Il Vino “Castel Calattubo” in due menù Reali
Pietro Papè Vanni di
Valdina alla fine dell’Ottocento cambiò l’aspetto ambientale della sua Baronia
di Calatubo. Il castello di Calatubo fu ristrutturato e
creò anche dei magazzini adibiti alla vinificazione e a cantine.
I
ruderi dei magazzini
(il
Castello Catatubo- Un raro esempio di fortificazione… in abbandono..
Don Pietro Papè era un esperto
imprenditore agricolo e coltivò vaste estensioni di terreno a vigna sui terreni
adiacenti al castello producendo il vino “Castel Calattubo”.
Nel
blog..”Don Pietro Papè Vanni all’Esposizione di Parigi del 1889 e 1900”
ho
riportato come il vino fu premiato dal 1885 al 1902 con oltre trenta medaglie d’oro
e d’argento e con grandi Diplomi nelle più importanti esposizioni d’Europa (tra
cui quelle di Parigi).
Riuscì
ad ottenere anche il brevetto di fornitore della Casa Reale con facoltà di
potersi fregiare dello stemma reale.
Dopo
varie ricerche alla fine sono riuscito a trovare le immagini di due menù in cui
è riportato il “Vino Calattubo”.
Un menù è relativo ad una
cena per un ricevimento di corte con gran ballo, a Palazzo del Quirinale il 31
gennaio 1898. Nella didascalia predisposta dalla Biblioteca Gastronomica
Accademia Barilla (Collezione di menu storici- Stato Italiano – Regno d’Italia –
Casa Savoia) il vino venne descritto come “il
mitico Castel Calatubo di Sicilia, della zona da Alcamo, ormai estinto”.
Biblioteca
Gastronomica Accademia Barilla
Il
secondo menù si riferiva ad un pranzo ufficiale del marzo 1905 di Vittorio Emanuele III di Savoia ai giardini del Quirinale
a Roma.
Un esperto enologo capace di produrre un vino “profumato” ma di cui si sconoscono i vitigni e le
particolari tecniche di vinificazione. Tecniche di vinificazione lontane dalle
procedure di adulterazione operate da qualche ”esperto”. “Esperto” che collocava
le bottiglie di vino, già aperte, nei tavoli ed
ottenute anche mediante la miscelazione dei residui dei vini non
consumati nei banchetti precedenti anche a distanza di una settimana……
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