La scelta dell'8 marzo come Giornata Internazionale della Donna - Motivazioni Storiche - Enciclopedia delle Donne - XVI Capitolo.
Il Coraggio chiama Coraggio
Im Gasthof zum Löwen Bendlikon bei Zürich 1893. Von links nach rechts: Ferdinand Simon (1862-1912), Friederike Simon, geb. Bebel (1869-1948), Clara Zetkin, Friedrich Engels, Julie Bebel, August Bebel, Ernst Schattner (1879-1944), Regina Bernstein, geb. Zadek, gesch. Schattner (1849/1852-1923) und Eduard Bernstein (teilweise abgeschnitten).
Nel Gasthof zum Löwen Bendlikon vicino a Zurigo nel 1893. Da sinistra a destra: Ferdinand Simon (1862-1912), Friederike Simon, nata Bebel (1869-1948), Clara Zetkin, Friedrich Engels, Julie Bebel, August Bebel, Ernst Schattner ( 1879 -1944), Regina Bernstein, nata Zadek, E. Schattner (1849/1852-1923) e Eduard Bernstein (parzialmente tagliato fuori).
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Dalla relazione nacquero due figli, Maksim e Konstantin. Il marito morì di tubercolosi nel 1889 e Clara si risposò nel 1899 con l’artista Geora Friedrich Zundel, di diciotto anni più giovane.
Dipinto di Geora Friedrich Zundel
Il
26 – 27 agosto 1910 si svolse a Copenaghen, nella Folkets Hus
(Casa del Popolo) la seconda Conferenza
Internazionale delle donne socialiste. Una Conferenza che si svolse due giorni
prima dell’apertura dell’VIII Congresso dell’Internazionale Socialista (sempre
a Copenaghen).
Al centro, Alexandra Kollontaj e Clara Zetkin. Dietro di loro, Rosa Luxemburg
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Huset var bredt kendt som et sted for unge mennesker fra især venstrefløjen. Blev desuden ben/yttet som mødested for nogle autonome. I marts 2007 blev huset revet ned efter anmodning fra dets ejer "faderhuset", efter det var blevet ryddet af politiet. Rømningen af huset førte til demonstrationer i København, hvor vrede brugere og autonome fra hele europa, brændte biler af og kastede sten efter Poilitiet
La Casa della gioventù ("Ungdomshuset") nel quartiere di Jagtvej a Copenaghen.
Questo edificio era molto conosciuto come un luogo per i giovani, soprattutto di sinistra.
Il luogo era inoltre utilizzato come sede da alcuni autonomi. Nel marzo 2007, l’edificio fu
demolito dal suo proprietario "faderhuset" dopo gli sfratti da parte della polizia.
Per diversi giorni, abitanti della casa e autonomi da tutta Europa manifestarono per
le strade di Copenaghen, bruciando macchine e lanciando pietre alla polizia.
Foto della Casa della Gioventù a Copenaghen. Dal 1897 in questa casa avevano sede diverse comunità e organizzazioni di sinistra.
Attiviste del movimento femminile e K. Zetkin. Vicino a destra c'è Aina Sultanova. Baku, 1924
Clara Zetkin al 3° Congresso del Komintern. Mosca, 1921
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Clara Zetkin al 3° Congresso del Komintern. Mosca, 1921
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Александра Михайловна Коллонтай
nata Domontovič, Домонто́вич
( San Pietroburgo, 31 marzo 1872 – Mosca, 9 marzo 1952)
Rivoluzionaria russa di orientamento marxista e femminista.
Fu la prima donna nella storia a ricoprire l’incarico di ministra,
e ad aver figurato, come funzionaria di carriera e come ambasciatrice,
Secondo lo storico del pensiero socialista George Douglas Howard Cole
fu, insieme a Maria Spiridonova,
l'unica figura femminile davvero di spicco della rivoluzione russa.
In Svezia si svolse l’1 maggio 1911 in unione con le manifestazioni per la Giornata del Lavoro.
In Russia si tenne per la prima volta a San Pietroburgo il 3 marzo 1913, su una forte iniziativa del Partito Bolscevico. Una imponente manifestazione nella Borsa Kalasaikovskij ( Kala Cajkovskij) che fu interrotta alla polizia zarista che operò numerosi arresti. Nel 1914 gli organizzatori della manifestazione vennero arresti facendo cancellare l’evento.
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Marianne, la Madre Russia e Britannia.
La precarietà sociale era acuita dal fatto che i contadini con la chiamata alle armi furono costretti ad abbandonare i loro campi causando una repentina diminuzione di persone addette ai lavori agricoli e quindi una diminuzione di produzione cerealicola.
Nelle industrie l’orario lavorativo fu aumentato ma i salari restarono invariati e a causa dell’inflazione crescente diminuirono di circa un terzo. I consumi erano scesi della metà e davanti ai negozi di generi di prima necessità, soprattutto alimentari, si facevano delle interminabili file di 3 – 6 ore per acquistare il pane ed il latte.
Ci furono degli scioperi che ben presto assunsero anche un carattere politico.
Il sistema economico era legato alla situazione politica di un Paese che da anni era in guerra e che presentava una dilagante corruzione, una forte autocrazia legata allo zar Nicola II e ai suoi fedeli aristocratici.
Era evidente l’incapacità del governo di proporre delle soluzioni condivise e il malcontento popolare era molto diffuso contro lo zar e il suo governo.
Lo zar Nicola II si dimostrò un perfetto autocrate incapace di leggere le esigenze sociali che i tempi richiedevano e chiuso a qualunque riforma sociale e politica.
Aveva più volte sciolto la Duma, un organo elettivo che non aveva un reale potere politico e dominato da membri aristocratici.
Il potere esecutivo era al collasso. Lo zar Nicola II si trovava al fronte per seguire da vicino gli eventi bellici ed il governo era teatro di continui cambi di ministri che avevano fatto perdere al sistema esecutivo la sua compattezza e la capacità d’azione.
Un Paese allo sbando dove la gestione dei rifornimenti e della produzione era concentrata nelle mani di cooperative e di sindacati.
142.000 lavoratori scesero in sciopero. Quando la Duma aprì i suoi lavori il 14 febbraio (27 febbraio), altri 84.000 lavoratori scesero in piazza, organizzati però dai menscevichi che erano favorevoli alla guerra.
La crescente scarsità di cibo portò il governo a requisire il grano nelle campagne.
Mentre i panifici di Pietrogrado restarono chiusi e le forniture erano ormai al livello di riserve sufficienti per alcune settimane, la autorità zariste incrementarono la crisi sostenendo come non vi fosse alcuna penuria.
L’Okhrana (polizia zarista) riferì di numerosi scontri tra la stessa polizia e i lavoratori in fila per il pane a Pietrogrado
con poliziotti e gendarmi nel febbraio 1917
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il conte Federico.
Cosacchi del convoglio – Parata – Peterhof ,1913
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Donne Lavoratori prendete i vostri fucili
Le donne chiamano a unirsi a resistenza armata contro
la guardia bianca nemici del bolscevismo
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Le manifestanti lanciarono palle di neve contro le finestre della fabbrica metallurgica “Nobel”.
Senzatetto a Pietrogrado in attesa dell'apertura di uno dei Centri di assistenza
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Gli operai della “Erikson” furono molto attivi non solo nella Rivoluzione di febbraio(marzo)
ma anche nelle manifestazioni di luglio guidate dal partito bolscevico.
Gli operai erano guidati nella manifestazione dal compagno Latsis, detto “Zio”.
L’attività produttiva era legata alle attrezzature militari ed alla telefonia.
A Pietrogrado fu una delle grandi fabbriche rivoluzionarie.
Con un dolore disperato alle gambe, strisciai dalla riva lungo il pendio, mi arrampicai su una specie di molo per zattere, mi rifugiai lì e persi conoscenza; Mi trovarono lì il giorno dopo e mi mandarono all'ospedale più vicino.
Il mio ricordo vivo dei giorni di luglio è la mia gamba inattiva e la stampella senza la quale non posso camminare.
il 27 febbraio [Izomaterial]: lettera aperta. –
Pietrogrado: Casa editrice di lettere aperte artistiche del fotografo Y.V. Steinberg, [1917] (TR Golike e A. Wilborg). -1 l. : fototipo. ; 9,1x14 cm
https://expositions.nlr.ru/ex_print/february1917/images/87.jpg
https://ru.wikipedia.org/wiki/%D0%9B%D0%B8%D1%82%D0%B5%D0%B9%D0%BD%D1%8B%D0%B9_%D0%BC%D0%BE%D1%81%D1%82
https://peterburg.center/sites/default/files/bundesarchiv_bild_183-s53267_st._petersburg_newski-prospekt.jpg
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https://www.prlib.ru/sites/default/files/book_preview/1e87fd1d-e4ae-48db-aa32-eca550f12b1f/256908_doc1_A9FA8D4A-1CAB-4D12-9165-8F0C7E91F0B1.jpg
https://www.prlib.ru/item/679762
Il giorno dopo gli scioperanti erano circa 158.000. il più grande sciopero politico della guerra. Settantacinquemila lavoratori/lavoratrici di Vyborg incrociarono le braccia e altri ventimila in ciascuno dei distretti di Pietrogrado, Vassilevski e Mosca e più di novemila nel distretto di Narva.
I giovani operai diressero la lotta per le strade, combattendo contro la polizia e le truppe sui ponti e lottando per il controllo della Prospettiva Nevskoj nel centro della città.
Nella fabbrica Aviaz, gli oratori menscevichi e socialisti rivoluzionari fecero appello a rovesciare il governo, sollecitarono i lavorator a non partecipare ad atti irresponsabili e li esortarono a dirigersi vero il palazzo di Tauride, dove i membri della Duna disperatamente cercavano di convincere lo zar a fare concessioni.
I bolscevichi della fabbrica Erikson chiesero agli operai di marciare verso la piazza Kazan armati di coltelli, attrezzi metallici e ghiaccio per l’imminente scontro con la polizia.
reggimento Volyn iniziarono una rivolta. Si rifiutarono di uscire dalla caserma
per attaccare i manifestanti. I militi uccisero due sottufficiali e marciarono in città
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https://it.wikipedia.org/wiki/Rivoluzione_di_febbraio#cite_note-1
il 26 febbraio (11 marzo), diverse dozzine di persone
furono uccise durante la dispersione della manifestazione.
http://www.agitclub.ru/hist/1917fevr/gallery1.htm
http://www.agitclub.ru/hist/1917fevr/foto001/fbull01aw.gif
Nell’estate fu interrogato dalla commissione straordinaria d’inchiesta del governo provvisorio russo (istituito dopo la caduta dello zar) per le indagini sugli atti illeciti da parte di ministri e di altre persone responsabili del regime zarista. Fu rilasciato dopo la rivoluzione dell’ottobre 1917 e l’11 novembre, su sua richiesta, fu congedato dal servizio mantenendo la pensione.
In seguito al rovesciamento del governo zarista e la sanguinosa vittoria della rivoluzione, per essere stato il primo rivoluzionario ad aver avuto il coraggio di uccidere personalmente un alto ufficiale dell'impero russo, divenne un eroe popolare. Il generale Kornilov, del governo provvisorio criminale di Kerenskij e nuovo comandante delle truppe governative del distretto militare di Pietrogrado, con ordinanza del 1º aprile 1917, gli consegnò la croce di San Giorgio di IV classe su un arco rosso e lo promosse alfiere (sottotenente).
Durante la crisi di aprile, quando i bolscevichi guidati da Lenin tentarono di impadronirsi del potere, fornì al governo provvisorio russo un sostegno militare che bloccò temporaneamente la crisi.
Dopo la rivoluzione d'ottobre, pianificò di unirsi alla neonata Armata Bianca russa per combattere contro i bolscevichi. Tuttavia, divenuto impopolare tra alcuni funzionari imperiali russi a causa della sua posizione anti-imperialista, all'incontro con il generale imperiale russo Alexander Kutepov nel 1917/1918, fu improvvisamente arrestato e sommariamente giustiziato mediante fucilazione sul posto, facendo poi scempio del suo corpo per la strada.
Nel primo pomeriggio i soldati e i civili saccheggiarono l'arsenale militare. Furono liberati i prigionieri politici, dati alle fiamme il tribunale, la prigione del Litovskij Zamok, la questura, la sede dell'Ochrana.
Il dipartimento della gendarmeria fu distrutto e bruciato.
L'arsenale e circa 40.000 fucili furono catturati.
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(Mosca, 27 gennaio 1858 – Aix-les-Bains, 31 marzo 1943)
Per non contrastare l’ukaz (editto) dello zar, il presidente della Duma Rodzjanko e gli altri deputati decisero di riunirsi in assemblea per discutere sugli avvenimenti che stavano sconvolgendo la città.
Un “assemblea non ufficiale” si svolse in una sala, adiacente alla Sala Bianca, del Palazzo di Tauride.
Šul'gin, Vasilij (Kiev, 1 gennaio 1878 – Vladimir – RSFSR, 15 febbraio 1976)
Nikolai Vissarionovich Nekrasov , utilizzava documenti clandestini a nome di V. A. Golgofsky
(San Pietroburgo, Impero Russo, 20 ottobre)1 novembre, 1879 – Mosca,RSFSR, 7 maggio 1940)
Politico, ingegnere, dirigente dell'ala sinistra del partito cadetto.
Membro della Duma di Stato, ministro delle ferrovie e ministro delle finanze, alla caduta dello zar fu ultimo governatore generale del Granducato di Finlandia (settembre – ottobre 1917), segretario generale del Consiglio supremo del Grande Oriente dei popoli della Russia
(loggia massonica degli inizi del XX secolo).
di stato. Successivamente incontrarono i deputati, hanno continuato a portare avanti la
rivoluzione, eleggere rappresentanti ai Soviet, disarmare la polizia e i gendarmi,
arrestare i servi del vecchio regime.
Lo zar non ha ancora abdicato…
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Anche i marinai della Flotta del Baltico si unirono alla rivolta.
Gli avvenimenti che coinvolsero la Flotta del Baltico sarebbero molto interessanti per l’aspetto storico.
La Germania, sfruttando la confusione militare che regnava nelle file sovietiche in seguito alla rivoluzione, mandò degli agenti nella base navale di Sveaborg a Helsingfors (Helsinki) per cercare di catturare gli ufficiali sovietici. La base di Sveaborg era la base principale della flotta baltica.
Gli agenti tedeschi erano dei sabotatori e ed erano assistiti dai nazionalisti finlandesi aderenti alla corrente nazionalista “Shutskoristo” e dagli stessi marinai indottrinati da agitatori rivoluzionari.
Il comandante della fortezza di Sveaborg, tenente generale Veniamin Protopopov, e il comandante della corazzata "Imperatore Alessandro II", capitano di 1° grado Nikolai Povalishin, e il comandante dell'incrociatore "Aurora", capitano di 1° grado Mikhail Nikolsky, e molti altri marinai gli ufficiali furono uccisi. Allo stesso tempo, a Kronstadt scoppiarono omicidi di ufficiali - come se fosse stato un segnale - dove sconosciuti "marinai" attaccarono con la baionetta il comandante in capo del porto di Kronstadt, l'ammiraglio Robert Viren.
La flotta del Baltico, la formazione russa più pronta al combattimento,
fu decapitata con un insidioso pugnalato alla schiena.
A destra una bicicletta pieghevole Peugeot del sistema Captain Gerard;
a sinistra, bicicletta pieghevole Dux Combat
Parata militare a Mosca il 1 maggio 1938.

a Carskoe Selo.
https://ria.ru/20100624/249409086.html
http://ftp.sovsekretno.ru
da Tobolsk a Ekaterinburg, Russia.
È l'ultima fotografia conosciuta scattata loro.
L'ultima fotografia conosciuta di Mikhail Alexandrovich Romanov, a Perm, aprile 1918. È in piedi con Pyotr Ludvigovich Znamerovsky, che viene spesso erroneamente identificato come Nicholas Johnson. Johnson era molto più giovane ed era inglese. FONTE: Probabilmente l'ultima foto conosciuta di Michael, scattata a Perm nell'aprile 1918. Con lui c'è Pyotr Ludvigovich Znamerovsky, che è stato spesso erroneamente identificato qui come Nicholas Johnson. Di questa foto esistono almeno due copie: una presso l'Archivio di Stato della Federazione Russa (GARF, f. P9440, op. 1, d. 1, l. 1991), che presumibilmente apparteneva a Znamerovsky, come la sua padrona di casa la trovò nella sua appartamento dopo il suo arresto. L'altra copia è nella collezione privata della Pauline Gray Estate. - Azar, Helen e Nicholas BA Nicholson. Michael Romanov: fratello dell'ultimo zar, diari e lettere, 1916-1918, Academica Press, 2020.
che conferma le parole di Sukhanov.
La cartella accanto a N.D. Sokolov è contrassegnata da una croce obliqua.
http://bygeo.ru
1 marzo (14 marzo) 1917
Il Soviet dei deputati dei lavoratori e dei soldati ha deciso:
1. In tutte le compagnie, battaglioni, reggimenti, parchi, batterie, squadroni, nei servizi speciali delle varie amministrazioni militari, e sulle navi della marina, comitati di rappresentanti eletti dai ranghi inferiori delle suddette unità militari devono essere scelto immediatamente.
Per ordine: il Soviet di Pietrogrado dei deputati dei lavoratori e dei soldati ".
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https://media.informpskov.ru/content/2015/08/tMygB1438858183.jpg
Diario dello Zar Nicola II
https://pikabu.ru/story/dnevniki_poslednego_russkogo_tsarya_10530598
(Никола́й Влади́мирович Ру́зский)
Nella carrozza reale:
il ministro della corte barone Fredericks, il generale N. Ruzsky,
V.V. Shulgin, A. I. Guchkov, Nicola II
Il 3 marzo 2022, nell'edificio principale della Riserva-Museo di Pskov-Izborsk, fu inaugurata la mostra “Devi decidere di fare questo passo...”,
https://informpskov.ru/news/184133.html
Moglie dell’Imperatore Alessandro III
L'imperatrice Maria Feodorovna:
https://www.hramstrastoterpcy.ru/2020/11/velikaya-knyaginya-olga-aleksandrovna-romanova/
Alcuni dipinti
eseguiti dalla Granduchessa
Qui regnavano il silenzio e il conforto. Solo qui Nicola trovò pace e tranquillità;
il palazzo era la sua protezione, fortezza e amata casa.
Anche durante l'arresto i familiari hanno cercato, per quanto possibile, di condurre una vita normale e di sostenersi a vicenda. Alexandra Feodorovna e le principesse facevano il ricamo, dipingevano, leggevano molto, cuocevano il pane e rammendavano i vestiti. Nikolai Alexandrovich ha tagliato e segato il legno per mantenere la forma fisica. A volte tutti lavoravano insieme in giardino.
Spesso le guardie erano spietate e maleducate, ma spesso accadeva che “dopo aver parlato con l’Imperatore o con i bambini, l’ostilità dei soldati spariva. Videro che non si trattava di mostri feroci, come era stato loro insegnato a credere", ha ricordato la baronessa Buxhoeveden. La famiglia reale ha resistito a tutte le prove con grande coraggio.
Quando Nicola II rinunciò al trono, non avanzò alcuna richiesta, non pose alcuna condizione riguardo al destino futuro di lui e della sua famiglia. Nel suo discorso di addio all'esercito, scriverà:
“Dopo aver abdicato per me e per mio figlio dal trono russo,
il potere è stato trasferito al governo provvisorio...
Possa Dio aiutarlo a condurre la Russia sulla via della gloria e della prosperità ...”
https://www.alamy.it/l-atto-di-abdicazione-dello-zar-nicola-ii-2-marzo-1917-1917-image186209875.html
Nei giorni di una grande lotta contro un nemico straniero che da tre anni si sforza di ridurre in schiavitù il nostro paese, è piaciuto a Dio inviare alla Russia un ulteriore doloroso processo. I problemi interni minacciavano di avere un effetto fatale sull'ulteriore progresso di questa guerra ostinata.
I destini della Russia, l'onore del suo eroico esercito, la felicità del popolo e l'intero futuro del nostro amato paese esigono che la guerra sia condotta a tutti i costi fino a una fine vittoriosa. Il crudele nemico sta compiendo i suoi ultimi sforzi e si avvicina il momento in cui il nostro valoroso esercito, in concerto con i nostri gloriosi alleati, abbatterà finalmente il nemico.
In questi giorni decisivi nella vita della Russia abbiamo pensato di dover al nostro popolo la stretta unione e organizzazione di tutte le sue forze per la realizzazione di una rapida vittoria; per questo motivo, d'accordo con la Duma imperiale, abbiamo riconosciuto che è per il bene del Paese abdicare la Corona dello Stato russo e conferire il potere supremo.
Non desiderando separarci dal nostro amato figlio, lasciamo in eredità la nostra eredità a nostro fratello, il Granduca Mikhail Alexandrovich, con la nostra benedizione per il futuro del Trono dello Stato russo. Lasciamo in eredità a nostro fratello il governo in piena unione con i rappresentanti nazionali che siedono nelle istituzioni legislative e di prestare loro il suo giuramento inviolabile in nome del nostro amato Paese.
Chiediamo a tutti i figli fedeli della nostra terra natale di adempiere al loro sacro e patriottico dovere di obbedire allo Zar nel momento doloroso del processo nazionale e di aiutarli, insieme ai rappresentanti della nazione, a condurre lo Stato russo nel modo di prosperità e gloria.
Possa Dio aiutare la Russia ".
Autografo V.K. Michail Aleksandrovic.
Animato dagli stessi sentimenti dell'intera nazione - vale a dire che il benessere del paese oscura tutti gli altri interessi - sono fermamente deciso ad accettare il Potere Supremo solo se questo dovrebbe essere il desiderio del nostro grande popolo, che deve, per mezzo di un plebiscito, attraverso i suoi rappresentanti nell'Assemblea Costituente, stabilisce la forma di governo e la nuova legge fondamentale dello Stato russo.
Invocando la benedizione di Dio, chiedo quindi a tutti i cittadini russi di obbedire al Governo provvisorio, istituito su iniziativa della Duma e investito di poteri plenari, fino a quando, nel più breve tempo possibile, l'Assemblea costituente, eletta sulla base di il suffragio universale, uguale e segreto esprimerà la volontà della nazione riguardo alla forma di governo da adottare ".
«Credendo fermamente, come tutto il popolo, che il bene del nostro paese deve prevalere su tutto, ho preso la decisione di non assumere il potere supremo a meno che il nostro grande popolo, dopo aver eletto per suffragio universale un'Assemblea costituente che dovrà determinare la forma di governo e stabilire le leggi fondamentali del nuovo Stato russo, non m'investa di questo potere.
Invocando su di loro la benedizione di Dio, chiedo a tutti i cittadini dell'Impero russo di sottomettersi al governo provvisorio investito dei pieni poteri dalla Duma, finché l'Assemblea costituente, eletta nel più breve tempo possibile con suffragio universale, diretto, eguale e segreto, non manifesterà la volontà del popolo stabilendo la nuova forma di governo.»
Il gran debitore
Michele Aleksandrovic, assunto dallo zar Nicola II e in favore del quale
quest'ultimo abdicò, ha trentanove anni. ha vissuto finora nell'ombra. La
maggior parte di queste foto furono scattate poco prima della guerra, in
Inghilterra, nella sua residenza, dallo stesso Granduca. La prima lo mostra a
cavallo, la seconda il suo giovane Als che intraprende un lungo viaggio in
macchina con la sua governante. Lea IfOiS altro: il CUilltc»c di Brassow,
moglie inurganatica del v.mtl.du.: dcpuJN 19u.
Il governo delineò il suo primo programma in una dichiarazione pubblicata il 3/16 marzo 1917 e poi 6/19 lanciò un appello ai cittadini russi.
Il governo dichiarò la sua intenzione di condurre la guerra “fino alla fine” e di applicare costantemente i trattati e gli accordi conclusi con le potenze alleate. Nel campo della politica interna concesse un’amnistia per i prigionieri politici e fece la promessa di introdurre una serie di libertà politiche, di avviare i preparativi per la convocazione dell’Assemblea costituente, di sostituire la polizia con una “milizia popolare” e di attuare una riforma dell'autonomia locale.
Il 12/25 aprile 1917 il governo adottò una legge sulla libertà di riunione e di sindacato.
ad altre imprese.
https://lh3.googleusercontent.com/-5gf2B247tWk/VOOWLT-OK3I/AAAAAAAAako/DwA4yyNHREo/s640/PICT1861.JPG
https://lh5.googleusercontent.com/-HsDpARYgfQc/VOOWbd0IjUI/AAAAAAAAam0/xugRBP860jU/s640/PICT1898.JPG
ex mensa per gli operai.
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Intorno alle fabbriche il barone Stiegrlitz costruì un ospedale e numerosi edifici residenziali per gli operai, che ancora oggi, nonostante il loro degrado, hanno un bell'aspetto. Questo è il quartiere di Parusinka , ora un po' degradato, ma piuttosto interessante. Dall'ingresso della fabbrica, dove si erge l'imponente rotonda dell'ex mensa operaia, si irradiano come raggi strade fiancheggiate da grattacieli (edifici che destarono forti impressioni ai contadini/e che allora costituivano il principale contingente di lavoratori delle industrie tessili).
Le discese al fiume sono attrezzate con scale e splendidamente decorate con archi.
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ГОНЧАРСКАЯ Софья Самойловна
Alcuni cronisti dell’epoca raccontarono che
Le donne avevano costruito delle barricate lungo le strade di Pietrogrado e prestavano anche assistenza sanitaria. Nel mese di ottobre le donne del partito bolscevico erano in prima linea per l’assistenza medica e fungevano da staffette per permettere un collegamento tra le varie località. Altre donne coordinavano le rivolte in diversi punti della città.
Molte di queste donne appartenevano al corpo delle Guardie Rosse ed altre svolgevano importanti incarichi civili.
- Il movimento basato sulle lavoratrici che rivendicavano la fine della guerra che era alla base delle sofferenze sociali;
- Il movimento delle liberali, appartenenti alle classi sociali superiori, che sostenevano l’uguaglianza di fronte alla legge, all’istruzione e nelle riforme sociali. Obiettivi che sarebbero stati raggiunti dimostrando fedeltà al nuovo governo e allo sforzo bellico. Una posizione contrapposta al movimento delle lavoratrici perché sostenevano il patriottismo, vincere la guerra per difendere la Patria e successivamente sviluppare le riforme sociali.
Александра Коллонтай, Надежда Крупская и Инесса Арманд
Nei mesi successivi diventò chiara la tesi di Lenin di sviluppare la rivoluzione attraverso il potere dei soviet e quella di Kollontai sull’importanza delle donne lavoratrici. Due tesi che davano impulso alla dinamica della rivoluzione spingendola in avanti.
I documenti bolscevichi, con una certa superficialità mettevano in evidenza certi atteggiamenti sessisti radicati nei movimenti femminili che potevano mettere in pericolo l’unità della classe operaia.
Il partito si adoperò per ottenere che le donne fossero rappresentate nei comitati di fabbrica, sfidando gli atteggiamenti maschili che consideravano le lavoratrici come una minaccia e discutendo con i lavoratori maschi dell’opportunità di votare le donne specialmente nelle industrie in cui esse erano la maggioranza e mostrando loro rispetto come colleghi, rappresentanti e compagni.
Secondo la storiografia, alcuni giorni prima dell’8 marzo 1908, le operaie di un’industria tessile (fabbrica di camicie) di New York, la “Cotton/Cottons”, entrarono in sciopero.
Una protesta nata per le disumane condizioni (economiche e sanitarie) di lavoro.
Lo sciopero proseguì con fermezza e l’8 marzo il proprietario della fabbrica, un certo Johnson, chiuse tutte le operaie all’interno dello stabile, bloccando di fatto tutte le uscite.
Lo stabilimento fu colpito da un incendio e le operaie fecero quinti una fine orribile.
La narrazione affermò che fu lo stesso proprietario della fabbrica a provocare il devastante incendio. Un gesto folle di inaudita violenza.
In realtà questa fabbrica non è mai esistita a New York.
Nel Museum of the City of New York, Upper Est Side .1220 number of Fifth Avenue, si trova una sezione nel quale sono ricordati gli incendi che devastarono la città.
Gli incendi ricordati:
- fabbrica Triangle nel 1911;
- teatro di Brooklyn, nel 1876, che causò 300 morti;
- Great Fire, nel 1835, con un incendio che distrusse ben 700 edifici;
- Un incendio del 1776 che causò la perdita della propria casa per migliaia di persone.
https://www.flickr.com/photos/kheelcenter/5279745804
delle donne lavoratrici, NYC 1909
(New York University, Robert P. Wagner Labor Archives.
The Oster Visual Documentation Center, ANU – Museum of the Jewish People)
https://www.shalom.it/image/catalog/Dicembre2021/Scioperanti%201909.jpg
https://cooper.edu/sites/default/files/uploads/assets/site/files/print_nw_corner_cropped_02.jpg
dal braccio che ora alzo".
Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
https://cdn.jwa.org/sites/default/files/mediaobjects/Triangle-Fire.jpg
https://web.archive.org/web/20131207180441im_/https://www.apwu.org/laborhistory/04-2_trianglefire/triangle-4.jpg
Ben presto la stanza fu in fiamme. Rother corse verso le scale sul lato dell'edificio su Greene Street e fuggì. Non sa cosa ne sia stato di Burnstein, il manager.
Cecilia Walker, 20 anni, che vive al 29 di Stanton Street, è scivolata lungo il cavo dell'ascensore di Washington Place ed è scappata con le mani ustionate e contusioni sul corpo. Si trovava all'ottavo piano dell'edificio quando è scoppiato l'incendio. Correndo verso la tromba dell'ascensore suonò per chiamare l'auto, ma non arrivò. Mentre superava il sesto piano scivolando sul cavo ha perso conoscenza, ha detto, e non sa cosa sia successo finché non ha raggiunto l'ospedale St. Vincent, dove si trova adesso.
"Io e una ragazza", raccontò ai medici dell'ospedale, "eravamo all'ottavo piano, e quando corsi verso la tromba dell'ascensore la mia ragazza si diresse verso la finestra sul lato di Washington Street. Mi guardai intorno per chiamarla ma se n'era andata."
Salta prima che arrivino i vigili del fuoco
Secondo diversi testimoni oculari, le fiamme uscivano dalle finestre e le ragazze saltavano sul marciapiede per diversi minuti prima che arrivasse il primo camion dei pompieri con scale. Benjamin Levy di 995 Freeman Street, nel Bronx, uno dei primi uomini ad arrivare all'edificio in fiamme, dice che erano trascorsi dieci minuti dall'inizio dell'incendio prima che arrivasse la prima autopompa. Il signor Levy è il membro junior dell'azienda di produzione all'ingrosso di abbigliamento I. Levy & Son proprio dietro l'angolo, al 3 e 5 di Waverley Place.
"Ero di sopra nel nostro laboratorio", disse, "quando uno degli impiegati che guardava fuori dalla finestra gridò che c'era un incendio dietro l'angolo. Corsi di sotto e quando raggiunsi il marciapiede il le ragazze già saltavano dalle finestre, nessuna si è mossa dopo aver sbattuto sul marciapiede, alcuni uomini sono accorsi correndo con una rete che hanno preso da qualche parte, e io ne ho afferrato un lato per aiutarli a trattenerla.
"Era circa dieci piedi quadrati e siamo riusciti a catturare una quindicina di ragazze. Non credo che ne abbiamo risparmiate più di una o due. La caduta è stata così grande che sono rimbalzate sul marciapiede dopo aver colpito la rete. Cadaveri cadevano tutt'intorno. noi, e due o tre degli uomini che erano con me furono investiti. Le ragazze saltarono selvaggiamente fuori dalle finestre e si girarono più e più volte prima di raggiungere il marciapiede.
"Ho visto solo un uomo saltare. Tutte le altre erano ragazze. Stavano sui davanzali delle finestre strappandosi i capelli a manciate e poi saltavano.
"Una ragazza dopo tutto si trattenne e si aggrappò all'intelaiatura della finestra finché le fiamme dalla finestra sottostante non si avvicinarono a lei e le incendiarono i vestiti. Poi saltò oltre la rete e morì sul colpo, come tutti gli altri. "
Uno degli agenti di polizia che stavano controllando i corpi durante il trasporto all'obitorio raccontò di un mucchio in cui fu trovata una ragazza ancora viva quando le altre le furono portate via. È morta prima che un medico dell'ambulanza potesse raggiungerla.
L'ascensore ha fatto un viaggio.
Samuel Levine, un operatore di macchinari al nono piano, che vive al 1.982 di Atlantic Avenue, a Brooklyn, raccontò questa storia quando si era ripreso dalle ferite all'ospedale di New York: "Ero al lavoro quando ho sentito il grido di 'Al fuoco! ' Le ragazze sul pavimento lasciarono tutto e si precipitarono all'impazzata, alcune verso le finestre, altre verso la porta dell'ascensore. Una volta ho visto l'ascensore scendere oltre il nostro piano, era affollato al limite e nessuno sarebbe potuto salire. Non si fermò e non fu fatto nessun altro viaggio.
"In un attimo ci furono fiamme tutt'intorno. Tre ragazze, credo dal piano di sotto, mi passarono accanto correndo. I loro vestiti erano in fiamme. Ho afferrato i secchi del fuoco e ho provato a versare loro l'acqua addosso, ma non si fermavano ... Corsero urlando verso le finestre. Sapevo che lì non c'era speranza, quindi rimasi dov'ero, sperando che l'ascensore salisse di nuovo.
"Alla fine ho sfondato le porte dell'ascensore. Credo di averlo fatto con le mani. Ho allungato la mano e ho afferrato i cavi, li ho avvolti con le gambe e ho iniziato a scivolare giù. Ricordo di essere arrivato al sesto piano Mentre scendevo, più lentamente che potevo, mi sono lasciato cadere i corpi di sei ragazze. Una di loro mi ha colpito e sono caduta in cima all'ascensore. Sono caduta sul cadavere di una ragazza. La mia schiena ha colpito la trave che attraversa il tetto dell'auto.
"Alla fine ho sentito i pompieri farsi strada nel pozzo dell'ascensore, e sono venuti e ci hanno fatto uscire. Penso che altri siano stati portati fuori vivi con me."
M. Samilson della ditta Samilson & Co., al secondo piano dell'edificio, era in piedi davanti a una delle finestre del suo ufficio subito dopo la scoperta dell'incendio. Nei minuti successivi, ha detto, ha visto diversi corpi sfrecciare oltre la finestra dall'alto, la maggior parte delle ragazze. Quando i vigili del fuoco lo hanno raggiunto, verso le 6, era ancora lì inorridito. Dice che non riusciva a staccarsi.
Si è appreso che poche delle ragazze cadute dalle finestre del nono piano si sono lanciate di propria iniziativa. Sono stati spinti avanti dalla folla in preda al panico nella stanza dietro di loro.
Uno dei contabili, Morris Lewine, ha detto che era all'ultimo piano. Ha gettato i libri, ad eccezione di un libro mastro, in una cassaforte quando si è alzato il grido di fuoco. Poi si è diretto verso il tetto, seguito da due ragazze. Trovò una scala e si diresse con una delle ragazze sul tetto di un edificio adiacente. Non sapeva cosa ne fosse stato della seconda ragazza.
Thomas Gregory, un addetto all'ascensore, che lavora al 103 di Bleecker Street, ha detto che stava andando a casa quando si è imbattuto nell'incendio. Dice di essere entrato di corsa nell'edificio e di aver fatto tre viaggi in ascensore, facendo scendere circa quindici persone ad ogni viaggio. Ha detto di aver lasciato i corridoi dei piani superiori affollati di uomini e donne frenetici, che hanno lottato per entrare nell'ascensore e gli hanno artigliato il viso e il collo. Dopo il terzo viaggio il macchinario si è rotto, ha detto. Ha detto che c'erano due ascensori quando è entrato nell'edificio. Uno era al piano terra e l'altro era su uno dei piani superiori. Non ha visto nessun operatore.
Un uomo che disse di essere Samuel Tauber e di essere stato impiegato come caposquadra nei negozi della Triangle Company raccontò di un incendio all'ottavo piano avvenuto due anni fa. Disse che in quell'occasione il motore che alimenta le duecento macchine da cucire e da taglio presenti su quel piano, aveva emesso una fiamma che aveva incendiato alcuni ritagli lì vicino. Ha detto che l'incendio non era stato grave, ma che aveva gettato nel panico le ragazze che lavoravano lì. Tauber ha detto che secondo lui l'incendio di ieri potrebbe essere stato causato allo stesso modo.
Frank Fingerman, impiegato presso la ditta MS Work & Co., a Washington Place East, ha attivato l'allarme antincendio da un palco di Broadway quando ha sentito le grida delle donne nell'edificio della fabbrica.
"Ho visto mentre correvo", ha detto, "un ragazzo e una ragazza in piedi insieme davanti a una finestra di Greene Street. Lui la teneva e lei sembrava stesse cercando di saltare. Erano ancora lì quando sono tornato dall'incendio. Quando il fumo cominciò a uscire dalla finestra sopra di loro, il ragazzo lasciò andare la ragazza, che saltò e la seguì prima che toccasse terra.
"Altri quattro sono usciti immediatamente dalla stessa finestra. La folla ha bloccato la nostra porta finché non sono riuscito a svenire e la strada era gremita fino ai camion dei pompieri."
Soccorritori all'esterno.
Frederick Newman, lo studente di giurisprudenza della New York University che, insieme a Charles P. Kramer, aveva incaricato la squadra di salvataggio degli studenti della New York University sul tetto della loro istituzione, ha detto questo dopo che il lavoro è stato terminato:
"Eravamo nella biblioteca dell'edificio all'ultimo piano quando abbiamo notato una folata di fumo proveniente dall'edificio attraverso il cortile. Scintille sono entrate dalla finestra aperta della biblioteca e mentre saltavamo dai nostri posti abbiamo visto le ragazze lavoratrici che si accalcavano davanti alla biblioteca. dalle finestre. Abbiamo visto un uomo saltare fuori e poi le ragazze hanno cominciato a seguirlo."
OS Smith, un altro studente, stava andando dalla stazione della metropolitana di Astor Place alla biblioteca di giurisprudenza quando vide per la prima volta l'incendio. "Sono stato fermato dalla polizia a Waverley Place e Greene Street", ha detto. "Dall'altra parte della strada abbiamo potuto vedere i corpi di cinque donne. Mentre guardavo ho visto un braccio alzato e ho capito che una delle donne era viva. Ho chiamato un poliziotto che stava lì vicino. La sua unica risposta è stata: 'Torna lì e fatti gli affari tuoi." Gli ho indicato la donna e gli ho detto che bisognava fare qualcosa, perché l'acqua le cadeva addosso. Lui non mi ha capito, forse perché non è stato fatto nulla."
Alfred K. Schwach, uno studente, vide le ragazze correre verso le finestre sul retro della fabbrica, con i capelli in fiamme, fermarsi un attimo alla finestra e poi saltare fuori. "Ho visto quattro uomini", ha detto, "che hanno cercato di catturare le ragazze. Hanno preso una coperta da cavallo da un camion a Waverley Place e l'hanno tenuta fuori. Ha ceduto come carta quando le ragazze l'hanno colpita".
Il ponte umano perde e cade.
Pauline Grossman, 18 anni, che è rimasta ferita saltando da una finestra della fabbrica mentre l'incendio si stava diffondendo all'ottavo piano, racconta che tre dipendenti uomini della fabbrica hanno formato una catena umana con i loro corpi e hanno attraversato uno stretto vicolo per raggiungere l'edificio che si affaccia su Greene Street. Dichiara che diverse persone sono passate attraverso i corpi degli uomini e sono fuggite dall'edificio in fiamme entrando da una finestra dell'edificio di fronte.
"Mentre le persone che attraversavano il ponte umano si affollavano sempre di più sui corpi degli uomini, il peso sul corpo dell'uomo al centro divenne troppo grande e la sua schiena si ruppe. Lei disse che cadde nel passaggio sottostante e gli altri due uomini persero le loro forze." si aggrappò ai davanzali delle finestre e cadde. Le persone che attraversavano il ponte umano caddero con loro nel corridoio."
Chicago
Sunday Tribune , 28 marzo
1911, p. 2.

La stanza in cui scoppiò l’incendio
https://www.istitutoeuroarabo.it/DM/wp-content/uploads/2018/02/8.-La-stanza-dove-scoppio%CC%80-lincendio.jpg

Max Black e Isaac Harris, i “padroni”
https://www.istitutoeuroarabo.it/DM/wp-content/uploads/2018/02/4.-Max-Blanck-Isaac-Harris.-i-_padroni_.png
In
Italia….
importante esponente del Partito Comunista Italiano
https://archiviodigitale.udinazionale.org/wp-content/uploads/2018/12/udi_1947_giornata-internazionale-della-donna_505-1.jpg
La scelta fu forse casuale perché quel giorno era di domenica.
La data fu “ufficialmente” istituita nel 1921 dalla Conferenza delle donne comuniste che si svolse a Mosca, in ricordo della rivolta avvenuta nel 1917 a Pietrogrado (oggi San Pietroburgo), che aveva portato al rovesciamento dello zar. Tra i rivoltosi le donne erano molto numerose, anche perché gran parte degli uomini erano impegnati nella Prima guerra mondiale.
Infatti nel 1917, davanti agli oltre due milioni di soldati morti nel conflitto, le donne russe scelsero l’ultima domenica di febbraio per proclamare uno sciopero al grido di “pane e pace”. Una scelta criticata dai politici e dalla classe dirigente di allora, ma che fu comunque portata avanti.
Successivamente lo Zar abdicò e il governo provvisorio concesse il diritto di voto alle donne. Era il 23 febbraio secondo il calendario giuliano utilizzato in quel tempo in Russia, l’8 marzo secondo quello gregoriano di tutti gli altri Paesi.
Nota N. 1
Dialogo con Lenin
sulla questione femminile
Dal mio taccuino
Dal mio taccuino
Nell'autunno del 1920 abbiamo avuto la nostra prima lunga conversazione sull'argomento nel grande studio di Lenin al Cremlino.
“Dobbiamo creare un potente movimento internazionale delle donne, su una base teorica chiara”, iniziò Lenin. “Non esiste una buona pratica senza la teoria marxista, questo è chiaro. A noi comunisti in questa questione è necessaria la massima chiarezza di principio. Deve esserci una netta distinzione tra noi e tutti gli altri partiti. Sfortunatamente, il nostro Secondo Congresso Mondiale non ha affrontato questa questione. È stato anticipato, ma non è arrivata alcuna decisione. La questione è ancora in commissione, che dovrebbe elaborare una delibera, tesi, indicazioni. Finora, però, non sono andati molto lontano. Dovrai aiutare."
Conoscevo già ciò che disse Lenin ed espressi il mio stupore per la situazione. Ero piena di entusiasmo per il lavoro svolto dalle donne russe durante la rivoluzione e tuttora svolto da loro per la sua difesa e il suo ulteriore sviluppo. E per quanto riguarda la posizione e l'attività delle compagne nel partito bolscevico, questo mi sembrava un partito modello. Essa sola ha formato un movimento femminile comunista internazionale di forze utili, addestrate ed esperte e un esempio storico.
Movimento delle donne lavoratrici
“A Pietrogrado, qui a Mosca, in altre città e centri industriali le lavoratrici si comportarono magnificamente durante la rivoluzione. Senza di loro non avremmo vinto. O quasi. Questa è la mia opinione. Quanto erano coraggiosi, quanto sono coraggiosi ancora! Pensa a tutte le sofferenze e le privazioni che hanno sopportato. E vanno avanti perché vogliono la libertà, vogliono il comunismo. Sì, le nostre donne proletarie sono eccellenti combattenti di classe. Meritano ammirazione e amore. Del resto bisogna tener presente che anche le signore della «democrazia costituzionale» di Pietrogrado si sono dimostrate più coraggiose contro di noi dei rottamieri. Questo è vero. Nel partito abbiamo compagne affidabili, capaci e instancabilmente attive. Possiamo assegnare loro molti posti importanti nei comitati sovietici ed esecutivi, nei commissariati del popolo e nei servizi pubblici di ogni genere. Molti di loro lavorano giorno e notte nel partito o tra le masse del proletariato, dei contadini, dell'Armata Rossa. Per noi questo è di grande valore. È importante anche per le donne di tutto il mondo. Mostra la capacità delle donne, il grande valore che il loro lavoro ha nella società. La prima dittatura proletaria è stata una vera pioniera nell’instaurazione dell’uguaglianza sociale per le donne. Sta eliminando più pregiudizi di quanto potrebbero fare i volumi di letteratura femminista. Ma nonostante tutto ciò non abbiamo ancora un movimento comunista internazionale delle donne, e dobbiamo averlo. Dobbiamo cominciare subito a crearlo. Senza di ciò il lavoro della nostra Internazionale e dei suoi partiti non è un lavoro completo, non potrà mai essere completo. Ma il nostro lavoro per la rivoluzione deve essere completo. Dimmi come va il lavoro comunista all’estero”.
“Niente male, per niente male”, disse Lenin. “L’energia, la volontà e l’entusiasmo delle compagne, il loro coraggio e la loro saggezza in tempi di illegalità o semi-legalità indicano buone prospettive per lo sviluppo del nostro lavoro. Sono fattori preziosi per estendere il Partito e accrescerne la forza, per conquistare le masse e portare avanti le nostre attività. Ma che dire della formazione e della chiarezza di principi di questi compagni e compagne? È di fondamentale importanza per il lavoro tra le masse. Ha una grande influenza su ciò che riguarda da vicino le masse, su come conquistarle, su come entusiasmarle. Per il momento dimentico chi disse: "Bisogna avere entusiasmo per realizzare grandi cose". Noi e i lavoratori di tutto il mondo abbiamo davvero grandi cose da realizzare. Cosa rende allora entusiaste le vostre compagne, le donne proletarie della Germania? Che dire della loro coscienza di classe proletaria? i loro interessi, le loro attività sono concentrati su rivendicazioni politiche immediate? Qual è la molla delle loro idee?
“Ho sentito alcune cose strane su questo argomento da compagni russi e tedeschi. Devo dirtelo. Mi è stato detto che una talentuosa comunista di Amburgo pubblica un giornale per le prostitute e vuole organizzarle per la lotta rivoluzionaria. Rosa si comportava e si sentiva comunista quando in un articolo difendeva la causa delle prostitute che venivano incarcerate per qualsiasi trasgressione alle norme di polizia nell'esercizio del loro triste mestiere. Purtroppo vengono doppiamente sacrificati dalla società borghese. In primo luogo, per il suo maledetto sistema di proprietà e, in secondo luogo, per la sua maledetta ipocrisia morale. Questo è ovvio. Solo chi è brutale o miope può dimenticarlo. Ma questo non è affatto la stessa cosa che considerare le prostitute – come dire? – essere una sezione militante rivoluzionaria speciale, organizzandoli e pubblicando per loro un giornale di fabbrica. Non ci sono davvero altre lavoratrici in Germania da organizzare, per le quali si può rilasciare un documento, che devono essere coinvolte nelle vostre lotte? L'altro è solo un'escrescenza malata. Mi ricorda la moda letteraria di dipingere ogni prostituta come una dolce Madonna. Anche l'origine di ciò era sana: simpatia sociale, ribellione contro la virtuosa ipocrisia del rispettabile borghese. Ma la parte sana si corruppe e degenerò.
“Del resto la questione delle prostitute darà origine qui a molti problemi seri. Riportateli al lavoro produttivo, inseriteli nell’economia sociale. Questo è ciò che dobbiamo fare. Ma è un compito difficile e complicato da portare a termine nelle condizioni attuali della nostra vita economica e in tutte le circostanze prevalenti. Ecco un aspetto del problema delle donne che, dopo la presa del potere da parte del proletariato, si profila davanti a noi ed esige una soluzione pratica. Ci darà molto lavoro qui nella Russia sovietica. Ma torniamo alla tua posizione in Germania. Il partito non deve in nessun caso restare a guardare con calma un simile comportamento disonesto da parte dei suoi membri. Crea confusione e divide le forze. E tu stesso, cosa hai fatto contro di esso?»
Prima che potessi rispondere, Lenin continuò:
“La tua lista dei peccati, Clara, è ancora più lunga. Mi è stato detto che le questioni relative al sesso e al matrimonio sono i principali argomenti trattati nelle serate di lettura e discussione delle compagne. Essi sono il principale argomento di interesse, di istruzione politica e di educazione. Non potevo credere alle mie orecchie quando l'ho sentito. Primo paese a dittatura del proletariato, circondato dai controrivoluzionari di tutto il mondo, la situazione stessa della Germania richiede la massima concentrazione possibile di tutte le forze proletarie e rivoluzionarie per sconfiggere la controrivoluzione sempre crescente e in aumento. Ma le compagne lavoratrici discutono dei problemi sessuali e della questione delle forme di matrimonio nel passato, nel presente e nel futuro. Ritengono che il loro dovere più importante sia quello di illuminare le donne proletarie su questi temi. L'opuscolo più letto è, credo, quello di una giovane compagna viennese sul problema sessuale. Che spreco! Quale verità ci sia in ciò, gli operai l'hanno già letto molto tempo fa in Bebel. Solo non in modo così noioso, non così pesante come nell'opuscolo, ma scritto con forza, amarezza, aggressività, contro la società borghese.
“L'estensione delle ipotesi freudiane sembra 'colta', addirittura scientifica, ma è ignorante, pasticciata. La teoria freudiana è la moda moderna. Diffido delle teorie sessuali degli articoli, delle dissertazioni, dei pamphlet ecc., insomma di quella particolare letteratura che fiorisce rigogliosa sul terreno sporco della società borghese. Diffido di coloro che contemplano sempre le molteplici domande, come il santo indiano il suo ombelico. Mi sembra che queste fiorenti teorie sessuali, che sono per lo più ipotetiche e spesso del tutto arbitrarie, nascano dal bisogno personale di giustificare l'anormalità o l'ipertrofia personale nella vita sessuale di fronte alla morale borghese e di sollecitare la sua pazienza. Questo rispetto mascherato per la morale borghese mi sembra altrettanto ripugnante quanto curiosare in questioni sessuali. Per quanto selvaggio e rivoluzionario possa essere il comportamento, in realtà è ancora piuttosto borghese. È soprattutto un hobby degli intellettuali e dei settori a loro più vicini. Non c’è posto per questo nel partito, nel proletariato cosciente e combattivo”.
Ho interrotto qui dicendo che le questioni del sesso e del matrimonio, in una società borghese di proprietà privata, comportano molti problemi, conflitti e molte sofferenze per le donne di ogni classe e ceto sociale. La guerra e le sue conseguenze avevano accentuato grandemente i conflitti e le sofferenze delle donne in materia sessuale, avevano portato alla luce problemi che prima erano loro nascosti. A ciò si aggiunsero gli effetti della rivoluzione. Il vecchio mondo dei sentimenti e dei pensieri aveva cominciato a vacillare. I vecchi legami sociali si intrecciano e si spezzano, ci sono tendenze verso nuovi rapporti ideologici tra uomo e donna. L'interesse mostrato per queste domande è espressione del bisogno di illuminazione e di riorientamento. Indica anche una reazione contro la falsità e l'ipocrisia della società borghese. Le forme del matrimonio e della famiglia, nel loro sviluppo storico e nella loro dipendenza dalla vita economica, sono destinate a distruggere la superstizione esistente nell'animo delle lavoratrici riguardo al carattere eterno della società borghese. Un atteggiamento critico e storico verso questi problemi deve portare ad un esame spietato della società borghese, alla rivelazione della sua vera natura e dei suoi effetti, inclusa la condanna della sua moralità sessuale e della sua falsità. Tutte le strade portano a Roma. E ogni vera analisi marxista di una parte importante della sovrastruttura ideologica della società, di un fenomeno sociale dominante, deve condurre all’analisi della società borghese e della sua base di proprietà, deve concludersi con la consapevolezza che “questa deve essere distrutta”.
Lenin annuì ridendo.
“Ecco! Stai difendendo l'avvocato delle tue compagne e del tuo partito. Naturalmente quello che dici è giusto. Ma questo giustifica soltanto gli errori commessi in Germania; non li giustifica. Sono e restano errori. Potete davvero assicurarmi seriamente che le questioni del sesso e del matrimonio sono state discusse dal punto di vista di un materialismo storico maturo, vivo? A tal fine è necessaria una conoscenza profonda e multiforme, la più cara padronanza marxista di una grande quantità di materiale. Dove puoi trovare le forze per questo adesso? Se esistessero, opuscoli come quello che ho menzionato non verrebbero usati come materiale di studio nei circoli di lettura e discussione. Vengono distribuiti e raccomandati, invece di essere criticati. E qual è il risultato di questo approccio futile e non marxista alla questione? Che le questioni relative al sesso e al matrimonio non vengono intese come parte della grande questione sociale? No, peggio! La grande questione sociale appare come un complemento, una parte, dei problemi sessuali. La cosa principale diventa una questione sussidiaria. Ciò non solo mette in pericolo la chiarezza sulla questione stessa, ma confonde i pensieri e la coscienza di classe delle donne proletarie in generale.
“Ultimo e non meno importante. Anche il saggio Salomone diceva che ogni cosa ha il suo tempo. Vi chiedo: è giunto il momento di divertire le donne proletarie con discussioni su come si ama e si è amati, su come ci si sposa e si è sposati? Naturalmente nel passato, nel presente e nel futuro e tra le diverse nazioni: ciò che viene orgogliosamente chiamato materialismo storico! Ora tutti i pensieri delle compagne, delle donne dei lavoratori, devono essere rivolti alla rivoluzione proletaria. Crea le basi per un vero rinnovamento nel matrimonio e nei rapporti sessuali. Al momento altri problemi sono più urgenti delle forme matrimoniali dei Maori o dell'incesto dei tempi antichi. La questione dei Soviet è ancora all’ordine del giorno per il proletariato tedesco. Il Trattato di Versailles e i suoi effetti sulla vita delle lavoratrici: disoccupazione, calo dei salari, tasse e molto altro ancora. In breve, ritengo che questo tipo di educazione politica e sociale delle donne proletarie sia falsa, proprio falsa. Come potresti tacere a riguardo? Devi usare la tua autorità contro di esso.
Non ho mancato di criticare e protestare con le compagne dirigenti dei distretti separati, gli ho detto. Con la mia critica mi ero esposto all’accusa di “forti sopravvivenze dell’ideologia socialdemocratica e del filisteismo antiquato”.
“Anche da noi gran parte della gioventù è interessata a 'rivedere le concezioni e la morale borghese' riguardo alle questioni sessuali. E, devo aggiungere, gran parte dei nostri giovani migliori, più promettenti. Quello che hai detto prima è vero. Nelle condizioni create dalla guerra e dalla rivoluzione i vecchi valori ideologici scomparvero o persero la loro forza vincolante. I nuovi valori si stanno cristallizzando lentamente, nella lotta. Nei rapporti tra uomo e uomo, tra uomo e donna, i sentimenti e i pensieri vengono rivoluzionati. Si stanno delineando nuovi confini tra i diritti dell'individuo e i diritti della collettività, nei doveri dei singoli. La questione è ancora in pieno fermento caotico. La direzione, le forze di sviluppo nelle diverse tendenze contraddittorie non sono ancora chiaramente definite. È un processo lento e spesso molto doloroso di decadimento e crescita. E particolarmente nell'ambito dei rapporti sessuali, del matrimonio e della famiglia. La decadenza, la corruzione, la sporcizia del matrimonio borghese, con il suo difficile divorzio, la sua libertà per l'uomo, la sua schiavitù per la donna, la ripugnante ipocrisia della moralità e delle relazioni sessuali riempiono di profondo disgusto le persone più attive e migliori.
“La costrizione del matrimonio borghese e le leggi sulla famiglia degli Stati borghesi accentuano questi mali e conflitti. È la forza della 'santa proprietà'. Santifica la venalità, la degradazione, la sporcizia. E l’ipocrisia convenzionale dell’onesta società borghese fa il resto. Le persone cominciano a protestare contro il marciume e la falsità prevalenti, e i sentimenti di un individuo cambiano rapidamente. Il desiderio e l'impulso al godimento raggiungono facilmente una forza sfrenata in un'epoca in cui potenti imperi vacillano, vecchie forme di dominio crollano, quando tutto un mondo sociale comincia a scomparire. Le forme sessuali e matrimoniali, nel senso borghese, sono insoddisfacenti. Si avvicina una rivoluzione nel sesso e nel matrimonio, corrispondente alla rivoluzione proletaria. È facilmente comprensibile che l'intricato complesso di problemi posti in essere debba occupare la mente dei giovani, così come delle donne. Soffrono particolarmente i risentimenti sessuali attuali. Si stanno ribellando con tutta l'impetuosità dei loro anni. Possiamo capirlo. Non c’è niente di più falso che predicare ai giovani l’ascetismo monacale e la santità della sporca moralità borghese. La cosa è particolarmente grave se il sesso diventa la principale preoccupazione mentale negli anni in cui è fisicamente più evidente. Che effetti fatali ha!
“Il mutato atteggiamento dei giovani nei confronti delle questioni della vita sessuale si basa ovviamente su un 'principio' e su una teoria. Molti di loro definiscono il loro atteggiamento “rivoluzionario” e “comunista”. E credono onestamente che sia così. Questo non impressiona noi anziani. Anche se non sono altro che un cupo asceta, la cosiddetta “nuova vita sessuale” dei giovani – e talvolta dei vecchi – mi sembra spesso puramente borghese, un'estensione dei bordelli borghesi. Ciò non ha nulla in comune con la libertà dell’amore come la intendiamo noi comunisti. Devi essere consapevole della famosa teoria secondo cui nella società comunista la soddisfazione dei desideri sessuali, dell'amore, sarà semplice e senza importanza come bere un bicchiere d'acqua. Questa teoria del bicchiere d'acqua ha fatto impazzire, anzi proprio impazzire, i nostri giovani. Si è rivelato fatale per molti ragazzi e ragazze. I suoi aderenti sostengono che sia marxista. Ma grazie per questo marxismo che attribuisce direttamente e immediatamente tutti i fenomeni e i cambiamenti nella sovrastruttura ideologica della società alla sua base economica! Le cose non sono così semplici. Un certo Frederick Engels lo ha sottolineato molto tempo fa a proposito del materialismo storico.
“Penso che questa teoria del bicchiere d’acqua sia completamente antimarxista e, inoltre, antisociale. Nella vita sessuale non bisogna considerare solo la semplice natura, ma anche le caratteristiche culturali, siano esse di ordine elevato o inferiore. Nell'Origine della famiglia Engels ha mostrato quanto sia importante lo sviluppo e il perfezionamento dell'impulso sessuale generale nell'amore sessuale individuale. I rapporti reciproci dei sessi non sono semplicemente l'espressione del gioco di forze tra l'economia della società e un bisogno fisico, isolato nel pensiero, nello studio, dall'aspetto fisiologico. È razionalismo, e non marxismo, voler ricondurre i cambiamenti di questi rapporti direttamente, dissociandoli dai loro collegamenti con l’ideologia nel suo insieme, alle basi economiche della società. Naturalmente la sete deve essere soddisfatta. Ma la persona normale, in circostanze normali, si sdraierà in un canale di scolo e berrà da una pozzanghera, o da un bicchiere con l'orlo unto da molte labbra? Ma l’aspetto sociale è più importante di tutti. Naturalmente l’acqua potabile è una questione individuale. Ma nell'amore si tratta di due vite, e ne nasce una terza, una vita nuova, che gli dà il suo interesse sociale, che fa sorgere un dovere verso la comunità.
«I giovani, soprattutto, hanno bisogno della gioia e della forza della vita. Sport salutari, nuoto, corse, passeggiate, esercizi fisici di ogni genere e interessi intellettuali multiformi. Apprendere, studiare, indagare, per quanto possibile in comune. Ciò darà ai giovani più che eterne teorie e discussioni sui problemi sessuali e sul cosiddetto "vivere pienamente". Corpi sani, menti sane I Né monaco né don Giovanni, né l'atteggiamento intermedio dei filistei tedeschi. Sai, giovane compagno –– ? Un ragazzo splendido e di grande talento. Eppure temo che da lui non uscirà nulla di buono. Barcolla e barcolla da una storia d'amore all'altra. Ciò non va bene per la lotta politica, per la rivoluzione. E non scommetterei sull'affidabilità, sulla resistenza nella lotta di quelle donne che confondono le loro storie d'amore personali con la politica. Né sugli uomini che indossano sottovesti e rimangono intrappolati da ogni giovane donna. Ciò non quadra con la rivoluzione.
Lenin guardò l'orologio. “La metà del tempo che ti avevo riservato è già passato”, disse. “Ho chiacchierato. Elaborerai proposte per il lavoro comunista tra le donne. lontano. Che tipo di proposte hai in mente?"
“La tesi deve evidenziare chiaramente che la vera libertà per le donne è possibile solo attraverso il comunismo. Va messo in evidenza con forza il nesso inscindibile tra posizione sociale e umana della donna e proprietà privata dei mezzi di produzione. Ciò traccerà una linea di distinzione chiara e ineliminabile tra la nostra politica e il femminismo. E fornirà anche le basi per considerare la questione femminile come parte della questione sociale, del problema operaio, e quindi legarla saldamente alla lotta di classe proletaria e alla rivoluzione. Il movimento comunista delle donne deve essere esso stesso un movimento di massa, una parte del movimento di massa generale. Non solo del proletariato, ma di tutti gli sfruttati e gli oppressi, di tutte le vittime del capitalismo o di qualsiasi altro dominio. In questo sta la sua importanza per le lotte di classe del proletariato e per la sua creazione storica della società comunista. Possiamo giustamente essere orgogliosi del fatto che nel Partito, nell'Internazionale Comunista, abbiamo il fiore della donna rivoluzionaria. Ma ciò non basta. Dobbiamo convincere dalla nostra parte milioni di donne lavoratrici nelle città e nei villaggi. Conquistarli per le nostre lotte e in particolare per la trasformazione comunista della società. Non può esserci un vero movimento di massa senza le donne.
“Le nostre concezioni ideologiche danno origine a principi di organizzazione. Nessuna organizzazione speciale per le donne. Una donna comunista è iscritta al Partito esattamente come un uomo comunista, con uguali diritti e doveri. Non ci può essere differenza di opinione su questo punto. Tuttavia non dobbiamo chiudere gli occhi davanti al fatto che il Partito deve avere organi, gruppi di lavoro, commissioni, comitati, uffici o quant'altro si voglia, il cui compito specifico è quello di risvegliare le masse lavoratrici, di metterle in contatto con partito e mantenerli sotto la sua influenza. Ciò, ovviamente, implica un lavoro sistematico tra di loro. Dobbiamo formare coloro che suscitiamo e conquistiamo, e prepararli alla lotta di classe proletaria sotto la direzione del Partito Comunista. Non penso solo alle donne proletarie, sia che lavorino in fabbrica o a casa. Le contadine povere, le piccole borghesi, anche loro sono preda del capitalismo, e lo sono più che mai dopo la guerra. La psicologia apolitica, asociale e arretrata di queste donne, la loro sfera di attività isolata, il loro intero modo di vivere: questi sono fatti. Sarebbe assurdo trascurarli, assolutamente assurdo. Abbiamo bisogno di organi adeguati per svolgere il lavoro tra loro, di metodi speciali di agitazione e di forme di organizzazione. Questo non è femminismo, è un’opportunità pratica e rivoluzionaria”.
Richieste immediate
“Ecco perché è giusto che noi avanziamo rivendicazioni favorevoli alle donne. Questo non è un minimo, un programma di riforma nel senso dei socialdemocratici della Seconda Internazionale. Non è un riconoscimento il fatto che crediamo nel carattere eterno e nemmeno nella lunga durata del dominio della borghesia e del suo Stato. Non è un tentativo di compiacere le donne con le riforme e di deviarle dal cammino della lotta rivoluzionaria. Non è questa né alcuna altra truffa riformista. Le nostre rivendicazioni sono conclusioni pratiche che abbiamo tratto dai bisogni scottanti, dall'umiliazione vergognosa delle donne, nella società borghese, indifesa e senza diritti. Dimostriamo così di riconoscere questi bisogni e di essere sensibili all'umiliazione della donna, ai privilegi dell'uomo. Che odiamo, sì, odiamo tutto e aboliremo tutto ciò che tortura e opprime l'operaia, la casalinga, la contadina, la moglie del piccolo commerciante, sì, e in molti casi le donne delle classi possidenti. I diritti e le norme sociali che chiediamo per le donne della società borghese dimostrano che comprendiamo la posizione e gli interessi delle donne e che li prenderemo in considerazione sotto la dittatura del proletariato. Non ovviamente, come fanno i riformisti, inducendoli all’inazione e tenendoli al comando. No certo che no; ma come rivoluzionarie che invitano le donne a lavorare da pari a pari nella trasformazione della vecchia economia e ideologia”.
“Ogni lotta di questo tipo ci porta a opporci ai rispettabili rapporti borghesi e ai loro non meno rispettabili ammiratori riformisti, che costringe o a combattere insieme a noi sotto la nostra direzione – cosa che non vogliono fare – o a farsi mettere in mostra i loro veri colori. Cioè, la lotta fa emergere chiaramente le differenze tra noi e gli altri partiti, fa emergere il nostro comunismo. Ci conquista la fiducia delle masse di donne che si sentono sfruttate, schiave, oppresse dal dominio dell'uomo, dal potere del datore di lavoro, da tutta la società borghese. Tradite e abbandonate da tutti, le lavoratrici riconosceranno che devono lottare insieme a noi.
«Devo ancora giurarvi, o farvelo giurare, che le lotte per le nostre rivendicazioni a favore delle donne devono essere legate all'obiettivo della presa del potere, dell'instaurazione della dittatura del proletariato? Questo è il nostro Alfa e Omega nel momento presente. Questo è chiaro, chiarissimo. Ma le donne dei lavoratori non si sentiranno irresistibilmente spinte a condividere le nostre lotte per il potere statale se avanziamo sempre e solo questa rivendicazione, anche se con le trombe di Gerico. No, no! Le donne devono essere rese consapevoli del legame politico tra le nostre richieste e le loro sofferenze, bisogni e desideri. Devono rendersi conto di ciò che significa per loro la dittatura del proletariato: completa uguaglianza con l'uomo nella legge e nella pratica, nella famiglia, nello Stato, nella società; la fine del potere della borghesia”.
“La Russia sovietica lo dimostra”, lo interruppi.
“Questo sarà il grande esempio nel nostro insegnamento”, continuò Lenin. “La Russia sovietica pone le nostre richieste a favore delle donne sotto una nuova luce. Sotto la dittatura del proletariato queste rivendicazioni non sono oggetto di lotta tra il proletariato e la borghesia. Fanno parte della struttura della società comunista. Ciò indica alle donne di altri paesi l’importanza decisiva della conquista del potere da parte del proletariato. La differenza deve essere fortemente sottolineata, in modo da inserire le donne nella lotta di classe rivoluzionaria del proletariato. È essenziale che i partiti comunisti, e per il loro trionfo, si uniscano su una chiara comprensione dei principi e su una solida base organizzativa. Ma non lasciamoci illudere. Nelle nostre sezioni nazionali manca ancora una corretta comprensione di questo tema. Stanno a guardare mentre c’è il compito di creare un movimento di massa di donne lavoratrici sotto la guida comunista. Non capiscono che lo sviluppo e la gestione di un simile movimento di massa costituiscono una parte importante dell'intera attività del partito, anzi la metà del lavoro generale del partito. Il loro riconoscimento occasionale della necessità e del valore di un movimento femminile comunista potente e chiaro è un riconoscimento verbale platonico, non la cura e l’obbligo costanti del Partito”.
E gli uomini?
“L’agitazione e il lavoro di propaganda tra le donne, il loro risveglio e la loro rivoluzione, sono considerati una questione secondaria, una questione che riguarda solo le compagne. Soltanto a loro viene rimproverato perché il lavoro in quella direzione non procede più rapidamente e più vigorosamente. Questo è sbagliato, completamente sbagliato! Separatismo vero e, come dicono i francesi, femminismo à la rebours , femminismo alla rovescia! Cosa c'è alla base dell'atteggiamento scorretto delle nostre sezioni nazionali? In ultima analisi non si tratta altro che di una sottovalutazione della donna e del suo lavoro. si Certamente. Purtroppo è ancora vero il detto di molti nostri compagni: “gratta un comunista e trova un filisteo”. Certo, bisogna scalfire il punto sensibile, la loro mentalità nei confronti delle donne. Potrebbe esserci una prova più schiacciante di ciò della calma acquiescenza degli uomini che vedono come le donne si stancano nei meschini e monotoni lavori domestici, le loro forze e il loro tempo dissipati e sprecati, le loro menti che diventano anguste e stantie, i loro cuori che battono lentamente, i loro sarà indebolito! Naturalmente non mi riferisco alle signore della borghesia che affidano alla servitù la responsabilità di tutti i lavori domestici, compresa la cura dei bambini. Ciò che dico vale per la stragrande maggioranza delle donne, per le mogli degli operai e per chi sta tutto il giorno in fabbrica.
“Così pochi uomini – anche tra il proletariato – si rendono conto di quanti sforzi e quanti problemi potrebbero risparmiare alle donne, o addirittura eliminarne del tutto, se dovessero dare una mano nel 'lavoro femminile'. Ma no, questo è contrario ai “diritti e alla dignità dell'uomo”. Vogliono la loro pace e conforto. La vita domestica della donna è un sacrificio quotidiano a mille banalità senza importanza. Il vecchio padrone, a destra dell'uomo, vive ancora in segreto. La sua schiava si vendica, anche questa di nascosto. L'arretratezza delle donne, la loro incomprensione per gli ideali rivoluzionari dell'uomo diminuiscono la sua gioia e determinazione nel combattere. Sono come piccoli vermi che, invisibili, lentamente ma inesorabilmente, marciscono e si corrodono. Conosco la vita dell'operaio, e non solo dai libri. Il nostro lavoro comunista tra le donne, il nostro lavoro politico, abbraccia una grande quantità di lavoro educativo tra gli uomini. Dobbiamo sradicare la vecchia idea del “maestro” fino alla sua ultima e più piccola radice, nel partito e tra le masse. Questo è uno dei nostri compiti politici, così come è urgentemente necessario il compito di formare uno staff di compagne e compagne, ben preparate nella teoria e nella pratica, per portare avanti l’attività del Partito tra le donne lavoratrici”.
Milioni di persone stanno costruendo una nuova vita
“Il governo della dittatura del proletariato, insieme al Partito Comunista e ai sindacati, non lascia ovviamente nulla di intentato nello sforzo di superare le idee arretrate degli uomini e delle donne, di distruggere la vecchia psicologia non comunista. Nella legge esiste naturalmente la completa parità di diritti tra uomini e donne. E ovunque si riscontra una sincera volontà di mettere in pratica questa uguaglianza. Stiamo portando le donne nell’economia sociale, nella legislazione e nel governo. Tutte le istituzioni educative sono aperte a loro, affinché possano accrescere le loro capacità professionali e sociali. Stiamo costruendo cucine comuni e mense pubbliche, lavanderie e officine di riparazione, asili nido, asili nido, orfanotrofi, istituti educativi di ogni genere. In breve, stiamo portando avanti seriamente la richiesta del nostro programma di trasferire alla società le funzioni economiche ed educative della famiglia separata. Ciò significherà la libertà per la donna dal vecchio lavoro domestico e dalla dipendenza dall’uomo. Ciò le permette di esercitare appieno i suoi talenti e le sue inclinazioni. I bambini crescono in condizioni più favorevoli che a casa. Abbiamo le leggi di tutela delle lavoratrici più avanzate al mondo e i funzionari dei lavoratori organizzati le applicano. Stiamo creando ospedali per la maternità, case per madri e bambini, cliniche per l'artigianato materno, organizzando corsi sulla cura dei bambini, mostre che insegnano alle madri come prendersi cura di se stesse e dei propri figli e cose simili. Stiamo compiendo gli sforzi più seri per mantenere le donne disoccupate e prive di servizi.
“Ci rendiamo conto chiaramente che questo non è molto, rispetto ai bisogni delle donne che lavorano, che è ben lungi dall'essere tutto ciò che è necessario per la loro reale libertà. Ma si tratta comunque di un progresso enorme, rispetto alle condizioni della Russia zarista-capitalista. È addirittura molto se paragonato alle condizioni dei paesi in cui il capitalismo ha ancora mano libera. È un buon inizio nella giusta direzione e lo svilupperemo ulteriormente. Con tutta la nostra energia, potresti crederci. Perché ogni giorno di esistenza dello Stato sovietico dimostra sempre più chiaramente che non possiamo andare avanti senza le donne”.
Editore: Editori Internazionali;
Trascritto: Sally Ryan.
Indice
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2018/03/il-movimento-femminista-il-diritto-al.html
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https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2018/03/el-emocionante-cantico-de-las-mujeres.html
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Alcune Donne Importanti dell’Antichità
Aspasia...La Pizia, Cinisca… Atlete Vittoriose nelle Olimpiadi …le Allieve della Scuola Pitagorica di Kroton…..Ipazia…
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2019/05/lenciclopedia-delle-donne-seconda-parte.html
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“Il Promontorio più bello al mondo…” (Parte Terza):
La Palazzina Cinese – Le Statue del Parco della Favorita (Parte integrante della Riserva di Monte Pellegrino) –
Museo Etnografico Giuseppe Pitrè - Le Scuderie Reali –
Nella Palazzina Cinese c’è l’anima della Regina Maria Carolina d’Asburgo-Lorena (Enciclopedia delle Donne).
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2019/08/monte-pellegrino-rno-il-promontorio-piu_15.html
Le Prime Mediche della Storia
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2019/09/enciclopedia-delle-donne-terza-parte-le.html
Enciclopedia delle Donne (Quarta Parte)
Costanza D’Aragona
La prima Moglie dell’Imperatore Federico II di Svevia
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2020/01/enciclopedia-delle-donne-quarta-parte.html
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Jolanda (Isabella) di Brienne
Seconda Moglie dell’Imperatore Federico II di Svevia
Regina di Gerusalemme e di Sicilia
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Enciclopedia delle Donne (Sesta parte) –
Le Poetesse Siciliane del Risorgimento
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2020/07/enciclopedia-delle-donne-sesta-parte-le.html
Enciclopedia delle Donne (Settima Parte)
Eleonor de Moura
Prima ed unica donna Viceré di Spagna in Sicilia.
In 27 giorni di reggenza tante leggi anche a favore delle donne in difficoltà.
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2020/08/eleonor-de-moura-prima-ed-unica-donna.html
Enciclopedia Delle Donne - VIII Parte
Eleonora Alvarez de Toledo e i suoi tempi
Un periodo ricco di manifestazioni di altissima cultura ma anche
di gravi atti nei confronti delle donne ..
La morte di Maria de' Medici, Isabella de' Medici, Leonor Alvarez de Toledo, ecc.
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2020/11/eleonora-alvarez-de-toledo-e-i-suoi.html
Enciclopedia delle Donne (IX parte)
Damarete di Agrigento (VI secolo a.C.)
La prima donna della storia a protezione dell'Infanzia –
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2020/12/damarete-di-agrigento-vi-secolo-ac-la.html
Enciclopedia delle Donne: X Parte
La triste storia dell’etera Laide di Hykkara
La Prostituzione Sacra – Le divinità: da Inanna all’eroina Afrotide (?)
Un Piccolo viaggio anche ad Erice e Pantelleria.
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2021/01/la-triste-storia-delletera-laide-di.html
Enciclopedia delle Donne – XI Parte
Le Filandiere – Il Filo della Memoria
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2021/01/le-filandiere-il-filo-della-memoria.html
افغان میرمنو ته د دوی زړورتیا ته وقف شوی.
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2023/02/dedicato-alle-donne-afghane-al-loro.html
Enciclopedia delle Donne – XII Capitolo
Le Donne dell’Afghanistan – La Regina Soraya Tarzi (1926 - 1929) -- Prima Parte
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2023/06/enciclopedia-delle-donne-xii-capitolo.html
Enciclopedia delle Donne - XII Capitolo - 2° Parte
I Sovrani d'Afghanistan, Amanullah Khan e Soraya Tarzi in visita di Stato
in Egitto ed Italia (1927 - 1928)
Egitto: La triste vita della regina Nazli Sabri
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2023/06/enciclopedia-delle-donne-xii-capitolo-2.html
......................
Enciclopedia delle
Donne - XII Capitolo - 3° Parte
I Sovrani
d'Afghanistan Amanullah Khan e Soraya Tarzi in visita di Stato (1928):
Francia - Gran
Bretagna – Germania
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2023/06/enciclopedia-delle-donne-xii-capitolo-3.html
Enciclopedia delle Donne - XII Capitolo - 4° Parte
I Sovrani d'Afghanistan Amanullah Khan e Soraya Tarzi in visita di Stato (1928):
Polonia - Unione Sovietica -Turchia
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2023/06/enciclopedia-delle-donne-xii-capitolo-4.html
Enciclopedia delle Donne - XII Capitolo - 5° Parte
I Sovrani d'Afghanistan Amanullah Khan e Soraya Tarzi in visita in Iran (1928)
L'Abdicazione - L'Esilio a Roma
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2023/06/enciclopedia-delle-donne-xii-capitolo-5.html
............................
Enciclopedia delle
Donne- XII Capitolo - 6° Parte
La discendenza dei
Sovrani d'Afghanistan, Amanullah Khan e Soraya Tarzi
Le mogli di
Amanullah - i Documenti Storici - I Sovrani fra la loro gente
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2023/06/enciclopedia-delle-donne-xii-capitolo-6.html
Enciclopedia delle Donne - XII Capitolo - 7° Parte
I Sovrani d'Afghanistan Amanullah Khan e Soraya Tarzi ricordati dalle figlie.
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2023/06/enciclopedia-delle-donne-xii-capitolo-7.html
Enciclopedia delle Donne- XIII Capitolo – 8° Parte
L’Album di Famiglia di Amanullah Khan e di Soraya Tarzi, sovrani d'Afghanistan
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2023/06/enciclopedia-delle-donne-xii-capitolo-8.html
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La Baronessa di Carini - Storia di uno dei tanti femminicidi del XVI secolo
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2023/09/enciclopedia-delle-donne-xiv-capitolo.html
Rita Montagnana e il figlio Aldo Togliatti
https://sicilianaturacultura.blogspot.com/2024/05/enciclopedia-delle-donne-xiv-capitolo.html

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