Enciclopedia delle Donne - XVII Capitolo - Donne nella Rivoluzione Russa del 1917: Sofia V. Panina e Aleksandra M. Kollontaj
Pertanto, le donne ricevettero il diritto di voto all'Assemblea costituente.
vicino
100%
Nel maggio 1917 una donna ricoprì un incarico nel governo provvisorio nella Russia post-imperiale.
La prima donna a ricoprire un incarico governativo.
Il suo nome?
La contessa Sofia Vladimirovna Panina ( Софья Владимировна Панина), membro del partito cadetto
Istituto Galaktionov SF Smlony. Litografia
https://en.wikipedia.org/wiki/Smolny_Institute_of_Noble_Maidens#/media/File:Galaktionov_Smolny_institute_1823.jpg
Originariamente era chiamato Società Educativa Imperiale delle Nobili Fanciulle. Fu fondato su iniziativa di Ivan Betskoy e in conformità con un decreto firmato da Caterina II il 16 maggio 1764. Questa società, come riportato nel decreto, fu creata per
"dare allo Stato donne istruite, buone madri, membri utili della famiglia e della società”.
Il nome Smolny derivava dal Palazzo Smolny, costruito nel 1729 da Pietro I vicino al villaggio di Smolny, in cui si trovava una fabbrica di catrame.
Catherine, moglie di Pietro III di Russia, era una seguace delle idee progressiste di Montaigne, Locke e Fenelon. Voleva fondare un'istituzione educativa simile all'Istituto Saint-Cyr vicino a Parigi. Secondo il decreto, i bambini dovevano entrare nell’istituto ad una età inferiore ai sei anni e rimanervi per dodici anni. Ai loro genitori veniva rilasciata una ricevuta secondo cui non li avrebbero richiesti indietro, con nessun pretesto, prima della scadenza di questo periodo.
L'Imperatrice sperava, allontanando a lungo i bambini da un ambiente ignorante e restituendovi una ragazza già sviluppata e nobilitata, di contribuire ad ammorbidire la morale e creare una "nuova razza di persone". Al Senato fu ordinato di stampare e inviare lo statuto di questa istituzione a tutte le province, province e città,
"affinché ciascuno dei nobili potesse, se lo desidera,
affidare alle sue figlie questa stabilita educazione".
Nel 1765, presso l'istituto, originariamente istituito come istituto educativo chiuso e privilegiato per le figlie della nobile nobiltà, fu aperto un dipartimento per le fanciulle borghesi
Alunni dell'Istituto Smolny delle Nobili Fanciulle durante una lezione di danza (1889)
https://en.wikipedia.org/wiki/Smolny_Institute_of_Noble_Maidens#/media/File:%D0%92%D0%BE%D1%81%D0%BF%D0%B8%D1%82%D0%B0%D0%BD%D0%BD%D0%B8%D1%86%D1%8B_%D0%A1%D0%BC%D0%BE%D0%BB%D1%8C%D0%BD%D0%BE%D0%B3%D0%BE_%D0%B8%D0%BD%D1%81%D1%82%D0%B8%D1%82%D1%83%D1%82%D0%B0_%D0%B1%D0%BB%D0%B0%D0%B3%D0%BE%D1%80%D0%BE%D0%B4%D0%BD%D1%8B%D1%85_%D0%B4%D0%B5%D0%B2%D0%B8%D1%86_%D0%BD%D0%B0_%D1%83%D1%80%D0%BE%D0%BA%D0%B5_%D1%82%D0%B0%D0%BD%D1%86%D0%B5%D0%B2.jpg
dai 6 ai 9 anni, dai 9 ai 12 anni, dai 12 ai 15 anni, dai 15 ai 18 anni.
L'istituto confezionò per gli studenti degli speciali abiti (uniformi) di vario colore: in giovane età – caffè, nel secondo – blu scuro, nel terzo – blu e in età avanzata – bianco. Il colore marrone simboleggiava la vicinanza alla terra ed era pratico, soprattutto per i bambini più piccoli. I colori più chiari simboleggiavano una maggiore istruzione e precisione. I genitori o parenti che assegnavano la ragazza all'istituto avrebbero dovuto impegnarsi
"per iscritto a non richiederla indietro in nessun caso prima della scadenza
del periodo fissato per gli studi".
Durante la formazione fu prestata particolare attenzione alla Legge di Dio e alle lingue (nazionali e straniere). Il programma prevedeva anche l'insegnamento della letteratura russa, della geografia, dell'aritmetica, della storia, della musica, della danza, del disegno, delle buone maniere secolari, di vari tipi di economia. L'attenzione principale fu rivolta all'educazione morale.
Successivamente il periodo di formazione fu ridotto a 9 anni. L'imperatrice Maria Fyodorovna, moglie di Paolo I di Russia, considerava che
"i bambini, per così tanto tempo, vengono svezzati dai genitori tanto che, alla fine del corso, tornano a casa con disgusto".
Nel 1797 fu eliminata l'età più giovane e gli alunni vennero divisi in tre età:
All'esame pubblico finale degli studenti di Smolny erano solitamente presenti l'imperatore e la sua famiglia. La prima laurea dell'Istituto delle Nobili Fanciulle, così come della scuola filistea, ebbe luogo l'11 maggio 1776. Alla fine dell'istituto, i migliori diplomati ricevevano
un "codice" - un monogramma d'oro a forma di iniziale dell'imperatrice Caterina II, collocato su un fiocco bianco con strisce dorate.
Immagine di Alexey Venetsianov "L'intercessione della Madre di Dio per gli alunni dell'Istituto Smolny". Tra il 1832 e il 1835
https://en.wikipedia.org/wiki/Smolny_Institute_of_Noble_Maidens#/media/File:Alexey_Venetsianov_20.jpeg
Panina e Peshekhonova crearono per la prima volta una caffetteria per gli scolari poveri in un quartiere operaio di San Pietroburgo. Fondarono una biblioteca, istituirono dei corsi serali per gli adulti e nella caffetteria misero a disposizione, per i genitori dei bambini e per i fratelli adulti, delle letture popolari domenicali.
Nel 1903 Panina assunse Julius Benois per costruire un edificio centrale per ospitare tutti i diversi servizi che lei e Peshekhonova avevano avviato nel 1890. Un edificio noto come Casa del Popolo Ligovsky, posto nel quartiere povero di San Pietroburgo, per i residenti appartenenti alla classe operaia .
Perseguì una missione progressista volta a promuovere l’educazione popolare, l’elevazione culturale e l’intrattenimento razionale per adulti e bambini, come parte del suo progetto volto a sostenere il loro sviluppo come cittadini. L'edificio funziona ancora oggi come centro comunitario a San Pietroburgo, sotto il nome di Palazzo della Cultura dei Ferrovieri. I suoi corsi serali e i circoli letterari fornirono un luogo di incontro per uomini della classe operaia con simpatie socialiste, e durante la Rivoluzione del 1905, Panina aprì la Casa del Popolo Ligovsky anche a vari gruppi politici per incontri e manifestazioni.
Il 9 maggio 1906 Vladimir Lenin vi tenne un discorso alla sua prima riunione di massa in Russia.
Panina fu anche cofondatrice e importante sostenitrice finanziaria della Società russa per la protezione delle donne nel 1900, un'organizzazione anti-prostituzione. Oltre a costruire scuole e ospedali nelle sue varie proprietà, fornì anche assistenza a innumerevoli persone. Nel 1901 prestò la sua tenuta Gaspra in Crimea, al romanziere Leone Tolstoj, allora affetto da una malattia mortale. Tolstoj e la sua famiglia vissero nella sua tenuta per quasi un anno.
Casa del popolo Ligovsky, via Prilukskaya
https://en.wikipedia.org/wiki/Sofia_Panina#/media/File:Ligovsky_People_House_museum04.jpg
Il suo ruolo nell’attività politica iniziò con la rivoluzione di febbraio 1917.
"Non ho mai appartenuto a nessun partito politico e i miei interessi si sono concentrati su questioni di educazione e cultura generale, che sole, ero profondamente convinta, potevano fornire un solido fondamento a un ordine politico libero".
Incrociatore “Aurora”
Vi si riunì anche il Comitato centrale del partito cadetto.
Via Sergievskaya, Peterhof, San Pietroburgo
Coordinate :
59.886316, 29.848286
Здесь долгое время жил Лев Толстой.
La villa della contessa Panina a Gaspra, in Crimea, fu costruita negli anni '30 dell'Ottocento.
Ospitò per molto tempo Lev Tolstoj.
https://en.wikipedia.org/wiki/File:Gaspra_Palace.jpg
Nicholas Palace in 1861.
https://en.wikipedia.org/wiki/Nicholas_Palace#/media/File:Nicholaspalace.jpg
John Silas Reed – journalist
Американский политический активист и журналист, наиболее известный своими репортажами
включая Россию и большевиков во время русской революции ноября 1917 г.
Louise Bryant (5 dicembre 1885 – 6 gennaio 1936) fu una femminista,
comprensiva della Russia e dei bolscevichi durante la rivoluzione russa del novembre 1917.
Русский революционер и большевик.
Он был одним из первых пропагандистов идеи космических полетов в Советском Союзе, активно реализуя эту концепцию, начиная с 1920-х годов.
Grigory Moiseevich Kramarov (Григо́рий Моисеевич Кра́маров ; 1887–1970)
Он был учеником Ивана Минаева, основателя русской индологии.
Sergey Fyodorovich Oldenburg (Серге́й Фёдорович Ольденбу́рг).
Leo Tolstoy con la figlia Alexandra Lvovna Tolstaya
https://en.wikipedia.org/wiki/Alexandra_Tolstaya#/media/File:Alexandra_Lvovna_Tolstaya.jpg
Morì a New York City nel giugno 1956.
Aleksandra Michajlovna Kollontaj (Александра Михайловна Коллонтай) fu la prima donna ministro nella storia del mondo. Fu infatti commissaria del popolo per la beneficenza statale nel governo sovietico anche se durò solo quattro mesi.
Фото: ТАСС
La comunista tedesca e attivista per i diritti delle donne Clara Zetkin e la rivoluzionaria russa Alexandra Kollontai al presidio della II Conferenza internazionale delle donne socialiste, 1910
Foto: TASS
https://icdn.lenta.ru/images/2021/03/04/18/20210304184817023/preview_6da45ee3a29d38fc963a17b6422432af.jpg
Quando Lenin tornò in Russia, la Kollontaj fu tra i pochi dirigenti bolscevichi ad approvare
https://ru.wikipedia.org/wiki/%D0%90%D0%BF%D1%80%D0%B5%D0%BB%D1%8C%D1%81%D0%BA%D0%B8%D0%B5_%D1%82%D0%B5%D0%B7%D0%B8%D1%81%D1%8B#/media/%D0%A4%D0%B0%D0%B9%D0%BB:Lenin's_April_Theses.jpg
Testo completo della Tesi di Lenin (Aprile 1917)
https://istoriarusi.ru/cccp/aprelskie-tezisi-lenina.html
L'unica cosa che potevo fare per facilitare il lavoro a me stesso e ai miei coscienziosi avversari era preparare delle tesi scritte. Li ho letti e ho passato il testo al compagno. Tsereteli. Li ho letti molto lentamente e due volte: prima a una riunione dei bolscevichi, poi a una riunione sia dei bolscevichi che dei menscevichi.
Pubblico queste mie tesi personali, corredate solo di brevissime note esplicative, che sono state sviluppate in modo molto più approfondito nella relazione.
TESI.
1. Nel nostro atteggiamento nei confronti della guerra, che da parte della Russia e sotto il nuovo governo di Lvov e soci rimane senza dubbio una guerra imperialista predatoria a causa della natura capitalista di questo governo, non è la minima concessione al “difensismo rivoluzionario” accettabile.
Ad una guerra rivoluzionaria che giustifichi realmente il difensismo rivoluzionario, il proletariato cosciente può dare il suo consenso solo alle condizioni: a) del passaggio del potere nelle mani del proletariato e delle parti più povere dei contadini ad esso adiacenti; b) al rifiuto di tutte le annessioni nei fatti e non a parole; c) con una completa rottura pratica con tutti gli interessi del capitale.
Considerando l’indubbia coscienziosità di ampi settori dei rappresentanti di massa del difensismo rivoluzionario, che riconoscono la guerra solo per necessità e non per amore di conquista, e a causa dell’inganno da parte della borghesia, è necessario analizzare in modo particolarmente approfondito e persistente , e spiegare loro pazientemente il loro errore, spiegare il legame inestricabile tra il capitale e la guerra imperialista e dimostrare che porre fine alla guerra con una pace veramente democratica e non violenta è impossibile senza il rovesciamento del capitale.
Organizzazione della più ampia propaganda di questo punto di vista nell'esercito.
Fraternizzazione.
2. La particolarità del momento attuale in Russia sta nel passaggio dalla prima fase della rivoluzione, che ha dato il potere alla borghesia a causa dell’insufficiente coscienza e organizzazione del proletariato, alla sua seconda fase, che dovrebbe dare il potere al potere mani del proletariato e degli strati più poveri dei contadini.
Questa transizione è caratterizzata, da un lato, dal massimo di legalità (la Russia è oggi il paese più libero del mondo tra tutti i paesi in guerra), dall’altro, dall’assenza di violenza contro le masse e, infine, dalla il loro atteggiamento fiducioso e inconscio nei confronti del governo dei capitalisti, i peggiori nemici della pace e del socialismo.
Questa unicità richiede la capacità di adattarsi alle condizioni particolari del lavoro di partito tra le masse del proletariato senza precedenti, che si sono appena risvegliate alla vita politica.
3. Nessun sostegno al governo provvisorio, spiegazione della completa falsità di tutte le sue promesse, soprattutto riguardo al rifiuto delle annessioni. L’esposizione, invece della “richiesta” inaccettabile e illusoria che questo governo, il governo dei capitalisti, cessi di essere imperialista.
4. Riconoscimento del fatto che nella maggioranza dei Soviet dei deputati operai il nostro partito è in minoranza, e finora in minoranza debole, di fronte al blocco di tutti gli elementi opportunisti piccolo-borghesi che hanno ceduto all'influenza della borghesia e esercitano la loro influenza sul proletariato, elementi dei socialisti popolari, dei socialisti rivoluzionari dell'OK (Ckheidze, Tsereteli, ecc.), Steklov, ecc., ecc.
Spiegazione alle masse che il S.R.D. è l'unica forma possibile di governo rivoluzionario e che quindi il nostro compito, finché questo governo soccombe all’influenza della borghesia, non può che essere un paziente, sistematico, persistente, adattandosi soprattutto ai bisogni pratici delle masse, spiegando gli errori della loro tattica.
Mentre siamo in minoranza, svolgiamo il lavoro di critica e di chiarimento degli errori, predicando allo stesso tempo la necessità del trasferimento di tutto il potere statale ai Soviet dei deputati operai, affinché le masse possano liberarsi delle loro errori attraverso l'esperienza.
5. Non una repubblica parlamentare: un ritorno ad essa da parte del S.R.D. sarebbe un passo indietro – ma una repubblica dei Soviet degli operai, dei braccianti e dei deputati dei contadini in tutto il paese, dal basso verso l'alto.
Eliminazione della polizia, dell'esercito e della burocrazia.
(Cioè la sostituzione dell’esercito permanente con l’armamento generale del popolo).
La retribuzione di tutti i funzionari, anche se vengono eletti e sostituiti in qualsiasi momento, non è superiore alla retribuzione media di un buon lavoratore.
6. Nel programma agricolo, spostando il baricentro su Sov. batr. deputati.
Confisca di tutte le terre dei proprietari terrieri.
Nazionalizzazione di tutte le terre del paese, cessione dei terreni da parte del Sov locale. batr. e attraversare. deputati. Assegnazione dei Soviet dei deputati tra i contadini più poveri. Creazione di ogni grande proprietà (per un importo di circa 100-300 desiatine, a seconda delle condizioni locali e di altro tipo e come determinato dalle istituzioni locali) in una fattoria modello sotto il controllo dei braccianti. deputati e a spese pubbliche.
7. La fusione immediata di tutte le banche del paese in un’unica banca nazionale e l’introduzione del controllo su di essa da parte della S.R.D.
8. Non l’“introduzione” del socialismo, come nostro compito immediato, ma il passaggio immediato solo al controllo da parte della S.R.D. la produzione sociale e la distribuzione dei prodotti.
9. Compiti del partito:
a) congresso immediato del partito;
b) un cambiamento nel programma del partito, la cosa principale:
1) sull’imperialismo e la guerra imperialista,
2) sull’atteggiamento nei confronti dello Stato e sulla nostra richiesta di uno “Stato comune”,
(Cioè uno Stato del genere, il cui prototipo è stato dato dalla Comune di Parigi).
3) correzione del minimo arretrato programma;
c) cambio di denominazione sociale.
(Invece di “socialdemocrazia”, i cui dirigenti ufficiali in tutto il mondo hanno tradito il socialismo passando alla borghesia (“difensisti” e vacillanti “kautskiani”), dobbiamo chiamarci Partito Comunista).
10. Rinnovamento dell'Internazionale.
L'iniziativa di creare un'Internazionale rivoluzionaria, un'Internazionale contro i socialsciovinisti e contro il “centro”.
(“Centro” è il nome nella socialdemocrazia internazionale per la corrente che oscilla tra sciovinisti (= “difensisti”) e internazionalisti, vale a dire: Kautsky e soci in Germania, Longuet e soci in Francia, Chkheidze e soci. in Russia, Turati e Co. in Italia, MacDonald e Co. in Inghilterra, ecc.).
Non è vero, Perla?
Scrivo, leggo, mastico: “considerando l’indubbia coscienziosità di ampi settori dei rappresentanti di massa del difensismo rivoluzionario... tenuto conto dell’inganno da parte della borghesia, è necessario spiegare loro il loro errore in modo particolarmente dettagliato, con insistenza , e con pazienza”...
E i signori della borghesia che si definiscono socialdemocratici , che non appartengono né ad ampi strati né a rappresentanti di massa del difensismo, con fronte chiara esprimono le mie opinioni, le presentano così: “la bandiera (!) della guerra civile è stato issato (!)” (non c’è una parola al riguardo nelle tesi, non c’era una parola nel rapporto!) “in mezzo (!!) alla democrazia rivoluzionaria”...
Cos'è questo? In cosa differisce dall’agitazione pogrom? da "Volontà russa"?
Scrivo, leggo, mastico: “I consigli di R.D. sono l’unica forma possibile di governo rivoluzionario, e quindi il nostro compito non può che essere una spiegazione paziente, sistematica, persistente, adattata soprattutto ai bisogni pratici delle masse, degli errori di le loro tattiche”...
E gli oppositori di un certo tipo presentano le mie opinioni come un appello alla “guerra civile in mezzo alla democrazia rivoluzionaria”!!
Ho attaccato Vr. governo perché non ha fissato né una data anticipata né alcuna data per la convocazione dell’Uchr. incontri, cavarsela con promesse. Ho sostenuto che senza i sovietici, R. e s. dip. convocazione della Costituzione l'incontro non è garantito, la sua riuscita è impossibile.
Mi viene riconosciuto il merito di essere contrario alla rapida convocazione dell'Uchr. incontri!!!
Definirei queste espressioni “deliranti” se decenni di lotta politica non mi avessero insegnato a considerare la coscienziosità dei miei avversari come una rara eccezione.
Il signor Plekhanov nel suo giornale ha definito il mio discorso “delirante”. Molto bene, signor Plekhanov! Ma guarda quanto sei goffo, goffo e ottuso nelle tue polemiche. Se pronunciassi un discorso delirante per due ore, come potrebbero centinaia di ascoltatori sopportare le “sciocchezze”? Ulteriore. Perché il vostro giornale dedica un'intera rubrica alla presentazione di “sciocchezze”? Non è rotondo, per niente rotondo.
È molto più facile, ovviamente, gridare, sgridare, urlare, che cercare di raccontare, spiegare, ricordare come ragionavano Marx ed Engels nel 1871, 1872, 1875. sull’esperienza della Comune di Parigi e di quale Stato ha bisogno il proletariato?
L'ex marxista Plekhanov probabilmente non vuole ricordare il marxismo.
Ho citato le parole di Rosa Luxemburg, che il 4 agosto 1914 definì la socialdemocrazia tedesca un “cadavere puzzolente”. E i signori. I Plekhanov, i Goldenberg e soci sono “offesi”... per chi? - per gli sciovinisti tedeschi, chiamati sciovinisti!
I poveri socialsciovinisti russi sono confusi, socialisti a parole, sciovinisti nei fatti.
Aleksandr Fëdorovič Kerenskij nel 1917
https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksandr_F%C3%ABdorovi%C4%8D_Kerenskij#/media/File:Kerensky.jpg
Prima di diventare Presidente del Governo Provvisorio, ricoprì la carica di Ministro della Guerra (5/18 maggio 1917 – 31 agosto/13 settembre 1917) e, in virtù della carica, decise di mettere in atto una grossa offensiva militare che, secondo i suoi piani, avrebbe dovuto risollevare le sorti della Russia nella prima guerra mondiale.
L’offensiva fu guidata dal generale Aleksej Alekseevič Brusilov (Алексе́й Алексе́евич Бруси́лов) e iniziò il 17 maggio/ 1 luglio.
La decisione di lanciare questa manovra militare non tenne conto del forte desiderio di pace che, a partire dalla rivoluzione di febbraio, si era diffuso nell’animo del popolo, specialmente in quello dei soldati russi, le cui capacità e volontà di combattere stavano rapidamente scemando.
Di conseguenza, l'offensiva si rivelò un fallimento su tutti i fronti, compromettendo ancor di più la situazione del paese. Dal 3 al 5 luglio/ 16-18 luglio si verificò una sollevazione popolare che venne repressa. Furono quindi arrestati molti bolscevichi, ritenuti responsabili di aver fomentato le masse, e messi fuorilegge. La sede della Pravda venne devastata e Lenin dovette continuare l'attività politica clandestinamente, rifugiandosi in un villaggio sperduto al confine con la Finlandia.
Il governo provvisorio decise quindi di adottare misure speciali imposte dall'emergenza in essere, e il 12/25 luglio Kerenskij firmò un decreto che reintroduceva nell'esercito la pena di morte in tempo di guerra per reati gravi che era stata abolita solo pochi mesi prima.
Un numero del giornale sovietico del 16 marzo 1917
https://it.wikipedia.org/wiki/Pravda#/media/File:Prawda.16.3.1917.png
Shadurskaya Zoya Leonidovna ( Шадурская Зоя Леонидовна ) (1874-1939) – giornalista, figlia dell'avvocato militare Leonid Shadursky. Attivista del movimento rivoluzionario e amica intima di Alexandra Kollontai. Dopo la Rivoluzione d'Ottobre fu impiegata in numerose missioni commerciali e ricercatrice presso il comitato editoriale principale del TSB.
VL Yureneva nel ruolo di Bronka (Snow di S. Przybyshevsky)
https://ru.wikipedia.org/wiki/%D0%AE%D1%80%D0%B5%D0%BD%D0%B5%D0%B2%D0%B0,_%D0%92%D0%B5%D1%80%D0%B0_%D0%9B%D0%B5%D0%BE%D0%BD%D0%B8%D0%B4%D0%BE%D0%B2%D0%BD%D0%B0#/media/%D0%A4%D0%B0%D0%B9%D0%BB:Jureneva-Sneg.jpg
L’Ufficiale - Sei un cittadino di K-tai? Per favore, vai all'ufficio del comandante.
L'ufficio del comandante è come l'ufficio di un comandante, finestre piccole, sporche. I soldati sono rannicchiati lungo le mura, come se stessero andando a una manifestazione. Davanti, diffidenti o imbarazzati, ci sono gli ufficiali. Spicca una figura alta e maestosa in uniforme navale: il principe Beloselsky-Belozersky. Sono entrata. Un secondo di silenzio teso).
26/07/17
Compriamo avidamente i giornali alla stazione. Continuano gli arresti dei bolscevichi. Il governo provvisorio sta nuovamente rimescolando i portafogli. "Cavallina". E i sovietici? Perché i sovietici ancora non si pronunciano in difesa dei loro membri? Perché nei sovietici non c'è alcuna voce di protesta contro le azioni del governo di coalizione? Non tutti i bolscevichi sono stati confiscati? La reazione è davvero così forte? Il movimento per i sovietici è stato strangolato? Per quanto?
Per mesi? Per anni?..
Beloostrov. Stazione di confine con la Russia. Chiedo agli agenti di sicurezza di inviare da qui il mio telegramma al Presidente del Comitato Esecutivo. Il Consiglio dei Lavoratori e dei Soldati non può non reagire all'arresto di un membro del Comitato Esecutivo.
Stiamo aspettando che le autorità di frontiera aggirino. La sicurezza del trasporto è stata rafforzata. Non ci lasciano avvicinare alle finestre. Le tende sono abbassate. Nella carrozza è buio, è accesa solo una luce fioca. È languido e soffocante. Puzza di fumi ferroviari e polvere di vagoni. Ogni tanto ci scambiamo delle domande: quand'è la deviazione? Quando ci trasferiremo?
Pietrogrado, Peski, appartamento in affitto Kollontai
05.09.17
La decisione di sostituire l'arresto con la cauzione è stata presa in assenza di Kerensky. Quando è stato informato della modifica della misura di prevenzione nei miei confronti, lui, come mi hanno detto, “si è infuriato”. E subito, nella notte, ha dato l'ordine di imporre gli «arresti domiciliari». Sono riuscito a dormire una notte senza sicurezza. E il giorno dopo (oggi), all'una del mattino, una chiamata. Abbiamo subito capito chi erano questi ultimi ospiti.
L'ordine che impone gli arresti domiciliari è stato firmato da Aleksandr Kerenskij, Boris Savinkov e Nikolaj Avksentiev. La stratificazione dei gruppi sociali era già arrivata a un punto tale che il governo dei socialisti rivoluzionari e dei menscevichi firmava quotidianamente ordini di arresto di coloro che rappresentavano “il potere sovietico”… Gli “ospiti notturni” se ne andarono. C'era un poliziotto con una pistola davanti alla porta della mia stanza...
Vladimir Ludvigovič Kollontaj con la moglie e il figlio
La coppia appariva decisamente tutt'altro che convenzionale: lei era un'intellettuale menscevica, di nobili ascendenze, di tredici anni più anziana dell'amante; lui un operaio metalmeccanico di umili origini, autodidatta, esponente di qualche rilievo della frazione bolscevica. Il rapporto si concluse nel 1916 e probabilmente contribuì, anche se in modo non determinante, a maturare l'adesione della Kollontaj al bolscevismo. Il loro rapporto si trasformò in seguito in una amicizia di lunga durata e in una generale consonanza di ideali politici che perdurò fino agli anni Trenta quando la Kollontaj, divenuta nonna, si trovava in sostanziale esilio all'estero, e Šljapnikov, diventato più volte padre, si avviò a finire giustiziato nel quadro delle purghe staliniane.
Aleksandr Gavrilovič Šljapnikov
Pavel Efimovič Dybenko
Dybenko con la moglie Aleksandra Kollontaj nel 1919
https://it.wikipedia.org/wiki/Pavel_Efimovi%C4%8D_Dybenko#/media/File:%D0%94%D0%B8%D0%B1%D0%B5%D0%BD%D0%BA%D0%B8_%D0%9F%D0%B0%D0%B2%D0%BB%D0%BE_%D0%9E%D0%BB%D0%B5%D0%BA%D1%81%D0%B0%D0%BD%D0%B4%D1%80%D0%B0_2.jpg
Слева направо в столбцах написано: немецкий, венгерский, болгарский, османский турецкий и русский.
Подписано: 3 марта 1918 г. – Место: Брест.
Условия: признается победа Центральных держав.
Россия выходит из Первой мировой войны.
Независимость: Украины, Финляндии, Эстонии, Латвии, Литвы, Польши, Беларуси.
Подписавшие стороны: Германия, Австро-Венгрия, Османская империя, Болгария,
РСФС России.
Подписали: Леопольд Баварский - Каетан Мерев - Ибрагим Хакки Пасха - Оберст Гавчев - Лев Каменев
Fotocopia della prima pagina del Trattato di pace di Brest-Litovsk tra la Russia sovietica e la Germania, l'Austria-Ungheria, la Bulgaria e la Turchia, marzo 1918.
Da sinistra a destra le colonne sono scritte in: tedesco, ungherese, bulgaro, turco ottomano e russo
Firma: 3 marzo 1918 – Luogo: Brest
Condizioni: è riconosciuta la vittoria degli Imperi Centrali
La Russia esce dal primo conflitto mondiale.
Indipendenza di: Ucraina, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Bielorussia
Parti Firmatari: Germania, Austria-Ungheria, Impero Ottomano, Bulgaria, RSFS Russia
Firmatari: Leopoldo di Baviera – Kajetan Mérev - İbrahim Hakkı Pascha - Oberst Gawtschew –
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/a/a7/Traktat_brzeski_1918.jpg
На фото: слева от стола (спереди назад),
Зекки-паша (Тальт-паша?), фон Мерей (австро-венгерский посол), командующий операциями на Восточном фронте (генерал-маршал принц Леопольд Баварский), генерал Гофман, полковник Гавчев (Болгария) и
прямо за столом (спереди назад)
советская делегация русских большевиков (Лев Каменев, Адольф Иоффе (председатель делегации), г-жа Биценко и адмирал Василий Михайлович Альтфатер,
позади них (Липский, Лео Карачан, Джон Гугович Фокке) (согласно подписи к фотографии, хранящейся в Федеральном архиве Германии и в журнале Le Miroir № 217).
Firma dell'armistizio germano-russo del 15 dicembre 1917 (e non del Trattato di Brest-Litovsk che sarà successivo, del 3 marzo 1918).
Nella foto: a sinistra del tavolo (davanti verso dietro),
Zekki-Pasha (Talt Pasha?), von Merey (ambasciatore austro-ungarico), il comandante delle operazioni sul fronte orientale (maresciallo generale principe Leopoldo di Baviera), Il generale Hoffman, il colonnello Gawtscheff (Bulgaria) e
a destra al tavolo (davanti verso dietro)
la delegazione sovietica bolscevica russa (Leo Kamenev, Adolf Joffe (presidente della delegazione), la signora Bitsenko e l'ammiraglio Vassily Mikhailovich Altfater,
in piedi dietro loro (Lipsky, Léo Karachan, John Gugovich Fokke)(secondo la didascalia della foto conservata presso l'Archivio federale tedesco e Le Miroir n°217
Il Dipartimento per il lavoro fra le donne (iОтдел по работе среди женщин, Otdel po rabote sredi ženščin), dal luglio 1926 Dipartimento delle operaie e delle contadine (Отдел работниц и крестьянок, Otdel rabotnic i krest'janok), noto anche come Dipartimento femminile (Женский отдел, Žensckij otdel), abbreviato in Ženotdel (Женотдел), fu un reparto attivo presso il Comitato centrale del Partito bolscevico tra il 1919 e il 1930.
Il dipartimento fu istituito nel settembre 1919 attraverso la riorganizzazione della precedente Commissione per la propaganda e l'agitazione tra le donne. La prima direttrice dell'ufficio fu Inessa Armand (Арманд (Steffen) Инесса Фёдоровна), che morì un anno più tardi e fu sostituita da Aleksandra Kollontaj.
Il dipartimento fu soppresso nel gennaio 1930, e le sue funzioni furono svolte dai reparti femminili degli uffici per l'agitazione e le campagne di massa, attivi fino al 1934, quando Stalin dichiarò risolta la questione femminile.
псевдоним – Елена Блонина, также Франциска Казимировна Янкевич;
(Париж, Третья Французская республика, 28 апреля 1874 г. -
Нальчик, Терская область, РСФСР, 24 сентября 1920 г.)
деятель русского революционного движения.
Фотография 1916 года.
Inessa (Elizabeth) Fedorovna Armand (nata Elisabeth Inès Pécheux d'Herbenville)
( Élisabeth Inès Pécheux d'Herbenville );
pseudonimo - Elena Blonina, anche Franziska Kazimirovna Yankevich ;
(Parigi, Terza Repubblica Francese, 28 aprile 1874 –
Nalchik, Regione di Terek, RSFSR, 24 settembre 1920)
attivista del movimento rivoluzionario russo.
Foto del 1916
Scheda di registrazione della direzione della gendarmeria provinciale di Samara per Inessa Armand (1912)
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/2/25/%D0%A0%D0%B5%D0%B3%D0%B8%D1%81%D1%82%D1%80%D0%B0%D1%86%D0%B8%D0%BE%D0%BD%D0%BD%D0%B0%D1%8F_%D0%BA%D0%B0%D1%80%D1%82%D0%BE%D1%87%D0%BA%D0%B0_%D0%A1%D0%B0%D0%BC%D0%B0%D1%80%D1%81%D0%BA%D0%BE%D0%B3%D0%BE_%D0%B3%D1%83%D0%B1%D0%B5%D1%80%D0%BD%D1%81%D0%BA%D0%BE%D0%B3%D0%BE_%D0%B6%D0%B0%D0%BD%D0%B4%D0%B0%D1%80%D0%BC%D1%81%D0%BA%D0%BE%D0%B3%D0%BE_%D1%83%D0%BF%D1%80%D0%B0%D0%B2%D0%BB%D0%B5%D0%BD%D0%B8%D1%8F_%D0%BD%D0%B0_%D0%90%D1%80%D0%BC%D0%B0%D0%BD%D0%B4_%281%29.jpg
Lettera di Alexandra Mikhailovna Kollontai al Dipartimento per il lavoro tra le donne del Comitato provinciale di Vologda del RCP (b) con gli auguri di successo nel lavoro ai dipendenti del dipartimento, della provincia e sulla pubblicazione del libro “La posizione delle donne nell’evoluzione dell’economia” - 28 dicembre 1922
Shliapnikov 1921
Tesi dell'opposizione operaia.
Fonte : “Compiti dei sindacati”. Pravda 25 gennaio 1921;
Tradotto : per marxists.org nel 2004 da Barbara C. Allen;
Markup HTML : di Andy Blunden .
Principi generali
1. Il ruolo e i compiti dei sindacati nel periodo transitorio sono stati definiti con precisione e chiarezza dalle raccomandazioni dei congressi panrussi dei sindacati. Il primo congresso panrusso dei sindacati del gennaio 1918 definì così i compiti dei sindacati: “Il centro di gravità del lavoro dei sindacati oggi deve essere nel campo dell'organizzazione economica. [I sindacati] devono assumere il lavoro principale di organizzazione della produzione e di riforma
delle forze produttive indebolite del paese”.
Il secondo congresso del febbraio 1919: “...i sindacati sono passati dal controllo della produzione all'organizzazione della stessa, partecipando all'amministrazione delle singole imprese, come a tutta la vita economica del paese. ...i sindacati devono preparare le loro organizzazioni e le grandi masse lavoratrici non solo alla gestione della produzione, ma anche dell'intero apparato statale."
Il terzo congresso, aprile 1920: confermò le decisioni fondamentali dei due precedenti.
L’ottavo congresso del Partito comunista russo del marzo 1919 decise: l’apparato dell’industria socializzata deve poggiare innanzitutto sui sindacati.
2. Il passaggio dai compiti militari alla costruzione economica e dai metodi di lavoro militarizzati ai metodi democratici ha rivelato una crisi nelle organizzazioni professionali dei lavoratori, che si è espressa nell'incoerenza del contenuto del loro lavoro quotidiano con i compiti definiti nel congresso risoluzioni e rafforzato nel programma del partito. Negli ultimi due anni la pratica dei congressi di partito e degli organi statali ha sistematicamente ristretto il campo del lavoro dei sindacati e portato quasi a zero l'influenza dei sindacati dei lavoratori nel governo sovietico. Il ruolo dei sindacati nell'organizzazione e nell'amministrazione della produzione è stato infatti ridotto al ruolo di un ufficio di inchiesta e di raccomandazione, collocando il personale in posti amministrativi, tra organi statali e sindacati non c'è accordo e i conflitti sovraccaricano le organizzazioni dei partiti. I sindacati non hanno ancora né tipografia né carta. Anche i giornali dei sindacati più grandi escono con diversi mesi di ritardo. La tipografia statale dà la priorità più bassa al lavoro per conto dei sindacati.
3. Questo declino del ruolo e dell'importanza dei sindacati avviene in un momento in cui l'esperienza di tre anni di rivoluzione russa dimostra che i sindacati hanno portato avanti integralmente e fedelmente una linea comunista, guidando dietro di sé ampi circoli di lavoro apartitico. masse; quando è chiaro a tutti e a ciascuno che la realizzazione del programma RKP nel nostro paese, dove la maggioranza della popolazione è costituita da piccoli produttori di merci, richiede un'organizzazione operaia di massa forte e autorevole, accessibile alle grandi masse contadine. La sminuzione dell'importanza e del ruolo effettivo dei sindacati nella Russia sovietica significa la manifestazione dell'ostilità borghese e di classe nei confronti del proletariato e deve essere rapidamente superata.
Compiti e attività immediati dei sindacati
4. La prima reale possibilità di una tregua dalla sanguinosa lotta armata rende possibile concentrare tutte le forze e le risorse del paese sulla lotta contro la rovina economica e sulla massima elevazione delle forze produttive della nostra repubblica. L'esperienza passata insegna che la realizzazione dei compiti posti ha avuto successo solo nella misura in cui ampi strati delle masse lavoratrici hanno preso parte alla loro realizzazione. Ora dobbiamo strutturare la nostra attività in modo che sia diretta a coinvolgere direttamente le masse lavoratrici nel lavoro di costruzione dell'economia nazionale.
5. La vittoria sulla rovina... è possibile e realizzabile solo attraverso il cambiamento radicale del sistema esistente e dei metodi di organizzazione e gestione dell'economia della repubblica, ormai poggiati su un'enorme macchina burocratica, che esclude l'iniziativa creativa e l'azione indipendente dei produttori organizzati in sindacati. Il sistema di costruzione della politica economica per via burocratica, al di sopra dei produttori organizzati, per mezzo di funzionari, incaricati, specialisti dubbi, ha dato origine ad una dualità nella gestione dell’economia, comportando continui conflitti tra comitati di fabbrica e gestione delle imprese , tra sindacati e organi economici. L'insieme delle condizioni create da questo sistema ritarda la comparsa di un entusiasmo per la produzione tra le masse lavoratrici e il loro coinvolgimento e partecipazione sistematica al superamento della rovina economica.
6. Il tentativo attualmente osservato di sottrarsi all'attuazione delle decisioni del congresso del partito sul ruolo e sui compiti dei sindacati nel governo sovietico testimonia la diretta sfiducia nella forza della classe operaia. Gli elementi dirigenti coscienti della classe operaia, i comunisti organizzati, devono impiegare tutte le loro energie per superare questa sfiducia e la stagnazione burocratica esistenti nel partito. La necessità dell’annientamento di questo sistema esistente è dettata dalle circostanze, che le enormi masse di produttori siano educate e preparate ideologicamente dai sindacati affinché la reale difesa degli interessi di classe dei produttori, nei tempi in cui viviamo , consiste nella vittoria sulla rovina economica, nel rinnovamento e nell'elevazione delle forze produttive della repubblica; l'esistenza stessa della classe operaia del nostro paese dipende dal successo nell'adempimento di questi compiti. L’attuale approccio burocratico alla costruzione economica pone ostacoli sulla via del raggiungimento dei massimi risultati produttivi, introducendo discordia, sfiducia e demoralizzazione nelle file dei lavoratori.
7. La difficile situazione economica del nostro Paese esige le più rapide misure eroiche, capaci di fermare l'imminente catastrofe. La misura principale in grado di aumentare la produzione è l'attuazione della politica economica delle organizzazioni dei lavoratori attraverso i sindacati professionali e di produzione, l'attribuzione loro di un'influenza decisiva negli organi economici statali che raccolgono e distribuiscono tutti i tipi di risorse materiali del paese. La gestione dell’economia nazionale è allo stesso tempo una gestione da parte dei lavoratori. L'introduzione di un sistema di organizzazione e gestione dell'economia nazionale mediante i sindacati di produzione crea una direzione unitaria, distrugge la contrapposizione delle masse lavoratrici agli specialisti e crea così un ampio campo di attività organizzativa e amministrativa per gli uomini di scienza, di teoria e di scienza. pratica.
8. I sindacati professionali e di produzione devono essere costruiti sulla base della democrazia dei lavoratori, del principio elettivo e della responsabilità di tutti gli organi dal basso verso l'alto.
Interi rami della nostra industria sono gestiti da amministratori-lavoratori. Molte centinaia di imprese industriali complesse sono guidate da collegi o singoli dirigenti operai. In quanto rappresentanti dei sindacati e degli organi economici non sono responsabili né obbligati a rendere conto alle organizzazioni che li hanno nominati, ma rispondono solo all'organo economico. L'unificazione della direzione dell'industria nei sindacati distrugge questo fenomeno dannoso.
9. È necessario avviare la transizione dal sistema burocratico esistente rafforzando le cellule più basse dei sindacati professionali e di produzione, ponendo l'obiettivo di prepararli alla gestione diretta dell'economia, al fine di garantire il successo della transizione dei sindacati dei lavoratori dalla cooperazione passiva contemporanea con gli organi dell’economia nazionale alla partecipazione attiva, consapevole, promotrice e creativa nella gestione dell’intera economia del paese e negli obiettivi di accelerare questa transizione, è necessaria l’attuazione delle seguenti misure :
UN. creare confini tra unioni separate in base alle caratteristiche della produzione
B. iniziare rapidamente il rafforzamento dei sindacati con lavoratori, risorse tecniche e altre risorse materiali con l'obiettivo di adattarli a nuovi compiti
C. effettuare una selezione del personale dei comitati sindacali e dei lavoratori dal punto di vista della loro idoneità, per realizzare i compiti che spettano ai sindacati. Questa selezione deve procedere dai livelli più bassi e sotto il controllo dei sindacati.
D. Tutti gli ambiti in cui attualmente esiste parità tra VSNKh e VTsSPS nella gestione e organizzazione dell’economia devono essere spostati verso l’aumento dei diritti e dei vantaggi delle organizzazioni dei lavoratori
E. Nessuna persona deve essere assegnata ad un posto amministrativo economico aggirando il sindacato
F. Tutti i candidati proposti non possono essere respinti e devono essere considerati obbligatori per VSNKh e i suoi organi.
G. Tutto il personale assunto o nominato dai sindacati deve essere responsabile nei confronti dei sindacati e può essere sostituito dai sindacati in qualsiasi momento.
H. I sindacati riconosciuti dal VTsSPS come sufficientemente forti per l'organizzazione della gestione diretta di interi rami dell'industria devono realizzare questo diritto, senza aspettare che altri siano pronti per questo.
10. sviluppo dell'attività e della coscienza del lavoratore nel corso della sua attività: in questo deve consistere il ruolo dei sindacati, come scuole di comunismo.
La gestione dell'economia nazionale
Tesi generali
11. sottolinea che i sindacati devono concentrare nelle loro mani tutta la gestione dell'economia come un tutto economico unitario.
12. Questa concentrazione della gestione sarà realizzata sia al centro che a livello locale, attraverso l'elezione dei rappresentanti dei produttori organizzati. Si creerà così l'unità di volontà, necessaria nell'organizzazione dell'economia, e contemporaneamente la reale possibilità di un'influenza dell'iniziativa delle grandi masse sull'organizzazione e sullo sviluppo della nostra economia.
13. L'organizzazione della gestione dell'intera economia spetterà ad un congresso panrusso dei produttori, riuniti in sindacati professionali di produzione, che elegge un organo centrale che governerà l'intera economia della repubblica.
UN. I congressi panrussi dei sindacati di produzione dei singoli rami dell'economia eleggono gli organi che gestiscono i rami e i dipartimenti economici della produzione.
B. Organi amministrativi dell'Oblast, della Guberniia, dell'Uezd, regionali e simili saranno istituiti dai corrispondenti congressi locali dei sindacati professionali e di produzione. In questo modo si otterrà una combinazione di centralismo produttivo con iniziativa locale e attività spontanea.
14. Le imprese, collegate secondo le caratteristiche della produzione, saranno unificate in gruppi (cluster, comitati) allo scopo di utilizzare al meglio i mezzi tecnici e i materiali. Le imprese collegate situate nella stessa città o villaggio saranno riunite sotto una gestione comune, create dal sindacato. La gestione delle imprese unificate, territorialmente separate, da costituirsi mediante congressi dei comitati operai delle singole imprese, convocati dal sindacato.
Organizzazione dei comitati dei lavoratori, gestione delle imprese
15. Tutti i lavoratori e gli impiegati che sono membri dei sindacati professionali e di produzione dovrebbero partecipare attivamente e in modo organizzato alla gestione dell'economia.
16. Tutti i lavoratori e impiegati, senza distinzione di posizione e professione, occupati in unità economiche separate, come: fabbriche, miniere, servizi di trasporto e in connessione con tutti i tipi di agricoltura, sono gestori diretti delle proprietà situate al loro interno, sono responsabili di la sua conservazione e il suo uso conveniente davanti a tutti i lavoratori della repubblica.
17. I lavoratori e gli impiegati... devono eleggere un organo direttivo, chiamato comitato dei lavoratori per ciascuna delle proprie imprese.
18. Il comitato dei lavoratori è la cellula organizzativa primaria del sindacato di una determinata produzione ed è formato sotto la guida e il controllo del sindacato corrispondente.
19. Tra i compiti del comitato dei lavoratori rientra la gestione di una data fabbrica o unità economica, tra cui:
UN. leadership dell’attività produttiva di tutti i lavoratori e dipendenti di una determinata unità economica
B. cura di tutte le esigenze dei produttori
I membri del comitato distribuiscano tra loro il loro lavoro sulla gestione dell'economia in conformità con gli statuti e le istruzioni del sindacato, quindi accanto alla responsabilità collettiva, spettante innanzitutto al presidente, va definita con precisione la responsabilità personale di ciascun.
20. Tutta l'attività dell'impresa deve essere elaborata e approvata dai lavoratori impiegati nella data impresa sotto la responsabilità e la guida del comitato dei lavoratori e dei sindacati.
Organizzazione della vita quotidiana dei lavoratori
21. Una delle condizioni indispensabili per l'elevazione della nostra economia nazionale è l'attuazione sistematica della naturalizzazione dei salari, come misura che garantisce l'aumento della produttività del lavoro e il miglioramento della vita dei produttori. Tutti gli esempi che seguono devono essere collegati al sistema tariffario ed entrare nella somma generale dei salari naturali.
1. Abolizione del pagamento delle razioni e degli articoli casalinghi rilasciati ai lavoratori tramite tessere annonarie e ordini degli organi di produzione statali
2. Abolizione del pagamento dei pranzi per i lavoratori e le loro famiglie.
3. Abolizione del pagamento di bagni, tram, teatri ecc.
4. Abolizione del pagamento per appartamenti, riscaldamento ed elettricità.
5. Nei luoghi in cui la questione abitativa è grave, procedere al consolidamento delle istituzioni sovietiche e militari con l'obiettivo di offrire appartamenti ai lavoratori.
6. Organizzare la riparazione degli alloggi dei lavoratori con le risorse dell'impresa, nelle condizioni di garanzia dell'adempimento da parte dell'impresa dei suoi compiti produttivi fondamentali.
7. Riconoscere come questione di primaria importanza la costruzione dei villaggi operai e delle case collettive operaie e includere nel programma del Comitato statale per l'edilizia per l'imminente periodo di costruzione la massima costruzione di alloggi operai.
8. Organizzare tram e treni speciali per i lavoratori, cronometrando i loro spostamenti da e verso il lavoro nelle imprese
9. Dare la precedenza alla fornitura ai lavoratori di beni di largo consumo.
10. semplificare e velocizzare l'ordine di ricevimento degli indumenti da lavoro, anche l'ordine dei pagamenti fissi e dei premi
11. Annessare alle fabbriche o organizzare appositamente officine di calzolaio e di abbigliamento per il servizio ai bisogni dei lavoratori, alle quali le imprese devono prestare assistenza, come organizzazioni di attrezzature, e per quanto possibile fornire loro le attrezzature.
12. Fornire alle unità economiche comunali attrezzature tecniche e mezzi per la cura dei giardini comunali a spese dell'impresa.
13. Le imprese situate in prossimità delle campagne dovrebbero organizzare la riparazione delle macchine agricole.
14. Nell'elaborazione delle stime economiche e produttive degli stabilimenti si deve tener conto della necessità di attuare le misure sopra elencate.
22. Tutte le misure sopra indicate devono essere attuate innanzitutto nelle imprese nazionalizzate. Nelle imprese private e artigiane possono essere svolti previa autorizzazione del sindacato.
Le misure di carattere collettivo dovrebbero essere attuate nelle fabbriche in funzione del successo del loro lavoro. Le misure che hanno un significato puramente personale per il singolo lavoratore dovrebbero essere attuate sotto forma di incentivi, a cominciare dai lavoratori più avanzati.
[firmata da]
- Unione panrussa dei metalmeccanici. Presidente del Comitato Centrale A. Shliapnikov, vicepresidente M. Vladimirov, segretario S. Sliznev, membri: I. Kariakin, V. Pleshkov, S. Medvedev.
- Consiglio centrale delle fabbriche di artiglieria. Membro del Comitato Centrale e presidente A. Tolokontsev, membri: P. Borisov, G. Bruno, Ia. Kubyshkin.
Vicepresidente del Soviet dell'industria militare K. Orlov.
- Capo del consiglio di amministrazione delle fabbriche aeronautiche Mikhailov.
- Direttore delle fabbriche statali di costruzione di macchine (Gomza) A. Vasil'ev.
- Presidente del consiglio centrale dell'industria pesante I. Kotliakov.
- Presidente dell'amministrazione principale degli stabilimenti unificati di costruzione di macchine di medie dimensioni I. Barulin.
- Presidente del consiglio di amministrazione della fabbrica Sormovo Chernov-Greshnev.
- Membro del comitato della sezione di Mosca dell'Unione panrussa dei metalmeccanici N. Ivanov.
- Capo della sezione per la propaganda della produzione del sindacato panrusso dei metalmeccanici N. Kopylov.
- Unione panrussa dei minatori. Presidente del Comitato Centrale A. Kiselev, membri: M. Mikov, S. Losev, V. Sigert, S. Arutiuniants, A. Gorbachev, A. Storozhenko.
- Membro del comitato centrale dell'Unione dei minatori e membro del collegio del consiglio minerario della VSNKh V. Voronin.
- Presidente dell'Usol'sk. sottoregione dell'amministrazione dei minatori V. Sorokin.
- Comitato regionale del sindacato dei minatori di Kizelovskii. Presidente I. Ialunin, membri: S. Rychkov, A. Mironov, I. Lagunov, P. Fedurin, A. Zaburdaev.
- Presidente del comitato centrale del sindacato dei lavoratori tessili I. Kutuzov.
- Presidente del comitato centrale del sindacato dei lavoratori agricoli e forestali N. Kubiak, membro Khitrov.
- Presidente della commissione governativa di Kursk per l'offerta di lavoratori Izvorin.
- Membro della commissione di controllo del partito sotto il comitato centrale del partito Chelyshev.
https://www.marxists.org/archive/shliapnikov/1921/workers-opposition.htm
Prima dell'apertura del congresso, su richiesta pressante di Šljapnikov, la Kollontaj scrisse un opuscolo dal titolo L'opposizione operaia, che doveva essere distribuito tra i delegati e che rimase il suo lavoro più famoso.Tesi dell'opposizione operaia.
Fonte : “Compiti dei sindacati”. Pravda 25 gennaio 1921;
Tradotto : per marxists.org nel 2004 da Barbara C. Allen;
Markup HTML : di Andy Blunden .
1. Il ruolo e i compiti dei sindacati nel periodo transitorio sono stati definiti con precisione e chiarezza dalle raccomandazioni dei congressi panrussi dei sindacati. Il primo congresso panrusso dei sindacati del gennaio 1918 definì così i compiti dei sindacati: “Il centro di gravità del lavoro dei sindacati oggi deve essere nel campo dell'organizzazione economica. [I sindacati] devono assumere il lavoro principale di organizzazione della produzione e di riforma
Il secondo congresso del febbraio 1919: “...i sindacati sono passati dal controllo della produzione all'organizzazione della stessa, partecipando all'amministrazione delle singole imprese, come a tutta la vita economica del paese. ...i sindacati devono preparare le loro organizzazioni e le grandi masse lavoratrici non solo alla gestione della produzione, ma anche dell'intero apparato statale."
Il terzo congresso, aprile 1920: confermò le decisioni fondamentali dei due precedenti.
L’ottavo congresso del Partito comunista russo del marzo 1919 decise: l’apparato dell’industria socializzata deve poggiare innanzitutto sui sindacati.
2. Il passaggio dai compiti militari alla costruzione economica e dai metodi di lavoro militarizzati ai metodi democratici ha rivelato una crisi nelle organizzazioni professionali dei lavoratori, che si è espressa nell'incoerenza del contenuto del loro lavoro quotidiano con i compiti definiti nel congresso risoluzioni e rafforzato nel programma del partito. Negli ultimi due anni la pratica dei congressi di partito e degli organi statali ha sistematicamente ristretto il campo del lavoro dei sindacati e portato quasi a zero l'influenza dei sindacati dei lavoratori nel governo sovietico. Il ruolo dei sindacati nell'organizzazione e nell'amministrazione della produzione è stato infatti ridotto al ruolo di un ufficio di inchiesta e di raccomandazione, collocando il personale in posti amministrativi, tra organi statali e sindacati non c'è accordo e i conflitti sovraccaricano le organizzazioni dei partiti. I sindacati non hanno ancora né tipografia né carta. Anche i giornali dei sindacati più grandi escono con diversi mesi di ritardo. La tipografia statale dà la priorità più bassa al lavoro per conto dei sindacati.
4. La prima reale possibilità di una tregua dalla sanguinosa lotta armata rende possibile concentrare tutte le forze e le risorse del paese sulla lotta contro la rovina economica e sulla massima elevazione delle forze produttive della nostra repubblica. L'esperienza passata insegna che la realizzazione dei compiti posti ha avuto successo solo nella misura in cui ampi strati delle masse lavoratrici hanno preso parte alla loro realizzazione. Ora dobbiamo strutturare la nostra attività in modo che sia diretta a coinvolgere direttamente le masse lavoratrici nel lavoro di costruzione dell'economia nazionale.
9. È necessario avviare la transizione dal sistema burocratico esistente rafforzando le cellule più basse dei sindacati professionali e di produzione, ponendo l'obiettivo di prepararli alla gestione diretta dell'economia, al fine di garantire il successo della transizione dei sindacati dei lavoratori dalla cooperazione passiva contemporanea con gli organi dell’economia nazionale alla partecipazione attiva, consapevole, promotrice e creativa nella gestione dell’intera economia del paese e negli obiettivi di accelerare questa transizione, è necessaria l’attuazione delle seguenti misure :
Tesi generali
11. sottolinea che i sindacati devono concentrare nelle loro mani tutta la gestione dell'economia come un tutto economico unitario.
15. Tutti i lavoratori e gli impiegati che sono membri dei sindacati professionali e di produzione dovrebbero partecipare attivamente e in modo organizzato alla gestione dell'economia.
20. Tutta l'attività dell'impresa deve essere elaborata e approvata dai lavoratori impiegati nella data impresa sotto la responsabilità e la guida del comitato dei lavoratori e dei sindacati.
21. Una delle condizioni indispensabili per l'elevazione della nostra economia nazionale è l'attuazione sistematica della naturalizzazione dei salari, come misura che garantisce l'aumento della produttività del lavoro e il miglioramento della vita dei produttori. Tutti gli esempi che seguono devono essere collegati al sistema tariffario ed entrare nella somma generale dei salari naturali.
10. semplificare e velocizzare l'ordine di ricevimento degli indumenti da lavoro, anche l'ordine dei pagamenti fissi e dei premi
[firmata da]
- Unione panrussa dei metalmeccanici. Presidente del Comitato Centrale A. Shliapnikov, vicepresidente M. Vladimirov, segretario S. Sliznev, membri: I. Kariakin, V. Pleshkov, S. Medvedev.
- Capo del consiglio di amministrazione delle fabbriche aeronautiche Mikhailov.
Nell’ultimo giorno congressuale vennero approvate, tra le altre, due mozioni segrete:
- una, chiaramente mirata sull'Opposizione operaia, condannava le deviazioni anarco-sindacaliste all'interno del partito;
- l'altra, sic et simpliciter, metteva al bando tutte le correnti.
L'Opposizione operaia si trovò così sciolta d'autorità, e la Kollontaj praticamente emarginata.
Nonostante alcune incomprensioni createsi nel frattempo con i maggiori esponenti della disciolta corrente e il risentimento della rivoluzionaria per aver essi disconosciuto il contenuto del suo programma o manifesto, al terzo congresso dell'Internazionale comunista (Comintern), il 5 luglio 1921, la Kollontaj ripropose con forza la sua voce a favore della corrente.
Attaccò di nuovo pesantemente la nuova politica economica (NEP) proposta dalla maggioranza del partito russo, che indicò
Shliapnikov: Appello dei 22
“Ai membri della Conferenza internazionale dell’Internazionale comunista”
Questa è la traduzione dell'appello così come figura nella relazione stenografica dell'undicesimo congresso del Partito comunista russo (Odinnadtsatyi s"ezd RKP(b), mart-aprel' 1922 goda: stenograficheskii otchet, Mosca, 1961, pp. 749- 50).Tradotto da Barbara C. Allen.
Copia al CC RCP(b)
Cari compagni!
Dai nostri giornali abbiamo appreso che il Comitato esecutivo dell'Internazionale comunista sta discutendo del "fronte unico operaio", e riteniamo nostro dovere comunista informarvi che nel nostro paese il "fronte unico" è in cattive condizioni non solo in nel senso lato del termine, ma anche nella sua applicazione verso le file del nostro partito.
Mentre le forze della borghesia ci premono da ogni parte e si insinuano anche nel nostro partito, la cui composizione sociale (40% operai e 60% non proletari) è favorevole, i nostri centri dirigenti conducono una lotta implacabile e corruttrice contro tutti, soprattutto i proletari, che hanno le proprie opinioni, e applicano ogni tipo di misura repressiva contro l'espressione di queste opinioni all'interno del partito.
Il tentativo di avvicinare le masse proletarie al governo viene dichiarato “anarcosindacalismo” e i suoi sostenitori vengono perseguitati e screditati.
Nel movimento sindacale il quadro è lo stesso: soppressione della spontaneità e dell’iniziativa dei lavoratori, lotta con tutti i mezzi contro l’eterodossia. Le forze unificate del partito e della burocrazia sindacale, approfittando della loro posizione e autorità, ignorano le decisioni dei nostri congressi riguardo alla creazione delle basi della democrazia operaia. Le nostre frazioni sindacali comuniste, anche le frazioni di interi congressi, sono private del diritto di manifestare la propria volontà nell'elezione dei propri leader. La tutela e la pressione della burocrazia sono arrivate a tal punto che i membri del partito sono minacciati di esclusione e di altre misure repressive se eleggono chi vogliono invece di chi vogliono i vertici. Tali metodi di lavoro portano al carrierismo, agli intrighi e al servilismo, e i lavoratori rispondono lasciando il partito.
Condividendo l'idea del fronte unico operaio così come interpretata al punto 23 delle tesi, ci rivolgiamo a voi, con il sincero augurio di porre fine a tutte queste anomalie, che ostacolano l'unità di questo fronte innanzitutto nell’ambito del nostro RCP(b).
La situazione all'interno del nostro partito è così difficile che ci spinge a rivolgerci a voi per chiedere aiuto ed eliminare così il pericolo imminente di una scissione nel nostro partito.
Con i saluti comunisti, i membri del RCP(b):
M. Lobanov | membro del partito da allora | 1904 |
N. Kuznetsov | " | 1904 |
A. Polosatov | " | 1912 |
A. Medvedev | " | 1912 |
G. Miasnikov | " | 1906 |
V.Plashkov | " | 1918 |
G. Shokhanov | " | 1912 |
S. Medvedev | " | 1900 |
G.Bruno | " | 1906 |
A. Pravdin | " | 1899 |
I. Ivanov | " | 1899 |
F. Mitin | " | 1902 |
P. Borisov | " | 1913 |
M. Kopylov | " | 1912 |
Zhilin | " | 1915 |
Chelyshev | " | 1910 |
Tolokontsev | " | 1914 |
A. Shliapnikov | " | 1901 |
M. Borulino | " | 1917 |
V. Bekrenev | " | 1917 |
A. Pavlov | " | 1917 |
A. Tashkin | " | 1917 |
Sostengo [questo appello]. A. Kollontai membro del partito da allora | 1898 | |
Appoggio la dichiarazione dei 22 compagni. Zoya Shadurskaia. |
Aleksandra Kollontaj e Marcel Body nella rappresentanza commerciale sovietica a Oslo (1923)
Messico - Fascia e distintivo della fascia dell'Ordine dell'Aquila Azteca
Dal 1930 al 1943 in Svezia fu prima ministra plenipotenziaria e dal 1943 ambasciatrice. Fu una delle sole diciassette donne che parteciparono come delegate all'Assemblea generale della Società delle Nazioni nell'arco dei circa vent'anni di vita dell'organizzazione. In Unione Sovietica fu insignita dell'Ordine di Lenin nel 1933 e dell'Ordine della Bandiera rossa del lavoro nel 1942 e nel 1945, anno in cui andò in pensione per motivi di salute, stabilendosi a Mosca ( soffriva fra l'altro di un'emiparesi sinistra, esito di un ictus che l'aveva colpita nel 1942. Nel 1946 e 1947 fu proposta da ambienti politici scandinavi ( tra cui Juho Kusti Paasikivi, presidente finlandese ed ex ambasciatore a Mosca, ) per il conferimento del Premio Nobel per la pace in virtù dei suoi sforzi diplomatici per por fine alla guerra e alle ostilità tra Unione Sovietica e Finlandia durante i negoziati degli anni 1940-1944.Il merito della Kollontai verso lo Stato sovietico consiste nel fatto che nel periodo dell’instaurazione dei rapporti della Russia Sovietica con i paesi dell’Occidente ella rappresentava con efficacia e vivacità gli interessi dell’Unione Sovietica, seppe conquistare la fiducia delle alte sfere politiche di questi paesi. Poggiando sul prestigio politico e la fiducia ella seppe contribuire all’allacciamento dei rapporti d’amicizia reciprocamente vantaggiosi e all’avvio della cooperazione tra l’URSS e questi Paesi.
Il suo merito principale, indubbiamente, è dato dal fatto che ella contribuì alla cessazione della guerra sovietico-finlandese nel marzo 1040. La Kollontai partecipò attivamente ai negoziati riservati con rappresentanti del governo finlandese, negoziati in seguito ai quali si riuscì a cessare la guerra. Il che fu esclusivamente importante per l’URSS in quel momento.Nominee in 9 nominations:Peace 1946 by 17 members of the Swedish parliamentPeace 1946 by Kerstin HesselgrenPeace 1946 by Harald Åkerberg, A Berg, K Westmann, Ture NermanPeace 1946 by 21 Finnish professors, members of parliament and governmentPeace 1946 by 23 members of the Norwegian parliamentPeace 1946 by 7 members of the Finnish governmentPeace 1947 by 59 members of the Swedish parliamentPeace 1947 by Emil LøvlienPeace 1947 by 5 members of the Norwegian parliament (Gustav Natvig Pedersen)
La Kollontaj venne ordinariamente accreditata dalla pubblicistica come prima donna al mondo ad aver ricoperto l'incarico di ambasciatrice.Negli ultimi anni della sua vita disse..Il mondo è così terribile adesso, carico di tensione. È spaventoso per molti amici. Mi preoccupo, ho il cuore straziato per loro [...] Non riesco ad accettare, non riesco a capire come, perfino lui, A.A. sia andato a finire sotto la "ruota della storia". Era tanto devoto e leale, un così bravo lavoratore [...] Se non finirò anch'io sotto la "ruota della storia", sarà quasi un miracolo. Lo so che a mio carico non esistono azioni [che io abbia commesso], anzi non esiste proprio alcuna ragione. In questo periodo storico, però, le azioni non sono indispensabili; valgono altri criteri. Capiranno questo, le future generazioni? Capiranno tutto ciò che sta succedendo?(Alessandra Kollontaj, nota di diario manoscritta, 25 marzo 1938) (Le iniziali “A.A.” sarebbero quelle di Aleksandr Aleksandrovič Satkevič (1869―1938), ingegnere idrologo, che era in relazioni di stretta amicizia con la Kollontaj dal periodo prerivoluzionario. Lei lo salvò dall'esecuzione nel 1919 appellandosi personalmente a Lenin e facendone una questione personale di vita o di morte.La Kollontaj di regola non riportava il nome completo degli amici nel suo diario).La Kollontaj si era allontanata dall'opposizione nel 1922, in concomitanza con l'inizio della sua carriera diplomatica e dopo aver seriamente rischiato l'espulsione dal partito. Spedita in sostanziale esilio per oltre vent'anni, rinunciò da allora a lottare ulteriormente, adeguandosi al nuovo clima, circostanza resa più favorevole dalla sua lontananza dall'Unione Sovietica. Nel 1927, rientrò dal Messico a Mosca dove era in preparazione il quindicesimo congresso del PCUS (2 -19 dicembre 1927). Nel congresso mantenne una certa distanza da Stalin e sembrò inizialmente dar segno di una certa qual equidistanza tra Stalin e l'Opposizione Unificata di Trockij, Zinov'ev e Kamenev, meritandosi comunque l’appellativo di"carrierista"da parte di un sarcastico Aleksandr Gavrilovič Šljapnikov (suo ex compagno).Si accorse che i suoi momenti di vita successivi alla rivoluzione la rendevano ancora un’oppositrice agli occhi dl partito e decise di scrivere un articolo, sulla “Pravda” dell’ottobre 19127, dal titoloL'opposizione e la base del partito.L’articolo mise in evidenza il suo schierarsi definitivamente dalla parte degli stalinistisulla base di quello storicismo assoluto che le servirà poi per farsi oggettivamente ragione dei crimini del regime. Le masse erano impegnate in questioni di tutt'altra levatura, connesse con la costruzione di un mondo nuovo, e avevano abbandonato l'opposizione, non credevano in essa, irridevano le sue proposte. Non restava per lei che prendere atto della realtà e per questo motivo si rammaricava..È mai possibile che l'opposizione creda che la memoria delle masse sia così corta? Se essa ha riscontrato insufficienze nel partito e nella linea politica, chi le ha instaurate e costruite, se non i famosi esponenti dell'opposizione stessa? Pare che la politica del partito e la struttura dell'apparato non vadano più bene solo dal giorno in cui un gruppo di oppositori decide di rompere con il partito.La posizione della Kollontaj, nel periodo dell’affermazione dello stalinismo, fu evidenziata dal suo vecchio collega e compagno di lotta Marcel Body.
Слева направо: Марсель Боди, Владимир Максимов, проф. Пьетро Паскуале.
Фото К.Д. Померанцева.
Da sinistra a destra: Marcel Bodie, Vladimir Maksimov, prof. Pietro Pasquale.
Foto di KD Pomerantsev.
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Марсель Боди, его дочь и Мариус Жиро в культурном центре La Ferme в Бусси-Сен-Антуан в июне 1980 года.
Marcel Body, sua figlia e Marius Giraud al centro culturale La Ferme di Boussy-Saint-Antoine nel giugno 1980
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Marcel Body (Limoges,Francia, 23 ottobre 1894 – Chatou, 12 novembre 1984)
Tipografo, membro del Partito Comunista Francese a Mosca dal 1918,
attivista dell’Internazionale Comunista e diplomatico dell’URSS in Novergia.
Mantenne sempre una posizione critica nei confronti del potere stalinista e ne divenne uno degli oppositori. Tornato in Francia , nel 1928 fu escluso dal Partito Comunista Francese.Body riportò nei suoi scritti l’atteggiamento della Kollontaj di fronte alla terribile piega che le vicende rivoluzionarie presero nel 1929.Al di fuori di una mezza dozzina di compagni, non conosco più nessuno a Mosca. Tutto è così cambiato. Ma che ci posso fare? Non si può andare contro l'«apparato».Da parte mia, ho messo in un cantone della coscienza i miei principi e faccio come meglio posso la politica che mi dettano dall'alto.Body raccontò gli avvenimenti di un viaggio fatto con la Kollontaj in Norvegia nel 1929…Per sfuggire agli sguardi curiosi, io e Kollontaï siamo andati a Lillehammer, una piccola cittadina situata a sud di Oslo, sulle rive di un lago più grande del Lago di Ginevra. Lì esaminammo insieme la traduzione francese del suo libro, che gli editori dell'Internazionale comunista si astennero sempre dal pubblicare. «Kollontai mi ha informato di ciò che accadeva ai vertici del partito. Ogni opposizione è stata spezzata, i leader esclusi e relegati nelle viscere del paese. Trotsky fu esiliato a Prinkipo. Quanto ai semplici attivisti, la GPU li aveva “presi in ostaggio”. Kollontaj mi ha detto:“A parte un mezzo odio per i compagni, non conosco più nessuno a Mosca. Tutto è cambiato così tanto. Ma cosa posso fare al riguardo? Non possiamo andare contro il “dispositivo”. Da parte mia, ho messo i miei principi in un angolo della mia coscienza e seguo al meglio la politica che mi viene dettata. »E aggiunse: «I norvegesi sono così carini. Infatti nel 1926 la Kollontaj ricevette la richiesta di scrivere la propria autobiografia per la collana "Donne Celebri d'Europa" dell'editrice Helga Kern di Monaco.La stessa Kollontaj ritenne opportuno dover sottoporre la sua prima redazione dello scritto ad un radicale intervento di autocensura, sopprimendo praticamente tutti i riferimenti a tematiche pericolose, i cenni alle sue passate posizioni critiche e anche gli accenti di carattere più personale che potessero essere interpretati come forme di autocelebrazione o anche solo di individualismo. (Ad esempio, venne cancellato il nome di Karl Kautsky, uno dei più significativi esponenti della Seconda Internazionale – poi trasformato in "rinnegato" dalla propaganda leniniana. Il suo atteggiamento nei confronti del bolscevismo cambiò quando fu abolita l’Assemblea Costituente).
Карл Каутский
Karl Kautsky
Filosofo, politologo, economista e politico tedesco.
Esponente della filosofia marxista e trai più importanti teorici del marxismo ortodosso e
il suo maggior rappresentante a seguito della morte di Friedrich Engels.
Каутский и Люксембург среди делегатов Амстердамского конгресса II Интернационала.
Kautsky e la Luxemburg fra i delegati al Congresso di Amsterdam della II Internazionale
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/63/%D0%A0%D0%BE%D0%B7%D0%B0_%D0%9B%D1%8E%D0%BA%D1%81%D0%B5%D0%BC%D0%B1%D1%83%D1%80%D0%B3_%D0%B2_%D0%BF%D1%80%D0%B5%D0%B7%D0%B8%D0%B4%D0%B8%D1%83%D0%BC%D0%B5_II_%D0%98%D0%BD%D1%82%D0%B5%D1%80%D0%BD%D0%B0%D1%86%D0%B8%D0%BE%D0%BD%D0%B0%D0%BB%D0%B0.jpg
La Kollontaj chiese all’editrice di apportare le modifiche eDiede le sue scuse, assumendo a proprio carico le spese necessarie e ripetendo per ben due volte che, nella situazione data, non era proprio possibile «fare diversamente.Nel 1930, durante un lungo viaggio che fece a Mosca, Stalin, in lotta contro l'opposizione di destra (Bukharin, Rykov, Tomsky), le chiese una dichiarazione di lealtà. Due articoli della Kollontaï furono pubblicati sulla Pravda , poi riprodotti da L' Humanité. Nonostante tutto il suo talento di scrittrice, non seppe evitare affermazioni di principio che equivalevano a una formale “capitolazione”, mentre era ovviamente più vicina alla “destra” che a Stalin e soprattutto all'entourage stalinista.L’ultimo incontro con l’amico Marcel Body avvenne nell’estate del 1936.Kollontai aveva lasciato la Norvegia e rappresentava il governo sovietico a Stoccolma. Essendo stata malata, si riposò molto vicino a Stoccolma, a Ulricehamn. Non la vedevo da tre anni. L'ho chiamata quando sono arrivato a Göteborg. La sua voce non era cambiata, calda e vivissima, nonostante l'età. Da Ulricehamn dovevo recarmi al Tourist-hotel, situato abbastanza lontano dalla città, sul fianco di una collina in mezzo a un bosco di abeti. Quando sono arrivato ad un certo punto ho chiesto all'autista di lasciarmi lì. Avevo visto una forma bianca muoversi sulla strada. Alexandra Mikhailovna (Kollontaj) è venuta a incontrarmi.Avevamo così tanto da dirci. Ogni giorno camminavamo attraverso la foresta. Ci fermavamo di tanto in tanto per cogliere un fiore, una bacca selvatica che a turno ci offrivamo. Mi ha parlato del suo lavoro, dei suoi colleghi formati nella nuova scuola.Mi disse..È buffo, questi uomini nuovi sono completamente privi di senso critico e di capacità di analisi. Li abbiamo talmente abituati a non pensare più con la propria testa che sono perduti se le direttive che ci vengono inviate non hanno previsto ciò che sta accadendo. Quindi bisogna scrivere velocemente a Mosca per chiedere istruzioni.E aggiunse…Caro Marcel Yakovlevitch, la nostra era romantica è finita da un pezzo. Con voi potremmo prendere iniziative, stimolare le amministrazioni, dare suggerimenti. Adesso non ci resta che fare quello che ci viene detto. Tra me e i miei colleghi non c’è né cameratismo né amicizia. Anche l'attività di ciascuno di noi è strettamente compartimentata. Le nostre relazioni sono fredde e la sfiducia è ovunque.Il Body gli chieseChe fine ha fatto Shljapnikov?(suo ex compagno di vita e di lotta)La Kollontaj rispose..Morto E Medvediev?Morto…E Dybenko? (suo ex ed ultimo marito)Morto…Ma Dybenko era un feroce antitrotskista! Né, a differenza di Shlyapnikov e Medvediev, ha mai fatto parte dell'opposizione operaia?Sì, ma c'è stata un'epurazione dell'esercito. Non riusciva a tenere la bocca chiusa...Avevo citato altri nomi di ex compagni che furono membri del Comitato Centrale dopo l'eliminazione di Trotsky e Zinoviev. Anche loro erano “morti”…Mi disse:Ho capito che la Russia non poteva passare dall’assolutismo alla libertà in pochi anni. La dittatura di Stalin o di qualcun altro che avrebbe potuto chiamarsi Trotsky era inevitabile. Questa dittatura fa scorrere fiumi di sangue, ma sotto Lenin scorreva già sangue, e senza dubbio molto sangue innocente. Ricordate il massacro degli ostaggi che Zinoviev ordinò a Pietrogrado per fermare la mano dei terroristi: quanti decenni ci vorranno perché la Russia raggiunga un regime di libertà? Non saprei come dirlo. Storicamente la Russia, con le sue innumerevoli masse senza cultura e senza disciplina, non è matura per la democrazia.Parlando di Stalin, mi fece questa dichiarazione:Stalin è soprattutto uno statista. Manovra per evitare la guerra, cosa che teme.E cosa pensa di Hitler?Che dobbiamo metterci d’accordo con lui, se possibile, perché per la Russia è il nemico più pericoloso.In queste condizioni, potrebbe tentare di aggirare la minaccia facendola ricadere su altre nazioni.Se volesse evitare la guerra con la Russia, certamente non esiterebbe a farlo…Durante il mio soggiorno al Tourist-hotel, i giornali svedesi ci informarono che Franco aveva appena lanciato la sua azione militare contro la Repubblica spagnola. Kollontai capì immediatamente la gravità dell'evento. Per lei le nubi tragiche si stavano già addensando all’orizzonte.L'ho lasciata per andare in Norvegia. Uscendo mi consigliò di incontrare le sue amiche Tranmae e la signora Grepp, dirigenti del partito operaio norvegese, per raccontare loro le nostre discussioni.Quando, dopo un soggiorno a Oslo, dove ho conosciuto i nostri amici comuni, sono tornato in Francia, abbiamo ripreso la nostra corrispondenza. Le lettere di Kollontai erano cupe, pessimistiche. Senza dubbio nel 1937 aveva buone ragioni per credere che la guerra fosse inevitabile. Verso la fine del 1937 fece un viaggio a Mosca. Era il periodo in cui Yezhov, capo dell'NKVD, commissario degli Interni dell'URSS, obbedendo agli ordini di Stalin, cercava ovunque i "nemici del popolo". Una terribile repressione si abbatté sulla Russia. È solo oggi, quindici anni dopo, che il mondo comincia a sapere cosa fu l’epurazione “Yejoviana”: persone fucilate a migliaia, deportate a milioni.A quel tempo si sparse in Occidente la voce che Alexandra Kollontaï fosse minacciata. Tuttavia è tornata in Svezia. Da lì mi fece sapere che non avrebbe più potuto scrivermi, ma che qualunque cosa fosse accaduta, avrebbe mantenuto la sua amicizia con me.
Коллонтай только что вручила Королевский орден Святого Олафа в посольстве Норвегии в Москве.
La Kollontaj appena insignita dell'Ordine reale di Sant'Olav all'ambasciata norvegese a Mosca
https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksandra_Michajlovna_Kollontaj#/media/File:Alexandra_Kollontai_1946cr.jpg
Nel 1946 scrisse, in una rivista russa, un articolo che dimostrò il livello della sua finale adesione, spontanea o meno, alle nuove idee del regime staliniano.L’articolo s’intitolava..La donna sovietica - cittadina piena ed eguale del suo paese.Un testo non proprio in linea con le sue idee femministe di un tempo:È un fatto risaputo che l'Unione Sovietica ha conseguito successi eccezionali nel guidare le donne all'attiva costruzione dello stato [socialista]. La donna sovietica è cittadina del suo paese, con pieni e pari diritti. [...] Nell'aprire alla donna l'accesso ad ogni sfera dell'attività creativa, il nostro stato ha contestualmente assicurato tutte le condizioni necessarie perché ella potesse adempiere alla sua vocazione naturale – quella di madre che tira su i figli e di signora del focolare.» («Sovetskaya žhenščina» [La donna sovietica], 5, settembre-ottobre 1946, pp. 3-4)
Alexandra Kollontai 1946La donna sovietica: cittadina a pieno titolo e paritaria del suo paeseFonte: Alexandra Kollontai: articoli e discorsi selezionati, Progress Publishers, 1984;Prima pubblicazione: Sovetskaya zhenshchina, (Donna sovietica), n. 5, settembre-ottobre 1946, pp. 3-4, abbreviato.Trascritto: Sally Ryan per marxists.org, 2000;Dimostrato: e corretto da Chris Clayton 2006.È risaputo che l’Unione Sovietica ha ottenuto successi eccezionali nel coinvolgere le donne nella costruzione attiva dello Stato. Questa verità generalmente accettata non è contestata nemmeno dai nostri nemici. La donna sovietica è una cittadina a pieno titolo e paritaria del suo paese. Aprendo alle donne l’accesso a ogni ambito dell’attività creativa, il nostro Stato ha assicurato allo stesso tempo tutte le condizioni necessarie affinché lei potesse adempiere al suo obbligo naturale – quello di essere madre che alleva i suoi figli e padrona di casa.Fin dall’inizio, la legge sovietica riconobbe che la maternità non è una questione privata, ma un dovere sociale della cittadina attiva e paritaria. Questa proposta è sancita dalla Costituzione. L’Unione Sovietica ha risolto uno dei problemi più importanti e complessi: come utilizzare attivamente la manodopera femminile in qualsiasi ambito senza che ciò vada a discapito della maternità.Molta attenzione è stata data all’organizzazione delle mense pubbliche, degli asili nido, dei campi dei Giovani Pionieri, dei cortili e degli asili nido – quelle istituzioni che, come scriveva Lenin, facilitano nella pratica l’emancipazione della donna e sono capaci, nei fatti, di ridurre la disuguaglianza femminile rispetto agli uomini. Nell'URSS sono stati istituiti più di settemila centri di consultazione per donne e bambini, la metà dei quali si trovano nelle zone rurali. Organizzati oltre 20mila asili nido. Va qui sottolineato che nella Russia zarista nel 1913 esistevano solo 19 asili nido e 25 scuole materne, e anche questi non erano mantenuti dallo Stato, ma da organizzazioni filantropiche.Lo Stato sovietico fornisce un crescente aiuto materiale alle madri. Le donne ricevono indennità e ferie retribuite prima e dopo la nascita del figlio e il loro posto rimane aperto fino al ritorno dal congedo.Le famiglie numerose e quelle monoparentali ricevono assegni statali per aiutarle a provvedere e allevare i propri figli. Nel 1945 lo Stato pagò più di due miliardi di rubli in tali indennità. Solo nella RSFSR il titolo di "Madre-Eroina" è stato assegnato a più di 10mila donne, mentre l'ordine di "Gloria materna" e la "Medaglia della maternità" sono stati assegnati a 1.100mila donne.Le donne sovietiche hanno giustificato la fiducia e la preoccupazione mostrate loro dal loro Stato. Hanno dimostrato un alto grado di eroismo sia nel lavoro pacifico e creativo prima della guerra, durante gli anni di battaglia armata contro gli invasori nazisti, sia ora, negli sforzi per adempiere ai compiti monumentali fissati dal nuovo piano quinquennale. Molti settori industriali in cui prevale la manodopera femminile sono tra i primi a realizzare i propri piani. Altrettanto degne di nota sono le enormi conquiste delle contadine sovietiche, che durante gli anni della guerra portarono sulle loro spalle la maggior parte del peso del lavoro agricolo.Le nostre donne hanno padroneggiato professioni che sono state a lungo considerate dominio esclusivo degli uomini. Ci sono donne macchiniste, donne meccaniche, donne tornitrici, donne montatrici, lavoratrici qualificate addette ai meccanismi più complessi.Le donne dell’Unione Sovietica lavorano su un piano di parità con gli uomini per promuovere la scienza, la cultura e le arti; occupano un posto di rilievo nei servizi educativi e sanitari nazionali.In un Paese dove 30 anni fa, su 2.300mila donne lavoratrici, 1.300mila lavoravano come domestiche nelle città e 750mila come braccianti agricoli nelle campagne, in un Paese dove non c’erano quasi nessuna ingegnere, quasi nessuna scienziata, e dove non c’erano quasi nessuna donna ingegnere, quasi nessuno scienziato, e dove a un posto di insegnante è stato accompagnato da condizioni lesive della dignità femminile, in quel Paese ci sono oggi 750mila donne insegnanti, 100mila donne medico e 250mila donne ingegnere. Le donne costituiscono la metà del corpo studentesco negli istituti di istruzione superiore. Oltre 33mila donne lavorano nei laboratori e negli istituti di ricerca, 25mila donne hanno titoli e lauree accademiche e 166 donne hanno ricevuto il Premio di Stato per i risultati ottenuti nella scienza e nel lavoro.Le donne dell’Unione Sovietica realizzano concretamente i loro diritti politici. Il Soviet Supremo dell'URSS conta 277 donne deputate, mentre 256mila donne sono state elette negli organi rurali, urbani, regionali e repubblicani del potere statale...Le donne dell'Unione Sovietica non devono esigere dal loro governo il diritto al lavoro, il diritto all'istruzione, il diritto alla tutela della maternità. Lo Stato stesso, il governo stesso, coinvolge le donne nel mondo del lavoro, dando loro ampio accesso a ogni sfera della vita sociale, assistendo e premiando le madri.Durante gli anni dell'invasione da parte degli aggressori nazisti, le donne sovietiche, e le donne di altri paesi democratici, videro con i propri occhi la necessità di condurre una battaglia instancabile contro il nazismo fino a quando ogni traccia di esso fosse stata rimossa. Solo questo risparmierà al mondo la minaccia di nuove guerre.La lotta per la democrazia e una pace duratura, la lotta contro la reazione e il fascismo, è il compito principale che dobbiamo affrontare oggi. Escludere le donne da questo compito fondamentale e importante, tentare di confinarle all'interno di organizzazioni femministe “puramente femminili”, può solo indebolire il movimento democratico delle donne. Solo la vittoria della democrazia può garantire l’uguaglianza delle donne.Noi, donne della Terra dei Soviet, dedichiamo tutte le nostre energie al lavoro creativo, all’adempimento dei compiti monumentali fissati dal piano quinquennale, sapendo che così facendo rafforziamo il baluardo della pace in tutto il mondo – l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.Allo stesso tempo dobbiamo stare all’erta contro gli intrighi dei reazionari e denunciare i loro piani e le loro intenzioni, i loro tentativi di dividere le fila della democrazia.L’unità di tutte le forze democratiche è la nostra arma più affidabile nella lotta contro la reazione, nella lotta per la libertà e la pace in tutto il mondo.
La sua manifestazione di acquiescenza nei confronti dello stalinismo fu però toccato con un articolo, l'unico di questo genere, che ella aveva rimaneggiato nel 1937 (poco più di un mese dopo la fucilazione dei suoi ex compagni dell'Opposizione Operaia), in occasione del ventesimo anniversario della Rivoluzione. La pubblicazione dell’articolo probabilmente "la salvò" dal patibolo e dalla prigionia.Dieci anni prima aveva raccontato, nella prima versione dell'articolo, la seduta del Comitato Centrale bolscevico che aveva preso la decisione di abbattere con la forza il governo provvisorio.La descrizione era misurata, dava conto delle varie posizioni che erano emerse (Zinov'ev e Kamenev, in particolare, avevano votato contro), dava il senso della tensione del momento cruciale, in un quadro però di complessiva fraternità e comunione di ideali.Stalin non vi era menzionato, perché non aveva avuto un ruolo importante nell’avvenimento.Ora, dieci anni dopo, la Kollontaj si lasciò andare a una descrizione caricaturale e falsificatoria degli avvenimenti, in cui la terna Zinov'ev, Kamenev e Trockij fu dipinta a tinte grottescamente fosche, con una serie di termini spregiativi, mentre Stalin fece la sua comparsa in un ruolo centrale, a sostegno di Lenin.I primi due - nel frattempo fucilati sui patiboli staliniani - furono rappresentati in questi termini:I due loschi figuri, nemici malefici e traditori del partito, stavano seduti separati da noi, sul divano, non al tavolo. Sedevano l'uno accanto all'altro e parlottavano piano tra loro. Zinov'ev e Kamenev si espressero apertamente contro Lenin, contro il Comitato Centrale, con obiezioni sordidamente vili e con argomenti criminali e disgregatóri.Trockij - ormai al sicuro in Messico - fu descritto come la sentina di ogni tradimento:il suo appoggio a Lenin era simulato e ingannatore, il suo atteggiamento era malignamente adulatorio, il suo comportamento in generale "la diceva lunga" sulla natura di questo "iuduška" (ipocrita dissimulatore), di questo "futuro agente della Gestapo".Fortunatamente la saggezza di Lenin e del suo grande discepolo Stalinaveva alla fine avuto la meglio.L'articolo, dal titolo Ruka istorij: Vospominanija A. Kollontaj [La mano della storia: Ricordi di A. Kollontaj], fu pubblicato originariamente su «Krasnoarmeec», n. 10-15, novembre 1927, pp. 68-71, e poi ristampato, nella sua versione rimaneggiata, come V.V., sulla «Izvestija» del 24 ottobre 1937.La Kollontaj aveva sempre dimostrato una grande cautela nei confronti del regime, soprattutto negli ultimi decenni della sua vita, ma rispetto alle altre personalità sovietiche dell’epoca ebbe il coraggio di scrivere un diario.I diari erano il materiale più ricercato dalla polizia politica ed era quindi inconcepibile tenerne uno, specie se veritiero.La Kollontaj ebbe il coraggio di scriverlo, anche se non sempre nella sua espressione fu chiaro a causa di successive modifiche e cautelari aggiunte.In qualche caso arrivò perigliosamente ai confini di ciò che era lecito esprimere in epoca staliniana, e si spinse anche oltre. Nel luglio del 1930, ad esempio, un amico (di cui, come di consueto, non fece il nome) le raccontò delle indicibili vessazioni cui furono sottoposti i kulaki, veri e presunti, vittime della "collettivizzazione forzata".(I kulaki (talvolta italianizzato in culachi, (кула́к) "pugno") erano una categoria di contadini presenti negli ultimi anni dell'Impero russo, e nei primi della neonata Unione Sovietica. Nel 1924, con la morte di Lenin, prese il potere Stalin, che diede il via alla collettivizzazione e i kulaki divennero a tutti gli effetti nemici dello stato. Iniziò così un vero e proprio rastrellamento nelle campagne, e moltissimi finirono nei gulag.La parola kulaki inizialmente si riferiva a contadini indipendenti della Russia, che possedevano grandi appezzamenti di terreno ed utilizzavano mezzadri; successivamente il termine fu utilizzato spregiativamente dai bolscevichi per indicare i contadini agiati. Lo storico francese Nicolas Werth sottolineò che per essere classificati come kulaki bastaval'utilizzo di un operaio agricolo per una parte dell'anno, il possesso di macchine agricole un po' più perfezionate del semplice aratro, di due cavalli e quattro mucche.
Реквизиция кулацкого зерна во время принудительной коллективизации на Кубани, 1933 год.
Requisizione del grano dei kulaki durante la collettivizzazione forzata nel Kuban', 1933
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/60/Forced_collectivization_USSR.jpgIn merito all’eccidio dei kulaki, la Kollontaj annotò sul suo diario:Non sono riuscita a dormire, dopo che se n'è andato: madri e bambini congelati mi si paravano d'innanzi [...] nessuno ha il diritto di affamare la gente o di accrescere senza necessità le sue sofferenze. Quanti bambini sono morti e a che scopo? Una cosa fatta male, stupida, una mancanza di vera umanità comunista. Mi faceva male il cuore.Negli anni successivi non mancò ripetutamente di esprimere, in maniera chiara, il suo sconforto per le esecuzioni dilaganti di prigionieri politici che definì«colpevoli innocenti» i giustiziati,esuo «eterno tormento» le esecuzioni.Nel gennaio 1936 la Kollontaj, secondo alcuni critici, scoprì pienamente l’estensione drammatica del terrore..Le sue pagine di diario inedite, dal 1936 al 1938, riflettono una profonda tristezza e un profondo dolore per la tragedia che era accaduta a tanti amici e che poteva costituire anche il suo destino. Di nuovo, la Kollontaj varcava i confini di sicurezza per un diario. "Lacrime e dolore; inconsolabile; gente condannata, personalmente innocente - ma è finita sotto la ruota [della storia] - e questo è stato abbastanza. Strappano il cuore e l'anima.(Beatrice Farnsworth, Conversing with Stalin, Surviving the Terror: The Diaries of Aleksandra Kollontai and the Internal Life of Politics, «Slavic Review», Vol. 69, n. 4 (inverno 2010), p. 961)
Anche i diari della Kollontaj caddero, almeno parzialmente, nelle mani dell'NKVD. Durante il suo ricovero in ospedale per l'ictus che la colpì, nel 1942 (e quindi quando l'acme del terrore poteva considerarsi superata), tre intere valigie di documenti furono furtivamente prelevate dal suo appartamento di Stoccolma e spedite a Mosca. Secondo il racconto fatto successivamente alla Kollontaj dal generale E.T. Sinicyn, lui stesso fu incaricato da Berija di procedere all'esame dei documenti, ma, apprezzando molto l'ambasciatrice, aveva ritenuto di presentare un rapporto negativo. Egli la tranquillizzò anche ulteriormente rivelandole che i suoi documenti si trovavano ora depositati al sicuro nell'Istituto Marx-Engels-Lenin di Mosca (Farnsworth, Conversing with Stalin, pp. 964-965), dove la Kollontaj diede anche disposizione che fossero trasferiti, dopo la sua morte, tutti i suoi archivi, con il vincolo che niente fosse pubblicato fino al 1972, centennale della sua nascita.
Лаврентий Павлович Берия (iЛаврентий Павлович Берия) (ლავრენტი პავლეს ძებერ ია)
Лаврентий Павлес Дзе Берия; Политические и военные
Lavrentij Pavlovič Berija (iЛаврентий Павлович Берия) ( ლავრენტი პავლეს ძებერია)
Lavrent'i P'avles Dze Beria; Politico e militare
Письмо, в котором Берия просит у Сталина и Политбюро разрешения казнить 346 «врагов КПСС и Советской власти» (январь 1940 г.)
Lettera in cui Berija chiede a Stalin e al Politburo il permesso di far giustiziare 346 "nemici del PCUS e del potere sovietico" (gennaio 1940)
https://it.wikipedia.org/wiki/Lavrentij_Pavlovi%C4%8D_Berija#/media/File:Execute_346_Berias_letter_to_Politburo.jpg
Фото К.Д. Померанцева.
Da sinistra a destra: Marcel Bodie, Vladimir Maksimov, prof. Pietro Pasquale.
Foto di KD Pomerantsev.
http://www.radashkevich.info/netcat_files/Image/bodi_pix.JPG
Marcel Body, sua figlia e Marius Giraud al centro culturale La Ferme di Boussy-Saint-Antoine nel giugno 1980
https://maitron.fr/local/cache-vignettes/L230xH236/body_marcel-3bd66.png?1679587946
Tipografo, membro del Partito Comunista Francese a Mosca dal 1918,
attivista dell’Internazionale Comunista e diplomatico dell’URSS in Novergia.
Mantenne sempre una posizione critica nei confronti del potere stalinista e ne divenne uno degli oppositori. Tornato in Francia , nel 1928 fu escluso dal Partito Comunista Francese.
Karl Kautsky
Filosofo, politologo, economista e politico tedesco.
Esponente della filosofia marxista e trai più importanti teorici del marxismo ortodosso e
il suo maggior rappresentante a seguito della morte di Friedrich Engels.
Kautsky e la Luxemburg fra i delegati al Congresso di Amsterdam della II Internazionale
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/63/%D0%A0%D0%BE%D0%B7%D0%B0_%D0%9B%D1%8E%D0%BA%D1%81%D0%B5%D0%BC%D0%B1%D1%83%D1%80%D0%B3_%D0%B2_%D0%BF%D1%80%D0%B5%D0%B7%D0%B8%D0%B4%D0%B8%D1%83%D0%BC%D0%B5_II_%D0%98%D0%BD%D1%82%D0%B5%D1%80%D0%BD%D0%B0%D1%86%D0%B8%D0%BE%D0%BD%D0%B0%D0%BB%D0%B0.jpg
La Kollontaj appena insignita dell'Ordine reale di Sant'Olav all'ambasciata norvegese a Mosca
https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksandra_Michajlovna_Kollontaj#/media/File:Alexandra_Kollontai_1946cr.jpg
Alexandra Kollontai 1946
Requisizione del grano dei kulaki durante la collettivizzazione forzata nel Kuban', 1933
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/60/Forced_collectivization_USSR.jpg
Лаврентий Павлес Дзе Берия; Политические и военные
Lavrentij Pavlovič Berija (iЛаврентий Павлович Берия) ( ლავრენტი პავლეს ძებერია)
Lavrent'i P'avles Dze Beria; Politico e militare
Lettera in cui Berija chiede a Stalin e al Politburo il permesso di far giustiziare 346 "nemici del PCUS e del potere sovietico" (gennaio 1940)
https://it.wikipedia.org/wiki/Lavrentij_Pavlovi%C4%8D_Berija#/media/File:Execute_346_Berias_letter_to_Politburo.jpg
Берия со Сталиным (на заднем плане) и дочерью Сталина Светланой.
Berija con Stalin (sullo sfondo) e la figlia di Stalin, Svetlana
https://it.wikipedia.org/wiki/Lavrentij_Pavlovi%C4%8D_Berija#/media/File:Lavrenti_Beria_Stalins_family.jpg
Il riferimento, sempre ripetuto alla «ruota della storia» era espressione del determinismo marxistico della Kollontaj: l'Unione Sovietica stava correndo avanti nella direzione della storia, gli anni che trascorrevano uno dopo l'altro, rappresentavano altrettanti passi verso il futuro, una nuova gioventù stava crescendo; e questo dava una ragione oggettiva a tutto, anche alla negazione radicale, anzi al capovolgimento, degli antichi ideali. Eppure il dolore, seppur mitigato da questo senso della storia, era sempre presente ed accompagnato dal rimpianto per l'umanesimo comunista perduto e dalla "nostalgia" per i bei tempi andati di prima della rivoluzione, quando ancora si poteva vivere in pace con la propria coscienza e pieni di speranze.La Kollontaj riuscì comunque a sopravvivere in qualche modo al terrore staliniano, caso davvero eccezionale tra i dirigenti bolscevichi del 1917. Secondo lo storico Antonio Moscato, dei ventuno membri del Comitato Centrale bolscevico dell'epoca della Rivoluzione d'Ottobre, solo due riuscirono a passare indenni le persecuzioni staliniane: Stalin stesso e la Kollontaj. Degli altri diciannove, due furono uccisi dai controrivoluzionari, cinque (tra cui Lenin) fecero in tempo a morire per varie cause prima dell'avvento di Stalin, mentre gli altri dodici caddero tutti vittime di quest'ultimo, mettendo ovviamente nel numero anche Trockij fatto assassinare in Messico nel 1940. Morì a Mosca il 9 marzo 1952 e fu seppellita nel cimitero di Novodevičij.
Могила Александра Коллонтая на Новодевичьем кладбище
La tomba di Aleksandra Kollontaj al cimitero di Novodevičij
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/96/%D0%9C%D0%BE%D0%B3%D0%B8%D0%BB%D0%B0_%D0%90%D0%BB%D0%B5%D0%BA%D1%81%D0%B0%D0%BD%D0%B4%D1%80%D1%8B_%D0%9A%D0%BE%D0%BB%D0%BB%D0%BE%D0%BD%D1%82%D0%B0%D0%B9_%D0%BD%D0%B0_%D0%9D%D0%BE%D0%B2%D0%BE%D0%B4%D0%B5%D0%B2%D0%B8%D1%87%D1%8C%D0%B5%D0%BC_%D0%BA%D0%BB%D0%B0%D0%B4%D0%B1%D0%B8%D1%89%D0%B5.jpg
Fu spesso criticata e disprezzata per non aver levato pubblicamente la sua voce durante le purghe staliniane, quando, tra innumerevoli altri, il suo ex marito, il suo amore di un tempo e tanti suoi amici vennero mandati ingiustamente a morte.
Le critiche affermarono come lei all’epoca
si trovava al sicuro nella sua suntuosa residenza di Stoccolma».La Kollontaj non godeva affatto di piena libertà di agire e che, forse non casualmente, sia l'unico figlio, sia il nipote musicista (che lei aveva aiutato ad inizio carriera), riuscirono a passare indenni, al suo fianco, attraverso le persecuzioni di un regime che lei, comunque, aveva contribuito a creare.(“Misha" figlio unico di Kollontaj riuscì a trascorrere gran parte degli anni Trenta lavorando negli Stati Uniti come ingegnere. La madre intanto, si prendeva cura in Svezia del nipotino Vladimir Michailovič. Misha morì durante la guerra, probabilmente a Stoccolma, dove si era recato nel 1941 per farsi assistere dalla madre, in quanto ammalato di cuore.Un altro dei nipoti della Kollontaj, figlio della più grande delle sorellastre, Adèle, bolscevico convinto dal 1917, si suicidò nel 1931. «Hanno esagerato con la sorveglianza» scrisse amaramente la Kollontaj nel suo diario, mentre «tremava» accingendosi a dare la notizia alla sorellastra. La fonte non fa il nome del giovane, ma secondo la Wikipedia in russo (cfr. Домонтович, Константин Иванович) l'unico figlio maschio di Adèle (Aglaide) e di Konstantin Alekseevič Domontovič si chiamava Michail, come il figlio della Kollontaj).Dai suoi diari si potrebbe sostenere come la Kollontaj non fu mai tranquilla e sicura all’epoca dello stalinismo.Lo storico Jenny Morrison affermò come la Kollontajpassò gli ultimi vent'anni di vita in costante paura di essere uccisa o imprigionata. Barbara Allen raccolse dal nipote della rivoluzionaria una tradizione di famiglia, non suffragata da prove, secondo la quale lei si sarebbe trovata addirittura una volta sull'orlo della prigione in occasione di una sua visita a Mosca. Un mandato di arresto era già stato spiccato nei suoi confronti e non fu eseguito solo per un caso del tutto fortuito: il funzionario incaricato fu a sua volta arrestato prima di poter procedere. La Kollontaj rientrò quindi in Svezia e, in un modo o nell'altro, la cosa fu successivamente archiviata (A Proletarian From a Novel, p. 190).Sempre secondo Barbara Allen, inoltre, la Kollontaj, e anche Šljapnikov (suo ex compagno) e gli altri esponenti principali dell'Opposizione operaia, non accettarono mai di tradire i loro compagni più stretti durante il terrore.Anzi, laKollontaj cercò per quanto poté di aiutare i suoi amici, facendo appello a Molotov e ad altri, ma con sempre più scarsi risultati.Ancora nel 1952, nel mese stesso della sua morte, le fu inviata, da parte del ministero degli Esteri, un'intimazionea smettere di importunare il Comitato Centrale con i suoi appelli per la liberazione di questo o di quell'amico.Nel 1927 aveva scritto un romanzo, Un grande amore, forse la storia della relazione tra Lenin e Inessa Armand. Nel 1925, come altri bolscevichi, compilò riprendendo un opuscolo già pubblicato nel 1921, la voce a lei dedicata nel Dizionario Enciclopedico Granat. Un'iniziativa editoriale russa iniziata nel 1910 e poi proseguita fino al 1948. Nel testo sostenne chele donne erano entrate, con la rivoluzione del 1917, nell'epoca della loro definitiva liberazione, sia dallo sfruttamento capitalistico che dalla condizione di sfruttamento e inferiorità in quanto donne.
………………………………
Aleksandra Michajlovna Kollontaj era figlia del generale Michail
Alekseevič Domontovič (1830-1902), nobile proprietario terriero di origine
ucraina, che aveva partecipato alla guerra russo-turca del 1877 ed era stato
governatore di Tarnovo. Sua madre, Aleksandra Aleksandrovna Masalina
(1848-1899) – Mravinskaja in forza del primo matrimonio – era una finlandese di
origine contadina, il cui padre aveva fatto fortuna con il commercio del
legname.
Aleksandra Aleksandrovna Masalina sposò il generale
Domontovič in seconde nozze, già madre di due figlie, la minore delle quali,
Evgenija Konstantinovna Mravinskaja (1864-1914), destinata a diventare una
cantante lirica di successo con il nome d'arte di Evgenia Mravina, e di un
maschio, Aleksandr Konstantinovič, padre del noto direttore
d'orchestra Evgenij Aleksandrovič Mravinskij, futuro direttore principale
per cinquanta anni dell'Orchestra filarmonica di Leningrado (ora di San Pietroburgo).
Евгения
Константиновна Мравинская
более известна под
сценическим псевдонимом Евгения или Евгения Мравина.
Мравина исполнила
партию Оксаны на премьере «Сочельника»
(Мариинский театр,
СПб, 1895).
Yevgeniya
Konstantinovna Mravinskaya
meglio conosciuta
con il nome d'arte Yevgeniya o Evgenia Mravina
Mravina ha cantato
il ruolo di Oksana nella prima della vigilia di Natale
( Teatro
Mariinsky, San Pietroburgo, 1895).Shurochka, una donna
dal carattere forte sin dall’infanzia.
Poiché i genitori temevano che in una scuola pubblica
avrebbe potuto frequentare cattive compagnie, Aleksandra studiò privatamente
con un'istitutrice, Marija Strachova, per altro legata segretamente ai circoli
rivoluzionari, e si diplomò a sedici anni. Avrebbe voluto seguire
all'Università i corsi tenuti dallo storico Konstantin Nikolaevič
Bestužev-Rjumin (1829-1897), ma i genitori le imposero ancora lezioni private
di storia e letteratura sotto la direzione di Viktor Petrovič Ostrogorskij
(1840-1902), un noto storico della letteratura russa.
Una famiglia con floride basi economiche che gli
permise di raggiungere un’eccellente educazione culturale.
Parlava in modo corretto le lingue (inglese, tedesco,
francese, svedese, norvegese, finlandese ed altre), disegnava e s’interessava
alla letteratura.
Una famiglia progressista dove si discutevano
questioni sociali e l’insegnamento di Maria Strakhova, legata alle idee
rivoluzionarie, alle opere dei pensatori moderni e che simpatizzava per le idee
di Narodnaya Volya, fu per la Kollontaj un elemento fondamentale per lo
sviluppo delle sue idee sociali e politiche. Nella sua camera era appeso un
quadro delle opere del rivoluzionario e pubblicista Dobrolyubov."Volontà del
Popolo" era un partito
politico rivoluzionario illegale sorto nel 1879 dopo
la scissione dell'organizzazione " Terra e Libertà " nel
radicale " Volontà del Popolo " e nel moderato
" Ridistribuzione Nera ". L'obiettivo principale del
partito era costringere il governo zarista a riforme democratiche e
alla successiva trasformazione sociale della società. Uno dei metodi di
lotta politica della “ Narodnaya Volya ” era il terrore
individuale .
https://dzen.ru/a/YWqiHsZ8rRRUQPlIUna condizione familiare agiata eppure
lottò per la liberazione del proletariato e per l’emancipazione sessuale
generale con lo spirito di una guerriera.
Nell’estate
del 1887, due ragazze quindicenni erano sedute, nella calura estiva, sui
gradini della scalinata principale del Palazzo Reale di Stoccolma.
https://www.kungligaslotten.se/english/royal-palaces-and-sites/the-royal-palace/history.html
La
madre di una di loro aveva deciso fermamente di vedere tutte le attrazioni
della città in una settimana. Ma le due ragazze, Lela e Shura (Kollontaj)
volevano riposarsi un po' perché soffrivano il caldo. Le
due giovani turiste si annoiavano del viaggio già da tempo. Sussurravano,
ridevano e non si rendevano nemmeno conto che trentatré anni dopo Shurochka si
sarebbe ritrovata di nuovo su quei gradini, ma in una veste completamente
diversa. Spettacolare, vestita con gusto, verrà ad un ricevimento con il
re Gustavo V in qualità di rappresentante dell'Unione Sovietica. Non si
tratterà più della figlia del generale Shurochka, ma di Alexandra Kollontai, la
famosa rivoluzionaria e prima ambasciatrice donna.
Густав V из Швеции
(Оскар Густав Адольф)
Король Швеции с
1907 года до своей смерти.
Виктория Баденская
(Софи Мари Виктория принцесса фон Баден)
Королева-консорт
Швеции.
Gustavo V di
Svezia (Oscar Gustaf Adolf )
Re di Svezia dal 1907 fino
alla sua morte.
Vittoria di Baden (Sophie
Marie Viktoria Prinzessin von Baden)
Regina consorte
di Svezia.
https://digitaltmuseum.se/011013839856/gustav-v-och-victoria/media?slide=0
Le Regina Vittoria
una donna dal grande talento artistico e umanitario.
I suoi stimoli di
vita: la pittura, la musica e la fotografia.
Una grande
pianista capace di eseguire “L’anello del Nibelungo” di Richard Wagner,
senza la necessità
di leggere le note.
La sua passione
per la fotografia, utilizzando tutte le tecniche del suo tempo, fu
Testimoniata da
una ricca collezione di immagini riprese durante i suoi viaggi.
Si adoperò in valide
opere di beneficenza in Svezia, Germania ed Italia, anche
nei confronti
degli animali.
Sul finire degli
anni venti la sua salute peggiorò, obbligandola a vivere permanentemente
in Italia a Roma
nella Villa Svezia dove morì il 4 aprile del 1930.
Фотография монаха
в Амальфи в Италии, сделанная Викторией во время ее путешествия.
Fotografia di un
monaco ad Amalfi in Italia, scattata da Victoria durante i suoi viaggi.
Фотография двух
женщин в Египте.
Фотография
королевы Швеции Виктории.
La foto del due
donne in Egitto.
Fotografia della
regina Vittoria di Svezia
Виктория на
картине Отто Профетера около 1910 года.
Victoria
in un dipinto di Otto Propheter intorno al 1910.
Рим - Казина делла
Вилла Швеция
Фото Текущие
события / Экстерьер виллы Швеция, сделанный во время ее похорон
Королева Швеции
Виктория
https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/imageViewPort/720?imageName=ACTUALITA/A27-230/A00019678.JPG
Roma - Casina della Villa Svezia
Foto Attualità /Esterni della Villa
Svezia ripresi in occasione dei funerali della
Regina Vittoria di Svezia
https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/imageViewPort/720?imageName=ATTUALITA/A27-230/A00019678.JPG
Рим Входной фасад
виллы Швеция с двумя карабинерами на страже и
мужчина в форме у
двери
Roma La facciata
d'ingresso della Villa Svezia con due carabinieri di guardia e
un uomo in divisa
sulla porta
https://www.europeana.eu/it/item/08602/AttualitaAttualitaIL3000005645_man0Il
suo fascino, la sua cultura e condizione economica la ponevano al centro di attenzioni da parte di numerosi
pretendenti dall’alto livello sociale.
Nella
villa dei Dodukov, a Yalta, nel salone era riunita tutta l’alta società per una
serata da ballo.
Nelle
danze spiccava una coppia che si distingueva
dalle altre: la giovane Shurochka (Aleksandra Kollontai) e l’aiutante quarantenne dell’imperatore, il
generale Tutolmin.
La
ragazza era carina, qualcuna la definì “celtica”. Occhi vivi e scintillanti,
molto aggraziata e brava ballerina.
Il
generale Tutolmin si presentò alla ragazza e ne rimase affascinato a tal punto
da invitarla di continuo delle danze. Una brillante carriera militare,
valoroso, uno sposo invidiato da tutte le dame presenti nella festa.
Ivan Vasilyevich
Tutolmin (Иван Васильевич Тутолмин) ?
Shurochka,
prima in modo timido e poi con atteggiamento audace, mise alla prova il
generale con il suo forte fascino femminile.Durante
le danze rideva, abbassava gli occhi e spesso arrossiva come se fosse
compiaciuta dal corteggiamento del generale.Il
generale invitò la ragazza nel giardino…. Un luogo romantico … le chiese la
mano…La
risposta di Shurochka fu seria….Scusa, no…..e
con passo leggero ritornò nella sala per riprendere le danze come se nulla
fosse accaduto, lasciando di stucco il forse pauroso e deluso generale.In
precedenza la ragazza fu inconsapevolmente la causa di un grave avvenimento.Anche
questa volta gli si presentò un corteggiatore, il figlio del generale Ivan
Dragomirov.Il
giovane ragazzo gli chiese la mano ma
lei rifiutò. Il giovane per disperazione si suicidò con un colpo di
pistola.Il
padre di Shurochka seppe del rifiuto della figlia alla richiesta di matrimonio
da parte del generale Tutolmin e si adirò…Non una ragazza…. Un
diavolo in gonna …. Cosa diranno a
Corte?
La
storia sentimentale di Alexandra
Domontovich (cognome da nubile della Kollantaj) iniziò…I
suoi genitori le fecero pressione per cercare di convincerla ad accettare un
matrimonio vantaggioso ma lei fu sempre restia.Finì
con lo scappare di casa per andare a sposare un lontano parente, il povero e
poco brillante ingegnere militare Vladimir Kollontaj.La famiglia di Alexandra avrebbe desiderato un
matrimonio diverso ma la ragazza agì per contro proprio.Il matrimonio, visto dall’esterno, sembrava felice e
Vladimir si dimostrò un uomo molto innamorato della moglie. Ben preso Alexandra
fu colpita da grave conflitto interiore perché amava suo marito e suo figlio,
appena nato, ma desiderava dalla vita qualcosa di più che essere moglie e madre.A causa di questo conflitto interiore, la sua vita
familiare diventò un peso.Il
marito l’adorava ma, secondo quanto riferì la stessa Alexandra nel suo diario..Non riusciva a
risvegliare la donna che era in lei.I doveri coniugali erano
come un servizio militare.Alexandra
amava scrivere tutto ciò che faceva e viveva, anche le cose più banali.Lasciò
migliaia di pagine, appunti, lettere, articoli e naturalmente anche importanti
opere letterarie.Nella primavera del 1896, Vladimir Kollontai fu incaricato di
riattrezzare il sistema di riscaldamento in una delle più grandi fabbriche
tessili vicino a Narva. Alexandra accompagnò il marito. La donna vide, forse per la prima volta, le
condizioni disumane in cui vivevano gli operai. Uscivano dalla fabbrica
solo una volta alla settimana, la domenica.
Molti non avevano un alloggio proprio e le persone
trascorrevano la notte in baracche sporche e scarsamente ventilate. Gli operai,
dal volti grigi e stanchi, dormivano su cuccette di legno coperte da un mucchio
di stracci. Proprio lì, sul pavimento sporco, giocherellavano dei bambini
piccoli, accuditi da una tata di sei anni.Videro
qualcosa che forse non si sarebbero mai aspettati di vedere…Un bambino morto,
coperto di stracci in un angolo. Questa
immagine lasciò un profondo segno nel suo animo di giovane donna ben curata e
che si contrapponeva, in modo crudele, a quella drammatica immagine.Alexandra voleva cambiare qualcosa, migliorare la vita
dei lavoratori. Ma la ragazza non capiva come farlo. Ancora una volta
ricevette l’aiuto dalla vecchia insegnante Maria Strakhova. Diede alla ragazza dei libri rivoluzionari proibiti,
in cui storici e filosofi discutevano su come aiutare la classe
operaia. Alexandra Kollontai leggendo quei libri riuscì a vedere se stessa, il suo mondo forse fino allora
inesplorato.Questa sua ricerca interiore creò in lei degli
obiettivi sociali. Incominciò a partecipare alle serate culturali degli storici
e filosofi del tempo. Dibattiti, scambi culturali, confronti che fecero
maturare in lei un unico pensiero…Agire….
AzioneQuesta scoperta di sé non fece altro che creare una
forte crisi personale resa ancora più
grave dalla crisi familiare.Kollontai perse interesse per suo marito e per la vita
familiare priva di illusioni. Nel 1898 lasciò il marito, il figlio fu affidato alle
cure dei suoi genitori e andò all'estero. Salutando i suoi cari, Alexandra
disse:“Non
tornerò più a questa vita. Ho altri compiti nella vita chesono
più importanti della felicità familiare”.Alla fine l’idea della libertà la portò in treno da
San Pietroburgo a Zurigo. Allora Alexandra aveva 26 anni e decise in un solo
colpo di lasciare il marito, l’amante e persino il figlio, ancora piccolo, per
studiare economia in Svizzera (Zurigo)
nel seminario del famoso professore marxista europeo Heinrich Herkn Herkner (l'economista, riformatore e professore di economia politica).Vladimir venne a sapere della fuga della moglie grazie
ad un semplice e piccolo biglietto.Da questo momento Alexandra vedrà il figlio, accudito
dai nonni materni, solo saltuariamente e solo per un paio di giorni.
Si narra che avesse una relazione con un collega di
suo marito, Alexander Satkevich, che era molto innamorato.
I due amanti discutevano, si confrontavano e cercarono
di creare una famiglia per “tre”: relazioni libere di persone libere..
Su consiglio del prof. Herkner si recò in Inghilterra
per studiare il movimento operaio.
In Europa, Kollontai incontrò l'attivista e
pubblicista Rosa Luxemburg, l'economista Karl Kautsky e il filosofo Georgy
Plekhanov.
Continui viaggi tra Europa e Russia dove periodicamente tornava per stare vicino a suo
figlio.
Kollontaj
con Rosa LuxemburgIn Europa instaurò numerosi contatti con rivoluzionari
stranieri, s’interessò di giornalismo e scrisse numerosi saggi e
opuscoli. Portò avanti con forza il problema delle questioni
femminili, scrivendo molti articoli sul ruolo delle femministe,
sull’emancipazione delle donne e sulle questioni morali. Il suo nome entrò ben
presto negli ambienti rivoluzionari europei.Nel 1901 incontrò a Ginevra Georgy Plekhanov.
Семья
Плехановых и Лев Дейч (справа) в 1907 году.
La
famiglia Plekhanov e Lev Deitch( a destra) nel 1907
Георгий
Валентинович Плеханов (псевдонимы Н. Бельтов, А. С. Максимов-Дружбинин и др.).
Русский
теоретик и последователь марксизма, философ, ведущий деятель российского и
международного социалистического движения. Он был одним из основателей ПОСДР
(Российской социал-демократической рабочей партии) и газеты «Искра».
Лев
Григорьевич Дейч (лидер российского и международного
социалистического движения, журналист, один из лидеров меньшевизма, один из
основателей марксистской организации «Освобождение труда» в 1883 году.
Georgy
Valentinovich Plekhanov (pseudonimi N.
Beltov , A. S. Maksimov-Druzhbinin, ecc.
teorico russo e
seguace di Marxismo , filosofo , figura di spicco del
movimento socialista russo e internazionale . È stato tra i fondatori
del POSDR (Partito Operaio Socialdemocratico Russo e del
giornale Iskra.
Lev Grigorievich Deitch ( leader del movimento socialista russo e internazionale, giornalista, uno dei leader del menscevismo, uno dei fondatori dell'organizzazione
marxista
" Liberazione " del Lavoro " nel 1883.
Quando tornò in Russia nel 1903, i suoi genitori erano
morti e lei si separò definitivamente dal marito.Il 22 gennaio 1905 «era
un giorno straordinariamente pieno di sole»,assistette nelle strade di Pietroburgo
al massacro dei manifestanti che erano andati a presentare una
petizione allo zar.Vide con i suoi occhi l'esecuzione di lavoratori
disarmati e lo shock di quanto accaduto fece nascere in lei un maggiore
impegno nel lavoro di propaganda. In quell'anno partecipò all'attività clandestina di
stampa e propaganda tra i bolscevichi, dai quali si separò nel 1906 non
condividendo il loro boicottaggio delle elezioni della I Duma di Stato, e si
unì alla frazione menscevica, della quale farà parte fino al 1915.In settembre partecipò a Mannheim alla IV Conferenza
femminile della SPD (Partito Socialdemocratico di Germania in cui
iscritta) e nel 1907, a Stoccarda, alla Conferenza femminile
dell'Internazionale socialista, sostenendo con Clara Zetkin il
diritto al voto delle donne.Partecipò a numerose
riunioni e manifestazioni in modo attivo dimostrando la vena di un’oratrice
di talento che riusciva a coinvolgere, ad accendere la folla.
Vladimir Lenin, che Kollontai conosceva personalmente,
“parlava” molto bene di lei.
Kollontai
A. M. Dalla mia vita e dal mio lavoro: memorie e diari.
M.1974.
S. 101-102, 103, 107-108, 118
L'ottobre
del 1905 mi trovò a lavorare attivamente tra le masse. Ho fatto una campagna in
grandi fabbriche e fabbriche, in particolare a Nevskaya Zastava, a Okhta e
sull'isola Vasilyevskij. La mia preoccupazione costante era che le lavoratrici
venissero alle nostre riunioni e ai nostri gruppi di studio. Partecipavano alle
riunioni, ma solo pochi si incontravano nel circolo, e di solito venivano una o
due volte e poi sparivano.
Sapevo
dai miei “studenti” nelle fabbriche che si stava preparando uno sciopero di
ottobre. Questo stesso legame vivo con le masse mi diede l'opportunità di
presenziare alla primissima riunione del Consiglio dei Deputati Operai presso
l'Istituto Tecnologico nei giorni di ottobre del 1905, quando il Consiglio
aveva ancora il modesto compito di sostenere gli scioperanti e guidando lo
sciopero...
Ho
visto Lenin per la prima volta in una riunione clandestina. Ciò accadde nello
stesso anno significativo. Vladimir Ilyich è tornato dall'estero per guidare il
movimento rivoluzionario». L'incontro clandestino ha avuto luogo da qualche
parte a Zagorodny. Forse nei locali dell'Istituto di Tecnologia. Una ventina di
persone, non di più. Un tavolo illuminato da una lampada a cherosene sospesa.
Al tavolo c'è Martov, il capo dei menscevichi.
Lenin
non è seduto. Cammina lentamente per la stanza, si ferma vicino a Martov e con
sorprendente semplicità e logica sfida i principi del menscevismo.
Il
dibattito e la discussione sono accesi. E serio. La questione principale: la
dittatura del proletariato. Gli opportunisti menscevichi non riconoscono che la
direzione della rivoluzione deve essere nelle mani del partito, che gli operai
sono l'avanguardia della rivoluzione e che essi devono e combatteranno alleati
con i contadini. Martov non riconosce i contadini come alleati degli operai. I
menscevichi sperano nell'aiuto della borghesia russa. I menscevichi temono la
dittatura del proletariato.
Sono
rimasto colpito dall’attenzione con cui Vladimir Ilyich ha ascoltato le
obiezioni di Martov. A volte ridacchiava un po' tra sé. A volte le sopracciglia
si muovevano, sul viso appariva un'ombra di rabbia e fastidio. Il volto di
Vladimir Ilyich divenne allora duro e spietato. E le sue risposte suonarono
come chiari colpi di martello...
Quella
sera a Zagorodny, come quasi sempre accadeva, dove parlava Lenin, la vittoria
rimase a Vladimir Ilyich. La vittoria rimase in pratica per i bolscevichi.
All'inizio
del 1906, ricordo un altro incontro con Vladimir Ilyich nella redazione del
quotidiano bolscevico "Avanti", che fu rapidamente bandito. Vladimir
Ilyich conferiva con qualcuno o istruiva qualcuno. Ma quando ha saputo che ero
venuto “per una commissione”, si è subito avvicinato a me. Si trattava di un
carico di armi. Era necessario nascondere l'arma in un appartamento sicuro.
Vladimir Ilyich mi ha chiesto in dettaglio chi è il proprietario
dell'appartamento? Le persone sono fedeli? Chi sono i vicini? Ricordo le sue
istruzioni: in nessun caso questo appartamento doveva essere utilizzato per
apparizioni.
Alla
partenza mi ha chiesto: di cosa sto scrivendo adesso? Il mio opuscolo Sulla
questione della lotta di classe è stato appena sequestrato dalla censura
zarista.
La
domanda di Vladimir Ilyich è stata un incoraggiamento indiretto per la mia
scrittura. Mi ricordo questo...
Nel
1907, al Congresso socialista internazionale di Stoccarda, incontrai Lenin.
Sala
grande. Teatro o sala riunioni. Centinaia i delegati da tutta Europa. Non
ancora il mondo intero, come se allora non esistessero gli americani: sul
podio, nel presidio, c'era una sedia vuota. Questa è la sede del delegato
inglese della “sinistra”, cioè del rivoluzionario marxista Quelch. Le autorità
tedesche lo hanno espulso dopo il suo primo discorso al congresso. La figura di
spicco del congresso era il vecchio August Bebel.
Vladimir
Ilyich nella delegazione bolscevica. Funziona non per gli spettatori, in bella
vista, ma nelle commissioni, dove viene effettivamente sviluppata la linea del
movimento operaio internazionale.
È
stata discussa una questione seria: cosa dovrebbe fare il proletariato
organizzato internazionale in caso di guerra? (Era il 1907!) I
socialdemocratici, essendo già caduti nell’opportunismo, hanno paura di
affrontare la verità. Propongono una risoluzione che non riguarda i fatti, ma
le parole. Parole che suonano forti e che non fruttano nulla: "Se la
guerra minaccia, i rappresentanti dei lavoratori nei parlamenti devono fare
tutto il possibile per prevenire la guerra, al meglio delle loro
capacità"... Questo è più o meno il loro testo.
Lenin
ha parlato alla commissione. Se scoppia la guerra, il compito del proletariato
organizzato è quello di trasformare la guerra imperialista in guerra civile.Gli
opportunisti della Seconda Internazionale, ovviamente, hanno cercato di
rovinare la redazione di Vladimir Ilic. Vladimir Ilyich ha alzato le spalle:
“Dovremo comunque tornare su questo argomento, prima o poi. Oppure la
socialdemocrazia perirà”.
E
ancora una volta Lenin aveva ragione!
Un
anno dopo Lenin scrisse: “Ciò che oggi sperimentiamo spesso solo
ideologicamente: dispute con emendamenti teorici di Marx – ciò che oggi scoppia
nella pratica solo su alcune questioni particolari del movimento operaio, come
disaccordi tattici con i revisionisti e divisioni su questa base , “La classe
operaia dovrà certamente sperimentare ciò su una scala incomparabilmente più
ampia, quando la rivoluzione proletaria intensificherà tutte le questioni
controverse... costringerà, nel calore della lotta, a separare i nemici dagli
amici, a buttare fuori i cattivi alleati in per sferrare colpi decisivi al
nemico”.
Lenin,
con odio indomabile, denunciò gli opportunisti socialdemocratici che avevano
paura del movimento rivoluzionario delle masse e si guardavano dalle
scissioni...
Ho
avuto incontri con Vladimir Ilyich a Parigi nel 1911, quando Vladimir Ilyich
lavorava nelle biblioteche, accumulando conoscenze che aveva sempre considerato
insufficienti, studiava francese e inglese, organizzava conferenze del partito
bolscevico, teneva conversazioni alla scuola del partito a Longjumeau e,
soprattutto, la maggior parte soprattutto, ha guidato la festa.
Molti
in quegli anni di reazione brutale e di massacri zaristi, di forche e di
prigioni erano depressi e pessimisti. Un romanzo molto popolare è stato “Sul
danno” della menscevica Grigorieva.
Vladimir
Ilyich, al contrario, sentiva il presagio di una tempesta ed era vigoroso e
allegro... Stava preparando il partito a guidare una nuova ondata della
rivoluzione...
Источник: https://leninism.su/memory/3088-iz-knigi-qiz-moej-zhizni-i-rabotyq.html
Sempre nel 1905 Kollontai organizzò una
società di mutuo soccorso per le donne lavoratrici. Nel
1908 rappresentò i socialdemocratici al Primo Congresso delle donne
panrusse.
(Il termine "panrusso" si riferisce a
qualcosa che coinvolge o riguarda l'intero popolo russo, indipendentemente
dalla loro origine geografica o etnica). Considerava il principale nemico
delle donne non il patriarcato, ma il capitalismo. Durante il suo discorso
al congresso, la Kollontai affermò che
La tomba di Aleksandra Kollontaj al cimitero di Novodevičij
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/96/%D0%9C%D0%BE%D0%B3%D0%B8%D0%BB%D0%B0_%D0%90%D0%BB%D0%B5%D0%BA%D1%81%D0%B0%D0%BD%D0%B4%D1%80%D1%8B_%D0%9A%D0%BE%D0%BB%D0%BB%D0%BE%D0%BD%D1%82%D0%B0%D0%B9_%D0%BD%D0%B0_%D0%9D%D0%BE%D0%B2%D0%BE%D0%B4%D0%B5%D0%B2%D0%B8%D1%87%D1%8C%D0%B5%D0%BC_%D0%BA%D0%BB%D0%B0%D0%B4%D0%B1%D0%B8%D1%89%D0%B5.jpg
Fu spesso criticata e disprezzata per non aver levato pubblicamente la sua voce durante le purghe staliniane, quando, tra innumerevoli altri, il suo ex marito, il suo amore di un tempo e tanti suoi amici vennero mandati ingiustamente a morte.
Le critiche affermarono come lei all’epoca
………………………………
Aleksandra Aleksandrovna Masalina sposò il generale Domontovič in seconde nozze, già madre di due figlie, la minore delle quali, Evgenija Konstantinovna Mravinskaja (1864-1914), destinata a diventare una cantante lirica di successo con il nome d'arte di Evgenia Mravina, e di un maschio, Aleksandr Konstantinovič, padre del noto direttore d'orchestra Evgenij Aleksandrovič Mravinskij, futuro direttore principale per cinquanta anni dell'Orchestra filarmonica di Leningrado (ora di San Pietroburgo).
более известна под сценическим псевдонимом Евгения или Евгения Мравина.
Мравина исполнила партию Оксаны на премьере «Сочельника»
(Мариинский театр, СПб, 1895).
Yevgeniya Konstantinovna Mravinskaya
meglio conosciuta con il nome d'arte Yevgeniya o Evgenia Mravina
Mravina ha cantato il ruolo di Oksana nella prima della vigilia di Natale
( Teatro Mariinsky, San Pietroburgo, 1895).
Una famiglia progressista dove si discutevano questioni sociali e l’insegnamento di Maria Strakhova, legata alle idee rivoluzionarie, alle opere dei pensatori moderni e che simpatizzava per le idee di Narodnaya Volya, fu per la Kollontaj un elemento fondamentale per lo sviluppo delle sue idee sociali e politiche. Nella sua camera era appeso un quadro delle opere del rivoluzionario e pubblicista Dobrolyubov.
https://dzen.ru/a/YWqiHsZ8rRRUQPlI
Король Швеции с 1907 года до своей смерти.
Виктория Баденская (Софи Мари Виктория принцесса фон Баден)
Королева-консорт Швеции.
Gustavo V di Svezia (Oscar Gustaf Adolf )
Re di Svezia dal 1907 fino alla sua morte.
Vittoria di Baden (Sophie Marie Viktoria Prinzessin von Baden)
Regina consorte di Svezia.
https://digitaltmuseum.se/011013839856/gustav-v-och-victoria/media?slide=0
Le Regina Vittoria una donna dal grande talento artistico e umanitario.
I suoi stimoli di vita: la pittura, la musica e la fotografia.
Una grande pianista capace di eseguire “L’anello del Nibelungo” di Richard Wagner,
senza la necessità di leggere le note.
La sua passione per la fotografia, utilizzando tutte le tecniche del suo tempo, fu
Testimoniata da una ricca collezione di immagini riprese durante i suoi viaggi.
Si adoperò in valide opere di beneficenza in Svezia, Germania ed Italia, anche
nei confronti degli animali.
Sul finire degli anni venti la sua salute peggiorò, obbligandola a vivere permanentemente
in Italia a Roma nella Villa Svezia dove morì il 4 aprile del 1930.
Fotografia di un monaco ad Amalfi in Italia, scattata da Victoria durante i suoi viaggi.
Фотография королевы Швеции Виктории.
La foto del due donne in Egitto.
Fotografia della regina Vittoria di Svezia
Victoria in un dipinto di Otto Propheter intorno al 1910.
Фото Текущие события / Экстерьер виллы Швеция, сделанный во время ее похорон
Королева Швеции Виктория
https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/imageViewPort/720?imageName=ACTUALITA/A27-230/A00019678.JPG
Roma - Casina della Villa Svezia
Foto Attualità /Esterni della Villa Svezia ripresi in occasione dei funerali della
Regina Vittoria di Svezia
https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/imageViewPort/720?imageName=ATTUALITA/A27-230/A00019678.JPG
мужчина в форме у двери
Roma La facciata d'ingresso della Villa Svezia con due carabinieri di guardia e
un uomo in divisa sulla porta
https://www.europeana.eu/it/item/08602/AttualitaAttualitaIL3000005645_man0
Il
suo fascino, la sua cultura e condizione economica la ponevano al centro di attenzioni da parte di numerosi
pretendenti dall’alto livello sociale.
Nella
villa dei Dodukov, a Yalta, nel salone era riunita tutta l’alta società per una
serata da ballo.
Nelle
danze spiccava una coppia che si distingueva
dalle altre: la giovane Shurochka (Aleksandra Kollontai) e l’aiutante quarantenne dell’imperatore, il
generale Tutolmin.
La
ragazza era carina, qualcuna la definì “celtica”. Occhi vivi e scintillanti,
molto aggraziata e brava ballerina.
Il
generale Tutolmin si presentò alla ragazza e ne rimase affascinato a tal punto
da invitarla di continuo delle danze. Una brillante carriera militare,
valoroso, uno sposo invidiato da tutte le dame presenti nella festa.
Ivan Vasilyevich
Tutolmin (Иван Васильевич Тутолмин) ?
La
storia sentimentale di Alexandra
Domontovich (cognome da nubile della Kollantaj) iniziò…I
suoi genitori le fecero pressione per cercare di convincerla ad accettare un
matrimonio vantaggioso ma lei fu sempre restia.Finì
con lo scappare di casa per andare a sposare un lontano parente, il povero e
poco brillante ingegnere militare Vladimir Kollontaj.La famiglia di Alexandra avrebbe desiderato un
matrimonio diverso ma la ragazza agì per contro proprio.Il matrimonio, visto dall’esterno, sembrava felice e
Vladimir si dimostrò un uomo molto innamorato della moglie. Ben preso Alexandra
fu colpita da grave conflitto interiore perché amava suo marito e suo figlio,
appena nato, ma desiderava dalla vita qualcosa di più che essere moglie e madre.A causa di questo conflitto interiore, la sua vita
familiare diventò un peso.Il
marito l’adorava ma, secondo quanto riferì la stessa Alexandra nel suo diario..Non riusciva a
risvegliare la donna che era in lei.I doveri coniugali erano
come un servizio militare.Alexandra
amava scrivere tutto ciò che faceva e viveva, anche le cose più banali.Lasciò
migliaia di pagine, appunti, lettere, articoli e naturalmente anche importanti
opere letterarie.Nella primavera del 1896, Vladimir Kollontai fu incaricato di
riattrezzare il sistema di riscaldamento in una delle più grandi fabbriche
tessili vicino a Narva. Alexandra accompagnò il marito. La donna vide, forse per la prima volta, le
condizioni disumane in cui vivevano gli operai. Uscivano dalla fabbrica
solo una volta alla settimana, la domenica.
Molti non avevano un alloggio proprio e le persone
trascorrevano la notte in baracche sporche e scarsamente ventilate. Gli operai,
dal volti grigi e stanchi, dormivano su cuccette di legno coperte da un mucchio
di stracci. Proprio lì, sul pavimento sporco, giocherellavano dei bambini
piccoli, accuditi da una tata di sei anni.Videro
qualcosa che forse non si sarebbero mai aspettati di vedere…Un bambino morto,
coperto di stracci in un angolo. Questa
immagine lasciò un profondo segno nel suo animo di giovane donna ben curata e
che si contrapponeva, in modo crudele, a quella drammatica immagine.Alexandra voleva cambiare qualcosa, migliorare la vita
dei lavoratori. Ma la ragazza non capiva come farlo. Ancora una volta
ricevette l’aiuto dalla vecchia insegnante Maria Strakhova. Diede alla ragazza dei libri rivoluzionari proibiti,
in cui storici e filosofi discutevano su come aiutare la classe
operaia. Alexandra Kollontai leggendo quei libri riuscì a vedere se stessa, il suo mondo forse fino allora
inesplorato.Questa sua ricerca interiore creò in lei degli
obiettivi sociali. Incominciò a partecipare alle serate culturali degli storici
e filosofi del tempo. Dibattiti, scambi culturali, confronti che fecero
maturare in lei un unico pensiero…Agire….
AzioneQuesta scoperta di sé non fece altro che creare una
forte crisi personale resa ancora più
grave dalla crisi familiare.Kollontai perse interesse per suo marito e per la vita
familiare priva di illusioni. Nel 1898 lasciò il marito, il figlio fu affidato alle
cure dei suoi genitori e andò all'estero. Salutando i suoi cari, Alexandra
disse:“Non
tornerò più a questa vita. Ho altri compiti nella vita chesono
più importanti della felicità familiare”.Alla fine l’idea della libertà la portò in treno da
San Pietroburgo a Zurigo. Allora Alexandra aveva 26 anni e decise in un solo
colpo di lasciare il marito, l’amante e persino il figlio, ancora piccolo, per
studiare economia in Svizzera (Zurigo)
nel seminario del famoso professore marxista europeo Heinrich Herkn Herkner (l'economista, riformatore e professore di economia politica).Vladimir venne a sapere della fuga della moglie grazie
ad un semplice e piccolo biglietto.Da questo momento Alexandra vedrà il figlio, accudito
dai nonni materni, solo saltuariamente e solo per un paio di giorni.
Si narra che avesse una relazione con un collega di
suo marito, Alexander Satkevich, che era molto innamorato.
I due amanti discutevano, si confrontavano e cercarono
di creare una famiglia per “tre”: relazioni libere di persone libere..
Su consiglio del prof. Herkner si recò in Inghilterra
per studiare il movimento operaio.
In Europa, Kollontai incontrò l'attivista e
pubblicista Rosa Luxemburg, l'economista Karl Kautsky e il filosofo Georgy
Plekhanov.
Continui viaggi tra Europa e Russia dove periodicamente tornava per stare vicino a suo
figlio.
Kollontaj
con Rosa LuxemburgIn Europa instaurò numerosi contatti con rivoluzionari
stranieri, s’interessò di giornalismo e scrisse numerosi saggi e
opuscoli. Portò avanti con forza il problema delle questioni
femminili, scrivendo molti articoli sul ruolo delle femministe,
sull’emancipazione delle donne e sulle questioni morali. Il suo nome entrò ben
presto negli ambienti rivoluzionari europei.Nel 1901 incontrò a Ginevra Georgy Plekhanov.
Семья
Плехановых и Лев Дейч (справа) в 1907 году.
La
famiglia Plekhanov e Lev Deitch( a destra) nel 1907
Георгий
Валентинович Плеханов (псевдонимы Н. Бельтов, А. С. Максимов-Дружбинин и др.).
Русский
теоретик и последователь марксизма, философ, ведущий деятель российского и
международного социалистического движения. Он был одним из основателей ПОСДР
(Российской социал-демократической рабочей партии) и газеты «Искра».
Лев
Григорьевич Дейч (лидер российского и международного
социалистического движения, журналист, один из лидеров меньшевизма, один из
основателей марксистской организации «Освобождение труда» в 1883 году.
Georgy
Valentinovich Plekhanov (pseudonimi N.
Beltov , A. S. Maksimov-Druzhbinin, ecc.
teorico russo e
seguace di Marxismo , filosofo , figura di spicco del
movimento socialista russo e internazionale . È stato tra i fondatori
del POSDR (Partito Operaio Socialdemocratico Russo e del
giornale Iskra.
Lev Grigorievich Deitch ( leader del movimento socialista russo e internazionale, giornalista, uno dei leader del menscevismo, uno dei fondatori dell'organizzazione
marxista
" Liberazione " del Lavoro " nel 1883.
Quando tornò in Russia nel 1903, i suoi genitori erano
morti e lei si separò definitivamente dal marito.Il 22 gennaio 1905 «era
un giorno straordinariamente pieno di sole»,assistette nelle strade di Pietroburgo
al massacro dei manifestanti che erano andati a presentare una
petizione allo zar.Vide con i suoi occhi l'esecuzione di lavoratori
disarmati e lo shock di quanto accaduto fece nascere in lei un maggiore
impegno nel lavoro di propaganda. In quell'anno partecipò all'attività clandestina di
stampa e propaganda tra i bolscevichi, dai quali si separò nel 1906 non
condividendo il loro boicottaggio delle elezioni della I Duma di Stato, e si
unì alla frazione menscevica, della quale farà parte fino al 1915.In settembre partecipò a Mannheim alla IV Conferenza
femminile della SPD (Partito Socialdemocratico di Germania in cui
iscritta) e nel 1907, a Stoccarda, alla Conferenza femminile
dell'Internazionale socialista, sostenendo con Clara Zetkin il
diritto al voto delle donne.Partecipò a numerose
riunioni e manifestazioni in modo attivo dimostrando la vena di un’oratrice
di talento che riusciva a coinvolgere, ad accendere la folla.
Vladimir Lenin, che Kollontai conosceva personalmente,
“parlava” molto bene di lei.
Kollontai
A. M. Dalla mia vita e dal mio lavoro: memorie e diari.
M.1974.
S. 101-102, 103, 107-108, 118
L'ottobre
del 1905 mi trovò a lavorare attivamente tra le masse. Ho fatto una campagna in
grandi fabbriche e fabbriche, in particolare a Nevskaya Zastava, a Okhta e
sull'isola Vasilyevskij. La mia preoccupazione costante era che le lavoratrici
venissero alle nostre riunioni e ai nostri gruppi di studio. Partecipavano alle
riunioni, ma solo pochi si incontravano nel circolo, e di solito venivano una o
due volte e poi sparivano.
Sapevo
dai miei “studenti” nelle fabbriche che si stava preparando uno sciopero di
ottobre. Questo stesso legame vivo con le masse mi diede l'opportunità di
presenziare alla primissima riunione del Consiglio dei Deputati Operai presso
l'Istituto Tecnologico nei giorni di ottobre del 1905, quando il Consiglio
aveva ancora il modesto compito di sostenere gli scioperanti e guidando lo
sciopero...
Ho
visto Lenin per la prima volta in una riunione clandestina. Ciò accadde nello
stesso anno significativo. Vladimir Ilyich è tornato dall'estero per guidare il
movimento rivoluzionario». L'incontro clandestino ha avuto luogo da qualche
parte a Zagorodny. Forse nei locali dell'Istituto di Tecnologia. Una ventina di
persone, non di più. Un tavolo illuminato da una lampada a cherosene sospesa.
Al tavolo c'è Martov, il capo dei menscevichi.
Lenin
non è seduto. Cammina lentamente per la stanza, si ferma vicino a Martov e con
sorprendente semplicità e logica sfida i principi del menscevismo.
Il
dibattito e la discussione sono accesi. E serio. La questione principale: la
dittatura del proletariato. Gli opportunisti menscevichi non riconoscono che la
direzione della rivoluzione deve essere nelle mani del partito, che gli operai
sono l'avanguardia della rivoluzione e che essi devono e combatteranno alleati
con i contadini. Martov non riconosce i contadini come alleati degli operai. I
menscevichi sperano nell'aiuto della borghesia russa. I menscevichi temono la
dittatura del proletariato.
Sono
rimasto colpito dall’attenzione con cui Vladimir Ilyich ha ascoltato le
obiezioni di Martov. A volte ridacchiava un po' tra sé. A volte le sopracciglia
si muovevano, sul viso appariva un'ombra di rabbia e fastidio. Il volto di
Vladimir Ilyich divenne allora duro e spietato. E le sue risposte suonarono
come chiari colpi di martello...
Quella
sera a Zagorodny, come quasi sempre accadeva, dove parlava Lenin, la vittoria
rimase a Vladimir Ilyich. La vittoria rimase in pratica per i bolscevichi.
All'inizio
del 1906, ricordo un altro incontro con Vladimir Ilyich nella redazione del
quotidiano bolscevico "Avanti", che fu rapidamente bandito. Vladimir
Ilyich conferiva con qualcuno o istruiva qualcuno. Ma quando ha saputo che ero
venuto “per una commissione”, si è subito avvicinato a me. Si trattava di un
carico di armi. Era necessario nascondere l'arma in un appartamento sicuro.
Vladimir Ilyich mi ha chiesto in dettaglio chi è il proprietario
dell'appartamento? Le persone sono fedeli? Chi sono i vicini? Ricordo le sue
istruzioni: in nessun caso questo appartamento doveva essere utilizzato per
apparizioni.
Alla
partenza mi ha chiesto: di cosa sto scrivendo adesso? Il mio opuscolo Sulla
questione della lotta di classe è stato appena sequestrato dalla censura
zarista.
La
domanda di Vladimir Ilyich è stata un incoraggiamento indiretto per la mia
scrittura. Mi ricordo questo...
Nel
1907, al Congresso socialista internazionale di Stoccarda, incontrai Lenin.
Sala
grande. Teatro o sala riunioni. Centinaia i delegati da tutta Europa. Non
ancora il mondo intero, come se allora non esistessero gli americani: sul
podio, nel presidio, c'era una sedia vuota. Questa è la sede del delegato
inglese della “sinistra”, cioè del rivoluzionario marxista Quelch. Le autorità
tedesche lo hanno espulso dopo il suo primo discorso al congresso. La figura di
spicco del congresso era il vecchio August Bebel.
Vladimir
Ilyich nella delegazione bolscevica. Funziona non per gli spettatori, in bella
vista, ma nelle commissioni, dove viene effettivamente sviluppata la linea del
movimento operaio internazionale.
È
stata discussa una questione seria: cosa dovrebbe fare il proletariato
organizzato internazionale in caso di guerra? (Era il 1907!) I
socialdemocratici, essendo già caduti nell’opportunismo, hanno paura di
affrontare la verità. Propongono una risoluzione che non riguarda i fatti, ma
le parole. Parole che suonano forti e che non fruttano nulla: "Se la
guerra minaccia, i rappresentanti dei lavoratori nei parlamenti devono fare
tutto il possibile per prevenire la guerra, al meglio delle loro
capacità"... Questo è più o meno il loro testo.
Lenin
ha parlato alla commissione. Se scoppia la guerra, il compito del proletariato
organizzato è quello di trasformare la guerra imperialista in guerra civile.Gli
opportunisti della Seconda Internazionale, ovviamente, hanno cercato di
rovinare la redazione di Vladimir Ilic. Vladimir Ilyich ha alzato le spalle:
“Dovremo comunque tornare su questo argomento, prima o poi. Oppure la
socialdemocrazia perirà”.
E
ancora una volta Lenin aveva ragione!
Un
anno dopo Lenin scrisse: “Ciò che oggi sperimentiamo spesso solo
ideologicamente: dispute con emendamenti teorici di Marx – ciò che oggi scoppia
nella pratica solo su alcune questioni particolari del movimento operaio, come
disaccordi tattici con i revisionisti e divisioni su questa base , “La classe
operaia dovrà certamente sperimentare ciò su una scala incomparabilmente più
ampia, quando la rivoluzione proletaria intensificherà tutte le questioni
controverse... costringerà, nel calore della lotta, a separare i nemici dagli
amici, a buttare fuori i cattivi alleati in per sferrare colpi decisivi al
nemico”.
Lenin,
con odio indomabile, denunciò gli opportunisti socialdemocratici che avevano
paura del movimento rivoluzionario delle masse e si guardavano dalle
scissioni...
Ho
avuto incontri con Vladimir Ilyich a Parigi nel 1911, quando Vladimir Ilyich
lavorava nelle biblioteche, accumulando conoscenze che aveva sempre considerato
insufficienti, studiava francese e inglese, organizzava conferenze del partito
bolscevico, teneva conversazioni alla scuola del partito a Longjumeau e,
soprattutto, la maggior parte soprattutto, ha guidato la festa.
Molti
in quegli anni di reazione brutale e di massacri zaristi, di forche e di
prigioni erano depressi e pessimisti. Un romanzo molto popolare è stato “Sul
danno” della menscevica Grigorieva.
Vladimir
Ilyich, al contrario, sentiva il presagio di una tempesta ed era vigoroso e
allegro... Stava preparando il partito a guidare una nuova ondata della
rivoluzione...
Источник: https://leninism.su/memory/3088-iz-knigi-qiz-moej-zhizni-i-rabotyq.html
Sempre nel 1905 Kollontai organizzò una
società di mutuo soccorso per le donne lavoratrici. Nel
1908 rappresentò i socialdemocratici al Primo Congresso delle donne
panrusse.
(Il termine "panrusso" si riferisce a
qualcosa che coinvolge o riguarda l'intero popolo russo, indipendentemente
dalla loro origine geografica o etnica). Considerava il principale nemico
delle donne non il patriarcato, ma il capitalismo. Durante il suo discorso
al congresso, la Kollontai affermò che
I due amanti discutevano, si confrontavano e cercarono di creare una famiglia per “tre”: relazioni libere di persone libere..
Su consiglio del prof. Herkner si recò in Inghilterra per studiare il movimento operaio.
In Europa, Kollontai incontrò l'attivista e pubblicista Rosa Luxemburg, l'economista Karl Kautsky e il filosofo Georgy Plekhanov.
Continui viaggi tra Europa e Russia dove periodicamente tornava per stare vicino a suo figlio.
La famiglia Plekhanov e Lev Deitch( a destra) nel 1907
Георгий Валентинович Плеханов (псевдонимы Н. Бельтов, А. С. Максимов-Дружбинин и др.).
Русский теоретик и последователь марксизма, философ, ведущий деятель российского и международного социалистического движения. Он был одним из основателей ПОСДР (Российской социал-демократической рабочей партии) и газеты «Искра».
Лев Григорьевич Дейч (лидер российского и международного социалистического движения, журналист, один из лидеров меньшевизма, один из основателей марксистской организации «Освобождение труда» в 1883 году.
Lev Grigorievich Deitch ( leader del movimento socialista russo e internazionale, giornalista, uno dei leader del menscevismo, uno dei fondatori dell'organizzazione marxista
M.1974. S. 101-102, 103, 107-108, 118
Sapevo dai miei “studenti” nelle fabbriche che si stava preparando uno sciopero di ottobre. Questo stesso legame vivo con le masse mi diede l'opportunità di presenziare alla primissima riunione del Consiglio dei Deputati Operai presso l'Istituto Tecnologico nei giorni di ottobre del 1905, quando il Consiglio aveva ancora il modesto compito di sostenere gli scioperanti e guidando lo sciopero...
Ho visto Lenin per la prima volta in una riunione clandestina. Ciò accadde nello stesso anno significativo. Vladimir Ilyich è tornato dall'estero per guidare il movimento rivoluzionario». L'incontro clandestino ha avuto luogo da qualche parte a Zagorodny. Forse nei locali dell'Istituto di Tecnologia. Una ventina di persone, non di più. Un tavolo illuminato da una lampada a cherosene sospesa. Al tavolo c'è Martov, il capo dei menscevichi.
Lenin non è seduto. Cammina lentamente per la stanza, si ferma vicino a Martov e con sorprendente semplicità e logica sfida i principi del menscevismo.
Il dibattito e la discussione sono accesi. E serio. La questione principale: la dittatura del proletariato. Gli opportunisti menscevichi non riconoscono che la direzione della rivoluzione deve essere nelle mani del partito, che gli operai sono l'avanguardia della rivoluzione e che essi devono e combatteranno alleati con i contadini. Martov non riconosce i contadini come alleati degli operai. I menscevichi sperano nell'aiuto della borghesia russa. I menscevichi temono la dittatura del proletariato.
Sono rimasto colpito dall’attenzione con cui Vladimir Ilyich ha ascoltato le obiezioni di Martov. A volte ridacchiava un po' tra sé. A volte le sopracciglia si muovevano, sul viso appariva un'ombra di rabbia e fastidio. Il volto di Vladimir Ilyich divenne allora duro e spietato. E le sue risposte suonarono come chiari colpi di martello...
Quella sera a Zagorodny, come quasi sempre accadeva, dove parlava Lenin, la vittoria rimase a Vladimir Ilyich. La vittoria rimase in pratica per i bolscevichi.
All'inizio del 1906, ricordo un altro incontro con Vladimir Ilyich nella redazione del quotidiano bolscevico "Avanti", che fu rapidamente bandito. Vladimir Ilyich conferiva con qualcuno o istruiva qualcuno. Ma quando ha saputo che ero venuto “per una commissione”, si è subito avvicinato a me. Si trattava di un carico di armi. Era necessario nascondere l'arma in un appartamento sicuro. Vladimir Ilyich mi ha chiesto in dettaglio chi è il proprietario dell'appartamento? Le persone sono fedeli? Chi sono i vicini? Ricordo le sue istruzioni: in nessun caso questo appartamento doveva essere utilizzato per apparizioni.
Alla partenza mi ha chiesto: di cosa sto scrivendo adesso? Il mio opuscolo Sulla questione della lotta di classe è stato appena sequestrato dalla censura zarista.
La domanda di Vladimir Ilyich è stata un incoraggiamento indiretto per la mia scrittura. Mi ricordo questo...
Nel 1907, al Congresso socialista internazionale di Stoccarda, incontrai Lenin.
Sala grande. Teatro o sala riunioni. Centinaia i delegati da tutta Europa. Non ancora il mondo intero, come se allora non esistessero gli americani: sul podio, nel presidio, c'era una sedia vuota. Questa è la sede del delegato inglese della “sinistra”, cioè del rivoluzionario marxista Quelch. Le autorità tedesche lo hanno espulso dopo il suo primo discorso al congresso. La figura di spicco del congresso era il vecchio August Bebel.
Vladimir Ilyich nella delegazione bolscevica. Funziona non per gli spettatori, in bella vista, ma nelle commissioni, dove viene effettivamente sviluppata la linea del movimento operaio internazionale.
È stata discussa una questione seria: cosa dovrebbe fare il proletariato organizzato internazionale in caso di guerra? (Era il 1907!) I socialdemocratici, essendo già caduti nell’opportunismo, hanno paura di affrontare la verità. Propongono una risoluzione che non riguarda i fatti, ma le parole. Parole che suonano forti e che non fruttano nulla: "Se la guerra minaccia, i rappresentanti dei lavoratori nei parlamenti devono fare tutto il possibile per prevenire la guerra, al meglio delle loro capacità"... Questo è più o meno il loro testo.
Lenin ha parlato alla commissione. Se scoppia la guerra, il compito del proletariato organizzato è quello di trasformare la guerra imperialista in guerra civile.Gli opportunisti della Seconda Internazionale, ovviamente, hanno cercato di rovinare la redazione di Vladimir Ilic. Vladimir Ilyich ha alzato le spalle: “Dovremo comunque tornare su questo argomento, prima o poi. Oppure la socialdemocrazia perirà”.
E ancora una volta Lenin aveva ragione!
Un anno dopo Lenin scrisse: “Ciò che oggi sperimentiamo spesso solo ideologicamente: dispute con emendamenti teorici di Marx – ciò che oggi scoppia nella pratica solo su alcune questioni particolari del movimento operaio, come disaccordi tattici con i revisionisti e divisioni su questa base , “La classe operaia dovrà certamente sperimentare ciò su una scala incomparabilmente più ampia, quando la rivoluzione proletaria intensificherà tutte le questioni controverse... costringerà, nel calore della lotta, a separare i nemici dagli amici, a buttare fuori i cattivi alleati in per sferrare colpi decisivi al nemico”.
Lenin, con odio indomabile, denunciò gli opportunisti socialdemocratici che avevano paura del movimento rivoluzionario delle masse e si guardavano dalle scissioni...
Ho avuto incontri con Vladimir Ilyich a Parigi nel 1911, quando Vladimir Ilyich lavorava nelle biblioteche, accumulando conoscenze che aveva sempre considerato insufficienti, studiava francese e inglese, organizzava conferenze del partito bolscevico, teneva conversazioni alla scuola del partito a Longjumeau e, soprattutto, la maggior parte soprattutto, ha guidato la festa.
Molti in quegli anni di reazione brutale e di massacri zaristi, di forche e di prigioni erano depressi e pessimisti. Un romanzo molto popolare è stato “Sul danno” della menscevica Grigorieva.
Vladimir Ilyich, al contrario, sentiva il presagio di una tempesta ed era vigoroso e allegro... Stava preparando il partito a guidare una nuova ondata della rivoluzione...
Источник: https://leninism.su/memory/3088-iz-knigi-qiz-moej-zhizni-i-rabotyq.html
(Il termine "panrusso" si riferisce a qualcosa che coinvolge o riguarda l'intero popolo russo, indipendentemente dalla loro origine geografica o etnica). Considerava il principale nemico delle donne non il patriarcato, ma il capitalismo. Durante il suo discorso al congresso, la Kollontai affermò che
ПЕРВЫЙ ВСЕРОССИЙСКИЙ КОНГРЕСС ЖЕНЩИН
23 декабря 1908 г.
SI È APERTO IL PRIMO CONGRESSO PANRUSSO DELLE DONNE
23 dicembre 1908
L'idea della convocazione il congresso apparteneva alla più antica unione femminile della Russia: la Società di beneficenza reciproca delle donne russe; il permesso di condurlo è stato approvato dal Ministero degli Affari Interni. Il congresso ha riunito l'intero fiore dell'élite politica femminile russa. Dei socialisti rivoluzionari ha partecipato M. A. Spiridonova, dei socialdemocratici - A. M. Kollontai , dei cadetti - A. V. Tyrkova.
Secondo Shabanova: “Il compito più serio del congresso come esponente del movimento femminile moderno dovrebbe essere il risveglio dell'autocoscienza delle donne, la lotta contro i pregiudizi che hanno rafforzato la posizione subordinata delle donne nella famiglia e nello stato, e l'unificazione di forze per lavorare insieme”.
I lavori del congresso si sono svolti in quattro aree: “Le attività delle donne in Russia in vari campi”; “La condizione economica della donna e le questioni etiche nella famiglia e nella società”; “Lo status politico e civile delle donne”; "L'educazione delle donne in Russia e all'estero".
Al congresso si sono uditi numerosi saluti da parte di organizzazioni femminili russe e straniere, di gruppi della Duma, di partiti e di sindacati. Sono state adottate più di venti risoluzioni avanzate dalle lavoratrici, che riguardavano la protezione del lavoro delle donne nell'industria, l'assicurazione dei lavoratori, la protezione della maternità e dell'infanzia, e hanno orientato la parte attiva della comunità femminile del paese a lavorare in un'unica direzione.
La risoluzione generale adottata al termine del congresso affermava: “Il lavoro del Primo Congresso panrusso delle donne, che ha pienamente illuminato sia le esigenze politiche e civili, sia i bisogni economici della moderna donna russa, ha portato il congresso a la profonda convinzione che la soddisfazione di queste istanze è possibile solo con una partecipazione paritaria con gli altri cittadini”. le donne non solo nel lavoro culturale, ma anche nella costruzione politica del Paese. L’accesso delle donne alla partecipazione alla vita politica del Paese potrà finalmente aprirsi solo con l’instaurazione di un sistema democratico basato sul suffragio universale senza distinzione di genere, religione o nazionalità”.
L'influenza del Primo Congresso delle donne panrusse fu significativa: contribuì ad espandere la visione del mondo delle donne, indicò il livello di opportunità, capacità organizzative ed esperienza acquisita dalle organizzazioni femminili. Rilevò alla società il fatto stesso dell'esistenza del movimento delle donne, dimostrò la sua essenza democratica e approvo l'idea che le donne potessero risolvere autonomamente i loro problemi.
Il secondo Congresso panrusso delle donne si è svolse solo 100 anni dopo, il 28 e 29 novembre 2008 a Mosca, e riunì oltre 1.100 mila donne provenienti da diverse città della Russia.
https://www.prlib.ru/history/619834
Фотография не позднее 1913 года.
A.G. Shlyapnikov.
Foto non successiva al 1913.
Nel 1915 prese parte alla Conferenza di Zimmerwald, sostenendo la necessità di boicottare la guerra, secondo la tesi della corrente bolscevica alla quale aderì.
Scrisse in merito l'opuscolo “A chi è necessaria la guerra?”.
La Kollontaj ritornò in Russia solo dopo la Rivoluzione di febbraio del 1917.
I contrasti con il partito Bolscevico, con Lenin e il tradimento del suo nuovo compagno Pavel Efimovič Dybenko, il suo allontanamento dalla scena politica, la costrinsero a chiedere aiuto a Stalin per uscire dalla Russia. Incarichi come ministra plenipotenziaria della Russia in Norvegia, Messico e infine la nomina con ambasciatrice, la prima donna a ricoprire questa carica, in Svezia.
Nello scompartimento ogni tanto piangeva, scarabocchiava lettere di addio, le strappava .. riprendeva un foglio.. ricominciava a scrivere…. nei primi tempi nacque in lei il desiderio di tornare dal marito e riabbracciare il figlio ma furono attimi.. l’idea gli fuggì via e quella piccola lettera finì nella cassetta della posta..
Una voce in sé…
Scrisse molti testi sulla necessità di cambiare la posizione delle donne nella società e nella famiglia.
Per la Kollontai era necessario costruire delle relazioni sul principio dell’”amicizia erotica”, senza catene di obblighi reciproci, senza l’umiliante gelosia e la vita dolorosa.
Per questa sua concezione, le fu attribuito la paternità della famosa teoria del
Questa frase non figurava nel suo diario e nemmeno nei suoi scritti ma le fu attribuita dagli storici per visualizzate la sua idea e concetto dell’amore.
Per lei non ci sarebbero restrizioni. Nelle sue relazioni fu sempre lei a comandare come con il bolscevico Alexander Shlyapnikov, braccio estro di Lenin, o con il teorico marxista Karl Liebknecht sulle montagne di Heidelberg.
Anche il giovane proletario Shlyapnikov fu costretto a rispettare i momenti della Kollentaj perché era lei che sceglieva i tempi, il luogo e la forma delle relazioni.
Se era impegnata nello scrivere aveva il pieno diritto di non prestare attenzioni al suo compagno di vita. Si chiudeva per giorni nella sua stanza impegnata solo con la sua carta e la penna.
In Svizzera scriveva dieci ore al giorno e permetteva solo alla sua cameriera di farle visita…
All’età di quarantacinque anni ne dimostrava venti, senza alcun trucco anche se trasandata.
Eppure nel suo cuore non si sentiva giovane e questo la deprimeva.
La Russia, il suo paese, era lontana e la relazione con Shlyapnikov si stava per concludere… forse il pensiero della solitudine e quello dell’intimità fisica la spaventava..
Passò improvvisamente dalla sua scrivania, nei vari paesi europei, che fino allora era considerata come la fine di vita di un’anziana teorica, alla rivoluzione.
A Pietrogrado centinaia e centinaia di persone nelle strade, camion pieni di soldati e marinai armati.
La situazione era drammatica all’Alexander Nevsky Lavra (novembre 1917).
Diversi sacerdoti, circondati da centinaia di credenti, cercavano d’impedire l’ingresso nel tempio a un gruppo di rivoluzionari guidati da..
Fu un’idea della Kollantaj di togliere il tempio alla Chiesa Ortodossa e di allestirvi una casa per invalidi.
La resistenza dei sacerdoti e dei credenti fu soppressa con l’arrivo dei marinai che spararono un paio di colpi con i fucili per poi entrare nel tempio.
Il giorno dopo in tutte le chiese di Pietrogrado Alexandra Kollontaj venne anatemizzata.
Nella tradizione della Chiesa cattolica e ortodossa l'anatema diventò una maledizione al diavolo contro eretici e dissidenti.
L'anatema aveva una forza maggiore rispetto alla scomunica. Nella definizione della Scolastica (filosofia cristiana medioevale) infatti la scomunica separava solamente la persona dalla comunione cristiana (a fraterna societate separat), mentre l'anatema separava dalla Chiesa stessa (ab ipso corpore Christi).
Durante la presa del tempio la Kollontaj ebbe l’aiuto del suo nuovo compagno di vita, uno dei Comandanti di Tsentrobalt (Il Comitato Centrale della Flotta del Baltico), Pavel Efimovič Dybenko.
La loro storia d’amore, come si legge in un sito, fu la prima telenovela nella storia dello Stato sovietico.
L’intero paese seguì con emozioni diverse la vicenda amorosa come in un romanzo.
Una donna sofisticata che aveva tagliato i suoi legami con il suo ricco e vecchio mondo per sposare la voce rivoluzionaria mentre il compagno era il figlio di un contadino, ex scaricatore di porto, marinaio audace, sincero e molto capriccioso.
"Наш Художественный театр отличается от многих других театров тем, что в нем спектакль начинается с момента входа в здание театра. Вы первые встречаете приходящих зрителей". А еще он говорил: "Умейте любить искусство в себе, а не себя в искусстве. Если вы будете эксплуатировать искусство, оно вас предаст; искусство очень мстительно".
Il regista scrisse:
"Il nostro Teatro d'Arte differisce da molti altri teatri in quanto lo spettacolo inizia dal momento in cui entri nell'edificio del teatro. Sei il primo a incontrare gli spettatori in arrivo". ………
"Sappi amare l'arte in te stesso, e non te stesso nell'arte.
Se sfrutti l'arte, essa ti tradirà; l'arte è molto vendicativa".
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Толстой с женой, сыном и собакой.
https://www.wikiwand.com/it/Lev_Tolstoj#Media/File:CountTolstoyWifeSonAndDog.187090.ws.jpg
Толстой родился 28 августа/9 сентября 1828 года в Ясной Поляне и умер 7/20 ноября 1910 года в Астапове.
В его романах описывался русский народ царских времен и выражалось осуждение
гражданская власть. и церковный. Он был отлучен от Русской Православной Церкви и после его смерти
его рукописи были уничтожены царской цензурой. Он также оставил несколько театральных работ.
Tolstoj nacque il 28 agosto/9 settembre 1828 a Yasnaya Polyana e morì 7/20 novembre 1910
I suoi romanzi descrivevano il popolo russo ai tempi dello zar ed esprimevano la condanna del
potere civile. ed ecclesiastico. Fu scomunicato dalla Chiesa Ortodossa russa e, dopo la sua morte, i
suoi manoscritti furono distrutti dalla censura zarista. Lasciò anche delle opere teatrali.
Софья Андреевна Берс, известная как Соня, вышла замуж за Толстую, русскую графиню, жену Льва Николаевича Толстого, которого она конфиденциально называла «Левочка», от которого у нее было тринадцать детей.
Sòf’ja Andrèevna Bers, detta Sonja, coniugata Tolstàja, fu una contessa russa, moglie di Lev Nikolàevič Tolstòj, da lei confidenzialmente chiamato «Lëvočka», dal quale ebbe tredici figli.
(Russia Nord Occidentle – 3/16 settembre 1844– Yanasya Poliyana, Rusia,4/17 novembre 1919)
https://i.pinimg.com/474x/b1/11/dd/b111dd78a12788d76540fc1d3d526fdc.jpg
Он поехал к нему в гости в 1895 году в Ясную Поляну и написал, что Толстой..
На меня это произвело чудесное впечатление. Мне было легко, как дома,
диалоги со Львом Николаевичем были очень свободными.
Anton Cechov (a sinistra) dal 1887 ebbe un grande interesse per le idee di Tolstoj.
Andò a trovarlo nel 1895 a Jasnaja Poljane e scrisse che Tolstoj..
Mi fece un’impressione meravigliosa. Mi sentii a mio agio, come a casa,
i dialoghi con Lev Nikolaevic erano liberissime.
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Tolstoj nel suo studio (1908)
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Его могила рядом с домом
La casa di Tolstoj ( era della madre) a Jasnaja poljana.
La sua tomba è nei pressi della casa
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La tomba di Tolstoj
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Фотография с Марселем Боди (фр.) из советской миссии в Осло,
сделанная Эйвиндом Энгером.
(из коллекций Музея Осло через DigitaltMuseum).
Alexandra Kollontai nominata addetta, successivamente incaricata d'affari e infine ministro plenipotenziario in Norvegia (1922–1926 e 1927-1930).
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/33/68875_Alexandra_Kollontai_at_legation_in_Oslo.jpg
Nei suoi ricevimenti regnavava quindi il caviale, posto in botti attorno alla sala e i pranzi erano accompagnati da danza languide di una fanciula seminuda con grappoli d’uva in testa seguendo lo stile o l’arte della danza di Isadora Duncan (1877 – 1927).
Studi fotografici originali di Isadora Duncan realizzati a New York durante le sue visite in America nel 1915-18.
Isadora Duncan, la fondatrice della danza moderna che morì strangolata da una lunga sciarpa che indossava.
Promosse l'idea del matrimonio civile basato sull'uguaglianza dei coniugi e per il diritto alla maternità consapevole. Chiese l'abolizione dei doppi standard morali, promuovendo la liberazione sessuale delle donne.
Indice
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2018/03/il-movimento-femminista-il-diritto-al.html
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https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2018/03/el-emocionante-cantico-de-las-mujeres.html
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Alcune Donne Importanti dell’Antichità
Aspasia...La Pizia, Cinisca… Atlete Vittoriose nelle Olimpiadi …le Allieve della Scuola Pitagorica di Kroton…..Ipazia…
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2019/05/lenciclopedia-delle-donne-seconda-parte.html
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“Il Promontorio più bello al mondo…” (Parte Terza):
La Palazzina Cinese – Le Statue del Parco della Favorita (Parte integrante della Riserva di Monte Pellegrino) –
Museo Etnografico Giuseppe Pitrè - Le Scuderie Reali –
Nella Palazzina Cinese c’è l’anima della Regina Maria Carolina d’Asburgo-Lorena (Enciclopedia delle Donne).
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2019/08/monte-pellegrino-rno-il-promontorio-piu_15.html
Le Prime Mediche della Storia
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2019/09/enciclopedia-delle-donne-terza-parte-le.html
Enciclopedia delle Donne (Quarta Parte)
Costanza D’Aragona
La prima Moglie dell’Imperatore Federico II di Svevia
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2020/01/enciclopedia-delle-donne-quarta-parte.html
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Jolanda (Isabella) di Brienne
Seconda Moglie dell’Imperatore Federico II di Svevia
Regina di Gerusalemme e di Sicilia
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2020/01/enciclopedia-delle-donne-quarta-parte_5.html
Enciclopedia delle Donne (Sesta parte) –
Le Poetesse Siciliane del Risorgimento
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2020/07/enciclopedia-delle-donne-sesta-parte-le.html
Enciclopedia delle Donne (Settima Parte)
Eleonor de Moura
Prima ed unica donna Viceré di Spagna in Sicilia.
In 27 giorni di reggenza tante leggi anche a favore delle donne in difficoltà.
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2020/08/eleonor-de-moura-prima-ed-unica-donna.html
Enciclopedia Delle Donne - VIII Parte
Eleonora Alvarez de Toledo e i suoi tempi
Un periodo ricco di manifestazioni di altissima cultura ma anche
di gravi atti nei confronti delle donne ..
La morte di Maria de' Medici, Isabella de' Medici, Leonor Alvarez de Toledo, ecc.
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2020/11/eleonora-alvarez-de-toledo-e-i-suoi.html
Enciclopedia delle Donne (IX parte)
Damarete di Agrigento (VI secolo a.C.)
La prima donna della storia a protezione dell'Infanzia –
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2020/12/damarete-di-agrigento-vi-secolo-ac-la.html
Enciclopedia delle Donne: X Parte
La triste storia dell’etera Laide di Hykkara
La Prostituzione Sacra – Le divinità: da Inanna all’eroina Afrotide (?)
Un Piccolo viaggio anche ad Erice e Pantelleria.
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2021/01/la-triste-storia-delletera-laide-di.html
Enciclopedia delle Donne – XI Parte
Le Filandiere – Il Filo della Memoria
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2021/01/le-filandiere-il-filo-della-memoria.html
افغان میرمنو ته د دوی زړورتیا ته وقف شوی.
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2023/02/dedicato-alle-donne-afghane-al-loro.html
Enciclopedia delle Donne – XII Capitolo
Le Donne dell’Afghanistan – La Regina Soraya Tarzi (1926 - 1929) -- Prima Parte
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2023/06/enciclopedia-delle-donne-xii-capitolo.html
Enciclopedia delle Donne - XII Capitolo - 2° Parte
I Sovrani d'Afghanistan, Amanullah Khan e Soraya Tarzi in visita di Stato
in Egitto ed Italia (1927 - 1928)
Egitto: La triste vita della regina Nazli Sabri
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2023/06/enciclopedia-delle-donne-xii-capitolo-2.html
......................
Enciclopedia delle Donne - XII Capitolo - 3° Parte
I Sovrani d'Afghanistan Amanullah Khan e Soraya Tarzi in visita di Stato (1928):
Francia - Gran Bretagna – Germania
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2023/06/enciclopedia-delle-donne-xii-capitolo-3.html
Enciclopedia delle Donne - XII Capitolo - 4° Parte
I Sovrani d'Afghanistan Amanullah Khan e Soraya Tarzi in visita di Stato (1928):
Polonia - Unione Sovietica -Turchia
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2023/06/enciclopedia-delle-donne-xii-capitolo-4.html
Enciclopedia delle Donne - XII Capitolo - 5° Parte
I Sovrani d'Afghanistan Amanullah Khan e Soraya Tarzi in visita in Iran (1928)
L'Abdicazione - L'Esilio a Roma
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2023/06/enciclopedia-delle-donne-xii-capitolo-5.html
............................
Enciclopedia delle Donne- XII Capitolo - 6° Parte
La discendenza dei Sovrani d'Afghanistan, Amanullah Khan e Soraya Tarzi
Le mogli di Amanullah - i Documenti Storici - I Sovrani fra la loro gente
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2023/06/enciclopedia-delle-donne-xii-capitolo-6.html
Enciclopedia delle Donne - XII Capitolo - 7° Parte
I Sovrani d'Afghanistan Amanullah Khan e Soraya Tarzi ricordati dalle figlie.
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2023/06/enciclopedia-delle-donne-xii-capitolo-7.html
Enciclopedia delle Donne- XIII Capitolo – 8° Parte
L’Album di Famiglia di Amanullah Khan e di Soraya Tarzi, sovrani d'Afghanistan
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2023/06/enciclopedia-delle-donne-xii-capitolo-8.html
…………………………………….
La Baronessa di Carini - Storia di uno dei tanti femminicidi del XVI secolo
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2023/09/enciclopedia-delle-donne-xiv-capitolo.html
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Rita Montagnana e il figlio Aldo Togliatti
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2024/05/enciclopedia-delle-donne-xiv-capitolo.html
La scelta dell’8 marzo come Giornata Internazionale della Donna – Motivazioni Storiche.
Enciclopedia delle Donne – XVI Capitolo.
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2024/05/la-scelta-dell8-marzo-come-giornata.html
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