello scenario internazionale affiancando la grandi potenze occidentali oltre ad avviare un importante processo di rinnovamento sociale e culturale e di legittimazione dei diritti umani senza distinzione di sesso.
https://en.wikipedia.org/wiki/File:Siraj_Ul_AKhbar.jpg
Mahmud
Tarzi con la sua famiglia
https://www.hurriyet.com.tr/gundem/afganistanin-efsane-ismi-mahmut-tarzinin-torunu-omer-tarzi-afganlar-esaret-kabul-etmez-41883620
Khairya vista qui con suo padre, Mahmud Tarzi, e figlio, Khalilullah, davanti a un muro abbondantemente coperto di immagini e bric-à-brac come era allora la moda.
https://ackuimages.photoshelter.com/image/I0000fUx.y0BGZvM
Le Mogli di Habibullah Khan
Nel 1919 suo figlio (Amanullak Khan) salì al potere e la madre Savar diventò regina madre.
Una posizione importante a corte. Suo figlio continuò, seguendo l’esempio del padre, la modernizzazione del paese. Una riforma in particolare colpì la corte. sciolse infatti l’harem reale e liberò le donne schiavizzate del palazzo reale. Una riforma importante nella posizione della donna, un piccolo passo verso l’emancipazione.
Fu descritta dalla scrittrice svedese Aurora Nilsson che visse in Afghanistan con il marito afghano dal 1926 al 1927.
La scrittrice svedese visitò la corte reale a Paghman e Darullaman e riportò i dialoghi nel suo libro dedicato alla regina consorte Soraya Tarzi (moglie di Amanullah Khan) e alla regina madre Savar.
Furono le stesse Soraya e Sarvar che invitarono la Nilsson a parlare delle usanze europee.
La Nilsson instaurò una grande amicizia con la regina Sarvar che definì come “influente e dominante”. Le mostrò la danza, la ginnastica e le fece anche da fotografa.
La regina Sarvar sostenne le riforme di modernizzazione del figlio e assistette sua nuora (la regina Soraya) nel su importante ruolo di nuova donna afghana moderna..
Suo figlio fu deposto nel 1929 e la regina madre Sarvar lasciò l’Afghanistan per morire in esilio a Istanbul nel 1965.
https://i.redd.it/ky9xjadft1w61.jpg
Moglie dell’Emiro Habibullah Khan e madre di Amanillah Khan
https://www.facebook.com/Shah.Amanullah.Khan/photos/a.116941128390579/1019772291440787/
Il signore che è in piedi è Sardar Khalilullah Enayat Seraj (nipote del re Amanullah Khan)
A destra: Sardar Assadullah Khan (figlio di S.S.Begum e fratello di Amanullah Khan)
A sinistra: Sardar Obaidullah Khan (figlio di S.S.Begum e fratello di Amanullah Khan)
https://www.facebook.com/Shah.Amanullah.Khan/photos/a.116941128390579/1019772291440787/
https://www.facebook.com/Shah.Amanullah.Khan/photos/a.116941128390579/1019772291440787/
A fianco, sulla destra di Amanullah Khan, la moglie Soraya(?)
I fratelli e le sorelle di Amanullah Khan
https://www.facebook.com/Shah.Amanullah.Khan/photos/a.116941128390579/1019772291440787/
Ulya Janab
era un’altra delle consorti ufficiali del sovrano Habibullah Khan.
Mohammad Yusuf Khan era stato esiliato in India da Abdur Rahman Khan (padre di Habibullah Khan) e con l’amnistia concessa da Habibullah Khan ritornò in patria con la sua famiglia.
Nadir Khan diventò uno dei generali più importanti dell’esercito afghano.
Ulya Janab aveva passato la sua infanzia nell’India britannica ed aveva un carattere forte. Vestiva
seguendo la moda occidentale, un atteggiamento che era condiviso dal re Habibullah Khan, favorevole all’uso della moda occidentale anche se solo all’interno del palazzo reale.
La Janab parlava l’urdu e fu ricordata come la prima donna a fare una traduzione dall’urdu al dari. Fece infatti la traduzione del testo “Al-Farooq, una vita del califfo Omar, compagno del profeta Maometto” che fu pubblicato nel 1932. Morì nel 1919.
https://www.facebook.com/photo/?fbid=817320451695005&set=daughters-of-amir-habibullah-khan-standing-with-their-brothers-king-amanullah-kh
https://www.reddit.com/r/afghanistan/comments/n75bfi/british_indian_newspaper_welcoming_amir_king/
https://www.facebook.com/ikikralbirlider/photos/a.927183920631488/2554158291267368/
Sardar Inayatullah Khan.
La foto fu stata scattata durante il regno di Amir Habibullah Khan.
https://www.facebook.com/730006487093069/photos/daughters-of-amir-habibullah-khan-standing-with-their-brothers-king-amanullah-kh/820987621328288/?paipv=0&eav=AfY1_rwX-jyEfXmuwAL25IoIsOeG4aHsCNtOnFctq6tUaZkeFWnNlHV2NDRmwOnkIQg&_rdr
nel 1910 sposò Khayriya Enayat Seraj (Damasco 1893- Kabul,1980).
Era la segretaria del padre Habibullah Khan e in particolare traduceva i romanzi di
Jules Verne in lingua Farsi. Fu la prima nuora di Habibullah e con il matrimonio prese
il titolo di Principessa.
Dal matrimonio nacquero:
Homeyra (1915 - 1977 sposato con Ata Ullah (Nasser-Zia)/morto nel 1971) –
Hamidullah Enayat Seraj (1917-2009) - Roqia (1918 - ?).
Hamida 1920, khayrollah 1921, Esmatullah, Latifa Kabir Seraj, Anissa 1925, Nafisa e Fatima che morirono in giovane età.
https://www.facebook.com/photo/?fbid=779646232129094&set=daughters-of-amir-habibullah-khan-standing-with-their-brothers-king-amanullah-kh
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In carica: 28 febbraio 1919 – 9 giugno 1926
Regina Consorte dell’Afghanistan
In carica: 9 giugno 1926 – 14 gennaio 1929
North West Frontier, Pakistan, 1919.
(Foto di R.B. Holmes/Royal Geographical Society via Getty Images)
https://www.gettyimages.it/detail/fotografie-di-cronaca/looking-south-through-the-gorge-at-ali-musjid-in-fotografie-di-cronaca/964868964?adppopup=true
del Passo Khyber, intorno al 1939
(Foto di ullstein bild/ullstein bild via Getty Images )
https://www.gettyimages.it/detail/fotografie-di-cronaca/british-indian-troops-secure-the-north-western-fotografie-di-cronaca/542350245?adppopup=true
(Foto di Wagg/Graphic House/Foto d'archivio/Getty Images)
https://www.gettyimages.it/detail/fotografie-di-cronaca/donkey-eating-hay-near-the-khyber-pass-in-fotografie-di-cronaca/1197358262?adppopup=true
è severamente vietato scattare fotografie, 17 giugno 1966.
(Foto di Wagg/Graphic House/Archive Photos/Getty Images)
https://www.gettyimages.it/detail/fotografie-di-cronaca/sign-to-the-khyber-pass-in-afghanistan-and-fotografie-di-cronaca/1197358246?adppopup=true
Copia di cartolina b/n stampata a Parigi nel 1922. 1926,1928.
https://ackuimages.photoshelter.com/image/I00001TnuXjqn7M4
La città di Jalalabad fu fondata nel 1570 dall’imperatore Moghul dell’India,
Jalaluddin Akbar e la città prese il nome di “Dimora Splendente”.
Molti dei palazzi antichi sono scomparsi.
Il palazzo Seraj-ul-Emorat (Luce degli edifici) fu costruito da
Amir Habibullah, padre di Amanullah Khan, nel 1910.
La tradizione narra come lo stesso sovrano abbia fatto da supervisore alla costruzione
del palazzo reale. Un palazzo che fu costruito su una piattaforma rialzata. Il sovrano trattò gli operai con
tanto zelo ed educazione che il palazzo fu completato in soli 40 giorni.
Dopo la morte di Habibullah, il palazzo fu utilizzato da Amanullah come pensione statale per poi essere saccheggiato e abbandonato dopo le rivolte tribali che colpirono Jalalabad nel 1928.
Nella parte occidentale del palazzo rimasero dei frammenti di oscure decorazioni.
"L'istruzione è la nostra linea rossa"
Art.
1 - L'Afghanistan è completamente libero e indipendente nell'amministrazione
dei suoi affari interni ed esteri. Tutte le parti e le aree del paese sono
sotto l'autorità di sua maestà il re e devono essere trattate come una singola
unità senza discriminazioni tra le diverse parti del paese.
Art.
8 - Sono considerati sudditi dell'Afghanistan tutte le persone che risiedono
nel regno dell'Afghanistan, indipendentemente dalle differenze religiose o
settarie. La cittadinanza afghana può essere ottenuta o persa in conformità con
le disposizioni di apposita legge.
Art.
14 - Ogni suddito afghano ha diritto a un'istruzione gratuita e conforme ad un
adeguato curriculum. Gli stranieri non sono autorizzati a gestire scuole in
Afghanistan, ma non sono esclusi dall'essere assunti come insegnanti.
Art.
20 - Le abitazioni e le case di tutti i sudditi afghani sono sacrosante e né i
funzionari del governo né altri possono violare la casa di un suddito senza il
suo permesso o il dovuto processo legale.
Art.
22 - La confisca e il lavoro forzato sono assolutamente vietati, salvo che in
tempo di guerra possano essere richieste prestazioni lavorative secondo le
disposizioni di leggi apposite.
Art.
24 - Sono vietati tutti i tipi di tortura. Nessuna punizione può essere inflitta
quanto previsto dal codice penale generale e dal codice penale militare.
Art.
68 - L'istruzione elementare è obbligatoria per tutti i cittadini
dell'Afghanistan. I diversi curricula e ambiti del sapere sono dettagliati in
apposita legge e saranno implementati. (Estratto dalla Costituzione fatta
approvare da Re Amanullah.
Articoli di apertura per gentile concessione di Afghanistan Digital Library, NYU Libraries.
Per gentile concessione degli archivi ottomani del primo ministero, Istanbul, Turchia.
Per gentile concessione degli archivi ottomani del primo ministero, Istanbul, Turchia.
Per gentile concessione della Biblioteca del Congresso,
https://www.loc.gov/item/2006627678/.
La regina Soraya durante l’assemblea scoprì il suo volto… fu la
prima donna a fare quel gesto.Mahmoud Tarzi con le sue figlie e la moglie, Enayatullah fratello di
Amanullah, la regina Soraya e la madre dello stesso sovrano Amanullah, lo
stesso sovrano s’impegnarono moltissimo per valorizzare le donne afghane da
troppo tempo segregate e dimenticate dalla società.Lo stesso Mahmoud Tarzi, esperto scrittore accademico, giornalista e
direttore del giornale afghano,mise più volte in risalto nei suoi articoli il ruolo di primo piano
delle donne nella società facendoanche riferimenti storici…"Quando
tutti gli uomini e le donne europei erano ignoranti e ignoranti, le donne
musulmane ricoprivano posizioni importanti come poetesse e artiste e lavoravano
anche in posizioni amministrative". ….Sostenne con forza la rivendicazione dei diritti delle donne
affermando che solole donne istruite e illuminate possono essere brave
mogli e madri, e sono queste donne che danno alla luce figli buoni il cui
futuro appartiene a loro. Fece anche dei riferimenti storici
affermando cheil
motivo della caduta dell'Afghanistan dopo il regno di Timur Shah (1793-1773
d.C.) fu la poligamia tra i governanti, a seguito della quale i loro numerosi
discendenti, affermando di essere uguali al regno, divisero il paese in parti
nella lotta interna per il potere.Le condizioni delle donne musulmane
(soprattutto afgane) erano molto patetiche, Tarzi e Shah Amanullah e la
gioventù afgana furono i primi difensori dei diritti delle donne e i primi
sostenitori del diritto all'istruzione e al matrimonio di una donna a un uomo.
Amamullah
Khan era a conoscenza della corruzione
dei suoi funzionari che, tra l’altro, facevano abuso d’alcol. In un suo
incontro con funzionari d’alto rango, dichiarò chepresto li avrebbe
puniti severamente.Secondo
Alì Ahmad, segretario di Amanullah, lo scopo del sovrano era quello di
spaventare gli ufficiali d’alto rango e metterli a tacere sulla questione dello
stupro delle donne. Tra i funzionari c’erano
Mahmoud Khan Yavar e Mirhashim Khan, entrambi ministri delle finanze,
che erano contrari all’abolizione e relativa condanna dello stupro sulle donne.
Le prime persone a cui il sovrano ordinò di apparire con le loro dame senza
chador furono proprio le mogli dei due ministri. Dopo questo episodio anche
altri ufficiali portarono le loro donne a Pahman, nei parchi e neicinema senza
velo.Nel
1928 nella cerimonia d’apertura della celebrazione dell’Indipendenza Amanullh
parò in modochiaro del numero di matrimoni dicendo..la futura felicità
del paese è legata alle madri che allevano la nuova generazione.Pertanto, nessuna
persona dovrebbe avere più di una moglie.Nel
suo discorso anche frasi rivolte alle donne..Siate pure e caste
e non abbiate paura dei vostri mariti.Dopo
il discorso, Amanalullah con la moglie Siraya
e Nur-al-Saraj..che erano senza “tende” (velo)..s’incontrarono
con i rappresentanti delle varie province e tribù e alla fine fu eseguito
l’inno nazionale. Moltissime donne diplomatiche erano presenti all’evento.Terminata
la celebrazione fu convocata la Loya Jirga alla quale parteciparono 1001
rappresentanti di tutto l’Afghanistan. Il precedenza il sovrano aveva avuto un
incontro privato con alcuni rappresentanti ed aveva spiegato a loro i suoi
programmi di riforma affermando che.. la libertà
dovrebbe essere data alle donne, il numero di matrimoni illegali e l'istruzione
obbligatoria e l'educazione di uomini e donne, il divorzio dovrebbe essere
attuato attraverso diritto civile, avere armi Dovrebbe essere proibito e
dovrebbe essere istituita una banca nazionale e la carta moneta dovrebbe essere
stampata accanto al denaro.L’assemblea
non accettò queste riforme e la reazione fu dura soprattutto da parte dei
rappresentanti dei signori Shurbazar (Nord di Kabul) che influenzarono gli
altri partecipanti. Le riforme furono quindi respinte.All’assemblea
parteciparono anche le donne e Kabrajan, sorella di Amanullah, parlò a nome
delle donne afghane. La regina Soraya accolse le donne intellettuali di
Kandahar in modo che potessero raccontare alle altre donne afghane la loro
nuova vita nel paese.Nel
piano di riforme si esprimeva anche cheNessun militare
può diventare discepolo, Yapir o leader religioso,né può interferire
nella politica e…chi ha una moglie
straniera non può essere impiegato nel Ministero degli Affari esteri,a meno che la
moglie straniera abbandoni il suo paese (prenda la nuova nazionalità).Fu
discussa anche la questione dell’istruzione in classe miste di ragazzi e
ragazze, dai sei ai diecianni, per evitare di spendere ulteriori fondi per
istituire nuove scuole. Questa norma fu accettata.Nel
terzo giorno fu sollevata una questione importantissima per lo sviluppo
dell’Afghanistan: La libertà delle
donne.Dopo
che i diritti delle donne furono dichiarati uguali a quelli degli uomini, la
regina Soraya si alzòe riprese il suo sottile velo (hijab)(detto anche
“tenda”) “strappandolo sul posto”, levandolo dal volto. Questo gesto fu seguito
da tutte le donne e gli uomini stettero in silenzio, contemplando la bellezza
delle donne e il loro onore.Un
mese dopo l’assemblea, la prima settimana d’ottobre 1928, Amanullah Khana tenne
quattro importanti riunioni nel Palazzo Stur del Ministero degli Affari Esteri.Erano
presenti seicento funzionari di alto rango con le loro moglie e diplomatici
stranieri residenti a Kabul.Amanullah
Khan sottolineò nella riunione cheEntro due mesi il
burqa sarà rimosso dalla testa delle donne e verràinvece indossata
una sciarpa (fazzoletto) come le donne turche, che è legatasotto il colloun tale
abbigliamento non è obbligatorioil
sovrano mise anche in evidenza come il velo non fosse obbligatorio nell’Islam e
poi, rivolgendosi alla regina Soraya, le chiese di togliersi il velo.Soraya
si tolse il velo… le donne ed il pubblico applaudirono, senza nulla togliere
all’onore della regina.La
regina Soraya era la prima donna afghana che annunciava ufficialmente a tutto
il paese la nascita di una nuova donna.Il
12 ottobre 1928 era un giorno importante nella storia delle donne afghane..Per la prima volta
una donna afghana era accolta nelle comunità.Da
quel giorno le donne di Manor non indossarono il burqa e scelsero d’indossare
abiti adeguati. A Kabul la maggior parte delle donne uscì senza velo.L’obiettivo
del governo afghano era quello che la donna fosse rispettata come compagna di
vita dell’uomo ed essere umano nella società. In quei tempi, soprattutto nelle
zone rurali e nei piccoli centri, le donne erano vendute come animali e in
molti casi si scambiano con le mucche, cavalli, asini ed anche grano.Mahmoud
Tarzi, sempre a fianco di Amanullah Khan nelle sue riforme disse..Ecco perché Mahmoud Tarzi ha magnifiche poesie sulla pietosa situazione
delle donne in Afghanistan. Lo Scià non si è fermato qui e ha ordinato ai
funzionari del governo di non avere più di una moglie. Sebbene queste
azioni fossero apparentemente in contrasto con le tradizioni della società
afgana, ma dal punto di vista del governo, erano in realtà modi per le donne di
godere della libertà almeno nelle città e, se lo desiderava, poteva apparire
con la faccia aperta. Ma a quel tempo, questa faccia aperta si poteva
vedere dalla fronte alla parte inferiore del mento, dalle mani alle caviglie e
alle gambe, e niente di più, le stesse cose che le donne nei villaggi
dell'Afghanistan sono sempre state logorante.Amanullah e Soraya combatterono con forza per le libertà
delle donne afghane a , come vedremo, alle fine furono accusati di blasfemia
dal clero e per questo motivo non solo persero il trono ma furono esiliati
e morirono lontano dal loro paese per il
quale lottarono sempre con grande coraggio accompagnati dalla visione di un
Afghanistan moderno.Amanullah
e la regina Soraya accolsero la richiesta di alcuni diplomatici occidentali di
avere un cappellano cattolico per poter svolgere il suo ufficio religioso in
tutto il paese. Una proposta davvero eccezionale per un paese come
l’Afghanistan ancorato ad un forte idealismo islamico. Cifu un accordo che fu
stipulato fra l’Afghanistan, l’Italia e la Santa Sede, datato 1921 e che
diventò operativo solo l’uno gennaio
1933. Non fu mai revocato in tutte le vicende politiche e sociali che sconvolsero il paese.Riformò
il sistema fiscale e l’esercito, e con grande sgomento del clero, separò
religione e stato. Il sovrano ritirò il diritto esclusivo del clero musulmano
nell’insegnamento ai bambini.L’Afghanistan
era ormai diventato un paese modello, un modello unico per l’area
asiatica, e soprattutto libero ed
indipendente oltre che in continuo sviluppo sociale.Soraya
era l’unica moglie del futuro re Amanullah Khan rompendo un’antica tradizione.Il
principe avrebbe dovuto scegliere l’harem ma rifiutò e quando salì al
trono liberò le schiave rinchiuse nel palazzo. Come moglie di un
esponente della famiglia reale diventò una delle figure più importanti dello
Stato.Sei
anni dopo il matrimonio, cioè nel 1919, il marito diventò principe e quindi prese il titolo di principessa
d’Afghanistan e nel 1926, quando il marito salì al trono, ricevette il titolo
di regina consorte.
https://www.facebook.com/photo/?fbid=103831181077535&set=a.103827404411246
Soraya
come consorte del sovrano ebbe un ruolo importante nell’evoluzione sociale e
culturale del Paese.La
regina Soraya fu la prima consorte musulmana ad apparire in pubblico. insieme
al marito. Un aspetto completamente inedito per la cultura afghana. Con il
marito partecipava alle battute dicaccia, alle passeggiate a cavallo ed anche
alle riunioni politiche.
https://scontent.fblq5-1.fna.fbcdn.net/v/t1.18169-9/1526769_389958874474567_422798188_n.jpg?_nc_cat=111&ccb=1-7&_nc_sid=cdbe9c&_nc_ohc=686iG4Elvg8AX-EHty_&_nc_ht=scontent.fblq5-1.fna&oh=00_AfAvlOyleM3OorFEhVcDl1kqU_g038f63-6E2Wir8HJ96Q&oe=6421FA77
Il
sovrano Amanullah elaborò la prima Costituzione
creando le basi per la formazione del governo e stabilendo anche il
ruolo del sovrano all’interno del quadro costituzionale. Il sovrano fu influenzato ed incoraggiato dal suocero Mahmud Tarzi. Il padre di Soraya ebbe
certamente un ruolo importante nella progettazione e realizzazione dei
cambiamenti sociali nel paese soprattutto in riferimento alle donne. Il sovrano
fu un esempio personale di monogamia.Un’altra
figlia di Mahmud Tarzi sposò il fratello di Amanullah.Il
sovrano fece pubblicamente una campagna contro il velo e la poligamia
incoraggiando anche l’istruzione familiare non solo a Kabul ma anche nelle
campagne, nelle zone rurali emarginate.L’emancipazione
delle donne faceva parte della sua vasta politica di riforma e le figure
femminili della casa reale, la moglie e le sorelle dello stesso sovrano,
dovevano essere un modello chiaro e visivo del cambiamento.Le
figure femminili reali parteciparono pubblicamente a manifestazioni ed
organizzazioni e in seguito diventarono anche funzionari di governo. Un avvenimento rarissimo in Afghanistan dato che alle donne era vietato apparire in pubblico. Soraya fu determinante
nell’imporre il cambiamento per le donne e le esortò pubblicamente a
partecipare attivamente alla vita pubblica, alla costruzione e allo sviluppo
sociale della Nazione.Nel
1921 fondò la prima rivista per donne “Ishadul Naswan” ("Arshad Al-Naswan" (Guida per le donne) che fu curata
dalla madre e anche una organizzazione femminile, la prima nella storia dell’Afghanistan, “Anjuman-i Himayat-i-Niswan” ("Associazione per la protezione
delle donne") che promuoveva il benessere delle donne. L’organizzazione accoglieva ed aiutava,
grazie ad un ufficio predisposto, tutte le donne che denunciavano maltrattamenti
da parte dei mariti,fratelli e padri. La
rivista fu fondata come progetto di modernizzazione del paese, una riforma
della società afghana, ed includeva anche la politica di emancipazione delle
donne.Era
pubblicata ogni settimana e comprendeva articoli sui diritti delle donne,
assistenza all’infanzia, economia domestica ed etichetta, questioni sociali,
politiche nazionali ed internazionali, moda e consigli per la casa.Una
pubblicazione con un alto grado culturale e sociale perché comprendeva vari
temi sociali coprendo un ruolo importante nel campo del dibattito e della
comunicazione.La
rivista fu fondata dalla regina Soraya ma secondo le fonti accanto a lei
c’erano altre figure femminili che contribuirono moltissimo alla sua
realizzazione:-
Asma
Rasmya Khanum, madre della regina Soraya, considerata la prima donna editrice
in Afghanistan;-
Principessa
Sahira Begum Seraj al- Banat (Bibi Gul / Seraj al-Banat). Figlia di Habibullah
Khan e di Sarwar Sultana Begun, quindi sorella del re Amanullah Khan e cognata della regina Soraya.
Nel 1919 si sposò con il generale He Taj-i-Afghan’ Ali Ahamad Jan Shaghasi
(1883-1929), ministro degli affari interni nel 1919-1920 e governatore di Kabul
nel 1925-1929. Nel 1923 criticò il
concetto prevalente di inferiorità delle donne in un raduno pubblico a Kabul.."Alcune persone ridono
di noi, dicendo che le donne sanno solo mangiare e bere. Le donne anziane
scoraggiano le giovani donne dicendo che le loro madri non sono mai morte di
fame perché non sapevano leggere o scrivere... Ma la conoscenza non è monopolio
dell'uomo. Donne meritano anche di essere informati. Dobbiamo da un lato
allevare bambini sani e, dall'altro, aiutare gli uomini nel loro lavoro.
Dobbiamo leggere di donne famose in questo mondo, per sapere che le donne
possono ottenere esattamente ciò che gli uomini possono ottenere ."Nel 1924 fu nominata direttrice generale dell’Ospedale Masturat,
il primo ospedale per donne a Kabul e fondato dalla regina Soraya. La stessa
sovrana indirizzò le ostetriche alla formazione di una scuola per infermiere.
Quando il sovrano Amanullah abdicò, il marito della principessa Sahira si
proclamò emiro a Jalalabad il 17 gennaio 1929 ma fu sconfitto da Habibullah
Kalakani nel febbraio 1929. Fu catturato a Kandahar il 9 maggio 1929 e imprigionato a Kabul.-
Principessa Shah Gul Jahan (Kubra Jahan
Begum/ Principessa Kubrah / Principessa Kobra) (1901 – 19199). Figlia di Habibullah
Khan e di (?), era quindi una delle 28
sorelle di Amanullah Khan. Sposò Sardar Muhammad Husain Jan, secondo figlio di
Sardar Muhammad Umar Khan . Come le altre sorelle assunse un ruolo attivo nella
questione dei diritti delle donne assumendo il ruolo di direttrice
dell’Associazione delle Donne.-
Nella rivista aveva un suo incarico anche
Ruhalfa Tarzi, figlia di Mohammad Zaman Khan Tarzi, forse fratello del padre di
Soraya e quindi suo zio.
L’Ospedale di MustaratDopo
l’istituzione della prima scuola femminile
“Mustarat”, Amanullah Khan e Sorayarisposero alla seconda richiesta
delle donne sul tema riguardante ilTrattamento e
guarigione delle pazienti di sesso femminile.Nel
1302 (1923) ordinarono alla direzione medica di costruire un ospedale speciale
per l’assistenza medica alle donne e di reclutare dottoresse, infermiere e
ostetriche dall’’estero.“a
metà del 1302 A.H. (1923), molti medici di talento furono portati a Kabul dal
governo reale. Entro la fine di quell’anno (1924, gennaio), alcuni furono
nominati e altri erano in procinto di essere nominati. Poiché l’ospedale
femminile era stato progettato, nel gruppo dei medici maschi c’erano anche
delle dottoresse. Nel 1302 A.H., l’ospedale Masturat fu costruito a Kabul.Per il miglioramento
dell’ospedale e perché fosse sotto il controllo della famiglia reale, Amanullah
Khan nominò sua sorella Sahira Sultan, soprannominata Siraj Al-Banat,,
direttrice dell’ospedale Masturat.
Con
l’apertura dell’ospedale s’è tenuta una grande festa, alla presenza di
dignitari afghani, e sono tati pronunciati discorsi importanti, tra i quali
Siraj al-Banat, direttrice del Mastorat Hospital, citò molto brevemente:Faccio i migliori
auguri a Siraj Al-Khwateen (Alia Hazrat Sahiba),l’onorevole moglie
dello Scià (la regina Soraya) e al resto della famigli:Il nostro
benedetto, gentile e incoronato Qiblagah, Sua Altezza Ghazi( Amanullah Khan),
cheha il cuore
dell’Afghanistan, la nobile nazione e lo sviluppo dello stato e della religione, la gentilezza paterna e la misericordia, ha fondato un ospedale chiamatoMastoratnel Darul
Sultanato di Kabul e ha stabilito il suo proprio ImpiegatoCameriera (me)
come manager e controllore.Mi ha alzato la
testa: grazie all’attenzione speciale del nostro gentile padre, la casta reale,
sono arrivati molti soldi per l’istruzione dell’Afghanistan.Le scienze
orientali e occidentali sono insegnate in Afghanistan da inglesi e altri professori.Furono fondate scuole Masturat, ospedali Masturat e fabbriche tessili Masturat. Ora, non cerchiamo
di rendere le donne dell’Afghanistan istruite e civili, quindi la colpa è
nostra. Perché in una situazione del genere, dovuta alla mancanza di
risorse, è sorprendente che tutti i figli del nostro caro paese siano al
servizio di Sa’i e Jaid, e noi
ragazze siamo private del servizio del nostro caro Paese.Sottolineo questo
punto che la prima educazioni dei figli è l’abbraccio della madre e il primo maestro
di morale e decenza della vita futura è l’educazione della madre.Se noi donne
dell’Afghanistan siamo istruite, i nostri figli saranno sicuramente istruiti.L’attenzione del
regno era verso le nostre donne afghane, quindi in breve tempo l’educazione, lo sviluppo e la civiltà dell’intera nazione raggiungeranno alti livelli. È
importante che l’attenzione della casta reale sua rivolta verso l’educazione e lo sviluppo
delle donne del paese. è necessario che tutti facciamo del nostro meglio per compiacere il
nostro padre spirituale dei nostri studi.La scienza e il
misticismo non sono solo per gli uomini, anche noi e voi siamo esseri umani,dovremmo cercare
di imparare scienze e mestieri e aiutare i nostri uomini a facilitare illo stipendio;
certo questo aiuto e cooperazione non è
possibile, ma nello apprendimento
della scienza e dell’industria, nell’educazione dei bambini, nel fornire cibo fino all’età
della maturità e in qualsiasi distinzione
che si da parte dei genitori.Se tu ed io
sprechiamo il nostro tempo e non ci preoccupiamo, il fardello sarà posto sulle spalle deinostri uomini; Non progrediremo mai e
saremo lasciati indietro dai nostri
concorrenti. Le donne istruite mostrano la testa nelle guerre, vanno in guerra con i loro
coraggiosi fratelli nazionali e si sacrificano per la nazione e lo stato.Rimarremo
intrappolati in questi quattro Diwali di
abbandono.Studia i servizi
del nostro Bibi (?), il Profeta del Profeta Maometto (la pace sia su di lui) e dei suoi Compagni. Se il mondo non parla male di noi,
questa mancanza d’onore non basta perché i
nostrimariti ci vedano stupide e ignoranti.Care sorelle,
dobbiamo svegliarci da questo sogno di abbandono e ignoranza, in modo che la madre(patria) sia soddisfatta di noi.Ho lavorato sodo
al meglio delle mie capacità, spero che vi piaccia.Vengono reclutate
solo dottoresse dall’estero. Sono grata al Direttore dell’OspedalePermanente per il
reclutamento di attrezzature e medici e spero dal mio Signore che preso
altri ospedali Amaniya vengano aperti in tutte le città dell’Afghanistan
sotto la guida di Sua Altezza Ghazi, che è una delle questioni più importanti del
paese. il motivo dell’accordo deve essere stabilito.In questo breve
periodo, quando ho assunto gli affari dell’ospedale Masturat per ordine econsuetudine del
mio stimato fratello e del nostro Altissimo e Qubla Meharaban Shah, ho lavorato durante al meglio delle mie capacità. Sebbene due dottoresse fossero
sufficienti per l’ospedale Masturat, ma a causa dell’attenzione speciale del direttore dell’ospedale, da quattro a
cinque dottoresse sono state assunte dall’estero. (Populzai,
Sultanato di Shah Amanullah, parte 2, pp. 48-49)
Una
grande struttura ospedaliera, destinata alla donne, voluta dalla regina Soraya.Nell’ospedale
iniziarono a lavorare due dottoresse, due ostetriche tedesche e italiane ed unginecologo italiano di nome Ranjole (Raniolo?). Gli aspetti economici furono
gestiti prima dallaprincipessa Siraj (sorella di Amanullah Khan), poi da Akht
al-Srai (zia di Amanullah Khan) e successivamente da Sardar Begum (cugino
sempre di Amanullah Khan). A quanto sembra questo ospedale è ancora attivo a
Jadah Meywand.Per
Soraya grande donna del passato la dedica di una piccola riflessione e di una
poesia scelte da me tra i poeti
persiani.La
riflessione è di Hakim Abu l-Qasum Ferdowsi Tusi ( حکیم ابوالقاسم فردوسی توسی )(Tus, 940 Tus,1020) (noto anche come Firdusi, Ferdowsi o Firdowsi) il più grande poeta
persiano.
Solitudine
di luna
Per tutta
la notte
i grilli gridarono:
Luna! Grande luna...
Per tutta la notte i rami,
braccia tese
dalle quali salivano al cielo
i sospiri sensuali
e la brezza arresa
ai decreti degli dèi misteriosi
e sconosciuti
e i mille respiri segreti
nella vita occulta della terra
e la lucciola
nel suo cerchio luminoso e vagante
e l'inquietudine sul soffitto di legno
e Laila dietro il velo
e le rane nello stagno
tutti insieme, tutti insieme
incessantemente
fino al chiarore gridarono:
Luna! Grande luna...
Per tutta la notte
luna fiammeggiò sulle terrazze
Era il cuore solitario della sua notte,
dorata e nodo in gola
stava scoppiando in lacrime.
Per tutta la notte
i grilli gridarono:
Luna! Grande luna...
Per tutta la notte i rami,
braccia tese
dalle quali salivano al cielo
i sospiri sensuali
e la brezza arresa
ai decreti degli dèi misteriosi
e sconosciuti
e i mille respiri segreti
nella vita occulta della terra
e la lucciola
nel suo cerchio luminoso e vagante
e l'inquietudine sul soffitto di legno
e Laila dietro il velo
e le rane nello stagno
tutti insieme, tutti insieme
incessantemente
fino al chiarore gridarono:
Luna! Grande luna...
Per tutta la notte
luna fiammeggiò sulle terrazze
Era il cuore solitario della sua notte,
dorata e nodo in gola
stava scoppiando in lacrime.
Con
la deposizione del re Amanullah Khan, l’”Associazione delle donne” (Anjuman-i
Himayat-i-Niswan” e la rivista “Irshad-e Naswan” furono bandite così come le
scuole femminili. Le stesse studentesse che stavano studiando in Turchia furono
subito richiamate in patria. Le donne furono costrette ad indossare nuovamente
il velo che entrava nel “purdah”.(Il
“Pardah” o “Purdah” - پردہ , पर्दा , - “tenda”, sarebbe una pratica
religiosa e sociale di isolamentofemminile presente tra alcune comunità
musulmane e indù.Prende
due forme: la segregazione fisica del sessi e l’obbligo per le donne di coprire
i loro corpi inmodo da nascondere la loro pelle e la loro forma.Una
donna che usa il purdah sarebbe generalmente definita “pardanashin” o
“purdahnishan”.Le
donne musulmane osservano il “purdah” indossando il “burqa”).
L’Associazione
per la protezione delle donneLa
direttrice dell’("Associazione per la protezione
delle donne" era la principessa
Kubrah che dovevaCoordinare, supervisionare e guidarela comunicazione
riguardante la liberazione delle donne. Il suo ufficio aveva
dodici collaboratrici (di Kabul) che l’assistevano nell’attività
dell’associazione.L’obiettivo
dell’Associazione era quello d’incoraggiare le donne nell’utilizzare le nuove
leggi riformate sui diritti delle donne. Leggi che erano state introdotte dal
re Amanullah Khan come il divieto della
poligamia, la nuova legge sul matrimonio e sul divorzio, e le norme di
emancipazione delle donne. Le donne erano incoraggiate a rifiutare il velo e la
segregazione di genere sull’esempio della regina Soraya, a istruirsi e
diventare professioniste per contribuire alla società.L’organizzazione
aveva un ufficio a Kabul dove le donne
cercavano assistenza appellandosi alle nuove leggi e per denunciare le
terribili violenze dei loro mariti, fratelli e padri.Per
la prima volta, nella storia dell’Afghanistan, le donne si unirono agli uomini
nel lavoro di governo del paese.L’Associazione
fu fondata nell’estate del 1928 (in inglese “Women’s Support Association”) e bandita
con la deposizione del sovrano.L’associazione,
subito dopo la sua costituzione, ordinò al comune di organizzare la ricerca
delle vedove e degli orfani per includerli negli ospedali e in altre attività.
نخستین نشریه زنان افغانستان
"ارشاد النسوان" نخستین نشریه مخصوص زنان بود که در دوران اصلاحات امانی در اول حمل سال ۱۳۰۰ خورشیدی به مدیریت اسما رسمیه، همسر محمود طرزی در کابل منتشرشد. سردبیر این نشریه، روح افزا، دختر محمد زمان خان خازن الکتب و خواهر حبیب الله خان طرزی بود.این نشریه روی کاغذ نازک پسته ای رنگ در "سرای ده افغانان" کابل به چاپ سنگی می رسید.
بیشتر مطالب ارشاد النسوان که زیر نظر مسقیم ملکه ثریا همسر امان الله خان منتشر می شد، مطالب آموزشی برای زنان و دختران بود. اخبار زنان، آداب معاشرت زنان، آشپزی، خیاطی، تربیت کودک و خانه داری، مهم ترین مطالب این نشریه را تشکیل می داد.
اسما رسميه نام خود رابا مخفف(ا-ر) و روح افزا كه معروف به منشيه بود با مخفف (ر-ا)مینوشتند. نخستین شماره هفته نامه در 17مارچ ۱۹۲۱درتحت شعار زیر ازچاپ برآمد.
خا مه ام ارشاد نسوان می کند
این قدر ها وصف عرفان می کند.
"منبع اسیران درسیاهی"
خبرگزاری آوای زنان افغانستان
La prima rivista femminile dell'Afghanistan
"Arshad Al-Naswan" è stata la prima rivista dedicata alle donne
pubblicata nell'era
delle riforme della sicurezza all'inizio dell'anno solare 1398, sotto la
direzione di Asma,
moglie di Mahmoud Tarzi a Kabul. L'editore di questa rivista era Ruhofza,
figlia di Mohammad Zaman Khan Khazen El-Katab e sorella di Habibullah Khan
Tarzi.
Questa rivista è stata stampata in pietra su carta sottile color pistacchio
nel "Saray Deh Afghans" di Kabul.
La maggior parte dei materiali di Ershad Al-Naswan pubblicati sotto la
supervisione
della moglie di Amanullah Khan, la regina Soraya, erano materiale educativo
per donne e ragazze.
Notizie femminili, galateo femminile, cucina, sartorialità, genitorialità e
pulizia,
costituiscono i contenuti più importanti della rivista.
Il nome ufficiale del loro nome inizia con l'abbreviazione (A-R) e
l'enhancing dello spirito,
nota come la fonte, con l'abbreviazione (R-A).
Il primo numero della rivista settimanale è stato pubblicato con il
seguente slogan il 17 marzo 2017
Io sono Ershad.
Descrive così tanto il misticismo.
"La fonte dei prigionieri in nero"
Agenzia di notizie sulla voce femminile
dell'Afghanistan
"ارشاد النسوان" نخستین نشریه مخصوص زنان بود که در دوران اصلاحات امانی در اول حمل سال ۱۳۰۰ خورشیدی به مدیریت اسما رسمیه، همسر محمود طرزی در کابل منتشرشد. سردبیر این نشریه، روح افزا، دختر محمد زمان خان خازن الکتب و خواهر حبیب الله خان طرزی بود.این نشریه روی کاغذ نازک پسته ای رنگ در "سرای ده افغانان" کابل به چاپ سنگی می رسید.
این قدر ها وصف عرفان می کند.
La prima rivista femminile dell'Afghanistan
"Arshad Al-Naswan" è stata la prima rivista dedicata alle donne pubblicata nell'era
delle riforme della sicurezza all'inizio dell'anno solare 1398, sotto la direzione di Asma,
moglie di Mahmoud Tarzi a Kabul. L'editore di questa rivista era Ruhofza,
figlia di Mohammad Zaman Khan Khazen El-Katab e sorella di Habibullah Khan Tarzi.
Questa rivista è stata stampata in pietra su carta sottile color pistacchio
nel "Saray Deh Afghans" di Kabul.
La maggior parte dei materiali di Ershad Al-Naswan pubblicati sotto la supervisione
della moglie di Amanullah Khan, la regina Soraya, erano materiale educativo per donne e ragazze.
Notizie femminili, galateo femminile, cucina, sartorialità, genitorialità e pulizia,
costituiscono i contenuti più importanti della rivista.
Il nome ufficiale del loro nome inizia con l'abbreviazione (A-R) e l'enhancing dello spirito,
nota come la fonte, con l'abbreviazione (R-A).
Il primo numero della rivista settimanale è stato pubblicato con il seguente slogan il 17 marzo 2017
Io sono Ershad.
Descrive così tanto il misticismo.
"La fonte dei prigionieri in nero"
Agenzia di notizie sulla voce femminile dell'Afghanistan
L'aspetto
del quotidiano Irshad al-Naswan era il seguente:Sulla
prima pagina, sul margine destro, era scritto il titolo della notizia, poi
l'editoriale e la data del giorno, mese e anno ed emissione della stessa
pubblicazioneAnche
questo versetto è incluso in esso:La mia casa è Irshad al-NaswanQuesti valori descrivono il
misticismoErshad
al-Naswan fu stampata su carta sottile color pistacchio in una tipografia di
pietra nel Ten Afghan Caravanserai (Dar al-Tahrir Shahi). Questa rivista fu
pubblicata inizialmente in quattro pagine e dopo il dodicesimo numero in otto
pagine. Vari contenuti ma i suoi argomenti
principali erano questioni relative alla salute delle donne, all'etica, alla
cucina, alla sartoria e all'educazione dei bambini. Si discusse anche sullo
sviluppo e l'espansione culturale delle donne nel mondo, nei paesi islamici e
nei paesi limitrofi. Altre notizie relative agli affari delle donne afghane
come bar e intrattenimento.Ad
esempio, nel terzo numero del primo anno di giovedì, 11 di Hamal dell'anno
1300, si parlò del club femminile di Bagh Babar:"Secondo l'annuncio che è
stato fatto un giorno fa, il gruppo femminile di Kabul Janat Nishan dalle sei
del mattino, Choke Choke e Fuj Il reggimento era andato al giardino di Babar
Shah, che è uno dei giardini storici del paese, e aveva riempito il giardino,
che era decorato con fiori che sbocciavano e verdure fresche in il vento di
primavera Attorno al giardino, alle botteghe, ai mercati C'erano donne di ogni
ceto e di ogni tipo, e le venditrici erano tutte donne e anche le compratrici
erano donne dello stesso sesso.La
pubblicazione di questo giornale, a cadenza settimanale, durò fino al 1925La
prima edizione di Ershad al-Naswan fu pubblicata nel 1921, nell'anno di
Pasarli, nel mese di marzo, il primo giorno del regno di Shah Amanullah Khan,
nel terzo anno del suo regno, e fu pubblicata a Kabul.Signor Urya, con i
saluti, con la sua conferma della sua bella stirpe, la famiglia Tarzi era
estremamente colta e sapiente, specialmente le loro donne in quel momento in
cui anche in Europa c'erano meno come loro, per esempio la regina Soraya,
la sorella la signora Khairieh - la signora Hurieh (Segretaria) - la
signora Zeinab Enayat Seraj - la signora Latifa Kabir Seraj e...
Mirman Asma Rasmee Tarzi, fu
quindi la prima giornalista in Afghanistan, direttrice responsabile della
rivista femminile "Arshad al-Naswan".Fu anche la prima insegnate
donna nella speciale scuola femminile “Mastorat School” aShahrara. Il primo numero di "Arshad
al-Naswan" fu stampato e pubblicato nella terzaprimavera del regno di Shah
Amanullah il 17 marzo 1921 corrispondente alla primaveradel 1300 AH nella città di
Kabul.

La
prima scuola femminile (Mastorat School) in Afghanistan fu aperta nel gennaio
1921 secondo 1300 AH a Kabul,sempre
nell’area di Shahrara. Questa scuola aveva 50 studenti, ragazze e giovani
donne.Nella
scuola insegnavano anche insegnanti turchi, tedeschi ed indiani. Rasmee Tarzi
eraresponsabile della gestione della
scuola ed anche dell’insegnamento didattico.Amanullah
Khan e Soraya, prima del loro viaggio in Europa, istituirono molte scuole femminili, scuole superiori ed anche diverse scuole religiose.La
regina Soraya tenne un discorso al raduno delle donne nel mese di Jadi 1299 AH
e parlò dell’arretratezza, del dolore e
dei problemi delle donne afghane.Parlò
del progresso delle donne nel mondo e dell’arretratezza delle donne afghane.Un
discorso commovente e le partecipanti furono colpite dalle frasi e cominciarono
a piangere.Cinquanta
donne dell’assemblea si misero al servizio dell’istruzione e per la creazione della
prima scuola femminile che venne appunto chiamata “Masturat”.La
regina Soraya fu nominata ispettrice della scuola.L’apertura
della scuola “Mastorat” si svolse con una grande cerimonia alla presenza di
uomini e donne famosi dell’epoca.Nella
cerimonia la regina Soraya fece un breve
discorso. "Alhamdulillah, oggi è un giorno molto buono per noi donne. Oggi,
all'ombra di Sua Altezza Ghazi, stiamo aprendo la Mastorat School. Si spera che
i bambini del paese trarranno beneficio da questa scuola e servano la loro
religione e governo nella misura più ampia. È chiaro a tutti i presenti che
l'assunzione della conoscenza è per gli uomini. E le donne sono lo stesso, e
questa virtù della scuola, che è per noi donne, deriva dalle attenzioni di
nostra altezza Javan Ghazi e gli sforzi di Sua Eccellenza Nazer (Ministro)
dell'Istruzione (Mohammed Suleiman Khan), prima di tutto, prega per la vita di
Sua Altezza lo studioso Caro supervisore, hai bisogno della tua conoscenza da
DioLo
facciamo, Amen.Alla data del 31 di Hamal 1300 AH fu aperta un'altra scuola
chiamata "Ismat", che in seguito divenne nota come "Malali"
e fortunatamente è aperta fino ad oggi.
La
sig.ra Latifah Kabir Siraj fu una delle prime insegnanti donne in Afghanistan.Insegnante
alla Malali School e anch’essa una delle pioniere del movimento delle donne.Una
figura innovativa e molto attiva nei percorsi educativi. Fu costretta a
lasciare il suo paese con la sua famiglia l’Afghanistan all’età di sei anni. Si
rifugiarono in Iran, sino all’età di 23 anni,
dove studiò.Un
carattere ricco di fiducia in se stessi e di riflesso, nella consapevolezza
dell’influenza dell’educazione di una famiglia sulla formazione della
personalità del bambino.Una
donna colta, figlia di Sardar Inayatullah Khan, fratello maggiore di Amanullah
Khan, e di Khaira Tarzi ( figlia di Mahmood Tarzi e quindi sorella della regina
Soraya).Latifah
era nipote della regina Soraya.Era
nata nel 1923 a Kabul e nel 1929, quando cadde il regno dello zio Amanullah
Khan per mano degli inglesi aveva circa sei anni e, con la sua famiglia si
recò, attraverso l’India, in Iraq.Dall’Iraq
furono inviati da Reza Shah Pahlavi, re dell’Iran e si stabilirono a Teheran.Studiò
in Iran dove fisse fino all’età di 23 anni. Nel 1946 morì suo padre Inayatullah
Khan e poco dopo la famiglia, durante il regno di Mohammad Zahir Shah e la
presidenza di Shah Mehmood Khan, ricevette il permesso di ritornare in
Afghanistan.Latifah
insegnava Dari, storia e geografia alla scuola di Malali e lingue per le infermiere del “Mastorat
Hospital” ( Mewand Amrozi Hospital). Rese grandi e indimenticabili servizi al
suo paese per ben 11 anni e nel campo della cultura per 25 anni.Fu
la prima conduttrice radiofonica trasmettendo alla radio le notizie fino al
1358(Hijri) (197)).Malgrado
i suoi studi in Iran, per ben 23 anni, sapeva parlare il dialetto autentico di
Kabul.Dotata
di una grande personalità, dopo l’invasione in Afghanistan dell’Armata Rossa,
emigrò in America dove lavorò come speaker per 10 anni in una stazione radio ed
anche come giornalista.Fu
anche una delle più brave calligrafe e traduttrici della sua epoca. Fu la prima
donna afghana a tradurre il libro del Profeta (pace su di Lui).Latifah
Kabir Siraj e la sorella Zainab Inayat Siraj furono le pioniere nella
fondazione del primo teatro dedicato alle donne. Un importante progresso nel campo dell’arte
di grande valore storico e culturale.In
realtà il primo teatro moderno in Afghanistan fu costruito per volere di
Amanullah Khan e della regina Soraya a Paghman. Dopo la caduta del governo di
Amanullah le attività del teatro furono sospese. Le
dure sorelle si adoperavano per le sceneggiature e per le varie
rappresentazioni teatrali (scrittura e arrangiamento) messe in scena per le
donne. Gli attori e il pubblico erano generalmente donne.Latifah
sposò con il signor Kabir Siraj e dal matrimonio una figlia e cinque figli.Morì
in America il 5 novembre 2023 all’età di 90 anni.In
un sito afghano, si legge ancora, per i suoi grandi meritiArwa è bellissima,
la memoria rimane sempre e il paradiso è il posto.
La
regina Soraya fondo a Kabul una scuola domestica per donne con insegnanti
tedesche e turche.Istituì
un tribunale per esaminare le denunce delle donne contro i loro mariti e per risolvere
le controversie legate al comportamento degli uomini che non volevano pagare
gli alimenti o che volevano divorziare senza motivo.Fu
creato anche un comitato segreto di donne per controllare la reazione degli
uomini. Le donne anziane avevano l’incarico di andare nelle case per
controllare il comportamento degli uomini nei confronti delle donne. Tutti
questi aspetti erano stati inclusi nelle
riforme di Amanullah Khan.Fondò
anche un teatro a Paghman che offriva alle donne l’opportunità di trovare la
propria scena sociale e rompere l’isolamento e nella stessa città la regina
Soraya fece anche costruire una clinica per bambini tubercolotici.
Shah Amanullah Khan e la regina
Soraya a Paghman
تصویر
یادگاری ملکه ثریا خانم شاه امانالله خان در پغمان کابل سال ۱۳۰۵ هجری شمسی.
L'immagine
commemorativa della regina Soraya Khanum Shah Amanullah Khan a Paghman Kabul
nel 1305 AH (1926)
https://www.facebook.com/103265391390815/photos/a.103270334723654/535689128148437/?type=3
In
un dibattito il re Amanullah, con grande coraggio e consapevole della sua
importante missione disviluppo del proprio paese, disse: «Io sono il vostro
re, ma il ministro dell'Istruzione è mia moglie, la vostra regina»
L'immagine commemorativa della regina Soraya Khanum Shah Amanullah Khan a Paghman Kabul nel 1305 AH (1926)
https://www.facebook.com/103265391390815/photos/a.103270334723654/535689128148437/?type=3
دانش آموزان لیسه ملالی ـ کابل .
فرستنده همکارما محترم حفیظ الله نصر
Studenti del liceo Malali – Kabul - Inviato dal nostro collega Sig. Hafizullah
Nasr
https://scontent.fblq5-1.fna.fbcdn.net/v/t1.6435-9/157282174_4074324092577628_5005337257391968027_n.jpg?_nc_cat=106&ccb=1-7&_nc_sid=8bfeb9&_nc_ohc=Ekh3Z3dYUucAX9MSOG1&_nc_ht=scontent.fblq5-1.fna&oh=00_AfAZ8yyLb3l6xtbhvIEmRXPoSSR66vhJ8nP4VhTgqJt69A&oe=640C64DE
Su invito della regina Soraya, le donne degli alti
funzionari furono invitate diverse volte nel PalazzoDilksha.
فرستنده همکارما محترم حفیظ الله نصر
Studenti del liceo Malali – Kabul - Inviato dal nostro collega Sig. Hafizullah Nasr
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In questi incontri Amanullah Khan si rivolgeva a loro…alcuni di voi sono imprigionati nelle proprie case, e ho molte prove ed
esempi di le pietose vitedelle donne nelle case dei loro
mariti. Addirittura alcune donne hanno contratto la tubercolosi a causa
della pressione degli uomini nel muro di casa e con indosso il chador.il velo ostacola gli studi e l'istruzione e, a differenza delle donne
europee, le donne afghane sono private del lavoro e degli affari. Le donne
non dovrebbero avere paura dei loro uomini quando indossano il chador.Le parole di Shah avevano un grande impatto sulle
donne molte di loro si alzavano in piedi per difendere i loro diritti davanti
ai loro mariti. Era naturale che le
donne non potessero fare nulla perché dipendevano economicamente dai loro
uomini, e alcune di loro venivano picchiate o minacciate di morte dai loro
mariti.Quando Amanullah e Soraya tornarono dal loro viaggio
in Europa, la stessa regina Soraya pubblicò un articolo sulla rivista “Aman
Afghan News” del 25 luglio 1928 in cui parlò di una “tenda”…una tenda impedisce a una donna di respirare all'aria aperta, e per questo
la maggior parte di loro si sono ammalati... La tradizione di indossare il
velo, che non si sa da dove sia entrata nell'Islam, ha gradualmente assunto una
forma religiosa che si vede in tutte le religioni e paesi, tanto che il burqa e
il dulaq sono oggi una pratica tradizionale nel nostro paese, che gradualmente
ha preso il loro posto nella religione e nella religione lo stabilì e gli diede
un colore religioso. Prima di pubblicare l’articolo Soraya incontrò le
ragazze delle scuole e parlò loro della tenda cercando di incoraggiarle
nell’eliminare le “tende”. Successivamente incontro le donne nel Palazzo Laksha
avvertendole diPrendere una parte uguale con gli uomini nel lavoro, specialmente nello
sviluppodel paese e di in essere confinate tra le quattro mura della casa.Dal punto di vista religioso, le donne devono indossare un velo speciale
per coprire i capelli, ma non è normale che le donne nascondano mani e volto
nei villaggi del paese, ma non si sa da quando il burqa e il dulaq, che avvolge
la donna dalla testa al tallone sia una legge. È diventato comune ed è
diventato così importante nelle città che se una donna esce di casa senza
burqa, si dice che abbia distrutto la reputazione dell'uomo. Nel 1926, in occasione del settimo anniversario
dell’Indipendenza dagli Inglesi, tenne un discorso pubblico…. Un avvenimento
rarissimo che ci permette di avere una visione bellissima dell’Afghanistan
libero ed avviato verso una fase importantissima di sviluppo sociale,
culturale, economico….«Essa [l'indipendenza] appartiene a tutti noi ed è per questo che la
festeggiamo. Credete, però, che la nostra nazione sin dall'inizio abbia bisogno
solo di uomini che servino per lei? Anche le donne dovrebbero fare la loro
parte come hanno fatto le donne nei primi anni della nostra nazione e
dell'Islam. Dai loro esempi dobbiamo imparare che tutti dobbiamo contribuire
allo sviluppo della nostra nazione e che questo non può essere fatto senza
essere dotati di conoscenza. Quindi dovremmo tutti cercare di acquisire quanta
più conoscenza possibile, in modo da poter rendere i nostri servizi alla
società alla maniera delle donne del primo Islam.”
Shah
Amanullah Khan Ghazi alle celebrazioni del Giorno dell'Indipendenza nel 1926
«Essa [l'indipendenza] appartiene a tutti noi ed è per questo che la
festeggiamo. Credete, però, che la nostra nazione sin dall'inizio abbia bisogno
solo di uomini che servino per lei? Anche le donne dovrebbero fare la loro
parte come hanno fatto le donne nei primi anni della nostra nazione e
dell'Islam. Dai loro esempi dobbiamo imparare che tutti dobbiamo contribuire
allo sviluppo della nostra nazione e che questo non può essere fatto senza
essere dotati di conoscenza. Quindi dovremmo tutti cercare di acquisire quanta
più conoscenza possibile, in modo da poter rendere i nostri servizi alla
società alla maniera delle donne del primo Islam.”
Shah
Amanullah Khan Ghazi alle celebrazioni del Giorno dell'Indipendenza nel 1926
Nel
1928 inviò quindici giovane donne in Turchia per accedere ad un’istruzione
superiore.Le
ragazze erano diplomate alla scuola media Masturat che la stessa regina aveva
fondato anni prima. Erano figli della famiglia reale e dei funzionari di
governo e con il “Master” conseguito in Turchia avrebbero ampliato l’attività
didattica in Afghanistan.Una
figura femminile straordinaria, considerati anche i tempi, che suscitò
interesse soprattutto nelle scrittrici europee desiderose di studiare e capire
il modo d’essere di una regina tanto lontana dai suoi tempi. Si affidava ad una
comunicazione semplice, obiettiva e ricca di umanità perché metteva in risalto
gli aspetti negativi di una società legata ad antichi pregiudizi e
comportamenti.La
scrittrice svedese Rora Asim Khan
intervistò la famiglia reale afghana.
Rora
Asim Khan
(Aurora Nilsson) (Vasterhaninge, 1 gennaio 1894 – Sodertalje, 1972), diventò nota per la sua autobiografia “Flykten från harem” (“Fuga
dall’harem”) che riportava le sue esperienze in Afghanistan legate al
matrimonio con un diplomatico afghano, Asim Khan, avvenuto negli anni ’20. Il
testo fornì una chiara visione della vita di un harem negli anni ’20.
Divorziò dal marito nel 1927.
Nel 1925 studiava arte a Berlino e
nella città incontrò e sposò Asim Khan, un afghano figlio
di un ex ministro del governo
afghano che si trovava a Berlino per studi con spese a
carico del governo afghano.
L’ambasciata afghana a Berlino diede validità al matrimonio dopo
che la Nilsson firmò una
dichiarazione secondo la quale accettava le usanze afghane e in futuro
si sarebbe convertita all’Islam. La
Nilsson non si convertì mai.
La coppia si recò in Afghanistan
nel 1926 e durante il viaggio la Nilsson si rese conto del
cambiamento ideologico del marito.
Un uomo sempre più consapevole
delle usanze afghane. Durante il
viaggio abusò due volte della moglie.
Giunti a Kabul la Nilsson rimase
colpita dalle condizioni di vita del paese e
non fu in grado di adattarsi all’ambiente.
Fu costretta ad indossare il
velo (hijab), le fu vietato di
uscire di casa se non con il permesso del marito e nelle
sue visite nei negozi non doveva
parlare con qualcuno. Si rese conto che il marito
aveva una serva che in realtà era
la sua seconda moglie. Il marito sperava in un incarico
governativo ma non gli fu assegnato
perché la moglie non si era convertita all’Islam.
La Nilsson ebbe il permesso dal
marito di visitare il governo, la corte reale e donne impegnate
in incarichi governativi per
cercare di avere una raccomandazione per il consorte.
Con l’aiuto della zia del marito,
dama di compagnia della regina Soraya, visitò la corte
reale a Paghman e Darullaman.
Incontrò la regina Soraya Tarzi e la madre del re, Ulya(Ulli) Hazrat.
Non riuscì a trovare un occupazione
per il marito che la minacciò di ucciderla o di venderla.
Come riportò la Nilsson, una donna
tedesca, vedova di un uomo (Abdullah Khan) della tribù Afridi,
era fuggita con i suoi figli a
causa delle violenze del successore del defunto marito.
Fu catturata e venduta ad un asta
pubblica e riuscì ad ottenere la liberta grazie all’acquisto da parte dell’ambasciata tedesca per 7.000
marchi. Nel 1927 la Nilsson riuscì ad ottenere il divorziograzie all’intervento dell’ambasciata tedesca. Il
divorzio fece tanto clamore in Afghanistan,
fu riportato nelle cronache come
unico dato che non era consuetudine che una donna
divorziasse da un uomo.
L’ambasciata tedesca l’aiutò a trovare una
stanza in un albergo
mentre aspettava un aiuto economico
dalla Svezia per lasciare l’Afghanistan.
A Kabul fu vessata anche dai
funzionari che
visitò per chiedere aiuto. I
funzionari gli negarono il divorzio perché musulmana
anche se non si era mai convertita.
Poteva lasciare il paese solo se in possesso di un
passaporto afghano e le consigliarono,
offrendole del denaro, di tornare dal suo ex marito.
Riuscì a raggiungere il confine
dell’Afghanistan ma fu nuovamente fermata dai funzionari che gli offrirono nuovamente del denaro per
un ritorno dal suo ex marito.
La Nilsson rifiutò dicendo…
"No,
non ho bisogno di soldi! Non ho bisogno di niente dall'Afghanistan! Solo la mia
libertà!"
Finalmente
riuscì a tornare in Svezia e nel 1930 sposò il giocatore di hockey su ghiaccio
Carl
Abrahamsson.
Il divorzio
scatenò le ire del marito perché deriso nella società afghana.
Il divorzio
gli impedì di aver qualsiasi incarico politico. Uccise tre funzionari
dell’ambasciata
britannica e nel 1930 fu giustiziato. Aveva l’obiettivo di creare un
conflitto
tra il sovrano filo-britannico Mohammed Nadir Shah e la Gran Bretagna.
Questo
avrebbe causato un conflitto con la caduta di Nadir e la
reintegrazione
dell’ex sovrano Amanullah Khan.
Un tesi che
non si riuscì mai a dimostrare.
La critica
storica affermò come l’uomo abbia
contribuito alla caduta del sovrano
Nadir
avvenuta nello stesso anno 1930. .............................La
Nilsson , durante la sua permanenza in Afghanistan nel 1926-27, incontrò la
regina Soraya e Ulya(Ulli) Hazrat ( madre del sovrano Amanullah Khan) a Paghman e a DarullamanSpiegò
alle due donne lo stile di vita e la moda occidentale.Strinse
amicizia con la madre del re che definì come “influente e dominante”. Le
mostrò alcuni passi di danza, ginnastica e le fece anche delle foto.Notò
come la regina aveva molte domande da porle e gli espresse il desiderio di
voler visitare l’Europa.
LE VISITE DI STATO DEI
SOVRANI D’AFGHANISTANIl
forte desiderio di Soraya di visitare
l’Europa non era un sogno perché, tra il 1927 ed il 1928, Amanullah Khan e
Soraya intrapreso un lungo viaggio in vari Stati tra onori, festeggiamenti e un
gran tripudio di folla. Che
bella immagine per i due sovrani e per il loro Paese in pieno sviluppo malgrado gli ostacoli posti
dagli inglesi, dai capi tribù e dai leader religiosi.Il
re Amanullah Khan e la regine Soraya partirono da Kabul per Kandahar,.Iniziarono
l’entusiasmante viaggio per raggiungere l’Europa con 31 membri del governo e
diversi traduttori.Nel
settembre 1927 l’ambasciatore afghano a Londra informò il Foreign Office britannico
che il re dell’Afghanistan si sarebbe recato all’estero a metà dicembre ed
avrebbe visitato anche Londra e Mosca.Giunti
a Kandahar i sovrani afghani entrarono in India il 15 novembre 1927.Una
visita di stato in India per poi salpare da Bombay per raggiungere l’Egitto con
sbarco a Porto Said.
Nel 1925 studiava arte a Berlino e nella città incontrò e sposò Asim Khan, un afghano figlio
di un ex ministro del governo afghano che si trovava a Berlino per studi con spese a
carico del governo afghano. L’ambasciata afghana a Berlino diede validità al matrimonio dopo
che la Nilsson firmò una dichiarazione secondo la quale accettava le usanze afghane e in futuro
si sarebbe convertita all’Islam. La Nilsson non si convertì mai.
La coppia si recò in Afghanistan nel 1926 e durante il viaggio la Nilsson si rese conto del
cambiamento ideologico del marito. Un uomo sempre più consapevole
delle usanze afghane. Durante il viaggio abusò due volte della moglie.
Giunti a Kabul la Nilsson rimase colpita dalle condizioni di vita del paese e
non fu in grado di adattarsi all’ambiente. Fu costretta ad indossare il
velo (hijab), le fu vietato di uscire di casa se non con il permesso del marito e nelle
sue visite nei negozi non doveva parlare con qualcuno. Si rese conto che il marito
aveva una serva che in realtà era la sua seconda moglie. Il marito sperava in un incarico
governativo ma non gli fu assegnato perché la moglie non si era convertita all’Islam.
La Nilsson ebbe il permesso dal marito di visitare il governo, la corte reale e donne impegnate
in incarichi governativi per cercare di avere una raccomandazione per il consorte.
Con l’aiuto della zia del marito, dama di compagnia della regina Soraya, visitò la corte
reale a Paghman e Darullaman. Incontrò la regina Soraya Tarzi e
Non riuscì a trovare un occupazione per il marito che la minacciò di ucciderla o di venderla.
Come riportò la Nilsson, una donna tedesca, vedova di un uomo (Abdullah Khan)
era fuggita con i suoi figli a causa delle violenze del successore del defunto marito.
Fu catturata e venduta ad un asta pubblica e riuscì ad ottenere la liberta grazie all’acquisto da parte dell’ambasciata tedesca per 7.000 marchi. Nel 1927 la Nilsson riuscì ad ottenere il divorzio
fu riportato nelle cronache come unico dato che non era consuetudine che una donna
divorziasse da un uomo. L’ambasciata tedesca l’aiutò a trovare una stanza in un albergo
mentre aspettava un aiuto economico dalla Svezia per lasciare l’Afghanistan.
A Kabul fu vessata anche dai funzionari che
visitò per chiedere aiuto. I funzionari gli negarono il divorzio perché musulmana
anche se non si era mai convertita. Poteva lasciare il paese solo se in possesso di un
passaporto afghano e le consigliarono, offrendole del denaro, di tornare dal suo ex marito.
Riuscì a raggiungere il confine dell’Afghanistan ma fu nuovamente fermata dai funzionari che gli offrirono nuovamente del denaro per un ritorno dal suo ex marito.
La Nilsson rifiutò dicendo…
"No, non ho bisogno di soldi! Non ho bisogno di niente dall'Afghanistan! Solo la mia libertà!"
Finalmente riuscì a tornare in Svezia e nel 1930 sposò il giocatore di hockey su ghiaccio
Carl Abrahamsson.
Il divorzio scatenò le ire del marito perché deriso nella società afghana.
Il divorzio gli impedì di aver qualsiasi incarico politico. Uccise tre funzionari
dell’ambasciata britannica e nel 1930 fu giustiziato. Aveva l’obiettivo di creare un
conflitto tra il sovrano filo-britannico Mohammed Nadir Shah e la Gran Bretagna.
Questo avrebbe causato un conflitto con la caduta di Nadir e la
reintegrazione dell’ex sovrano Amanullah Khan.
Un tesi che non si riuscì mai a dimostrare.
La critica storica affermò come l’uomo abbia contribuito alla
Nadir avvenuta nello stesso anno 1930.
Il
7 dicembre 1927 il re Fawad (Fouad I)
(1868-1936) fu informato che il re
d’Afghanistan Amanullah Khan e la regine consorte Soraya, con una delegazione,
avrebbero eseguito una visita di Stato in Egitto.Il
responsabile dell’Ufficio del re d’Egitto, Ahmed Shafiq Pasha, riportò nelle
sue memorie “Holiyat Mrs al-Silyasiya”.."La notizia è
giunta al governo egiziano che il re dell'Afghanistan viaggerà nei paesi
europei e passerà anche attraverso L'Egitto in arrivo.".L’Egitto ha colto
questa opportunità e ha voluto invitare questo grande reL'Egitto ha colto
questa opportunità e ha voluto invitare in Egitto questo grande redell’Est della
Terra”.Su invito del re
d’Egitto, Shah Amanullah Khan è partito per Aden il 18 dicembre (1927)con la nave
“Rachputane” ed è arrivato al porto di Aden il 21 dicembre. Porto Said. I
sovrani afghani giunti a Porto Said, furono accolti dalla guardia militare
dell’11° battaglione e subito dopo partirono per Il Cairo con un treno speciale
tra grandi cerimonie. Alla stazione principale di Il Cairo, decorata con un
tappeto rosso, furono accolti dal re Fouad I d’Egitto e dai membri del governo.
I
giornali egiziani riportarono a tutta pagina la notizia della visita dei
sovrani afghani.Il
4 gennaio 1928 il giornale “Al-Ahram”, nella sua pagina “Eventi e Notizie”
riportò che..Shah
Amanullah Khan, durante il suo soggiorno in Egitto, parlò con Abdul Khaliq
Tharwat Pasha, il primo ministro egiziano, per facilitare la firma di un
trattato di amicizia tra l'Afghanistan e l'Egitto…..la
firma di questo accordo è fondamentale per stabilire relazioni politichetra
l’Egitto e l’Afghanistan.
Il sovrano
Amanullah Khan si fece scattare questa foto durante il viaggio in Egitto.Inviò la foto, l’1
gennaio 1928, al suo vicerè Muhammad Wah Khan Darwazi.
I
due sovrani stipularono un importante trattato d’amicizia tra i due Stati.Il
trattato era ritenuto così importante da parte
di Amanullah Khan che poco prima della fine del suo viaggio in Europa,
inviò una delegazione dei suoi compagni di viaggio, guidati da Alì Ahmad Khan governatore di Kabul, al Cairo. Il sovrano
afghano era molto interessato nell’aprire
al più presto una rappresentanza (ambasciata) al Cairo. Purtroppo
Amanullah Khan non riuscì a realizzare questo
progetto. Furono avviati gli scambi di documenti e certificati per
l’apertura degli uffici politici ma la caduta di Amanullah Khan ed il suo
esilio impedirono la realizzazione dell’importante progetto. Il quotidiano
egiziano “Al-Ahram” riportò il viaggio in Egitto di Shan Amanullah Khan
Il trattato
d’amicizia tra l’Afghanistan e l’EgittoPer l’apertura dell’ambasciataScritto in lingua
persiana. (30 maggio 1928)
Il quotidiano
egiziano “Al-Ahram” riportò il viaggio in Egitto di Shan Amanullah Khan
In
Egitto la regina Soraya sarà rimasta affascinata dall’ambiente così ricco di
storia. Amava la storia, la natura e rimase colpita nella visita delle piramidi
a lei certamente non sconosciute dato che era una siriana. Conobbe sicuramente la regina Nazii Sabri, la
prima regina consorte d’Egitto dal 1919 al 1936.Nazii
Sabri - Regina d’Egitto
La regina Soraya, allora
ventottenne, si trovò di fronte ad una sua coetanea (la regina Nazli aveva 33 anni) e da appena 8 anni era diventata regina d’Egitto. Era la seconda moglie
del re Fouad I d’Egitto.Apparteneva
ad una importante famiglia, figlia di
Abdur Rahim Sabri Pasha, ministro dell’agricoltura e governatore del Cairo e di
Tawfika Khanum Sharif.Aveva
un fratello, Sherif Sabri Pasha ed una sorella Amina Sabri.La
famiglia aveva un’origine complessa: egiziana, turca, greca e francese.Infatti
era la nipote materna del maggiore generale Mohamed Sherif Pasha, di origine turca
e primo ministro degli Affari Esteri e pronipote dell’ufficiale di origine
francese Suleiman Pasha.Suleiman
Pasha, nato Joseph Save, fu uno dei comandanti militari di Napoleone Bonaparte
ed uno degli autori della famosa enciclopedia “Description de Egypte” del 1798.Nazli
studiò al Lycée de la Esclave-de-Dieu al Cairo e successivamente al Collège
Notre-Dame de Sion ad Alessandria. Dopo la morte della madre, Nazli e sua
sorella furono mandate in un collegio a Parigi dove studiarono per due anni.Nazli
fu incoraggiata dal padre a studiare a Parigi e questo aspetto era insolito per
le ragazze dell’epoca. La ragazza fu a contatto con i sogni occidentali di
libertà e finì con l’esserne influenzata.Alla
fine si prese la responsabilità, una grande responsabilità, di continuare a
vivere quegli aspetti di libertà nella sua patria, nella sua casa in Egitto.
Aspetti che, dati i tempi, erano irrealizzabili e che finirono con
l’influenzare la vita futura della
sfortunata Nazli.Al
suo ritorno al Cairo fu costretta a sposare un suo cugino turco Khalil Sabri. Nazli aveva 24 anni e il
matrimonio si concluse con un burrascoso divorzio dopo appena undici mesi.
In seguito alla
Rivoluzione egiziana del 1919, il Regno Unito decise di concedere, il 28
febbraio 1922, una Costituzione e l’indipendenza all’Egitto, pur imponendo una
serie di limitazioni: la Gran Bretagna avrebbe continuato a mantenere il
controllo sulla politica estera e sulla difesa egiziana. Durante la rivoluzione
del 1919 la Safiya organizzò delle manifestazioni femminili per rivendicare l’indipendenza dall’Impero
Britannico.Alle fine della prima
guerra mondiale l’Egitto fu colpito da una rivolta nazionalistica.Un gruppo guidato dal
politico Saad
Zaghloul fu inviato a Londra per negoziare l’indipendenza.Una delegazione che
diede il nome al partito “al-wafd” (missione) che sarebbe diventato il più grande partito nazionalista egiziano.
Saad Zaghloul - Al Wafd
Party
https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Saad_Zaghloul,_Al_Wafd_Party.jpg
https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Saad_Zaghloul,_Al_Wafd_Party.jpg
Nel
marzo 1919 l’alto commissario britannico in Egitto, Reginald Wingate, ordinò la
deportazione di Zaghloul a Malta e l’intero paese si sollevò. Le manifestazioni
e le proteste diedero origine a violenti scontri con saccheggi, feriti ed
arresti. Si registrarono anche numerosi attacchi contro ifunzionari militari britannici tra cui uno a Deirut dove
vennero uccisi in un treno otto ufficiali inglesi. I disordini videro anche la
partecipazione attiva delle donne che,
con il volto coperto da un velo, incitavano la folla. Era questa la
prima manifestazione di un movimento femminista. La repressione britannica si
chiuse con il tragico bilancio di ottocento morti e 1.600 feriti.
Hamida
Khalil aveva partecipato con altre persone alla preghiera del venerdì ad
Al-Azhar nella moschea di Al-Hussein.“Hanno quindi
formato una manifestazione di
massa e presto il
resto della gente si è unita a loro, tra cui una gran numero di donne,
per iniziare una
feroce battaglia tra i manifestanti e le forze britanniche davanti
alla Moschea
Al-Husseini”.
massa e presto il resto della gente si è unita a loro, tra cui una gran numero di donne,
per iniziare una feroce battaglia tra i manifestanti e le forze britanniche davanti
alla Moschea Al-Husseini”.
Gli inglesi
impazzirono per la scena a cui prima non erano abituati,
pensando e
illudendosi che i movimenti studenteschi che precedettero quel
giorno non si
sarebbero estesi al resto delle persone, comprese le donne,
così che le
mitragliatrici britanniche spararono a proiettili rapidi,
uccidendo vite,
dando la caccia ai leader della manifestazione e dodici caddero.
Un martire. In
prima linea c'era la grande martire rivoluzionaria Hamida Khalil,
per annunciare al
suo solenne funerale i venti che soffiavano che la forza ruggente
della Gran
Bretagna non poteva fermare , in modo che il suo martirio motivasse le donne.
Le altre martire
uccise dagli inglesi furono: la signora Shafiqa Muhammad; Sayyda Hassan di
al-Manasra nel quartiere Abdeen del Cairo così come Saadia Hassan; Shafiqa
Ashmawy “” per lei si è tenuto un solenne funerale” del quariere Bulaq; Aisha
Omar, Fatima Riyad e Naja Ismail.
Il 16 marzo si è
svolta la prima manifestazione femminile di 300 donne,
guidata da Huda
Shaarawy.
Secondo Abd
al-Rahman al-Rafi'i, donne e ragazze hanno partecipato a manifestazioni di
massa, come espressione di protesta contro l'uccisione e l'abuso di persone
innocenti
nelle precedenti
manifestazioni.
“Le donne hanno
camminato in due file regolari, tutte portando piccole bandiere, e hanno fatto
sventolare le strade principali in un grande corteo, chiedendo la vita di
libertà, indipendenza e la caduta della protezione. Un luogo dove la gente
applaudiva e applaudiva, e le donne cominciavano a incontrarle con applausi e
ululati, e la maggior parte della gente del Cairo, uomini e donne, usciva per
assistere a questa gioiosa processione, che non aveva precedenti,
e loro cantavano i
loro canti.
I manifestanti
erano in decenza e dignità, e il loro numero superava i trecento dai
capifamiglia, e preparavano una protesta scritta per presentarla ai delegati
degli stati, in cui chiedevano di informare la loro protesta contro le atrocità
che il La nazione egiziana ha affrontato, ma i soldati britannici non hanno
permesso al loro convoglio di attraversare, quindi quando i manifestanti hanno
raggiunto la strada Saad Zaghloul, le donne dirette alla Casa della Nazione,
hanno posto un cordone attorno a loro e hanno impedito loro di camminare, e
hanno puntato le loro lance al petto, e rimasero così per due ore sotto il
bagliore del sole cocente.
pensando e illudendosi che i movimenti studenteschi che precedettero quel
giorno non si sarebbero estesi al resto delle persone, comprese le donne,
così che le mitragliatrici britanniche spararono a proiettili rapidi,
uccidendo vite, dando la caccia ai leader della manifestazione e dodici caddero.
Un martire. In prima linea c'era la grande martire rivoluzionaria Hamida Khalil,
per annunciare al suo solenne funerale i venti che soffiavano che la forza ruggente
della Gran Bretagna non poteva fermare , in modo che il suo martirio motivasse le donne.
Le altre martire uccise dagli inglesi furono: la signora Shafiqa Muhammad; Sayyda Hassan di al-Manasra nel quartiere Abdeen del Cairo così come Saadia Hassan; Shafiqa Ashmawy “” per lei si è tenuto un solenne funerale” del quariere Bulaq; Aisha Omar, Fatima Riyad e Naja Ismail.
guidata da Huda Shaarawy.
Secondo Abd al-Rahman al-Rafi'i, donne e ragazze hanno partecipato a manifestazioni di massa, come espressione di protesta contro l'uccisione e l'abuso di persone innocenti
nelle precedenti manifestazioni.
“Le donne hanno camminato in due file regolari, tutte portando piccole bandiere, e hanno fatto sventolare le strade principali in un grande corteo, chiedendo la vita di libertà, indipendenza e la caduta della protezione. Un luogo dove la gente applaudiva e applaudiva, e le donne cominciavano a incontrarle con applausi e ululati, e la maggior parte della gente del Cairo, uomini e donne, usciva per assistere a questa gioiosa processione, che non aveva precedenti,
e loro cantavano i loro canti.
I manifestanti erano in decenza e dignità, e il loro numero superava i trecento dai capifamiglia, e preparavano una protesta scritta per presentarla ai delegati degli stati, in cui chiedevano di informare la loro protesta contro le atrocità che il La nazione egiziana ha affrontato, ma i soldati britannici non hanno permesso al loro convoglio di attraversare, quindi quando i manifestanti hanno raggiunto la strada Saad Zaghloul, le donne dirette alla Casa della Nazione, hanno posto un cordone attorno a loro e hanno impedito loro di camminare, e hanno puntato le loro lance al petto, e rimasero così per due ore sotto il bagliore del sole cocente.
La signora Hoda
Shaarawy ha confermato nelle sue memorie di aver detto al soldato inglese:
"Non abbiamo paura della morte. Sparami con la tua pistola al petto per
farmi un'altra Miss Hamida".
È stata firmata la
prima dichiarazione delle donne, a cui ha partecipato un folto gruppo di donne,
tra cui Hoda Shaarawy, Neamat Fahmy, Tahia Salem, Muqallada Iskandar, Fahima
Mukhtar, la moglie del Dr. », nonché la moglie di Qasim Amin, e altri .
Così, grazie ad
Hamida Khalil, la prima donna martire in Egitto, morta per la sua difesa della
patria e la sua indipendenza dall'occupazione britannica, presto seguirono
altre manifestazioni femminili, e il loro contagio si diffuse dall'aristocrazia
agli strati della classe media , e da lì alle donne della classe operaia, tra
le quali caddero martiri nella Rivoluzione del 1919.
Sfortunatamente,
c'è una mancanza di interesse nel narrare questi fatti in generale, quindi il
pregiudizio è fatto attraverso una storia imprecisa e fatti denigratori,
sperperando i diritti dei veri eroi che si sono sacrificati per il bene
dell'elevazione e della prosperità dell'Egitto. grande e sorprendente ruolo che
le donne egiziane hanno svolto durante e dopo la rivoluzione.
La signora Hoda
Shaarawy ha confermato nelle sue memorie di aver detto al soldato inglese:
"Non abbiamo paura della morte. Sparami con la tua pistola al petto per
farmi un'altra Miss Hamida".
È stata firmata la
prima dichiarazione delle donne, a cui ha partecipato un folto gruppo di donne,
tra cui Hoda Shaarawy, Neamat Fahmy, Tahia Salem, Muqallada Iskandar, Fahima
Mukhtar, la moglie del Dr. », nonché la moglie di Qasim Amin, e altri .
Così, grazie ad
Hamida Khalil, la prima donna martire in Egitto, morta per la sua difesa della
patria e la sua indipendenza dall'occupazione britannica, presto seguirono
altre manifestazioni femminili, e il loro contagio si diffuse dall'aristocrazia
agli strati della classe media , e da lì alle donne della classe operaia, tra
le quali caddero martiri nella Rivoluzione del 1919.
Sfortunatamente,
c'è una mancanza di interesse nel narrare questi fatti in generale, quindi il
pregiudizio è fatto attraverso una storia imprecisa e fatti denigratori,
sperperando i diritti dei veri eroi che si sono sacrificati per il bene
dell'elevazione e della prosperità dell'Egitto. grande e sorprendente ruolo che
le donne egiziane hanno svolto durante e dopo la rivoluzione.
Il marito d Safiya fu
esiliato successivamente nell’isola delle Seychelles(?) e la donna continuò nella lotta della rivoluzione diventando una figura centrale del partito
Wafd. e
nella liberazione delle donne egiziane.
Madame Zaghloul di
fronte al Casino Palace Hotel , Port ha detto prima di partire per unirsi a suo
marito a Gibilterra 16 ottobre 1922
Madame Zaghloul di
fronte al Casino Palace Hotel , Port ha detto prima di partire per unirsi a suo
marito a Gibilterra 16 ottobre 1922
La Zaghloul continuò la
lotta politica per 20 anni e, dopo la morte del marito, fu avvertita dal primo ministro egiziano
Ismail Sedqy Pasha di abbandonare la sua attività. La donna continuò lasua lotta. Safiya non aveva figli, ma era chiamata dalla gente comeLa madre degli egizianiUn ruolo importante
anche per la promozione dei diritti delle donne.Dopo l’esilio del
marito, Safiya aveva rilasciato una dichiarazione che fu letta dalla sua
segretaria durante una manifestazione di massa che si svolse intorno alla sua
casa, chiamata dalla gente, “Bayt al-Umma” (la Casa della Nazione)..“Se la
forza bruta inglese ha arrestato Saad e la sua lingua, allora sua moglie e
compagna di vita sta facendo testimoniare a Dio e alla patria che sostituirà il
suo grande marito… e che si considera una madre per tutti coloro che sono
usciti per affrontare i proiettili per amore della libertà". Il 16 marzo 1919 Hamida Khalil fu la prima di
sei donne egiziane uccise dai soldati britannicimentre protestavano contro il colonialismo. Il 16 marzo segna, ancori oggi, la data della
ricorrenza della donna egiziana.Hamida Khalil incita contro i
soldati inglesi.
Kamila Khalil era una
ragazza rivoluzionaria del quartiere Gamaleya al Cairo e cadde colpita dai proiettili inglesi mentre partecipava in prima fila durante la manifestazione
davanti alla moschea di Al-Hussein e vicino alla casa di Safiya Zaghloul.Gridava con i
manifestanti la rabbia contro la continua occupazione britannica:Saad..Saad… lunga vita a Saad…lunga
vita alla mezzaluna con la croce…(Saad era il leader del partito Wafd,
marito di Safiya Zaghloul)Nessuno
conosceva il suo nome ed era una delle 300 donne che parteciparono alla
manifestazione. Donne che avevano deciso di uscire dal perenne silenzio, di
resistere alle tradizioni e ai divieti, per dichiarare la verità. Erano guidate
da Safiya Zaghloul e da Huda Shaarawy. Huda
Shaarawy fu una delle figure femministe egiziane più famose di
tutti i tempi, insieme a Durriya Shafiq, Safia Zaghloul ed Ester Fanous.
Sha'arawi fu la fondatrice dell'Unione femminista egiziana. Nel
1919, Sha'arawi contribuì all’organizzazione di una delle più grandi proteste
anti-britanniche delle donne di tutti i tempi. Dopo aver partecipato al
Congresso dell'Alleanza internazionale per il suffragio femminile a Roma, Sha'arawi prese la decisione consapevole di togliersi il velo dal viso, un atto
che sarebbe passato alla storia come uno dei momenti più decisivi della
resistenza femminista in Egitto.Huda Shaarawi aveva fondato l'Egyptian Political Union Group ed aiutò le donne
a partecipare alla vita pratica e a prendersi cura dei propri figli istituendo
asili nido per bambini.Chiese l'istituzione di cliniche mediche per i poveri e ricevette una serie di
onorificenze internazionali.
Fu la prima donna a rivendicare
Il diritto delle donne a partecipare alla vita politica e, con grande
coraggio, portò avanti il processo di liberazione delle donne e il loro diritto
all'istruzione, schierandosi a favore dell’emanazione di una legge per specificare l'età del
matrimonio per le ragazze.
Il diritto delle donne a partecipare alla vita politica e, con grande coraggio, portò avanti il processo di liberazione delle donne e il loro diritto all'istruzione, schierandosi a favore dell’emanazione di una legge per specificare l'età del matrimonio per le ragazze.
Shaarawi fu un membro fondatore dell '"Unione
delle donne arabe" e presidente nel 1935.Nel 1944 tenne
la Conferenza delle donne arabe alla presenza di delegati di diversi
paesi arabi.Nel 1921, mentre gli egiziani stavano ricevendo Saad Zaghloul, Hoda Shaarawi si tolse pubblicamente il niqab
davanti al popolo e lo calpestò con i piedi insieme alla sua collega Siza Nabrawi. Il suo comportamento fu applaudito da una folla di donne e tutte ti
tolsero i niqab.Huda scrisse nelle sue memorie:“Abbiamo sollevato il niqab e io, la mia segretaria Siza Nabarawi, e
abbiamo letto Al-Fatihah, poi siamo saliti sui gradini del piroscafo, con i
nostri volti scoperti, e ci siamo voltati per vedere l'effetto del volto che
sembrava svelarsi per la prima volta tra la folla, e non ci faceva alcun
effetto, perché tutta la gente si stava dirigendo verso Saad, desiderosa di
vederlo”.Morì dopo una grande lotta per le donne, il 12 dicembre 1947 .
Il
racconto di Nazli continua…Il
fidanzato della Nazli fu esiliato assieme allo zio e il rapporto d’amore svanì.Il
sultano d’Egitto Fuad I vide per la prima volta Nazli ad uno spettacolo del
Teatro dell’Opera del Cairo.Il
principe Faud aveva alle spalle un matrimonio fallito con la principessa
Shewelkar, nipote di Ibrahim Pasha.
Shivakiar Ibrahim ( شويكار الأميرة )
(Scutari, 25 ottobre 1876 – Il Cairo, 17 febbraio 1947)
Figlia del
principe Ibrahim Fahmi Ahmad Pascià e della sua prima moglie,
Vijdan Navjuvan
Khanum.
Figlia del principe Ibrahim Fahmi Ahmad Pascià e della sua prima moglie,
Vijdan Navjuvan Khanum.
Nel
1896 sposò in prime nozze il cugino, il principe Fu’ad (Fuad I) che in seguito
sarebbe diventato il re d’Egitto. Il principe
era cugino di primo grado del padre della moglie. Il matrimonio si
rilevò infelice. Nel corso di un litigio, il principe Fu’ad venne colpito alla
gola da un colpo di pistola sparato dal
cognato (Shahzadeh Ahmed Saif al-Din)..Riuscì
a sopravvivere ma portò il segno della cicatrice per tutta la vita.Dal
matrimonio due figli/e: Isma’il e Fawkia.Il
matrimonio si rilevò infelice e la coppia divorziò nel 1898.La
principessa si risposò nel 1900 con Abdul Rauf Sabit Bey, un ufficiale di
marina ottomano con il quale ebbe due figli. Altro divorzio nel 1903. Si
risposò nel 1904, come seconda moglie, con Saifullah Yusri Pasha, con il quale
ebbe due figli: Vahid Yusri Pasha e Lufthia Khanoum.Questo
matrimonio durò fino al 1916. Tra il 1917 ed il 1925 si sposò con Muhammad
Salim Khalil Bey Demirkan con il quale ebbe un ultimo figlio. Infine un ultimo matrimonio nel 1927 con Llhamy
Hussein Psha.Tra
il 1920 ed il 1940 Shivakiar Hamin si
dedicò ad opere di beneficenza ed ai diritti delle donne.Fu
la presidente dell’associazione di beneficenza Muhemmad Ali e dell’associazione
femminile “Mara al- Guedida” (La Nuova Donna).
La principessa scrisse nel 1930 circa, tre libri che furono pubblicati
in lingua francese:Mon pays: la renovation
de l'Egypte, Mohammed Ali (Il mio paese: la rinascita dell'Egitto, Mehmet
Ali), Ne-Ouser-Ra (il faraone Ne-Ouser-Ra) e Sa petite
esclave (La sua piccola schiava).Morì il 17
febbraio nel suo palazzo Al-Kasr al-Aali e fu sepolta a Bab al-Khalk, nellanecropoli Qarafa
del Cairo.
Il principe aveva ben 26 anni più
di lei e alla fine, il 24 maggio 1919, si sposarono nel Palazzo Bustan al
Cairo.Come mai il principe Fuad cambiò
idea nell’abbandonare il celibato dopo il primo matrimonio?Aveva l’obiettivo di avere un
figlio che dopo di lui avrebbe ereditato il trono del regno. Aveva avuto solo
un figlio dalla sua prima moglie Shewelkar.La principessa si trasferì
all’haramlek (un luogo dove solo le donne potevano avere accesso) nel palazzo
Abbasiya.Nazii
fu subito messa sotto pressione dal marito per avere un figlio e fu anche
minacciata che sarebbe stata confinata per sempre nell’haramlek se non avesse
dato alla luce un bambino.L’11
febbraio 1920 nacque Farouk I, principe ereditario e a Nazli fu concesso di spostarsi al Palazzo Qubba
(Koubbeh), residenza reale ufficiale di suo marito.
La regina Nazli si
considerava di gran lunga superiore a re Fouad e più informata di lui,poiché è laureata
in istituti ed università Francesi, padroneggia in diverse lingue mentre
Da sinistra a
destra:
la principessa Faiza,
la principessa Faika, la principessa Fawzia e il principe Farouk
https://eurohistoryjournal.blogspot.com/2021/11/100-years-since-birth-of-princess.html
la principessa Faiza, la principessa Faika, la principessa Fawzia e il principe Farouk
https://eurohistoryjournal.blogspot.com/2021/11/100-years-since-birth-of-princess.html
La
vita di palazzo non era gradita alla regina e neanche i titoli che le furono
dati.Era
prigioniera nell’immenso palazzo e non c’era nulla che l’avvicinava a suo
marito.Nazli
di lamentò diverse volte con il re perché l’ignorava e molte volte fu trattata anche con asprezza
e violenza. Spesso fu insultata ed anche picchiata.La
sua vita era di completa reclusione nel palazzo… poteva assistere a spettacoli
d’opera, manifestazioni floreali ed altri eventi culturali per sole donne.Una
donna istruita, emancipata in contrapposizione alla donna egiziana dell’epoca e
non poteva non considerare questa esperienza matrimoniale come soffocante.Ogni
volta che la coppia litigava veniva schiaffeggiata dal marito e confinata con
il suo seguito per molte settimane nel palazzo. Voci di palazzo affermarono
anche come la regina Nazli tentò il suicidio con un’over dose di aspirina.Accompagnò
il re nel suo viaggio in Europa nel 1927 e fu molto festeggiata in Francia
anche per i suoi antenati francesi. Nell’inaugurazione del Parlamento egiziano
del 1924 fu tra i partecipanti reali alla cerimonia d’apertura ma venne
confinata in una sezione speciale della galleria destinata agli ospiti.
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