Enciclopedia delle Donne - XII Capitolo - 4° Parte - I Sovrani d'Afghanistan Amanullah Khan e Soraya Tarzi in visita di Stato (1928): Polonia - Unione Sovietica -Turchia

 

د ښځو انسائیکلوپیډیا - دولسم څپرکی - څلورمه برخه - د افغانستان واکمن امان الله خان او ثریا طرزي په یوه دولتي لیدنه کې (1928): پولنډ - شوروي اتحاد - ترکیه






VISITA IN POLONIA
پولنډ ته سفر




Bandiera di Stato della Seconda Repubblica di Polonia (1919–1928)


Il primo trattato d’amicizia tra l’Afghanistan e la Polonia fu firmato il 3 novembre 1927 proprio dal sovrano Amanullah Khan.
Nel XXI un contingente militare polacco faceva parte delle forze di Coalizione della NATO operante in Afghanistan nel 2001, per la più grande e lunga missione di pace e stabilizzazione nella storia della Polonia.
I militari polacchi partirono nell’agosto 2021.
Le relazioni deriverebbero dai contatti storici tra la Polonia e l’Asia centrale e con l’Iran (Persia) con cui i polacchi, nel corso della storia, hanno avuto dei legami molto intensi.
Parlava diverse lingue mediorientali, incluso il persiano, e per molti decenni le sue opere furono importanti per la conoscenza della storia sulla Persia e sull’Afghanistan.
Visse per più di vent’anni in Persia e la Polonia allora guidava la missione cattolica nell’area.
Krusinski lavorò come medico, traduttore e diplomatico per alte autorità statali compreso lo scià di Persia e al rafforzamento dell’indipendenza afghana..
Vide gli attacchi afghani che contribuirono alla caduta dello Scià.
Conosceva a fondo gli afghani e lasciò del paese una descrizione ben precisa in merito ai: rapporti sociali, morali, economici, politici.
Presentò anche il particolare aspetto etnico del paese, particolarmente complesso, e fu il primo storico europeo a trattare i pashtun afghani, ovvero la più numerosa etnia del paese.
Altri polacchi entrarono in Afghanistan nel XIX secolo quando il paese era sotto l’influenza russa.
Era il periodo in cui la Gran Bretagna e la Russia avevano un ruolo dominante nell’Asia Centrale.
Un ruolo importante fu svolto dal polacco Jan Prosper Witkiewicz (1808-1839), inviato russo in Afghanistan, precedentemente esiliato in Asia centrale per le sue attività filo-polacche per l'indipendenza dalla Russia.
Il primo polacco che visitò l’Afghanistan fu JudaszTadeusz Krusinski (1675-1757), un gesuita missionario, medico e soprattutto il primo storico moderno europeo della Persia (Iran) e dell’Afghanistan.
Parlava diverse lingue mediorientali, incluso il persiano,  e per molti decenni le sue opere furono importanti per la conoscenza della storia sulla Persia e sull’Afghanistan.
Visse per più di vent’anni in Persia e la Polonia allora guidava la missione cattolica nell’area.
Krusinski lavorò come medico, traduttore e diplomatico per alte autorità statali compreso lo scià di Persia e al rafforzamento dell’indipendenza afghana..
Vide gli attacchi afghani che contribuirono alla caduta dello Scià.
 Conosceva a fondo gli afghani e lasciò del paese una descrizione ben precisa in merito ai: rapporti sociali, morali, economici, politici.
Presentò anche il particolare aspetto etnico del paese, particolarmente complesso,  e fu il primo storico europeo a trattare i pashtun afghani, ovvero la più numerosa etnia del paese.
Altri polacchi entrarono in Afghanistan nel XIX secolo quando il paese era sotto l’influenza russa.
Era il periodo in cui la Gran Bretagna e la Russia avevano un ruolo dominante nell’Asia Centrale.
Un ruolo importante fu svolto dal polacco Jan Prosper Witkiewicz (1808-1839), inviato russo in Afghanistan, precedentemente esiliato in Asia centrale per le sue attività filo-polacche per l'indipendenza dalla Russia. 

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/1/1c/Portrait_of_a_diplomat_Ya.V._Vitkevich.jpg

Witkiewicz era eccezionalmente dotato nelle lingue, parlava quasi 20 lingue, tra cui il persiano e il pashto. La Russia alla fine inviò Witkiewicz a Kabul come un apparente viaggiatore ordinario, mentre in realtà era  in missione segreta per persuadere i governanti afgani a formare un'alleanza con la Russia contro la Gran Bretagna. Witkiewicz viaggiava spesso per il paese in incognito, in abiti afgani, e vi soggiornava grazie alla sua eccellente conoscenza del persiano e del pashto. 
Visitò le città più importanti dell'Afghanistan tra cui Herat, assediata dai persiani. Durante il suo assedio cadde il capo dell'esercito persiano di origine polacca, il generale Izydor Borowski, che aveva combattuto per diversi anni contro gli afgani. 
Witkiewicz riportò documenti e registrazioni dall'Afghanistan, oltre a mappe topografiche del paese che erano importanti per i russi. 
Morì in circostanze misteriose in un albergo di Pietroburgo in attesa di un'udienza al Ministero degli Affari Esteri. Secondo la versione ufficiale si sarebbe suicidato, ma tutti i documenti che aveva raccolto scomparvero nel nulla. Ben presto sorsero sospetti che fosse stato assassinato dai servizi segreti britannici o dai servizi segreti russi perché sospettato di collaborazione con gli inglesi. I discendenti di Witkiewicz, che ebbero una grande influenza sullo sviluppo della cultura polacca come scrittori, architetti e pittori nel XIX e XX secolo, diffusero l'immagine di Jan Prosper come un tragico patriota polacco che faceva il doppio gioco nell'interesse della sua nazione. Aveva lo scopo di provocare una guerra tra Russia e Gran Bretagna che avrebbe portato l'indipendenza alla Polonia.
 
Nel novembre 1918 la Polonia ottenne l'indipendenza e nell'agosto 1919 l'Afghanistan ottenne la piena sovranità, lasciando alle spalle il periodo della protezione britannica. Nel 1921 arrivò in Polonia una delegazione diplomatica dall'Afghanistan, guidata dal generale Muhammad Vali Chan. Fu ricevuta dal maresciallo Józef Piłsudski, il leader della Polonia indipendente. Nel 1924, l'Afghanistan propose alla Polonia di concludere un trattato commerciale. Varsavia rispose positivamente a questa offerta e fu pianificato l’invio di una missione speciale in Afghanistan. Tuttavia, fu solo nel 1926 che furono stabilite relazioni diplomatiche. Nel 1927, Józef Alfred Graf Potocki (1895-1968) fu inviato in Afghanistan come primo emissario ufficiale. Era un inviato speciale del presidente polacco Ignacy Mościcki. Uno dei risultati della visita fu la firma del trattato di amicizia tra i due Paesi. 
Nel 1928 giunse in Polonia il re afghano Amanullah Khan (emiro dal 1919 al 1926, re dal 1926 al 1929), fondatore dell'Afghanistan indipendente e suo primo re. La sua visita riscosse un interesse straordinario Varsavia con una folla festante. Il leader polacco e afghano misero in evidenza la somiglianza delle esperienze storiche di entrambi i paesi: la lotta per l'indipendenza contro potenti vicini. Furono compiuti sforzi per introdurre riforme in stile europeo in Afghanistan e il re cercò legami più stretti con alcuni paesi europei, inclusa la Polonia, che, come l'Afghanistan, confinava con l'Unione Sovietica. 
 Il sovrano, progressista ed amante della libertà, aveva sempre cercato di porre fine all’isolamento dell’Afghanistan nei settori dell’economia, della politica  e della politica estera. Il suo obiettivo era quello di vedere l’Afghanistan insieme ad altre nazioni amanti della libertà del mondo per raggiungere il progresso e la prosperità.
Per questo motivo fece dei viaggi storici nei paesi europei, inclusa la Polonia. Insieme alla regina Soraya fece una visita ufficiale nella Repubblica di Polonia nell’aprile 1928, circa cinque mesi dopo la firma del Trattato d’amicizia tra i due Paesi. Furono accolti calorosamente dal Presidente Ignacy Moscicki e dal popolo amichevole della Polonia.
Una prova di questa grande amicizia tra i due Stati fu confermata dalla celebrazione, 23 settembre 2019,  del 100°  anniversario delle riconquista dell’Indipendenza dell’Afghanistan (19 agosto 1919) nella bellissima e storica città di Varsavia, Repubblica di Polonia.

VARSAVIA
in vecchie fotografie e pianta del 1920.
 
Piazza Zamkowy e la Colonna di Zygmunt, a sinistra un caseggiato d'angolo all'ingresso di ul. Podwal. A destra, sopra le case popolari, la Cattedrale di S. San Giovanni Battista con facciata neogotica.
………………
Stazione ferroviaria di Vienna (in seguito chiamata stazione ferroviaria principale). La torre dell'orologio d'angolo della stazione all'angolo tra Aleja Jerozolimska e ul. Marszałkowska, rovine demolite nel 1947. Attualmente, di fronte alla stazione della metropolitana Centrum c'è una piazza ribassata.

https://www.tubylotustalo.pl/artykuly/511-stacja-warszawa-glowna-tymczasowa-historia-warszawskich-dworcow-tymczasowych-w-pigulce


I funzionari governativi polacchi aspettano  alla stazione ferroviaria di Varsavia l’arrivo
 dei Sovrani dell’Afghanistan.
Sono visibili:Capo dell'Ufficio del Ministro degli Affari Militari Józef Beck (primo a sinistra),
Generale Stanisław Rouppert (a sinistra di Józef Beck),
Commissario del Governo della Capitale di Varsavia Władysław Jaroszewicz
(alla destra di Józef Beck),
il ministro degli Affari Esteri August Zaleski (quinto da destra) e
il capo del Protocollo Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri Stefan Przeździecki
(quarto da destra).
https://www.szukajwarchiwach.gov.pl/en/jednostka/-/jednostka/5921035

Il Presidente polacco Ignacy Mościcki accoglie i Sovrani Afghani e si
rivolge alla Regina Soraya
https://www.szukajwarchiwach.gov.pl/en/jednostka/-/jednostka/5921035

Il re dell'Afghanistan Amanullah Khan (a sinistra) e il presidente della PR Ignacy Mościcki alla stazione ferroviaria di Varsavia passano davanti alla guardia d'onore dell'esercito polacco.




1928, re dell'Afghanistan, Amanullah Khan con sua moglie Surija durante una visita a Varsavia. Le fotografie mostrano un banchetto presso il sindaco Mościcki nel Castello Reale, un'attrazione sotto forma di estinzione di un incendio artificiale nel Grand Theatre, un banchetto al Ministero degli Affari Esteri e una visita al municipio.
https://fotopolska.eu/Polska/b35689,1928_-_Wizyta_Amanullaha_Chana_-_krola_Afganistanu.html

Amanullah Khan e  Ignacy Mościcki hanno appena deposto una corona  al monumento
del Milite Ignoto Polacco
https://www.szukajwarchiwach.gov.pl/en/jednostka/-/jednostka/5921035



Varsavia – Castello Reale
Ricevimento del Presidente della Repubblica di Polonia Ignacy Mosciki in onore del sovrani Afghani
Amanullah Khma  e  Soraya Tarzi
Nella foto: la sorella della Regina dell’Afghanistan (in poltrona);
Jadwiga Sosnkowska (prima da destra);
l’aiutante di campo del Presidente della Repubblica di Polonia Ignacy Mościcki, Cap. Leonard Matuszewski
(1° da sinistra);
e il vice capo del gabinetto militare del Presidente della Repubblica di Polonia, tenente colonnello Wojciech Fyda (2° da sinistra).




Varsavia – Castello Reale
Visita della coppia reale Afghana al Presidente della Repubblica di Polonia Ignacy Mościcki
Nella foto:
il presidente della Repubblica di Polonia Ignacy Mościcki;
il re dell'Afghanistan Amanullah Khan;
la moglie del re dell'Afghanistan Surija;
la moglie del presidente della PR Michalina Mościcka;
il tenente colonnello dipl. Boleslaw Wieniawa-Dlugoszowski
Sono visibili anche il Col. Sergiusz Zahorski (2° da sinistra) e
l'aiutante del Presidente della Repubblica di Polonia, Cap. Leonard Matuszewski (4° da sinistra).


Trasferimento della coppia reale afghana, il generale Kazimierz Sosnkowski e
il generale Bolesław Wieniawa-Dłogoszowski dal Castello Reale di Varsavia al palazzo del Presidium del Consiglio dei Ministri, che si trovava nell'attuale Palazzo Presidenziale in ul. Krakowskie Przedmieście 46-48. Sullo sfondo si vede la chiesa di S. Anna.

https://www.szukajwarchiwach.gov.pl/en/jednostka/-/jednostka/5921035
Arrivo della coppia reale dell'Afghanistan, scortata da uno squadrone del 1° Reggimento di cavalleria leggera, al cortile del Castello Reale di Varsavia. Sullo sfondo è visibile la guardia d'onore dell'esercito polacco.

Una foto di gruppo scattata durante la visita della coppia reale afgana al municipio di Varsavia.
Nella foto:
il Presidente della Repubblica di Polonia Ignacy Mościcki (secondo da sinistra in prima fila),
la moglie del Presidente della Repubblica di Polonia Michalina Mościcka (terza da sinistra),
il Re dell'Afghanistan Amanullah Khan (terzo da sinistra in prima fila),
la moglie del re dell'Afghanistan Surija (seconda da sinistra),
sorella della regina dell'Afghanistan (prima da sinistra),
il sindaco della capitale Varsavia Zygmunt Słomiński (secondo da destra in prima fila),
il presidente del consiglio comunale Rajmund Jaworski (primo da destra),
il vicepresidente del consiglio comunale Wilczyński (secondo da destra),
il generale Kazimierz Sosnkowski (a destra dietro il re dell'Afghanistan),
il commissario del Governo della Capitale Varsavia Władysław Jaroszewicz
(dietro Michalina Mościcka),
il Col. Sergiusz Zahorski (a destra accanto a Michalina Mościcka) e
il Generale Bolesław Wieniawa-Długoszowski (secondo da destra in seconda fila).
https://www.szukajwarchiwach.gov.pl/en/jednostka/-/jednostka/5921035


La coppia reale dell'Afghanistan, accompagnata dal Presidente della Repubblica di Polonia, Ignacy Mościcki, nonché da rappresentanti delle autorità statali ed ecclesiastiche, assiste dal balcone del municipio di Varsavia a un incendio improvvisato all'Opera di Varsavia organizzato dai vigili del fuoco in onore del re dell'Afghanistan.


Firma del "Trattato di amicizia" tra Polonia e Afghanistan. Tra i visibili: il ministro degli Esteri polacco August Zaleski (primo da destra al tavolo) e l'inviato afghano ad Ankara Gulam Jailani Khan (secondo da sinistra al tavolo).

Conferenza del Ministro degli Esteri polacco August Zaleski (quarto da sinistra) con il Ministro dell'Afghanistan al Castello Reale. Visibili includono: il generale Kazimierz Sosnkowski (quinto da sinistra) e il tenente colonnello Wojciech Fyda (dietro il generale Sosnkowski).

Il re dell'Afghanistan Amannullah Khan (a destra) accompagnato dal Presidente della Repubblica di Polonia Ignacy Mościcki (a sinistra), il generale Kazimierz Sosnkowski (a destra dietro Ignacy Mościcki) e il generale Daniel Konarzeski (a sinistra dietro Ignacy Mościcki) davanti alla guardia d'onore dell’ Esercito polacco sulla piattaforma di fronte alla partenza della stazione da Varsavia. È visibile anche il generale Leonard Skierski (secondo da destra).

Il saluto al Re dell'Afghanistan Amanullah Khan (in primo piano con un cappello in mano) con il Presidente della Repubblica di Polonia Ignacy Mościcki (in primo piano - con il cappello alzato) sul binario della stazione ferroviaria prima della partenza da Varsavia. Visibili anche: Generale Kazimierz Sosnkowski (primo da destra), Generale Daniel Konarzewski (dietro il Generale Sosnkowski), Vice Capo del Protocollo Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri Rajnold Przeździecki (a destra dietro Ignacy Mościcki), aiutanti del Presidente della la Repubblica di Polonia Cap. Leonard Matuszewski (a destra dietro il re dell'Afghanistan) e il cap. Kazimierz Jurgielewicz (a destra di Matuszewski).

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LA VISITA  IN RUSSIA
روسیې ته سفر




La Visita a Mosca
A Mosca la visita fu altrettanto entusiasta.
L’ Afghanistan  fu uno dei primi Stati a riconoscere la giovane Repubblica Sovietica.
Nel XIX secolo l’Afghanistan  aveva una sua grande importanza strategica perché fungeva da cuscinetto tra la Russa e l’Impero britannico impegnato nella colonizzazione dei territori asiatici. L’obiettivo dei britannici non era solo quello di avere l’egemonia sull’India e sui paesi adiacenti ma anche di contrastare l’opposizione Russa. Questo politica britannica passò con il nome di “Great Game” (Ottimo gioco).
La Russia aveva dei forti interessi politici in questa regione e controllava numerosi stati asiatici con complesse azioni diplomatiche e spesso militari.
Negli anni 1889 – 1890  la Russia influenzava il territorio dell’attuale Turkmenistan e quindi era molto vicina ai territori dell’Afghanistan.
Il governo britannico, preoccupato della vicinanza sovietica, con un sottile gioco diplomatico provocò un conflitto  tra le truppe sovietiche e gli afghani a sud della città di Merv.
I giornali dell’epoca riportarono le loro idee in merito ad un grave conflitto  tra l’Impero Russo e la Gran Bretagna.
Grazie alla diplomazia il conflitto fu evitato e fu istituita una commissione sovietica-britannica che stabilì i confini dell’Afghanistan.
Una grave mancanza nella stipula del trattato fu la mancata presenza degli afghani. In un certo senso con quel trattato i britannici vinsero la disputa. Infatti nel XX secolo l’Afghanistan era sotto la dipendenza politica della Gran Bretagna pur non facendo parte dell’Impero Britannico.
L’Emiro Khabibullah fu molto prudente nella Prima Guerra Mondiale perché nonostante gli inviti di Turchia, Germania ed Austria, rimase neutrale e non strinse alcuna alleanza.
L’emiro riuscì a contrastare l’ideologia prevalente nel suo paese che chiedeva con insistenza una guerra santa contro l’Impero britannico.
La notizia della rivoluzione russa, avvenuta nel 1917, giunse a Kabul varcando il territorio del Turkestan occupato dalle truppe sovietiche.



 
In Afghanistan i sostenitori dell’indipendenza dalla Gran Bretagna rimasero colpiti dall’ideologia rivoluzionaria sovietica
Dichiarazione dei diritti dei popoli della Russia…
affermando..
l’uguaglianza e la fratellanza dei popoli e
proibiva l’oppressione di un popolo da parte di un altro.
 
Nel 1918, l’emiro era ancora Habibullah Khan, fu pubblicata una lettera scritta in lingue Pashto e Dari che riportava..
"A tutti i musulmani lavoratori della Russia e dell'Est", nonché un decreto sull'annullamento dei trattati segreti, compresi quelli conclusi con la Gran Bretagna e relativo all'Afghanistan.
In semplici parole, la Repubblica Sovietica proclamava la libera autodeterminazione di tutti i popoli. La Repubblica Sovietica del Turkestan cercò subito d’instaurare dei rapporti amichevoli con il vicino Afghanistan. Naturalmente i rapporti amichevoli erano guidati dal centro di potere sovietico.
La mediazione per la creazione di rapporti amichevoli fu affidata al principe Ishak Ibrahim Khan del Turkestan. Il Commissariato del popolo per gli affari esteri chiese al principe di trasmettere all’emiro Habibullah una proposta per rapporti di amicizia e cooperazione con il popolo dell’Afghanistan.
La proposta fu consegnata e l’emiro afghano fu dubbioso sulle reali intenzioni delle  relazioni. La lettera non fu presa in considerazione e quindi il sovrano afghano non rispose.
L’emiro Habibullah Khan fu ucciso e salì al potere  nel febbraio 1919 il figlio Amanullah Khan (marito di Soraya Tarzi). Come abbiamo visto il nuovo sovrano aveva obiettivi ben precisi con la realizzazione di riforme che avrebbero proiettato il suo paese  in uno sviluppo sociale, culturale e soprattutto all’indipendenza.
Amanullah Khan nel suo discorso d’insediamento al trono proclamò l’indipendenza dell’Afghanistan e naturalmente  l’instaurazione di rapporti diplomatici con l’Unione Sovietica.

 د شاهي تاجدارۍ ورځ

La Russia fu il primo Stato a riconoscere l’Afghanistan indipendente. Un riconoscimento avvenuto il 27 febbraio 1919 in una lettera che fu inviata ad Amanullah Khan dal commissario del popolo per gli affari esteri della Repubblica sovietica del Turkestan, E. E. Bogoyavlensky.
I rapporti diplomatici tra Afghanistan e Russia cominciarono a prendere una visione più ampia. Nel marzo 1919 il sovrano Amanullah Khan inviò a Lenin, Kalinin e Chicherin dei messaggi  nei quali esprimeva la sua disponibilità nello stabilire dei rapporti di buon vicinato ed instaurare delle missioni diplomatiche.


جوزف سټالین، ولادیمیر لینن او میخایل کالینین په اتم کانګرس کې
د روسیې فدراسیون د کمونست ګوند، 1919
Joseph Stalin, Vladimir Lenin e Mikhail Kalinin all'VIII Congresso
del Partito comunista della Federazione russa, 1919
https://c8.alamy.com/zoomsit/9/b331054873ce48be906feecfb67ea0dc/rjab1a.jpg

L’avvio diplomatico tra i due Paesi fu molto rapido. Amanullah capì subito che la nascita di un buon rapporto con la Russia  era una base fondamentale per la sicurezza del suo paese.
Aveva proclamato l’indipendenza dalla Gran Bretagna  e la reazione non sarebbe tardata. L’Afghanistan aveva la necessità del sostegno di un paese forte perché non avrebbe mai potuto resistere alle offensive britanniche malgrado la forza, il coraggio e l’amor di patria degli afghani.
Gli stessi sovietici avevano un conto in sospeso con i britannici perché non ne condividevano la forte politica espansionistica nel territorio asiatico.
La data d’inizio delle relazioni diplomatiche fra i due Stati sarebbe il 27 marzo 1919 anche in base ad una lettera che fu inviata da Lenin al sovrano Amanullah Khan.


Vladimir Lenin

د افغانستان امیر امان الله خان ته د لینن لیک
Lettera di Vladimir Lenin all’Emiro Amanullah Khan
27 novembre 1919

Dopo aver ricevuto una lettera di grande valore da Vostra Maestà tramite il vostro Ambasciatore, Lo stimato Muhammad-Wali Khan, mi affretto a ringraziarvi per il vostro saluto e per la vostra iniziativa di instaurare un’amicizia tra i grandi popoli russi e afgani.
Fin dai primi giorni della gloriosa lotta del popolo afghano per la sua indipendenza, il governo russo dei lavoratori e dei contadini non ha tardato a riconoscere il nuovo ordine in Afghanistan, a riconoscere solennemente la sua piena indipendenza e ha inviato la sua ambasciata per creare un collegamento permanente tra Mosca e Kabul. L’Afghanistan è attualmente l’unico stato musulmano indipendente al mondo e il destino invia al popolo afghano un grande compito storico di unire tutti i popoli musulmani schiavi attorno a loro e guidarli sulla strada della libertà e dell’indipendenza.
Il governo russo dei lavoratori e dei contadini incarica la sua ambasciata in Afghanistan di avviare negoziati con il governo del popolo afghano per concludere accordi commerciali e altri accordi amichevoli, il cui scopo non è solo quello di rafforzare le relazioni di buon vicinato con il massimo beneficio per entrambi i popoli, ma anche di combattere insieme all’Afghanistan il governo imperiale più predatore del mondo, la Gran Bretagna, i cui intrighi, come giustamente sottolineato nella vostra lettera, ancora ostacola lo sviluppo pacifico e libero del popolo afghano e distanziarlo dai vicini più vicini.
Dalle conversazioni con il vostro ambasciatore straordinario, l’onorevole Muhammad-Wali Khan, ho scoperto che siete pronti ad avviare negoziati su accordi amichevoli a Kabul, nonché del desiderio del popolo afghano di ricevere assistenza militare dal popolo russo contro l’Inghilterra. Il governo degli operai e dei contadini è propenso a fornire questa assistenza al popolo afghano su larga scala e a ripristinare la giustizia calpestata dagli ex governi degli zar russi. Abbiamo invitato il vostro ambasciatore e ordinato alle nostre autorità del Turkestan di formare una commissione mista per correggere il confine russo-afghano, nel senso di espandere il territorio afghano, sulla base della legge, della giustizia e della libera volontà delle persone che vivono nelle aree di confine. Speriamo che questa commissione, con la vostra approvazione, inizi immediatamente i lavori per completarla contemporaneamente alla conclusione dei negoziati sull’accordo russo-afgano a Kabul.
Il nostro governo, su richiesta del vostro ambasciatore, si è collegato viaradio con i governi dei paesi vicini per garantire l’ulteriore passaggio dell’ambasciata afgana in Europa e in America, ma, sfortunatamente, gli intrighi della stessa potenza interessata che menzionate nella vostra lettera di alto valore non solo non hanno dato l’opportunità di attuare il piano di Vostra Altezza ma la vostra ambasciata è stata costretta a scegliere un percorso diverso. Porgendole gli auguri del popolo russo, io, a nome del governo dei lavoratori e dei contadini, aggiungo i miei sinceri saluti a voi e all’intero popolo afgano.
Il Presidente del consiglio dei commissari del popolo V. Ul’ljanov (Lenin).
 
د نومبر 27، 1919
د جلالتمآب له خوا ستاسو د سفیر محترم محمد ولي خان له خوا د یو ډیر ارزښتناک لیک په ترلاسه کولو سره، زه په چټکۍ سره ستاسو د سلام او د لوی روسی او افغان ولس ترمنځ د دوستۍ د رامنځته کولو په برخه کې ستاسو د نوښت څخه مننه کوم.
د افغانستان د خپلواکۍ لپاره د افغانانو د سپېڅلې مبارزې له لومړیو ورځو څخه د روسیې د کارګرانو او بزګرانو حکومت په افغانستان کې د نوي نظام په رسمیت پېژندلو کې سستي ونه کړه، خپله بشپړه خپلواکي یې په رسمیت وپېژندله او خپل سفارت یې د دایمي ارتباط د رامنځته کولو لپاره ولېږه. د مسکو او کابل ترمنځ. افغانستان اوس مهال په نړۍ کې یوازینی خپلواک اسلامي دولت دی او برخلیک افغان ولس ته یو ستر تاریخي دنده سپارلې چې د خپل شاوخوا ټول غلامان مسلمان ولسونه سره متحد کړي او د ازادۍ او خپلواکۍ په لاره کې یې لارښوونه وکړي.
د روسیې د کارګرانو او بزګرانو حکومت په افغانستان کې خپل سفارت ته لارښوونه کوي چې د افغانستان د خلکو له حکومت سره د سوداګرۍ او نورو دوستانه تړونونو په اړه خبرې اترې وکړي، چې موخه یې نه یوازې د ښه ګاونډیتوب د اړیکو پیاوړتیا او د دواړو خلکو لپاره د اعظمي ګټې لپاره، بلکې د افغانستان سره په ګډه د نړۍ تر ټولو ځناور امپراتوري دولت سره په ګډه مبارزه کول، د برتانیې دسیسې، لکه څنګه چې ستاسو په لیک کې په سمه توګه اشاره شوې، اوس هم د افغانانو د سوله ایز او آزاد پرمختګ مخه نیسي او د خپلو ګاونډیانو څخه لیرې کوي.
ستاسو د غیر معمولي سفیر محترم محمد ولي خان سره د خبرو اترو څخه زه پوهیدم چې تاسو په کابل کې د دوستانه میشت ځایونو په اړه د خبرو اترو پیل کولو ته چمتو یاست، او همدارنګه د افغانانو هیله ده چې د انګلستان په وړاندې د روسیې له خلکو څخه نظامي مرستې ترلاسه کړي. د کارګرانو او بزګرانو حکومت په پام کې لري چې دا مرستې په پراخه کچه د افغانانو سره وکړي او د هغه عدالت د تامین لپاره چې د روسانو د پخوانيو حکومتونو له خوا تر پښو لاندې شوي دي. موږ ستاسو سفیر ته بلنه ورکړه او خپلو ترکستاني چارواکو ته مو امر وکړ چې د افغانستان د خاورې د پراخولو په برخه کې د قانون، عدالت او په دې سیمو کې د مېشتو خلکو د ازادې ارادې پر بنسټ د روسیې او افغان پولې د سمولو لپاره یو ګډ کمېسیون جوړ کړي. سرحد موږ هیله لرو چې دا کمیسیون ستاسو په منظورۍ سره سمدستي په کابل کې د روسیې او افغانستان د موافقې په اړه د خبرو اترو له پای ته رسیدو سره سم د هغې د بشپړولو کار پیل کړي.
زموږ حکومت ستاسو د سفیر په غوښتنه د ګاونډیو هېوادونو له حکومتونو سره د راډیو له لارې اړیکې نیولې تر څو اروپا او امریکا ته د افغانستان د سفارت د تګ راتګ ډاډ ورکړي، خو له بده مرغه د هماغو ښکېلو غاړو دسیسې چې تاسو یې په خپلو لیکو کې ذکر کوئ. لوړ ارزښت لرونکی لیک نه یوازې دا چې ستاسو د عالي پلان د پلي کولو فرصت نه دی ورکړی بلکې ستاسو سفارت اړ شو چې بله لاره غوره کړي. د روسیې د خلکو د نیکو هیلو په وړاندې کولو سره، زه د کارګرانو او بزګرانو د حکومت په استازیتوب تاسو او ټول افغان ولس ته د زړه له کومي سلامونه وړاندې کوم.
د خلکو د کمیسارانو د شورا مشر وی. اولیانوف (لینین).

La lettera fu pubblicata nella raccolta “V.I. Lenin Neizevestnye Dokumenty” (Rosspen, 1996).
Un documento importante che confermerebbe la volontà politica della Russia di dare origine a buoni rapporti diplomatici con Kabul.
Per i sovietici era un importante passo politico per quella espansione ad Oriente che diventerà strategica nel settembre del 1920 con il Congresso di Baku per la liberazione dei popoli d’Oriente.
Nel febbraio 1921 fu firmato il Trattato d’Amicizia tra i due paesi.
Dal 1917 al 1920 la Russia era inserita in un completo isolamento internazionale. I Paesi europei non avevano riconosciuto il nuovo stato “de jure” della Russia nonostante il riconoscimento de facto sia avvenuto nel processo di costituzione del Trattato di Brest-Litovsk tra la RSFSR e la Germania, l’Austria - Ungheria e l’Impero Ottomano.
Questo fu seguito nel 1920 dal riconoscimento dello Stato Sovietico da parte dell’Estonia e della Lettonia e nel 1923 dalla Germania, Polonia, Finlandia, Polonia, Iran e Mongolia.
Solo nel 1924 l’URSS fu riconosciuta dalla maggior parte dei Paesi europei e … nel 1933 furono stabilite delle relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti.
In merito all’Afghanistan le vicende storiche dimostreranno come il Paese non sia riuscito  a liberarsi definitivamente dai tentativi neocolonialisti di dominazione.

امان الله خان مسکو ته ولاړ
په شوروي اتحاد کې لومړنی بهرنی مشر
Amanullah Khan in visita a Mosca, 1928
Il primo leader straniero in URSS

Amanullah Khan era un riformatore progressista e fu lui il primo sovrano a visitare l’URSS nel 1928. Una viaggio, con la regina consorte Soraya per rinsaldare  il Trattato d’Amicizia e rafforzare un’alleanza anche militare. Il sovrano afghano aveva previsto i tragici avvenimenti causati dalle sue riforme. Le tribù e gli esponenti religiosi si ribellarono alle sue riforme progressiste e scatenarono una guerra civile. L’URSS sostenne il re e nella primavera del 1929 l’armata rossa entrò a Kabul ma il sovrano aveva ormai abdicato.
Mosca si preparò per la visita del sovrano afghano. Fu creata un’apposita commissione speciale per l’accoglienza di Amanullah Khan. L’URSS non aveva esperienza in merito. La visita spesso sembrò non andare secondo i piani prestabiliti e sorsero quindi dei timori nei leader sovietici. Eppure malgrado gli errori, il sovrano Amanullah fu impressionato dall’accoglienza sovietica.

Viaggio  nel Paese dei Sovietici
visita cerimoniale di alto livello alla storia nazionale dell'URSS: il grande viaggio del re afghano


I Sovrani Afghani giunsero in URSS dopo un lungo viaggio attraverso le capitali d’Europa.
Provenivano da Varsavia e giunsero in treno a Minsk, la prima tappa sul suolo sovietico.
La stazione di Minsk era illuminata dai riflettori e i sovrani furono accolti dal presidente bielorusso Alexander Chervyakov..



Amanullah e Soraya furono presentati ai membri del governo della Bielorussia Sovietica. All’incontro era presente Lev Karakhan, un diplomatico sovietico, che avrebbe accompagnato i sovrani nella visita in territorio sovietico.

Mosca
All'arrivo del re, la piattaforma e l'edificio della stazione bielorussa-baltica furono decorati con le bandiere dell'Afghanistan e dell'URSS.
Uno squadrone sovietico seguì il treno da Mozhaisk e la delegazione afgana arrivò a Mosca il 3 maggio alle 11. 
I sovietici trovarono delle difficoltà nel pianificare la visita reale.
Impiegarono infatti molto tempo per cercare una villa adatta per la residenza a Mosca dei sovrani afghani.
Tra le varie soluzioni fu considerata anche la villa di Morozova sulla via  Ulitsa Spiridonovka.

https://www.morozovcollection.com/wp-content/uploads/2019/04/05-64-81-9.jpg

Questa villa, secondo le mie ricerche,  sarebbe oggi la sede dei ricevimenti organizzati dal Ministero degli Esteri Russo.
Alla fine come residenza dei sovrani afghani fu la scelta la villa Khargponenko (Kharitonenko)
 sull’argine Sofiyskaya.

https://ru.wikipedia.org/wiki/%D0%9E%D1%81%D0%BE%D0%B1%D0%BD%D1%8F%D0%BA_%D0%A5%D0%B0%D1%80%D0%B8%D1%82%D0%BE%D0%BD%D0%B5%D0%BD%D0%BA%D0%BE#/media/%D0%A4%D0%B0%D0%B9%D0%BB:Kharitonenko_Estate_in_Moscow_(2021).jpg

https://ru.wikipedia.org/wiki/%D0%9E%D1%81%D0%BE%D0%B1%D0%BD%D1%8F%D0%BA_%D0%A5%D0%B0%D1%80%D0%B8%D1%82%D0%BE%D0%BD%D0%B5%D0%BD%D0%BA%D0%BE#/media/%D0%A4%D0%B0%D0%B9%D0%BB:Moscow,_Sofiyskaya_Embankment_14.jpg

Oggi per ironia della sorte sembra che sia la residenza dell’ambasciatore inglese.
Amanullah Khan e la moglie Soraya s’affacciarono dal balcone per salutare la guardia d’onore posta davanti alla loro residenza.



Amanullah Khan incontrò il presidente dell'Unione Sovietica, Mikhail Galinin, al  Cremlino

La giornata si concluse con una cena con gli esponenti governativi sovietici.
 Michail Ivanovič Kalinin (importante politico e rivoluzionario sovietico) parlò con Amanullah Khan esprimendogli la fiducia anche per i rapporti che il padre dello stesso Amanullah Khan, Habibullah Khan, aveva con l’URSS e affermò che
le nostre istituzioni e con il nostro lavoro porterà a una comprensione reciproca ancora maggiore e, allo stesso tempo, allo sviluppo di relazioni

749131 05/08/1928- Re dell'Afghanistan Amanullah Khan e commissario del popolo per gli affari militari e navali dell'URSS, presidente del Consiglio militare rivoluzionario Kliment Voroshilov alle manovre militari dell'Armata Rossa vicino a Mosca. La visita di Amanullah Khan in URSS. Foto di Archivio della figlia del diplomatico sovietico Leonid Stark. RIA Novosti / RIA Novosti

I sovrani afghani rimasero a Mosca per circa una settimana.
Ogni giornata era trascorsa con un preciso programma. La mattina i sovrani afghani assistevano ad eventi militari, poi il pranzo al centro culturale e la sera in cene organizzate.
In sei giorni i funzionari governativi sovietici  accompagnarono i sovrani afghani nella visita di alcune fabbriche ed importanti istituzioni: dalla manifattura Trekgornaya alla Casa dell’Armata Rossa, dall’Accademia Militare al famoso Teatro Bolshoi.
Visitarono anche l’impianto di difesa a Podllppki (Podol’sk) vicino Mosca.
Il sovrano Amanullah Khan era interessato all’acquisto di armi sovietiche e  parlando con Lev Karakhan (non era solo un diplomatico ma anche un rivoluzionario russo e membro del RSDLP dal 104) gli propose un’alleanza militare con la URSS, Turchia, Persia ed Afghanistan.
(RSDLP è la sigla del “Partito Laburista Socialdemocratico Russo  / Partito Socialdemocratico Russo dei Lavoratori / Partito Socialdemocratico Russo. Era quindi un partito socialista fondato a Minsk nel 1898).
Il diplomatico sovietico rispose, in modo educato, con un rifiuto.
Una simile alleanza avrebbe reso molto difficili le relazioni con gli inglesi.
Il 9 maggio Amanullah Khan andò a Leningrado e Kalinin lo accompagnò personalmente al treno.  

St. Pietroburgo
IL PRIMO MONARCA NELLA CITTÀ DI LENIN
Il 10 maggio, Amanullah Khan è stato visto a Leningrado sulle rive della Neva.
Nella città era da molto tempo che non si verificava una visita così importante.
Le persone accolsero con grande calore i sovrani afghani.
Il Commissario del Popolo per gli Affari esteri  nel suo rapporto scrisse:
nonostante le grandi folle di persone, l'ordine a Leningrado è stato mantenuto "esemplare".

PARATA IN PIAZZA UKITSKY
I sovrani afghani, subito dopo il loro arrivo alla stazione di Leningrado, assistettero ad una parata militare. Voroshiiov e Amanullah Khan  salutarono i soldati schierati e subito dopo salirono
sul palco. Nella piazza sfilarono 38.000 soldati e carri armati sovietici mentre
 aerei sfrecciavano sulla piazza.
La sfilata si svolse in Piazza Urtshkoti, oggi conosciuta come Piazza del Palazzo.

Dopo la sfilata i sovrani afghani visitarono l’Ermitage.

l'Hermitage


Caravaggio - Michelangelo Merisi da Caravaggio - Il Suonatore di Liuto

Ai sovrani fu offerto di soggiornare  all'Evropeyskaya Hotel.
Gli accompagnatori riferirono alle autorità cittadine come il sovrano afghano avrebbe preferito risiedere in un palazzo. Quindi i delegati furono sistemati negli appartamenti che erano  precedentemente appartenuti ad Alessandro II. Agli ospiti illustri fu assegnata una grande sala bianca, un soggiorno dorato, un boudoir, diverse camere da letto separate e stanze per i ministri afgani. I locali furono preparati in fretta. Alcune stanze erano state distrutte dopo la rivoluzione. Le riparazioni immediate coinvolsero anche l’impianto di riscaldamento e le condutture idriche.
Alexandra Kollontap ricordò:
“Zattkhgptpi, palazzo nudo, trasformato in un museo, improvvisamente prende vita. <... > Quando, vecchia guardia, facchini dentro



Salotto Cremisi del Palazzo di Alessandro, in acquerello di Luigi Premazzi, 1855 circa

Nella città di Leningrado i sovrani si fermarono tre giorni.
Visitò la Moschea, incontrò degli scienziati e vide la parata militare.
Il 13 maggio i sovrani afghani partirono per la Crimea dalla stazione ferroviaria di Oktyabrsky (oggi, Moskovsktps).



I passeggeri del treno speciale rimasero sorpresi nel vedere nella stazione di Orel la presenza di una grande folla e una guardia d’onore. Era un protocollo a sorpresa che nemmeno i diplomatici ed anche Amanullah Khan e Soraya s’aspettavano.
L’orchestra cittadina suonò un mix di melodie orientali dato che non conoscevano l’inno afghano.
I sovrani afghani mostrarono una grande felicità per l’accoglienza e lo stesso sovrano Amanullah Khan chiese una mappa per sapere dove si trovava.
Fece quindi un salto sulla piattaforma e fece il giro della guardia d’onore. Il presidente del comitato esecutivo della città fece un discorso molto sincero (fu definito “colorito”) e presentò agli ospiti i lavoratori locali.  L’orchestra continuò a suonare il suo inno “Internazionale” mentre la folla entusiasta gridava “Evviva”.
In questa atmosfera euforica  i sovrani afghani, sorridenti e felici per la festosa accoglienza inaspettata, risalirono sulla carrozza e  il treno ripartì.

Orel – Stazione Ferroviaria

La stazione di Orel faceva parte della linea ferroviaria statale “Riga – Orlovskaya”.
Un importante via di comunicazione che collega la varie regioni centrali della Russia con
i porti del Mar Baltico – Riga e Libava.


Prima della visita del re afghano, Mosca chiese agli ucraini di inviare una piccola delegazione di due o tre persone a Belgorod per la celebrazione. Invece, senza avvertire nessuno, il governo ucraino giunse in città al gran completo. L'incontro troppo solenne si trasformò in una curiosità.
I diplomatici che accompagnavano Amanullah, cercando di uscire dalla situazione, riferirono al re
"del grande onore reso al re dal sovrano Ukragshoyt".
Il delegato della SSR ucraina esitò e iniziò a leggere il discorso in ucraino, sebbene si stesse preparando a parlare in russo.
L'interprete afghano, non capendo nulla, chiese al funzionario di Kiev di tradurre. Ma riuscì a completare la richiesta perchè immediatamente furono presentati i membri del governo della SSR ucraina.
Il discorso ucraino fu brevemente raccontato ai sovrani afghani.

Stazione ferroviaria di Belgorodsky nel 1911
https://www.belpressa.ru/society/drugoe/32726.html#

Stazione, 1908-1911 / Foto: belgorod.doguran.ru
https://www.belpressa.ru/society/drugoe/34223.html#

Fu a Belgorod, molte fonti riportarono invece la città di Kharkov, che le delegazioni ucraine incontrarono i sovrani afghani. Atleti, lavoratori sindacali, membri del governo, come abbiamo visto, erano presenti alla stazione ferroviaria. Dovevano ancora giungere i rappresentanti della città di Kharkov.
La cronaca del quotidiano “Pravda” citò:
“ Membri del governo ucraino – Deputato. presidente VUTsIK compagno. Vlasenko, commissario del Commissariato del popolo per gli affari esteri in Ucraina, compagno. Berezin, compagno del commissario del popolo per gli affari interni. Balitsky ...è andato a Belgorod per incontrare il padishah (sovrano dell’Afghanistan).
Alle 6 in punto. 10 minuti di sera, il treno speciale di Amanullah Khan è arrivato alla stazione. Belgorod. Accompagnando Amanullah durante un viaggio in URSS, compagno del vicecommissariato del popolo. Karakhan ha presentato i membri del governo ucraino alla padishah ”.

Un estratto dall'articolo "Viaggio del Padishah afghano" ("Pravda", 1928, n. 111) /
Foto: risorsa della Biblioteca di Stato russa dlib.eastview.com

Il sovrano Amanullah Khan espresse la sua gratitudine, malgrado le incomprensioni sull’accoglienza, per le parole che lo colpirono profondamente.. 
“Quei sentimenti di viva simpatia che nutro per l'Unione Sovietica nel suo insieme li condivido anche nei confronti della Repubblica ucraina. Esprimo la mia ferma speranza che le relazioni amichevoli tra l'Unione Sovietica e  l'Afghanistan diventino ancora più forti", ha affermato Amanullah Khan.
Durante la sua reggenza il sovrano afghano non parlò mai male dell’URSS  e cercò sempre di rimettere nell’ordine chi lo avesse fatto.
Amanullah Khan ringraziò tutti e s’incamminò lungo la piattaforma credendo che vi fosse allineata una guardia d'onore. In realtà c’era una grande folla di passanti curiosi. Notando l'errore Amanullah Khan, piuttosto imbarazzato, continuò a camminare facendo finta di nulla.. Anche i rappresentanti ucraini si sentirono imbarazzati: il re non  rivolse più a loro la sua attenzione, quindi si trasferirono su un'altra piattaforma.


RESORT DI CRIMEA
Una volta sulla penisola, Amanullah cadde dalla prigionia per un pò. Il monarca ha fatto il giro di Bakhchtsaray, ha parlato con i residenti. La famiglia di Amanullah ha giocato a bowling e la coppia reale ha gareggiato nel tiro a segno. In un'atmosfera rilassata, diplomatici sovietici e colleghi afghani: la regina e le principesse hanno scoperto il meglio durante il viaggio

Bachčisaraj
Negli anni 1920 – 1930  era la capitale non ufficiale dei Tartari in Crimea










Lavoratore delle ferrovie sovietiche. 1920-1930 circa
Universal Images Group/ Getty Images

VERSO IL CAUCASO ATTRAVERSO GLI STRETTI
Il percorso di Aatanullah prevedeva inizialmente una visita al cuore di Turtspt (Tuaspe o Istanbul ?), dove il re si muoveva attraverso il Mar Nero. La nave "Izmpr" sotto la bandiera del padishah era accompagnata non solo da navi sovietiche, ma anche da uno squadrone di aerei da cui i piloti sganciavano 20 bombe floreali. A bordo della nave, il sovrano afghano ha inviato un telegramma a Mikhail Kaltp, in cui lo ha ringraziato per le sue preghiere. Sul Bosforo fu solennemente accolto non solo Amanullah, ma anche i marinai sovietici che arrivarono con lui. Per loro si tenne un banchetto per 600 couverts, servito da emigranti russi. Da Istanbul, gli afgani sono andati nel Transcaucasus.


COLAZIONE GEORGIANA FINO A VEUERA
A Batump, la nave di Amaullah Khan e di Soraya è stata accolta con saluti. I membri del governo della Federazione Transcaucasica (ZSFSR) sono arrivati ​​per salutare il re. Orchestra che esegue l'inno afghano n "Pnternatsponal". Dopo un breve giro per la città, Amanullah Khan e la sua famiglia andarono a fare colazione a Cape Green. L'area dove è stata data la colazione era piena di fiori, gli ospiti sono stati intrattenuti da artisti con canti e balli caucasici. Tutto finì alle 5 di sera.
Poi gli afghani si sono recati alla piantagione di Chakvp e alla fabbrica di Chakvp, dopodiché i delegati sono andati a riposare sulla spiaggia. Nel treno in attesa, su Tpfltts il sovrano afghano, ha gareggiato con i suoi stessi militanti "nel lanciare sassi in mare".

BATUMI



Batum, 1926. Una nave italiana pompa petrolio acquistato dai giacimenti russi.
http://zaurmargiev.sitecity.ru/stext_1711143641.phtml
La città di Batumi, dal marzo 1921, faceva parte del territorio georgiano in base agli accordi con il governo di Ankara di Mustafa Kemal Ataturk. Il governo di Ankara aveva infatti riconosciuto la sovranità georgiana sulla parte settentrionale dell’Agiaria, inclusa Batumi, ai bolscevichi che erano stati protagonisti di una campagna di riconquista dei territori delle repubbliche del Caucaso meridionale.
Nel 1883 era stata completata la ferrovia Transcaucasica “Batumi – Tbilisi – Baku”  mentre l’oleodotto “Batumi -Baku” fu attivato nel 1907. Batumi era quindi il principale porto petrolifero russo nel Mar Nero e questo determinò anche un aumento della popolazione. La raffineria della “Bnito” occupava più di 1.000 persone e questa  era una cifra risalente al 1902.
Raffineria Bnito
Батумское нефтепромышленное и торговое общество
. Batumskoye Neftepromyshlennoye i Torgovoye Obschestvo 
(Compagnia petrolifera del Caspio e Mar nero) dei Rothschild

Quando il sovrano Amanullah Khan visitò o la raffineria di Batumi, i Rothschild avevano lasciato nel 1912 il mercato russo petrolifero. La “ Bnito” aveva iniziato una collaborazione con la società olandese
Shell Transport and Trading Company Ltd (dei fratelli Samuel e Koninklijke Olie)
Nel 1902 i Rothschild avevano acquisito un terzo delle azioni della “Asiatic Petrolum Company” con Shell e Koninklijke Olie come partner. Nel 1907 queste ultime due società si fusero formando il “Royal Oil/Shell Group”. Nel 1911 la famiglia Rothschild vendette tutte le partecipazioni petrolifere russe al nuovo gruppo, concludendo la partecipazione industriale nelle attività. La famiglia Rothschild fu pagata con azioni e diventò quindi una dei maggiori azionisti della “Royal Oil/Shell Group”.
Nel 1912 il capitale fisso della “Bnito” ammontava a circa 10 milioni di rubli. Una notevole produzione con più di 33 milioni di libbre di petrolio (circa 15 milioni di litri) all’anno. Petrolio estratto da ben 285 pozzi nei centri di Apsheron, Grozny e Cheleken. Il numero dei dipendenti era di 1300 persone.


Promozione di cento rubli. al portatore della Baku Oil Society. Pietrogrado, 1915

Impero russo, Baku. Impianto di cherosene. Cartolina, inizio del XX secolo


Chakvi
Chakvi era una città della Georgia conosciuta come il luogo di nascita della produzione di te ed era una delle maggiori aree produttrici di tè  per l’Unione Sovietica. Una coltivazione così diffusa che ancora oggi si possono trovare delle aree dove la pianta cresce allo stato selvatico.

Lao Jin Jao nella sua piantagione di tè. La foto fu scattata tra il 1905 e il 1915.
Le cronache citarono come Amanullah Khan e Soraya visitarono alcune piantagioni di tè tra cui probabilmente anche quella di Lao Jin Jao che in quel tempo era una delle più importanti.
La piantagione di tè un quella regione iniziò nel 1845 come un esperimento con la messa a dimora di alcuni cespugli della pianta.

Operai greci che raccolgono il tè a Chakvi, sulla costa georgiana del Mar Nero, all'inizio del 1900.
 
La prova agraria diede degli ottimi risultati.
Il clima umido della Georgia occidentale si rilevò abbastanza caldo da sostenere i cespugli di tè. L’unico inconveniente era legato alle notti fredde che causavano nella pianta una crescita più lenta rispetto alle coltivazioni dei tropici. 

Una stazione di confezionamento del tè del dipartimento sovietico a
Batumi – Chekvia. (foto del 1909 – 1915)
Archivio di Sergei Prokudin – Gorskij 
La crescita lenta della pianta conferì al prodotto finito un sapore unico e dolce che fece del tè delle colline della Georgia un prodotto di alta qualità.
https://www-rferl-org.translate.goog/a/the-revival-of-georgias-tea-industry/30230293.html?_x_tr_sl=en&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=sc
 
In realtà le prime coltivazioni di tè in territorio georgiano risalirebbero al 1853 – 1856, dopo la guerra di Crimea, per opera di un ufficiale inglese prigioniero, Jacob McNamarra. Questo ufficiale sposò una donna georgiana e si stabilì in Georgia. Creò delle piccole piantagioni di tè nelle regioni di Ozurgeti e di Chakva che diedero una discreta produzione. La qualità del prodotto non era eccellente e veniva usato in miscela con il tè cinese.
Un forte e decisivo incremento alla produzione del tè si verificò nel 1893 quando Konstantin Semyonovich Popov, erede e successore dell’azienda di tè di famiglia avviata da Konstantin Abramovich Popov, acquistò diversi appezzamenti di terreno a Chakvi. Acquistò e catalogò diverse piantine e semi di tè ed invitò un esperto del settore, uno “specialista del tè”, Lau Jhon Dzhau ed anche diversi lavoratori cinesi , da sempre esperti nella coltivazione della preziosa pianta.
Sotto la guida di Lau Jhon Dzhau furono coltivate delle piante di tè di alta qualità e, dopo appena tre anni, si riuscì ad ottenere il primo tè da nuove piantagioni. Nel 1900 il tè delle piantagioni di Popov ricevette una medaglia d’oro in una mostra a Parigi.


All’inizio del 1900 la produzione di tè georgiano era ormai consolidata con una produzione di alta qualità legata a tecniche di raccolto e lavorazione corrette. Le varietà che si producevano erano: "Bogatyr", "Kara-Dere", "Zedoban", "Ozurgeti".
Tutte varietà che davano un prodotto di altissima qualità. Avevano un alto contenuto di “punte”, boccioli di tè,  e riuscivano a fare concorrenza ai famosi tè cinesi.
Uno dei migliori tè, tanto da essere premiato all’Esposizione di Parigi del 1899, fu il tè russo di Dyadyushkin, un prodotto nero con un contenuto di punte fino al 5,5% e che superava di gran lunga i tè cinesi.
Un problema del tè georgiano era legato al fatto che non riusciva a competere con il tè cinese importato dato la limitatezza della superficie coltivata.
La coltivazione in Georgia si sviluppò piuttosto lentamente e nel 1917 l’area totale di tutte le piantagioni di tè in Russia si attestava sui 900 ettari. In Russia si continuava a consumare il tè cinese.
Nel 1920, durante l’occupazione sovietica, fu adottato un programma per lo sviluppo della coltivazione e del relativo commercio del tè. Fu istituito “l’Istituto di ricerca sul tè Anaseul, l'industria del tè e le colture subtropicali”.  L’obiettivo dell’Istituto era quello di coltivare e studiare nuove varietà di tè. Furono costruite molte fabbriche per la lavorazione del prodotto e furono avviate le nuove piantagioni di tè in sostituzione di quelle che erano morte nel 1920.

Scatola di latta da tè georgiana durante il periodo di Lenin.
 Fabbrica di confezionamento del tè.  



Lavoratori di origine greca in una piantagione di tè vicino a Batumi - Chakvi, ca. 1909-1915. 
Foto dall'archivio di Sergei Prokudin-Gorskij


CALDO BENVENUTO A TIFLIS
Sulla piattaforma della colonna georgiana, la delegazione afgana è stata accolta dai membri del partito transcaucasico Sarkis Kasyan e Philip Makharadze. I membri del governo della TSFSR hanno brindato al popolo afghano e hanno nuovamente tenuto una parata dell'esercito per il re e il suo seguito.
Nella città moltissima gente per vedere il passaggio dei sovrani afghani.
Ci sono molte persone lì, ma non ci sono stati problemi con i cittadini. "Tpflas, vedi, la gente di dpspplsiprovannpt è un ordine esemplare", ha osservato la scorta sovietica. Gli ospiti hanno girato la città, poi sono saliti sulle montagne e da lì hanno ammirato la capitale.


BAKU SU DESER]G
Alla fine del viaggio, Amanullah Khan finì a Baku, dove studiò i giacimenti petroliferi sovietici. Il club femminile della città fece una forte impressione sulla regina Soraya, prova vivente dell'emancipazione sovietica.

Tbilisi



Tbilisi State University - 1920


Golovinsky Prospekt, Tiflis (NatGeo 36, 1920).JPG

Baku

Città portuale e da sempre uno dei porti più importanti di tutto il Caucaso. La città presenta la vecchia Città Murata con notevoli testimonianze storiche.  (Oggi è la capitale dell’Azerbaigian).
L’economia della città era basata sul petrolio. L’esistenza del petrolio era nota sino dall’VIII secolo e solo a partire dal XV secolo venne utilizzato per l’illuminazione ricavandolo da sorgenti affioranti in superficie.
Proprio a Baku nel 1848 fu effettuata la prima trivellazione al mondo e lo sfruttamento economico dei giacimenti iniziò nel 1872 e agli inizi del 1900 l’area petrolifera di Baku era la più grande del mondo. Una risorsa immensa perché da quest’area si ricavava più della metà del consumo mondiale.
Nel 1928 Amanullah Khan e Soraya si trovarono di fronte ad una città che aveva subito i duri colpi della guerra. Nel marzo del 1918 gli armeni ed i bolscevichi attaccarono gli azeri a Baku.
Il palazzo Ismailiyya fu uno degli edifici bruciati e quindi distrutti. Quest’attacco causò la morte di ben 12.000 civili. Il 28 aprile 1920 i bolscevichi presero il definitivo potere a Baku e questa presa portò all’istituzione dell’autorità sovietica. (Solo nel 1991 l’Azerbaigian ottenne l’indipendenza).
Nel  territorio erano presenti importanti chimici tedeschi ed anche il chimico russo Mendeleyev.
Era un industria petrolifera molto importante non solo per le quantità di prodotto estratto ma anche perché erano state testate le prime innovative tecniche di perforazione a rotazione e il gas-lift.
( Nel sistema a rotazione la perforazione viene eseguita per pezzo di un utensile, generalmente uno scalpello, sottoposto ad un peso appropriato che, ruotando sul fondo del foro, frantuma la roccia o formazione geologica in detriti. In questa tipo di perforazione è fondamentale la presenza e la circolazione di un fluido costituito da fango, acqua ..).
(   Gas-lift è un operazione di sollevamento di un liquido mediante    iniezione dal basso di un gas sotto forma di minute bolle che riducono la densità del liquido; viene effettuato per mezzo di un emulsore).

I pozzi petroliferi dei Fratelli Nobel a Balakhani, un sobborgo di Baku.
Le torri erano così vicine l'una all'altra, il rischio di incendio era enorme e il livello di rumore orrendo. Foto: Collezione Asbrink.

Le proprietà private, compresi i pozzi petroliferi e le fabbriche erano state confiscate e si trovavano in potere dei bolscevichi. L’intera industria petrolifera della Repubblica fu diretta verso gli scopi dell’Unione Sovietica legati alle necessità della seconda guerra mondiale.
Le antiche immagini dei pozzi scavati manualmente erano ormai superate.


Pozzi petroliferi nelle vicinanze di Baku che pompano petrolio nei laghi artificiali più di 100 anni fa. Il disastro ecologico affligge ancora la regione. Foto: archivi nazionali dell'Azerbaigian.

Il porto di Baku, il più grande dell’Impero Russo
https://azerhistory.com/?p=13218

Baku non è soltanto un importante porto  ma presenta anche delle testimonianze storiche, archeologiche e religiose che sono stati dichiarati dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità:
La Città Murata, il Palazzo degli Shirvanshah, la Torre della Vergine. 


Importante è il Tempio del Fuoco zoroastriano di Ateshgah.  Il tempio era usato come luogo di culto indù, sikh e zoroastriano . “Atash” è una parola persiana per indicare il fuoco. Si tratta di un complesso, costruito tra il XVII e il XVIII secolo, a pianta pentagonale con un cortile circondato da celle per i monaci. Al centro del cortile è presente un altare-tetrauco (cubico).
Il complesso fu abbandonato alla fine del XIX secolo  a causa della diminuzione della presenza indiana nel territorio. La “fiamma eterna” naturale si spense nel 1969, dopo quasi un secolo di sfruttamento del petrolio e del gas della zona. (Ai giorni d’oggi è accesa dai gasdotti della città).

Un'invocazione inscritta al Signore Shiva in sanscrito presso l'Ateshgah.

Illustrazione da Brockhaus e Dizionario enciclopedico Efron (1890-1907)

Il tempio del fuoco di Baku su un francobollo dell'Azerbaigian emesso nel 1919





Zoroastriani iraniani in preghiera ad Ateshgah di Baku

I numerosi vulcani di fango di Qobustan.
Una zona dall’alto interesse naturalistico ed archeologico e dal 1966 dichiarata Riserva Statale.
Amanullah Khan e Soraya forse visitarono anche il Parco Zoologico (zoo) di Baku, inaugurato nel 1928, e considerato il più antico zoo dell’Azerbaigian.


In onore del sovrani, fu dato un ricevimento al Palazzo dell'Educazione Fisica. Anche qui il servizio di protocollo ha avuto abbastanza problemi: gli ospiti hanno cominciato a comportarsi non secondo i piani. Il corrispondente del quotidiano rivoluzionario sull'Oriente, arrivato da Guermantpi, ha fatto un discorso incendiario in persiano - che potrebbe causare imbarazzo, perché in Afghanistan non si parla di farsa.
Il 18 maggio la delegazione afghana si preparava a lasciare l'URSS. Sul mare si scatenò una tempesta: i diplomatici sovietici suggerirono al contestatore di aspettare un po' con la supplica della regina. "Niente, lascialo andare", rispose Amanullah Khan. 

Alle 17:00 la nave a quanto sembra partì..
(La traduzione non è perfetta e per una maggiore chiarezza indico il tragitto dei sovrani afghani con le relative città e quello che visitarono)
Dal porto di Baku i sovrano afghani partirono per giungere al porto  e intraprendere la visita di stato in Iran?
Questa parte del viaggio non è molto chiara e non sono riuscito a trovare delle fonti sicure.
Da Bachčisaraj i sovrani afghani avrebbero raggiunto Sebastopoli per imbarcarsi su un traghetto e raggiungere Istanbul per la visita di stato in Turchia.



VISITA IN TURCHIA




Baia del sud a Sebastopoli. In primo piano è la corazzata Volia. Sullo sfondo ci sono il balltehip Evstafii e l'incrociatore Pamiat' Merkuriia, sottomarini e così via. Una foto scattata da un aereo tedesco. 25 agosto 1918.
https://it.wikipedia.org/wiki/Base_navale_di_Sebastopoli#/media/File:Port-Sevastopol1918.jpg



Molti fattori avvicinano le due nazioni. Fattori costituiti da relazioni storiche intercorse ed anche da una omogeneità culturale. In realtà malgrado gli avvenimenti storici dimostrino una frequente lacuna circa il ruolo svolto dai turchi nella storia del continente euroasiatico, la stessa Turchia non  è percepita come un paese estraneo alla cultura afghana.
La storia afghana è in parte anche turca, basta pensare al ruolo fondamentale esercitato dalla dinastia turca dei Ghaznavidi nel X – XII secolo.
Nel 1920 fu proprio l’Afghanistan a riconoscere il Parlamento turco quando gli afghani lottarono a fianco dei turchi sostenendoli nella guerra d’Indipendenza.
Turco fu anche il primo Sottosegretario del Ministero della Difesa afghana.
La Turchia fu anche il modello sociale della modernizzazione seguito dall’Afghanistan per cercare di proiettare il Paese verso lo sviluppo. Una Turchia che spesso si prestò ad aiutare l’Afghanistan come  in occasione dell’invasione sovietica quando accolse nel suo territorio varie tribù kirghise del Badakhshan.
Sebbene i rapporti con la maggioranza Pashtu non siano spesso stati idilliaci, attualmente il 10-12% della popolazione afghana è turcofona.  Infatti in varie regioni del Paese si trovano insediati
turkmeni, uzbechi, kirghisi e kazaki. Lo stesso generale Rashid Dostum, leader dell’Alleanza del Nord apparteneva ad una di queste enclave.
 L’evento che consolidò la vicinanza ideologica e politica fra i due Paesi fu la grande importanza che Mustafa Kemal Ataturk attribuì all’Afghanistan.

Mustafa Kemal Ataturk
(Salonicco, 19 maggio 1881; Istanbul, 10 novembre 1938)
Generale, politico turco, fondatore e primo Presidente della Repubblica
Turca (1923 – 1938). Eroe nazionale turco e padre della Turchia moderna.
Una delle più importanti figure politiche del XX secolo per i suoi meriti in patria
nella dissoluzione dell’Impero Ottomano.
Un vero Presidente… molti dovrebbero imparare e seguire il suo esempio.

Il “kemalismo”, l’ideologia di Ataturk, non presentava aspetti espansionisti ma la grande conoscenza geopolitica posseduta da Atartuk lo spinse a considerare l’Afghanistan come un Paese importante perché posto nell’estremità meridionale della regione centroasiatica.
Questa considerazione fu alla base di un accordo ufficiale sottoscritto da Turchia ed Afghanistan a Mosca nel 1921. Cosa prevedeva l’accordo?
Certamente non invio di “bombe atomiche  o armi”… tipiche espressioni della politica moderna adottata dalla CE… vassalla degli USA e priva di qualsiasi identità politica… ma..
Personale qualificato (per creare una classe di specialisti)
La Turchia contribuì molto nella formazione professionale dell’esercito afghano e soprattutto nel primo periodo della sua costituzione.
Nel maggio del 1928, su invito ufficiale di Ataturk, il re dell’Afghanistan, Amanullah Khan e la moglie regina Soraya Tarzi, giunsero in Turchia.
Ad Ankara, il 25 maggio 1928,  sottoscrissero il
“Concordato Afghano-Turco di Amicizia Perenne”
 Quindi l’Afghanistan costituì da sempre un punto nevralgico per la politica estera turca nell’ottica di “settore strategico fondamentale”.
Dal 1870 in poi l’Afghanistan era il punto principale da cui si coordinavano le missioni politiche anglo-turche contro l’Impero Russo e nel 1910 Kabul era considerata il centro da cui si dipartivano gli sforzi anti-inglesi dei turchi e dei tedeschi. Per la Turchia la centralità strategica afghana rimase inalterata anche quando Mustafa Kemal Ataturk prese il potere. Il suo legame personale con il Re afghano Amanullah Khan  aiutò quest’ultimo a realizzare progetti di modernizzazione soprattutto nell’ambito dell’educazione, della sanità e delle infrastrutture.
A livello diplomatico fu importante il 1921, quando i due Paesi s’impegnarono nella firma dell’alleanza turco-afghana, inaugurando ufficialmente le relazioni diplomatiche bilaterali. 
A partire dagli anni Venti fino agli anni Sessanta del secolo scorso la Turchia incrementò ulteriormente il supporto alla modernizzazione e crescita economica dell’Afghanistan, costruendo strutture più moderne, snellendo l’amministrazione pubblica, facilitando l’accesso ai servizi sanitari. In questi anni l’Afghanistan crebbe molto da un punto di vista economico e sociale, ma questa crescita fu breve perché interrotta dall’invasione sovietica del 1979.
Anche dal punto di vista etnico la Turchia legittimò la propria presenza in Afghanistan. Ankara considera infatti i diversi gruppi etnici (di origine turca) in Afghanistan, come gli uzbeki, gli azari e i turkmeni, i principali alleati. I talebani non hanno mai guardato con favore questo legame e temono che la Turchia possa un giorno includere tali gruppi etnici in un “Turkestan del Sud” che spaccherebbe ulteriormente il Paese e farebbe decrescere il potere politico del movimento islamista. 
Sarebbe da ipocrita nascondere la realtà  ..Ataturk era un modello politico e sociale da seguire… l’obiettivo era il livello delle civiltà contemporanee..
Tanti Presidenti di Stato dovrebbero imparare lasciando da parte le loro posizioni sociali e politiche inconcludenti basate su false nozioni di democrazia…
 L’Afghanistan  di Amanullah Khan e di Soraya aveva preso a modello la giovane Repubblica Turca e le riforme di Ataturk.
Ataturk avrebbe ordinato ai soldati turchi presenti nella regione Afghana di proteggere il regime anche a costo della loro vita. L’esistenza di un telegramma che fu inviato dal presidente turco testimonierebbe il tentativo d’impedire la caduta del governo di Amanullah.
Tuttavia i soldati turchi non furono in grado di reprimere il colpo di Stat operato da Kalakani, con l’appoggio degli Inglesi,.. L’intervento fu tardivo e le guarigioni turche rientrarono nelle loro caserme.
Purtroppo il governo di Amanullah Khan e di Soraya, uno dei governi più straordinari della storia afghana svanì..  La stima tra Ataturk ed Amanullah Khan era molto forte e il sovrano afghano ambiva a diventare “l’Ataturk dell’Afghanistan”.

Mustafà Kermal Ataturk

Data la stima reciproca Ataturk avvertì i sovrani afghani ad operare con moderazione... sarebbe stato uno dei primi a opporsi agli sforzi di riforma afghani.
Ataturk disse ad Amanullah Khan..
L’Afghanistan non è la Turchia e che avrebbe dovuto agire con maggiore cautela,
il re avrebbe perso il trono sulla strada per modernizzare il suo paese.
Habibullah Khan, padre di Amanullah Khan, fu considerato come il primo leader moderno dell’Afghanistan. Avviò delle riforme importanti nel campo sociale ma sempre senza cercare di turbare il forte clero religioso e tribale. Per questo suo atteggiamento prese il soprannome di “Siracu’-Mille ve’d-Din” proprio per le sue politiche religiose.
Il figlio Amanullah Khan, con la sua ascesa al trono, scrisse delle pagine importantissime nella storia Afghana.
Habibullah Han
(foto di Abdurahman.koc)

Nel suo discorso d’insediamento al governo Afghano Amanullah Khan disse 
"Quando la mia grande nazione mi ha incoronato e si è fidato di me, ho promesso che il governo afghano, come qualsiasi altra potenza indipendente nel mondo e all'estero, dovrebbe essere libero e indipendente, il popolo afghano ha completa libertà in patria ed è protetto da qualsiasi aggressione e crudeltà, e le persone dovrebbero solo obbedire alla legge, tutto qui."
La sua dichiarazione non fu solo verbale, tipica di molti Presidenti di Stato, ma reale perché iniziò una lotta difficile contro gli inglesi.
Aveva una chiara visione sociale del suo Paese e quando fu vicino alla sorprendente vittoria sugli Inglesi dovette fermarsi temendo una ribellione di alcune tribù di confine.

Guerra d'indipendenza contro gli inglesi

Con il Trattato di Rawalpindi del 1919 aveva ottenuto, almeno sulla carta, l’indipendenza dagli Inglesi ma aveva dovuto fare delle concessioni sulla linea di confine accettando un nuovo confine, la famosa linea Duran, che non fu mai riconosciuta dall’Afghanistan.  Una linea di confine che ebbe delle forti ripercussioni sulle tribù presenti sul confine.
Amanullah Khan cercò di rafforzare prima il suo regno in base alle esperienze negative del padre Habibullah che mantenne la reggenza grazie alle numerose concessioni elargite a tribù e gruppi religiosi.
Concesse la cittadinanza a tutte le razze e tribù che vivevano in Afghanistan, la proclamazione delle Costituzione e l’abolizione della schiavitù che era una grave ferita nel Paese dato che erano presenti ben 500.000 schiavi.

Britannico - Lotta afghana

 La regina Soraya nel suo viaggio in Europa aveva seguito la sua moda occidentale che continuò a mantenere anche nel suo ritorno in Afghanistan.
Proprio sull’abbigliamento della consorte, giustamente condiviso dal marito, lo stesso Amanullah disse:
"Fortunatamente, sono stato in diversi paesi islamici e in Europa e sono giunto alla conclusione che le donne non sono limitate in nessuno di questi paesi, in Turchia o in Iran . L'hijab ostacola i tuoi progressi, ti priva delle benedizioni della scienza e ti lascia sei disoccupata a differenza delle tue sorelle occidentali. Di fatto, ti costringe a dipendere dai tuoi mariti. Spero un giorno di poterti vedere libera da tutto questo...".
Lo tesso sovrano, condividendo le idee moderne della regina consorte, desiderava una maggiore coinvolgimento delle donne nel tessuto sociale del paese e avviò quelle riforme per l’emancipazione femminile. Ridare voce alle donne, da sempre escluse ed emarginate. era uno dei tanti obiettivi della coppia reale afghana..,
"Personalmente ho visto donne lavorare fianco a fianco con uomini in Europa e prendere parte attiva alle questioni politiche, sociali e commerciali a tutte le ore e in tutti gli aspetti della vita. Insomma, ovunque tu vada, uomini o donne lavorano insieme, ma le donne afgane si limitano a sedersi a casa e cucinare, si prendono cura del bambino".

Amanullah e Sureyya

 Amanullah Khan non ascoltò i consigli di Ataturk e in Afghanistan, sotto la spinta degli Inglesi da sempre sobillatori, scoppiarono le rivolte delle tribù e dei leader religiosi.
Amanullah Khan fu soprannominato “il re irreligioso” e, a dimostrazione del Trattato di Rawalpindi, furono proprio le tribù di confine le prime a ribellarsi.
Non appena Ataturk ricevette la notizia delle ribellioni radunò il governo a Cankaya. Inviò subito un telegramma ai soldati turchi presenti in Afghanistan che avevano il compito di modernizzare l’esercito afghano:
"Gli ufficiali turchi sono obbligati ad adempiere al loro dovere mettendo in gioco la propria vita come se stessero difendendo la patria turca contro il reazionario, per ordine del re. non è nemmeno lecito provare un tale desiderio. La stabilità della nostra politica in Afghanistan dipende dal sacrificio e dal successo del nostro ufficiale in questo incidente. ordina i loro doveri per conto del governo. Chiedi al re un'intervista e diglielo in modo molto deciso e modo incoraggiante che i nostri ufficiali sono pronti a difendersi con le loro vite e riferire la risposta che otterrai ".
Inviò un telegramma anche ad Amanullah…
"Questo telegramma è riservato a Sua Maestà il Re dell'Afghanistan. Dopo questa riga, sarà aperto alla presenza di Sua Maestà. Sono stato informato di alcune circostanze e avvenimenti che hanno afflitto Vostra Eccellenza negli ultimi giorni. Se succederà , per favore informami della seria verità per informarti delle mie preoccupazioni, che conosco come mio fratello, che distorcerà la tua sofferenza Tutti gli ufficiali e gli ufficiali turchi che erano lì e stavano per unirsi al tuo ordine lungo la strada ho accettato l'ordine della vita come un sacrificio per te. Attendo con grande interesse la tua risposta, fratello."
Amanullah Khan aveva già abdicato, non voleva subire la stessa fine del padre che fu assassinato, e l’aiuto dei soldati turchi non servì a reprimere la ribellione.
Purtroppo le sue idee si scontravano con gli elementi etnici molto antichi delle varie tribù. Dalla sua parte aveva solo alcuni gruppi religiosi e alcuni mullah.

Amanullah in abiti moderni

Il re pensava che il processo di modernizzazione, durato quasi due secoli, poteva realizzarsi in soli 10 anni.
Secondo Ataturk le decisioni troppo impulsive del suo amico Amanullah Khan di portare l’Afghanistan al livello delle civiltà contemporanee avrebbero inferto un duro colpo al percorso verso la democrazia afghana.
Aveva avvertito il sovrano afghano ma non riuscì a cambiare il suo destino.
 
 Accordo di Amicizia e di Cooperazione Turco-Afghano”
International Journal of Eurasian Social Sciences
(Anno:3 – Numero 8 – Settembre 2012)
(Dott. HüsnüÖZLÜ)
Durante la guerra d’Indipendenza Turca Ataturk (Mustafa Kermal Pasha) espresse l’idea che era necessaria un’azione congiunta contro gli inglesi. Un intesa, fra vari Paesi, per aprire diversi fronti contro gli inglesi per una politica di mutuo aiuto e cooperazione.
Rilevò questo pensiero nel suo discorso d’apertura al Congresso di Erzurum nel 1919 (23 luglio?)  quando dichiarò
Di seguire da vicino gli sviluppi militari in Afghanistan.
Anche l'esercito afghano sta combattendo contro la politica britannica di annientamento nazionale.
Le tribù di confine afghane si unirono ed è per questo che i soldati britannici
furono costretti a ritirarsi.
Gli sviluppi della guerra d’indipendenza afghana furono seguiti dall’ex ministro della Marina Turca Cemal Pasha.
Lo stesso Cemal s’adoperò nel 1920 -21 per sviluppare l’amicizia e la cooperazione tra l’Afghanistan e la Turchia.
Nell’estate del 1920 si recò a Kabul attraverso il Turkestan per operare in Afghanistan.
Fu accolto dal re afghano Amanullah Khan per istituire un “reggimento d’insegnamento” (istruttori) (klt’a-i Numune) su richiesta dello stesso sovrano afghano.
Si aveva l’obiettivo ben preciso di formare un esercito afghano forte e moderno in brevissimo tempo.
Il sovrano afghano fu costretto a sciogliere il “Sample Regiment”, che aveva cercato di istituire, a causa di alcune voci che si stavano diffondendo in Turchia ed in Iran.
Lo stesso Cemal Pasha cercò di avviare delle relazioni affinché  l’Afghanistan fosse riconosciuto a livello internazionale soprattutto dalla Germania e dalla Francia.
Il funzionario turco nel frattempo riferiva, in modo costante, a Mustafa Kemal Pasha (Ataturk) sulla situazione politica sia del Turkestan che dell’Afghanistan.
Chiese aiuto alla Turchia in un messaggio datato 16 giugno 1920 inviato a Mustafa Kemal Pasha da Mosca..
"io esso... mio Turkistan,
La mia attività in Afghanistan e in India è stata accettata dal governo russo.
D'altra parte, Halil Pasha opera in Iran e da secoli vive sotto l'oppressione e la tirannia.
Cercheremo di salvare i popoli dell'est che sono in oriente…”
Cemal aveva assunto il compito di riformare e organizzare l’esercito afghano e richiedeva l’assistenza militare a Mustafa Kemal ma gli eventi bellici, legati alla lotta per l’indipendenza, impedivano la trasmissione dei messaggi.
Infatti nella lettera datata 27 ottobre 1920, inviata da Mustafa Kemal a Cemal, riferì che
Le richieste di Cemal Paha non  era state soddisfatte nonostante
il fatto che le terre del paese fossero circondate dal nemico e che la difesa della
madrepatria lo fosse sopra ogni altra cosa.
Il 21 dicembre 1920 la Difesa Nazionale con il vicepresidente Fevzi Pasha riferì che
"Se possibile con la nostra difesa e le nostre finanze, faremo una mossa per
 incoraggiare l'esercito afghano.
Ritengo molto importante ed essenziale l'imposizione della polizia municipale”.
Le informazioni inviate a Mustafa Kemal rilevano sempre un attenta analisi della situazione generale sia dell’Afghanistan che dell’India e sempre l’obiettivo di stabilire un esercito forte in Afghanistan.
Mustafa Kemal dichiarava sempre che
“Avere un forte esercito nella geografia dell'Asia centrale e dell'Afghanistan è importante per la lotta in Anatolia.
È molto importante che, grazie al forte esercito nella regione, gli inglesi in India si siano allontanati dall'Anatolia.
È importante stabilire e mantenere una forte organizzazione militare in Afghanistan
Per Kemal era quindi importante fornire aiuti militari all’Afghanistan.
Era quindi necessario inviare e supportare gli ufficiali Turchi impiegati in Afghanistan. Spiegò anche i doveri degli ufficiali turchi, inviati o da inviare, nel Paese e i punti a cui dovrebbero prestare attenzione
La delegazione militare che presterà servizio in Afghanistan
Non dovrebbe occuparsi in alcun modo di politica, solo adempiere al suo dovere militare e farsi afghano,
sia la necessità di far sì che il popolo e i soldati del Turkistan e di Bukhara lo amino enormemente, sia il fatto che gli ufficiali turchi apparentemente Sebbene sembrino essere stati gli uomini del governo afghano,
hanno la moralità e la resistenza per essere subordinati ai loro ordini e per fornire questo in una certa misura, sebbene sempre e comunque uomini del governo turco
 nello staff inviato in Afghanistan c’erano anche dei tecnici per
l’istituzione di comunicazioni telegrafiche via cavo o senza fili
rilevò  anche l’esistenza di funzionari afghani corrotti legati all’Islam e all’Impero Ottomano cioè agli intrighi stranieri. Formò anche un partito afghano che stringerà un alleanza con altri gruppi e in linea con la rinnovata ideologia turca. Riferì  anche come questo partito abbia acquisito una posizione abbastanza forte da  portarlo al potere.
 Kemal Pasha in un messaggio del 16 novembre 1921 chiese a Mustafa Kemal l’invio in Afghanistan di un ufficiale turco.
furono fatti i preparativi per la Grande Offensiva, fu presa in considerazione la necessità di ufficiali dell'esercito turco.
Mustafà Kemal rispose con messaggio dell’1 gennaio 1922
Notando che i servizi che ha reso in Afghanistan sono vantaggiosi per la nazione e la patria turca… ho risposto positivamente alla richiesta dell'ufficiale.
Ogni vittoria dell’esercito turco nella lotta nazionale in Anatolia era una grande gioia in Afghanistan. Dopo queste vittorie, il popolo e lo stato afghano hanno festeggiavano la vittoria ((Smirne, 9 settembre 1922).
Amanullah Khan tenne un discorso  alla cerimonia celebrativa al Dilkusha Pavilion di Kabul il giorno dopo la sua liberazione. Un discorso che dimostrò una grande sincerità nei confronti della Turchia e di Mustafa Kemal (Ataturk)..
“I discorsi di Sua Eminenza
Prima di tutto, ti auguro salute e felicità nella tua frase. Stasera, tutto l'Afghanistan, forse il mondo intero, è una benedizione per l'Islam.
sheb-i santo. Perché stiamo confermando la vittoria dei turchi. Turchi e afgani sono fratelli. L'orgoglio dei turchi è nostro
la nostra felicità, i loro dolori sono i nostri destini. Auguro un grande successo ai turchi da parte di Allah Onnipotente.
Prego per il successo di Gazi Mustafa Kemal Pasha.
(Kabul. Padiglione Dilkuşa, 10.10.1922)”
Mustafa Kemal rispose sempre ai messaggi di sincerità del popolo e dello Stato afghano.
Dopo la Conferenza di Pace di Losanna  rispose ad Amanullah Khan
“Da Gazi Mustafa Kemal Pasha al Ministero degli Affari Esteri di Smirne
IZMIR, 27.7.39(1923)
(Ricevimento 28 luglio)
Nel telegramma che ho ricevuto dall'ambasciatore afghano Ahmet Han, ho fatto la pace a nome sia dell'emiro afghano che della nazione afgana.
La nostra vacanza è stabilita. Vorrei chiedervi la prova della mia gratitudine per i sentimenti che esprimono.
27/7/39
Gazi M. Kemal”
Il Trattato d’amicizia e cooperazione turco-afghano fu un  accordo tra i governo di Ankara e di Kabul e vicino all’accordo di Gyumri.
Nel 1920 la Delegazione della Grande Assemblea Nazionale di Turchia (GNAT) aveva preso dei contatti con la Russia verso un accordo di aiuto reciproco e di cooperazione.
Fu invita a Mosca prima una delegazione guidata da Bekir Sami bey e successivamente una seconda delegazione guidata da Ali Fuat Cebesoy.
La Turchia forniva un importante sostegno straniero alla Russia sovietica.
Un progetto di accordo fu firmato con il governo sovietico il 24 agosto 1920 ma l’accordo definitivo non fu firmato a causa delle richieste del commissario sovietico Cicerin in merito all’Armenia.
Il dibattito fu portato avanti sulle questioni basate sul trattato di pace di Brest-Litovsk,  ormai decaduto, che avrebbe dovuto fare da base per l’accordo da stipulare tra Mosca ed Ankara. Le richieste del commissario del popolo sovietico per gli affari steri (1918 – 1930) Georgy Vasilyevich Chicherin (rivoluzionario russo, politico, diplomatico, storico e musicologo) erano legate alla cessione di alcune regioni, appartenenti alla Turchia nel Caucaso,  all’Armenia.
Nel settembre 1920 l’esercito turco, guidato dal generale Kazim Karabekir fedele  collaboratore di Mustafa Kemal Pasha (Ataturk), occupò le città di Kars, Ardahan, Artvin, Batum e Igdir.
Fu quindi firmato il Trattato di Gyumei con l’Armenia sotto l’amministrazione dei Dashnak (Federazione Rivoluzionaria Armena ).
Il Trattato di Gumru (Gyumei), noto anche come Trattato di Alessandropoli, fu un accordo di pace che concluse la guerra tra l’Armenia e l’Impero Ottomano. Un trattato che ruppe il sogno della Grande Armenia istituita con il Trattato di Sevres del 1920 che non fu riconosciuto dall’Impero Ottomano.
Trattato di Alessandropoli
Firma: 2 dicembre 1920
Luogo: Alessandropoli (Armenia)
Condizioni: fine della guerra tra l’Armenia e l’Impero Ottomano
Parti: Prima Repubblica di Armenia – Impero Ottomano
Firmatari: Repubblica Democratica di Armenia
Governo della Grande Assemblea Nazionale Turca
In precedenza, nel settembre 1920, l’Armenia aveva firmato un tratto di pace con l’Azerbaigian con  la cessione di Zangechur e il Nagomo-Karabakh e riconoscendo il Governo del Naxcivan. Con il trattato di Gyumri l’Armenia accettava di ritirarsi da tutti i distretti dell’Asia Minore che prima della guerra erano in mano dei Turchi. Si ritirava anche da Kars e Ardahan, conquistati dall’Impero russo, e riconosceva l’indipendenza del Naxcivan (oggi regione autonoma dell’Azerbaigian)..
Yusuf Kemal Tengirsenk (ex deputato nel parlamento ottomano, deputato nel primo mandato della Grande Assemblea nazionale turca e presidente dell’Ordine degli Avvocati di Istanbul)  e il dot. Riza Nur furono inviati in Russia a nome della Grande Assemblea Nazionale Turca.
Arrivarono a Mosca il 19 febbraio 1921 per firmare l’accordo.

Trattato di Mosca, 16 marzo 1921.
Partecipanti: SFSR Russo – Governo di Ankara
Rıza Nur , Yusuf Kemal (Tengirşenk) , Ali Fuat Pasha Georgiy Çiçerin , Celalettin Korkmazov  discutono i termini del trattato.
https://tr.wikipedia.org/wiki/Moskova_Antla%C5%9Fmas%C4%B1#/media/Dosya:Treaty_of_Moscow_1921.jpg

La riunione si presentò subito difficile per la presenza di gravi minacce esterne.
Il generale Enver Pasha, responsabile di varie azioni militari antisovietiche, della terribile deportazione degli Armeni e di fomentare delle rivolte in Turchia, era presente  a Mosca, ma non fu ricevuto e il secondo aspetto era legato all’iniziativa dei nazionalisti azeri, dato che la Repubblica Democratica dell’Azerbaigian aveva dichiarato la sua indipendenza a Baku. Per questo motivo fu convocato il “Congresso delle Nazioni Orientali”.
I Turchi avevano ormai assunto una loro forza politica e militare nello scenario internazionale.
La sconfitta dei greci nella prima battaglia di Inonu nel gennaio 1921 aveva fatto scalpore ed aumentato il potere politico dei rappresentanti di Ankara a Mosca.
Il trattato fu firmato il 16 marzo 1921 e l’accordo stabiliva l’invio da parte della Russia di una certa quantità d’oro e di armi alla Turchia in cambio dell’abbandono dell’importante città portuale di Batumi che sarebbe passata all’Unione Sovietica.
Il trasporto dell’oro e delle armi ad Ankara sarebbe stato organizzato da Halil Kut Pasha (militare ed ex compagno di scuola di Mustafa Kamel Ataturk)  che all’epoca viveva a Batumi.
Il trattato era costituito da 16 articoli e tre allegati. Nel primo articolo s’affermava che non erano validi gli accordi che non riflettevano gli interessi di entrambi le parti e si basavano su rapporti di forza. Sempre nello stesso articolo si determinavano i confini della nuova Turchia.
Nel confine orientale i centri di Kars e Ardahan passavano sotto la sovranità della Turchia mentre Batumi fu lasciata alla Repubblica Socialista Sovietica Georgiana. Nel terzo articolo si decise d’istituire la regione autonoma del Nakhchivan sotto il controllo dell’Azerbaigian.
Il presidente della Turchia Mustafa Kemal Ataturk citò questo trattato nella sua opera dal titolo “Discorso” che riferì in Parlamento.
Prima decisione del governo della Grande assemblea nazionale turca per gli affari esteri:
invio di un consiglio a Mosca
Signori, la prima decisione del governo della Grande Assemblea nazionale per gli affari esteri  è stata quella di inviare una commissione a Mosca.  
Il Consiglio era presieduto dal Ministro degli Affari Esteri Bekir Sami Bey.
Il ministro dell'Economia era Yusuf Kemal Beyüye
Il compito principale del comitato, partito da Ankara l'11 maggio 1920, era stabilire relazioni con la Russia. Sebbene alcuni principi dell'accordo che la Russia stipulerà con il nostro governo siano stati determinati e pre-firmati (inizializzati) il 24 agosto 1920, l'accordo è stato ritardato a causa di alcuni punti che non è stato possibile raggiungere a causa della situazione.
Il documento interstatale noto come "Trattato di Mosca" poteva essere firmato solo il 16 marzo 1921.
Illustri Signori, il primo attacco generale dei Greci, che non mancò di assistere alle rivolte domestiche sorte di luogo in luogo, volgerà ancora una volta il nostro sguardo ad occidente.

 54/3 - I Trattati russo-turchi
Il 26 novembre 1921, l'Onorevole Philipson presentava al Ministro degli Esteri, Tomasi della Torretta, un'interrogazione parlamentare relativa ai rapporti tra la Russia sovietica e la Turchia. L'interrogante desiderava conoscere il punto di vista del Governo sul Trattato di alleanza russo-turco, firmato a Mosca il 16 marzo 1921, e sul Trattato di Kars del 13 ottobre 1921, firmato anche dalle Repubbliche caucasiche bolsceviche (Armenia, Azerbaigian, Georgia), relativo a questioni di frontiera pendenti fra dette Repubbliche ed il Governo di Ankara . Tomasi della Torretta così rispondeva:
«Occorre anzitutto precisare che gli accordi cui allude l'Onorevole interrogante sono intervenuti fra il Governo dei Soviet e il Governo della Grande Assemblea Nazionale di Angora, il quale non è il Governo turco ufficialmente riconosciuto, poiché il solo Governo turco che tuttora ha giuridicamente tale qualità nei riguardi internazionali è quello di Costantinopoli. Gli accordi di cui si è avuta notizia indiretta, poiché naturalmente non vi è stata nessuna comunicazione ufficiale da parte né del Governo dei Soviet né di quello di Angora, coi quali il Governo Italiano non ha finora relazioni politiche ufficiali, sono: 1) Il trattato di Alleanza firmato a Mosca nel marzo scorso, del quale le clausole principali sarebbero la conclusione di una alleanza militare fra il Governo di Angora e quello dei Sovieti, con promessa di reciproci aiuti militari, il riconoscimento da parte della Russia della sovranità turca su territori contestati, quali Tracia, Smirne, Cilicia, etc. l'abolizione delle capitolazioni, etc. 2) Il Trattato firmato a Kars il 13 ottobre 1921 non solo dai rappresentanti dei Governi di Mosca e di Angora ma anche da quelli delle Repubbliche Caucasiche bolsceviche e di Erivan, Tiflis e Baku. Questo Trattato regola le questioni di frontiera e le altre pendenti fra le Repubbliche Caucasiche e il Governo di Angora, in seguito specialmente alla guerra turco-armena chiusasi col trattato di Alexandropol. Ambedue le convenzioni sono state dunque stipulate fra Governi non riconosciuti ufficialmente dall'Italia, e quindi esse non possono attualmente avere per noi valore giuridico internazionale. Per ciò che riguarda il trattato d'alleanza il Governo Italiano può assicurare l'Onorevole Interrogante che esso segue con vigile attenzione lo sviluppo dei rapporti instaurati fra i Soviet e il Governo di Angora e le ripercussioni che ne derivano sulle questioni orientali. Quanto al Trattato di Kars, esso prescinde assolutamente dalle stipulazioni già avvenute per gli alleati, specialmente nei riguardi dell'Armenia. Il Governo Italiano si riserva pertanto di esaminare d'accordo con gli Alleati le questioni regolate del predetto Trattato quando sarà possibile risolvere l'insieme delle questioni orientali per addivenire alla stipulazione di condizioni di una pace definitiva e durevole colla Turchia».(AP, CD, Discussioni, tornata 30 novembre 1921, p. 1937)
Nel frattempo l’8 febbraio 1921 il Ministro degli Affari Esteri della Grande Assemblea Nazionale Turca, Bekir Sami Bey riferì anche con un comunicato radio
“Il governo sovietico russo, la Grande Assemblea nazionale turca
per amore del suo diritto di governare autonomamente il proprio paese e di determinare il proprio destino
Ci congratuliamo con lui per il suo atteggiamento invincibile e deciso e il coraggio incrollabile nella sua lotta... la sua indipendenza e libertà.
Siamo felici se ci ha aiutato ad andare avanti nella giusta direzione…” Ha espresso apertamente il suo sostegno alla Lotta Nazionale.
Mentre la delegazione turca aveva i suoi contatti con gli esponenti russi, erano stati avviati dei contatti con il capo della delegazione afghana, Muhammed Veli Khan. Furono prese delle decisioni congiunte l’1 marzo 1921.

Nel Trattato la Turchia riconosceva l’indipendenza dell’Afghanistan, dei partiti di tutte le nazioni.
Qualora uno dei paesi amici  sarà attaccato si reagirà immediatamente e congiuntamente all’attacco delle altre potenze.  Il trattato definitivo sarà firmato  dopo la conclusione di un accordo con qualsiasi altro stato.
 Accordo di amicizia e cooperazione tra Turchia ed Afghanistan.
Obiettivo. Formare un’alleanza e una solidarietà contro le potenze imperialiste nel quadro delle condizioni del periodo.
L’oggetto principale dell’accordo è per entrambi gli stati.
Articoli sulla lotta per l'indipendenza, la presa di posizione comune contro l'imperialismo e la conoscenza reciproca.
Dopo il trattato di amicizia e cooperazione turco-russo firmato a Mosca l’uno marzo 1921 ed entrato in vigore il 21 luglio 1921 grazie all’approvazione dalla Grande Assemblea Nazionale Turca, l’Afghanistan fu il primo stato a riconoscere la Turchia e la Turchia, dopo la Russia, a riconoscere l’Afghanistan.
Nel Trattato turco-afgano
il nuovo Stato turco nel quadro della cooperazione reciproca è stato il primo una volta, per aiutare un paese dell'est nel campo dell'istruzione, per inviare insegnanti e ufficiali in Afghanistan.
Un Trattato costituito da 10 articoli e uno dei più importanti fu che
L’Afghanistan riconoscerà la Turchia islamica come il leader spirituale del mondo.
 Un altro sviluppo nelle relazioni tra Turchia ed Afghanistan, sempre nello stesso periodo, fu la morte di Fahrettin Pasha, “la guardia” (governatore) di Medina.
Mustafà Kemal Pasha lo nominò il 25 maggio 1922 ambasciatore turco a Kabul e fu accolto con grande gioia dal sovrano afghano Amanullah Khan che era  presente ai ricevimento per il suo insediamento nell’ambasciata.
L'ottomano Fahreddin Pasha con la bandiera afghana e il re dell'Afghanistan Amanullah Khan con la bandiera ottomana durante il periodo dell'assedio di Medina.
Fotoğrafta Afganistan Emiri Emanullah Han Osmanlı bayrağına ve Fahreddin Paşa ise Afgan bayrağına sarılmıştır.
https://www.facebook.com/OArchive/photos/a.107620054660364/112163360872700/?type=3

1916  - Nella foto vediamo Fahreddin Pasha ispezionare il fronte con il nuovo emiro della Mecca, Şerif Ali Haydar Pasha e i suoi figli.
Hussein annuncia una lettera per attirare altri arabi dalla parte degli inglesi, e Ali Haydar Pasha pubblica quindi la sua risposta come segue:
“Il nemico ha invaso Egitto, Sudan e India, Yemen, Ahqaf, Oman e dintorni, e questa volta ha tentato di raggiungere Bassora. [...] Sharif Hussein ha incontrato questo nemico ed è ora la protezione di un governo cristiano della casa benedetta di Allah, la Qibla dell'Islam e
la tomba del Profeta.
https://www.facebook.com/photo/?fbid=112706314151738&set=a.107620054660364 

Ömer Fahrettin Türkkan, noto anche come Fakhreddin Pascià, Fakhri Pascià o Omar Fakhr ud-Din Pascià, fu un ufficiale e diplomatico ottomano, governatore di Medina
(Ruse, 1868 – Istanbul, 22 novembre 1948).
Ufficiale e diplomatico ottomano, governatore di Medina dal 1916 al 1010
Era soprannominato dai turchi “Medine Mudafii” (difensore di Medina) e dai
britannici “leone del deserto/ tigre del deserto) per il suo patriottismo nell’aver difeso Medina.
Difese per ben due anni Medina dall’assedio dei britannici.
Il 10 gennaio 1919 Fakhri si arrese con i suoi 456 ufficiali e 9.364 soldati della guarnigione di Medina. Gli inglesi avrebbero minacciato la distruzione della città con l’aviazione se
non si fosse arreso.
Secondo un autore turco che citò un testimone oculare, un venerdì della primavera del 1918,
dopo la preghiera in comune nella Masjid al-Nabawi (Moschea del Profeta),
Fakhreddin Pascià salì sul minbar, si fermò a metà dei gradini e, girato il volto verso
la tomba del profeta Maometto, disse con forza:
Profeta di Dio ! Non ti abbandonerò mai!
Quindi si rivolse ai presenti e disse:
Soldati! Mi rivolgo a voi in nome del Profeta, che mi sia testimonio.
Vi ordino di difendere lui e la sua città fino all’ultimo proiettile e l’ultimo respiro,
senza tenere conto della forza del nemico. Possa Allah soccorrerci, e possa lo
spirito di Maometto essere con noi!
Ufficiali dell’eroico esercito turco! O piccoli Maometto, venite avanti e giuratemi, davanti al
nostro Signore e al Profeta, di onorare la vostra fede col supremo sacrificio
delle nostre vite.
Fakhreddin Pascià aveva rivelato di aver ricevuto una visione in sogno del profeta Maometto che gli aveva ordinato di non arrendersi. Nell'agosto del 1918, egli ricevette un'ingiunzione di resa dallo sharīf di Mecca.
Fakhreddin Pascià rispose allo sharif di Mecca
«Fakhr-ud-Din, generale, difensore della sacratissima città di Medina. Servo del Profeta»"
«In nome di Allah, onnipotente. A colui che infrange il potere dell'Islam, causando spargimento di sangue tra i musulmani, mettendo a rischio il califfato del Comandante dei Credenti, esponendolo alla dominazione dei britannici.»
«Giovedì notte, il 14 di Dhu l-Hijja, stavo camminando, stanco e spossato, pensando alla protezione e alla difesa di Medina, allorché mi sono trovato tra persone sconosciute che lavoravano in una piccola piazza. Quindi vidi dritto davanti a me un uomo in atteggiamento sublime. Era il Profeta, possano le benedizioni di Allah ricadere su di lui! Il suo braccio sinistro era appoggiato sul fianco sotto la veste. [Disse:] 'Seguimi.' Io lo seguii per due o tre passi e mi svegliai. Immediatamente mi diressi verso la sua sacra moschea e mi prosternai in preghiera e in ringraziamenti [vicino alla sua tomba].»
«Ero ora sotto la protezione del Profeta, mio Comandante Supremo. Mi affannai [immediatamente dopo] a rafforzare le difese, costruendo strade e piazze.»

Gli articoli del Tratto di Amicizia turco-afghano del 1921:
-        Articolo 1. Per fortuna, lo Stato turco, che ha condotto una vita indipendente, è sinceramente e con tutto il cuore legato da legami. Considera un dovere riconoscere lo Stato Supremo dell'Afghanistan, in cui si trova, veramente indipendente.
-        Articolo 2.  Le Alte Parti contraenti esigono la liberazione, la completa libertà e l'indipendenza di tutte le nazioni orientali, che hanno diritto a qualsiasi regime e forma di governo che ogni nazione desideri dichiara di essere libero di governare; Riconoscono l'indipendenza di Bukhara e Khiva.
-        Articolo 3. Lo Stato Supremo dell'Afghanistan ha guidato l'Islam per secoli e ha svolto compiti superiori ad esso. Spiega anche approfittando di questa opportunità che la Turchia, che detiene il mondo del califfato, è leader in questo campo.
-        Articolo 4. Qualsiasi parte che persegua la politica di invasione o colonizzazione dell'Oriente. Partendo dal presupposto che l'attacco all'altro da parte dello stato imperialista è stato fatto da solo, gli strumenti e accetta di respingerlo con i suoi mezzi.
-        Articolo 5. Ciascuna delle Parti contraenti agisce nell'interesse dello Stato terzo con cui l'altra è in lite. Qualsiasi accordo intergovernativo o accordo appropriato o lesivo degli interessi dell'altra parte contraente, si impegna a non farlo ea notificare all'altra parte quando firmerà un accordo con qualsiasi stato.
-        Articolo 6. Rapporti economici e commerciali e transazioni consolari tra le parti dipendenti. Faranno anche i contratti necessari per l'organizzazione di personale da inviare.
-        Articolo 7. Le parti contraenti stabiliscono la corrispondenza regolare e privata tra i due paesi, la loro situazione politica e l'istruzione, commercio ecc. e daranno informazioni reciproche e il più presto possibile su situazioni e ogni tipo di necessità e desiderio.
-        Articolo 8. La Turchia assisterà l'Afghanistan nel campo della cultura, invierà insegnanti e ufficiali e gli insegnanti, formatori e gli ufficiali rimangano in carica per almeno cinque anni, e al termine di questo periodo, se l'Afghanistan lo desidera, può essere reintegrato.
-        Articolo 9. Il presente accordo sarà ratificato quanto prima ed entrerà in vigore da quel momento.
-        Articolo 10. Il presente accordo è stato redatto a Mosca in due istanze ed è indirizzato ai rappresentanti plenipotenziari delle parti.
firmato e dato.
Il patto fu stipulato il ventunesimo giorno di Jamazilahir, milletrecentotrentanove dell'anno Hijri.
Firmato il primo martedì di marzo milletrecentotrentasette, in coincidenza con
Ambasciatore Straordinario Veli Yusuf Kemal

Gli istruttori militari turchi restarono nel territorio afghano per cinque anni.
 Tramite l’ambasciatore turco Fakhrettin Pasha, Amanullh Khan ricevette un telegramma datato 19 marzo 1922
“Da Ghazi Mustafa Kemal Pasha, Presidente della Grande Assemblea Nazionale turca, a Sua Eccellenza Amanullah Khan, Emiro dell'Afghanistan
 
18.03.1922
Sebbene questa volta Fahreddin Pasha avesse la piena e completa fiducia del governo della Grande Assemblea nazionale turca,
uno dopo l'altro… la reciproca discordia e fraternità tra i due membri della famiglia dell'Islam, che devono basarsi l'uno sull'altro.
L'Ambasciatore e il Direttore Esecutivo Straordinario sono stati nominati presso l'Aliyyeyi Şahanes a scopo di verifica e arbitrato.
Musharunileyhin a nome del governo della Grande Assemblea nazionale turca per presentare la sua personalità agli Emaretpenahi di Jalili.
Vi chiediamo di dare piena fiducia a tutte le considerazioni e segnalazioni.
Presidente della Grande Assemblea Nazionale
Gazi M. Kemal”
Dopo Fahrettin Pasha, Memduh Şevket (Esendal) Bey e successivamente Yusuf furono nominati ambasciatori della Turchia a Kabul.
Con l'inizio delle relazioni turco-afghane, fu fornita all'Afghanistan un'assistenza significativa, soprattutto in campo militare.
Nella prima fase, gli insegnanti ufficiali dalla Turchia furono inviati alla Scuola per Ufficiali Militari aperta a Kabul.
Questa fu la prima scuola che sostenne le attività di istruzione e formazione dell’esercito afghano.
Vennero inviati anche degli  istruttori civili e militari e all'inizio del 1926 anche del materiale bellico come fucili, cartucce e anacardi turchi.
La Turchia fornì quindi delle attrezzature militari che con il tempo aumentarono.
Dopo che l’Afghanistan raggiunse la totale indipendenza dagli Inglesi, le relazioni tra i due paesi ebbero ulteriori sviluppi nel dopoguerra  con frequenti visite di stato e collaborazioni reciproche in vari settori.
Il 4 luglio 1927 Mahumud Tarzi, Ministro degli Affari esteri dell’Afghanistan e suocero di Amanullah Khan, fece una visita di stato ad Ankara. Incontrò il ministro degli Esteri turco Tevfik Rustu Aras. Nei colloqui i due ministri furono concordi nel proseguire le forti relazioni amichevoli tra i due paesi.
Nei loro colloqui anche varie questi regionali. Il ministro afghano fu anche ricevuto ed ospitato, il 10 luglio da Mustafa Kemal Ataturk. Una visita importa perché era la prima visita di stato che si verificava in Turchia.
Il trattato di Losanna del 24 luglio 1923 firmato dalla Turchia e dale Potenze dell’Intesa (che combatterono nel corso della prima guerra mondiale e nella successiva guerra d’indipendenza turca) pose fine al grave conflitto greco-turco e ridisegnò i confini stabiliti dal decaduto trattato di Sevres. Furono ridisegnati i confini tra Grecia, Bulgaria e Turchia e si pose fine ad ogni pretesa della Turchia su Cipro, Regno dell’Iraq e Siria.
Dopo la firma del trattato il primo sovrano a congratularsi con  Ataturk fu Amanullah Khan.
Amanullah Khan fece la richiesta per una visita di Stato al governo di Ankara che fu accettata.
Il sovrano afghano si recò in Turchia con la moglie Soraya, i suoi ministri e con l’ambasciatore turco a Kabul  Fahrettin Altay Pasha.
Con il traghetto “Izmir”(?) partirono da Sebastopoli per raggiungere Istanbul e poi in treno giunsero ad Ankara.
Per portare i sovrani afghani da Sebastopoli a Istanbul, l’amministrazione Seyrisefain assegnò un traghetto che giunse a Sebastopoli il giorno prima dell’arrivo dei sovrani.
Il traghettamento fu accompagnato dalle navi di combattimento “Peyk-i-Sevket” e “Berk-i-Satvet”.
Sul tragetto oltre alla delegazione turca anche il commodoro di flottiglie e l’ufficiale di scorta ed anche la bandiera.
La delegazione era costituita da:
1- Primi Ferik Fahreddin e Ferik Naci Eldeniz Pashas, ​​​​che sono ufficiali per il futuro a nome di Sua Eccellenza il Presidente, e l’ambasciatore di Kabul Nebil Bey che costituivano la delegazione turca per l’accoglienza degli ospiti reali.
2- Ambasciatore di Kabul Nebil Bey,
3- Assistente generale Sada Bey, direttore delle presenze,
4- Gentili Aiutanti nominati al seguito di Sua Maestà il Re e la Regina.
L’ambasciatore afghano Ghulan inviò la sua delegazione all’arrivo dei sovrani afghani.
 
Sul traghetto “Izmir” Amanullah Khan incontrò i giornalisti e fece una breve dichiarazione:
“Sono molto felice di incontrare voi giornalisti turchi, sono molto commosso. C'è un'eterna fratellanza tra le nazioni turca e afghana. I turchi sono la nostra pupilla dell'occhio.
"Turchi, siete la pupilla dei nostri occhi. Qui in una nazione fraterna
Sono molto contento di essere qui. Vi saluto con rispetto e amore. Gli afghani sono tuoi
sono i tuoi fratelli. Vi saluto da tutta la mia nazione'.
 La stampa turca diede ampio risalto alla visita del re d’Afghanistan Amanullah Khan e della regina Soraya Tarzi,,
Primo ospite ufficiale della Repubblica di Turchia (1928)
Il fatto che l'Afghanistan sia stato uno dei primi stati a riconoscere il governo di Ankara durante la guerra d'indipendenza ha aperto la strada all'ulteriore sviluppo delle relazioni tra i due paesi. Una nuova era è iniziata nelle relazioni turco-afghane grazie agli accordi di amicizia stipulati tra i due Paesi, agli ambasciatori inviati, alle delegazioni e alle relazioni sviluppate. In questo nuovo periodo, la visita del re afghano Amanullah Khan in Turchia è stata molto importante per lo sviluppo delle relazioni tra i due paesi e la società. Questa visita è stata importante anche in termini di riconoscimento della Repubblica di Turchia davanti agli stati del mondo. Pertanto, ha voluto sfruttare al meglio questa opportunità, che ha visto come un'opportunità per la neonata Repubblica turca di presentarsi al mondo. Oltre a tutto ciò, i notabili dello stato, in particolare Gazi Mustafa Kemal Pasha, stavano vivendo l'emozione di ospitare per la prima volta il leader di un paese straniero. I vertici dello stato, in particolare Gazi, hanno attribuito grande importanza a questa visita del re afghano Amanullah Khan. Questo sforzo dello Stato si rifletteva negli organi di stampa dell'epoca e ogni momento che il Re trascorreva in Turchia veniva raccontato al lettore dai giornali dell'epoca in ogni dettaglio. In questo studio si è cercato di mostrare come il re afghano Amanullah Khan è stato accolto in Turchia, e tutte le sue visite e incontri a Istanbul e Ankara, con
Inoltre, sono stati sottolineati anche i rapporti del re afghano con Gazi, la sua influenza dalle rivoluzioni avvenute in Turchia e il fatto che abbia portato queste riforme nel suo paese e le conseguenze.

IL RE DELL'AFGHANISTAN AMANULLAH  VISITA LA TURCHIA
La giovane Repubblica turca aveva due problemi diplomatici: gli ambasciatori degli stati imperialisti, e quindi i loro governi, non avevano trovato Ankara come capitale e non avevano ancora trasferito le loro ambasciate ad Ankara. Inoltre, fino al 1928, nessun capo di stato si era recato in visita ufficiale nella nostra nuova capitale, Ankara. A questo proposito, questa visita del re afghano Amanullah Khan nel nostro Paese è molto importante. È arrivato il nostro primo visitatore ufficiale e si è aperta la strada per il trasferimento delle ambasciate ad Ankara. Atatürk si è poi assicurato che le ambasciate siano trasferite ad Ankara con abili manovre. Per questi motivi abbiamo arricchito il nostro articolo con fotografie di quel periodo e lo abbiamo preparato in tre parti con il mio editore Serdar Akdeniz. Spero vi piaccia, un caro saluto... 
 
Il giornale turco “Ora” (?) del 20 maggio 1928 riportò l’arrivo di Amanullah Khan a Istanbul…
“Il fratello sovrano dell'Afghanistan è venuto nella nostra città ieri. E sono stati accolti con applausi dalla gente di Istanbul.

burhanettin

 I sovrani afghani arrivano in treno ad Ankara il 20 maggio 1928. Nella delegazione di benvenuto era presente il Presidente Mustafa Kemal Ataturk che era accompagnato dal Presidente della Grande Assemblea Nazionale della Turchia Kazım (Özalp) Pasha, dal Vice Capo İsmet İnönü, dai Ministri e dal Segretario Generale del CHP. Dall'altra parte c'erano il capo di stato maggiore, Fevzi Pasha, e altri membri dell'esercito.

Nel maggio 1928, il re afghano Amanullah Khan venne in Turchia con sua moglie,
la regina Sureyya.

Ataturk era molto felice perché era la prima volta che una figura di Stato visita Ankara

https://historyofpashtuns.blogspot.com/2023/01/king-amanullah-khan-and-queen-soraya.html





Fahrettin Altay, ex ambasciatore turco a Kabul,  faceva parte della delegazione turca per l’accoglienza ai sovrani afghani e raccontò nelle sue memorie lo straordinario evento:
“Il 30 maggio, Eid al-Adha (Amanullah Khan), sono state fatte visite e congratulazioni. Nel pomeriggio, il re ha girato per Istanbul, guidando la sua macchina. Mi ha fatto sedere accanto a lui e intanto mi ha detto: "Non abbiate paura, sono un autista con licenza". E ho detto: "È un onore essere in un'auto guidata da un re, ma le nostre strade sono accidentate e disordinate, faresti meglio a trovare una guida". Ma ha agito, dicendo che non era necessario. Per fortuna, abbiamo completato il viaggio in sicurezza”.
“… Atatürk era molto allegro poiché era la prima volta che un monarca visitava Ankara. (…) Il re parla turco e può spiegare i suoi desideri. La regina parla persiano.
Quando Amanullah e Soraya giunsero in Turchia furono accolti con grande ospitalità.
La regina Soraya (Sureyya) era una figura molto importante per avviare le riforme moderniste del marito.
I sovrani afghani, prima di partire per la visita del paesi europei nel 1927-1928, avevano già avviati le riforme moderniste e questa intraprendenza aveva suscitato un certo timore in Ataturk..
“Mio caro fratello, cos'è questa imprudenza? un momento, sii anche delirante, sospettoso, ma non sbadato. ricorda tuo padre, ricorda la storia dell'Afghanistan"
Amanullah Khan era però molto determinato nei suoi obiettivi e desiderava trasformare il suo Paese nel più breve tempo possibile.
Rimase affascinato dai risultati sociali ottenuti dalla Repubblica Turchia dopo aver visitato le città europee e questa percezione lo rese ancora più desideroso di raggiungere integralmente i suoi obiettivi di modernità..
Sono molto orgoglioso di loro perché li ho conosciuti da vicino. Sono molto soddisfatto dei miei contatti con i cittadini turchi. Oggi porto l'amicizia e la sincerità di ognuno di loro separatamente. Li ho amati tutti. Sono molto lieto di incontrarli”.


Furono numerosi i colloqui tra Amanullah Khan e Mustafa Kemal.
Cu fu sempre una grande cordialità e rispetto nei confronti dei sovrani afghani durante la loro visita.
Alla cena offerta da Mustafa Kemal in onore dei sovrani afghani, ospitati con grande rispetto ed onore, lo stesso presidente turco  manifestò, con un sincero discorso
I suoi sentimenti affettuosi nei confronti della nazione afghana..
Affermando che era fondamentale la costituzione di un forte esercito afghano ..
Raccomandando l’istituzione di una forte struttura statale.
 
Nel suo discorso, Gazi: (Şimşir, 1993: 31)
“Vostra Altezza Reale,
La nazione turca, il governo della Repubblica ed io siamo molto felici di vedere i loro governanti e Sua Maestà la Regina in Turchia.
piuttosto orgoglioso e contento.
Oggi, mio ​​fratello, che rappresenta la fraterna nazione afgana nelle sue persone nobili e preziose, e mia cara altezza reale e
Sua Maestà la Reverenda Regina personalmente a nome della nazione e dello stato turco ad Ankara, il nostro quartier generale
Sono felice di salutarti.
I rapporti tra la nazione afghana ei nostri antenati, la cui origine è l'Asia centrale, ei vincoli di fraternità sono antichissimi.
Le pagine indelebili della storia sono piene di ricordi eterni di quelle relazioni.
Ecco le nazioni afghane e turche di oggi, i grandi continenti di innumerevoli secoli e grandi continenti.
sono i figli delle nazioni”.
 
Amanullah Khan rispose..
"Sua Eccellenza,
Per le tribolazioni che hai patito giorno e notte, il tuo Stato, che è l'esempio dell'attività
e della potenza di S.
Io e la mia amata nazione vediamo i progressi odierni che ha raggiunto con occhi
pieni di soddisfazione e orgoglio. Najib
La nazione afghana diventa credente a causa di ogni passo compiuto dalla nazione turca
sulla via del progresso e del progresso.
Che tipo di esigenze il tuo Ali ha portato la giovane Turchia a grandi
livelli di progresso in nove anni?
Attesto che hai salvato questa eroica nazione e come hai portato questa
eroica nazione alla felicità e alla forza.
Vedo il brillante futuro della giovane Turchia. Poiché so che l'unica ragione per questo
 è che tu sei contro tuo fratello personalmente.
Ho un grande sentimento di affetto e malafede”.
 
Fu rinnovato l’accordo di amicizia e cooperazione turco-afghano dell’1 marzo 1921 con un nuovo accordo:
Amicizia e accordo straordinario Tesrik-i
tra Turchia ed Afghanistan. 25 maggio 1928
Nel nuovo accordo, un rinnovo dell’amicizia tra i due stati,  azione comune contro i loro nemici, aiuto nella fornitura di mezzi “per andare avanti” e invio di esperti in campo scientifico, legale e militare.
 
"Amicizia e cooperazione firmate tra Turchia e Afghanistan il 25 maggio 1928"
Accordo"
“Articolo 1: Violazione tra la Repubblica di Turchia e l'Emirato dell'Afghanistan e anche tra le due nazioni prevarrà la pace impossibile e l'amicizia sincera ed eterna.
Articolo 2: Atto ostile di uno o più stati contro una delle due parti. In tal caso, la parte impiegherà tutti i suoi sforzi e il suo tempo per prevenire tale violazione e per farlo.
Nonostante gli straordinari, i due governi hanno preso la decisione giusta, che era nel loro migliore interesse, anche se l'ordine di guerra era in atto. S’i impegnano a riconsiderare la situazione tra di loro con benevolenza e cura, al fine di indagare sulla situazione.
Articolo 3: Ciascuna delle parti del contratto può essere accettata da uno o più stati dell'altra parte.
contro ogni alleanza o conflitto politico, militare, economico e finanziario, e anche contro uno o più
Articolo 4: Devleteyn-i akidayn è un simbolo per il progresso e la glorificazione di paesi e nazioni.
Tutti i tipi di motivi e mezzi utili e necessari per l'altra parte, nonché accordi per un impegno a cercare di provvedere e facilitare le sue esigenze attraverso un apposito contratto da stipulare, e verso la controparte aiuto in questa faccenda.
Articolo 5: Richiesta di promozione e glorificazione dell'istruzione e dell'esercito della Repubblica  Afghanistan. La Turchia s’impegna a selezionare gli esperti forensi, scientifici e militari che servirà e a metterli al servizio dello Stato afghano”.
 
“Non tollereremo mai violazioni e intralci alla nostra indipendenza e libertà, ad ogni costo e in cambio.
non farlo; mantenere la loro indipendenza e libertà completamente innocenti e, se necessario per questo, dell'ultimo individuo
adornare la sua storia con un esempio glorioso versando l'ultima goccia di sangue; Ecco la vera natura dell'indipendenza e della libertà,
Il principio essenziale e vitale per le nazioni che ne hanno compreso il significato e l'alto valore nella loro coscienza... Tuttavia, questo principio lo è
Sono le nazioni che sono capaci e disposte a fare ogni tipo di sacrificio, in ogni momento, per il bene del quale l'umanità è costantemente
Un comitato degno del suo rispetto e della sua obbedienza può essere considerato come un'organizzazione sociale. La nazione afgana e la nazione turca, queste due
fratelli e sorelle, hanno effettivamente dimostrato di essere veri devoti di questo principio”. (Şimşir, 1993: 32)
 
"Sua altezza Reale!
Come leader della nazione turca, che ama veramente te, la tua nazione e la tua patria, posso sinceramente dirlo
Che le vostre iniziative per il progresso materiale e spirituale e il progresso dell'Afghanistan siano completate in breve tempo.
Vedere è il nostro scopo principale. Siamo certi che il tuo successo è certo. A questo proposito l'a
Lo Stato turco è disposto a svolgere i propri doveri e obblighi, che naturalmente favoriscono la fratellanza accade."
 
Il 13 settembre 1928 il primo ministro turco Ismet Inonu tenne un discorso a Malatya riferì anche sulle relazioni tra Afghanistan e Turchia
“La grande gioia del sovrano afghano per il nostro Paese.
sinceramente sulla via del luogo, della pace e dello sviluppo che abbiamo fatto con l'Afghanistan durante le sue preziose visite al
e che benevola cooperazione, determinazione e sentimento dei due paesi che vogliono lavorare con tutte le loro forze.
È un esempio convincente di quello che sono. Essere una forte massa di civiltà nella famiglia internazionale dell'Afghanistan
La forza nella sua determinazione dà onore e gratitudine. Sua Eminenza, il sovrano dell'Afghanistan, che vuole e ama le riforme
Ho piena e completa fiducia che i loro sforzi e le loro azioni saranno simili al successo. (Akşin, 1991: 192)
Come si può capire dal discorso, la Turchia come stato, la modernizzazione dell'Afghanistan e del mondo il prima possibile.
Vuole prendere il posto che gli spetta.
Mentre la visita di Amanullah Khan in Türkiye dovrebbe produrre risultati molto importanti per lo Stato e il popolo afghano.
Gli sviluppi in Afghanistan hanno dimostrato il contrario. In particolare, gli oppositori della patria dell'innovazione Amanullah Han
Poiché consideravano le loro visite all'estero problematiche per il proprio futuro, si opposero a ogni tipo di innovazione e
Si sono schierati contro Amanullah Khan. Nel frattempo, addestrare l'esercito afghano in linea con l'accordo turco-afghano.
Il 21 ottobre 1928, una delegazione guidata dal tenente generale Kazım (Orbay) fu inviata in Afghanistan e
Amanullah Khan ha nominato Kazım Pasha alla carica di capo di stato maggiore dell'Afghanistan. Tuttavia, tutto questo
I passaggi furono inconcludenti, Amanullah Khan dovette lasciare il suo paese e recarsi a Roma, il 4 agosto 1929.
Si stabilì nell'ambasciata afgana a Roma. (B.C.A., D: 43515, F: 30.10.0.0, Y: 257.731.15, 04.08.1929.)
I punti decisivi del metodo seguito da Mustafa Kemal Atatürk in politica estera nelle relazioni diplomatiche, realismo,
padronanza della tattica, apertura al dialogo, affidabilità, comprensione riuscita di ieri, oggi e domani,
sopportare ma anche stringere alleanze quando necessario. Queste sono le caratteristiche più nazionali di Mustafa Kemal Pasha
Dall'inizio della lotta e in questo processo, sia con la Russia sovietica che con l'Afghanistan.
sembra svolgere un ruolo decisivo nelle relazioni. (Özdemir, 2004: 1) In questo contesto, la politica orientale di Atatürk
Come in tutti i suoi comportamenti, è il prodotto di una comprensione del tutto realistica, irrealistica e senza pretese.
(Aksin, 1991: 191)
L'accordo di amicizia e cooperazione turco-afghano era importante per entrambi i paesi nelle condizioni di quegli anni. Questo accordo è
È il primo accordo politico internazionale che il governo ha stipulato legalmente. Questo trattato contro il colonialismo e
È anche importante in quanto primo accordo di alleanza tra i due stati contro l'imperialismo.
Le relazioni tra Türkiye e l'Afghanistan hanno una profondità storica. legami fraterni tra i due paesi,
In particolare, a seguito dell'occupazione dei due paesi e dei loro comuni destini, si rafforzò e iniziò a cooperare tra loro.
andato così lontano. Una collaborazione reciproca che nasce dagli anni di Lotta Nazionale e dal primo periodo repubblicano
Come risultato dei suoi sforzi, molti aiuti militari ed economici sono stati consegnati all'Afghanistan e le esigenze del popolo afghano sono state soddisfatte.
Sono state prese misure per soddisfarlo. Ma ancora più importante, l'Afghanistan ha una struttura statale moderna.
Ci sono stati passi intrapresi reciprocamente per raggiungere questo obiettivo. Tra questi passaggi, la visita di Amanullah Khan a Türkiye e
Gli sviluppi successivi sono importanti.
La visita di Amanullah Khan in Turchia nel 1928 e durante questa visita la visita di Mustafa Kemal Atatürk al re afghano
Il grande interesse e l'amicizia che ha mostrato alla nazione afghana nella sua persona ha ulteriormente rafforzato i legami storici e
Le relazioni culturali, economiche e militari tra i paesi sono state rafforzate dagli accordi.
Amanullah Khan, che sta cercando e mira a rendere l'Afghanistan una moderna struttura statale, ha visitato Türkiye
Ha seguito da vicino il cambiamento e lo sviluppo della Turchia durante il suo regno.
Tuttavia, quando Amanullah Khan tornò nel suo paese, nel giugno 1928, vide che era agitato in subbuglio, ma non rinunciò alle riforme.
Negli anni '30, la Turchia, su richiesta di Nadir Shah, introdusse in questo paese la medicina, il diritto e le scienze politiche.
Ha inviato formatori a lavorare nelle università nei loro campi. dopo la seconda guerra mondiale
sviluppi politici, l'influenza sovietica e l'occupazione dell'Afghanistan, il conflitto interno in Afghanistan.
Le relazioni Turchia-Afghanistan, interrotte durante e dopo la guerra, hanno avviato relazioni internazionali con l'Afghanistan nel 2001.
Con la realizzazione dell'intervento e l'instaurarsi di nuovo di un ambiente di pace, è stato acquisito un nuovo slancio.
vinto. Negli anni '90, gli anni della guerra civile in Afghanistan, la Turchia ha cercato di garantire la pace e la stabilità nel Paese.
ha contribuito, nel frattempo, ha preso parte attiva soprattutto agli aiuti umanitari
in efficaci sforzi di aiuto in varie regioni dell'Afghanistan in settori quali l'istruzione, la sanità e l'alloggio.
Trovato. Le relazioni turco-afghane, iniziate in questo quadro, sono continuate sempre più fino ad oggi.
Riepilogo:
https://dergipark.org.tr/tr/download/article-file/90077



Fu anche scritto un libro in persiano per ricordare la visita del re afghano in Turchia nel 1928. In persiano. (Libro di 13 pagine, misure (13 x 19) cm).


https://phebusmuzayede-com.translate.goog/47719-afgan-krali-amanullah-han-in-1927-senesinde-turkiye-yi-ziy-ret-hatirasi-farsca-kitap-13-sayfa-13x19-cm.html?_x_tr_sl=tr&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=sc

Il secondo viaggio di Amanullah Khan in Turchia ad Ankara – 25 febbraio 1930

Amanullah Khan (a sinistra) con il volto molto triste.
Ataturk (a destra)
https://isteataturk.com/gorseller/1511548246_ataturk.jpg
Fonte foto: Atatürk Gazi Mustafa Kemal, foto di Cemal Işıksel, Turkish Historical Society Press, Ankara, 1969Fotografo: Cemal Işıksel

Sei mesi dopo la prima visita in Turchia, il sovrano afghano ritornò con la moglie Soraya. Ataturk incontrò Amanullah Khan e Soraya nella stazione di Gazi con lo stesso cerimoniale e la stessa dignità espressi nel passato. Li fece salire nella propria macchina è li portò all’Ankara Palas Hotel.


https://www.ergir.com/2012/2012resim/Ankara_Palas_bir_ankara_sarayinin_ilk_yillari/08_ankara_palas_5.jpg
l’hotel aprì nel 1927, disponibilità di 120 posti, diventando una delle istituzioni
più importanti di Akara.
Ospitò molte delegazioni straniere e fu sede anche d’incontri internazionali.
Ataturk vi si recava spesso per riposarsi dopo aver parlato in parlamento o tenuto riunioni.
L’edificio era posto di fronte all’edificio della Seconda Assemblea.
Lo stesso Ataturk definì l’Ankara Palace come
Una finestra che si apre da Est verso Ovest.
Il matrimonio della figlia adottiva di Ataturk, Nebile Hanim, si tenne in una sala
dell’Ankara Palace Hotel. Nella sala Ataturk ballò con sua figlia.

Atatürk e sua figlia adottiva Nebile. Kazım Özalp e il capo Sofracı İbrahim sono altre figure sorprendenti.
https://mustafakemalim.com/wp-content/uploads/2017/09/Atat%C3%BCrk-ve-manevi-k%C4%B1zlar%C4%B1ndan-Nebile.jpg




https://admin.biyografya.com/_docs/photos/beeb365564be71716e7db5df8a10c4e7.jpg

Latife Usaki Hanim e Mustafa Kemal si sposarono il 29 gennaio 1923 quando  lo stesso Kemal tornò a Smirne subito dopo la morte della madre Zubeyde Hanim. La celebrazione del matrimonio si svolse in presenza della donna e questo era un procedimento contrario alle usanze religiose dell’epoca.
I testimoni al matrimonio di Latife Usaki furono i marescialli Fevzi Cakmak e Kazim Karabekir, lo stesso Mustafa Kemal, Mustafa Abdülhâlik Renda e Salih Bozok. Le nozze furono documentate e certificate ben otto mesi dopo il matrimonio da Omer Fevzi, figlio di Huseyin, il capo Kadi (n funzionario dell'impero ottomano. Il termine kadi si riferisce ai giudici che presiedono le questioni in conformità alla legge islamica).

https://www.tekirdagyenihaber.com/wp-content/uploads/2023/01/Foto-1-Ataturk-ve-Latife-Hanim-Evlilik-Fotografi.jpg

La coppia si mostrava in pubblico con grande armonia e tranquillità. Latife non portava il velo e accompagnò il marito nei suoi viaggi ufficiali in Turchia ed anche all’estero. Una donna di grande cultura perché preparava insieme al marito i testi ufficiali. Latife si trasferì ad Ankara, la capitale del nuovo Stato, e visse a Cankaya nel “Kuleli Kosk” (oggi Museo di Ataturk) che fu utilizzato come residenza presidenziale. Su richiesta del marito partecipò alle sedute della Grande Assemblea Nazionale Turca. Un aspetto quest’ultimo molto importante perché fu la prima donna ad entrare nella Grande Assemblea.
Per diversi anni Latife simboleggiò il nuovo volto delle donne turche. Agì come una first lady perché sempre presente nella vita pubblica e questo era un aspetto nuovo, assoluto nella società del tempo. Ebbe una grande influenza nelle leggi per l’emancipazione delle donne turche che furono avviate nel corso degli anni Venti. Sostenne una grande lotta per il suffragio femminile e per una moderna legge sul divorzio.
La coppia aveva tanti interessi in comune eppure il loro matrimonio non durò a lungo. Le cronache parlarono di un litigio durante un loro viaggio nell’Anatolia orientale nell’estate del 1925.
Il diverbio o conflitto, uno dei primi,  nella coppia avvenne a Erzurum .  Latife Hamin lasciò il tavolo e si ritirò nella sua stanza senza rivedere il marito. Il giorno seguente fu mandata ad Ankara in compagnia di  Salih Bozok, primo aiutante di campo di Ataturk.
Ataturk, durante il matrimonio con Latife, aveva adottato delle bambine. Per prendersi cura delle bambine e della villa (Cankaya Villa), la Latife aveva assunto una governante svedese Madame Bauer. La governante, che parlava francese e di mezza età, cominciò subito ad organizzare la vita nella villa secondo i suoi criteri. I camerieri erano sottoposti ad una precisa disciplina e dovevano indossare i guanti ed il frak. Ataturk ben presto si annoiò di questi aspetti legati all’etichetta e sorse anche un grave problema perché la governante cominciò a ricevere degli ospiti come una grande signora e proprietaria della villa. Ataturk la licenzio e nacque nella coppia un forte litigio.
Ataturk prima di sposarsi con Latife Hamin fu innamorato di Fikrye Hanim. Mentre la moglie si trovava in Europa la Fikrye si recò da Ataturk per un incontro. Non fu ricevuta da Ataturk e si suicidò mentre stava lasciando Cankaya Villa.
L’avvenimento causò tanta tristezza in Ataturk e fu anche motivo di un forte litigio tra i due coniugi. Dopo questo litigio l’Ataturk mandò la moglie dalla sua famiglia a Smirne. Un viaggio in treno in compagnia di Salih Bozok. Alla stazione fu salutata dal Presidente del Consiglio e da alcuni ministri mentre era assente il marito. Lo scioglimento del matrimonio, in rispetto alla vecchia legge islamica,  fu notificato alla moglie a Smirne e il divorzio comunicato alla radio il 5 agosto 1925 con un annuncio del governo.
I motivi del fallimento del matrimonio non furono mai dichiarati da entrambi i coniugi.
Ataturk era un uomo molto impegnato e secondo delle testimonianze sembra che abbia detto…
"Soprattutto il mio Paese ha bisogno di me come padre di famiglia
Il marito le fece avere un passaporto con il nome di "Fatma Zehra Latife Uşakî" per evitargli all’estero dei problemi per eventuali molestie. Dopo il divorzio la donna visse all’estero per due anni e successivamente ad Istanbul, per 48 anni, fino alla sua morte.
Nelle interviste si rifiutò sempre di parlare del suo matrimonio, del motivo del fallimento ed anche del marito. Prima di morire fece testamento ai suoi parenti di secondo grado. Morì il 12 luglio 1975, sempre ad Istanbul, all’età di 76 anni per un tumore al seno. Dopo la separazione del marito non si risposò e rimase in silenzio per il resto della sua vita.
Alla sua morte il governatore di Istanbul, Namik Kemal Senturk, fece presenziare il suo funerale da una guardia d’onore composta da truppe di terra, aeree e navali, il funerale si svolse nella Moschea Tesvikiye.

Fu sepolta nella cappella di famiglia nel cimitero di Edimekapi. I suoi importanti documenti e le memorie furono conservati presso la Società Storica Turca. Latife usò il cognome “Usaki” che adoperò in alcune sue memorie e dediche. Sulle lapidi dei genitori e dei suoi fratelli fu riportato il nome “Ussakli” mentre nella lapide di Latife il nome “Usaki”.
Nel 2005 la Società Storica Turca avrebbe voluto pubblicare alcuni suoi diari ad eccezione di quelli più privati e su parere favorevole della sua famiglia. La famiglia dichiarò di “avere il diritto di proprietà delle lettere e dichiarò di non volere la pubblicazione dei diari”. I diari non furono quindi pubblicati.
 Sulla vita matrimoniale della coppia si sa molto poco. Un matrimonio durato appena due anni e, secondo le fonti, molto burrascosi.
Latife Hanim era appena ventenne e Ataturk quarantenne quando si sposarono. Sempre secondo le fonti la donna era molto polemica nei confronti del marito forse perché esasperata dalle sue abitudini alcoliche e spesso lo rimproverava anche in pubblico.
(Mustafa Kemal Ataturk morì ad Istanbul il 10 novembre 1938 e la causa della morte fu dovuta a cirrosi epatica).
La moglie ebbe una sua influenza politica sul marito anche perché aveva studiato in Occidente, aveva una perfetta conoscenza di diverse lingue e non indossò mai il velo.
Divorziò nel 1925 e i dieri di Latife, dopo la sua morte, non furono mai pubblicati forse per non oscurare la fama del marito.
Nel 2006 fu pubblicata una biografia, molto controversa e discussa, di Latife Hanim del giornalista Ipek Calislar di Cumhuryet.
Una biografia di oltre 500 pagine  frutto di almeno vent’anni di ricerca.
La vita della donna facendo riferimenti a libri, articoli, estratti di giornali, riviste ed interviste anche a parenti di Latife.
Il libro fece scalpore perché nella letteratura turca era un aspetto decisamente nuovo la narrazione di vita di una donna.
I turchi conoscevano la vita del loro eroe nazionale Ataturk e di chi gli era stato a fianco nella formazione della nuova Turchia ma erano  completamente ignari sulla vita della moglie Latife.
I turchi la consideravano come persona non grata al marito, per il suo carattere difficile, per la sua discutibile bellezza e per la sua giustificata critica per l’abitudine al bere del marito.
Stranamente i turchi sapevano molto di più sulla vita e sul carattere di Eva Peron e di Jackie Kennedy.
Perché? Una domanda che sarebbe lecito porgersi… e se parte delle idee politiche di Ataturk fossero nate anche dalla grande cultura e ideologia della moglie Latife?
I diari della donna potrebbero svelare tanti interrogativi.
Il Calislar ebbe il merito di dare all’immagine di Latife il suo ruolo importante, indiscusso, nella storia della Turchia moderna.
Il matrimonio di Latife e Atatürk ebbe luogo nel 1923, lo stesso anno di fondazione della Repubblica Turca. La coppia si era conosciuta quattro mesi prima di sposarsi.
Latife Hanım era la figlia di uno dei mercanti più ricchi di Smirne. La coppia si è sposata con rito civile, il primo in Turchia, a volto scoperto di Latife. Atatürk ha divorziato da Latife due anni dopo. È diventata una reclusa, senza mai parlare della sua relazione con il fondatore della Turchia moderna, morendo alla fine nel 1975.
Una figura che è inesistente nei libri di storia. I turchi non sapevano che la Latife aveva studiato e viaggiato in Europa, che era a conoscenza di molte lingue e che era un’attivista del movimento per i diritti delle donne togliendosi l’hijab (incitando le donne turche a fare lo stesso) al voto  ed esortando il marito a portare avanti la lotta per il diritto al voto delle donne.
Il libro  aveva un obiettivo ben preciso; ridare un immagine reale alla donna che aveva contribuito alla fondazione della nuova Turchia.
Il famoso giornale New York Times nel 1923, subito dopo il matrimonio della coppia dichiarò un commento…
“I suoi vestiti sono un pegno di riforma. I suoi pantaloni da equitazione indicano la sua intenzione di spazzare via le convenzioni dell'harem.
L'azione legale non può essere semplicemente etichettata come una primitiva dimostrazione di patriottismo. Dietro questo fanatismo e un sistema che consente questo tipo di bigottismo c'è la paura di strappare le donne ai loro stereotipi convenzionali, la paura di rappresentare una donna in più di una dimensione, in tutte le sue forme umane. Questo caso non sembra essere un'espressione di rispetto per Atatürk, ma piuttosto un desiderio di mantenere lo status quo e quindi mantenere le donne "al loro posto".
Anche il giornale “Chicago Tribune” dichiarò nel 1940 circa…
"La sposa di Kemal eclissa l'eroe agli occhi dei turchi"

Mustafa Kemal e Latife Hanım durante la loro visita a Bursa, il 31 agosto 1924
https://it.wikipedia.org/wiki/Latife_U%C5%9F%C5%9Fak%C3%AE

Un accoglienza reale anche se il sovrano aveva abdicato dal trono dell’Afghanistan.
La seconda notte dal loro arrivo fu offerto un pranzo a ventiquattro persone nel palazzo in onore di Amanullah Khan e di Soraya.
I colloqui al tavolo nella vecchia Cankaya Mansion sono durati sempre più a lungo.

Cankaya Mansion
https://pbs.twimg.com/media/DklGUi4UwAAc0wL.jpg
Era la residenza ufficiale del Presidente della Turchia dal 1923 al 2014.

Ataturk chiese all’ex sovrano Amanullah Khan:
come hai fatto questo tuo lavoro?
Ti hanno lasciato solo e hai dovuto lasciare il tuo paese natale?
La voce di Amanullah Khan si fece triste..
Mentre ero in Turchia, il ribelle di nome Pece Saki (Kalakani) fa fatto delle voci…
Quando sono tornato nel paese, vedo che Kalakani ha preso il potere.
Il suo esercito mi ha costretto a lasciare l’Afghanistan sotto minaccia.
Ho evitato una guerra civile, ho lasciato la mia terra natale su un aereo per l’Italia.
Il re afghano piangeva ed esprimeva la sua tristezza guardando il suo amico fraterno Ataturk.
Ataturk fu molto gentile e desiderava allontanare quella tristezza dall’animo di Amanullah Khan.  Propose per l’indomani una gita per allontanare quella tristezza…
Domani faremo un viaggio nel dormitorio (fattoria?), disse Ataturk
Amanullah Khan chiese di unirsi al tour.
Ataturk rispose…
"Con piacere. Ma le nostre strade nell'Anatolia centrale sono pessime. La tua persona sarà disturbata. Dovresti riposare ad Ankara o Istanbul, sarebbe meglio".
Amanullah Khan rinnovò il suo desiderio di partecipare al tour affermando che era disposto a sopportare tutto.
Ataturk
"Non ci sono treni ovunque nel nostro paese. Anche le auto non circolano in molte parti del nostro paese. È obbligatorio viaggiare in montagna con asini o muli. Ti ammalerai con gli animali".
Amanullah Khan non insistette. La cena durò fino a tardi. Verso le tre i sovrani afghani e gli invitati si alzarono per andare via. Amanullah Khan salutò Ataturk con un bacio fraterno.
La mattina dopo, tutti fecero le valigie e andarono alla stazione. Nella villa non era rimasto nessuno oltre a me, Afet Hanim e Mehmet Usta, il cuoco. Mentre davo la sua cena ad Atatürk, mi trovai di fronte alla seguente domanda:
"Celebi Effendi. C'era qualcosa contro il Re a tavola ieri sera? Non abbiamo fatto niente di male?"
Celebi Effedi non riuscì a capire il perché di quella domanda e rispose..
"È stato molto bello, Pasha. Niente di offensivo".
Improvvisamente, senza neanche rendersene conto, Effedi fece ad Ataturk una domanda ..
"Pasha, il pianto del re era troppo per me ed ero molto turbato.
È difficile per i grandi uomini cadere, vero?"
Ataturk, dopo una breve pausa, rispose..
"I re... solo i re lo fanno".
Effedi capì il senso della frase dopo molto tempo. In seguito si pentì di aver posto quella domanda, che considerò inutile, ad Ataturk.
Disse in se stesso:
avevo bisogno di capire cos’è l’umiltà?
Dopo quel breve dialogo, Ataturk ed Effedi furono gli ultimi a lasciare il palazzo. Presero il treno per andare a Konya e nello stesso giorno partirono anche Amanullah Khan e la regina Soraya per Istanbul dove si fermarono alcuni giorni.

L’accoglienza straordinaria dei Sovrani Afghani in Turchia
Amanullah Khan  aveva da tempo espresso al governo di Ankara il desiderio
di "vedere la Nuova Turchia di Mustafa Kemal",
che considerava una tappa importante del suo viaggio.
Il governo turco si preparò ad accogliere i sovrani afghani con grande entusiasmo ed iniziarono i preparativi per l’accoglienza.
Le cronache riportarono come il presidente turco Ataturk studiò la storia afghana per ben figurare al cospetto dei sovrani afghani.
Era la prima visita di Stato nella Repubblica di Turchia e quindi fu data una grande importanza all’evento. Fu quindi preparato un programma molto dettagliato per la visita da parte del Ministero della Difesa Nazionale e dal Ministero degli Affari Esteri.
Il programma definitivo fu redatto nella riunione del Consiglio Direttivo del 18 aprile 1928. 
Si decise di noleggiare il traghetto “Izmir”, dell’Amministrazione Marittima, per 12.500 lire per portare i sovrani afghani dalla Russia.
Fu compilato anche l’elenco dei funzionari che avrebbero formato la delegazione turca per l’accompagnamento dei sovrani afghani dalla Russia in Turchia:
1-     A nome del Presidente, Generale Fahrettin (Altay) e Generale Naci (Ildeniz) Pashas
2-     Ambasciatore di Kabul Nebil (Ovest) Bey
3-     Il vicedirettore generale di Teşrifat, Sig. Sadullah
4-     Due aiutanti dell'entourage del re e della regina
Il programma prevedeva di accompagnare i sovrani afghani e il seguito in nave da Sebastopoli ad Istanbul e poi da Istanbul ad Ankara in treno.
Lo storico turco Bilal N. Simsir fece delle ricerche molto accurate su questo viaggio.
Fu assegnato il traghetto “Izmir”, una delle migliori navi dell’amministrazione marittima, e il capitano della nave sarebbe stato l’esperto Lutfi che, in precedenza, aveva capitanato il primo transatlantico turco “Gulcemal” dalla Turchia in America.
Le navi da guerra “Peyk-i Sevket” e “Berk-i Satvet” avrebbero accompagnato l’Izmir.
Il traghetto Izmir fu rapidamente riparato e organizzato per questo viaggio. Alcune cabine furono ampliate e sul ponte furono collocati anche dei preziosi tappeti. Nella hall fi anche creato un giardino d'inverno. La cabina, dove avrebbero dovuto pernottare il Re e la Regina, fu decorata con preziosi dipinti e nell’atrio furono appese delle pesanti tende di seta.
Fahrettin Altay, uno dei comandanti dell'esercito, fu assegnato come primo aiutante per accompagnare il re e la regina Soraya e si rec recò nel porto di Sebastopoli per adempiere alla sua missione.
Il traghetto Izmir, partì da Istanbul il 16 maggio 1928 per prendere il re Amanullah Khan e la regina Süreyya e raggiunse il porto di Sebastopoli il 17 maggio alle 12:00. 
Le nave da guerra turche spararono dei siluri per salutare le navi russe mentre quest’ultime risposero con l’artiglieria.
Quando la delegazione turca entrò a Sebastopoli, i russi tennero una grande cerimonia di benvenuto. Tra coloro che hanno accolsero la delegazione c'erano Tevfik Bıyıklıoğlu, ambasciatore turco a Mosca, e Karahan, ambasciatore russo.
Fahrettin Altay Pasha scrisse un resoconto sugli avvenimenti e riferì che nella notte, nella casa dell'esercito russo, fu offerto un grande banchetto con rinfresco. 
Il 18 maggio, alle 11:00, il re e la moglie regina Sureyya, arrivarono a Sebastopoli. Si tenne una grande cerimonia e furono presentati  e partirono, con una grande cerimonia, alle 14:30 del pomeriggio. 
Le navi da guerra e e ben trentotto aeroplani  accompagnarono il traghetto nella sua navigazione. Il re era un bel giovane vestito in borghese, scuro, con baffi neri e occhi scuri. Era robusto e agile. La regina era gentile e bella, vestita apertamente come un'europea. Il re conosceva il turco e traduceva i dialoghi mentre la regina  parlava persiano.
Sul traghetto, il re e la regina parlarono apertamente con i giornalisti. Amanullah traduceva i dialoghi alla moglie mentre i fotografi scattavano molte foto. I sovrani afghani avevano un atteggiamento molto popolare, lontano da formalismi o atteggiamenti presuntuosi.
 Sovrano pranzarono insieme a Fahrettin Altay Pasha e passarono la notte in divertimenti.

Ataturk e Fahrettin

Fahrettin Altay Pasha raccontò che nel pomeriggio del 19 maggio, mentre si trovava con Amanullah Khan nella torre della nave, il sovrano afghano gli parlò delle
Bellezze dell’Afghanistan…del rammarico che l’Afghanistan non fosse bagnata dal mare e
del successo di Ataturk nella lotta nazionalistica.
Il 19 maggio 1928 alle ore 16,00 cinque navi del comando navale turco incontrarono il traghetto Izmir a circa tre miglia dal Bosforo.
Mentre il traghetto  attraversava la marina turca, gli incrociatori Hamidiye e Mecidiye salutarono il re Amanullah Han sparando con 21 cannoni.
Successivamente, un rimorchiatore ha portato la delegazione di benvenuto sull'incrociatore Hamidiye e quest’ultimo sull traghetto Izmir. Nella delegazione, governatore provinciale, corpo provinciale ei comandanti della marina,* , Ispettore delle feste pubbliche, Darü'l-Fünun Emini (Rettore dell'Università di Istanbul) e una ragazza per conto degli studenti di Darü'l-Fünun. 

L'arco di trionfo costruito sul ponte di Galata in occasione della visita del re e della regina afgani a Istanbul, maggio 1928
Il Governatore di Istanbul Mithat Bey e l'Ammiraglio, il Comandante della Marina, salirono sul traghetto e salutarono il Re e la Regina. Entrarono nello stretto in gruppo. Il re e la regina hanno espresso la loro ammirazione per la magnifica bellezza del Bosforo, mentre si muovevano insieme allo sventolare dei fazzoletti e alle acclamazioni della gente che si accalcava sulle spiagge su entrambi i. Il traghetto di Izmir che trasportava il re e la regina afghani, accompagnato dalla flotta navale e aerea turca, ha attraversato il Bosforo e si è avvicinato all'ultima fermata, il molo di Haydarpaşa, alle 18:00. Il re e la regina furono salutati con il cannone da 21 cannoni sparati dalla caserma di Selimiye.
La cerimonia ufficiale di benvenuto si è conclusa con l'esecuzione degli inni nazionali turco e afghano presso la stazione ferroviaria di Haydarpaşa.

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La notizia della visita del re e della regina afgani a Istanbul. Giornale Repubblica, 19 maggio 1928.

Ankara era diventata la capitale del nuovo Stato il 13 ottobre 1923 e nessun governatore o statista straniero vi era mai giunto. Amanullah Khan e Soraya Tarzi furono i primi sovrani a visitare la capitale turca.
In quei giorni, alcuni paesi -soprattutto l'Inghilterra- non volevano accettare che Ankara fosse la capitale, ei loro ambasciatori quasi resistevano a non venire ad Ankara, e cercavano di boicottare Ankara. Inoltre, questo viaggio ha reso la Turchia e Atatürk molto felici.
Dopo che Amanullah Khan e la regina arrivarono a Istanbul, furono messi in un vagone speciale preparato per loro dalla stazione ferroviaria di Haydarpaşa e partirono per Ankara. La principessa Nurulserac, Huriye Tarzi Hanım to Mesaib-i Serdar Hasan Han hanno preso parte al carro appositamente preparato per il re. Questo carro speciale era accompagnato dal governatore di Istanbul, dal comandante del corpo, dallo sceriffo e dal capo della polizia (sicurezza) fino a Gebze.
https://www-burhanettinsenli-com.translate.goog/afganistan-krali-amanullah-hanin-turkiye-ziyareti/?_x_tr_sl=tr&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=sc

Enciclopedia delle Donne - XII Capitolo - 1° Parte - 
I Sovrani d'Afghanistan Amanullah Khan e Soraya Tarzi 
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2023/06/enciclopedia-delle-donne-xii-capitolo.html
 
Enciclopedia delle Donne - XII Capitolo - 2° Parte - I Sovrani d'Afghanistan Amanullah Khan e 
Soraya Tarzi in visita di Stato (1927 - 1928): Egitto - Italia
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2023/06/enciclopedia-delle-donne-xii-capitolo-2.html
 
Enciclopedia delle Donne - XII Capitolo - 3° Parte - I Sovrani d'Afghanistan Amanullah Khan e Soraya Tarzi in visita di Stato (1928): Francia - Gran Bretagna – Germania
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2023/06/enciclopedia-delle-donne-xii-capitolo-3.html


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